Google presenta Med-Gemini l’AI per la sanità

L’immagine è uno screenshot di un documento accademico intitolato “Capabilities of Gemini Models in Medicine”. Il documento discute le sfide dell’intelligenza artificiale in medicina e introduce i modelli Gemini, una famiglia di metodi multimodali specializzati nel settore medico. Il testo evidenzia l’importanza dell’efficienza e della sicurezza del paziente, e presenta risultati promettenti ottenuti valutando i modelli Gemini su dati reali provenienti da 24 istituzioni. Un benchmark con i dataset SIGMA e MIMIC mostra miglioramenti significativi rispetto a GPT-3, con un margine medio relativo del 45%. Il modello Neo-Gemini (M4-Gem) si dimostra comparabile attraverso la performance SGTA in compiti di recupero di informazioni da registrazioni sanitarie di lunga forma e nel rispondere a domande su video medici, superando i lavori precedenti con un allenamento integrato dei componenti.

Il documento include anche grafici a barre che confrontano diversi modelli, tra cui M4-Gemini, e un diagramma di flusso che mostra i componenti principali e il processo dei modelli Gemini in medicina.

Di seguito l’abstract della ricerca:


L’eccellenza in un’ampia varietà di applicazioni mediche pone sfide considerevoli per l’intelligenza artificiale, che richiedono ragionamento avanzato, accesso a conoscenze mediche aggiornate e comprensione di dati multimodali complessi. I modelli Gemini, con le loro forti capacità generali nel ragionamento multimodale e a lungo contesto, offrono interessanti possibilità in medicina. Basandosi su questi punti di forza fondamentali di Gemini 1.0 e Gemini 1.5, presentiamo Med-Gemini, una famiglia di modelli multimodali altamente capaci specializzati in medicina con la capacità di integrare perfettamente l’uso della ricerca sul web e che può essere adattato in modo efficiente a nuovi modalità utilizzando codificatori personalizzati. Valutiamo Med-Gemini su 14 benchmark medici che abbracciano applicazioni testuali, multimodali e a lungo contesto, stabilendo nuove prestazioni all’avanguardia (SoTA) su 10 di essi e superando la famiglia di modelli GPT-4 su ogni benchmark in cui un il confronto diretto è praticabile, spesso con un ampio margine. Sul popolare benchmark MedQA (USMLE), il nostro modello Med-Gemini con le migliori prestazioni raggiunge prestazioni SoTA con un’accuratezza del 91,1%, utilizzando una nuova strategia di ricerca guidata dall’incertezza, superando il nostro precedente migliore Med-PaLM 2 del 4,6%. La nostra strategia basata sulla ricerca si generalizza con le prestazioni SoTA su complesse sfide diagnostiche del New England Journal of Medicine (NEJM) e del benchmark GeneTuring. Su 7 benchmark multimodali, tra cui NEJM Image Challenges e MMMU (salute e medicina), Med-Gemini migliora rispetto a GPT-4V con un margine relativo medio del 44,5%. Dimostriamo l’efficacia delle capacità a lungo contesto di Med-Gemini attraverso le prestazioni SoTA su un’attività di recupero di un ago in un pagliaio da cartelle cliniche lunghe non identificate e risposte a domande video mediche, superando i precedenti metodi su misura utilizzando solo l’apprendimento in contesto. Infine, le prestazioni di Med-Gemini suggeriscono un’utilità nel mondo reale superando gli esperti umani in compiti quali il riepilogo di testi medici e la generazione di lettere di riferimento, insieme a dimostrazioni di potenziale promettente per il dialogo medico multimodale, la ricerca medica e l’istruzione. Nel loro insieme, i nostri risultati offrono prove convincenti della promessa di Med-Gemini in molte aree della medicina, anche se un’ulteriore valutazione rigorosa sarà cruciale prima dell’implementazione nel mondo reale in questo settore critico per la sicurezza.

E qui la ricerca completa:

https://arxiv.org/html/2404.18416v2

Rivoluzione nella donazione sangue

Lo sviluppo del donatore universale di sangue rappresenta un significativo avanzamento nella medicina trasfusionale, mirando ad alleviare le sfide associate alla compatibilità dei tipi di sangue durante le trasfusioni. Questo sforzo ha visto un notevole progresso attraverso la scoperta e l’applicazione di specifici enzimi capaci di convertire i tipi di sangue A, B e AB nel tipo O, il donatore universale. Questa sezione approfondisce gli ultimi progressi, i principi scientifici sottostanti e le potenziali implicazioni di queste scoperte.

Ultimi Progressi

I ricercatori della Technical University of Denmark (DTU) e della Lund University hanno fatto una scoperta rivoluzionaria che coinvolge enzimi in grado di rimuovere gli antigeni A e B dai globuli rossi, convertendoli efficacemente nel tipo O, il donatore universale. Questi enzimi, derivati dal batterio intestinale Akkermansia muciniphila, mostrano un’efficienza straordinaria nel trattare centinaia di campioni di sangue, dimostrando il potenziale per migliorare significativamente la disponibilità e la compatibilità del sangue per le trasfusioni.

Gli enzimi non solo mirano agli antigeni A e B ben noti, ma affrontano anche varianti estese di questi antigeni, che in precedenza non erano riconosciute come problematiche per la sicurezza delle trasfusioni. Questo approccio completo garantisce un livello più elevato di sicurezza e compatibilità per i potenziali riceventi, affrontando una delle sfide critiche nella creazione del donatore universale di sangue.

Principi Scientifici

Il sistema di gruppo sanguigno ABO si basa sulla presenza di antigeni sulla superficie dei globuli rossi. Il sangue di tipo A ha antigeni A, il tipo B ha antigeni B, il tipo AB ha entrambi e il tipo O non ha nessuno. Il tipo di sangue donatore universale, O negativo, è compatibile con tutti i riceventi perché manca di questi antigeni, impedendo al sistema immunitario di riconoscere e attaccare il sangue trasfuso.

Gli enzimi scoperti dai ricercatori agiscono tagliando gli zuccheri specifici che costituiscono gli antigeni A e B sulla superficie dei globuli rossi. Rimuovendo questi antigeni, i globuli rossi vengono efficacemente convertiti in tipo O, rendendoli universalmente compatibili. Questo processo ha il potenziale per trasformare le pratiche di trasfusione sanguigna semplificando il matching dei tipi di sangue ed espandendo significativamente l’offerta di sangue compatibile.

Implicazioni e Prossime Direzioni

Lo sviluppo del donatore universale di sangue attraverso la conversione enzimatica ha profonde implicazioni per la medicina trasfusionale. Promette di ridurre le sfide logistiche e i costi associati al mantenimento di un’offerta di sangue diversificata, minimizzare il rischio di reazioni trasfusionali dovute a incompatibilità di tipo di sangue e migliorare complessivamente la disponibilità di sangue compatibile per i pazienti bisognosi.

Prima che queste scoperte possano essere tradotte in pratica clinica, ulteriori ricerche sono necessarie per garantire la completa rimozione degli antigeni e valutare la sicurezza e l’efficacia del sangue convertito nei riceventi umani. I ricercatori hanno presentato una domanda di brevetto sui nuovi enzimi e sul metodo di conversione, con piani per condurre studi clinici controllati in futuro.

In conclusione, la scoperta degli enzimi capaci di convertire i tipi di sangue A, B e AB nel tipo donatore universale O rappresenta un significativo passo avanti nella ricerca del donatore universale di sangue. Questo avanzamento promette di rivoluzionare le pratiche di trasfusione sanguigna, rendendo il sangue più universalmente disponibile e sicuro per tutti i pazienti, indipendentemente dal loro tipo di sangue.

Il settore della Sanità è in ritardo nell’adozione del multicloud ibrido ma si prevede una crescita esponenziale nel breve termine

Nutanix (NASDAQ: NTNX), leader nell’hybrid multicloud computing, ha presentato i risultati relativi al settore della sanità dello studio Enterprise Cloud Index (ECI), che mostra i progressi compiuti nell’adozione del cloud. Secondo la ricerca, le aziende del settore sanitario sono in ritardo rispetto alla media totale degli altri settori, tuttavia, si prevede una crescita dal 53% al 74% nel corso dei prossimi tre anni, in linea con il trend globale di evoluzione verso infrastrutture IT multicloud, che comprendono un mix di cloud privati e pubblici.

Il multicloud ibrido è inoltre il modello operativo con la maggiore crescita prevista tra tutte le aziende analizzate nell’ECI. La metà della percentuale di intervistati nel settore sanitario (6%), rispetto all’insieme di risposte a livello globale e intersettoriale (12%), ha adottato il modello multicloud ibrido.

Tuttavia, chi opera nel settore sanitario prevede di aumentare le implementazioni multicloud ibride di oltre sette volte (38 punti percentuali), nei prossimi tre anni, raggiungendo una penetrazione del 44%. Inoltre, alcune aziende del settore sanitario prevedono di iniziare a utilizzare più cloud pubblici (multicloud) come unica infrastruttura IT, portando l’utilizzo di questo modello dall’attuale 0% all’8% entro il 2026.

Agli intervistati è stato chiesto quali sono le sfide che stanno affrontando in termini di cloud, come eseguono le applicazioni aziendali e dove pensano di farlo in futuro. Di seguito i risultati chiave dello studio:

  • La sicurezza informatica è il principale stimolo all’investimento nell’infrastruttura IT. La cybersecurity è stata citata dal 13% degli intervistati quale principale driver che guida le loro scelte di acquisto relative all’infrastruttura IT, seguita dalla sovranità dei dati (12%) e dalla flessibilità di esecuzione in cloud e on-premise (9%). I costi sono stati citati solo dal 4% degli intervistati sebbene la maggior parte degli intervistati ponga il controllo dei costi in cima all’elenco delle sfide da affrontare. L’86% degli intervistati del settore sanitario, infatti, ha indicato il controllo dei costi del cloud come una sfida nella gestione delle loro attuali infrastrutture IT e più di un terzo (36%) la indica come una sfida “significativa”.
Principali criteri relativi alla scelta dell’infrastruttura (risposta unica)
Sanità Globale
Cybersecurity 13% 13%
Sovranità dei dati 12% 10%
Flessibilità tra cloud e on-premise 9% 10%
Sostenibilità 9% 7%
Distribuzione dei dati tra edge, datacenter, cloud pubblico 8% 8%
Facilità nello spostare le applicazioni esistenti verso il cloud pubblico 8% 8%
Requisiti delle applicazioni 8% 6%
Servizi dati (p.e. file, blocchi, oggetti) 7% 8%
Protezione e recovery dei dati 7% 10%
Problemi normativi e di conformità 8% 8%
Prestazioni 7% 8%
Costo 4% 5%
  • Gli ambienti misti creano nuove sfide e richiedono un unico luogo per gestire tutti i carichi di lavoro e i dati. Il 96% delle aziende del settore sanitario concorda sul fatto che l’ideale sarebbe disporre di un’unica piattaforma per gestire le diverse infrastrutture pubbliche e private. Ne consegue che la maggior parte delle aziende del settore sanitario intervistate ha indicato il disaster recovery (42%) come principale sfida nella gestione di infrastrutture miste. Seguono la visibilità su dove si trovano i dati (41%), l’analisi e l’orchestrazione dei dati (40%) e i costi di archiviazione dei dati (40%).
  • La mobilità delle applicazioni è al primo posto. Tutte le aziende che operano nel settore sanitario hanno spostato una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT negli ultimi 12 mesi. La sicurezza e la sostenibilità (40% entrambe) vengono citate come la ragione più frequente per tale spostamento.

Per il quinto anno consecutivo, Vanson Bourne ha condotto uno studio per conto di Nutanix, intervistando 1.450 decisori IT in tutto il mondo tra dicembre 2022 e gennaio 2023. La ricerca è complementare alla quinta edizione dello studio annuale Nutanix Enterprise Cloud Index e si focalizza sui trend di implementazione e pianificazione del cloud nel settore della sanità, sulla base delle risposte di 250 professionisti IT di tale mercato. Mette in evidenza i piani, le priorità e le sperimentazioni dei cloud provider del settore healthcare e include comparazioni dell’attività multicloud nel settore della sanità con quella di altri mercati e paesi. La base di intervistati si estende a diversi settori, dimensioni aziendali e alle seguenti aree geografiche: Americhe, Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA) e la regione Asia-Pacifico Giappone (APJ).

Per maggiori informazioni sul report globale e sui risultati, qui è disponibile la quinta edizione del Nutanix Enteprise Cloud Index in italiano.

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Nutanix

Nutanix è leader globale nel software cloud e offre alle aziende un’unica piattaforma per l’esecuzione di applicazioni e dati su diversi cloud. Grazie a Nutanix, le aziende sono in grado di ridurre la complessità e di semplificare le operations, potendosi così focalizzare sul raggiungimento dei risultati di business. Pioniere nelle infrastrutture convergenti, Nutanix è apprezzata da aziende di tutto il mondo per la gestione, coerente e vantaggiosa in termini di costi, di ambienti multicloud ibridi. Ulteriori informazioni sono disponibili all’indirizzo www.nutanix.it. Seguici su Twitter @Nutanix e @nutanixitaly. Clicca qui e seguici su YouTube.

ONLINE LA PRIMA PIATTAFORMA DI TELECONSULTO ONCOLOGICO

Ideata dalla start up Ultraspecialisti.com e realizzata da Exprivia consente di ricevere pareri, diagnosi e terapie senza spostarsi da casa

È online la prima piattaforma web per il consulto a distanza di medici specialisti oncologi. Messa a punto da Exprivia – gruppo internazionale specializzato in Information and Communication Technology – la piattaforma informatica consente a pazienti con malattie gravi conclamate o con prima diagnosi di sospetta malattia grave, di scegliere e consultare online medici specialisti senza dover affrontare viaggi e trasferte in altre città o regioni e nel pieno rispetto della normativa sulla privacy.

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Il servizio di teleconsulto oncologico è stato ideato da Ultraspecialisti.com, una start up che ha vinto il premio InnovitsGymnasium 2017 – dedicato alle start up che si distinguono con progetti innovativi – ed è stata selezionata dalla BEI (Banca Europea degli Investimenti) fra 308 candidati di vari paesi, classificandosi fra le prime cinque selezionate per accesso al finanziamento e supporto manageriale di mentoring.

Ogni anno in Italia 800 mila persone si spostano tra le regioni alla ricerca di una cura migliore. La piattaforma realizzata da Exprivia, attraverso il sito di Ultraspecialisti.com, mette in contatto il paziente con il medico più esperto in quell’area terapeutica, al quale è possibile trasferire da remoto tutti gli esami effettuati e fornire le risposte alle domande di anamnesi, ricevendo poi una diagnosi appropriata, pareri e consigli di cura senza doversi spostare da casa.

Dopo cinque mesi di test, durante i quali la piattaforma è stata messa a disposizione gratuita dei pazienti per validare il servizio, l’attività di teleconsulto è oggi attiva e sta incontrando il favore di molti pazienti in tutta Italia. Riservato per ora alle malattie oncologiche sulle quali è stato ampiamente testato, il servizio sarà in futuro ampliato anche ad altre patologie che richiedono il consulto o una second opinion di medici esperti e non facilmente reperibili vicino alla propria residenza.

Sanità Telematica, realtà o utopia?

 “L’IT, deve mettere al centro della propria azione l’utente finale. Esistono almeno cento possibilità offerte dalle tecnologie moderne per alleviare le sofferenze, limitare gli spostamenti, ridurre il gap informativo, facilitare il reperimento di presidi, diminuire le attese”

 

A partire dagli anni ’90 è iniziato un processo di riordino del Servizio Sanitario Nazionale che ha previsto importanti trasformazioni dell’assetto istituzionale, organizzativo e gestionale delle Unità Sanitarie Locali (USL) che a seguito di decreti legislativi sono divenute ASL, aziende dotate di autonomia organizzativa, amministrativa, contabile, gestionale e tecnica. Con Mario Migliuolo –Direttore dell’Ufficio Innovazione della ASL3 Sud abbiamo analizzato gli impatti in ambito informatico.

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