Autismo e tecnologia….il ruolo dei Robot!

Oggi è  la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo.
I luoghi simbolo, di tutte le città del mondo si coloreranno di blu, per far conoscere un mondo complesso e per sensibilizzare su una sindrome che compromette la vita di molti bambini.

Una giornata di sensibilizzazione promossa dall’Onu che vedrà molte iniziative volte a promuovere la conoscenza di questa disabilità.

La Fondazione Italiana per l’Autismo, con la partecipazione del Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca (Miur), coordinerà una serie di iniziative dal 28 marzo al 6 aprile prossimi, per informare, formare e sensibilizzare il mondo della scuola su questa sindrome.

Anche quest’anno il Miur si fa promotore di una serie di iniziative: dall’istituzione di sportelli per l’autismo a un concorso per le scuole.

E la tecnologia cosa può fare per vincere questa partita?

Ne ho parlato con Daniele Lombardo, founder di Behaviour Labs 

Qual è la storia dei Behaviour Labs?

Questa storia d’amore inizia da una passione radicata fin dalla nostra infanzia: io e Marco, come tanti fratelli, ci immedesimavamo sin da piccoli nelle gesta di Actarus, Hiroshi, Tetsuya e di chi già dal finire degli anni 70 animava quei mitici Robot che in ogni episodio combattevano le forze del male… Col passare degli anni la nostra passione ci ha portati a “comandare” anche nella realtà una nostra piccola flotta di robot (impegnandoci con dedizione nella lotta ad un male dei nostri giorni).

Nel 2012 creiamo Behaviour Labs: una startup innovativa con sede  a Catania per “dare un’anima” a robot umanoidi; lo scopo è infatti che automi e uomini possano convivere armoniosamente nel nome dell’utilità reciproca tramite soluzioni di edutainment.

I nostri Laboratori, forti della ricerca e della sperimentazione sul campo, si stanno velocemente ritagliando una posizione sempre più importante nel mondo della cosiddetta “Health robotics” che oggi contribuisce a studiare disturbi come l’autismo, i deficit dello sviluppo e del comportamento.

L’interazione uomo macchina che benefici può dare ai pazienti malati di autismo?

Miglioramento medio del 30% delle interazioni sociali (Stanton 2008), stimolazione cognitiva, miglioramenti nell’ambito degli esercizi basati sulla  teoria delle mente, miglioramenti capacità psicomotorie.

Quali sono le tecnologie utilizzate per far si che un robot non venga visto come un’entità estranea ma addirittura  essere considerato un supporto innovativo nel trattamento di alcune patologie?

Le tecnologie usate sono tali che i robot sono ingrado di riprodurre espressioni facciali e movimenti identici a quelli degli essere umani, in questo modo vengono percepiti come compagni di gioco con cui interagire e non come giocattoli evoluti .

Nell’ultimo anno i Ventures Capitalist sembrano essere impazziti per l’e-health tu cosa registri?

Purtroppo non è il nostro caso, abbiamo avuto dei contatti ma con scarsi risultati, in alcuni casi ci è stato risposto “ma cos’è l’autismo”, o non ci interessa non vediamo un ritorno dell’investimento in una nuova terapia per l’autismo .

Quanto vale il mercato (italia ed estero)?

Il numero di persone affette di autismo nel modo supera i 150.000.000, in Italia tra i nostri clienti abbiamo già centri di ricerca, cooperative sociali, ASL. Abbiamo anche vinto un importante progetto in Puglia insieme al CNR ISASI (Napoli) ed alla Cooperativa “Occupazione e Solidarietà” per l’implementazione delle nuove tecnologie, tra la nostra, per la terapia dell’autismo.

Quali sono le caratteristiche principali di roboMate?

roboMate è un software studiato apposta per facilitare l’uso delle nuove tecnologie come la robotica, con tre click chiunque è in grado di impostare la terapia prescelta dal terapista e attivare il robot che eseguirà gli esercizi impostati e registrerà i dati dell’andamento della terapia.

Qual è lo stato dell’arte oggi e quali i passi futuri ?

Grazie al prezioso supporto di realtà con le quali collaboriamo come IESCUM, Istituto per lo studio del comportamento umani, facoltà di psicologia dell’Università Kore di Enna, il CNR ISASI di Napoli, e l’ASP di Catania,  i nostri progetti per il futuro prevedeno una roadmap di sviluppo che vedrà l’evoluzione di roboMate con inclusa la possibilità da parte di medici e terapisti di svilupparsi autonomamente gli esercizi per i robot, il supporto per i genitotri dal punto di vista psicologico tramite esercizi specifici, e l’inclusione sociale dei soggetti con autismo dove il robot sarà un mediatore nelle scuole, dell’interazione tre bambini neurotipici e non.

Il 3 Maggio ci sarà la notte dei Pionieri

Il Concorso “A caccia di Pionieri” è stato un successo: abbiamo ricevuto più di 120 candidature che la giuria composta da soci RENA e i partner del concorso ActionAid ItaliaCNA Giovani Imprenditori, The HUB e La Stampa – ha attentamente valutato. Fra le 120 candidature, abbiamo selezionato 10 storie che riteniamo particolarmente significative per rappresentare il cambiamento e l’innovazione che già stanno avvenendo in Italia.

Annunceremo le 10 organizzazioni selezionate durante “La Notte dei Pionieri”, un grande evento pubblico di premiazione che avrà luogo venerdi 3 maggio a Milano a partire dalle 18.30 presso un location esclusiva, La Triennale di Milano (in via Alemagna 6).

“La Notte dei Pionieri” sarà articolata di diversi momenti: alle 18.30 un aperitivo per iniziare a conoscere i pionieri. Alle 20.30 annunceremo i vincitori e andranno in scena i narratori con i loro storytelling delle 10 storie vincitrici. A partire dalle 22.30 infine inizierà il “Pionieri Party” un momento conviviale per festeggiare la chiusura del concorso.

I protagonisti de “La Notte dei Pionieri” saranno tutte le organizzazioni partecipanti al concorso e non solo i 10 vincitori: vogliamo valorizzare tutte le storie di cambiamento che hanno partecipato al concorso, e creare reti di collaborazione a partire dall’evento di Milano.

L’evento è gratuito e aperto a tutti: Iscrivetevi qui e venite anche voi a conoscere i pionieri e a continuare insieme a RENA il viaggio alla scoperta del cambiamento.

Per conoscere tutti i partecipanti cliccate qui

http://pionieri.progetto-rena.it/ecco-tutti-i-partecipanti-al-concorso-a-caccia-di-pionieri/

Per sapere invece di più su Rena ecco l’intervista a Francesco Russo

 

http://www.techvideo.tv/content/videointervista-francesco-russo-membro-di-rena

Ricerca di volontari per progetti di Informatica Solidale

I progetti di Informatica Solidale richiedono nuovi volontari:

In sintesi le richieste di supporto:

Progetto “Barrio’s-Comunità Nuova”

  • docenti di Computer/Web Graphics e programmazione Arduino/Python per corsi di aggregazione giovanile
  • specialisti di rete per razionalizzazione reti locali/geografiche
  • sistemisti per l’installazione/clonazione software PC ambiente Windows

Progetto Nonni Web 2.0

  • volontari disponibili a fornire supporto ai docenti di corsi di alfabetizzazioneinformatica e supporto post-corso in palestre informatiche per over 60 (durante il giorno in orari lavorativi)

Progetto Kwama Community – Sierra Leone in collaborazione con Centro Hector Camara Onlus

  • esperto di alimentazione reti di PC in contesto di energia instabile (energie alternative,…)
  • esperto progettazione reti (satellitari,…)
  • sistemista per installazione software su PC in ambiente Microsoft

Progetto “Supporto informatico al Terzo Settore” in collaborazione con la Rete Civica di Milano

  • Project Manager per progettazione di un framework applicativo opensource
  • Analista di processi di Onlus
  • Esperto software selection per onlus

 

Partecipare e’ semplice, potete contattarci scrivendo a info@informatica-solidale.org

Gli aggiornamenti e le nuove richieste sono riportati sulla nostra Intranet, al seguente link:

http://www.informatica-solidale.net/intranet/notizie/11-ricerca-volontari-per-progetti-in-corso

Il social business è un’utopia o già una realtà?

Negli ultimi anni si fa un gran parlare di social innovation e di social business, fenomeni che si stanno diffondendo a macchia d’olio. Di cosa si tratta? 
Ne abbiamo parlato con Roberto Randazzo, partner presso R&P Legal – Rossotto, Colombatto & Partners e docente di Diritto degli Enti non Profit presso Università Commerciale ‘Luigi Bocconi’.

«In realtà è il terzo settore che si sta trasformando; sta cambiando la struttura degli enti che si occupano di queste tematiche, ora si parla di imprenditoria sociale e c’è un’attenzione da parte dei potenziali investitori, i cosiddetti detentori di capitali pazienti che sono attratti da questo settore».

La domanda che questa nuova tipologia d’investitore si pone è quindi la seguente: com’è possibile impiegare il denaro in modo tale da massimizzarne l’impatto sociale?

Una domanda complessa che, peraltro, non sostituisce ma si affianca alle più tradizionali questioni tipiche dell’investitore che riguardano l’orizzonte temporale, la liquidità dell’investimento, il grado di garanzia del capitale e quant’altro.

«I finanziatori cercano Il blended value ovvero un ritorno del capitale più un valore sociale generato dall’impresa finanziata. L’investitore accetta un rendimento minore per supportare l’output sociale. Si tratta di una nuova figura posta a metà tra il filantropo e l’investitore tradizionale; un soggetto disposto a rinunciare a una parte più o meno rilevante della redditività del proprio patrimonio, a favore della creazione di una diversa forma di valore: l’utilità sociale».
Ci sono già alcune case history come ad esempio il fondo britannico Bridge Ventures all’inizio supportato dal pubblico e poi in seguito finanziato dal mercato, in Italia siamo all’inizio di questo percorso e c’è ancora molto da fare.

Fondazione Telecom Italia – online il nuovo sito

Oggi come ieri, il Gruppo Telecom Italia crede fermamente che una Fondazione attenta alle nuove emergenze sociali e a forme innovative di relazione, possa incarnare e concretizzare efficacemente il suo impegno sul fronte della responsabilità sociale d’impresa e del rapporto con la comunità.

Lavorare in una fondazione d’impresa significa confrontarsi quotidianamente con stimoli e verifiche continue, ma soprattutto significa essere disposti a mettersi in relazione, con il mondo sociale e non solo, perché proprio la varietà di fronti su cui Fondazione è impegnata costituisce la sua grande ricchezza.

A quattro anni dalla sua nascita, Fondazione Telecom Italia è pronta ad aprire le porte del suo mondo come mai prima d’ora e vi invita a  visitare un sito fortemente rinnovato e potenziato – http://www.fondazionetelecomitalia.it/

“Non più un canale puramente istituzionale, bensì un portale dinamico che presenta le attività e i progetti operativi della Fondazione in modo completo, semplice ed invitante: un vero strumento di comunicazione multimediale dove il linguaggio è utilizzato in modo innovativo, orientato al web 2.0 e ai social network.
Cuore pulsante di tutti i nostri progetti sarà la tecnologia, imprescindibile fattore vivificante e abilitante anche del Terzo Settore per aiutare le esigenze dell’intera collettività.

Destinatari primari del sito sono le associazioni no-profit, il Terzo Settore, i beneficiari dei progetti e tutti gli enti interessati a partnership e attività congiunte.” Marcella Logli – Segretario Generale Fondazione Telecom Italia

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