ScaleIT: L’evento che connette le migliori scaleup italiane e del sud-est Europa con gli investitori internazionali presenta il programma della terza edizione

SCALEIT 2017

Milano 17 e 18 Ottobre 2017

ScaleIT, l’esclusivo evento-piattaforma nato per favorire l’incontro tra gli investitori internazionali interessati a realtà ad alto potenziale e le migliori scaleup italiane e, da quest’anno, dell’Europa sud orientale, presenta l’agenda della terza edizione.

L’evento, che si aprirà il 17 ottobre sera, concentrerà i lavori nella giornata del 18 ottobre, alternando ai numerosi company pitch, interessanti Keynotes da parte di alcuni dei più importanti protagonisti del mondo delle imprese in crescita. 

 ScaleIT 2017 si terrà con il supporto di importanti nomi dell’eco-sistema e dell’innovazione tecnologica come Assicurazioni Generali, come main sponsor, insieme a Nasdaq, Accenture, Silverpeak, Amazon Web Services, Salesforce, Badenoch & Clark e Docomo Digital come corporate sponsor e DLA Piper, GrowITup, ABC Accelerator, Endeavor e il Consolato Generale USA di Milano come partner.

Sarà Lorenzo Franchini, fondatore di ScaleIT a dare il via ai lavori e a introdurre i numerosi ospiti che si susseguiranno mentre, parallelamente, le 15 aziende innovative selezionate per partecipare all’evento incontreranno in incontri one-to-one i 20 investitori internazionali giunti appositamente a Milano:

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 9.40     Volker Buettner – Assicurazioni Generali
Insurance Industry vs. InsurTech Start-ups – Competition or Cooperation

9.50     Adam Kostyál – Nasdaq
The Exchange as a partner for Growth

10.50   Claus Verner – Amazon Web Services

How to keep your Startup DNA as you scale

11.00   Coffee break

11.20   Bertrand Van Overschelde – Salesforce

The CEO Agenda: Growth, Innovation, Customer success, Employee retention and Shareholder value

Dalle ore 12.20 alle 14.30, ScaleIT aprirà le porte alla stampa dando modo di seguire alcuni tra gli importanti interventi che connotano l’intera giornata, oltre che incontrare le scaleup e gli investitori. Tra questi figurano:

 12.20   Pietro Strada – Silverpeak

The tech growth financing market in Europe and Italy

12.30   Stefano Portu – Shopfully

Driving millions of shoppers to their local stores

12.40   Fireside chat:

Carlo Gualandri (Soldo) interviewed by Emil Abirascid

13.10   Lunch

14.10   Massimo Morielli – Accenture
Our View of Digital Trends 2018

14.20   Anders Nilsson – growITup
Stories of Open Innovation in Italy

La giornata proseguirà con un altrettanto intenso pomeriggio

 15.15   Panel: International VC investing in Italy & South-east Europe – Tony Zappala (Highland Europe), Andrea Traversone (Amadeus Capital), others (tbc), moderated by Mauro Pretolani (Fondo Italiano di Investimento)

16.00   One-to-one sessions between scaleups & international investors

19.00   End of daily program

Final Networking Event

 Le 15 aziende innovative selezionate dal l’Advisory Board, guidato da Lorenzo Franchini, fondatore di ScaleIT, e composto da Emil Abirascid, giornalista e imprenditore, dall’angel investor Pietro De Nardis e dal venture capitalist Mauro Pretolani, per partecipare alla terza edizione sono:  Artemest, CharityStars, Codasip, Cogisen, Entando, Hellohungry, Martha’s Cottage, Mosaicoon, ONO 3D, Soundreef, StreetLib, Supermercato24, The Digital Box S.p.A, V-Count, WIB Machine.

Tra gli importanti investitori già confermati figurano primari fondi di VC come: 83 North, Acton Capital, Amadeus Capital, Balderton, Aster Capital, Columbia Lake Partners, DN Capital, Draper Esprit, EarlyBird Venture Capital, EC1 Venture Capital, Highland Europe, Holtzbrinck Ventures, Idinvest, Iris Capital, Nauta Capital, Next World Capital, Omnes Capital, Partech Ventures, Redline Capital, Samsung Ventures.

 Lorenzo Franchini, fondatore di ScaleIT, ha commentato: “Il programma è pensato come format chiuso ed esclusivo per consentire agli operatori di concentrarsi sui rispettivi interessi e obiettivi, eliminando totalmente il rumore di fondo. Un modello sempre più apprezzato e utile per i grandi investitori internazionali, le migliori scaleup e importanti corporate che ogni anno si appassionano sempre di più al progetto e a ciò che il nostro mercato ha da offrire” .

Ulteriori informazioni sugli organizzatori e sul programma dell’edizione 2017 sono disponibili su scaleit.biz.

Digital Magics Roma lancia due nuove startup: Centy ed Eggup

Centy, la startup dei centesimi di Euro in grado di trasformarli in moneta virtuale ed Eggup, la startup delle abilità umane per creare o riorganizzare team di lavoro, sono le nuove partecipate della sede romana dell’incubatore quotato in Borsa

Digital Magics Roma, quarta sede aperta dal business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana (simbolo: DM), lancia due nuove startup innovative: Centy ed Eggup. 


CENTY (www.centy.it) ha ideato un contamonete intelligente gestito totalmente da remoto tramite app, per risolvere il problema in tutta Europa delle monete da 1, 2 e 5 centesimi di Euro. La macchina, presente negli aeroporti, centri commerciali e supermercati, grazie all’applicazione di Centy sarà in grado di  riconoscere l’utente che, una volta inseriti i centesimi di Euro nel contamonete, sceglierà dove accreditare l’importo calcolato. Potrà quindi convertirlo in moneta elettronica (versandolo sul libretto di risparmio, utilizzandolo per l’acquisto di contenuti come film, musica, applicazioni o donandolo in beneficienza) o
trasformarlo in punti, sconti e promozioni (da associare alle carte fedeltà dei supermercati e negozi). La startup sta stringendo rapporti con insegne retail, società di servizi, telecomunicazioni e media, creando contamonete dedicati e personalizzati, con l’integrazione dell’app Centy. L’obiettivo è rimettere nel sistema economico decine di milioni di Euro in monete di piccolo taglio a beneficio di: utenti, che avranno disponibilità immediata di credito e risparmio diretto con le promozioni; aziende partner, che aumenteranno il numero di clienti, fidelizzando anche quelli esistenti; GDO, settore che ha bisogno di monete di tutti i tagli e la Zecca italiana, che risparmierà gli enormi costi di coniazione. Il prototipo della macchina, realizzato in Italia, sarà disponibile entro il 2017, completo di certificazione della BCE e garantito per oltre 1 milione di transazioni. Digital Magics detiene una quota del 15% del capitale sociale di Centy, fondata da Davide Caiafa (CEO) e Lorenzo Vidoz (Dir. Commerciale).

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EGGUP (www.eggup.net) ha sviluppato una piattaforma digitale per analizzare le soft skills, le competenze trasversali quali attitudini personali, tratti caratteristici della personalità e capacità relazionali,sia a livello individuale, sia a livello di team di lavoro. Il candidato, il dipendente o i componenti di un gruppo di lavoro, devono semplicemente compilare sul sito di Eggup un questionario: le risposte verranno analizzate dall’algoritmo proprietario della startup che elaborerà i risultati e li restituirà attraverso una modalità interattiva, con rappresentazioni grafiche e video.
Grazie a Eggup le aziende possono ridurre i costi e aumentare la produttività, identificando anche le persone da inserire in un gruppo di lavoro sulla base del loro grado di compatibilità con gli altri componenti del team, o valutando il livello di performance dei team esistenti, in base alle soft skills, al fine di crearne di nuovi e di riorganizzare quelli esistenti, colmando gli eventuali gap. L’obiettivo è mitigare il grado di conflittualità che mina le relazioni interpersonali negli ambienti di lavoro.
Le analisi di Eggup si basano sulle più significative teorie psicologiche come quella del Big 5. La startup si rivolge a società di ricerca e selezione, outplacement di risorse umane, head hunter, dipartimenti HR delle aziende. Fondata nel 2013 da Cristian De Mitri (CEO) e Pietro Testa (CTO), Eggup ha elaborato oltre 4500 report, tra individuali e di team, per importanti realtà tra le quali Randstad, Poste Italiane, TIM e Gi Group, creando anche veri e propri siti dedicati e integrando il servizio nelle reti aziendali interne.

Digital Magics e Marco Guarna, Partner di Digital Magics Roma, sono entrati con il 9,80% delle quote della società. L’incubatore sta supportando i fondatori per consolidare la presenza di Eggup sul mercato HRTech e per introdurre l’Intelligenza Artificiale (AI) nella piattaforma potenziando la misurazione del segnale di abilità umane.
Digital Magics Roma affianca i giovani talenti e neoimprenditori del Lazio e del Centro Italia ed è all’interno di Talent Garden Poste Italiane, campus di coworking nato dall’accordo di Open Innovation fra Poste Italiane e Digital Magics, e di Talent Garden Cinecittà, nel cuore degli Studios di Cinecittà.


“Le tecnologie di Centy ed Eggup – ha affermato Gabriele Ronchini, fondatore e amministratore delegato di Digital Magics per il portfolio development – ci hanno convinto non solo per l’elevato valore innovativo, ma soprattutto per le risposte concrete che queste due startup hanno dato ai rispettivi mercati con i prodotti e servizi sviluppati. Centy è riuscita a trasformare il fastidio di avere in tasca i centesimi in un’opportunità per i cittadini, le imprese e la Zecca dello Stato, mentre Eggup ha creato un potente strumento di analisi delle abilità umane, fondamentale per le risorse umane in azienda”.
“Solo in Italia negli ultimi 15 anni sono stati prodotti 3,5 miliardi di monete da 1 centesimo e 2,8 miliardi da 2 centesimi – dichiara Marco Guarna, partner di Digital Magics Roma – che continueranno a essere coniati come deciso dalla Banca Centrale Europea. Molti dei centesimi in circolazione rappresentano vero e proprio una parte del nostro PIL bloccato. Centy è una soluzione vincente per tutti. Parlando di lavoro invece, scegliere un candidato o un team valido in tempi rapidi non è solo un fattore chiave per la competitività, ma rappresenta anche una riduzione di costi. Ogni anno un’impresa di soli 50 dipendenti sostiene costi sommersi per oltre 60.000 Euro a causa di situazioni conflittuali. Eggup diventa quindi il partner ideale per le
aziende a livello globale, grazie al modello di business scalabile”.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Sono 26 le sedi di HACK.DEVELOPERS, una anche in Silicon Valley a San Francisco

 

Sono 26 le sedi di HACK.DEVELOPERS, una anche in Silicon Valley a San Francisco

Il Team per la Trasformazione Digitale, in collaborazione con Codemotion, annuncia le sedi del più grande hackathon dedicato alla Pubblica Amministrazione che il 7 e 8 ottobre coinvolgerà gli sviluppatori software di 25 città italiane e di una sede estera a San Francisco.

“Cambia la PA, riavvia il sistema operativo del Paese” – questo il claim scelto per l’iniziativa.

https://hack.developers.italia.it  

#HackDev17

Si è svolto ieri sera a Milano il primo dei sei meetup di presentazione di Hack.Developers nel corso del quale sono state presentate le 26 sedi dell’hackathon che coinvolgerà gli sviluppatori sui principali progetti della PA ospitati sulla piattaforma Developers Italia, la community presentata dal Team per la Trasformazione Digitale in collaborazione con AgID – Agenzia per l’Italia Digitale – annunciata proprio a Codemotion lo scorso 24 marzo per progettare e realizzare i servizi pubblici digitali italiani.

Dopo i saluti iniziali di Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione Digitale del Comune di Milano, e la presentazione di Gianluca Varisco sui progetti che il Team per la Trasformazione Digitale sta portando avanti, Mara Marzocchi, co-founder di Codemotion, e Giovanni Bajo, Responsabile Relazioni con gli Sviluppatori, hanno presentato nel dettaglio l’hackathon. 

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Il 7 e l’8 ottobre 2017, il Team per la Trasformazione Digitale – in collaborazione con Codemotion e con il supporto di Microsoft, IBM, Cisco, Oracle, Red Hat, Intesa Sanpaolo, TIM e DXC – organizza il più grande hackathon italiano, che coinvolgerà 26 città (tra cui anche una sede estera a San Francisco) e circa 80 community tech e di sviluppatori su tutto il territorio nazionale.

Lo scopo della sfida è riunire, per 48 ore e in tutta Italia, centinaia di sviluppatori software, ingegneri informatici, esperti di sicurezza informatica e studenti universitari per rispondere alle necessità che il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana ci sta chiedendo di affrontare: riavviare il sistema operativo del Paese. Sono attesi circa 800 partecipanti.

Sul sito hack.developers.italia.it è ora possibile registrarsi per tutte le sedi dell’evento, che si terrà in 16 regioni italiane e – grazie ad una delegazione estera – anche a San Francisco, in California.

Mara Marzocchi, co-founder di Codemotion, è entusiasta del risultato della Call 4 Hosts appena conclusasi: “La quantità di candidature ricevute per ospitare l’hackathon da parte delle community locali è stata ben superiore alle attese degli organizzatori, e quindi sono confermate un totale di 26 sedi, di cui una estera.”

Le 5 sedi dirette per l’evento sono Roma, Milano, Torino, Firenze e Bari. Le altre città nelle quali le community di sviluppatori software si riuniranno per 2 giorni di codice sono: Ancona, Biella, Cagliari, Camerino, Campobasso, Catania, Cosenza, Genova, L’Aquila, Lecce, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Trapani, Trento, Venezia e San Francisco.

Dopo l’evento di Codemotion a Roma nel quale abbiamo presentato la nostra Developers Community, – ha dichiarato Giovanni Bajo, Responsabile Relazioni con gli Sviluppatori del Team per la Trasformazione Digitale –  ora è iniziata l’opera di community building e abbiamo accolto con entusiasmo l’idea di Codemotion di organizzare un hackathon diffuso su tutto il territorio per coinvolgere gli sviluppatori, andando a incontrarli nelle loro città. Crediamo molto in questa iniziativa che contribuirà a far crescere la partecipazione sulla nostra piattaforma.

Le sfide saranno strettamente legate ai singoli progetti e tecnologie su cui si sta concentrando il lavoro del Team Digitale. I progetti sono ospitati nella piattaforma Developers.Italia, la community open-source per gli sviluppatori della Pubblica Amministrazione. Durante un code sprint gli sviluppatori sono chiamati a dare il proprio contributo sui singoli progetti. Le challenge saranno numerose e di diversa difficoltà: dalla risoluzione di un piccolo bug grafico in un portale pubblico, alla creazione di complesse funzionalità già previste nella roadmap dei singoli progetti, oppure ancora la prototipizzazione di nuove componenti da creare da zero. Il codice che sarà realizzato durante l’hackathon dovrà essere rilasciato con licenza open source, in modo che sia disponibile a tutta la comunità. Ciò che verrà realizzato aiuterà la PA ad integrare in modo più efficiente le tecnologie necessarie alla digitalizzazione dell’Italia.

Qui di seguito potete trovare alcuni esempi delle sfide che attendono gli sviluppatori. La lista completa è in continuo aggiornamento e ad oggi comprende progetti come SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale, ANPR – Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, DAF – data Analitycs Framework, DAF – Dataportal, DAT – Dati Pubblici (nuovo Dati Gov.it), Security, Design e le challenge saranno aggiornate giorno dopo giorno sul sito fino alla data dell’evento.

Per presentare e promuovere questo hackathon – una vera maratona di codice di dimensioni senza precedenti nel nostro Paese – rappresentanti del Team Digitale e di Codemotion saranno in tour sul territorio nazionale per incontrare le tech community di sviluppatori e la stampa locale. Gli appuntamenti nel mese di settembre saranno: a Napoli il 12, a Torino il 14, a Firenze il 15, a Bari il 18 e in chiusura a Roma il 19 settembre.

 

Per maggiori informazioni sulla notizia:

marisandra@teamdigitale.governo.it e guido.brescia@codemotion.it

 

CITTÀ DATA ORARIO LOCATION INDIRIZZO REGISTRAZIONE
Napoli mar 12/09 18:30-21 Hub Banco di Napoli – Intesa Sanpaolo Corso Nicolangelo Protopisani 70 ly/2w2NuDS
Torino gio 14/09 18:30-21 Toolbox Coworking Via Agostino da Montefeltro 2 ly/2iZ9caB
Firenze ven 15/09 18:30-21 Impact Hub Via Panciatichi 16 ly/2vI9eda
Bari lun 18/09 18:30-21 Impact Hub Viale Volga C/O Fiera del Levante ly/2gBXL4k
Roma mar 19/09 18:30-21 LUISS ENLABS – Sala LUISS A Via Marsala 29h ly/2wCn67A

 

Mashable Milano – C’è chi parla di rivoluzioni. E chi le fa

Talent Garden Calabiana Milano

19/20/21 Ottobre 2017

 

C’è chi parla di rivoluzioni. E chi le fa.


 

Ad oggi:

695 iscritti / 90 relatori / 70 speech / 5 workshops /
70  brand ambassador / 52 aziende sponsor-partner /

23 media-partner / 3 nazioni coinvolte

Google, Microsoft, BNL, Coca-Cola, Cisco, Enel, Nestlè, Tim, Shopify, Cornetto Algida, Deliveroo, Sorgenia, SAS, PINKO, Armando Testa: sono solo alcune delle numerose aziende che porteranno i propri manager più creativi sul palco del Mashable Social Media Day + Digital Innovation Days, la tre giorni più attesa dal mondo digital e dedicata alla rivoluzione digitale e all’innovazione, che si terrà il 19, 20 e 21 ottobre a Milano, presso la prestigiosa location di Talent Garden-Calabiana.

Strategie Digitali, Social Media Marketing e Innovazione si fondono in un unico contenitore per un evento che ad oggi ha registrato oltre 695 iscritti pronti a seguire i 90  relatori in occasione dei 70 speech, 5 workshop, party e business matching che caratterizzeranno l’evento. Tuttavia, come insegnano le tematiche che si andranno ad affrontare, tutto è ancora in evoluzione e i numeri tenderanno ad aumentare anche nelle prossime settimane.

Grazie alla partnership instaurata con il Consolato Americano in Italia, al Mashable Social Media Day + Digital Innovation Days tra i relatori ci sarà Kip Knight, Senior Vice President e responsabile franchise per Stati Uniti, Canada e Australia di “H&R Block Inc” con un passato in aziende del calibro di “Procter & Gamble”, “Pepsico”, “Ebay”; Kip Knight sarà protagonista del talk “The Changing World of Disinformation” in cui affronterà lo scottante tema delle Fake News.

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Da Londra per tenere il suo speech a Milano, arriverà Virginia Salas Kastilio, una delle Snapchat-influencer più celebri e seguite del mondo, numero 1 nella prestigiosa classifica “Inc. Magazine”.  Da San Pietroburgo giungerà Olga Andrienko, Head of Global Marketing di “Semrush”, suite di online marketing tra i più quotati del web.

Numerosi i relatori italiani con background internazionale che saranno presenti a Milano, giunti dal Canada, Los Angeles e Londra dove da anni vivono e lavorano, pronti a condividere con il pubblico della tre giorni strategie di marketing dal taglio global. Tra tutti Vittorio Cerulli di Cornetto Algida che svelerà i segreti che hanno permesso alle campagne del celebre gelato di divenire dei must in oltre 15 paesi del mondo, tanto da essere studiate persino dai principali competitor.

Mentre Marianna Ghirlanda head of creative agencies di Google svelerà i segreti di una strategia di successo impostata grazie a Youtube; Ivan Mazzoleni digital transformation lead di Microsoft interverrà sulla digital transformation e su come cavalcare l’onda della cosiddetta #Platformeconomy; Daniele Chieffi head of social media management e digital Pr di ENI parlerà del social media crisis management; Luigi Maccallini  retail communication manager di BNL Gruppo BNP Paribas nel suo speech dal titolo “Let’s make a conversation” tratterà di come il digitale possa essere una leva importante per stimolare e migliorare la conversazione tra brand e persone; Matteo Sarzana country manager di Deliveroo affronterà il tema dell’hyperlocal marketing; Simone Lo Nostro direttore mercato e Ict di Sorgenia racconterà il dietro le quinte della scelta di Bebe Vio come testimonial di una delle campagne di comunicazione più di successo dell’azienda: grazie all’hashtag #Metticenergia, collegato alla campagna, Sorgenia è infatti riuscita a raccontare se stessa e il concetto di energia in maniera nuova, attivando la community in modo inedito rispetto al mercato di riferimento;  Anna Testa sales specialist digitization innovation di Cisco parlerà di “Digitaliani” il programma di Cisco che ha come obiettivo quello di accelerare l’innovazione in Italia; Mariano Tredicini head of digital communication di Tim analizzerà alcuni case study della Tim data room per permettere alle aziende di adottare un approccio di decision making data-driven; Luca La Mesa top teacher in Ninja Academy e presidente della Procter & Gamble Alumni Italia spiegherà come in uno scenario di social media overload, sia possibile coinvolgere attivamente i fan ottenendo risultati concreti. E poi ancora, dal Canada giungerà Giulia Greco content marketer & chief executive di Shopify racconterà di come le nuove tecnologie digitali abbiamo creato un’ondata di imprenditori non-tradizionali che stanno portando innovazione ma anche disruption nel mondo dell’e-commerce. Sempre sul tema del commercio digitale verterà lo speech di Federico Gonzalez head of sales and marketing di Pixartprinting SpA, azienda partner di parte di Cimpress (Nasdaq: CMPR) leader mondiale nella mass customization con il suo speech dal titolo: “Advanced Marketing Technology Stack: How to cover a full digital path from acquisition to advocacy” dove si parlerà di segmentazione, integrazione tecnologica e marketing automation nell’e-commerce con focus su casi studio targati  Pixartprinting. Altro speech di assoluto livello, quello di Michela Guerra regional marketing communication manager in Sas che riguarderà gli otto assi di una strategia digitale nel B2B; “Ottenere le risposte senza fare domande. Come possono le neuroscienze essere utili al Digital Marketing?” sarà invece il titolo dell’intervento del professor Fabio Babiloni dell’Università La Sapienza di Roma.

Sono felicissima di poter condividere a due mesi dall’evento importanti risultati di crescita rispetto all’edizione precedente – spiega la fondatrice della manifestazione Eleonora Rocca -. Siamo solo alla seconda edizione a pagamento, in quanto le due precedenti prevedevano una partecipazione gratuita, e vedere relatori così importanti, una location prestigiosa e sponsor del calibro di BNL e Coca-Cola, mi sembra un sogno a cui ancora non riesco a credere. L’obiettivo dell’edizione Mashable #SMDAYIT + #DIDAYS  2017 è fare in modo che ogni partecipante porti a casa un insegnamento utile o un’ispirazione che gli permetta di creare qualcosa di nuovo, fuori dagli schemi. Questo credo sia la vera Innovazione. Sono felice di poter contribuire a stimolare il settore “innovation” Italiano: credo nella meritocrazia e penso che in Italia ci siano le potenzialità per diventare uno dei Paesi più all’avanguardia a livello Digital”.

  • La Storia

Mashable è il terzo blog più popolare al mondo con oltre 30 milioni di pagine visitate al mese. Nel 2010 organizza negli Stati Uniti il primo Mashable Social Media Day, evento di approfondimento sull’impatto del digital marketing e dei social media sulla comunicazione. Grazie al coinvolgimento diretto dei principali professionisti del settore, il successo riscosso è tale da spingere gli organizzatori a riproporre l’iniziativa in molte altre sedi in tutto il mondo. Eleonora Rocca, oggi affermata Imprenditrice, Consulente di Digital Marketing, Speaker e Formatrice, “London based” ma milanese nel cuore, con alle spalle una brillante carriera corporate che l’ha vista ricoprire importanti posizioni in ambito Sales & Marketing per aziende del calibro di Microsoft, Roberto Cavalli, Hewlett Packard e Kingston Technology tra Roma, MIlano e Londra, nel 2014 fonda il Mashable Social Media Day Italia.

La manifestazione consiste in più giornate di aggiornamento e formazione, che vedono le tematiche del digital marketing, del social media marketing e dell’innovazione a 360 gradi raccontate attraverso strategie concrete e case study di successo presentate dai migliori professionisti del settore. Negli anni l’interesse suscitato da #SMDAYIT è sempre crescente: oltre 5.500 contatti registrati attraverso il sito e i social network; più di 600 partecipanti in sala e di 4.500 utenti connessi in live streaming. L’hashtag #SMDAYIT è per tre anni consecutivi tra i primi tre posti nei trending topic nazionali di Twitter per arrivare, nell’edizione 2016, a 1.605 immagini condivise e oltre 11.864 tweet.

  • Riferimenti

Venture Capital l’investimento alternativo che fa aumentare il valore del portafoglio

 

Rendimenti elevati, decorrelazione, vantaggi fiscali e supporto all’economia reale

 

A cura dell’ufficio studi di P101

 

Alla ricerca di alpha, la strada porta al venture capital. Particolarmente adatta a fondi pensione e istituzionali, l’economia delle imprese che crescono può essere un booster del rendimento di portafoglio anche di private banker e family office, purché l’ottica sia quelli di medio termine, non meno di 3/5 anni per vedere i primi ritorni. Ne beneficia il portafoglio e, in potenza, anche l’economia reale e la sua competitività, dato l’alto carattere impacting di questo genere di investimento. Senza considerare che con Aifmd, la direttiva europea in tema di investimenti alternativi, si va nella direzione di un’apertura anche al retail. In Italia non esistono al momento prodotti adatti al piccolo investitore, nel mondo anglosassone c’è invece qualche esperimento di investimenti per il pubblico indistinto con sottostante il private equity. Ma la strada è segnata: l’embrionale mercato italiano rappresenta una grande opportunità ancora da cogliere, e il valore della trasformazione digitale e industriale in atto può essere colto proprio intercettando quelle società artefici dell’innovazione e oggetto dell’investimento dei fondi di venture capital.

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I ritorni – dice Andrea Di Camillo, managing partner di P101verranno sempre più dalla creazione di valore in ottica di lungo termine anziché dall’arbitraggio di breve periodo sui mercati più liquidi.” Il venture capital ha nel suo core business la creazione di valore d’impresa e come conseguenza la creazione di valore finanziario, non il contrario. In quale modo? Proviamo a spiegarlo, partendo da una definizione tecnica che è quella fornita dall’Aifi: innanzitutto apportando “capitale azionario o sottoscrizione di titoli convertibili in azioni nei confronti di imprese non quotate e con elevato potenziale di sviluppo in termini di nuovi prodotti o servizi, tecnologie, concezioni di mercato.” La partecipazione è temporanea e minoritaria e tesa, appunto, ad accrescere ed accelerare la creazione di valore dell’impresa per realizzare un elevato capital gain in sede di dismissione. Il fondo investe soldi dei sui investitori, i cosiddetti limited partner in quote di aziende in fase iniziale e con prospettive di grande crescita, e si affianca a queste aziende in un’ottica di partnership, mettendo a disposizione dei nuovi imprenditori non solo le risorse finanziarie, ma anche il bagaglio di conoscenze e know-how, proprio e del network di esperti di cui spesso si avvale, e aiutandoli a definire le strategie di crescita.

 

Quanto rende investire in startup? Il fondo di Venture Capital è uno strumento a rischio elevato con un rendimento potenziale, quindi altrettanto importante, che può superare il 20% annuo. Una regola aurea del venture capitalist è la power law: in sostanza, in un paniere di società su cui investire ce ne deve essere una – o un gruppo – il cui rendimento atteso sia superiore a quello di tutte le altre. Per intenderci, la Uber o la Facebook di turno o, per fare un esempio italiano, Yoox (che oggi, dopo la fusione con il gruppo francese Net-a-porter, ha una capitalizzazione di Borsa di 2,5 miliardi di euro).

 

Certo, il 20% di cui parliamo non è ecumenico, ma è una buona approssimazione dal momento che non esiste una banca dati, neppure internazionale, di rendimenti realizzati. A fare un esercizio utile allo scopo sono stati di recente i pionieri Reshma Sohoni e Carlos Eduardo Espinal, anime di Seedcamp, che ha investito 500 milioni in 230 startup. Il loro primo fondo, Fund 1, lanciato nel 2007 e dedicato a investimenti fino a 200mila euro, aveva un’ampiezza di 3 milioni usati per finanziarie 22 startup. A ottobre 2016, grazie alle exit, tra cui l’unicorno Superflix che ha reso 60 volte sull’investimento, il ritorno generato è stato di 1 una volta e mezza, ma arriverà a circa 10 volte considerando anche le altre società ancora da valorizzare. 

 

Un numero più puntuale – ma sempre vicino a quel 20% di cui sopra – lo fornisce Preqin, secondo cui nel mondo i fondi di venture capital nel 2015 hanno investito per 136 miliardi di dollari, spalmati su 9241 operazioni e a fronte di disinvestimenti per 73 miliardi, con ben 47 miliardi di nuovi capitali raccolti e un Irr a un anno del 20,5%. Sempre Preqin ha calcolato che nel 2015 il venture capital ha realizzato la migliore performance rispetto a tutte le altre strategie di private equity, registrando un Irr al netto delle commissioni del 18,2% contro il 18,1% dei fondi di buyout. Ancora, secondo le rilevazioni di Aifi e Kpmg Corporate Finance pubblicate a inizio luglio, l’IRR lordo delle operazioni concluse nel 2016 è stato pari al 14,5%, dato in leggero calo rispetto all’anno precedente (17,8%), ma comunque positivo e in linea con i buoni rendimenti registrati negli ultimi anni.

 

I fondi di venture capital – spiega Di Camillo – sono strutturati in maniera da abbattere il rischio di portafoglio: con P101 vediamo migliaia di società all’anno e scegliamo le migliori, l’investitore informale, che agisce in modo destrutturato e/o non continuativo, non ha questi termini di confronto. Co-investendo si riesce a sfruttare la selezione di un investitore professionale e nel contempo a entrare, in parte, direttamente nell’azienda sovvenzionata. E, nel caso la società abbia bisogno di altro capitale, ha già un azionista nella figura del venture capital, che potrà fare fronte alle future esigenze o comunque avere migliore accesso alla community degli altri investitori attivi sul mercato in quel momento.

 

I vantaggi sono diversi, a partire da quello fiscale: dal 2017 è possibile detrarre il 30% degli investimenti fino a un milione di euro dal reddito imponibile, rispetto al 19% della normativa varata nel 2013. Non va trascurato, inoltre, il fatto che si tratta di un investimento totalmente decorrelato dai mercati tradizionali in un mondo in cui la decorrelazione tra asset class tradizionali non esiste più. 

 

Negli Usa il valore delle venture capital-backed company ammonta a circa il 20% della capitalizzazione totale di Borsa. Lo afferma un’analisi della Stanford Graduate School of Business che però precisa che se invece lo sguardo si sposta alle aziende fondate a partire dal 1979 – anno in cui il VC di fatto è nato – la situazione cambia in maniera drastica: delle 1330 realtà, oggetto di questa seconda osservazione, ben 574, ovvero il 57%, in termini di capitalizzazione sono venture capital-backed. Queste imprese investono inoltre in ricerca in sviluppo l’82% del totale, il che spiega anche la loro natura di innovatori capaci di trasformare interi settori industriali. In Italia il valore delle imprese vc-backed sfiora il 2%: ed è ovvio che, fatte le debite proporzioni, lo spazio di crescita è enorme.

 

Gli ultimi numeri diffusi da Aifi aiutano a dare una dimensione all’evoluzione del fenomeno: nel 2016 il mercato del private equity e del venture capital ha segnato un record a 8,2 miliardi di euro (+77%). Gli operatori esteri sono tornati in gran spolvero, con un investimento pari al 69% in termini di ammontare. Le operazioni sono diminuite a 322 da 342, e le prime 17 costituiscono il 74% del valore. L’ammontare disinvestito al costo di acquisto delle partecipazioni è stato pari a 3,6 miliardi di euro, in crescita del 26% rispetto ai 2,9 dell’anno precedente. Ma, guardando appena un po’ più in dettaglio i numeri di Aifi, si scorge che ben 5,7 miliardi di quel totale da record è fatto da operazioni di buyout e l’early stage rappresenta una fettina di appena di 104 milioni. Allora la buona notizia rimane troncata a metà: anche da questo lato dell’Atlantico, le imprese finiscono sempre di più sotto il radar di questi finanziatori alternativi. Ma le nuove idee fanno ancora molta fatica a trovare capitalisti di ventura.

 

 

P101 – Insightful Venture Capital

P101 è un fondo di venture capital specializzato in investimenti in società digital e technology driven. Nato nel 2013, con una dotazione corrente di quasi 70 milioni di euro e 26 società in portafoglio, P101 si distingue per la capacità di mettere a disposizione degli imprenditori di nuova generazione, oltre a risorse economiche, anche competenze e servizi necessari a dare impulso alla crescita delle aziende. Il fondo, promosso da Andrea Di Camillo – 15 anni di esperienza nel venture capital e tra i fondatori di Banzai e Vitaminic – e partecipato da Azimut, Fondo Italiano di Investimento e European Investment Fund, collabora con i maggiori acceleratori privati, tra cui HFarm, Nana Bianca, Boox e Club Italia Investimenti. Tra le partecipate: ContactLab, Cortilia, Tannico, Musement e MusixMatch. Le società partecipate da P101 occupano oggi complessivamente oltre 500 risorse e generano un fatturato in costante crescita e già oggi superiore agli 80M annui. P101 prende il nome dal primo personal computer prodotto da Olivetti, negli anni ’60, esempio di innovazione italiana che ha lasciato il segno nella storia della tecnologia digitale.

Progetta e realizza la casa dei tuoi sogni con la startup InteriorBe

Quanti di noi sognano di arredare la propria casa e farla diventare come una di quelle dei VIP che vediamo sulle riviste patinate?

Beh ora è possibile avere una consulenza per arredare casa senza spendere una fortuna affidandosi a uno studio specializzato, come è possibile? Grazie all’idea di Federica Sala, founder e CEO di  InteriorBe, startup accelerata da H-Farm che fa da intermediario fra liberi professionisti e clienti finali.

Il team di InteriorBe è completato da  Sabrina Lanza COO e Stefano Venuti PRODUCT MANAGER.

Federica mi ha raccontato la sua storia:

Qual è la storia di InteriorBe?Da dove nasce l’attenzione al tema del design di interni?

InteriorBe nasce dall’incontro mio e della mia cofounder Sabrina Lanza. Ci siamo conosciute collaborando all’interno di uno studio in centro a Milano.

Entrambe interior designer, con quasi 20 anni di esperienza nel complesso, subito in sintonia, sollecitate dalla voglia di reinventare la il servizio dell’architetto d’interni, abbiamo deciso da buone progettiste di riprogettare la nostra vita e la nostra professione.

I primi periodi sono stati di test, siti homemade, collaborazioni, iniziative. La chiave di volta è arrivata l’anno scorso. Il 2016 è stato l’anno più importante per InteriorBe. Dopo essere state selezionate per partecipare alla startup school Mind The Bridge di San Francisco la nostra visione di quello che stavamo costruendo è cambiata nettamente.

Stavamo portando online architetti ed interior designer Italiani che ci permettevano di vendere il servizio della progettazione d’interni online, stavamo creando una community che offriva una commodity senza costi vivi.

Lo stile di vita e le connessioni dell’ecosistema Californiano ci hanno permesso di incontrare all’interno della school Stefano Venuti, inizialmente con noi per aiutarci “con i numeri” ( era arrivato il momento di giocare seriamente! ) si è appassionato al nostro business, unendosi al progetto come cofounder ed attualmente product manager della compagnia.

Rientrati a Febbraio dagli Stati Uniti, in occasione del Pionees Festival di Vienna abbiamo avuto l’opportunità di incontrare H-FARM, questo ci ha permesso di essere selezionati per il programma di accelerazione Fashion and Retail che ci ha portato a fondare la nostra società nell’agosto 2016 con la partecipazione di H-FARM stesso, arrivando ad essere una delle startup del portafoglio di H-FARM.

Dopo il programma a Dicembre 2017 abbiamo chiuso il nostro primo seed, aperto lo scorso ottobre! E’ cosi che da Gennaio di quest’anno abbiamo aperto il nostro primo ufficio a Milano ed iniziato il rapido sviluppo del progetto a livello nazionale.

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Quali sono le caratteristiche principali dell’applicazione?

La nostra vison: portare il bello nelle case del mondo!

InteriorBe è il nuovo modo di scegliere ed acquistare gli arredi per la propria casa.

InteriorBe porta online cliente e professionista in un’ambiente digitale dove vivere l’esperienza unica ed emozionale di poter progettare ed acquistare gli arredi per la propria casa ottimizzando tempi e costi.

Un’unica piattaforma che unisce Professionista, Progetto e Prodotto e che completa l’esperienza di acquisto con i POP concept store la rivoluzione del retail d’arredo per una shopping experience completa che intreccia analogico e digitale.

I nostri utenti trovano in InteriorBe la soluzione che non esisteva prima. Un portale di professionisti a disposizione per dare loro le risposte concrete che cercano. Nel concreto il cliente acquistando il suo pacchetto progetto viene associato al progettista della community online ( ad oggi +215 architetti ed interior designer italiani) più affine alle necessità del cliente, grazie allo sviluppo del nostro algoritmo di match. I 2 avranno a disposizione una chat online, una sala riunioni virtuale dove scambiarsi tutte le informazioni, media, a tendere prendere appuntamenti live, al fine di sviluppare il progetto d’interni per il cliente arrivando alla generazione di un carrello arredi interamente acquistabile ( a breve ) sulla piattaforma InteriorBe con costi competitivi e qualità garantita 100% Made in Italy!

Il cliente grazie al suo professionista non dovrà temere di fare errori durante il processo di restyling ed arredamento dei propri spazi, non sprecherà giornate intere in showroom o spenderà più denaro del dovuto grazie al suo personale professionista dedicato.

Inoltre la piattaforma vedrà presto la messa online dello store aperto a tutti quelli che vogliono acquistare arredi e complementi già selezionati e garantiti da un team di professionisti con un’esperienza di acquisto completa ed innovativa supportata ( avendo studiato i comportamenti di acquisto dell’utente e le tendenze stesse ) dall’apertura dei punti POP.

E’ nato così Il nostro primo Point Of Presence, il 21 luglio 2017 in una location unica presso Fabbrica Saccardo a Schio (VI), un punto di presenza fisico che introduce e guida il cliente nel mondo InteriorBe per una nuova esperienza di acquisto.

E’ un luogo di sperimentazione, dove sfogliare virtualmente i cataloghi online e dove poter contemporaneamente toccare con mano i materiali dei brand presenti nello store online, un punto fisico dove trovare le stesse agevolazioni che si ritrovano nei punti vendita online supportate dal servizio InteriorBe.

Quanto vale il mercato (Italia ed estero)?

Io chiederei anche perché ora? Perché Il 56% della popolazione ricorre a Internet per arredare casa.

Le abitudini di acquisto sono sempre più tecnologiche e votate all’ottimizzazione di tempi e costi settore dell’e-commerce di arredo ha registrato una crescita pari al +48% rispetto al 2015 * Osservatorio eCommerce B2C.

Il mercato dell’interior design segna un fatturato pari a più di 100 miliardi di euro, con una crescita del 4% per l’Europa.

Qual è lo stato dell’arte oggi e quali i passi futuri? In questo momento cosa cercate in termini di funding?

Ad oggi la piattaforma ha venduto più di 190 pacchetti progetto online con una crescita molto interessante mese/mese!

Lo scorso giugno abbiamo aperto un 2 round da 500.000 € che ci permetterà di completare gli sviluppi del progetto in termini di tecnologia e brand awareness  sul territorio nazionale per progettare l’apertura di un nuovo mercato europeo  entro la metà del 2018!

 


Federica Sala

co-founder | InteriorBe & Fancytoast

Nasce a Bergamo nel 1989. Si laurea in architettura di interni presso l’Istituto Grafica Moda e Design di Lecco e inizia da subito a collaborare con alcuni studi di architettura fra Bergamo e Milano come project manager per progetti residenziali e retail concept.

Segue e coordina le aperture a livello nazionale dei Brand Tommy Hilfiger e Calvin Klein all’interno dello studio Milanese. La passione nel settore d’innovazione digitale l’ha portata ad immergersi al 100% nel mondo startup, la determinazione e il commitment a rendere reale giorno dopo giorno la visione del futuro del mercato dell’interior design.

Passa la fine del 2015 e l’inizio del 2016 in California, dove matura contatti ed esperienze significative, fra cui la partecipazione con il progetto InteriorBe alla Mind The Bridge Startup School di San Francisco.

Attenta ai nuovi trend, fonda nel 2016 una società di consulenza format food&beverage grazie a cui realizza la sua idea di sviluppo di un format food, con primo pdv su Milano, incentrato sul prodotto verticale ed innovativo del toast open bread, proveniente dagli USA, con il Brand “Fancytoast” di sua invenzione.

 

SE L’UFFICIO DIVENTA UN MARKETPLACE. Nell’era della platform economy, gli spazi di lavoro condivisi diventano un ecosistema

 

COPERNICO RADAR

L’osservatorio smart di COPERNICO sul mondo del lavoro, nuove tendenze e lifestyle

 

Se l’ufficio diventa un marketplace

 

Nell’era della platform economy, gli spazi di lavoro condivisi diventano un ecosistema in cui godere di visibilità e accrescere il proprio valore

Un tempo bastava un unico termine, “economia”, per descrivere una serie di attività di produzione, consumo e scambio dal comune obiettivo di generare profitto, ottimizzando le risorse. Oggi, grazie all’avvento delle nuove tecnologie e all’evoluzione dei mercati (in altre parole alla digitalizzazione e alla globalizzazione) gli scenari sono radicalmente cambiati, tanto che possiamo parlare di marketplace economy o platform economy.

COS’È LA MARKETPLACE ECONOMY?

Nuove imprese e – soprattutto – nuovi modi di fare impresa stanno rivoluzionando i mercati tradizionali. Come? Sostanzialmente mettendo a disposizione dei consumatori una piattaforma di servizi che funziona senza intermediari. Questa modalità di approccio non è nient’altro che la marketplace economy o platform economy. Il numero di aziende che ne fanno parte è alto, ma quello che sorprende è il loro valore. Quando ci riferiamo a queste realtà pensiamo, ad esempio ai “decacorni” Airbnb e Uber: il primo vale 25 trilioni di dollari, il secondo il doppio.

La martketplace economy è l’ultimo tassello di un percorso che parte dalla on-demand economy – spesso inserita nel contesto generalizzato della sharing economy, cioè l’economia che dà all’utente l’accesso immediato al bene che sta cercando. E infine ecco la platform economy, dove gli imprenditori usano piattaforme cloud-based, app per smartphone e i social networks per svolgere la loro attività. Non ci sono beni da vendere, ma servizi altrui, aggregati in un unico luogo digitale che mette a valore la relazione con i clienti.

Spesso la platform economy è riferita a un’attività facile da mettere in piedi e fai da te, come possono dimostrare non solo i colossi citati poc’anzi, ma anche gli home restaurant, o Prontopro, un marketplace di professionisti che permette agli utenti di confrontare i preventivi per lavori di giardinaggio, fotografia e lavori di casa.

PERCHÈ UNA PLATFORM è MEGLIO DI UN MERCATO?

Secondo l’Harvard Business Review, il valore con le piattaforme sta negli ecosistemi che si vengono a creare. Con l’arrivo di questo nuovo paradigma le regole fondamentali cambiano: le strategie passano dal controllo alla gestione delle risorse, dall’ottimizzazione di processi interni alla facilitazione di interazioni esterne e, infine, dall’aumentare il valore del cliente al massimizzare il valore del nuovo ecosistema. Ecco perché, come definisce Accenture nel Technology vision 2016 gli ecosistemi sono il nuovo fondamento del mondo digitale.

I leader dell’industria stanno rilasciando potere tecnologico attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme. Ma più di questo, è il modello di business basato sulle platform e le strategie che abilitano che stanno portando un profondo cambiamento macroeconomico globale dalla rivoluzione industriale. Nell’economia digitale, ecosistemi basati su piattaforme non sono niente meno che la creazione di nuovo valore.

Alcune delle più conosciute tech company come Amazon, Google o Alibaba hanno capito tempo fa il potere delle tecnologie digitali, ma se osserviamo più da vicino, possiamo effettivamente vedere che molti dei loro prodotti migliori e servizi sono basati su piattaforme. Ed è questo sistema che cambia radicalmente il loro modo di operare. Sempre secondo Accenture, l’81% degli executive dichiara che i modelli di business platform-based saranno il core della loro strategia di crescita per i prossimi tre anni.

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IL MARKETPLACE È UN MODELLO DI BUSINESS VINCENTE

Perchè questi modelli sono così speciali? La risposta è semplice: creano valore all’esterno attraverso partner digitali e community di utenti aprendo nuovi percorsi per la crescita. Basti pensare che le platform company rappresentano $2.6 miliardi in capitalizzazione di mercato in tutto il mondo. Entro cinque anni, si stima che un elemento centrale della valutazione societaria e del capitale di mercato sarà basato su platform ecosystems e assetti digitali.

COS’È UN MARKETPLACE?

In sostanza stiamo parlando di mercati online in cui sono raggruppate le merci di diversi venditori, i marketplace inoltre possono essere di tipo verticale o orizzontale. Verticali sono quei siti che trattano solo una categoria di prodotto. Orizzontali sono quei siti che offrono prodotti e servizi di vario tipo.

I PROTAGONISTI DEI MARKETPLACE

I marketplace si possono distinguere anche concentrandosi non solo sulla struttura sulla tipologia di prodotto venduto, ma sui protagonisti dello stesso mercato online. In questo modo possiamo distinguere tre tipologie di marketplace:

  • Consumer to consumer (C2C). Sono quei siti dove al proprio interno diversi utenti privati interagiscono fra loro effettuando transazioni di tipo commerciale. Marketplace di questo tipo non riescono ad offrire determinate garanzie agli utenti, i quali si basano esclusivamente su un sistema di feedback per conoscere in anticipo l’attendibilità della controparte.
  • Business to consumer (B2C). Sono quei siti dove le aziende offrono diversi prodotti alla comunità di frequentatori, questi tipi di marketplace non sono altro che grandi centri commerciali online. A differenza della categoria C2C i visitatori hanno garanzie superiori che vengono supportate da sistemi di pagamento sicuri e da certificazioni di qualità.
  • Business to business (B2B). Sono quei siti che di fatto mettono in contatto aziende manifatturiere o industriali con aziende commerciali; anche in questo caso sono comunque previste transazioni in relazione a merce confezionata spesso in grandi stock.

I marketplace più diffusi al mondo sono senza alcun dubbio eBay e Amazon. Ma anche Airbnb, Uber e, perchè no, anche WeWork, la società americana che fornisce attraverso una piattaforma online spazi di lavoro, community e servizi a una ben definito target di imprenditori.

E SE IL TUO UFFICIO DIVENTASSE IL TUO MERCATO?

WeWork non è un caso isolato e anche in Italia molti player come Copernico, la piattaforma di smart working che conta più di 4.000 members e il cui obiettivo è accelerare il business delle imprese, stanno creando valore per le community che scelgono di avere un ufficio all’interno di un contesto articolato. L’obiettivo è non solo mettere a disposizione postazioni di lavoro, ma anche e soprattutto strumenti che aiutano le aziende a crescere, a restare competitive focalizzate sui propri obiettivi, a essere più flessibili. Come? Attraverso contenuti, connessioni e servizi che promuovono un nuovo concetto di lavoro, che abilita la creazione di una nuova economia, per le aziende ma anche per il contesto geografico in cui la community si inserisce.

E I BENEFICI?

Per concludere, non solo creare il proprio marketplace genera valore, anche posizionarsi all’interno di un marketplace e di un ecosistema può essere una scelta vincente perché consente di avere accesso a risorse e a una forte visibilità senza dover sostenere costi importanti di marketing o costi tecnici legati allo sviluppo informatico di una piattaforma proprietaria. I marketplace, online o offline, rappresentano un compromesso efficace per aumentare il fatturato senza dover spendere un budget smisurato.

 

Chi è COPERNICO

COPERNICO è la piattaforma di accelerazione e sviluppo del business: smart working e un nuovo lifestyle in cui connessioni, contenuti e community danno al lavoro il fattore esponenziale. COPERNICO gestisce spazi di lavoro innovativi in Italia ed Europa (Milano – Torino – Brussels) in cui ospita più di 600 aziende. Oltre 4.000 utenti quotidianamente utilizzano i suoi spazi come sede di lavoro e luogo preferenziale per meeting ed organizzazione di eventi.

website: torinogaribaldi.coperni.co

Innovazione – Report InfoCamere-Ministero Sviluppo Economico startup II trimestre 2017

​​Startup innovative oltre quota 7.000  Al 30 giugno 2017 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è pari a 7.394, in aumento di 514 unità rispetto alla fine di marzo (+7,5%). Le startup rappresentano lo 0,46% delle oltre 1,6 milioni di società di capitali attive in Italia (a fine marzo lincidenza del fenomeno era pari allo 0,43%).

P
er quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 70,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese , il 19,6% opera nei settori dellindustria in senso stretto, mentre il 4% nel commercio.

A
nalizzando la distribuzione geografica del fenomeno, in valore assoluto la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 1.694, pari al 22,9% del totale nazionale. Seguono lEmiliaRomagna con 808 (10,9%), il Lazio con 719 (9,7%), il Veneto con 637 (8,6%) e la Campania, prima regione del Mezzogiorno con 547 (7,4%). In coda alla classifica figurano la Basilicata con 56, il Molise con 27 e la Valle d’Aosta con 15 startup innovative.
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Queste e altre evidenze sono contenute nell’ ultima edizione del rapporto, relativa al secondo trimestre del 2017 e pubblicata quest’oggi sul sito startup.registroimprese.it

Realizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e da InfoCamere, la società informatica del sistema camerale, in collaborazione con UnionCamere, l’Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, il rapporto presenta un’ampia gamma di informazioni relative alla distribuzione geografica e settoriale delle startup innovative, al valore complessivo e medio della produzione e del capitale sociale, alla redditività e alle presenze giovanili, femminili ed estere nelle compagini sociali.

IMPACT Growth announces the 14 startups selected for funding and acceleration in its first open call

 

• Each of the selected startups will receive at least €100,000 in equity-free funding, alongside acceleration and mentoring services

• More than 1900 startups from 60 countries have participated in the first call for startups by the IMPACT Growth accelerator, offering a total of €3.6M in equity-free funding

• The programme will select another 14 startups during its second call, due to be launched on 5th September 2017

 

IMPACT Growth, the startup acceleration programme, led by FundingBox and ISDI and backed by leading accelerators, venture capital entities and global brands, has announced the names of 14 startups selected within its first open call. These startups will receive, in the first stage, a minimum funding of €100,000 equity-free.

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GymCraft, FASHION CLOUD, Bookingabus.com, YerbaBuena VR and Clarity have been selected under the Smart Content vertical, which received 41% of the applications and is led by DOCOMO Digital. In the Smart Cities and Infrastructures category, supported by Ferrovial, the selected startups are XapiX, OS Vehicle, Stratio Automotive and Watcher. For the Smart Agrifood division, led by Danone, the chosen startups are Tellspec, DelSuper.es and Farm Dog. Finally, Autonomous Manufacturing and INSYLO are the selected startups in Smart Manufacturing, partnered with MADE.

• GymCraft (Spain) connects any fitness device to its virtual reality exercise game platform through PC or mobile, and lets the user dive into exciting 3D online worlds.

• FASHION CLOUD (Germany) is the leading content exchange platform in the fashion industry.

• Bookingabus.com (Denmark) provides dynamic pricing for bus transportation.

• YerbaBuena VR (United States) delivers next generation real-time 360 live streaming distribution platform for Virtual Reality optimized for any available bandwidth.

• Clarity (Spain) is a SaaS tool to understand social impact of investment portfolios.

• XapiX (Germany) makes it easy for developers to engage with open data to prototype smart city solutions.

• OS Vehicle (United States) bring Self-Driving for everyone.

• Stratio Automotive (Portugal) turns automotive maintenance into an exact science, making the unpredictable predictable.

• Watcher (Denmark) is the digital hub for the connected family.

• Tellspec (Denmark) provides real-time nondestructive food analysis. Building Trust in Food.

• DelSuper.es (Spain) delivers grocery shopping in 1h.

• Farm Dog (Israel) is keeping fields safe from pest and disease.

• Autonomous Manufacturing (United Kingdom) develops an enterprise cloud platform that automates production for industrial 3D Printing using AI.

• INSYLO (Spain) is an IoT Supply chain platform for the animal feed industry.

In addition to the initial funding of €100,000, two of the selected startups will each receive a further €150,000 equity-free. The best startups selected by IMPACT Growth will also be able to access private financing of €1.5 million led by Kibo Ventures and Accelerace.

The Jury Day, celebrated on 21st June in Madrid, was the pivotal moment of the startup selection process where 44 startups fought to enter the exclusive list of which 14 startups were selected for funding. A jury formed of renowned experts such as Sanyu Karani and Tomasz Mazuryk from FundingBox; Nacho de Pinedo and Rodrigo Miranda from ISDI; Peter Torstensen and Soren Lottrup from Accelerace; Aquilino Peña and Juan López from Kibo Ventures; Simona Torre from DOCOMO; Merete Norby from MADE and Isabel María González from Danone, all of whom had the challenging task of selecting the best 14 out of a total of 1900.

The selected startups will benefit from support by the FIWARE Foundation for the integration of this technology into the development of their projects. They will also participate in a training programme featuring international experts and entrepreneurs in Madrid, Copenhagen and Barcelona, plus gain access to an international network of over 100 esteemed mentors, founders and investors. Finally, the startups will participate in a range of international events organised over the course of the year by 4YFN, the business platform for the growing community of technology startups at the global level supported by Mobile World Capital Barcelona (MWCapital).

The acceleration process, directed by ISDI and Accelerace, will officially launch during the second week of September, offering a week full of exclusive networking and training activities run by experts and innovation ecosystem leaders at ISDI’s headquarters in Madrid. This week will be the only part of the process whereby entrepreneurs are required to be onsite. The rest of the acceleration process will take place remotely, relying on a wide network of international mentors and participation at international events and missions.

IMPACT Growth

IMPACT GROWTH is an initiative funded by the European Commission’s Horizon 2020 programme, with a total of €3.6 million for its initial phase. The second and in fact, the last call for startups, offering to fund and accelerate an additional 14 startups, will be launched by IMPACT Growth on 5th September 2017.

Mobile World Capital Barcelona

Mobile World Capital Barcelona is an initiative driving the mobile and digital transformation of society while helping improve people’s lives globally.

With support of the public and private sector throughout Barcelona, Catalonia and Spain, MWCapital focuses on three areas: the empowerment on the use of digital technologies, the digital transformation of industries, and the acceleration of innovation through digital-based entrepreneurship.

Collectively, our programmes are positively transforming education, industry and the economy.

MWCapital hosts the Mobile World Congress and delivers 4 Years From Now (4YFN), a business platform for the startup community.

www.mobileworldcapital.com

STAYDO. L’APP CHE CREA VACANZE DA VIVERE

Avete un hobby o una passione? StayDo è quello che fa per voi.

StayDowww.staydo.it – è il nuovo motore di ricerca per viaggi decisamente su misura grazie al quale organizzare una vacanza – un giorno, un weekend o qualche giorno in più – a partire dalle attività che amate o da quelle che vi piacerebbe provare. Da soli, in famiglia, con gli amici.

Dimenticate i soliti pacchetti preconfezionati. Grazie a StayDo basta un click per trovare, personalizzare e prenotare un hotel o un Bed&Breakfast in abbinamento a corsi e attività di ogni tipo: sport, musica, artigianato, cucina, danza, cultura, astronomia,…

Volete trascorrere un weekend a Torino e cogliere l’occasione per seguire un corso di fotografia? Scoprire le colline del Monferrato e abbinare un seminario Tantra per risvegliare l’energia vitale?  State organizzando un weekend nelle Langhe e volete approfittarne per frequentare un corso di difesa personale oppure un corso di cucina? Collegandovi a StayDo troverete ciò che fa per voi.

Si può partire a costruire la propria vacanza scegliendo la zona o la struttura e scoprire quali attività si possono frequentare in abbinamento al soggiorno oppure scegliere un corso o un’attività e abbinare una struttura nei paraggi. L’interfaccia è semplice e facilmente navigabile. E in pochi minuti l’utente è in grado di pianificare una vacanza su misura.

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Fuori dalle solite rotte, lontano dai classici itinerari turistici, diverso da un’offerta standardizzata: StayDo offre l’occasione di visitare piccole città e aree rurali in modo nuovo e coinvolgente e di praticare attività divertenti e particolari.

A 6 mesi dal lancio l’offerta del portale si concentra in Piemonte, con una rete particolarmente attiva su Monferrato, Astigiano, Alessandrino, collina e provincia di Torino, Langhe e Roero; le zone sono in rapido aumento e presto sarà possibile scegliere un itinerario anche in altre aree del Piemonte oltre che direttamente a Torino. Nel corso del 2017 StayDo proporrà il proprio modello di servizio anche in altre regioni italiane.

Gli istruttori che collaborano con StayDo sono in continuo aumento e sono oltre 80 i corsi disponibili.

StayDo è una start up, incubata all’interno dell’incubatore 2i3t e inserita all’interno del programma Torino Social Innovation del Comune di Torino.

Nasce da un’idea di Paolo Pastorino, professionista nel mondo delle telecomunicazioni, esperto in sviluppo prodotto e marketing che dopo un passato da consulente dietro una scrivania ha fatto della sua passione per i viaggi e della voglia di scoprire un nuovo lavoro. Nata nel 2016, oggi StayDo dialoga con le amministrazioni locali e collabora con Camera di Commercio di Torino, Regione Piemonte, Comune di Torino, Città di Asti, Reseau Entreprendre Piemonte, ATL Asti, ATL Alexala e Città di Chieri.

L’idea è che, al di là delle storiche rotte turistiche, c’è un mondo molto interessante che spesso non ha la forza di farsi conoscere. Fare rete rappresenta quindi un’opportunità preziosa di sviluppo. StayDo rappresenta infatti un’opportunità preziosa per le strutture ricettive che vogliano promuoversi sul territorio differenziandosi con un’offerta innovativa e per i liberi professionisti, gli istruttori e gli insegnanti che possono proporre le proprie attività sul portale creando nuove occasioni di business. StayDo è un portale di incontro tra domanda e offerta, incrocia i desideri degli utenti, le location delle strutture affiliate e le proposte degli insegnanti specializzati. I viaggiatori vivono la propria esperienza di vacanza personalizzata, il territorio e le strutture offrono turismo di qualità e i liberi professionisti si propongono in maniera nuova. Un’occasione per riscoprire le eccellenze dei luoghi, creare nuove possibilità lavorative, strutturare un tessuto sociale più coeso e fare rete sfruttando la rete.

 

www.staydo.it – il portale delle vostre prossime vacanze.

 

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