NASCE IL PREMIO “START UP EVOLUTION PINUCCIO LAMURA” DEDICATO ALLE IDEE IMPRENDITORIALI INNOVATIVE DI TUTTO IL PAESE

LA CAMPANIA SOSTIENE I GIOVANI TALENTI ITALIANI:
NASCE IL PREMIO
“START UP EVOLUTION PINUCCIO LAMURA”

DEDICATO ALLE IDEE IMPRENDITORIALI INNOVATIVE 
DI TUTTO IL PAESELa DFL-Gruppo Lamura di Sala Consilina (Salerno) sostiene
le start up innovative italiane: entro il 20 settembre
la presentazione dei progetti, il 7 ottobre la premiazione
in occasione del Lamura Evolution Day, con la consegna
di una Borsa Lavoro 
e l’incontro con quaranta imprenditori
e investitori della regione 
per presentare la propria idea

NASCE A PALERMO LUMSA DIGITAL HUB: INCUBATORE DI STARTUP CHE LANCIA UNO SPAZIO DEDICATO A FOOD, AGROALIMENTARE E TURISMO

Il progetto, presentato oggi alla stampa a Sanlorenzo Mercato, sarà ufficialmente presentato al pubblico alle ore 17:30 presso l’Aula Magna dell’Università LUMSA, in via F. Parlatore, 65 

LUMSA DIGITAL HUB ha l’obiettivo di offrire formazione sull’innovazione digitale agli studenti e giovani talenti siciliani e di sostenere la nascita e la crescita delle startup in Sicilia

L’iniziativa di LUMSA DIGITAL HUB è stata presentata oggi alle 11:30, all’interno di Sanlorenzo Mercato – in Via San Lorenzo 288 – da:Alessandro Arnetta, Partner di Digital Magics Palermo e CEO di Factory Accademia; Marco Gay, Amministratore Delegato di Digital Magics; Gabriele Ronchini, Fondatore e Amministratore Delegato di Digital Magics; Totò Orlando, Presidente del Consiglio Comunale di Palermo; Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA; Marco Tarantola, Direttore Divisione Commercial e Private Banking BNL Gruppo BNP Paribas; Dario Mirri, Amministratore Unico di Sanlorenzo Mercato e Giampaolo Frezza, Direttore Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università LUMSA.

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Nasce dalla partnership fra Digital Magics Palermo – sede siciliana di Digital Magics, il più importante business incubator di startup digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio italiano e quotato all’AIM di Borsa Italiana, in collaborazione con la società partner Factory Accademia – Università LUMSA, BNL Gruppo BNP Paribas, Sanlorenzo Mercato.

LUMSA DIGITAL HUB lavora su due spazi che collaborano in maniera sinergica e complementare: il primo nella sede palermitana dell’Ateneo, dove studenti e giovani talenti digitali siciliani seguiranno corsi di formazione sull’innovazione, workshop e seminari su temi chiave come strategie di business e sviluppo, comunicazione e marketing, coding, design, aspetti legali e finanziari. All’interno dell’università ci saranno aree e uffici per affiancare i fondatori delle startup di diversi settori.

Il secondo spazio, SANLORENZO LUMSA DIGITAL HUB, situato all’interno di Sanlorenzo Mercato, è un incubatore verticale dedicato alle startup innovative digitali che incentra le sue attività nei settori del FoodTech, AgriTech e TravelTech: uno spazio di coworking nato per creare, condividere e accelerare l’innovazione in Sicilia.

“Con questa nuova piattaforma vogliamo portare l’innovazione in tre settori chiave per l’economia siciliana e nazionale – dichiara Marco Gay, Amministratore Delegato di Digital Magics– Le PMI e l’industria del food, dell’agroalimentare e del turismo rappresentano un patrimonio straordinario del nostro Paese che esportiamo in tutto il mondo. Il nostro obiettivo a Palermo è quello di favorire lo sviluppo di un ecosistema locale ideale per la nascita e la crescita delle startup digitali, come abbiamo già fatto a livello nazionale creando il più importante hub di innovazione per il DIGITAL MADE IN ITALY con StarTIP e Talent Garden”.

“Credo fortemente nel progetto LUMSA DIGITAL HUB e sono convinto che darà una spinta importante per la formazione 4.0 e il futuro dei giovani talenti digitali siciliani e per l’innovazione delle nostre imprese – ha dichiarato Alessandro Arnetta, Partner di Digital Magics Palermo e CEO di Factory Accademia – Stiamo già collaborando con altri incubatori verticali italiani e internazionali perché vogliamo che le startup FoodTech, AgriTech e TravelTech di tutto il mondo vengano qui a Palermo a sviluppare le loro tecnologie innovative. L’Italia è leader riconosciuto a livello globale su questi temi e anche per l’innovazione faremo da guida”.

“L’enogastronomia, l’agroalimentare e il turismo sono settori strategici per il Sud, trainanti per l’economia italiana e fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo – afferma Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA – Con il LUMSA Digital Hub vogliamo offrire alla città di Palermo e ai nostri tanti brillanti studenti e laureati, nuovi strumenti in grado di mettere in funzione un nuovo motore di sviluppo economico e sociale fortemente incentrato sui giovani, su una generazione che nonostante le difficoltà ha dimostrato più volte di saper e poter innovare”.

Risposte nuove per domande antiche: anche l’agroalimentare vira verso il digitale, con nuove esigenze che partono dal consumatore e risalgono l’intera filiera fino ai produttori diretti. Chi opera in questo settore ha il dovere di tenere il passo dell’innovazione e Sanlorenzo Mercato vuole stare in prima fila: un luogo dove queste risposte prendono vita, si mettono in gioco e diventano valore condiviso per la comunità”, dice Dario Mirri, Amministratore Unico di Sanlorenzo Mercato.

Alle 17:30 ci sarà l’evento di presentazione, aperto al pubblico,  nell’Aula Magna della LUMSA – in Via Filippo Parlatore 65 – e che vedrà coinvolti anche: Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo; Alessandro Albanese, Presidente della Camera di Commercio di Palermo ed Enna; Gaetano Armao, Vice Presidente Regione Siciliana e Assessore all’Economia; Giovanni Battista Dagnino, Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università LUMSA; le startup innovativeMorpheos, Keix, Macingo, SpidWit, SmartIsland Toofoody.

GIOIN A PALERMO IL 24 LUGLIO – ARTE, TURISMO E TECNOLOGIA

ANCHE NEL 2018 GIOIN TORNA A PALERMO IL 24 LUGLIO

CON IL QUARTO INCONTRO SU ARTE, TURISMO E TECNOLOGIA

http://www.gioin.it/it/eventi/arte-turismo-tecnologia

 Al nuovo appuntamento del network GIOIN organizzato da Digital Magics, dedicato all’innovazione delle imprese italiane con le startup, parteciperanno le Autorità del Comune di Palermo e il top management di Intesa Sanpaolo, Deloitte, Waze, Gallerie d’Italia e FACTUM Arte

 Apertura lavori ore 16:00. Per partecipare all’evento: gioin@digitalmagics.com

 

Il quarto appuntamento del GIOIN (Gasperini Italian Open Innovation Network) di quest’anno si svolgerà a PalermoCapitale Italiana della Cultura 2018, Martedì 24 luglio e affronterà il tema ARTE, TURISMO E TECNOLOGIA all’interno della splendida cornice di Villa Niscemi (Sala delle Carrozze).

Arte e turismo sono fra quei settori che, grazie al digitale, sono cambiati maggiormente negli ultimi anni. La Commissione Europea attraverso il Piano Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” 2014-2020 ha assegnato circa 500 milioni di Euro per la tutela del patrimonio culturale e il sostegno alle industrie creative nelle regioni del Sud Italia, per portare il Made in Italy e le eccellenze italiane in tutto il mondo. Ma che ruolo svolge la tecnologia al servizio dell’innovazione in questo mercato?

GIOIN, il primo network in Italia dedicato all’innovazione delle aziende grazie alla collaborazione con le startup, è un’iniziativa di Digital Magics – il più importante incubatore di neo-imprese digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio Italiano, con una sede anche nel capoluogo siciliano – il cui obiettivo è anche fare divulgazione relativamente alle importanti opportunità che l’ecosistema delle startup italiane è in grado di generare e valorizzare, toccando tutte le tematiche più interessanti per imprenditori, top manager che vogliono approcciare la digital transformation e l’innovazione nelle loro aziende.

I PROTAGONISTI DEL QUARTO EVENTO GIOIN

Interverranno al GIOINLeoluca OrlandoSindaco di PalermoPierluigi Monceri, Direttore Regionale Lazio Sardegna e Sicilia di Intesa SanpaoloBarbara Tagliaferri, Art & Finance coordinator perDeloitte Italy; Dario Mancini, Country Manager di WazeAdam Lowe, Fondatore di FACTUM ArteAlberto Fioravanti, Fondatore, Presidente e CTO di Digital Magics; Layla Pavone, Consigliere e Chief Innovation Marketing e Communication Officer di Digital Magics e Alessandro Arnetta, Partner di Digital Magics Palermo.

Verrà presentata inoltre ArtTech: incontro tra Arte e Innovazione: la Ricerca congiunta tra Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo.

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LE TRE STARTUP

Dalle 17:45 Giovanni Scarzella, Fondatore e Managing Director di Artbag (Archeto)Franco Losi, Fondatore e CEO di Cinello Serena Ruffato, CEO di Tooteko presenteranno le loro innovazioni nell’arte.

PARTNER DEL GIOIN

Main partner del GIOIN per il secondo anno consecutivo è il Gruppo Intesa Sanpaolo che, dopo il successo e l’interesse riscontrato da parte delle aziende nella scorsa edizione, rinnova la collaborazione con Digital Magics.

Officine Innovazione Srl, la startup di Deloitte dedicata all’innovazione e focalizzata sullo sviluppo di soluzioni innovative per le imprese, è partner da quest’anno di Digital Magics per il GIOIN e per creare una piattaforma collaborativa di Open Innovation.

Sono inoltre partner del GIOIN 2018 importanti aziende come Cisco, Fastweb, Oracle e SisalPay. Media partner del GIOIN 2018 è il Gruppo 24 ORE.

I PROSSIMI INCONTRI GIOIN 2018

L’evento del 24 luglio a Palermo è il quarto dei 7 appuntamenti del GIOIN per il 2018 in Italia, i prossimi appuntamenti saranno il 25 settembre a Milano sul FashionTech, a ottobre a Roma sulla Circular Economy e il 12 dicembre a Milano sul FinTech.

CHE COS’È IL GIOIN

Il GIOIN è ideato per approfondire le opportunità dell’innovazione aperta di processi, prodotti e servizi, utilizzando le piattaforme tecnologiche, grazie la collaborazione con le startup innovative. Il GIOIN è focalizzato infatti sulla condivisione di esperienze concrete e di “case history”, coinvolgendo imprenditori e startupper che stanno mettendo in pratica il paradigma dell’Open Innovation nei loro settori.

GIOIN – Gasperini Italian Open Innovation Network – nasce da un’idea di Enrico Gasperini, Fondatore di Digital Magics e riconosciuto pioniere nell’innovazione, scomparso prematuramente a novembre 2015.GIOIN, in sostanza, offre alle aziende percorsi di informazione, formazione e condivisione per accedere a strumenti di supporto e stimoli per la ricerca di soluzioni non convenzionali, fondamentali per affrontare la sfida dell’innovazione, migliorare i processi industriali, generare valore e ideare nuovi prodotti e servizi, attraverso le startup innovative digitali. Scopo del GIOIN è formare gli Innovation Officer del futuro all’interno delle imprese.

Per consultare l’agenda di GIOIN ARTE, TURISMO E TECNOLOGIAhttp://www.gioin.it/it/eventi/arte-turismo-tecnologia

Per maggiori informazioni e per accreditarsi all’evento del 24 luglio: gioin@digitalmagics.com

Primo round da € 3 milioni per SCLAK, la startup che “trasforma” lo smartphone in una chiave

L’operazione, sottoscritta interamente da Vertis SGR, attraverso il fondo “Vertis Venture 2 Scaleup”, è al servizio dello sviluppo della piattaforma di gestione e controllo di accessi, dell’internazionalizzazione e dell’apertura di nuove partnership strategiche

Completato un primo e importante round di finanziamento da 3 milioni di euro per SCLAK, società fondata nel 2014 da Andrea Mastalli, Andrea Ferro e Daniele Poggi, che opera nel settore dell’Internet of Things, attraverso l’offerta di un sistema digitale di gestione e controllo degli accessi. A sottoscriverlo interamente è Vertis SGR, società di gestione del risparmio indipendente attiva nel private equity e venture capital, attraverso il fondo “Vertis Venture 2 Scaleup”. Il finanziamento è volto a sviluppare ulteriormente la piattaforma digitale di gestione e controllo degli accessi, consolidare il business internazionale e aprire a nuove partnership strategiche.

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L’innovativo sistema offerto da SCLAK consente di integrare qualsiasi tipo di apertura e serratura elettrificata, attraverso un dispositivo elettronico, un’applicazione mobile e una piattaforma digitale, da cui è possibile gestire e controllare gli accessi. Le chiavi digitali SCLAK, generabili tramite l’applicazione smartphone, possono essere inviate via e-mail o sms, sono personalizzabili e attivabili anche per periodi di tempo limitati (giorni e orari prestabiliti), possono essere revocate o sospese da remoto, con notifiche degli ingressi per tenere traccia dell’utilizzo. La grande flessibilità del sistema consente di offrire soluzioni smart alle nuove esigenze di gestione di mezzi e spazi, generate dallo sviluppo della sharing economy, così come ai bisogni di semplificazione, controllo e sicurezza degli accessi a spazi collegati a settori più tradizionali.

La semplicità e utilità del software hanno portato SCLAK, nei primi 4 anni di attività, a siglare importanti partnership con primari player nei settori della ricettività (SweetGuest, HomeatHotel), del facility management (Ceg Facility) ed uno strategico accordo con il leader mondiale della sicurezza passiva ASSA ABLOY (€7MLD di fatturato). Con una crescita costante ed esponenziale del fatturato (+50% nel 2017 vs 2016; +500% atteso per il 2018, grazie a nuovi accordi già siglati e altri in pipeline), la società genera già il 30% del proprio business all’estero, con una particolare preminenza al momento del mercato spagnolo, mentre si sta delineando l’interessante apertura di mercati ad alto potenziale come Francia, UK, Hong Kong e Australia. Ad oggi SCLAK ha oltre 4.000 dispositivi già installati e 400.000 accessi effettuati da inizio anno, più di 9.000 clienti privati possessori del sistema e oltre 15.000 ospiti che l’hanno utilizzato.

Andrea Mastalli, co-fondatore e CEO di SCLAK, dichiara: Siamo particolarmente orgogliosi di aver ottenuto un primo finanziamento così importante che supporterà i nostri piani di sviluppo. La flessibilità della nostra piattaforma, universale e applicabile a tutti i sistemi di apertura, sta suscitando grande interesse e attenzione in diversi ambiti e Paesi perché risolve contemporaneamente problemi di sicurezza e di gestione efficiente del tempo, bisogni che emergono in maniera sempre più evidente con l’evoluzione dei modelli di gestione e condivisione di beni e spazi. Siamo certi che l’ingresso nel nostro capitale di un primario player quale Vertis sosterrà la nostra crescita anche attraverso l’apporto fondamentale di esperienza e networking, funzionale allo sviluppo di nuove partnership strategiche.”

Amedeo Giurazza, Amministratore Delegato di Vertis SGR SpA, aggiunge: “SCLAK opera nell’Internet of Things, uno dei settori più dinamici e innovativi del momento. La piattaforma digitale offerta dalla società ha grandi potenzialità di sviluppo e, come investitori, vogliamo accompagnare il suo brillante team nel percorso delineato. SCLAK ha dimostrato la capacità di cogliere un reale bisogno di mercato e di mettere a punto una strategia di crescita, dandone piena esecuzione attraverso una soluzione tecnologica innovativa ed estremamente efficiente. Resta solo da alimentarne la scalabilità.”

Secondo l’Osservatorio di Osservatori.net – School of Management del Politecnico di Milano – l’Internet of Things nel 2017 ha toccato in Italia i 3,7 miliardi di euro, registrando un + 32% rispetto al 2016, spinto sia dalle applicazioni più consolidate che sfruttano la “tradizionale” connettività cellulare (2,2 miliardi di euro, +29%), sia da quelle che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (1,5 miliardi di euro, +36%). Una crescita che risulta in linea o superiore a quella degli altri Paesi occidentali e il cui vero motore è costituito dalla componente legata ai servizi abilitati dagli oggetti connessi, che valgono ormai 1,25 miliardi di euro (con un peso pari al 34% del mercato). Nel prossimo futuro si prevede un’ulteriore accelerazione del mercato in molti segmenti tra cui Smart Car, Smart Home e Industrial IoT.

Costituita nel 2007, Vertis SGR è una società di gestione del risparmio indipendente, autorizzata da Banca d’Italia, che opera attraverso cinque Fondi d’investimento mobiliari chiusi, riservati a investitori qualificati. Nel private equity la Società è attiva con i fondi Vertis Capital e Vertis Capital Parallel, mentre nel venture capital investe con i fondi Vertis Venture, Vertis Venture 2 Scaleup e Vertis Venture 3 Technology Transfer. La società assume partecipazioni principalmente in progetti ad alto contenuto di tecnologia e di ricerca, spin-off, startup e PMI innovative. Il management team dispone di relazioni internazionali consolidate e vanta una importante track-record nei settori della finanza, consulenza, industria e ricerca.

Walter Coraccio, oggi divenuto anche socio di SCLAK e membro del CDA come Amministratore Delegato, ha coordinato, per gli aspetti finanziari e fiscali legati al deal, gli advisor Tommaso Foco dello Studio Legale Portolano Cavallo, che ha assistito SCLAK, e Ilaria Ricci dello Studio Legale LTL Advisors e Christian Giuliano dello Studio Pirola Pennuto Zei e Associati, che hanno assistito Vertis SGR.

Informazioni su SCLAK

SCLAK è una società fondata nel 2014 da Andrea Mastalli, Andrea Ferro e Daniele Poggi con sede a Milano ed operativa nel settore dell’Internet of Things, attraverso l’offerta di un sistema digitale di gestione e controllo per degli accessi. La Società è operativa in Italia e, attraverso rivenditori e ambassador, in paesi come la Spagna, UK, Hong Kong e Australia. Ad oggi SCLAK ha oltre 4.000 dispositivi già installati e 400.000 accessi effettuati da inizio anno, più di 9.000 clienti privati possessori del sistema e oltre 15.000 ospiti che l’hanno utilizzato. Nei primi 4 anni di attività, la società ha siglato importanti partnership con primari player nei settori della ricettività, del facility management, del co-working, del fashion e retail in generale. Per maggiori informazioni si rimanda al sitowww.sclak.com

REPORT INFOCAMERE – Startup verso quota 9000

È online la 15a edizione del rapporto trimestrale sui trend demografici e le performance economiche delle startup innovative italiane, che presenta dati aggiornati al 31 marzo 2018

Il rapporto, realizzato congiuntamente da Ministero e InfoCamere, la società informatica del sistema camerale, in collaborazione con Unioncamere, contiene numerose informazioni sulla distribuzione geografica e settoriale delle startup, sull’occupazione da esse creata, nonché i principali dati di bilancio riferiti all’esercizio 2016.

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Spiccano alcuni dati:

  • La popolazione complessiva delle startup innovative si avvia verso le 9mila unità (897), in aumento di 506 unità rispetto a fine 2017. Anche i valori riguardanti la forza lavoro, con particolare riguardo alla componente dei soci (+5,6%), e il capitale sottoscritto (+18%) risultano in forte crescita.
  • La loro incidenza sul totale delle nuove società di capitali varia significativamente a seconda del settore. Ad esempio, è startup innovativa il 7,4% delle nuove imprese del comparto dei servizi. Ma scomponendo quest’ultimo sulla base della codificazione Ateco, l’incidenza aumenta notevolmente nei settori dello sviluppo di software (32,2%) e, soprattutto, della ricerca e sviluppo (65,6%).
  • Caratteristica che distingue marcatamente le startup innovative dalle altre nuove imprese è l’elevata propensione all’investimento: il rapporto tra immobilizzazioni e attivo patrimoniale è pari al 27,7%, più di sei volte maggiore rispetto al valore registrato dalle altre società di recente costituzione (4,3%).
  • La Lombardia si conferma la regione capofila per numero di startup innovative, superando quota duemila: 132, pari al 24% del totale nazionale. Seguono il Lazio, con 911 (10,2%), che per la prima volta supera l’Emilia-Romagna, ferma a 884 (9,9%). Al quarto posto rimane il Veneto con 822 (9,2%), seguito dalla Campania, prima regione del Mezzogiorno con 658 (7,4%).
  • Rispetto alle altre nuove società di capitali, le startup innovative sono tendenzialmente più giovani: gli under-35 compaiono in quasi una startup su due(44,4%), contro il 34,5% fatto registrare dalle altre neo-imprese.

INFOGRAFICA

LEGGI IL REPORT COMPLETO

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Il Premio Migliore Impresa JA 2018 va al progetto OKelvin JA dell’ISIS Malignani di Udine 

Due giornate di competizione a Milano, nella cornice di Palazzo Lombardia, hanno visto la partecipazione di 21 mini-imprese create da 150 studenti selezionati tra i 16.000 che hanno partecipato al progetto “Impresa In azione”, l’iniziativa che consente di sviluppare spirito imprenditoriale e sperimentare i passi per la creazione di un’impresa già dalla scuola superiore.

#bizfactory18
#ImpresaInAzione

 La startup Okelvin JA, creata dagli studenti dell’ISIS Arturo Malignani di Udine, ha vinto il Premio Migliore Impresa JA 2018nell’ambito della competizione BIZ Factory. L’iniziativa premia le migliori imprese sviluppate nell’ambito del programma Impresa In azione da studenti delle scuole secondarie superiori di tutta Italia.

OKelvin JA ha ideato un’etichetta che, applicata su bottiglie o altri prodotti, indica la corretta temperatura variando il proprio aspetto. L’etichetta è realizzata attraverso l’utilizzo di speciali pigmenti termocromatici che si attivano al raggiungimento di una precisa temperatura. L’etichetta può essere adattata ai più svariati utilizzi, a partire dalla degustazione dei vini fino alla corretta conservazione dei farmaci che potrebbero subire alterazioni se esposti a temperature inadeguate.

BIZ Factory, giunto alla sua XV edizione, rappresenta il consueto appuntamento al termine di “Impresa in azione”, il più diffuso programma di educazione imprenditoriale nelle scuole superiori italiane, cui hanno preso parte, solo nell’anno scolastico 2017/2018, 16.000 studenti tra i 16 e i 19 anni che hanno dato vita a oltre 780 mini-imprese. Valutate e selezionate nel corso di competizioni regionali su criteri quali potenziale, fattibilità e apprendimento, sono state 21 le mini-imprese finaliste in gara. L’iniziativa è promossa e organizzata da Junior Achievement Italia, associazione non profit attiva in 122 Paesi del mondo per lo sviluppo delle competenze imprenditoriali e l’alfabetizzazione finanziaria che si appresta a celebrare il suo centenario nel mondo (15 anni in Italia) ed è tra i capofila della Coalizione Nazionale dell’Educazione Imprenditoriale di recente creazione del MIUR.

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Lo scenario
L’obiettivo di Impresa In azione e della sua competizione nazionale BIZ Factoryconsiste nell’avvicinare scuola e mondo del lavoro in maniera efficace e concreta, oltre a mantenere vivo l’interesse e la partecipazione attiva degli studenti, consentendo loro di veder riconosciuto e valorizzato quanto sviluppato durante l’anno scolastico da “imprenditori”. L’obiettivo è già condiviso con le prassi di Alternanza Scuola-Lavoro che Junior Achievement ha rivisto e arricchito, promuovendo una modalità innovativa di educazione imprenditoriale.

Nel medio-lungo termine il programma risulta avere un impatto significativamente diffuso a un’ampia popolazione. Per il 62% dei partecipanti il progetto li ha resipiù motivati e determinati nel seguire gli obiettivi formativi futuri e per quasi1/3 la comprensione delle conoscenze richieste dal mercato del lavoro risultanopiù chiare. Più nel dettaglio il programma ha generato sugli studenti un impatto positivo statisticamente significativo su 8 dimensioni di cambiamento che includono le competenze trasversali (35%), le conoscenze tecniche e i miglioramenti attitudinali che potranno essere vissuti nel futuro lavorativo e post-diploma. La skill maggiormente sviluppata (24%) è l’organizzazione e la pianificazione, mentre l’impatto più profondo è stato raggiunto da: capacità di inventiva e creatività (12%) e determinazione riguardo agli obiettivi formativi futuri (16% – orientamento).

In questo scenario, Junior Achievement porta, così, un cambio di paradigma grazie anche al supporto di imprenditori, professionisti, manager d’azienda, startupper che si recano nelle scuole per accendere la passione verso l’imprenditorialità e insegnare un metodo per dare vita alle proprie idee.

Human Foundation ha calcolato per JA Italia l’impatto sociale del programma Impresa in azione, Social Return On Investment (SROI), sugli studenti delle classi III e IV superiore dell’anno scolastico 2016/2017, beneficiari diretti dell’iniziativa. Ciò ha consentito l’assegnazione di un valore monetario al cambiamento in loro generato dal programma: per ogni Euro investito sul programma vi è un ritorno sociale dell’investimento di 4,42€.

L’educazione all’imprenditorialità a scuola intende orientare all’acquisizione, da parte delle studentesse e degli studenti, di una forma mentis imprenditoriale, intesa come capacità di trasformare le idee in azioni attraverso la creatività, l’innovazione, la valutazione e l’assunzione del rischio, la capacità di pianificare e gestire progetti imprenditoriali”, afferma Miriam Cresta, CEO di JA Italia. “L’obiettivo di un percorso di educazione all’imprenditorialità, di cui BIZ Factory è vetrina, è anche quello di sviluppare negli studenti attitudini, conoscenze e abilità competitive che favoriscono l’occupabilità dei giovani in ogni contesto lavorativo, oltre che in ogni esperienza di cittadinanza attiva. Si tratta pertanto di competenze trasversali, professionali e per la vita.

 

I vincitori
In occasione delle due giornate di BIZ Factory, che si sono svolte a Palazzo Lombardia, gli studenti hanno presentato gli originali prodotti e servizi realizzati, dimostrando le proprie capacità di innovazione e imprenditorialità, ma anche di marketing, finanza, vendita, nel corso di una fiera espositiva, un confronto serrato con la giuria e una maratona di Elevator Pitch.

Oltre al team OKelvin JA, che si è aggiudicato il titolo di Migliore Impresa JA 2018 e che rappresenterà l’Italia alla 29a JA Europe Company of the Year Competition, in programma a Belgrado, dal 16 al 19 luglio 2018 (http://coyc.jaeurope.org/), sono stati consegnati altri premi speciali.

Il premio ABB Impresa 4.0 è stato consegnato da Matteo Marini, Presidente di ABB Italia e Antonio De Bellis, Business Development Manager di ABB Italia al teamsVOLTAmo JA dell’ITTS Alessandro Volta di Perugia. Il The Walt Disney Company Italia Creativity Award è stato consegnato da Daniel Frigo, Amministratore Delegato di The Walt Dinsey Company Italia a Fratelli Green, impresa Green Jobs dell’IIS Luigi Galvani di Milano. Hato.LAB JA dell’Ist. Guglielmo Marconi di Dalmine (BG) ha vinto il premio FedEx Express Access Award consegnato da Vito Carlo Bernardi, Managing Director Properties & Real Estate FedEx Express Europe. E ilCredit-Suisse Business Plan Award è stato assegnato in ex aequo da Luca Santamaria, Senior Client Advisor – Private Banking Credit Suisse alle mini-impreseErmesTech JA del Liceo Scientifico C. Jucci di Rieti e BonAppétit JA dell’IIS A. Badoni di Lecco.

L’edizione di BIZ Factory 2018 ha visto il contributo di ABB, Avanade, Citi, Coca-Cola HBC Italia, Credit Suisse, FedEx Express, ManpowerGroup, MetLife, The Walt Disney Company Italia, VISA e il supporto di StartupItalia!

 

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JA Italia
Junior Achievement è la più vasta organizzazione non profit al mondo dedicata all’educazione economico-imprenditoriale nella scuola. In 122 Paesi, la rete di JA riunisce oltre 450.000 volontari d’azienda provenienti da tutti i settori professionali e, con loro, raggiunge più di 10 milioni di studenti al mondo. Dal 2002, in Italia, ha costruito un network di professionisti d’impresa, fondazioni e istituzioni, educatori e insegnanti che, secondo logiche di responsabilità sociale e volontariato, forniscono strumenti e metodi didattici pratici e concreti. Grazie a loro, JA Italia, ogni anno forma oltre 28 mila giovani dai 6 ai 24 anni, valorizzandone le attitudini, insegnando loro come riconoscere le opportunità, affinché il futuro diventi una promessa di speranza e gli studenti di oggi siano protagonisti nel lavoro di domani. www.jaitalia.org

LA STARTUP STIP VINCE “START&PULSE”: CALL4STARTUP DI AGOS E DIGITAL MAGICS

I 9 progetti finalisti hanno presentato le loro soluzioni tecnologiche innovative sulla “Customer Centricity”, per innovare processi, servizi e prodotti orientandoli alla centralità del cliente e del consumatore finale

La startup Stip – software che automatizza tutte le attività manuali del CRM per permettere alle aziende di risolvere i problemi dei clienti ovunque si trovino, da un unico pannello di gestione, e ottenere dati e metriche per migliorare le decisioni strategiche – vince START&PULSE: Call lanciata da Agos, società finanziaria leader nel credito alle famiglie presente da oltre trent’anni sul mercato italiano eDigital Magics, il più importante incubatore di startup digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio Italiano.

L’iniziativa si inserisce all’interno di «Start & Pulse», programma europeo di Open Innovation di Crédit Agricole Consumer Finance, capogruppo di Agos. La Call4startup aveva l’obiettivo di trovare le startup, con prototipi funzionanti e MVP (Minimum Viable Product), in grado di creare innovazione di processi, prodotti e servizi nell’ottica strategica della centralità del cliente (“Customer Centricity”).

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Durante la giornata di pitch nel campus di coworking Talent Garden Milano Calabiana la giuria di START&PULSE – formata dal management di Agos e Digital Magics – ha scelto Stip come migliore startup della Call tra i 9 progetti finalisti, selezionati fra le candidature inviate a https://www.startandpulse.io/agos/.

Stip ha vinto un premio di 5.000 Euro in servizi e potrà collaborare con l’Innovation Lab di Agos, per lo sviluppo di un progetto sperimentale di Open Innovation.

I finalisti di START&PULSE sono: 1trueidCikalaDynamitickEMOJ,Let.lifeMobysignPIKKARTRed Beacon e Stip.

“La ‘Customer Centricity’ non è un semplice orientamento aziendale, ma è una vera leva di trasformazione per le aziende come Agos, in un ambito molto competitivo dove le startup nascono ‘customer centric’ – dichiara Vincent Mouveroux, Condirettore Generale e Direttore Strategia Digitale di Agos – Negli ultimi anni Agos ha puntato molto sullo sviluppo delle tecnologie innovative orientate al cliente. Lo sviluppo tecnologico e la possibilità di connettersi ovunque hanno, infatti, modificato il processo di fruizione di prodotti e servizi e, di conseguenza, anche il comportamento e le aspettative dei clienti, che diventano i veri protagonisti dell’esperienza di acquisto. In particolare, i clienti ci richiedono, sempre di più, contenuti personalizzati e soddisfazione immediata. Le interazioni vanno quindi ripensate partendo dal cliente e dalla sua esperienza con Agos”. 

“Innovare le relazioni e le connessioni con i propri clienti deve essere un driver costante che tutte le aziende devono seguire e ricercare, non solo un nuovo trend del digitale. Siamo convinti che la sinergia fra la startup vincitrice di ‘START&PULSE’ e Agos creerà nuovo valore aggiunto per entrambi – ha dichiarato Layla Pavone, Consigliere e Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics – Lavorare con un’azienda internazionale come Agos, molto attiva e impegnata nell’innovazione tecnologica, ed essere stati scelti come partner in Italia per questo progetto di ‘Open Innovation’, sono per noi motivi di grande orgoglio”.

Huawei conferma l’impegno a investire nei giovani talenti italiani e lancia la quinta edizione di Seeds for the Future

Al via le iscrizioni al programma annuale di formazione promosso da Huawei, MIUR e MISE che porterà 10 studenti italiani in Cina

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Riparte “Seeds for the Future”, il programma annuale di formazione, giunto alla sua quinta edizione, promosso e finanziato da Huawei, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Il progetto, che rientra nel quadro di iniziative messe in campo da Huawei per la valorizzazione dei giovani talenti italiani e la creazione di opportunità di incontro fra mondo del lavoro e università, si colloca all’interno dei piani di investimento in innovazione dell’azienda che da anni destina tra il 10% e il 15% del proprio fatturato globale alla Ricerca e Sviluppo, raggiungendo nel 2016 gli 11  miliardi di dollari.

Il prossimo aprile, grazie all’accordo sottoscritto nel giugno 2015 con il MIUR e il MISE, 10 fra i migliori laureandi italiani, con un percorso di studio focalizzato su tecnologia e innovazione, partiranno per un soggiorno di due settimane presso le sedi di Huawei in Cina dove verrà loro offerto un ampio portafoglio di programmi di formazione: lezioni in classe, esercitazioni pratiche, formazione multimediale e simulazioni di problem solving. Al rientro in Italia gli studenti parteciperanno a ulteriori attività di approfondimento sui temi affrontati nel corso del tirocinio e avranno l’opportunità di sostenere un colloquio conoscitivo con il dipartimento Risorse Umane di Huawei Italia.

Sul sito www.seedsforthefuture.it dedicato all’iniziativa saranno pubblicati i profili degli studenti selezionati che durante il loro soggiorno in Cina potranno condividere i momenti più belli della loro esperienza. Tutte le news saranno disponibili in home page.

Per inoltrare la propria candidatura: http://www.seedsforthefuture.it/invio-candidatura/

Per ulteriori informazioni: www.seedsforthefuture.it

PARTE ECOSISTEMA TOGETHER: PERCORSO DI ECCELLENZA PER INCONTRI DI IN-FORMAZIONE FRA AZIENDE, STARTUP E MANAGER

Il progetto, realizzato da Federmanager Academy in partnership con Digital Magics e finanziato da Fondirigenti, è strutturato in 5 incontri a Roma, Milano, Catania, Napoli e Reggio Emilia dedicati all’‘Open Innovation’: come innovare le imprese con l’apporto delle startup digitali

Federmanager Academy, Management School di Federmanager, organizzazione che rappresenta 180.000 dirigenti in servizio e in pensione delle imprese produttrici di beni e di servizi, con 57 sedi in Italia, in collaborazione con Digital Magics, il più importante incubatore di startup digitali “Made in Italy”, attivo su tutto il territorio Italiano, lancia ECOSISTEMA TOGETHER: progetto di in-formazione fra aziende, startup e manager.

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ECOSISTEMA TOGETHER – finanziato da Fondirigenti, fondo interprofessionale per la formazione dei dirigenti promosso da Confindustria e Federmanager – ha l’obiettivo di creare un ecosistema vero e proprio dell’innovazionecon 5 incontri di dialogo, confronto e lavoro estremamente qualificati fra: oltre 20 imprese aderenti a Fondirigenti; più di 20 startup italiane, le migliori selezionate da Digital Magics, e manager e professionisti con una solida esperienza che vogliono ricollocarsi come freelance o a supporto delle stesse aziende e start up.

Il percorso inizia a Roma e continuerà su altre quattro aree per raggiungere e coprire tutto il territorio italiano. ECOSISTEMA TOGETHER sarà a Milano il 15-16 febbraio, a Catania il 12-13 marzo, a Napoli il 15-16 marzo e aReggio Emilia il 19-20 marzo. Per scoprire il programma e i dettagli dei 5 appuntamenti:http://www.federmanageracademy.it/ecosistema-together-imprese-start/. Fra le aziende nelle giornate di Roma vi sono General Electric (Nuova Pignone), Sogin, Estra, Unysis, Urmet Sistemi, Biscotti Gentilini, Teleperformance, Injecta.

Importanti esperti di settore, advisor e mentor di Federmanager Academy e Digital Magics si alterneranno all’interno disessioni di approfondimento consulenziale e workshop, per diffondere la cultura del digitale, della nuova imprenditorialità e dell’Open Innovation e per sensibilizzare le aziende a sostenere le startup, lavorando insieme per innovare processi, servizi e prodotti grazie alle tecnologie esterne.

In ognuna delle due giorni ECOSISTEMA TOGETHER vuole creare valore aggiunto, sinergie e collaborazioni strategiche fra i partecipanti. Al termine di ogni incontro verranno realizzate delle videolezioni – con le pillole e le parti più importanti – che saranno inviate ai protagonisti. Nel mese di aprile a Roma ci sarà l’evento conclusivo di ECOSISTEMA TOGETHER, dove verranno presentati i progetti innovativi sviluppati dalle aziende, startup e manager durante i 5 incontri.

Helga Fazion, Presidente di Federmanager Academy, ha dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti per l’avvio di questa iniziativa, che è sperimentale non solo nei contenuti e nelle metodologie ma anche nel mix di figure che si trovano in alcuni gruppi per lavorare assieme, e per creare just in time idee da proporre alle stesse aziende presenti: mettere insieme la disruption delle start up, la solidità di certe imprese e l’esperienza di alcuni manager che vogliono ripensarsi professionalmente, è un percorso sicuramente interessante; e per questa possibilità siamo grati a Fondirigenti, e contenti di collaborare con Digital Magics”.

Layla Pavone, Consigliere e Chief Innovation Marketing and Communication Officer di Digital Magics, ha dichiarato: “Dopo i 20 programmi di ‘Open Innovation’, che abbiamo strutturato negli ultimi due anni con le più importanti aziende italiane, e le due edizioni del ‘GIOIN’, il primo network in Italia per l’innovazione delle imprese grazie alle startup, ECOSISTEMA TOGETHER e la partnership con Federmanager Academy si inseriscono perfettamente nella strategia che Digital Magics sta portando avanti da sempre, ovvero creare un ponte strategico fra l’industria e l’imprenditorialità tradizionale e l’ecosistema delle startup innovative”.

Vesuvius Valley, suggestione o realtà?

Negli ultimi anni, occupandomi di innovazione,  spesso mi sono imbattuto in questa tematica.

A volte era solo una provocazione, a volte un sogno di tanti giovani startuppers, a volte una triste speculazione politica.

Qual è la verità?

Stefano De Falco analizza nel suo libro Vesuvius Valley: Perché Napoli è la città più innovativa al mondo!?’  

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le potenzialità di innovazione e miglioramento del capoluogo partenopeo giocando sul parallelismo con la Silicon Valley californiana, culla mondiale dello sviluppo tecnologico, e la mela della Apple di Cupertino cede il posto come simbolo di innovazione alla mela annurca dei mercati del Borgo di Sant’Antonio Abate.

Il libro dimostra come Napoli sia potenzialmente la città più innovativa al mondo e lo fa partendo dal [amazon_textlink asin=’8804518065′ text=’teorema di Richard Florida’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’4d182234-f6b5-11e7-89d2-45396d1ddb6a’]: secondo lo studioso americano la creatività, la vivacità e il multiculturalismo si pongono alla base dell’innovazione e dello sviluppo locale. La città di Napoli, secondo questa prospettiva, sarebbe un terreno fertile per la crescita innovativa, forse più di qualsiasi altro posto al mondo.

Personalmente ne sono convinto ma ahimè credo che dovremmo finire di dirci che siamo belli e che siamo bravi e dovremmo invece iniziare con i fatti a dimostrarlo…step by step…così come ad esmepio sta facendo la Federico II con la Apple Academy…più fatti e meno proclami.

E perchè no una volta tanto remare tutti dalla stessa parte.

Di seguito l’intervista a Stefano che spero serva come spunto di discussione.

Iniziamo dalla domanda che poni, Napoli è o non è una delle città più innovative?Tu spingi il lettore a farsi la “sua” opinione, ma tu cosa pensi?

Il titolo del testo in realtà era più serio (non che questo non ,o sia come spiegherò tra un attimo) ed era legato ad una piega più scientifica e meno divulgativa, poi l’incontro con il mio amico e vulcanico editore Amedeo Colella (ex ricercatore informatico ed ora esperto di folclore napoletano) ha cambiato le cose.

Di fatto non è che io non abbia una opinione, ma per l’interrogativo posto dal titolo del testo è Protagora (mi riferisco al film di Bellavista piuttosto che ad una citazione aulica del filosofo!) che ci ricorda la soggettività necessaria di certe risposte. D’altra parte la doppia punteggiatura finale, esclamativo ed interrogativo allo stesso tempo ribadisce la natura sibillina della provocazione.

La mia opinione è che se volessi argomentare scientificamente la risposta e dunque riferirmi a metriche codificate, dovrei iniziare a scindere il tema della innovazione cosiddetta statica (capacità di trasformare il reddito in benessere) da quella dinamica (capacità di generare innovazione e investimenti) per poi ammettere che sicuramente Napoli non è la città più innovativa al mondo.

Tuttavia, ritengo che Napoli porti con se un germe di attività innovative legate alla sua dinamicità, poliedricità, alla sua mistura sociale, che da questo punto di vista la rendono si in grado di primeggiare a livello mondiale.

Il leitmotiv resta sempre quello, tanta energia potenziale che deve diventare energia cinetica di movimento, dove per movimento intendo proprio quello della innovazione dinamica, ossia attività e investimenti in risorse umane e infrastrutturali con orizzonte di almeno medio periodo.

Negli ultimi mesi grazie sopratutto all’arrivo della Apple Academy si è ripartiti con il sogno di Napoli culla dell’innovazione, non credi che però manchi ancora qualcosa?Tu che ricetta hai?

Capire se Tim Cook abbia scelto proprio Napoli come sede della iOS Academy perché città con DNA innovativo o se essa diventerà una città innovativa grazie alla Apple, significa rispondere ad un paradigma che da secoli attanaglia il dibattito scientifico sul rapporto tra uomo e ambiente e di recente sulla relativa declinazione alla innovazione territoriale.

Rapporto tra uomo e territorio che è stato visto in due modi antitetici, quello del determinismo geografico, di genesi scientifica tedesca, secondo cui i caratteri distintivi e peculiari di una società sono frutto di un’influenza ambientale e quello del possibilismo geografico, di matrice francese, secondo cui l’uomo sviluppa un dato genere di vita sì in rapporto all’ambiente, ma non a causa dell’ambiente in cui vive, manifestando in tal modo una sua possibilità di scelta (da cui deriva il termine possibilismo individuato da Lucian Febvre nel 1949, nella sua opera La Terre et l’evolution humaine), scelta che rimanda a quello slancio vitale che Bergson predicava come antidoto alle necessità imposte dalla Natura.

Detto questo, la mia opinione (non oso parlare di ricetta di questi tempi dove sono ormai tutti chef!) è che per la canalizzazione di tutte le energie positive sotto la bellissima, vivida, dinamica, ricchissima di passato glorioso, valle del Vesuvio, occorra agire in termini progettuali e non attraverso azioni spot a macchia di leopardo frastagliate sia nel dominio dello spazio che in quello del tempo. Serve una progettualità in cui, alla stregua del modello determinista di cui si accennava, si operi in termini causali e non casuali, cioè attraverso virtuosi paradigmi di causa-effetto tra fondi di investimento e azioni sul territorio. Per fare un esempio con la fisica, non si può più ragionare in termini particellari ma in quelli di campo, ossia implementando progetti urbani nei quali le azioni relative all’efficientamento dei servizi pubblici locali, ai piani urbanistici, ai PIU, i piani urbani della innovazione e smart city, alla integrazione delle università e degli enti di ricerca con il territorio di riferimento, alle azioni per lo sviluppo del turismo e anche alle ZES, le [amazon_textlink asin=’8899304955′ text=’Zone Economiche Speciali’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’95a5168d-f6b4-11e7-a8c2-1b5c0ca9f7b6′] che stanno esplodendo, siano tutte integrate in un unico disegno che le coordini e mutuamente valorizzi in modo sinergico. Gli stakeholders necessari ad una tale progettualità ovviamente sono tantissimi, ma in questo territorio non mancano, a mancare è la regia che dovrebbe coordinarli.

Se tu potessi decidere su cosa investire quale settore sceglieresti e perchè?

La bussola delle scelte deve essere sempre mossa dalle attitudini e aspirazioni individuali perché ogni forzatura verso il business momentaneamente più appealing non può che rivelarsi controproducente.

Per chi ha passione in primis e necessariamente preparazione per le nuove tecnologie, sicuramente il settore della robotica, della stampa digitale, del cosiddetto advanced manufacturing, in piena compliance con la rivoluzione 4.0, è una fucina di opportunità sia per tecnologici che per artisti d’avanguardia e artigiani che coniugano tradizione e innovazione.

Per chi ha più spirito imprenditoriale il settore dello street food potrebbe rivelarsi molto indicato.

Ma i settori nei quali ricercare opportunità sono tantissimi, come anche quelli relativi ai temi dell’ambiente, sempre attuale, delle nanotecnologie, dell’agricoltura evoluta in ottica 4.0, l’importante è acquisire un know how differenziale rispetto ai competitors di settore e a tal fine aiuta tantissimo fare esperienze in posti del pianeta nei quali il livello di conoscenza e applicazione di un certo tema è più sviluppato che in altri. Quindi partire per tornare più preparati, non partire come cervelli in fuga!

Nel tuo libro analizzi molti luoghi comuni o personaggi famosi…..raccontaci qualcosa?

In sincerità, potrebbe sembrare retorica spicciola, ma veramente trovo idee geniali quotidiane in personaggi anonimi piuttosto che in nomi noti che certamente hanno illuminato scienza e territorio ma che poi a furia di leggerli su articoli scientifici, vederli in convegni, nei giornali, ti sembrano troppo noti ed è nell’indole umana il fatto di perdere adrenalina per ciò che si conosce troppo.

Detto questo è chiaro che anche solo un caffè con qualcuno delle menti geniali che il nostro territorio offre rappresenta un’apertura di orizzonti incredibile.

Per fortuna se citassi già solo le eccellenze, native napoletane, che mi vengono in mente, dovrei scrivere un elenco lunghissimo.

Ma per concludere con un aneddoto, vorrei citare si una mente più che geniale, una eccellenza napoletana di caratura mondiale, un amico, ma soprattutto un tifoso del Napoli come pochissimi, Bruno Siciliano. Vabbeh lo si sa, è inutile che lo dica, professore di robotica, visiting di centinaia di università nel mondo e autore di un handbook sulla robotica tradotto in decine di lingue in tutto il mondo. L’aneddoto è relativo ad un fatto semplice ma emblematico della persona: mi aveva promesso, e ne era anche compiaciuto, di partecipare ad un incontro in una libreria per la presentazione del mio libro e mentre era in un importantissimo incontro universitario con il Rettore ed altre personalità, ha chiesto a un certo punto spostare l’ordine degli interventi per anticipare il suo e poi con la sua vespa ha raggiunto in tempo la libreria estasiando gli astanti con i suoi racconti che oscillavano tra applicazioni di robotica chirurgica avanzatissima, a sue attività a Stanford, fino ad aneddoti sul suo cameo nel film su Maradona.

E questa è Napoli! L’innovazione non è giacobina! Non va separata la Napoli folcloristica da quella scientifica. Ragionare in termini di campo, non di particelle!

Credi che Napoli e i Napoletani siano davvero consci del potenziale della nostra Città?

Molti dei punti a favore in questa intervista sono stati tracciati a favore della valle vesuviana (con buona pace del sociologo De Masi che non è proprio della stessa convinzione), però va detto che i napoletani hanno anche tante colpe e il tema della consapevolezza e soprattutto della fase post-consapevolezza, ossia quella della reazione né un esempio.

La resilienza senza reazione è un paradigma di sola sofferenza senza speranza e il tema della sofferenza, a mio parere, è già stato ampiamente impiegato con ottimi risultati nella teatralità e nella commedia dell’arte da Eduardo e Totò in poi, ma con pessimi risultati a livello sociale.

Ogni rivoluzione è un atto d’amore diceva Silvio Pellico nella Mie Prigioni e allora visto che il napoletano è un uomo d’amore (non di libertà per ri-citare il [amazon_textlink asin=’B01HHIN05Y’ text=’prof. Bellavista di Luciano De Crecsenzo’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’02f678e1-f6b5-11e7-ae7c-75722dde1e2f’]) sia innovativo rivoluzionando questa sofferenza passiva!

 


Stefano de Falco

Ingegnere, Dottore di Ricerca in Ingegneria Elettrotecnica, si è sempre occupato di geografia della innovazione come rapporto tra tecnologia e territorio.

Insegna Geografia della Innovazione Urbana all’Università Federico II di Napoli, dove è anche Direttore dell’IRGIT, Istituto di Ricerca sulla Geografia della Innovazione Territoriale. Inoltre è Presidente della AICTT, Associazione Italiana Cultura per il Trasferimento Tecnologico, con cui ha lanciato, di recente, alla presenza della vice-ministra Bellanova, la prima norma italiana per la certificazione della innovazione territoriale.

E’ autore di numerosi testi con le principali case editrici italiane e di diversi articoli su riviste nazionali e internazionali.

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