Se state pensando, leggendo il tittolo del post che sia impazzito….beh non è così!
Ho solo tradotto in napoletano (spero corretto) quello che ci ha voluto dire il bravissimo illustratore inglese Steve Cutts che ha da poco realizzato il cortometraggio Happiness.
“Gli uomini come topi in questa satira sulla ricerca della felicità”
Un milione di topi o forse di più, vivono in una città fatta proprio come le nostre metropoli. Si svegliano al mattino e sono subito di corsa per andare a lavorare, affollano i mezzi pubblici, una volta usciti si precipitano nei centri commerciali e lottano per i saldi, poi di nuovo in strada, a subire un traffico devastante. Alcol, pillole e tutto quello che serve per cercare la felicità o perlomeno un’imitazione decente. Quando finisce l’effetto però, tutto torna come il giorno precedente.
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Le immagini di questo distopico “inno alla gioia” s’impongono all’attenzione globale proprio mentre la pioggia di pacchi in arrivo nelle nostre case in questi giorni. C’è, dunque, da chiedersi: perché l’essere umano sbalordisce guardando se stesso nel video di Cutts? Gode, forse, sublimando i sintomi della frenetica pulsione – quotidiana e insaziabile – al consumo di massa? Di certo Happiness regala 4 minuti di catarsi. Concede una pausa alla foga d’acquisto. Guardare Happiness ci mette nella stessa condizione di Dorian Gray dinanzi al proprio ritratto divenuto orripilante.
Quante volte ci siamo detti, si ok so che questo meccanismo mi sta distruggendo, mi sta manipolando e io non voglio farne parte?
Non so voi ma io tante, eppure basta poco e ci ricasco….basta un episodio al lavoro o qualche altra sciocchezza per sentirmi infelice….mentre invece la vera felicità è tutt’altro.
Che dite proviamo a cambiare?
Io lo farò di sicuro e Voi?
P.S tks Padre Domenico per avermi fatto conoscere questo video!