Data Manager numero di Giugno 2007
Laureata in Matematica, Antonella Ambriola inizia la sua carriera in Olivetti, presso i laboratori di R&D nel campo dell’elaborazione delle immagini e multimedia. Entra nelle mercato delle telecomunicazioni mobili nel 1995, partecipando allo start-up di Omnitel dove ricopre diversi ruoli con responsabilità crescenti nell’ambito dell’Information technology. Presente in 3 Italia sin dall’inizio – partecipando alla gara per l’assegnazione della licenza Umts – ha ricoperto il ruolo di Chief information officer (responsabilità su BSS, Servizi Portale, Operations). Oggi, in qualità di Chief Technical Officer, ha la responsabilità del coordinamento di Ict, Network, Handset e Operations 3 Italia è il marchio commerciale di H3G (www.tre.it), la Mobile Video Company del gruppo Hutchison Whampoa, leader italiano nell’Umts con 7,2 milioni di clienti.
Ad Antonella Ambriola, abbiamo posto alcune domande per approfondire quali sono i legami tra l’informatica e il mondo delle telecomunicazioni.
Il mondo delle Tlc è caratterizzato da un’elevata dinamicità, in questo contesto come sono organizzati i sistemi informativi di 3 Italia?
L’organizzazione dei sistemi informativi non può che riflettere il contesto in cui l’azienda vive: nonostante il mercato della telefonia mobile in Italia abbia raggiunto una penetrazione di circa il 120%, siamo comunque in una fase in cui gli operatori hanno la necessità di espandere la propria quota di mercato, sia in termini di dimensioni sia di ambiti. Siamo stati i primi a lanciare l’Umts e l’Hsdpa (High speed downlink packet access) in Europa, i primi al mondo a offrire la Tv Mobile Digitale Dvb-H (Digital video broadcasting – Handheld), i primi a raggiungere con l’Hsupa (High-speed uplink packet access) una velocità di upload di 1,8 Mbps: è evidente che questi primati siano frutto anche di un’organizzazione “diversa” dei sistemi informativi. Oltre ai classici obiettivi (migliorare la qualità, ridurre i costi, estrarre il massimo dalla tecnologia esistente), le scelte innovative fatte da 3 Italia ci hanno spinti a ricercare, con fantasia e coraggio, soluzioni e prodotti mai utilizzati prima. Un esempio su tutti: 3 è stata la prima azienda italiana di Tlc a effettuare l’outsourcing dell’It, modello che ora viene utilizzato anche dai concorrenti; tale operazione è stata svolta con Ericsson, leader mondiale nei sistemi e servizi di telecomunicazioni, Questo innovativo modello di business nella gestione della rete mobile, ha l’obiettivo di massimizzare l’efficienza operativa e la qualità del servizio, garantendo nel contempo una significativa riduzione dei costi. 3 Italia ha appaltato per cinque anni a Ericsson il ramo d’azienda in cui sono raccolte la progettazione, la pianificazione, l’esercizio e la manutenzione delle infrastrutture di telecomunicazione e dei sistemi informativi.
Quali sono le leve strategiche utilizzate nel campo dei sistemi informativi per governare la complessità e la velocità dei cambiamenti del mondo mobile?
Anticipare la concorrenza è una delle scelte che ci ha permesso, in soli quattro anni, di avere oltre 7,2 milioni di clienti in un mercato già fortemente penetrato. Per competere alla pari con i nostri competitor, abbiamo dovuto trasformare i progetti di medio-lungo termine in progetti di durata inferiore ai 12 mesi, una sfida portata avanti attraverso quattro leve strategiche: innovazione; architettura aperta; centri di competenza internazionali; outsourcing dell’It nel primo trimestre 2005. Innovazione e anticipo della concorrenza perché siamo stati spesso i primi a sperimentare e poi utilizzare soluzioni e piattaforme per il lancio di nuove tecnologie (Umts, Hsdpa, Dvb-H). Abbiamo poi abolito il concetto di piattaforme proprietarie, abbracciando l’open architecture: per esempio per Pianeta3, il nostro portale mobile, abbiamo dato ai nostri partner la possibilità di connettere in pochi giorni i loro prodotti e applicazioni di m-site alle nostre piattaforme. Alla base del nostro start-up c’è poi stata la strategia di “develop once e deploy many”: 3 Italia è stata designata competence center per il Gruppo 3 (il secondo è in UK), con l’obiettivo di sviluppare prodotti e piattaforme per l’intero Gruppo. Una strategia utilizzata dal 2001 e poi adottata negli anni successivi anche dai nostri concorrenti.
Qual è il legame tra i processi aziendali e l’informatica e come si può governare entrambi?
3 Italia è Mobile Media Company che offre servizi ai propri clienti, i sistemi informativi non possono che svolgere un ruolo di supporto ai processi aziendali e alla gestione delle informazioni. Le tecnologie sono uno strumento al servizio delle funzioni aziendali nel breve periodo e una leva di cambiamento nel medio-lungo periodo. Nello specifico, l’introduzione nell’It di 3 Italia del demand in ambito di progetto e del service account management in ambito di esercizio hanno permesso di ridisegnare i processi di business, integrare le diverse unità organizzative interne, standardizzare le attività e utilizzare al meglio le funzionalità offerte dai sistemi rendendo completamente trasparente la complessità della tecnologia.
L’Ict è una potente leva per la creazione di valore, secondo Lei l’Information technology deve essere al servizio del business o deve invece essere un fattore abilitante?
Un’opzione non deve escludere l’altra; l’Ict è necessariamente una leva per la creazione di valore aggiunto quando la sua implementazione, come accaduto in 3 Italia, diventa una scelta strategica a livello aziendale ed è quindi inserita all’interno dell’organizzazione. Il management definisce, in base al piano industriale, gli obiettivi di medio e lungo termine dell’azienda, la tecnologia deve perseguire quegli obiettivi strategici diventando anche fattore abilitante. Allo stesso tempo, sistemi Ict allineati alle scelte strategiche permettono nel breve periodo di gestire le informazioni che supportano tali scelte, con un risparmio in termini di costi e un significativo aumento di efficienza. In sintesi, i sistemi informativi sono allo stesso tempo un fattore abilitante per la strategia aziendale e un elemento fondamentale per la definizione della strategia stessa.
Quali sono i progetti It realizzati che hanno avuto un grande impatto in 3 Italia?
Rispetto alle telco tradizionali, sono numerosi i progetti di 3 Italia che rappresentano elementi di discontinuità: basti pensare all’implementazione delle reti Umts e Hsdpa dove non c’erano esempi da seguire, la Tv digitale mobile in tecnologia Dvb-H, la tariffazione convergente e in real time che abbraccia una molteplicità di servizi oltre la voce. 3 Italia è stata la prima società al mondo a lanciare, in occasione dei mondiali di calcio 2006, il Dvb-H: in meno di sei mesi abbiamo realizzato la rete distributiva e l’integrazione dei sistemi di broadcasting e controllo dell’accesso con i nostri sistemi Umts. Grazie alla struttura nativa dei nostri sistemi It, aperta e modulare, è stato possibile integrare in sei mesi 14 piattaforme di 7 produttori diversi, un vero record. Un’offerta che comprende servizi di telefonia, messaggistica, Web e Tv digitale mobile deve essere supportata da sistemi di billing convergenti, in grado di fatturare su un unico cliente eventi di natura diversa provenienti da vari mondi. Inoltre tale sistema è stato sviluppato a livello globale nel competence center italiano per tutte le società del Gruppo 3, raccogliendo i requisiti e le peculiarità di ben 7 Paesi dal Regno Unito a Hong Kong all’Australia.
Quali saranno invece le nuove implementazioni?
Nel 2007 lanceremo la piattaforma X-Series, che segna l’arrivo della banda larga mobile a 360 gradi. X-Series estenderà ai cellulari di terza generazione l’utilizzo di numerose applicazioni e funzionalità tipiche di Internet a banda larga, con un nuovo meccanismo di tariffazione. Un progetto che vede impegnate le aziende leader del mondo Internet, i principali produttori di terminali all’avanguardia e che naturalmente comporta l’integrazione dei nuovi servizi sui nostri sistemi. Un secondo progetto riguarda la rete Dvb-H. Primi al mondo, 3 Italia e RRD hanno concluso nei mesi scorsi con successo, sulla rete Dvb-H di 3 Italia, la prima sperimentazione sulla modulazione gerarchica delle frequenze, per affiancare agli attuali canali per la Tv digitale mobile alcuni canali per il digitale terrestre standard e ad alta definizione. Grazie a questa tecnologia, la rete Dvb-H di 3 Italia continuerà a trasmettere i canali digitali mobili dedicati al Tivufonino, a cui si potranno aggiungere fino a 4 canali per la televisione digitale terrestre (Dvb-T). La possibilità di trasmettere insieme, con investimenti minimi sulla nostra rete Dvb-H, i canali digitali mobili su Tivufonino e i canali digitali terrestri sulla televisione classica richiederà l’intervento sui sistemi informativi.
Dal suo punto di osservazione privilegiato quale pensa sia il futuro dell’It e quali i trend tecnologici più interessanti per l’innovazione di business?
Le scelta tecnologiche risultano vincenti se inserite nel contesto delle necessità del business: accorciare i tempi di delivery dei progetti; abbattere i costi di sviluppo; migliorare la qualità. I confini tra le diverse tecnologie diventeranno sempre più labili, ai professionisti dell’Ict sarà richiesta in misura crescente versatilità, ovvero la capacità di coniugare le esperienze tecnologiche con gli scenari di business. In altre parole, le strutture It dovranno supportare la business innovation, piuttosto che la technology innovation.
A cura di Antonio Savarese