La nuova amministrazione degli Stati Uniti del presidente Obama e' alla ricerca di consigli pratici e studi di settore sui benefici derivanti dall'utilizzo dei open source. Uno degli economisti del gruppo di studio sostiene che lo Stato spende milioni di dollari nello sviluppo di applicazioni di tutti i generi quando invece potrebbe finanziare migliorie e semplificazioni per Linux e altri software aperti
Il nuovo Governo ha chiesto al presidente e co-fondatore di SUN Scott McNealy, di preparare un documento per analizzare come l'utilizzo di software open source all'interno del governo sia in grado di migliorare la sicurezza ed il rapporto costo-efficacia della tecnologia.
Secondo McNealy: "Il governo dovrebbe utilizzare prodotti open source, basandosi sulle implementazioni di riferimento per migliorare la sicurezza, ottenere una maggiore qualità del software, costi più bassi, maggiore affidabilità – tutti benefici che vengono forniti con il software aperto". Il governo potrebbe ridurre i costi degli sviluppi grazie alla collaborazione e prendendo come base di riferimento le references degli sviluppatori.
D’altronde anche la Commissione Europea si sta lentamente muovendo verso l'open source basandosi sulla considerazione che l'utilizzo di nuovi metodi di sviluppo permetterà ai paesi membri di migliorare i processi di sviluppo e di collaborazione, evitare la duplicazione degli sforzi e di mettere a fuoco l'innovazione in alto nella catena del valore.
Recentemente l’economista Dean Baker, che è stato accreditato con l'essere il primo economista a prevedere la crisi del mercato immobiliare americano e dei suoi effetti economici dei mercati a livello mondiale, ha chiesto di destinare finanziamenti per lo sviluppo di software open source come parte di un pacchetto di stimolo.
Il Presidente Obama ha detto che è pronto a passare attraverso il bilancio "riga per riga" per ridurre gli sprechi di spesa, ma finora ha omesso di fornire tutte le specifiche di come sarebbe fatto. L'Open Source Initiative – OSI, è pienamente favorevole e crede che la via dell’open source sia una delle principali soluzioni che il nuovo governo non può permettersi di ignorare.
Il Presidente Obama dal canto suo ha già dimostrato di essere un amico dell’open source, a partire dal suo supporto allo sviluppo di formati universalmente accessibili, la tecnologia utilizzata per eseguire la sua campagna, e il suo uso di tecniche di collaborazione, per non parlare di alcune delle sue prime nomine politiche e il suo sostegno alla promozione di una "democrazia open source ".
Tuttavia c'è un mondo di differenza tra questi e le iniziative da compiere effettivamente per promuovere l'uso dell’open source a livello governativo. McNealy afferma che per guidare questo fondamentale cambiamento è necessario che nel governo vi sia un posto di Chief Information Officer (CIO) aggiungendo che il CIO deve "avere il potere di veto, il diritto di eliminare qualsiasi hardware, software o di rete del prodotto, che tocca la rete federale – "Lui o Lei dovrebbe avere il potere reale, una reale supervisione e la possibilità di determinare conseguenze per l'occupazione reale. Ciò è quello che ogni impresa fa e che il Governo non fa.”
Riuscirà Obama a superare gli interessi delle lobby operanti nel mondo IT? Non lo so, ma sono certo che vi sarà a partire da oggi in America e in tutto il mondo un aumento della comprensione del modello open source ed un suo forte sviluppo".