Social recruiting – Intervista a Silvia Zanella

Come si svolge la giornata tipo di un recruiter 2.0, quali sono gli strumenti di cui si avvale, come collabora con gli altri dipartimenti, come costruisce e affina la propria strategia di personal ed employer branding… Silvia Zanella insieme con Anna Martini ha scritto un libro che è un manuale, ricco di esempi pratici, di interviste a direttori del personale e di spunti per mettersi subito al lavoro.

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La figura del recruiter sta cambiando. Il suo successo dipenderà sempre più dalla sua capacità di comunicare online e di relazionarsi sui social media con i candidati, i colleghi e i clienti. Questo libro è dedicato a chi, in azienda o all’interno di società di selezione o agenzie per il lavoro, vuole dare una risposta concreta a domande tipo: Come utilizzare LinkedIn e Facebook per venire a contatto con i profili professionali più interessanti? Ha senso sperimentare Snapchat o i video? Su quali competenze marketing è meglio puntare per essere selezionatori davvero efficaci? Quali leve usare per coinvolgere colleghi (attuali e futuri) nella comunicazione aziendale?

Ho intervistato Silvia:

Come sta cambiando la figura del recruiter?

La figura del recruiter è già cambiata, andando a integrare competenze tradizionali con quelle digitali. Non stiamo ovviamente parlando solo di skill informatiche, ma di una più ampia padronanza delle piattaforme online, dai motori di ricerca ai social network. Senza contare la familiarità con (ancora) piccole interazioni attraverso l’intelligenza artificiale.

Quanto conta la sua capacità di comunicare online e di relazionarsi sui social media con i candidati, i colleghi e i clienti?

Diventa essenziale, per filtrare meglio le candidature, venire a contatto con i profili passivi, crearsi una rete, fare leva sulla reputazione, mettere a frutto nuove occasioni di business, favorire la comunicazione interna. Quali sono le opportunità per le aziende e quali per i candidati? Ascoltare direttamente le persone, dare loro feedback, costruire relazioni.

Ed i rischi invece?

Non avere consapevolezza che tutto ciò che finisce online è sempre pubblico e potenzialmente lesivo della propria immagine.

Quali tool online ritieni indispensabili? Quali sono gli strumenti di cui si avvale un recruiter?

Siti e app di società di selezione accreditate, pagine aziendali (sia profili corporate sui social network, sia le sezioni “Lavora con noi”), connessioni dirette con candidati e recruiter.

Hai delle case history in positivo e negativo?

Le aziende hanno fatto passi in avanti straordinari e sono molto più attente che in passato. A me piace in particolare la strategia di employer branding di Cisco, Microsoft, Facebook. Passi falsi sono sempre in agguati. Dal lavoratore che parla male del proprio capo in post pubblici ad annunci di lavoro che riportano situazioni degradanti. Purtroppo entrambe le casistiche sono all’ordine del giorno. Per questo è essenziale discutere di questi temi, il social recruiting non è un argomento di nicchia ma riguarda potenzialmente tutti noi.

 
 

Silvia Zanella – Responsabile a livello globale del digital marketing per Adecco Group, società dedicata ai servizi per le Risorse Umane presente in oltre 60 Paesi nel mondo. Ha un grande interesse per il futuro del lavoro, digitale e non. Segue con attenzione le tendenze in ambito social media e HR 2.0 e ha un forte focus su innovazione, business social networking, social recruiting, recruiting marketing, employer e personal branding. Giornalista professionista, collabora con il Corriere.it per La Nuvola del Lavoro, il più importante blog italiano sui temi del lavoro. È inoltre autrice di Social Recruiter (Franco Angeli, 2017) e della Guida al Lavoro (Mondadori).

NETtoWORK rivoluziona il recruiting online per i giovani e lancia un round di equity crowdfunding su Opstart

 

 

NETtoWORK rivoluziona il recruiting online per i giovani e lancia un round di equity crowdfunding su Opstart

La startup torinese, che ha creato un network per neo-laureati e diplomati già utilizzato da oltre 200 aziende e 1.000 giovani nella sola provincia di Torino, lancia una campagna di equity crowdfunding su Opstart. Il recruiting online è tra i settori più dinamici con oltre 40 exit tra 2016 e 2017.

 

NETtoWORK, startup innovativa fondata a Torino, ha realizzato una piattaforma di networking che unendo tecnologia e servizi, facilita le relazioni tra aziende e giovani che entrano nel mondo del lavoro.

La startup ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su Opstart con l’obiettivo di raccogliere 130 mila euro a fronte di un aumento di capitale che consentirà a chiunque di diventarne socio, investendo anche solo €250. La campagna, on-line dallo scorso 30 Ottobre, ha già raggiunto in soli 3 giorni il 45% del target di capitali raccolti.

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NETtoWORK propone un modello rivoluzionario di recruiting, che non si basa su annunci di lavoro, ma consente a giovani neo laureati o diplomati (in Italia sono circa 850.000 ogni anno), i Junior, e alle aziende, sia PMI che grandi imprese, di conoscersi e valutarsi in modo mirato prima di incontrarsi, creando una rete di relazioni nella propria provincia ed in quelle limitrofe. L’accesso per le aziende è completamente gratuito, al contrario di quanto accade in tutti i siti di recruiting. Anche per i Junior l’accesso è gratuito, ma sottoscrivendo un abbonamento “premium”, oltre a profilarsi e a caricare il proprio video CV di 90 secondi, possono interagire illimitatamente online con le Aziende, fino ad incontrarle dal vivo negli “Aperimeeting”.

Manuel Bregolin, CEO di NETtoWORK e con una lunga esperienza nelle Risorse Umane di piccole e grandi aziende, afferma: “I giovani hanno molte difficoltà a trovare i loro primi impieghi. Le possibilità esistono, ma spesso giovani e imprese non riescono ad incontrarsi. I curricula infatti sono l’unico strumento di valutazione che i selezionatori delle imprese hanno a disposizione. Ma i CV dicono ben poco su un giovane con scarsa esperienza lavorativa. Il risultato è l’inefficienza del mercato del lavoro giovanile: i recruiter devono vagliare migliaia di CV indifferenziati, mentre i giovani subiscono la frustrazione di non ricevere risposte. Crediamo che NETtoWORK offra una soluzione innovativa ed efficiente, sia alle aziende sia ai giovani.

E i risultati danno ragione a Bregolin: dal lancio a Maggio 2017, nella sola provincia di Torino, NETtoWORK è già utilizzato da oltre 1.000 Junior e 200 imprese, sia PMI sia grandi aziende, tra cui Alleanza Assicurazioni, Caffarel, Leroy Merlin, Valeo, Norauto.

Uno degli “early user”, Alessandro Olivero, responsabile del personale di CAFFAREL, conferma: “NETtoWORK è uno strumento utile per velocizzare l’approccio con potenziali candidati che, proprio grazie alla piattaforma, possono dimostrare competenze essenziali in Azienda, come public speaking, comunicazione e time management. Mi auguro possa diffondersi non solo fra i nativi digitali ma soprattutto fra le generazioni a loro precedenti proprio per la semplicità d’uso e fruizione”.

Il mercato globale del recruitment on-line vale $4 miliardi ed è tra i più movimentati in termini di acquisizioni: nel mondo, più di 40 startup attive in questo mercato sono state oggetto di acquisizioni tra il 2016 e il 2017. Il segmento dedicato al lavoro giovanile è peraltro tuttora una grande opportunità per le startup in quanto, essendo nella sua fase iniziale, si sta sviluppando con modelli diversi da quelli dei grandi gruppi, più mirati alle esigenze specifiche del segmento.

I fondi raccolti con la campagna di equity crowdfunding, consentiranno a NETtoWORK di accelerare l’espansione in tutte le province italiane, investendo principalmente in attività di marketing e commerciali e nella realizzazione della versione 2.0 della piattaforma, con funzionalità e servizi aggiuntivi che renderanno ancora più stimolante ed efficace l’interazione tra aziende e giovani.

Link alla campagna: https://www.opstart.it/progetto/nettowork-your-connections-your-success/

www.nettowork.it

 

 

 

 

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