Undressed’: dall’AI a Gaza, oggi l’ottava edizione del TEDxNapoli, l’appuntamento con le ‘idee che mer itano di essere diffuse’

Dall’intelligenza artificiale che aiuta, ma non sostituisce, l’uomo a svelare il suo passato – come per i papiri ercolanesi – e nella tutela della salute alle parole di pace della cantante israeliana Noa e di Viola Ardone per Falastin Hurra, dalla scoby skin ai genitori fantasma delle famiglie arcobaleno, dai problemi delle giovani generazioni all’arte, dalla musica irriverente al tabù della morte: domani, dalle 14, sul palco dell’Hotel Royal Continental sul Lungomare, Gianluca Del Mastro, Joe Snape, Leandro Pecchia, Giulia Garofalo Geymonat, Elisa Sirianni, Antonella Inverno, Stefano Caimi e Marco Abbro proveranno a ‘svelare’ il loro nuovo modo di vedere il mondo. L’evento segue la formula del TED, format americano che ha visto protagonisti personaggi come Bill Gates, Isabel Allende e Greta Thunberg, e che vanta sette miliardi e 800 milioni di visualizzazioni sul web.

Senofanto era un musicista abile e intelligente. Le sue melodie suadenti e struggenti appassionavano e commuovevano l’animo umano, specie nelle cerimonie funebri. E già tra il IV e il III secolo a.C. si indagava il rapporto dell’uomo con il piacere, in particolare in relazione ai sensi dell’udito e del gusto, quindi del cibo, dei suoni, della musica che riesce a emozionare, a conquistare, ad ammaliare. Ma come sappiamo tutto ciò? E che cosa c’entra Senofanto con l’intelligenza artificiale? La storia è lunga ma affascinante.

I papiri di Ercolano sono stati sepolti sotto una coltre piroclastica di circa 20 metri per poco meno di 1.700 anni, dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. fino a quando, nel 1750, un contadino non scoprì, scavando un pozzo, quella che poi sarà definita la Villa dei Papiri, in cui furono ritrovati circa 1.800 rotoli di papiro: l’unica biblioteca dell’antichità che sia stata riportata alla luce. Malgrado la furia devastatrice dell’eruzione, i papiri della domus patrizia che sorgeva in riva al mare si sono conservati perché il calore intensissimo dei flussi piroclastici privò di ossigeno e carbonizzò all’istante le fibre, impedendo che marcissero nei secoli sotto terra. Ma una volta trovati, come aprirli e leggerli? Per alcuni di essi, grazie a condizioni di conservazione particolarmente favorevoli, fu possibile procedere allo srotolamento grazie a un macchinario e a una tecnica inventati dal religioso genovese Antonio Piaggio, all’uopo incaricato, nel 1753, dal re di Napoli Carlo di Borbone. Il metodo di padre Piaggio fu applicato ad alcune centinaia di rotoli che però, in moltissimi casi, offrirono testi molto lacunosi e sui quali oggi possiamo leggere solo alcune lettere o parole. Restavano, inoltre, centinaia di rotoli refrattari anche a questo sistema, per cui la tecnica fu abbandonata.

Dopo alcuni altri tentativi andati a vuoto nel corso dei successivi due secoli e mezzo, che hanno condotto al definitivo abbandono dell’idea di uno srotolamento fisico dei papiri, ecco che con la tomografia a raggi X si giunge, soltanto alcuni anni fa, allo ‘svolgimento virtuale’ dei rotoli: grazie all’utilizzo di un acceleratore di particelle viene realizzata una scansione 3D, dopodiché si passa alla segmentazione e successivamente all’appiattimento virtuale. Restava, dunque, il problema del tracciamento dell’inchiostro e della sua lettura.

Per risolvere questo enigma, Nat Friedman, Daniel Gross e Brent Seales lanciano la Vesuvius Challenge: rendono disponibili le scansioni TAC realizzate presso l’acceleratore di particelle Diamond Light Source vicino a Oxford di due dei sei rotoli custoditi presso l’Institut de France di Parigi – quelli donati da Ferdinando I re delle Due Sicilie a Napoleone nel 1802, con l’auspicio che non invadesse Napoli, cosa che poi avvenne regolarmente poco più avanti – e offrono più di un milione di dollari in premi, raccolti grazie a molti generosi donatori. Grazie all’intelligenza artificiale, tre studenti poco più che ventenni, Youssef Nader, egiziano, Luke Farritor, statunitense, e Julian Schilliger, svizzero, riescono a estratte il testo di 15 delle 160 colonne di uno dei due papiri e ad aggiudicarsi il premio di 700mila dollari. Circa duemila caratteri, più o meno un metro di lunghezza dei 13 complessivi del papiro, il 5% del totale ma il metodo per l’estrazione dei segni di inchiostro è testato e validato.

Possiamo, dunque, dire che, grazie all’AI, sia stato svelato il messaggio, il pensiero dell’uomo di 2000 anni fa? Beh, no. Perché l’intelligenza artificiale arriva fino alla ricostruzione del segno di inchiostro: l’assimilazione di quel segno a una lettera, a un mezzo di comunicazione e poi a un pensiero di segno compiuto è, e a quanto pare resterà sempre, compito dell’uomo stesso. Gianluca Del Mastro, docente di papirologia dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, è membro del team di 6 papirologi che rappresentano il punto finale del percorso della Vesuvius Challenge: quello di interpretare, di svelare il messaggio che i nostri antenati hanno impresso su quei volumi.

Nella prossima edizione del TEDxNapoli, l’ottava, che si terrà domani, domenica 24 marzo, dalle ore 14 nell’Hotel Royal Continental sul Lungomare, il professore Del Mastro racconterà, dal di dentro, la meravigliosa storia dello svolgimento e della lettura di questi rotoli, e soprattutto di come l’AI possa aiutare l’uomo, ma mai sostituirsi a lui, come accaduto nella lettura della pergamena: è stata l’intelligenza umana a svelare un’altra intelligenza umana, racchiusa in un testo che esplora gli effetti del piacere sull’animo umano, alla maniera di Epicuro.

Il prossimo obiettivo della Vesuvius Challenge è quello di leggere l’85% del papiro. Nel frattempo, altri sostenitori sono intervenuti. La Musk Foundation, riconducibile al patron di Tesla, ha “generosamente donato 2 milioni di dollari”. Altri due rotoli, presi tra i mille e più custoditi presso la Biblioteca nazionale di Napoli, sono già stati scannerizzati con il sincrotrone di Oxford e sono pronti per essere sottoposti al processo finale di analisi con l’AI e di lettura da parte del team di papirologi, di cui fa parte, insieme a diversi studiosi internazionali, anche Federica Nicolardi, ricercatrice all’Università Federico II di Napoli.

Undressed

Il percorso, quindi, è ormai tracciato. È solo una questione di tempi, ma tutti i papiri ercolanesi potranno essere svelati. Undressed, direbbero gli studiosi della Kentucky University che hanno lanciato la sfida. E ‘Undressed’ è anche il tema scelto dagli organizzatori del TEDxNapoli – con Valeria Scialò nel ruolo di organizer, Francesca Nicolais e Giusi Ciaccio nel ruolo di co-organizer, Vittoria Salabelle in quello di designer, Rossella Ciardiello e Maria Cecilia Bruzzone rispettivamente coordinatrici della logistica e dei volontari – per questa edizione. “Undressed – affermano le componenti del team tutto al femminile – è un invito a essere autentici, a spogliarsi delle sovrastrutture e ad abbracciare la vulnerabilità necessaria per scoprire la vera essenza di ciò che ci circonda. Undressed incoraggia a guardare le cose per quelle che sono, a metterle a nudo. Attraverso talk prive di filtri, gli speaker provenienti da ambiti eterogenei metteranno in luce la necessità di eliminare il superfluo, di esplorare la vita nelle sue sfumature, di allontanarsi dagli stereotipi, di scoprire il non visibile, di mostrarsi per quello chi si è, di instaurare una profonda connessione con il pianeta e con ciò che accade intorno”.

Le porte dell’Hotel Royal Continental si apriranno alle 14 per la registrazione dei partecipanti. Prima dell’inizio dei talk dei nove speakers previsti, il pubblico potrà partecipare alle attività organizzate dai partner (insieme con lo stesso Continental, Riot Studio, Del Monte, Leonardo, Pastificio Di Martino, Materias, Yokohama Sekai, Uniperte, StudioA podcast, The Loops, Mentimeter, Rando Multi Service, Kaleidostone)sorseggiando un aperitivo.

Il format dell’evento – organizzato dal team del Riot Studio con il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Napoli – è il seguente: gli speakers avranno dai 3 ai 18 minuti per esporre le loro ‘ideas worth spreading’, idee che meritano di essere diffuse. I talk, registrati e realizzati in post produzione, saranno poi caricati sul canale youtube TEDx, che conta più di 40 milioni di iscritti ed ha superato la cifra impressionante di 7,8 miliardi di visualizzazioni, e saranno tradotti e sottotitolati progressivamente in tante più lingue quante maggiori saranno le visualizzazioni sul web.

L’AI anche per la tutela della salute

Di come l’intelligenza artificiale, collegata alle tecnologie, possa aiutare l’uomo anche nella tutela della salute parlerà Leandro Pecchia, professore di Ingegneria Biomedica, Presidente della società europea di ingegneria biomedica (Eambes), segretario generale dell’associazione mondiale (Ifmbe), consulente Oms per le tecnologie per il Covid-19 e membro del CTS del ministero della Salute per i dispositivi medici, uno degli ingegneri biomedici più influenti a livello globale. Ancora troppe persone al mondo – è l’assunto – non hanno accesso ad un’assistenza sanitaria dignitosa e al contempo scarseggiano i dispositivi medici salvavita.

Stop war a Gaza, le parole di pace della cantante israeliana Noa e del testo di Viola Ardone per Falastin Hurra

Al TEDxNapoli di quest’anno ci sarà spazio anche per le tragiche vicende della Striscia di Gaza, con appelli alla pace che verranno da entrambe le parti in conflitto. Sul fronte palestinese, Valentina Acca leggerà il testo inedito di Viola Ardone scritto per Falastin Hurra, collettiva di fumettisti e illustratori italiani e internazionali per la Palestina libera. Per l’altro versante, la cantante israeliana Noa invierà un videomessaggio che sarà proiettato durante l’evento e che, successivamente, sarà pubblicato sullo spazio web del TEDxNapoli nella sezione Studio.

Di vita, di morte, di giovani e altre facezie

Giulia Garofalo Geymonat e Denise Rinehart sono sposate e sono due mamme arcobaleno. Hanno due bambini, il primo, di 8 anni, partorito da Denise, americana, e il secondo, due anni e mezzo, da Giulia. Mentre per il secondo, registrato all’anagrafe di Bologna, il Comune ha riconosciuto la doppia generalità, per il primo, nato quando la coppia risiedeva a Pisa, Giulia non è che una ‘madre fantasma’. Hanno intrapreso una battaglia legale affinché anche Giulia possa riconoscere il loro primogenito, che hanno voluto e fatto insieme ma che è ancora legalmente solo figlio di Denise. Dopo aver recentemente perso in Cassazione, stanno portando il caso a Strasburgo affinché la Corte Europea dei Diritti Umani ‘riveli’ al bambino la sua seconda madre.

Dalla nascita della vita alla sua fine, che Elisa Sirianni, genovese, esperta di comunicazione, racconta nei suo progetto teatrale, sociale e politico dal titolo “Da Vivi – Il miracolo della finitezza”, uno spazio di dialogo e creazione sui tabù della morte con l’ausilio di medici, psicologi, psicoterapeuti, ‘rivelando’ che non bisogna aver paura della morte ma che bisogna far entrare questi temi dentro la vita. Il progetto, che nasce da una sua esperienza personale, è stato poi sviluppato e curato con Marco Biagini e l’Accademia dell’Incompiuto e prodotto dal Teatro Metastasio di Prato: i suoi incontri sono spesso sold out, e quando le persone tornano a casa sentono di aver assistito a una rappresentazione sulla vita, non sulla morte.

Svelerà l’intreccio indissolubile tra la vita virtuale, on line, e quella reale Antonella Inverno, giurista specializzata nella protezione internazionale dei diritti umani e dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Lo farà attraverso il rapporto 2024 “Le Ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza di genere onlife in adolescenza” di Save the Children, di cui è capo della ricerca e dell’analisi dei dati, dove per ‘onlife’ si intende la continua interazione tra la realtà materiale e analogica con quella virtuale e interattiva. Come vivono, dunque, le adolescenti le loro relazioni come l’amicizia, l’amore, il sesso, la loro visione del futuro? Il sondaggio, realizzato in collaborazione con IPSOS nel gennaio scorso su un campione di 800 giovani di età compresa tra 14 e 18 anni, svelerà, attraverso i numeri, una generazione.

Il TEdxNapoli costituirà anche l’occasione per assistere alla performance di Joe Snape, artista di Newcastle ironico e irriverente, dal titolo “You are the mole”, che dimostrerà come la tecnologia possa prendere il sopravvento sull’uomo nello stesso momento in cui gli fa credere di essere lui a determinare il proprio destino, esplorando i temi tra cui il diritto alla privacy, la post-verità e la libertà dalla sorveglianza algoritmica online.

Una nuova visione del rapporto uomo-natura

Attraverso l’analisi della sezione degli alberi a livello chimico, i ricercatori riescono a capire le condizioni climatiche di uno specifico anno: si chiama dendrocronologia. Artista, designer, amante della natura, docente di Computer Art alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, Stefano Caimi, con le sue opere, apre la strada a una nuova comprensione dell’interconnessione tra l’umano, il naturale e il tecnologico, e ‘svelerà’ al pubblico del TEDxNapoli l’armonia che esiste tra di loro.

Uno sguardo nuovo sulla natura è quello che ‘rivelerà’ anche Marco Abbro, che produce materiali – alcuni, come la scoby skin, simili alla cellulosa, con cui realizza anche capi di abbigliamento – facendo interagire batteri sugli scarti organici. Il primo esperimento lo ha realizzato con gli scarti di mele annurche, ora segue la stagionalità dei prodotti. Abbro apre, dunque, a un nuovo paradigma produttivo, che non preleva dalla natura ma costruisce con essa, dandole una nuova ‘pelle’. La visione è quella di perfezionare il ciclo produttivo creando un substrato per produrre cellule e organi umani.

La location

Ubicato sul lungomare di Napoli, il Royal Continental è un grande hotel dalla personalità architettonica molto particolare. Nasce, infatti dall’unione di due edifici: l’Hotel Royal, progettato e realizzato dall’architetto Chiaromonte alla fine degli anni ’40 del secolo scorso sulle ceneri dello storico Hotel Royal des Etranger – distrutto durante la guerra – e l’Hotel Continental, firmato negli anni ’70 da Izzo e Gubitosi, che rappresenta una delle più illustri testimonianze del Movimento Moderno a Napoli. Gli interni e gli arredi del Royal, la piscina e il logo, furono realizzati da Gio Ponti.

Che cos’è TED

TED (Technology, Entertainment, Design) nasce circa 37 anni fa in California per dare un palco a chiunque avesse un’idea interessante da condividere, un’idea potenzialmente in grado di cambiare il mondo. Da allora l’organizzazione è votata a dare voce alle ‘idee che meritano di essere diffuse’.

Nell’arco della sua storia TED ha ospitato personaggi del calibro di Bill Gates, Al Gore, Stephen Hawking, Philippe Starck, Gordon Brown, Daniel Kahneman, Isabel Allende.

Con l’intento di ispirare sempre più persone TED ha lanciato, altresì, un programma di eventi locali organizzati in modo indipendente denominati TEDx. Il TEDx si è diffuso in più di 180 Paesi con oltre 3.000 eventi l’anno. Uno di questi ha lanciato, recentemente, Greta Thunberg.

DOVE: HOTEL ROYAL CONTINENTAL, via Partenope, 38 – Napoli

QUANDO: Domenica 24 marzo, dalle ore 14

Info:

Sito: www.tedxnapoli.com (qui è possibile trovare anche bio e foto degli speaker)

Facebook: www.facebook.com/TEDxNapoli

Twitter: https://twitter.com/TEDxNapoli

Instagram: https://instagram.com/tedxnapoli/

Riotstudio: www.riotstudio.it

Telefono: +39 081 19522929;

E-Mail: info

Giro d’Italia, la Città Metropolitana fa tris: nel 2024 due tappe, una con arrivo a Napoli e l’altra con partenza da Pompei

Giro d’Italia, la Città Metropolitana fa tris: nel 2024 due tappe, una con arrivo a Napoli e l’altra con partenza da Pompei

Dopo i successi del 2022 e il 2023, anche nel 2024 la Città Metropolitana di Napoli sarà protagonista della Corsa Rosa per promuovere lo straordinario patrimonio paesaggistico e culturale che solo il nostro territorio può offrire: due le frazioni che la riguarderanno, la Avezzano – Napoli del 12 maggio e la Pompei – Cusano Mutri del 14. Le tappe toccheranno alcuni dei luoghi più belli e più interessanti sotto il profilo culturale al mondo: il capoluogo, tra gli altri, ma anche i Campi Flegrei, che stanno vivendo un periodo difficile e che hanno bisogno di rilancio sul piano internazionale, i Parchi Archeologici di Pompei e di Longola, Nola, Cimitile e le sue Basiliche Paleocristiane. Il Sindaco Metropolitano Manfredi: “Evento eccezionale, rarissimo avere il Giro per tre anni di fila. Premiato il nostro lavoro. Straordinaria occasione di valorizzazione del territorio”

Dopo i successi del 2022 e del 2023, la straordinaria bellezza del territorio della Città Metropolitana di Napoli, con il suo carico di storia, arte, cultura, ambiente, paesaggio, sarà grande protagonista anche nella prossima edizione del Giro d’Italia. E questa volta con ben due tappe: domenica 12 maggio, con l’arrivo a Napoli di una frazione che parte da Avezzano, Appennino abruzzese, e – dopo il riposo di lunedì 13 – con la partenza da Pompei martedì 14 maggio, per una tappa che attraverserà l’area vesuviana interna e il Nolano per terminare a Cusano Mutri, in provincia di Benevento, precisamente in località Bocca della Selva.

Anche quest’anno, quindi, le tappe, volute dalla Città Metropolitana di Napoli per promuovere l’eccezionale patrimonio che solo il nostro territorio può offrire, regaleranno ai 700 milioni di telespettatori di audience potenziale dei 190 Paesi collegati dai 5 continenti la possibilità di ammirare alcuni dei luoghi più belli al mondo e fare un viaggio nell’incanto e nella storia.

Le tappe

La tappa del 12 maggio (Avezzano – Napoli), la nona del Giro, di 206 km, dopo aver raggiunto il Tirreno a Minturno, proseguirà lungo il litorale domitio per approdare nei Campi Flegrei, iniziando da Lago Patria e proseguendo per il Parco Archeologico di Cuma, la terrazza sul mare di Monte di Procida, le meraviglie di Bacoli e Pozzuoli, con le loro aree archeologiche e la bellezza del paesaggio per giungere, dopo aver superato Coroglio e Posillipo, sullo splendido Lungomare di Napoli, in via Caracciolo, dove si disputerà la volata finale.

L’altra tappa, la decima, di 141 km, in programma il 14 maggio, prenderà il via dal Parco Archeologico di Pompei – sito patrimonio UNESCO tra i più visitati al mondo – per raggiungere Poggiomarino, che ospita Il Parco Archeologico Naturalistico di Longola, il villaggio protostorico sorto intorno al 1.300 a.C. sulle sponde del fiume Sarno noto come la “Venezia del Sud” – scoperto per caso nel 2000 durante i lavori di costruzione di un depuratore – i cui abitanti sono considerati i fondatori proprio dell’antica Pompei. In pochi chilometri i corridori si troveranno ad attraversare una storia lunga 1.400 anni, dal XIV secolo a.C. fino all’eruzione del 79. d.C., toccando due siti uniti tra loro da un indissolubile legame di causa – effetto. Da lì la carovana proseguirà per Palma Campania, la città del Carnevale e delle Quadriglie, raggiungendo Nola, patria di Giordano Bruno e dei Gigli patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO, per poi salutare l’area metropolitana di Napoli verso il Sannio lasciandosi alle spalle Cimitile e le sue Basiliche Paleocristiane.

Il Sindaco Manfredi: “Premiato il nostro lavoro, importante occasione di valorizzazione territoriale a partire dai Campi Flegrei”

“Dopo il successo degli scorsi anni – ha affermato il Sindaco della Città Metropolitana, Gaetano Manfredi – abbiamo voluto che anche per la 107ª edizione il Giro d’Italia facesse tappa a Napoli e nella sua area metropolitana, con una doppia splendida occasione di valorizzazione della nostra terra, che non ha eguali al mondo. Abbiamo trovato la disponibilità dell’organizzazione, che in via assolutamente eccezionale ha fatto sì che la Corsa facesse tappa nuovamente qui per il terzo anno consecutivo. È già difficile che questo accada per due volte, figuriamoci per tre. Siamo riusciti, quindi, a convincere gli organizzatori proprio grazie allo straordinario lavoro fatto nelle due scorse edizioni”.

“Sono particolarmente contento – ha continuato Manfredi – dei percorsi che sono stati stilati: quello della prima tappa si incunea nei Campi Flegrei, che stanno attraversando un momento difficile e hanno quindi bisogno di occasioni di rilancio sul piano internazionale, mentre quello della seconda consentirà ai telespettatori di tutto il mondo di compiere un viaggio nella nostra storia e nella nostra cultura che è di straordinaria importanza per studiosi e visitatori, sull’asse Pompei – Nola passando per Longola e tutta l’area vesuviana interna”.

La cerimonia di presentazione del percorso a Trento

La cerimonia di presentazione del Giro si è svolta questo pomeriggio al Teatro Sociale di Trento, nell’ambito del Festival dello Sport. La Città Metropolitana di Napoli è stata rappresentata dal Vicesindaco, Giuseppe Cirillo.

“Il Giro d’Italia – ha affermato il numero due di Palazzo Matteotti al termine della kermesse – è un potentissimo strumento di valorizzazione territoriale. È una delle tre corse a tappe più importanti al mondo, insieme con il Tour de France e la Vuelta, e ha una copertura impressionante in termini di visibilità tv e digital. Sono proprio questi dati che ci hanno spinto, per il terzo anno consecutivo, a promuovere e sostenere economicamente questo appuntamento, ospitando la carovana e il suo indotto sul nostro territorio, questa volta per tre giorni, considerato il giorno di riposo. Mandare le immagini delle nostre bellezze in tutto il mondo sta generando un grande impatto turistico, e il risultato è sotto gli occhi di tutto. Napoli e la sua area metropolitana sono diventate una delle mete più ambite del turismo internazionale”.

I dati del Giro

I dati, appunto. Nella scorsa edizione, la numero 106, la Corsa ha avuto una copertura tv nel mondo di 23.285 ore di trasmissioni televisive per un’audience complessiva globale 694 milioni di persone. L’organizzazione ha accreditato 1.435 media di cui 1.098 giornalisti e 337 fotografi rappresentativi di 704 testate internazionali, nazionali e locali, con 89.200 articoli. Ma non solo tv: 10,4 milioni sono stati gli spettatori lungo il percorso, di cui 1,3 mln giovani sotto i 14 anni.

Il Giro digital website e app ha fatto registrare una copertura live di 38 milioni (+14% rispetto al 2022) con 427 news e 211 milioni di pagine viste; 200 milioni le visualizzazioni di contenuti video (+14% vs 2022).

La tappa di Napoli 2023 si è classificata al 3° posto come valore in visibilità TV mondo, con un indice quantificato – sulla base di una ricerca commissionata da RCS Sport a Nielsen – in 2 milioni e mezzo di euro, decisamente superiore alla media.

Lusinghieri anche i dati di audience della TV italiana (RAI 2), con una percentuale pari al 20% di share. Una delle migliori tra le tappe non di montagna.

In ambito digitale, per la tappa di Napoli 9 milioni le pagine viste (rispetto alle 5,6 mln del 2022) con 13,6 milioni di social impression.

Le altre tappe in Campania

L’organizzazione ha previsto un’altra partenza in Campania. Dopo l’arrivo a Cusano Mutri, il Giro ripartirà mercoledì 15 maggio da Foiano di Val Fortore, in provincia di Benevento, per una tappa di 203 km che, passando per Termoli e la Costa dei Trabocchi, porterà sull’Adriatico attraversando il Molise, con arrivo a Francavilla al Mare.

HACK.GOV – Napoli riunisce giovani talenti da tutto il mondo per ridisegnare la PA

Dal 4 al 7 maggio all’interno dei Digital Days di Napoli

HACK.GOV: NAPOLI RIUNISCE GIOVANI TALENTI DA TUTTO IL MONDO PER RIDISEGNARE LA PA

Oltre 200 giovani talenti internazionali si sfideranno il 4 e 5 maggio nel più grande hackathon italiano sulla PA: una maratona di 48 ore,
12 challenge e un montepremi di 37.500 euro.La Premiazione il 7 maggio al San Carlo con i Capi di Stato di Italia, Spagna e Portogallo

Il 6 maggio TRANSFORMERS, la giornata dedicata ai campioni della trasformazione digitale della PA con il
Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno e il direttore generale AgID Teresa Alvaro.

Ma qual è il giudizio degli italiani sui servizi della pubblica amministrazione? Lo spiegherà il Rapporto Agi-Censis
illustrato dal segretario generale Censis Giorgio De Rita e dal direttore Agi Riccardo Luna.

 Smart city, efficienza energetica, salute, sicurezza, tutela delle opere d’arte, servizi pubblici digitali, fact-checking. Sono solo alcune delle sfide che attendono gli oltre 200 giovani che arriveranno da tutto il mondo a Napoli per Hack.gov.

A riunirli in una maratona di creatività per ideare nuove soluzioni tecnologicamente all’avanguardia in grado di innovare la Pubblica Amministrazione sarà Agi Agenzia Italia in collaborazione con la Regione Campania e l’Università di Napoli Federico II con il patrocinio di AgID. Tutto si svolgerà presso l’Apple Developer Academy di Napoli, luogo simbolo dell’innovazione in Europa, all’interno del nuovo campus dell’Università Federico II di San Giovanni a Teduccio a Napoli.

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LE SFIDE DELL’HACKATHON
Dodici le challenge promosse da numerose aziende e istituzioni secondo il paradigma dell’open innovation con un montepremi di 37.500 euro: efficienza energetica (Eni), smart city (Tim WCAP), servizi pubblici digitali per le grandi aree urbane (Cisco), energy sharing (Almaviva), sicurezza delle stazioni (Eav), sicurezza e gestione delle folle (Ericsson), tutela delle opere d’arte (Techno Srl – Museo di Capodimonte), gestione e coordinamento rete di aree protette (WWF OASI), analisi dati in campo sanitario (Soresa), fact-checking (AgID, Agi & D-Share), open procurement (AgID, Soresa & Regione Campania), cybersecurity (NTT Data). A valutare i lavori una giuria presieduta dall’assessore con delega alle startup, innovazione e internazionalizzazione della Regione Campania Valeria Fascione.

Appuntamento con l’hackathon sabato 4 e domenica 5 maggio: una full immersion di 48 ore di creatività, tecnologia e idee realizzata con la sponsorizzazione tecnica di Eni.

LA PREMIAZIONE AL SAN CARLO CON I CAPI DI STATO DI ITALIA, SPAGNA E PORTOGALLO
Hack.gov si inserisce all’interno dei “Digital Days” che si concluderanno martedì 7 maggio presso il Teatro San Carlo di Napoli con il XIII Simposio europeo della Fondazione per l’Innovazione COTEC, alla presenza del presidente della Repubblica portoghese Marcelo Rebelo de Sousa, del Re di Spagna Filippo VI e del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Durante l’evento la premiazione dell’hackathon con i migliori progetti di innovazione della PA ideati dai 200 giovani talenti internazionali.

TRANSFORMERS
Lunedi 6 maggio sul palco dell’Apple Developer Academy, dalle 14.45 alle 18, i 16 campioni italiani della trasformazione digitale. Interverranno tra gli altri: il Ministro per la Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, il direttore generale AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) Teresa Alvaro, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’assessore alla trasformazione digitale del Comune di Milano Roberta Cocco, l’assessore all’innovazione della Città di Torino Paola Pisano, il dirigente scolastico dell’Istituto Vittorino Da Feltre di San Giovanni a Teduccio Valeria Pirone. Qui il programma completo.

LA RICERCA AGI-CENSIS SUI SERVIZI DELLA PA
Ma qual è il giudizio degli italiani sui servizi della pubblica amministrazione? Lo rivelerà lunedì 6 maggio il segretario generale Censis Giorgio De Rita presentando il Rapporto Agi-Censis “Diario dell’Innovazione”. Tra i principali aspetti sotto osservazione: la percezione del cambiamento nei processi amministrativi, il “rapporto digitale” tra utenti e PA, la conoscenza e il gradimento dei nuovi servizi. Si capirà se la PA è percepita come agente di sviluppo al servizio dei cittadini e delle imprese o come soggetto autoreferente che tende a riproporre vecchie logiche burocratiche anche nei nuovi servizi digitali.

L’evento sarà in diretta web dalle 14.45 alle 18 su Agi.it. È possibile trasmettere il live streaming sul proprio sito richiedendo il semplice codice embed da incorporare a ufficio.stampa@agi.it.

#EUINMYREGION
La Commissione Europea ha individuato il Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio quale best practice degli investimenti europei. Lunedi 6 maggio dalle 09:30 l’inaugurazione del totem multimediale interattivo parte della campagna di comunicazione dell’Unione Europea che ogni anno seleziona le buone pratiche di utilizzo dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR). A seguire il bilancio dell’intervento di recupero dell’area ex Cirio e la presentazione della piattaforma I.TER l’anagrafe digitale delle Entità e degli Eventi Territoriali della Campania.

Vesuvius Valley, suggestione o realtà?

Negli ultimi anni, occupandomi di innovazione,  spesso mi sono imbattuto in questa tematica.

A volte era solo una provocazione, a volte un sogno di tanti giovani startuppers, a volte una triste speculazione politica.

Qual è la verità?

Stefano De Falco analizza nel suo libro Vesuvius Valley: Perché Napoli è la città più innovativa al mondo!?’  

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le potenzialità di innovazione e miglioramento del capoluogo partenopeo giocando sul parallelismo con la Silicon Valley californiana, culla mondiale dello sviluppo tecnologico, e la mela della Apple di Cupertino cede il posto come simbolo di innovazione alla mela annurca dei mercati del Borgo di Sant’Antonio Abate.

Il libro dimostra come Napoli sia potenzialmente la città più innovativa al mondo e lo fa partendo dal [amazon_textlink asin=’8804518065′ text=’teorema di Richard Florida’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’4d182234-f6b5-11e7-89d2-45396d1ddb6a’]: secondo lo studioso americano la creatività, la vivacità e il multiculturalismo si pongono alla base dell’innovazione e dello sviluppo locale. La città di Napoli, secondo questa prospettiva, sarebbe un terreno fertile per la crescita innovativa, forse più di qualsiasi altro posto al mondo.

Personalmente ne sono convinto ma ahimè credo che dovremmo finire di dirci che siamo belli e che siamo bravi e dovremmo invece iniziare con i fatti a dimostrarlo…step by step…così come ad esmepio sta facendo la Federico II con la Apple Academy…più fatti e meno proclami.

E perchè no una volta tanto remare tutti dalla stessa parte.

Di seguito l’intervista a Stefano che spero serva come spunto di discussione.

Iniziamo dalla domanda che poni, Napoli è o non è una delle città più innovative?Tu spingi il lettore a farsi la “sua” opinione, ma tu cosa pensi?

Il titolo del testo in realtà era più serio (non che questo non ,o sia come spiegherò tra un attimo) ed era legato ad una piega più scientifica e meno divulgativa, poi l’incontro con il mio amico e vulcanico editore Amedeo Colella (ex ricercatore informatico ed ora esperto di folclore napoletano) ha cambiato le cose.

Di fatto non è che io non abbia una opinione, ma per l’interrogativo posto dal titolo del testo è Protagora (mi riferisco al film di Bellavista piuttosto che ad una citazione aulica del filosofo!) che ci ricorda la soggettività necessaria di certe risposte. D’altra parte la doppia punteggiatura finale, esclamativo ed interrogativo allo stesso tempo ribadisce la natura sibillina della provocazione.

La mia opinione è che se volessi argomentare scientificamente la risposta e dunque riferirmi a metriche codificate, dovrei iniziare a scindere il tema della innovazione cosiddetta statica (capacità di trasformare il reddito in benessere) da quella dinamica (capacità di generare innovazione e investimenti) per poi ammettere che sicuramente Napoli non è la città più innovativa al mondo.

Tuttavia, ritengo che Napoli porti con se un germe di attività innovative legate alla sua dinamicità, poliedricità, alla sua mistura sociale, che da questo punto di vista la rendono si in grado di primeggiare a livello mondiale.

Il leitmotiv resta sempre quello, tanta energia potenziale che deve diventare energia cinetica di movimento, dove per movimento intendo proprio quello della innovazione dinamica, ossia attività e investimenti in risorse umane e infrastrutturali con orizzonte di almeno medio periodo.

Negli ultimi mesi grazie sopratutto all’arrivo della Apple Academy si è ripartiti con il sogno di Napoli culla dell’innovazione, non credi che però manchi ancora qualcosa?Tu che ricetta hai?

Capire se Tim Cook abbia scelto proprio Napoli come sede della iOS Academy perché città con DNA innovativo o se essa diventerà una città innovativa grazie alla Apple, significa rispondere ad un paradigma che da secoli attanaglia il dibattito scientifico sul rapporto tra uomo e ambiente e di recente sulla relativa declinazione alla innovazione territoriale.

Rapporto tra uomo e territorio che è stato visto in due modi antitetici, quello del determinismo geografico, di genesi scientifica tedesca, secondo cui i caratteri distintivi e peculiari di una società sono frutto di un’influenza ambientale e quello del possibilismo geografico, di matrice francese, secondo cui l’uomo sviluppa un dato genere di vita sì in rapporto all’ambiente, ma non a causa dell’ambiente in cui vive, manifestando in tal modo una sua possibilità di scelta (da cui deriva il termine possibilismo individuato da Lucian Febvre nel 1949, nella sua opera La Terre et l’evolution humaine), scelta che rimanda a quello slancio vitale che Bergson predicava come antidoto alle necessità imposte dalla Natura.

Detto questo, la mia opinione (non oso parlare di ricetta di questi tempi dove sono ormai tutti chef!) è che per la canalizzazione di tutte le energie positive sotto la bellissima, vivida, dinamica, ricchissima di passato glorioso, valle del Vesuvio, occorra agire in termini progettuali e non attraverso azioni spot a macchia di leopardo frastagliate sia nel dominio dello spazio che in quello del tempo. Serve una progettualità in cui, alla stregua del modello determinista di cui si accennava, si operi in termini causali e non casuali, cioè attraverso virtuosi paradigmi di causa-effetto tra fondi di investimento e azioni sul territorio. Per fare un esempio con la fisica, non si può più ragionare in termini particellari ma in quelli di campo, ossia implementando progetti urbani nei quali le azioni relative all’efficientamento dei servizi pubblici locali, ai piani urbanistici, ai PIU, i piani urbani della innovazione e smart city, alla integrazione delle università e degli enti di ricerca con il territorio di riferimento, alle azioni per lo sviluppo del turismo e anche alle ZES, le [amazon_textlink asin=’8899304955′ text=’Zone Economiche Speciali’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’95a5168d-f6b4-11e7-a8c2-1b5c0ca9f7b6′] che stanno esplodendo, siano tutte integrate in un unico disegno che le coordini e mutuamente valorizzi in modo sinergico. Gli stakeholders necessari ad una tale progettualità ovviamente sono tantissimi, ma in questo territorio non mancano, a mancare è la regia che dovrebbe coordinarli.

Se tu potessi decidere su cosa investire quale settore sceglieresti e perchè?

La bussola delle scelte deve essere sempre mossa dalle attitudini e aspirazioni individuali perché ogni forzatura verso il business momentaneamente più appealing non può che rivelarsi controproducente.

Per chi ha passione in primis e necessariamente preparazione per le nuove tecnologie, sicuramente il settore della robotica, della stampa digitale, del cosiddetto advanced manufacturing, in piena compliance con la rivoluzione 4.0, è una fucina di opportunità sia per tecnologici che per artisti d’avanguardia e artigiani che coniugano tradizione e innovazione.

Per chi ha più spirito imprenditoriale il settore dello street food potrebbe rivelarsi molto indicato.

Ma i settori nei quali ricercare opportunità sono tantissimi, come anche quelli relativi ai temi dell’ambiente, sempre attuale, delle nanotecnologie, dell’agricoltura evoluta in ottica 4.0, l’importante è acquisire un know how differenziale rispetto ai competitors di settore e a tal fine aiuta tantissimo fare esperienze in posti del pianeta nei quali il livello di conoscenza e applicazione di un certo tema è più sviluppato che in altri. Quindi partire per tornare più preparati, non partire come cervelli in fuga!

Nel tuo libro analizzi molti luoghi comuni o personaggi famosi…..raccontaci qualcosa?

In sincerità, potrebbe sembrare retorica spicciola, ma veramente trovo idee geniali quotidiane in personaggi anonimi piuttosto che in nomi noti che certamente hanno illuminato scienza e territorio ma che poi a furia di leggerli su articoli scientifici, vederli in convegni, nei giornali, ti sembrano troppo noti ed è nell’indole umana il fatto di perdere adrenalina per ciò che si conosce troppo.

Detto questo è chiaro che anche solo un caffè con qualcuno delle menti geniali che il nostro territorio offre rappresenta un’apertura di orizzonti incredibile.

Per fortuna se citassi già solo le eccellenze, native napoletane, che mi vengono in mente, dovrei scrivere un elenco lunghissimo.

Ma per concludere con un aneddoto, vorrei citare si una mente più che geniale, una eccellenza napoletana di caratura mondiale, un amico, ma soprattutto un tifoso del Napoli come pochissimi, Bruno Siciliano. Vabbeh lo si sa, è inutile che lo dica, professore di robotica, visiting di centinaia di università nel mondo e autore di un handbook sulla robotica tradotto in decine di lingue in tutto il mondo. L’aneddoto è relativo ad un fatto semplice ma emblematico della persona: mi aveva promesso, e ne era anche compiaciuto, di partecipare ad un incontro in una libreria per la presentazione del mio libro e mentre era in un importantissimo incontro universitario con il Rettore ed altre personalità, ha chiesto a un certo punto spostare l’ordine degli interventi per anticipare il suo e poi con la sua vespa ha raggiunto in tempo la libreria estasiando gli astanti con i suoi racconti che oscillavano tra applicazioni di robotica chirurgica avanzatissima, a sue attività a Stanford, fino ad aneddoti sul suo cameo nel film su Maradona.

E questa è Napoli! L’innovazione non è giacobina! Non va separata la Napoli folcloristica da quella scientifica. Ragionare in termini di campo, non di particelle!

Credi che Napoli e i Napoletani siano davvero consci del potenziale della nostra Città?

Molti dei punti a favore in questa intervista sono stati tracciati a favore della valle vesuviana (con buona pace del sociologo De Masi che non è proprio della stessa convinzione), però va detto che i napoletani hanno anche tante colpe e il tema della consapevolezza e soprattutto della fase post-consapevolezza, ossia quella della reazione né un esempio.

La resilienza senza reazione è un paradigma di sola sofferenza senza speranza e il tema della sofferenza, a mio parere, è già stato ampiamente impiegato con ottimi risultati nella teatralità e nella commedia dell’arte da Eduardo e Totò in poi, ma con pessimi risultati a livello sociale.

Ogni rivoluzione è un atto d’amore diceva Silvio Pellico nella Mie Prigioni e allora visto che il napoletano è un uomo d’amore (non di libertà per ri-citare il [amazon_textlink asin=’B01HHIN05Y’ text=’prof. Bellavista di Luciano De Crecsenzo’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’02f678e1-f6b5-11e7-ae7c-75722dde1e2f’]) sia innovativo rivoluzionando questa sofferenza passiva!

 


Stefano de Falco

Ingegnere, Dottore di Ricerca in Ingegneria Elettrotecnica, si è sempre occupato di geografia della innovazione come rapporto tra tecnologia e territorio.

Insegna Geografia della Innovazione Urbana all’Università Federico II di Napoli, dove è anche Direttore dell’IRGIT, Istituto di Ricerca sulla Geografia della Innovazione Territoriale. Inoltre è Presidente della AICTT, Associazione Italiana Cultura per il Trasferimento Tecnologico, con cui ha lanciato, di recente, alla presenza della vice-ministra Bellanova, la prima norma italiana per la certificazione della innovazione territoriale.

E’ autore di numerosi testi con le principali case editrici italiane e di diversi articoli su riviste nazionali e internazionali.

PNI 2017 la finale a Napoli

Fare sistema e ragionare da “scaleup”: il 30 novembre e 1° dicembre 2017 gli imprenditori di domani si daranno appuntamento nel Complesso Universitario Federico II di San Giovanni a Teduccio per la 15° edizione del Premio Nazionale per l’innovazione (PNI).

Alla finaledel PNI  possono accedere i vincitori delle 16 Start Cup regionali assegnate dagli Atenei che aderiscono all’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari – PNICubeUna sfida tra i migliori progetti d’impresa hi-tech italiani nati in ambito universitario, con un montepremi complessivo di circa 1,6 milioni di euro. Un mondo, quello accademico e della ricerca, in grado di dare vita ad oltre il 20% delle startup innovative del Sistema Italia.
Il 30 novembre e il 1° dicembre, dopo dieci anni, il PNI torna a Napoli grazie all’Università Federico II, in collaborazione con COINOR e l’Incubatore Campania NewSteel, con il titolo “Connecting to the Future”. Qui 66 progetti imprenditoriali provenienti da tutta Italia si disputeranno 4 premi settoriali di 25mila euro ciascuno: Cleantech&Energy promosso da IREN, ICT offerto da PwC, Industrial sponsorizzato da FS Italiane, Life Science sostenuto da Clinic Center.

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Al termine della due giorni, che avrà l’obiettivo primario di stimolare il dialogo fra i principali stakeholder del mondo dell’innovazione e dell’impresa, sarà decretato – oltre alle quattro migliori idee imprenditoriali per categoria – il vincitore assoluto del PNI 2017, che garantirà all’istituzione accademica di provenienza la Coppa Campioni PNI e al progetto scelto un ulteriore riconoscimento di 25mila euro da reinvestire nelle proprie attività hi-tech, messo in palio da FS Italiane. Si assegneranno inoltre due Menzioni speciali – “Social Innovation” promossa da Global Social Venture Competition e “Pari Opportunità” istituita dal MIP Politecnico di Milano – e diversi Premi Speciali messi a disposizione da Ambasciate e da prestigiose aziende partner.

FORMULA PNI
Nella due giorni del PNI 2017 si parlerà di Industria 4.0, di competenze digitali, di occupazione giovanile, di sviluppo dell’innovazione, e del ruolo dell’accademia come propulsore dei processi di sviluppo imprenditoriale e di garanzia per il futuro, con tutte le incognite del mercato e delle dinamiche umane attorno a cui ruota la crescita di un’azienda. Ma con la certezza che a Napoli si spingerà l’acceleratore sulla creazione di opportunità concrete fra le startup universitarie e i loro possibili partner ed investitori.

Il PNI 2017 è promosso dall’Associazione Italiana degli Incubatori Universitari PNICube, dall’Università di Federico II di Napoli, Coinor e Campania NewSteel, in collaborazione con tutti gli Atenei e il sistema della ricerca della Campania.
Main PartnerFS Italiane.
Main SponsorGruppo IrenPwC Italia, Clinic Center.
Sponsor: AVNET Silica, Cariplo Factory, Ordine Ingeneri di Napoli, MIP-Politecnico Milano, Unicredit Start Lab, UPMC, Vertis SGR. Con il Supporto di: AIIC – Associazione Italiana Ingegneri Clinici, Boost Heroes, Crit, Atlante Verntures, SMAU. Con il patrocinio di: Regione Campania, Comune di Napoil, CRUI, British Consulate-General Milano, Uniona Industriali Napoli, dei circuiti ECSB e RENT, di Global Social Venture Competition e Startup Europe Awards 17.

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Al via la quarta edizione del TEDxNapoli, l’appuntamento con le “idee che meritano di essere diffuse”

La kermesse si terrà sabato 25 novembre a San Giovanni, nel complesso dell’Università “Federico II” di Napoli che ospita anche la Apple Academy. Storie di libertà, di futuro, di tecnologia e innovazione saranno raccontate dagli 11 speakers italiani e internazionali che si alterneranno sul palco con un unico motto: ‘Keep the gradient’, ovvero ‘Sogna e agisci puntando sempre più in alto’. L’evento segue la formula del TED, format americano che ha visto protagonisti personaggi come Bill Gates e Isabel Allende e che vanta oltre un miliardo di visualizzazioni sul web.

 

“Ti piacerebbe facessi qualcosa per te, Carol?”, le chiese. E lei rispose: “Sono vecchia ormai, sai che non sento quasi più, se potessi fare qualcosa per me mi piacerebbe vivere gli ultimi anni della mia vita senza questo handicap”. Marco, giovane napoletano vissuto per molti anni all’estero, aveva conosciuto Carol in uno dei suoi tanti viaggi in giro per l’Europa. E da allora, nonostante la differenza di età, era nata una profonda amicizia, avevano condiviso molte esperienze e vissuto tanti momenti felici insieme. Quando si iscrisse alla Apple Developer Academy di Napoli, alla domanda “Come pensi che la tecnologia possa aiutare le persone?”, Marco, ingegnere informatico e tecnico del suono, non ebbe dubbi: decise che avrebbe inventato qualcosa in grado di aiutare Carol. Ed è così che è nata ‘Hear me well’, l’app che trasforma lo smartphone in un apparecchio acustico. Sono 350 milioni le persone che hanno problemi di udito, e molte non possono permettersi un supporto acustico professionale o si vergognano di indossarlo: grazie a ‘Hear me well’, con un cellulare, un paio di cuffiette di quelle che si usano per ascoltare la musica e con pochi gesti, il problema è risolto. Il costo? Due euro e 99, sull’Apple Store. Tra poco sarà pronta anche una versione per i dispositivi Android.

Marco, che di cognome fa Barattini, è uno degli 11 speakers che si alterneranno sul palco della IV edizione del TEDxNapoli, in programma sabato 25 novembre, a partire dalle ore 14.00, presso il complesso dell’Università “Federico II” di San Giovanni a Teduccio in Corso Giovanni Protopisani a Napoli.

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 Con lui ci sarà Irina Margareta Nistor, la doppiatrice laureata in lingue straniere che in Romania i giovani conoscono come “la voce della libertà”. Durante la dittatura di Ceausescu, Irina di giorno doppia i film e gli audiovisivi ammessi dal regime, di notte traduce segretamente pellicole introdotte clandestinamente dal resto d’Europa e dall’America per consentirne la visione e la comprensione ai giovani rumeni. In 11 anni, dal 1985 al 1996, più di 3mila. Film che parlano di libertà, di progresso, di futuro. Ovviamente uomini, donne, giovani, vecchi, bambini, i protagonisti di quelle storie hanno tutti la stessa voce: la sua. Per questo oggi, per le strade di Bucarest o di Timișoara, la voce di Irina è la voce della libertà.

 Libertà come quella cui aspirano i ragazzi di Nisida ai quali Maria Franco, docente di italiano, tra i cinque vincitori dell’Italian Teacher Prize 2017, vuole insegnare “che il finale della loro storia può cambiare, che non è già scritto”. E per questo prova con loro a scrivere libri partendo dalla lettura, anche dei più noti testi che parlano di camorra. “Troppo soft”, dicono i ragazzi. La realtà che loro hanno vissuto è ben altra, e con l’aiuto di giornalisti e scrittori tirano fuori racconti dal sapore amaro ma dal finale dolce. Un finale, quindi, che può cambiare.

 

Gli altri speakers

Calcherà le tavole del palcoscenico del TEDxNapoli 2017 – organizzato dal team del Riot Studio con il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Napoli e con il supporto di diversi partner privati – anche Fabio Zaffagnini, l’ideatore di Rockin’1000 che, dopo essere riuscito a portare i Foo Fighters a Cesena grazie alla richiesta ‘suonata’ da una band composta da 1000 musicisti, sta esportando ora il progetto in tutto il mondo, ovunque consentendo di realizzare il sogno di ogni musicista, dilettante e non: suonare davanti ad uno stadio pieno.

Ci saranno Nicola Vitiello, napoletano docente di biorobotica presso la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dove sviluppa esoscheletri – robot indossabili – in grado di aiutare soggetti con ridotte capacità motorie ma anche di proteggere operai alle prese con macchinari pericolosi; Achille Damasco, 26 anni, di Scampia, laureato in Fisica e autore di una teoria evoluzionistica, la TRE (Teoria delle Risonanze Evolutive) che offre una visione alternativa al darwinismo finora comunemente accettato; Letizia Verzulli, 15enne che ha creato una pagina Facebook, oggi seguitissima, in cui racconta la sua vita con la sorella autistica che è di grande aiuto per chi vive la stessa condizione; Vincenzo Armini, ricercatore della “Federico II” che spiegherà come affrontare la malnutrizione infantile nei paesi in via di sviluppo con alimenti terapeutici a rapido impiego prodotti direttamente in loco partendo dal suo progetto pilota in Uganda.

E poi storie di donne, come quella di Rikke Wend Hartung, bellissima, danese, un importante lavoro nel settore comunicazione di un prestigioso istituto bancario che viene in viaggio ad Amalfi e decide di cambiare la sua vita; o quella di Caterina Ferrara, fondatrice di Blockchain Ladies, la community internazionale nata per connettere le donne appassionate di bitcoin e criptovalute con un occhio alla possibile diffusione in Africa come strumento per affrancarsi dalla corruzione dilagante; o come ancora come quella di Cristina Portolano, fumettista, che nelle sue tavole svela i segreti della pubertà e del sesso ai tempi dei social network.

 

‘Keep the gradient’

 Speakers diversi, italiani e internazionali, ma tutti legati da una forma mentis che propende all’incremento costante e perseverante della conoscenza: è proprio questo il significato di ‘Keep the gradient’, il tema di questa edizione scelto dal team di organizzatori, che annovera da quest’anno anche il professore di robotica Bruno Siciliano.

“In matematica – afferma Valeria Scialò, con Francesca Nicolais organizzatrice dell’evento – il gradiente indica il tasso di cambiamento di una funzione lungo la direzione di massima crescita. Ma cosa significa realmente per noi keep the gradient? Significa migliorare se stessi e gli altri, sapendo come raccogliere un numero crescente di sfide mantenendo un atteggiamento positivo nell’affrontarle. Il ‘gradiente’ non ci fornisce coordinate da seguire, ma ci spinge a raggiungere il punto massimo di espressione e creatività delle nostre idee e delle nostre azioni”.

La formula

Gli speakers avranno dai 3 ai 18 minuti – secondo la formula del TED – per esporre le loro ‘ideas worth spreading’, idee che meritano di essere diffuse. Le talk saranno poi caricate sul canale youtube TEDxtalk, che conta più di 6 milioni di iscritti ed ha superato la cifra impressionante di un miliardo di visualizzazioni, e saranno tradotte e sottotitolate progressivamente in tante più lingue quante maggiori saranno le visualizzazioni sul web.

 San Giovanni al centro di un circuito internazionale

 San Giovanni a Teduccio sarà posta quindi al centro di un circuito internazionale di grande prestigio. “È il contributo che abbiamo voluto offrire – spiega la Nicolais – al processo di cambiamento che questo quartiere sta attraversando: la riapertura della sede universitaria che ora ospita anche la Apple Academy, con docenti e studenti che si contaminano e si stimolano vicendevolmente, la scelta di non aprire una mensa favorendo un dialogo con il territorio, l’attivazione della fermata della metropolitana, l’apertura del primo b&b, sono tutti impulsi per il rilancio di questa parte di città al quale abbiamo voluto unirci portando qui il nostro evento”.

Il catering per la manifestazione è stato, inoltre, affidato alla cooperativa Tobili – Cucina in movimento, la prima start up del settore composta da rifugiati e richiedenti asilo provenienti dal Mali e dalla Somalia. I break saranno multietnici, dunque.

Che cos’è TED

TED (Technology, Entertainment, Design) nasce circa trent’anni fa in California per dare un palco a chiunque avesse un’idea interessante da condividere, un’idea potenzialmente in grado di cambiare il mondo. Da allora l’organizzazione è votata a dare voce alle ‘idee che meritano di essere diffuse’.

Nell’arco della sua storia TED ha ospitato personaggi del calibro di Bill Gates, Al Gore, Stephen Hawking, Philippe Starck, Gordon Brown, Dniel Kahneman e Isabel Allende.

Oggi il progetto TED include il sito dove sono raccolti i video «TED Talks», il progetto «Open Translation» e «TED Ed», i «TED Fellows», oltre al «TED Prize» che si tiene ogni anno.

Con l’intento di ispirare sempre più persone TED ha lanciato, altresì, un programma di eventi locali organizzati in modo indipendente denominati TEDx. Il TEDx si è diffuso in più di 170 paesi e ha superato la soglia del miliardo di visualizzazioni sul canale YouTube TEDxTalks.

 Per acquistare gli ultimi biglietti rimasti occorrerà connettersi al sito ufficiale www.tedxnapoli.com e cliccare sulla sezione biglietti o direttamente al link https://goo.gl/XnLigr.

OPEN INNOVATION: DALL’IDEA GENERATION ALL’EXECUTION, PROSEGUE IL ROADSHOW ADS GROUP

Come si trasforma un’idea innovativa in un progetto concreto? Quali sono le tappe legali da seguire per ottenere un brevetto? Come si costruisce un rapporto di fiducia all’interno di un team di lavoro o di un intero network di aziende impegnate in progetti di Open Innovation? Queste sono solo alcune delle domande “pratiche” alle quali grandi aziende, start up ed esperti hanno dato una risposta lo scorso 5 dicembre a Napoli, in occasione della seconda tappa del roadshow “Open Innovation: Accetta la sfida!”, organizzata da ADS Group ed Innoventually, in collaborazione con TBiz. Dopo il successo ottenuto a Montecitorio, evento che ha dato il via al tour, altre quattro grandi aziende (Gesac, TIM, Sara Assicurazioni e STMicroelectronics) si sono “sfidate” a Palazzo Caracciolo, illustrando le loro iniziative di “idea generation” e sottoponendole al giudizio della platea, che si è espressa tramite la webapp ufficiale del roadshow.

A rompere il ghiaccio Gesac, che per costruire un aeroporto di nuova generazione si è rivolta direttamente ai suoi utenti tramite “The Smart Project”. “Tutto è partito da una call for ideas: – ha spiegato Antonio Pascale, Quality and Environment Managerdelle 62 idee progettuali raccolte ne sono state selezionate otto e, attraverso il processo di accelerazione all’interno di laboratori, le abbiamo trasformate in progetti cantierabili”. Per TIM, invece, “Innovazione non significa fare cose nuove, ma farle in modo differente – ha sottolineato Antonio Palumbo, Sales Manager area Sud1 – il nostro approccio all’Open Innovation è quello di ‘adottare’ delle aziende che possano valorizzare l’impianto infrastrutturale di TIM, in modo tale da generare progresso per il Cliente e per l’intera Digital society”.

Eleonora Scanga, Product Manager di Sara Assicurazioni, ha raccontato con orgoglio l’esperienza dell’hackaton: “una sfida partita alle 2 del pomeriggio e terminata alle 2 del giorno successivo. Abbiamo lavorato insieme, dipendenti e agenti, dando vita a quasi 300 idee (su 600 dipendenti) che diventeranno i progetti strategici del prossimo anno e del prossimo futuro”. Infine Alan Smith, Napoli Site Manager di STMicroelectronics, ha parlato del programma NeaPolis Innovation,  nato nel 2006 in Campania dall’intesa  fra Università e Aziende per intensificare i rapporti di collaborazione nel campo della ricerca e della formazione tecnico-scientifica: “siamo uno dei partner dell’iniziativa. Quest’anno le attività nelle università hanno riguardato i microcontrollori, che sono la base dell’Internet of Things”.

Ad aprire i lavori, l’assessore all’Innovazione della Regione Campania, Valeria Fascione, che ha annunciato il lancio per il 2017 della Piattaforma di Open Innovation per una Campania competitiva, perché “sostenere l’ecosistema dell’innovazione – ha detto – è una risposta virtuosa alla crisi”. A seguire, gli interventi di Antonio Scarfò, Innovation, Marketing, Partnerships&Alliances manager di Next-Era Prime (ADS Group) e del Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Napoli, Giorgio Ventre, secondo il quale “i laboratori congiunti nelle università possono essere la soluzione giusta per proporre nuovi modelli di innovazione”. Non a caso, infatti, è stato chiuso un accordo per l’apertura di un nuovo IoT Lab targato ADS Group a Napoli.

Nel corso del pomeriggio, inoltre, Banca Intesa Sanpaolo e il suo cliente Rinaldi Group hanno sottolineato il valore della “fiducia” come trigger dell’Innovazione, mentre l’avv. Elisabetta Randazzo dello studio legale internazionale Hogan Lovells e Ivan Ortenzi, consulente di Ars et Inventio – la Divisione di BIP che si occupa esclusivamente di Innovazione e Creatività – hanno fatto luce sui passi pratici, burocratici e legali  da compiere per passare dall’idea generation alla fase successiva: la execution. “Un’idea in sé non è brevettabile, deve prima diventare un’invenzione – ha precisato l’avv. Randazzo – è necessario dunque capire se l’idea è innovativa e suscettibile di applicazione industriale. Ovvero deve configurarsi come una soluzione specifica ad un problema tecnico. Una volta verificata la rispondenza a questi requisiti, si potrà fare domanda di brevetto che, una volta ottenuto, conferirà il diritto di utilizzare in esclusiva per vent’anni quella invenzione, di sfruttarla economicamente, vietando a terzi di realizzarla”.

“I veri talenti, quando escono dalle ‘fabbriche delle competenze’, cercano delle aziende dove possano provare piacere ad andare a lavorare, aziende che consentano loro di capitalizzare le nuove competenze”, ha spiegato Ortenzi. Nel panorama industriale attuale, “abbiamo aziende che chiedono innovazione, altre, che io chiamo ‘Open Companies’, che si stanno aprendo a nuovi trend, nuove tecnologie e nuove figure professionali, ma abbiamo soprattutto aziende che hanno bisogno di persone nuove, un concetto che io definisco ‘Open people’. Quindi: Open Innovation, Open Company e Open people sono i tre pilastri su cui stiamo costruendo una nuova piattaforma di domanda e offerta delle aziende”.

L’evento si è concluso con il “passaggio del testimone” che caratterizzerà tutte le tappe del roadshow di ADS Group. A raccoglierlo è stato il prof. Antonio Messeni Petruzzelli, Docente di Gestione dell’Innovazione e Technology Ventures del Politecnico di Bari, città dove il prossimo 23 gennaio si terrà la terza tappa dell’“Open Innovation Challenge” e, contestualmente, verrà inaugurato l’IoT Lab di ADS Group aperto al PoliBa con la premiazione dei vincitori del contest riservato agli studenti del Politecnico per lo sviluppo di soluzioni IoT afferenti ai seguenti ambiti tecnologici: Industria 4.0; Smart Agricolture e Big Data.

Open Innovation: il roadshow di ADS Group e Innoventually fa tappa a Napoli

Dopo il grande successo ottenuto a Montecitorio, il format “Open Innovation: Accetta la sfida”- ideato da ADS Group ed Innoventually – si sposta a Napoli, il 5 dicembre, per la seconda tappa di un roadshow pronto a spargere in tutta Italia il seme dell’innovazione aperta e collaborativa. A Roma, lo scorso settembre, grandi imprese e start up hanno dato il via a questo viaggio, condividendo i modelli e i paradigmi generali di Open Innovation utilizzati all’interno delle loro realtà, confrontandosi e “sfidandosi” a colpi di idee.

In questo secondo appuntamento, che grazie alla collaborazione con TBiz avrà come cornice il Palazzo Caracciolo di Santobuono, i protagonisti dell’innovazione si addentreranno nella foresta della burocrazia e delle questioni legali, affrontando il tema del «TRUST»: una volta trovata l’idea, dunque, quali sono i passi giusti da fare per trasformarla in un progetto concreto, conciliando ricerca, sviluppo e approccio collaborativo con la tutela della proprietà intellettuale?

Il format dell’«unconventional business game» rimarrà invariato: le grandi imprese italiane illustreranno ad una platea di innovatori le strategie con le quali proteggono le proprie “intuizioni” dal rischio di danno da furto, sottoponendole alla valutazione delle start up e degli esperti.

Novità di questa seconda tappa sarà la presenza di un vero studio legale internazionale pronto ad accompagnare le aziende, passo dopo passo, lungo il percorso che porta dall’idea alla costruzione del network impegnato nella realizzazione del progetto.

Con «TRUST», infatti, si intende anche il rapporto di fiducia che, nel momento in cui si sceglie di seguire un modello di Open Innovation, è fondamentale rinsaldare sia internamente con il proprio team sia esternamente, con gli imprenditori che entrano a far parte del network.

L’appuntamento dunque è a Napoli, lunedì 5 dicembre a Palazzo Caracciolo, con tutte le aziende e le start up pronte a mettersi in gioco e che, per competere meglio sul mercato, decidono di fare squadra.

Per maggiori informazioni e iscrizioni vai su Open Innovation Challenge.

Torna il TEDxNapoli, l’appuntamento con le “idee che meritano di essere diffuse”

La kermesse si terrà il 24 settembre al Teatro di Corte di Palazzo Reale e vedrà alternarsi sul palco speakers internazionali con le loro “idee in grado di cambiare il mondo”. Disponibili gli ultimi biglietti. L’evento segue la formula del TED, format americano che ha visto protagonisti personaggi come Bill Gates e Isabel Allende e che vanta un miliardo di visualizzazioni sul web. Quest’anno ci sarà anche il workshop TEDx Adventure, un programma di 3 giorni di formazione completamente gratuito per creativi, imprenditori ed esperti di cultura che vogliano sperimentare insieme muovi modelli per creare impresa culturale, per cui è ancora possibile presentare candidature.

Dopo il successo delle due precedenti edizioni, il prossimo 24 settembre torna il TEDxNapoli, l’appuntamento con le ‘idee che meritano di essere diffuse”, che quest’anno si terrà nella splendida cornice del Teatro di Corte di Palazzo Reale. E puntuale è partito il conto alla rovescia per prenotare gli ultimi biglietti: subito esauriti gli early booking e quelli riservati agli studenti, sono infatti ancora disponibili i tagliandi standard e patron, per acquistare i quali occorrerà connettersi al sito ufficiale www.tedxnapoli.com e cliccare sulla sezione biglietti o direttamente al link http://goo.gl/PDBRGG.

Organizzato dal team del Riot Studio con il patrocinio del Comune di Napoli, con il supporto di diversi partner privati ed in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, il  Polo Museale della Campania – Palazzo Reale di Napoli ed il Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento, quest’anno TEDxNapoli si presenta ancora più grande: grazie agli ottimi risultati ottenuti finora, infatti, i detentori statunitensi hanno concesso un upgrade della licenza TED consentendo all’evento partenopeo di passare da 100 a 400 spettatori.

 

Che cos’è TEDxNapoli?

Dodici speakers, tra designers, docenti universitari, food scientist, giornalisti e pensatori creativi, provenienti da diversi Paesi, esporranno – in un tempo predefinito che andrà dai 3 ai 18 minuti, secondo la formula del TED – le loro ‘ideas worth spreading’, idee che meritano di essere raccontate: dal robot RoDyMan del professor Bruno Siciliano che sta imparando a fare la pizza per acquisire avanzate capacità di manipolazione da applicare in ambito chirurgico alle piante iperaccumulatrici che assorbono i metalli, che possono essere estratti e rivenduti, con lauti profitti, bonificando il terreno, ipotizzabili in Olanda come a Bagnoli, di Giovanni Innella e Gionata Gatto; dal sistema di assoluta tracciabilità delle donazioni effettuate in caso di sciagure messo a punto da Guido Baroncini Turricchia a Renate Van der Zee, giornalista olandese di Al Jazeera English e del Guardian che racconta la drammatica condizione delle donne nei campi dei rifugiati nelle zone di guerra fino a Vincenzo Fogliano, food scientist che ci inviterà a riflettere su cosa e come mangeremo nel 2050.

Il format prevede che al termine dell’evento le talk degli speakers saranno caricate sul canale youtube TEDxtalk, che conta quasi 5 milioni di iscritti ed ha raggiunto la cifra impressionante di un miliardo di visualizzazioni, e saranno tradotte e sottotitolate progressivamente in tante più lingue quante maggiori saranno le visualizzazioni sul web.

 “Unless”

Il tema di quest’anno è “Unless”, “A meno che”. “L’espressione ‘a meno che’ – afferma Valeria Scialò, con Francesca Nicolais organizzatrice dell’evento – anticipa sempre qualcosa che sta per accadere, restituisce la speranza perduta, la possibilità che qualcosa cambi. Nel mondo esistono tanti ‘a meno che’ quante sono le persone che hanno grande volontà e fiducia incrollabile in ciò che può diventare, persone che hanno la capacità di guardare oltre l’apparenza e di immaginare il meglio”.

“Gli ‘a meno che’ – le fa eco la Nicolais – non aspettano che qualcosa succeda, semplicemente si danno da fare per farla accadere. Riteniamo che a Napoli ci siano tante persone in grado di far accadere cose importanti, e allo stesso tempo sappiamo che dal mondo possono venire tante ispirazioni in grado di generare cambiamenti e attivare la comunità locale”.

 TEDx Adventure – Formazione per startuppers di imprese culturali

Novità assoluta dell’edizione napoletana di quest’anno è TEDx Adventure, un programma di formazione completamente gratuito rivolto a creativi, imprenditori ed esperti di cultura che abbiano voglia di collaborare e confrontarsi su idee nuove, concrete e utili per la creazione di imprese sostenibili nel settore cultura. Dal 20 al 23 settembre, presso la sede dell’associazione Riot Studio a Palazzo Marigliano in via San Biagio dei Librai, trenta startuppers selezionati tra quelli che avranno presentato la propria candidatura compilando l’apposito form motivazionale presente sul sito – è ancora possibile effettuare la richiesta, il termine scade il 15 settembre – seguiranno le lezioni dei mentor Vincenzo Di Maria, Claudia Busetto, professionisti di Commonground, ed elaboreranno diverse ipotesi progettuali attorno alle quali costituire dei gruppi di lavoro per sviluppare piccole ma concrete idee di impresa culturale.

Il progetto Adventure, cofinanziato nell’Ambito del programma “Azioni di Marketing territoriale” promosso da Sviluppo Campania, nasce dalla consapevolezza dell’inestimabile valore del patrimonio artistico e architettonico dell’Italia sul quale, tuttavia, si investe poco (nel 2014 solo l’1,4% della spesa pubblica, percentuale tra le più basse d’Europa), e dalla convinzione che invece

con la cultura si possa ‘mangiare’, e anche bene, ma a patto di imparare a preparare i piatti giusti e di saperlo fare con spirito imprenditoriale.

TED (Technology, Entertainment, Design) nasce circa trent’anni fa in California per dare un palco a chiunque avesse un’idea interessante da condividere, un’idea potenzialmente in grado di cambiare il mondo. Da allora l’organizzazione è votata a dare voce alle ‘idee che meritano di essere diffuse’.

Nell’arco della sua storia TED ha ospitato personaggi del calibro di Bill Gates, Al Gore, Stephen Hawking, Philippe Starck, Gordon Brown, Dniel Kahneman e Isabel Allende ­­­­­­­­­.

Con l’intento di ispirare sempre più persone TED ha lanciato un programma di eventi locali organizzati in modo indipendente denominati TEDx. Il TEDx si è diffuso in più di 170 paesi e ha superato la soglia del miliardo di visualizzazioni sul canale YouTube TEDxTalks.

TEDxNapoli è un evento non profit e quindi possibile solo grazie al generoso supporto di un gruppo selezionato di volontari, aziende e organizzazioni impegnate a sostenere il potere di trasformazione delle idee (Main Partner: Optima Italia spa – Partner: Iriss “Istituto di Ricerca su Innovazione e Servizi per lo Sviluppo”, Yokohama Sekai, Del Monte Italy, Gold Blond, Circuito Felix, Il Cartastorie, Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, i-Pins).

Per maggiori informazioni:

Sito: www.tedxnapoli.com

Facebook: www.facebook.com/TEDxNapoli

Twitter: https://twitter.com/TEDxNapoli

Instagram: https://instagram.com/tedxnapoli/

Riotstudio: www.riotstudio.it

Telefono: +39 081 19522929;

E-Mail: info@tedxnapoli.com

Startup Acceleration in Hub

Avere un’idea non basta, parte all’HUB un master gratuito per avere successo con la propria Start Up

Un giovane talento ha in mente una APP geniale ma non sa come svilupparla. Un gruppo di audaci designer ha pronto il prototipo del futuro ma non sa da dove partire. Un team di universitari sta per inventare qualcosa di grosso ma non ha dalla sua le conoscenze di brevetti e diritti.

Da qui nasce l’acceleratore di idee di HUB S.p.A.: sei giovani team potranno sviluppare gratuitamente la loro idea grazie al sostegno della Regione Campania. Per due mesi avranno accesso a tutte le strutture della società HUB S.p.a. di Palazzo Palumbo, il primo e più grande spazio di coworking in Campania, e saranno supportati da professionisti che terranno corsi intensivi per farli diventare dei veri startupper. Una palestra per menti brillanti che potranno essere assistite per due mesi dai top player dell’innovazione.

I nomi dei mentor sono di primissimo piano, come Alex Giordano, Antonio Perdichizzi, Paolo Lombardi, Nicola Mezzetti, Luca Naso e Mattia Corbetta. Come pure i docenti (Carla Langella, Rosanna Veneziano, Salvatore Venticinque, per fare solo alcuni nomi). I partner dell’iniziativa sono di rilievo nazionale come Tim #Wcap, Gma s.r.l. di Angelo Punzi (eccellenza del territorio regionale). Nel gruppo di lavoro anche Tree s.r.l. e 012 Factory s.r.l..

Il bando è aperto a tutti coloro che hanno una buona idea e vogliano di mettersi in gioco (e non è escluso che poi questi progetti possano anche essere finanziati).
Per partecipare basta cliccare qui  e compilare il semplice format entro il 27 agosto 2016.

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