Telecom Italia partner di Trieste Next

Nell’ambito dei progetti dedicati alla promozione della cultura digitale e dell’innovazione, Telecom Italia rinnova la partnership con Trieste Next, un progetto che connette ricerca scientifica e impresa con oltre 100 appuntamenti e 150 relatori, che si tiene dal 27 al 29 settembre a Trieste.

 

Ad aprire Trieste Next, venerdì 27 settembre alle ore 17:00 al teatro Verdi, l’evento speciale promosso da Telecom Italia:“Italiax10. La scienza del futuro”: 10 tra i più brillanti e giovani ricercatori del Paese si raccontano in 10 minuti. Sono diversi per provenienza geografica, profili biografici e percorsi professionali, ma hanno in comune il fatto di essere italiani eccellenti, “cervelli” apprezzati anche all’estero dove molti di loro hanno trascorso lunghi periodi di formazione o lavoro. 

 

L’evento – trasmesso in live streaming su italiax10.telecomitalia.com – è condotto dallo scrittore e giornalista Beppe Severgini e durante la diretta è possibile interagire con i 10 protagonisti di Italiax10 attraverso l’account Twitter @telecomitaliaTw utilizzando l’hashtag #Italiax10.

PappanoinWeb torna in Rete

Telecom Italia e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia presentano la terza edizione del ciclo PappanoinWeb, il progetto che porta la grande musica classica sul web capitalizzando le possibilità d’interazione offerte dalla Rete e sperimentando nuove forme di divulgazione dei contenuti di qualità e di socializzazione delle esperienze artistiche. Dopo il successo delle prime 2 edizioni, PappanoinWeb torna in rete con 6 nuovi appuntamenti trasmessi sul sitopappanoinweb.telecomitalia.com, che rimarranno disponibili on demand fino al 27 maggio 2014.

Roma, 14 Marzo – Lunedì 18 marzo (ore 21.00) riprende PappanoinWeb, l’iniziativa presentata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e da Telecom Italia che unisce cultura d’eccellenza e nuovi linguaggi digitali. Protagonista della serata sarà Čajkovskij con il suo ultimo capolavoro sinfonico, la celebre Sinfonia Patetica che il Maestro Antonio Pappano, Direttore Musicale di Santa Cecilia, dirigerà in diretta dalla Sala Santa Cecilia in un appuntamento che potrà appassionare anche il pubblico “più lontano”, per formazione e gusti, alla grande musica. Insieme a Pappano e all’Orchestra di Santa Cecilia sarà protagonista Sonia Ganassi, una tra le interpreti più brillanti della scena italiana e specialista nel belcantismo ottocentesco, impegnata ne Le Poéme de l’Amour et de la Mer del francese tardo-romantico Ernest Chausson. In apertura un’altra pagina di notevole bellezza, l’ouverture In The South che Edward Elgar scrisse nel 1904 ispirandosi all’ameno paesaggio di Alassio durante il suo soggiorno ligure.

Il ciclo PappanoinWeb – che prevede 6 nuovi appuntamenti trasmessi sul sito pappanoinweb.telecomitalia.com, che rimarranno disponibili on demand fino al 27 maggio 2014 – conferma il format già sperimentato e consolidato nelle precedenti edizioni. Ogni appuntamento è preceduto dalle ormai tradizionali guide all’ascolto, le lezioni-conversazioni propedeutiche ai concerti realizzate dal musicologo Giovanni Bietti e dallo stesso Antonio Pappano che guidano gli spettatori nell’ascolto e comprensione dei capolavori in programma, disponibili sul sito alcuni giorni prima di ogni concerto. Le serate, inoltre, saranno presentate e seguite dal musicologo Umberto Nicoletti Altimari che interagirà con ospiti e professori dell’Orchestra nei momenti che precedono il concerto e durante l’intervallo.

I concerti verranno inoltre rilanciati sulle properties social Twitter e Facebook di Telecom Italia, utilizzando su Twitter l’hashtag #Pappanoinweb.

PappanoinWeb è un’ulteriore, importante modalità di partecipazione messa a disposizione sia da Santa Cecilia sia da Telecom Italia che intendono così allargare sempre più la base fruitiva della musica, abbattendo qualsiasi barriera spazio-tempo e fondendo sapientemente i più disparati tessuti culturali in grado di avvicinare gli appassionati della musica classica ai linguaggi tecnologici innovativi e, viceversa, i più convinti sostenitori della tecnologia alla ricchezza della letteratura musicale di tutti i tempi.

Nel 2012 con oltre 150.000 streaming erogati, 100.000 utenti unici e più di 600.000 visite, e un tempo medio di permanenza intorno ai 37 minuti,PappanoinWeb si è dimostrato un progetto in grado di andare  incontro alle aspettative di un pubblico molto ampio. Grazie a questo approccio innovativo lo spettatore, anche il più lontano, può partecipare gratuitamente – dal proprio computer e da ogni dispositivo connesso in rete – alla grande musica e contemporaneamente condividere impressioni ed emozioni con gli altri appassionati in ascolto grazie alla live chat dedicata ed alle interazioni sui canali social network di Telecom Italia.

 

Programma del ciclo PappanoinWeb

Lunedì 18 marzo ore 21

Antonio Pappano direttore

Sonia Ganassi mezzosoprano

ELGAR In the South

CHAUSSON Le Poéme de l’Amour et de la Mer

CAIKOVSKIJ Sinfonia n. 6 “Patetica”

 

Mercoledì 24 aprile ore 20.30

Uto Ughi violino

MOZART

Concerto n. 2 K 211

Concerto n. 3 K 216

Concerto n. 7 K 271a

 

Lunedì 27 maggio ore 21

Antonio Pappano direttore

Ian Bostridge tenore

VERDI Quartetto (versione per orchestra)

BRITTEN Serenata per tenore, coro e archi

BEETHOVEN Sinfonia n. 5

La Reputation Monitoring Room di Telecom Italia

“I media digitali e sociali sono diversi da quelli tradizionali e le aziende devono ripensare il loro modo di comunicare e la relativa strategia di interazione con gli utenti”

È indubbio che la reputazione aziendale passa anche dalla Rete. Anzi spesso è proprio la Rete che può influenzare la percezione che il pubblico ha di un’impresa grazie a un’informazione meno controllabile e di più ampia portata. Questo cambiamento nel paradigma è un rischio per le aziende o un’opportunità? Una grande azienda come deve gestire questo enorme flusso di comunicazioni e con quali strumenti? Ne abbiamo parlato con Massimiliano Spaziani Brunella – responsabile della Reputation Monitoring Room presso la direzione Corporate Communication di Telecom Italia

La Reputation Monitoring Room è una facility di controllo integrato,  finalizzata al monitoraggio e all’analisi in tempo reale e on demand delle conversazioni online relative al Gruppo Telecom Italia e delle forme di engagement con le marche del Gruppo, che si sviluppano soprattutto su Social Network e piattaforme di microblogging,  blog, forum, siti di news, aggregatori.

Come nasce questo progetto e  quali sono i primi risultati che avete raggiunto?

Già dal 2009 – in concomitanza con il crescere delle attività e degli investimenti sui Social Media da parte di Telecom Italia – cominciammo concretamente a porci una serie di domande: com’era possibile comprendere quale fosse l’impatto di ciò che gli utenti dicono online del brand sulla sua reputation? Quali sono i driver di engagement? Com’è possibile coinvolgere gli influencers?  
Domande comuni a molti. Tanto che proprio per rispondervi, nel 2010, negli Stati Uniti vengono realizzate le prime control room – e penso in primis alla Gatorade Mission Control – che ci hanno ispirato per cominciare a lavorare alla creazione di una nostra monitoring room, a partire dall’autunno 2010. A maggio 2011 è stata avviata una fase pilota, che un mese dopo è approdata al lancio ufficiale della monitoring room dentro l’azienda.
La vision e le competenze che hanno portato alla concreta realizzazione della facility ed all’elaborazione dei processi e modelli impiegati al suo interno affondano le loro radici molto più lontano. Partivamo già da esperienze di ascolto e analisi di conversazioni sul web, avendo sviluppato, un anno prima, il progetto Blognation per l’aggregazione di post da blog e l’analisi automatica di testi scritti in linguaggio naturale.
Nello studio delle dinamiche comportamentali degli utenti in rete io stesso ho ottenuto una fellowship con il Santa Fe Institute, e, in seguito, ho sviluppato con loro una ricerca – dal titolo “Web and Financial Market as an integrated empirical platform” – che ha influenzato anche molte delle scelte effettuate in ambito monitoring room.
Oggi modelli e processi adottati in ambito Reputation Monitoring Room risultano ancora in evoluzione, probabilmente lo saranno sempre; tuttavia la facility risulta ormai stabilmente integrata nei processi di comunicazione corporate di Telecom Italia, e questo rappresenta forse il principale risultato, dovuto anche, anzi in buona parte, alla costruzione del team. Sin dall’inizio, infatti, ho immaginato che la room dovesse avere al suo interno competenze diversificate e complementari: vedi, non mi interessava semplicemente mettere in piedi una struttura di controllo integrato sulle conversazioni, ma realizzare in effetti un progetto che potesse essere al centro dell’elaborazione di strategie e azioni utili per tutto il gruppo di comunicazione corporate. Ho iniziato a lavorare al progetto su input e nell’ambito della funzione Internet Media & Digital Communication di Telecom Italia. Sono successivamente state coinvolte professionalità importanti, oggi il gruppo di lavoro è composto in tutto da quattro persone e ha trovato come collocazione naturale la funzione Corporate Identity, Ricerche & Digital Communication di Telecom Italia.

L’obiettivo della facility è stato sin dall’inizio da un lato quello di rispondere a esigenze di monitoraggio e presidio delle properties aziendali, e quello di analizzare le conversazioni spontanee e l’engagement intorno a Telecom Italia e ai competitors sul Web; dall’altro di stabilire un processo circolare e strategico che trasformasse gli insights ottenuti in concrete indicazioni utili per chi si occupa delle operations. Più avanti – dopo la fase di startupping e di modellizzazione – abbiamo ampliato il nostro obiettivo fino all’elaborazione di modelli di analisi ed indici che misurino gli impatti delle conversazioni online e delle diverse attività social sulla reputation di Gruppo. A livello di outcomes, produciamo report di analisi di iniziative verticali, weekly report sulle performance delle nostre properties, social network analysis ed altri tipi di analisi ad hoc.

Quanto si parla di Telecom?

I volumi di conversazione che monitoriamo mensilmente si aggirano intorno alle 1.000-1.500 conversazioni, a volte anche 2.000. Tuttavia queste cifre possono subire variazioni significative anche in base agli eventi che emergono in un certo periodo di tempo. Per quanto concerne, ad esempio,  alcune iniziative verticali – come il Twitter Time con il nostro AD Marco  Patuano – , arriviamo a raggiungere volumi di migliaia di fonti in poche decine di minuti.

In generale, comunque, affianchiamo al monitoraggio di iniziative specifiche la costante analisi e valutazione di tutte le conversazioni inerenti il nostro Gruppo, sia in termini di verifica ed attribuzione del sentiment, sia al fine di verificare se vi siano eventuali criticità a cui rispondere e da segnalare al nostro ufficio stampa.

Come siete organizzati dal punto di vista tecnologico?

La monitoring room è un gruppo di lavoro con competenze diverse; siamo in tutto quattro persone: due esperti di comunicazione e marketing, un ingegnere e un fisico. L’approccio che utilizziamo è di tipo multi-disciplinare e va dalla comprensione del modo in cui  si sviluppano le conversazioni, all’identificazione degli influencers della rete fino all’individuazione delle identità in rete. Abbiamo elaborato – ed aggiorniamo costantemente – diversi indicatori di performance e modelli di analisi che tengono conto del modo in cui la conversazione si diffonde in rete. Usiamo vari tool automatici, ma vi è anche una forte operatività manuale; ciò significa, ad esempio, che anche se i nostri tool aggregano le conversazioni e le taggano automaticamente, noi realizziamo anche una valutazione manuale delle conversazioni, soprattutto sul topic e sul sentiment. Negli ultimi anni, ad esempio, abbiamo valutato tra gli altri diversi strumenti di text e sentiment analysis automatica, la cui attendibilità tuttavia ha raggiunto raramente livelli per noi soddisfacenti e tali da poter essere condivisi con il management e le altre business unit.

Per questo è forte – all’interno del nostro gruppo – anche la componente di ricerca: una delle persone che lavorano nella Reputation Monitoring Room ha terminato l’anno scorso un Dottorato di Ricerca sui temi del Social Media Marketing e dell’user engagement, mentre io stesso sono stato fellow del Santa Fe Institute nel biennio 2010-2011. Entrambi siamo da poco tornati da un’esperienza di ricerca e formazione al MIT di Boston.

L’ottimizzazione, l’evoluzione e l’avanzamento strutturale delle modalità di analisi della Reputation Monitoring Room sono per noi obiettivi prioritari.

Ma l’operatività manuale non rallenta i tempi?

Diciamo che cerchiamo di non farli rallentare troppo. Nel caso del Twitter Time, per esempio, abbiamo mandato un report solo un’ora e mezzo dopo la fine dell’evento con l’analisi di un migliaio di conversazioni. Ovviamente quando le conversazioni sono facilmente valutabili, ovvero quando si svolgono su Twitter in 140 battute, riusciamo a restare nell’ambito di un’ora, invece nel caso in cui abbiamo una grossa mole di post sui blog è più difficile.

E’ successo, ad esempio, quando abbiamo analizzato la questione dell’ipotesi di scorporo della rete Telecom Italia in cui ci sono stati diversi rilanci, e contenuti diffusi sui Social: in quel caso abbiamo impiegato un po’ più di tempo, a causa anche dell’esigenza di leggere integralmente e valutare unità di testo decisamente più ampie di un semplice tweet.

Cosa monitorate esattamente?

Social media, blog, siti di news, forum.

Su Facebook accediamo soltanto alle pagine pubbliche e agli account ufficiali, prendendo in considerazione solo quelle conversazioni. Abbiamo però notato che tutto ciò che ha un impatto diretto sul brand è osservabile già a partire dalle conversazioni che si sviluppano su  Twitter e su alcuni  blog specializzati. Il tipo di interazione che si genera su Facebook, infatti, è di solito meno critica rispetto a quella che si sviluppa su Twitter e che tende a diffondersi con maggiore velocità. Come strumento di analisi utilizziamo Radian 6, per il monitoring di conversazioni on line in generale e un tool custom che accentra le conversazioni ed effettua un crawling più approfondito su Twitter, YouTube e Facebook.

Qual è il valore aggiunto che questa attività porta al business aziendale?

Come Telecom Italia siamo presenti on line su diversi canali e con diverse properties. In particolare, le attività della Reputation Monitoring Room si concentrano sull’ambito Corporate, quindi più sulle conversazioni che possono avere un impatto sul mother brand. La Reputation Monitoring Room costituisce una facility fondamentale per valutare i nostri investimenti, comprendere come performiamo e dare feedback alle strutture operative che gestiscono la comunicazione sui social, ma è anche la fonte di analisi e valutazione della nostra capacità di ingaggiare un dialogo con il social user  e degli impatti delle conversazioni online sulla reputazione  aziendale, oltre che il centro di smistamento e segnalazione di eventuali alert per l’ufficio stampa. In altre parole, riveste un ruolo centrale all’interno dei processi di monitoraggio della Corporate Communication.

In questo primo periodo avete riscontrato da parte dei vostri clienti interni un vantaggio dall’utilizzo di questi strumenti?

Sicuramente sì: è migliorato il flusso di collaborazione con le operations, si sono intensificate le sinergie tra i diversi canali ed è cresciuto il numero di richieste di report ed insights da parte dei nostri clienti interni. Un altro degli obiettivi che ci siamo posti, d’altra parte, consiste nel monitorare l’impatto delle diverse iniziative di comunicazione verticale sulla visibilità totale del brand: per una precisa scelta di campo, infatti, abbiamo dedicato ad iniziative come Navigare Sicuri, Navigare Insieme, AvoiComunicare e Fondazione Telecom Italia delle pagine Facebook e degli account Twitter (salvo nel caso di Fondazione) specifici, piuttosto che mantenere tutto il flusso comunicativo accentrato solo sugli account di Telecom Italia Group. Se è vero che ciò ha (apparentemente) “disperso” la fanbase su più canali, è anche vero che ci consente di targetizzare meglio le azioni di comunicazione e di raggiungere un pubblico effettivamente interessato a quei temi (riducendo così significativamente il “rumore” generato da updates che magari hanno poco appeal su certi utenti e rischiano di generare disinteresse verso il brand).

Come pensi che vengano utilizzati i social dalle altre aziende?

Negli ultimi anni numerosi brand hanno investito molto sui Social, come testimoniato dal crescente numero di conversazioni e dall’aumentato grado di engagement intorno ad essi ed alle loro attività.

In generale, ho notato che i nostri competitors hanno sviluppato una forte consapevolezza delle potenzialità dei Social; guardando però al panorama italiano in generale, emerge che vi è ancora chi associa le attività sui Social esclusivamente al ritorno sull’investimento.

Essere presenti sui Social Media e monitorarne le azioni spontanee o le reazioni ci consente piuttosto di comprendere, in un’ottica più ampia di quella unicamente legata al ritorno sugli investimenti, quale sia l’impatto delle conversazioni spontanee e come noi influiamo su di esse, dunque qual è l’effetto e il ritorno della nostra comunicazione sulla reputation del brand. Da questo punto di vista c’è ancora molto da fare, ma posso dire – e ne ho avuto conferma parlando sia con varie personalità in ambito accademico (siamo da poco tornati dal MIT Media Lab) che esplorando e valutando attività simili nel mondo – che Telecom Italia è tra le prime aziende a livello globale a dotarsi di una facility che integri così fortemente monitoraggio ed analisi della reputation aziendale.

Credo di poter dire che siamo tra i pochi ad avere un’ampiezza di properties, iniziative (culturali, sociali e di inclusione digitale, solo per citare alcuni dei nostri ambiti di azione) e una profondità di monitoring così strutturate relativamente al mondo Social ed online. I temi di cui ci occupiamo – uniti alle notizie che ci riguardano – sono particolarmente adatti ad essere conversati anche online, ed è dunque piuttosto naturale che il volume di conversazioni che si generano attorno al mother  brand  sia più alto rispetto a quello di altre utility e aziende italiane.

Non a caso, l’ampio volume di conversazioni, feedback e livelli di engagement che ci arrivano dalla Rete rispetto alle nostre iniziative di comunicazione è stato  uno dei motivi che ci hanno spinto a creare la monitoring room.

 

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Massimiliano Spaziani Brunella

Massimiliano Spaziani Brunella – Attualmente responsabile della ReputationMonitoring Room presso la direzione Corporate Communication di Telecom Italia (settore Corporate Identity, Ricerche & Digital Identity – Brand Strategy e Ricerche), da inizio 2011 ha gestito lo start up del progetto.

Massimiliano è un ingegnere informatico ed è stato Fellow del Santa Fe Institute nel biennio 2010-2011, con il progetto: “Web and Financial Market as an integratedempiricalplatform”.

Nello stesso periodo ha coordinato l’area relativa ai progetti di ricerca di Working Capital, l’iniziativa di Telecom Italia per il sostegno ai giovani imprenditori e ricercatori italiani.

Tra le altre attività gestite in ambito Web all’interno di Telecom vi sono stati progetti quali Blognation ed iThink.

Tra le precedenti attività lavorative, rientrano vari anni di esperienza su processi e sistemi di Business Intelligence e CustomerRelationship Management in Telecom Italia, in Sas Institute e in Datamat.

Pubblicato su DATAMANAGER a giugno 2012

Fondazione Telecom Italia – online il nuovo sito

Oggi come ieri, il Gruppo Telecom Italia crede fermamente che una Fondazione attenta alle nuove emergenze sociali e a forme innovative di relazione, possa incarnare e concretizzare efficacemente il suo impegno sul fronte della responsabilità sociale d’impresa e del rapporto con la comunità.

Lavorare in una fondazione d’impresa significa confrontarsi quotidianamente con stimoli e verifiche continue, ma soprattutto significa essere disposti a mettersi in relazione, con il mondo sociale e non solo, perché proprio la varietà di fronti su cui Fondazione è impegnata costituisce la sua grande ricchezza.

A quattro anni dalla sua nascita, Fondazione Telecom Italia è pronta ad aprire le porte del suo mondo come mai prima d’ora e vi invita a  visitare un sito fortemente rinnovato e potenziato – http://www.fondazionetelecomitalia.it/

“Non più un canale puramente istituzionale, bensì un portale dinamico che presenta le attività e i progetti operativi della Fondazione in modo completo, semplice ed invitante: un vero strumento di comunicazione multimediale dove il linguaggio è utilizzato in modo innovativo, orientato al web 2.0 e ai social network.
Cuore pulsante di tutti i nostri progetti sarà la tecnologia, imprescindibile fattore vivificante e abilitante anche del Terzo Settore per aiutare le esigenze dell’intera collettività.

Destinatari primari del sito sono le associazioni no-profit, il Terzo Settore, i beneficiari dei progetti e tutti gli enti interessati a partnership e attività congiunte.” Marcella Logli – Segretario Generale Fondazione Telecom Italia

Videointervista a Fabio Ghioni, hacker di fama internazionale

Fabio Ghioni , “Equilibrista della sicurezza”, autore di Hacker Republic, edito da Sperling Kupfer

Negli ultimi tempi si parla molto di sicurezza informatica , ma è solo una moda o davvero le cose stanno cambiando? Con Fabio abbiamo parlato di questo, di Stieg Larsson, di infrastrutture critiche, di consapevolezza, di guerra di quarta generazione, di legislazione….

Prima parte
“La reale situazione non è quella che sembra. L’allarmismo spesso viene utilizzato per aumentare le misure di sicurezza e quindi poter allocare del budget. Le aziende sono molto restie a denunciare problemi di sicurezza in quanto ciò indica una vulnerabilità dei loro sistemi. “

 

Leggi tutto “Videointervista a Fabio Ghioni, hacker di fama internazionale”

Telecom Italia il futuro passa dall’IT

L’Information Technology è un fattore abilitante per facilitare il passaggio da un modello caratterizzato da una dicotomia fisso mobile ad un modello di business che invece sia centrato sull’univocità del cliente.

Quali sono le strategie di Telecom Italia relativamente all’information technology? Efficienza ed efficacia sono gli obiettivi da raggiungere. Di questo abbiamo parlato con Giovanni Chiarelli – Responsabile dell’Information Technology di Telecom Italia.

 

Leggi tutto “Telecom Italia il futuro passa dall’IT”

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