Al via Trace x Novamont: sfida a centri di ricerca, startup e PMI su Circular Economy e Bioeconomia

Oltre a Novamont, i partner dell’iniziativa sono Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center

Due le principali aree di interesse della Call For Proposal: soluzioni e tecnologie a supporto dei processi industriali di Novamont e opportunità per l’ampliamento delle filiere della Bioeconomia Centri di ricerca, startup e PMI hanno tempo fino al 9 novembre per partecipare

Al via l’iniziativa Trace x Novamont, iniziativa di open innovation promossa da Cariplo Factory, Intesa Sanpaolo Innovation Center e Novamont, per sostenere la crescita di progetti innovativi di Circular Economy e lo sviluppo della Bioeconomia, creando sinergie tra l’azienda leader in Italia di questo settore e startup, aziende e progetti di ricerca.

La transizione, già in corso, verso un modello di economia circolare rappresenta una straordinaria opportunità per riorganizzare la produzione e il consumo di beni. Fortemente incentivata dall’innovazione digitale, questa transizione rappresenta per le aziende un’occasione unica per superare le criticità del binomio crescita e consumo di risorse. Trace x Novamont vuole dare impulso a questa transizione, partendo dalla Bioeconomia.

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Due le principali aree di interesse della Call For Proposal di Trace x Novamont.

La prima riguarda le soluzioni e le tecnologie a supporto dei processi industriali di Novamont, e in particolare:

  • Biochimica industriale: tecnologie, materiali e processi innovativi
  • Tecnologie di valorizzazione delle biomasse lignocellulosiche
  • Biomasse agricole: sistemi e tecnologie di precision farming

La seconda invece punta a esplorar nuove opportunità per l’ampliamento delle filiere della Bioeconomia, e in particolare:

  • Bioplastiche: nuovi sviluppi e applicazioni
  • Biolubrificanti: nuovi sviluppi e applicazioni
  • Biocosmesi: nuovi sviluppi e applicazioni
  • Bioprodotti per il settore alimentare: nuovi sviluppi e applicazioni
  • Bioprodotti per mangimistica: nuovi sviluppi e applicazioni

A prescindere dalla natura del soggetto che partecipa alla Call For Proposal, sia esso un centro di ricerca, startup o PMI, saranno selezionati fino a un massimo di 10 progetti che accederanno a un programma di open innovation della durata di 4 mesi, guidato da Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center e finalizzato a definire le potenziali aree di sinergia con Novamont.

Queste, nel dettaglio, le fasi del progetto:

  • Raccolta delle candidature: fino al 9/11/2018.
  • Valutazione delle candidature: entro il 6/12/2018 il Comitato di Valutazione di Trace x Novamont selezionerà fino a un massimo di 20 progetti.
  • Selezione finale: i progetti saranno esaminati dal Comitato di Valutazione nel corso del Selection Workshop che identificherà fino a un massimo di 10 progetti da avviare alla fase di collaborazione.
  • Fase di collaborazione: da gennaio a marzo 2019.

 Giulia Gregori, responsabile pianificazione strategica e comunicazione istituzionale di Novamont
“Avviare collaborazioni interdisciplinari nell’ambito della bioeconomia e dell’economia circolare significa accelerare il processo innovativo e la generazione di nuove tecnologie. Per questo motivo Novamont, da trent’anni leader mondiale nella produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemical, aderisce con grande entusiasmo ad  ogni occasione utile per catalizzare la contaminazione di saperi e lo scambio di conoscenze. La “call for proposal” che presentiamo oggi nell’ambito del progetto Trace x Novamont ci darà la possibilità di collaborare con nuovi soggetti innovatori come pure di  trovare soluzioni innovative funzionali alle nostre attività e alle nostre aree di interesse, dando vita a nuove sinergie industriali”.

 Stefano Martini, Innovation Manager di Intesa Sanpaolo Innovation Center “L’adozione dei principi della Circular Economy genererà un significativo impatto sul sistema economico Italiano, per questo Intesa Sanpaolo Innovation Center si propone come soggetto rilevante per supportare e accelerare la trasformazione delle aziende in tale direzione. Siamo orgogliosi di sviluppare con Novamont e Cariplo Factory quest’iniziativa di transizione della filiera della Bioeconomia italiana attraverso l’adozione di soluzioni innovative di Circular Economy”.

Riccardo Porro, Direttore Operativo Cariplo Factory
“Trace è il primo progetto realizzato in partnership da Cariplo Factory e Intesa Sanpaolo Innovation Center sui temi della Circular Economy. Un’iniziativa nata per mappare le esperienze virtuose in ambito circolare e, poi, diventata piattaforma di open innovation, grazie alla collaborazione con Novamont che oggi prende vita con l’avvio della Call For Proposal. Sono convinto che il contributo di tutti gli attori dell’ecosistema dell’innovazione, a partire dalle startup, possa attivare un percorso virtuoso per far crescere ulteriormente le filiere industriali del nostro Paese in ottica circolare”.

Solo una banca su quattro in EMEA ha sviluppato una strategia digitale

Una ricerca promossa da SAP SE (NYSE: SAP) rivela che solo una banca su quattro in EMEA (pari al 24% del totale) ha sviluppato e messo in atto una strategia di trasformazione digitale per aumentare il coinvolgimento dei propri clienti. Lo studio ha evidenziato che vi sono ampi margini di miglioramento per il settore nonostante il 96% degli istituti intervistati abbia dichiarato di aver già completato progetti di trasformazione digitale.

Condotto da IDC Financial Insights e sponsorizzato da SAP, la ricerca “The Digital-Ready Bank” ha coinvolto 250 banche retail e corporate in tutta EMEA. I risultati mostrano che la trasformazione digitale spesso riguarda solo il front office, con la creazione di vere e proprie “isole di innovazione” che non permettono alle banche di beneficiare dei vantaggi della trasformazione digitale a tutto tondo. Primo fra tutti questi vantaggi è la possibilità di ridurre i costi e allo stesso tempo di offrire un’esperienza ottimizzata e personalizzata ai clienti.

L’analisi ha inoltre rivelato che:

  • In una banca su cinque (pari al 21%) è presente un chief digital officer (CDO). IDC prevede che un istituto su due assegnerà al CDO o digital leader la guida del processo di trasformazione digitale dell’organizzazione entro il 2020.
  • Esiste una correlazione positiva tra il coinvolgimento dell’IT sin dall’inizio di un progetto di trasformazione digitale e la sua buona riuscita; il 57% delle iniziative dove l’IT è stato chiamato a giocare un ruolo determinante nei primi momenti è stato definito un successo dagli intervistati.
  • Il 40% del campione ha indicato che la trasformazione digitale rimane soprattutto un’iniziativa di front-office diretta a migliorare l’esperienza del cliente.
  • Infine, una banca su cinque ha dichiarato che per il momento i progetti di trasformazione digitale avviati all’interno dell’organizzazione hanno riguardato principalmente interventi sull’infrastruttura.

“Non c’è dubbio che le banche in EMEA stiano creando valore aggiunto per i propri clienti attraverso progetti di trasformazione digitale, ma il futuro riserva nuove opportunità”, ha commentato Laurence Leyden, general manager financial services business EMEA di SAP. “Integrando iniziative di front-office e back-office e adottando un approccio olistico alla trasformazione digitale, le banche possono far evolvere i propri servizi insieme ai clienti stabilendo relazioni destinate a durare nel tempo”.

Jerry Silva, Research Director di IDC Financial Insights, ha commentato: “Perchè la trasformazione digitale si radichi nel DNA e nella strategia di una banca, è necessaria la presenza di un champion, e questo è il chief digital officer. Il ruolo del CDO è ancora nuovo e in fase di maturazione, ma dovrebbe focalizzarsi ad allineare i diversi segmenti dell’organizzazione e i diversi processi tecnologici attorno a un obiettivo comune: maggiore coinvolgimento del cliente e sua fidelizzazione”.

Lo studio ha infine rivelato che gli elementi chiave della trasformazione digitale di un’organizzazione sono stati una cultura collaborativa e un focus sul digital core che ha combinato soluzioni di analytics e tecnologie aperte e flessibili. Un altro elemento chiave è stata la volontà di collaborare con partner esterni come le startup del fintech, fornitori di tecnologie e aziende che offrono servizi non finanziari ritenuti di valore dai clienti.

Di seguito il rapporto completo:

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Sanità Telematica, realtà o utopia?

 “L’IT, deve mettere al centro della propria azione l’utente finale. Esistono almeno cento possibilità offerte dalle tecnologie moderne per alleviare le sofferenze, limitare gli spostamenti, ridurre il gap informativo, facilitare il reperimento di presidi, diminuire le attese”

 

A partire dagli anni ’90 è iniziato un processo di riordino del Servizio Sanitario Nazionale che ha previsto importanti trasformazioni dell’assetto istituzionale, organizzativo e gestionale delle Unità Sanitarie Locali (USL) che a seguito di decreti legislativi sono divenute ASL, aziende dotate di autonomia organizzativa, amministrativa, contabile, gestionale e tecnica. Con Mario Migliuolo –Direttore dell’Ufficio Innovazione della ASL3 Sud abbiamo analizzato gli impatti in ambito informatico.

Leggi tutto “Sanità Telematica, realtà o utopia?”

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