#STARTUPDAY PER IL 4 MARZO METTETE IL FUTURO NEI VOSTRI PROGRAMMI I NUMERI DELLE SCALEUP ITALIANE E LE RICETTE PER INNOVARE

Agi riunisce a Roma il mondo dell’innovazione italiana

I protagonisti del mondo italiano delle startup riuniti a Roma per chiedere al Ministro dello Sviluppo Economico e a tutte le forze politiche un Piano Nazionale per l’Innovazione.

 All’incontro la presentazione del SEP Monitor “Scaleup Italy” realizzato da Mind the Bridge e Startup Europe Partnership e delle linee guida indicate dagli investitori e imprenditori italiani del mondo dell’innovazione per portare l’Italia nel futuro.

[amazon_link asins=’8899933235,8820376873,8817056855,882037935X,8820381044′ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e08a1c47-0a57-11e8-b8a5-7975906145c0′]

Nel giorno in cui parte formalmente la campagna elettorale per le elezioni politiche Agi – Agenzia Italia riunisce a Roma i principali protagonisti del mondo italiano delle startup e della politica per sottolineare l’urgenza di un intervento deciso e chiedere di mettere l’innovazione e il futuro al centro dei programmi dei partiti.

Lunedì 5 febbraio dalle ore 11 alle 14 nel Tempio di Adriano di Roma (Piazza di Pietra) e in diretta web su Agi.it #StartupDay: mettete il futuro nei vostri programmi. Ad aprire l’incontro la presentazione del SEP Monitor Scaleup Italy realizzato dall’organizzazione internazionale Mind the Bridge nell’ambito dell’iniziativa Startup Europe Partnership della Commissione Europea che si propone di sostenere la crescita delle migliori startup europee anche attraverso le grandi aziende e le principali borse. Scarica qui lo Startup Europe Partnership Monitor.

A tracciare le linee guida per portare l’Italia nel futuro gli investitori, imprenditori ed esperti del mondo italiano delle startup e del venture capital, riuniti nell’ambito di una round table moderata dal direttore di Agi Riccardo Luna: un Piano Nazionale per l’Innovazione per indicare al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e a tutte le forze politiche le strade da seguire negli anni a venire.

Ecosistema startup, gli investimenti in Italia e in Europa

Sono passati 6 anni da quando nell’aprile 2012 il Ministero dello Sviluppo Economico, accogliendo i suggerimenti di una task force di 12 esperti, diede il via alla costruzione in Italia dell’ecosistema delle startup. Dall’inserimento con il Decreto Crescita 2.0 nell’ordinamento giuridico italiano della definizione di nuova impresa innovativa ad alto valore tecnologico, la startup innovativa, qualche tratto di strada è stato fatto. Ma non è abbastanza.

Nel 2017 sono stati investiti 110,8 milioni in startup italiane, 68 milioni in meno rispetto ai 178 milioni del 2016 (-39%). È la prima volta negli ultimi tre anni che si assiste ad un’inversione di marcia rispetto alla crescita degli investimenti in neo imprese innovative. Il primo dato disponibile sugli investimenti in venture capital è del 2012, e con questo dato l’Italia del 2017 ha investito esattamente gli stessi soldi che cinque anni fa. Il mercato del venture capital e dei finanziamenti in startup rimane quindi uno dei principali problemi dell’ecosistema dell’innovazione italiana. Le oltre 10mila startup italiane non trovano finanziatori. E i cento milioni investiti negli ultimi 12 mesi portano l’Italia ad un abisso di distanza rispetto ai principali paesi europei, con Francia, Germania e Regno Unito che investono oramai stabilmente cifre superiori ai due miliardi di euro ogni anno.

“L’Italia presenta una situazione di ritardo drammatico rispetto agli altri paesi europei: è all’undicesimo posto per numero di scaleup e capitale raccolto, con Gran Bretagna, Francia e Germania praticamente irraggiungibili – sottolinea Alberto Onetti, chairman di Mind the Bridge – E l’aspetto preoccupante è che, nonostante il ritardo, continui a viaggiare a passo lento, investendo in innovazione importi trascurabili. Questo Report, oltre a lanciare un grido di allarme, intende comprendere e spiegare le ragioni del gap esistente tra l’Italia e gli altri Paesi al di là delle mere cifre, così come evidenziare i passi in avanti registrati negli ultimissimi anni. Nonostante l’Italia sembri navigare a vista, ci sono difatti energia e passione cui bisogna dare le ali”.

“Il rapporto SEP mostra l’enorme ritardo che caratterizza il nostro Paese per quanto riguarda l’ecosistema delle startup, nonostante i grandi sforzi fatti negli ultimi anni, soprattutto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico – racconta il direttore di Agi Riccardo Luna – Questo tavolo, quindi, vuole essere allo stesso tempo un momento di speranza per il nostro Paese nonché un incontro dal quale uscire con le idee chiare su cosa dovrà fare l’Italia nei prossimi anni per colmare il più possibile il gap che ci separa dagli altri Paesi europei. Non si riparte senza un decisivo contributo strategico di investimenti pubblici in innovazione, meno annunci e più fatti concreti. Questa dell’innovazione è una vera emergenza nazionale”.

Come evidenzia l’indagine Agi/CENSISLa Cultura dellInnovazione”, raccontata dal Segretario Generale del CENSIS Giorgio De Rita, per fronteggiare il problema della disoccupazione giovanile gli italiani, e le giovani generazioni soprattutto, richiedono uno scatto di protagonismo ed un impegno diretto molto concreto dei soggetti pubblici con poteri decisionali, soprattutto attraverso il sostegno alle forme più avanzate di imprenditoria giovanile, le start up innovative (27,9%).

Il mondo dell’innovazione riunito per #StartupDay

Presenti all’incontro: Andrea Ciampalini, Direttore Generale Lazio Innova; Andrea Di Camillo, Managing Partner P101; Antonio Falcone, AD Principia SGR; Augusto Coppola, Managing Director Acceleration Programs LVenture Group Spa; Carlo Mammola, AD Fondo Italiano; Aurelio Mezzotero, Managing Director Italian Angels for Growth; Chiara Russo, AD Codemotion;  Claudio Giuliano, Managing Director Innogest SGR; Cosimo Palmisano, Co-founder Decisyon; Davide Dattoli, AD Talent Garden; Diva Tommei, AD Solenica; Domenico Arcuri, amministratore delegato Invitalia; Fabio Gallia, AD e Direttore Generale Cassa Depositi e Prestiti (CDP); Fabio Mondini, Venture Partner Idinvest Partners; Fausto Boni, General Partner 360 Capital Partners; Francesco Nazari, AD CharityStars; Franco Petrucci, Founder & CTO Decisyon; Giancarlo Rocchietti, Presidente Club degli Investitori; Gianluca Dettori, Executive Chaiman Primomiglio SGR; Giovanni De Caro, Strategic portfolio manager di Esense Ventures; Giovanni De Lisi, AD Greenrail Srl; Layla Pavone, Chief Innovation Marketing Digital Magics; Leone Pattofatto, Chief Strategy Equity Officer Cassa Depositi e Prestiti (CDP); Luigi Capello, AD LVenture Group Spa e Founder Luiss Enlabs; Marco Bicocchi Pichi, Presidente Italia Startup; Marco Cantamessa, Professore Innovation Management and Product Development Politecnico di Torino; Marco Gay, AD Digital Magics; Marco Trombetti, Co-Founder Pi Campus;  Massimiliano Magrini, Managing Partner United Ventures; Mario Mariani, Managing Partner The Net Value; Mauro Del Rio, Presidente Docomo Digital; Paolo Barberis, Founder Nana Bianca; Paolo Cellini, Professore Economia Digitale Università Luiss; Raffaele Mauro, Managing Director Endeavor; Renato Soru, Founder Tiscali; Riccardo Donadon, AD & Chairman H-Farm; Roberto Magnifico, Partner LVenture Group Spa; Salvo Mizzi, General Partner Principia SGR; Stefano Firpo, Direttore Generale Direzione Generale per la politica industriale, competitività e le piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico; Stefano Scalera, Consigliere del Ministro dell’Economia per l’attrazione degli investimenti esteri in Italia.

Ad ascoltare le proposte degli imprenditori: l’Onorevole Sergio Boccadutri, Coordinatore Area Innovazione del Partito Democratico; l’Onorevole Laura Castelli, Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione del Movimento 5 Stelle; l’Onorevole Antonio Palmieri, Responsabile Internet e Nuove Tecnologie di Forza Italia; e Armando Siri, Responsabile Economico e Formazione Lega Nord.

Progetta e realizza la casa dei tuoi sogni con la startup InteriorBe

Quanti di noi sognano di arredare la propria casa e farla diventare come una di quelle dei VIP che vediamo sulle riviste patinate?

Beh ora è possibile avere una consulenza per arredare casa senza spendere una fortuna affidandosi a uno studio specializzato, come è possibile? Grazie all’idea di Federica Sala, founder e CEO di  InteriorBe, startup accelerata da H-Farm che fa da intermediario fra liberi professionisti e clienti finali.

Il team di InteriorBe è completato da  Sabrina Lanza COO e Stefano Venuti PRODUCT MANAGER.

Federica mi ha raccontato la sua storia:

Qual è la storia di InteriorBe?Da dove nasce l’attenzione al tema del design di interni?

InteriorBe nasce dall’incontro mio e della mia cofounder Sabrina Lanza. Ci siamo conosciute collaborando all’interno di uno studio in centro a Milano.

Entrambe interior designer, con quasi 20 anni di esperienza nel complesso, subito in sintonia, sollecitate dalla voglia di reinventare la il servizio dell’architetto d’interni, abbiamo deciso da buone progettiste di riprogettare la nostra vita e la nostra professione.

I primi periodi sono stati di test, siti homemade, collaborazioni, iniziative. La chiave di volta è arrivata l’anno scorso. Il 2016 è stato l’anno più importante per InteriorBe. Dopo essere state selezionate per partecipare alla startup school Mind The Bridge di San Francisco la nostra visione di quello che stavamo costruendo è cambiata nettamente.

Stavamo portando online architetti ed interior designer Italiani che ci permettevano di vendere il servizio della progettazione d’interni online, stavamo creando una community che offriva una commodity senza costi vivi.

Lo stile di vita e le connessioni dell’ecosistema Californiano ci hanno permesso di incontrare all’interno della school Stefano Venuti, inizialmente con noi per aiutarci “con i numeri” ( era arrivato il momento di giocare seriamente! ) si è appassionato al nostro business, unendosi al progetto come cofounder ed attualmente product manager della compagnia.

Rientrati a Febbraio dagli Stati Uniti, in occasione del Pionees Festival di Vienna abbiamo avuto l’opportunità di incontrare H-FARM, questo ci ha permesso di essere selezionati per il programma di accelerazione Fashion and Retail che ci ha portato a fondare la nostra società nell’agosto 2016 con la partecipazione di H-FARM stesso, arrivando ad essere una delle startup del portafoglio di H-FARM.

Dopo il programma a Dicembre 2017 abbiamo chiuso il nostro primo seed, aperto lo scorso ottobre! E’ cosi che da Gennaio di quest’anno abbiamo aperto il nostro primo ufficio a Milano ed iniziato il rapido sviluppo del progetto a livello nazionale.

[amazon_link asins=’8820338041,B01N288T5D,B011V3VC74,B00751CS6Q,B00NAF2KKA’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’712b487d-9245-11e7-b92e-3fb061a59e86′]

Quali sono le caratteristiche principali dell’applicazione?

La nostra vison: portare il bello nelle case del mondo!

InteriorBe è il nuovo modo di scegliere ed acquistare gli arredi per la propria casa.

InteriorBe porta online cliente e professionista in un’ambiente digitale dove vivere l’esperienza unica ed emozionale di poter progettare ed acquistare gli arredi per la propria casa ottimizzando tempi e costi.

Un’unica piattaforma che unisce Professionista, Progetto e Prodotto e che completa l’esperienza di acquisto con i POP concept store la rivoluzione del retail d’arredo per una shopping experience completa che intreccia analogico e digitale.

I nostri utenti trovano in InteriorBe la soluzione che non esisteva prima. Un portale di professionisti a disposizione per dare loro le risposte concrete che cercano. Nel concreto il cliente acquistando il suo pacchetto progetto viene associato al progettista della community online ( ad oggi +215 architetti ed interior designer italiani) più affine alle necessità del cliente, grazie allo sviluppo del nostro algoritmo di match. I 2 avranno a disposizione una chat online, una sala riunioni virtuale dove scambiarsi tutte le informazioni, media, a tendere prendere appuntamenti live, al fine di sviluppare il progetto d’interni per il cliente arrivando alla generazione di un carrello arredi interamente acquistabile ( a breve ) sulla piattaforma InteriorBe con costi competitivi e qualità garantita 100% Made in Italy!

Il cliente grazie al suo professionista non dovrà temere di fare errori durante il processo di restyling ed arredamento dei propri spazi, non sprecherà giornate intere in showroom o spenderà più denaro del dovuto grazie al suo personale professionista dedicato.

Inoltre la piattaforma vedrà presto la messa online dello store aperto a tutti quelli che vogliono acquistare arredi e complementi già selezionati e garantiti da un team di professionisti con un’esperienza di acquisto completa ed innovativa supportata ( avendo studiato i comportamenti di acquisto dell’utente e le tendenze stesse ) dall’apertura dei punti POP.

E’ nato così Il nostro primo Point Of Presence, il 21 luglio 2017 in una location unica presso Fabbrica Saccardo a Schio (VI), un punto di presenza fisico che introduce e guida il cliente nel mondo InteriorBe per una nuova esperienza di acquisto.

E’ un luogo di sperimentazione, dove sfogliare virtualmente i cataloghi online e dove poter contemporaneamente toccare con mano i materiali dei brand presenti nello store online, un punto fisico dove trovare le stesse agevolazioni che si ritrovano nei punti vendita online supportate dal servizio InteriorBe.

Quanto vale il mercato (Italia ed estero)?

Io chiederei anche perché ora? Perché Il 56% della popolazione ricorre a Internet per arredare casa.

Le abitudini di acquisto sono sempre più tecnologiche e votate all’ottimizzazione di tempi e costi settore dell’e-commerce di arredo ha registrato una crescita pari al +48% rispetto al 2015 * Osservatorio eCommerce B2C.

Il mercato dell’interior design segna un fatturato pari a più di 100 miliardi di euro, con una crescita del 4% per l’Europa.

Qual è lo stato dell’arte oggi e quali i passi futuri? In questo momento cosa cercate in termini di funding?

Ad oggi la piattaforma ha venduto più di 190 pacchetti progetto online con una crescita molto interessante mese/mese!

Lo scorso giugno abbiamo aperto un 2 round da 500.000 € che ci permetterà di completare gli sviluppi del progetto in termini di tecnologia e brand awareness  sul territorio nazionale per progettare l’apertura di un nuovo mercato europeo  entro la metà del 2018!

 


Federica Sala

co-founder | InteriorBe & Fancytoast

Nasce a Bergamo nel 1989. Si laurea in architettura di interni presso l’Istituto Grafica Moda e Design di Lecco e inizia da subito a collaborare con alcuni studi di architettura fra Bergamo e Milano come project manager per progetti residenziali e retail concept.

Segue e coordina le aperture a livello nazionale dei Brand Tommy Hilfiger e Calvin Klein all’interno dello studio Milanese. La passione nel settore d’innovazione digitale l’ha portata ad immergersi al 100% nel mondo startup, la determinazione e il commitment a rendere reale giorno dopo giorno la visione del futuro del mercato dell’interior design.

Passa la fine del 2015 e l’inizio del 2016 in California, dove matura contatti ed esperienze significative, fra cui la partecipazione con il progetto InteriorBe alla Mind The Bridge Startup School di San Francisco.

Attenta ai nuovi trend, fonda nel 2016 una società di consulenza format food&beverage grazie a cui realizza la sua idea di sviluppo di un format food, con primo pdv su Milano, incentrato sul prodotto verticale ed innovativo del toast open bread, proveniente dagli USA, con il Brand “Fancytoast” di sua invenzione.

 

Il Job Creator Tour di Mind the Bridge a Bari il 20 giugno

 
 

20 giugno 2014, ore 9.30/19.00
Bari – THE HUB, Via Volga, Fiera del Levante

Il Job Creator Tour di Mind the Bridge torna in Puglia
Appuntamento a Bari il 20 giugno

– Scopri la tappa di Bari in questo VIDEO –
– Per candidare il proprio progetto http://jct.mindthebridge.org/bari –

 

Bari, 11 Giugno – Ancora appuntamento con l’innovazione al sud Italia. Dopo Napoli, il 20 giugno il Mind the Bridge Job Creator Tour farà tappa per il secondo anno consecutivo in Puglia, questa volta a Bari, ospite di The Hub, spazio di coworking per innovatori sociali. Una giornata intera alla ricerca dei migliori progetti imprenditoriali pugliesi, grazie alla partnership con Exprivia e al supporto di Confindustria Bari e BATCamera di Commercio di Bari e UniCredit.

Le migliori business idea avranno la possibilità di vincere la partecipazione gratuita a una delle sessioni della MtB Startup School a San Francisco: un’esperienza ditre settimane durante la quale vivere la vita delle startup della Silicon Valley e mettere a punto il proprio progetto grazie a un lavoro di team e al supporto di mentor.

L’appuntamento – rivolto a studenti, ricercatori, aspiranti imprenditori, startupper e a tutti coloro che sono interessati a fare impresa e a comprendere i segreti della Silicon Valley – è totalmente gratuito e prenderà avvio con il momento formativo “Entrepreneurship 360”: Marco Marinucci e Alberto Onetti, rispettivamente founder/CEO e Chairman di Mind the Bridge Foundation, forniranno gli strumenti per comprendere il mondo delle startup da parte di imprenditori, aziende e investitori e illustreranno gli ultimi trend della Silicon Valley.

L’incontro proseguirà con la Gym Session, durante la quale verranno presentate e valutate le migliori proposte progettuali inviate dai partecipanti davanti una giuria di esperti cordinata da Mind the Bridge. La giornata si concluderà infine con una Matching Session, nel corso della quale alcune imprese del territorio incontreranno startup pre-selezionate.

Gli interessati possono candidare i propri progetti per le sessioni di Gym e di Matching compilando il form disponibile al sito entro il 15 giugno (per maggiori info information@mindthebridge.org).

 

Media Partner: Startupbusiness
Partner istituzionali: Università di BariComune di BariRegione Puglia,
Supporters: Bollenti SpiritiThe QubeTalent GardenYouth HubStartupCT

 

PROGRAMMA

9:30AM — 09:45AM – Registrazione & Networking

09:45AM — 10:30AM – Apertura lavori & saluti di benvenuto
Speakers

– Domenico Favuzzi, Chairman and CEO di Exprivia
– Michele Vinci, Presidente Confindustria Bari e BAT
– Alessandro Ambrosi: Presidente Camera di Commercio Bari
– Franco Felici:  Deputy Regional Manager Sud Unicredit

 

10:30AM — 01:00PM – Entrepreneurship 360
Speakers

– Alberto Onetti, Chairman Mind the Bridge Foundation
– Marco Marinucci, Founder e CEO Mind the Bridge Foundation

01:00PM — 3:30PM – Pranzo & Networking

03:30PM — 05:00PM – Sessione di GYM, MTB
Alcune startup selezionate presenteranno le loro idee imprenditoriali di fronte a un panel di imprenditori e investitori. I Mentor di Mind the Bridge daranno feedback e suggerimenti utili a migliorare la presentazione delle startup (pitch) e il business model dei loro progetti.

05:00PM — 06:00PM – Matching Session e meeting 1:1
Incontri 1:1 tra startup selezionate e imprese locali

06:00PM — 07:00PM – Networking e Chiusura lavori

 

# # #

Mind the Bridge Foundation
La fondazione Mind the Bridge è un’organizzazione non profit, con sede in Italia e Stati Uniti, fondata e guidata da Marco Marinucci. Il chairman è Alberto Onetti.

L’obiettivo della fondazione è quello promuovere un ecosistema imprenditoriale sostenibile, stimolare le idee più innovative e rinvigorire la nuova venture economy, offrendo formazione imprenditoriale a 360 gradi. Mind the Bridge fornisce a startup, investitori e manager un’esposizione diretta al più esperto ecosistema imprenditoriale del mondo, la Silicon Valley. L’obiettivo finale di Mind the Bridge è quello di contribuire a creare in Europa una nuova generazione di imprenditori e storie di successo. Dal 2014 è stata chiamata dalla Commissione Europea a guidare la Startup Europe Partnership.
http://mindthebridge.org
# # #

Ufficio stampa e PR
Serena Orizi, Mind The Bridge Foundation

mobile +393204205558 – Skype soloori
serenaorizi@gmail.com – sorizi@mindthebridge.org
Twitter @soloori

Segui Mind the Bridge 
Website: http://mindthebridge.org
Blog: http://blog.mindthebridge.org
Twitter: @MindTheBridge #MindTheBridge 
Facebook: http://www.facebook.com/mindthebridge

LinkedIn: profile / group
Mind the Bridge on G+ and on Youtube

 

World Economic Forum 2014 – Mind the Bridge chiamata a guidare la Startup Europe Partnership (SEP)

 
 
 
           
 
 

Annunciata oggi a Davos dalla Vice Presidente della Commissione Europea Neelie Kroes la prima piattaforma paneuropea per supportare la crescita di aziende europee su scala globale

Mind the Bridge coordinerà la piattaforma insieme alla britannica Nesta

Partner del progetto Telefónica, Orange, BBVA con il supporto istituzionale di European Investment Fund/European Investment Bank Group, Cambridge University, IE Business School e HIIG Berlin

(DAVOS, Svizzera – 23 Gennaio 2014) – La fondazione italo-americana Mind the Bridge, con il supporto della fondazione inglese Nesta, è stata scelta dalla Commissione Europea per guidare la Startup Europe Partnership (SEP), la prima piattaforma paneuropea dedicata ad aiutare concretamente le startup del vecchio continente a crescere e a competere a livello globale. Il programma è stato lanciato ufficialmente stamattina al World Economic Forum a Davos da Neelie Kroes, Vice Presidente della Commissione Europea e responsabile per la Digital Agenda, e verrà illustrato nei dettagli in occasione di un evento ad hoc a Bruxelles il prossimo mese di marzo.

“La Startup Europe Partnership – ha commentato a Davos Alberto Onetti, Chairman della fondazione Mind the Bridge – è un programma centrale tra le azioni della Commissione Europea e si propone un unico obiettivo, quanto mai criticosostenere la crescita di startup europee e la creazione di imprese europee nel campo delle nuove tecnologie che siano capaci di competere a livello globale. Il tutto superando le separazioni tra paesi, enorme ostacolo alla competitività europea. L’obiettivo finale è perciò quello di convogliare lo tsunami di startup che sta nascendo anche nel vecchio continente in una piattaforma realmente europea che sostenga l’affermazione di campioni globali. Se mi passate la metafora, passare dai campionati nazionali alla Champions League. Le startup hanno difatti bisogno di sfondare il “soffitto di vetro” che le separa dalla crescita sia dimensionale che internazionale. Perciò serve un cambio di mentalità. Il fatto che la Commissione Europea oggi lanci un programma dedicato come il SEP ha una fortissima valenza politica. A questo devono però seguire i fatti. Il programma SEP mira concretamente a costruire un ponte tra l’ecosistema delle startup, da una parte, e le grandi corporate e gli investitori, dall’altra. È quello che siamo stati chiamati a fare”.

Obiettivo condiviso, oltre che da Mind the Bridge e Nesta, anche da tutti i soci fondatori del progetto, grandi aziende (da Telefonica a Orange), istituzioni finanziarie (BBVA), fondi di investimento (European Investment Fund, parte dell’European Investment Bank Group) e le più importanti e attive università europee (Cambridge University, IE Business School e Alexander von Humboldt Institute for Internet and Society).

L’iniziativa – la prima a livello europeo concepita con l’obiettivo di far “scalare” le startup – fa parte delle 6 azioni per l’imprenditorialità definite dall’“Entrepreneurship 2020 Action Plan” (European Commission, Gennaio 2012): è stata sviluppata in partnership con aziende leader e istituti di formazione e concepita per realizzare alcune delle raccomandazioni chiave incluse nello Startup Manifesto.

“L’Europa ha bisogno di startup e di grandi aziende internazionali per diventare nuovamente un polo di crescita globale – ha commentato la Vice Presidente della Commissione Europea Neelie Kroes – I politici non creano posti di lavoro, gli imprenditori sì. Noi sosterremo questo tipo di mentalità e ci proponiamo di spingere le startup europee oltre la loro “comfort-zone”. Dopo di che ci toglieremo di mezzo. Infatti la cosa migliore che talvolta un leader politico può fare è proprio togliersi di mezzo”.

Il programma SEP si baserà principalmente su 3 linee di azione che ruoteranno intorno a un unico format, scalabile e rodato nel nostro paese grazie proprio alle attività condotte negli ultimi anni dalla fondazione Mind the Bridge: il Job Creator Tour (JCT).

 

  • Matching: una serie di eventi internazionali che si terranno nelle principali città europee, seguendo lo stesso format. Ciascun evento rappresenterà una sorta di marketplace all’interno del quale le migliori startup europee incontreranno le principali aziende interessate a specifiche tecnologie. L’obiettivo è quello di fare in modo che le grandi aziende acquistino i prodotti e veicolino i servizi delle startup (procurement), facciano investimenti in startup (seed investment) e potenzialmente anche acquisizioni (acquisizioni/acqui-hiring).
  • Mapping: una mappatura delle startup e degli hub europei più promettenti e la celebrazione delle storie di successo di startup o spin-off che sono stati capaci di crescere. L’obiettivo è quello di fornire visibilità a startup emergenti e promuovere dei modelli di riferimento.
  • Sharing: un archivio di best practice in uso presso le migliori aziende europee e non (prendendo come riferimento, per esempio, la Silicon Valley) in termini di corporate venture e programmi di imprenditorialità aziendale. L’obiettivo è ridurre il divario culturale e favorire la “startup cross-fertilization”.

“Siamo orgogliosi di essere stati chiamati a guidare questo importante progetto per la Commissione Europea – ha commentato Marco Marinucci, founder e direttore esecutivo di Mind the Bridge – fin dalla nostra nascita abbiamo sempre messo al centro dei nostri programmi la contaminazione dei saperi e delle conoscenze, lo scambio di talenti tra ecosistemi, il dialogo diretto tra progetti di business e investitori, la capacità innata delle startup tecnologiche di dare slancio all’innovazione delle aziende di stampo più tradizionale. Lo abbiamo fatto con il Job Creator Tour e il Venture Camp in Italia, con la nostra Startup School a San Francisco e, da quest’anno, con il programma Executive per manager e la Angel School per investitori, sempre in Silicon Valley. Oggi per noi è arrivato il momento di fare un ulteriore passo in avanti e aiutare a disegnare lastrategia di sviluppo delle aziende europee verso una posizione di leadership internazionale”.

Mind the Bridge e Nesta, a capo del Secretariat, saranno supportati da unoSteering Committee composto dai soci fondatori – Telefonica, Orange, Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA) – e da soci istituzionali- Cambridge University, IE Business School, Alexander von Humboldt Institute for Internet and Society e European Investment Fund, parte dell’European Investment Bank Group.

Il programma SEP si atterrà inoltre rigorosamente alla guida e ai suggerimenti del CEO Council, composto dai CEO delle aziende top europee e dalla stessa Commissione Europea.

A livello istituzionale, SEP godrà del patrocinio della Commissione Europea in generale e delle sinergie con l’European Digital Forum in particolare. Quest’ultimo programma, anch’esso presentato oggi a Davos, è finalizzato a definire nel dettaglio le 22 azioni dello Startup Manifesto e a condurre a una loro rapida esecuzione.

Napoli, 25 giugno 2013 “From Vesuvio to Silicon Valley and Back” Il Job Creator Tour di Mind the Bridge fa tappa a Napoli

www.mindthebridge.org
 
          
 
 

 

Napoli, 25 giugno 2013

“From Vesuvio to Silicon Valley and Back”
Il Job Creator Tour di Mind the Bridge fa tappa a  Napoli

Il 25 giugno, al PICO di Napoli, è tempo di innovazione e creatività: un’intera giornata dedicata ai migliori progetti di business campani, grazie a una collaborazione con il progetto “Unite the two Bays- From Vesuvio to Silicon Valley” promosso dall’Associazione Skillpoint e Campania Felix. In palio 3 borse di studio per la Mind the Bridge Startup School a San Francisco.

 

Per registrarsi all’evento http://v2sv.unitethetwobays.com

Per presentare il proprio progetto http://jct.mindthebridge.org/naples

 – per accrediti stampa serenaorizi@gmail.com –

 

San Francisco, 30 maggio – Se si costruiscono i ponti, si possono unire anche le Baie. Con questo spirito la città di Napoli si prepara ad accogliere il prossimo 25 giugno, al PICO-Palazzo dell’Innovazione e della Conoscenza, una delle tappe del Mind the Bridge Job Creator Tour 2013, all’interno dell’iniziativa “Unite the two Bays: dal Vesuvio a Silicon Valley e ritorno” promossa dall’Associazione Skillpoint,Campania Felix e Campania Innovazione.

Una giornata interamente dedicata alla formazione imprenditoriale, volta a far incontrare il meglio della creatività partenopea con i capitali della Silicon Valley. I giovani e le imprese locali avranno la possibilità di presentare le proprie idee di business e di competere per una delle tre borse di studio messe in palio dagli sponsor del progettoper la partecipazione alla Startup School di Mind the Bridge, a San Francisco, nella seconda metà del 2013.

“From Vesuvio to Silicon Valley and Back nasce lo scorso anno con l’intento di creare un canale stabile di scambi culturali ed economici tra la città partenopea e la capitale dell’innovazione tecnologica mondiale – commenta Luciano Serafini, presidente di Skillpoint. “Tutto questo attraverso programmi che non solo favoriscano un rapporto più stretto tra gli ambienti culturali e imprenditoriali delle due città –aggiunge Paolo Pontoniere di Campania Felix – ma promuovano anche progetti volti a stimolare la crescita di un tessuto di startup giovanili nella città campana”.

A tal fine, l’ormai famoso contest di idee promosso dalla californiana Mind the Bridge si inserisce a buon diritto tra le attività in calendario nel territorio campano: offrirà infatti ai partecipanti una concreta opportunità di formazione, confronto e networking con esperti della Silicon Valley e potenziali investitori. 
In più la possibilità, per alcuni di loro, di vivere un’esperienza indimenticabile di tre settimane all’interno della Startup School di Mind the Bridge a San Francisco, dove poter vivere la vita delle startup della Silicon Valley e mettere a punto il proprio progetto grazie a un lavoro di team e al supporto di mentor.

Con grande piacere abbiamo accolto l’invito a portare una delle nostre tappe del nostro Job Creator Tour in Campania, ospiti di un luogo molto significativo per tutti noi che ci occupiamo di innovazione – commenta Alberto Onetti, Chairman di Mind the Bridge – Dopo essere stati a Lecce il 14 giugno, porteremo un po’ di Silicon Valley anche a Napoli spiegando concretamente qual è l’approccio californiano al fare startup. Avremo occasione di vedere e  valutare alcuni progetti locali ai migliori dei quali apriremo le porte della nostra Startup School a San Francisco”.

La tappa di Napoli, così come le altre in calendario, punta infatti a fare da volano all’imprenditorialità e all’innovazione a livello locale portando esempi concreti di casi di successo a studenti, aspiranti imprenditori e startupper. Educare all’imprenditorialità, fare impresa, preparare un business plan, imparare l’arte dell’elevator pitch (la famosa presentazione da fare a un investitore persino nei pochi secondi di un viaggio in ascensore), capire come funziona il mondo del venture capital: tutti argomenti che verranno approfonditi alla presenza di personaggi di spicco dell’imprenditoria italiana e americana e dei primi promotori dell’evento, a partire daMarco Marinucci, fondatore e direttore esecutivo di Mind the Bridge, e Alberto Onetti, professore all’Università dell’Insubria e Presidente Mind the Bridge; per poi passare a Paolo Pontoniere, giornalista del gruppo Espresso e fondatore diCampania Felix – realtà che mira a facilitare la nascita di scambi culturali, economici e tecnologici tra aziende campane e aziende della Silicon Valley, promuovendo eventi e manifestazioni in Italia e in California – fino a Riccardo Luna, giornalista, editore e direttore di Che Futuro!.

Con il nostro fondo stiamo facendo scouting dei migliori progetti dell’area del mediterraneo – segnala Marco Marinucci, direttore esecutivo di Mind the Bridge –C’è tantissimo talento e potenzialità di innovazione che richiede di essere strutturato e messo nelle condizioni di crescere. È quello che facciamo nel nostro programma di accelerazione a San Francisco: fare germogliare grandi imprese che mantengano però i centri di sviluppo e quindi l’occupazione nei posti in cui sono nati“.

All’evento prenderanno parte i rappresentanti di alcuni principali fondi italiani, tra cui Atlante Ventures, Principia, Vertis, Byron Capital, Zernike-Meta Ventures, IAG oltre, ovviamente, a Mind the Seed Fund.

Gli interessati potranno sottoporre i propri progetti fino al 14 giugno, compilando il form disponibile al sito http://jct.mindthebridge.org/naples e registrandosi all’evento http://v2sv.unitethetwobays.com

I risultati degli ammessi alla giornata saranno comunicati da una commissione esaminatrice entro il 21 giugno.

 

 

PROGRAMMA

martedì 25 giugno 2013, ORE 9:00/18:00
PICO – Via Terracina, 230 – Napoli


9:00 — 9:30
Registrazione

 9:30 — 9:45
Apertura lavori

9:45 — 12:15
Startup SchoolMarco Marinucci, MTB Executive Director, e Alberto Onetti, MTB Chairman, tengono lezione su imprenditorialità, business planning, mercato venture capital ed ecosistema Silicon Valley, con l‘obiettivo di fornire le indicazioni base per chi voglia diventare imprenditore.

12:15 — 12:30
Interviene Riccardo Luna, Editore e Direttore di Chefuturo!

12:30 — 2:00
Pranzo & Networking

2:00 — 5:30
Startup Gym Session. Le startup selezionate presentano la loro idea imprenditoriale di fronte a un panel di imprenditori e investitori. I mentor di MTB danno loro feedback e suggerimenti utili a migliorare le presentazioni (i “pitch”) e il modello economico/la business idea.

Panel di investitori:
Massimiliano Cerilli, Principia SGR
Giovanni De Caro, Atlante Ventures Mezzogiorno

Amedeo Giurazza, Vertis SGR
Maurizio Liverani, Byron Capital
Marco Marinucci, Mind the Seed Fund
Francesca Natali, Zernike-Meta Ventures
Alberto Onetti, Mind the Seed Fund 
Giuseppe M. Prisco, IAG

 

Altri investitori in attesa di conferma

5:30 — 6:00
Prize: MTB Startup School. MTB, insieme agli sponsor e agli organizzatori dell’evento, offrono a uno o più startupper la frequenza gratuita a una sessione della MTB Startup School in San Francisco (programma di 3 settimane).

6:00
Chiusura

Organizzatori

 

Mind the Bridge
Mind the Bridge è un acceleratore e un fondo di investimento con sede a San Francisco (California). Mind the Bridge organizza due volte all’anno un programma di accelerazione di 10 settimane e un programma per Startup School della durata di 3 settimane nel suo incubatore MTB Gym a One Market Plaza, sempre a San Francisco.

  • [2007] Fondato come progetto parallelo dell’ex Googler Marco Marinucci, MTB inizialmente si è focalizzata sullo sviluppo dell’ecosistema startup italiano (paese di origine di Marco) attraverso la costruzione di “ponti” ideali con la Silicon Valley.
  • [2008] Marco mette in piedi un eccellente Board of Director con Alberto Onetti, professore universitario italiano con una profonda esperienza e conoscenza dell’ecosistema Silicon Valley, come Presidente.
  • [2008-2012] In 5 anni MTB supporta centinaia di startup, mette in piedi un incubatore a San Francisco e una startup school dalla quale escono oltre 50 imprenditori all’anno. In più organizza decine di eventi a cui partecipano migliaia di persone. I diplomati all’incubatore, selezionati e supportati da un vasto numero di investitori e imprenditori seriali, continuano a fare sempre più passi avanti in termini di acquisizioni (2), premi (Le Web, Web Summit, P&P) e raccolta fondi (circa 1 milione di dollari nel 2012).
  • [2012] Marco lascia Google per occuparsi a tempo pieno di MTB e mette in piedi un fondo di investimento (Mind the Seed).
  • [2013] Dal 2013 Mind the Bridge inizia a operare nelle altre nazioni del Mediterraneo ed Est Europa, divenendo di fatto il ponte ideale per la Silicon Valley dedicato a founder di tutto il mondo.

 

Skillpoint
L’associazione Skillpoint nasce nel 2002 dall’esperienza pluriennale sia nel campo della organizzazione aziendale che dell’I.&C.T. maturata dai soci fondatori, e dall’ obiettivo di diffondere Know-how e cultura d’impresa, promuovendo e sviluppando l’I.&C.T. nel tessuto produttivo.

Per la sua natura professionale, elastica, poliedrica e funzionale la SKILLPOINT è diventata presto un punto di riferimento per le quelle organizzazioni che considerano l’innovazione tecnologica uno strumento per crescere, migliorare e semplificare.

  • Dal 2002 alla 2007 la Skillpoint ha progettato, partecipato, erogato e realizzato progetti di formazione all’ I.&C.T.; inizialmente impegnata nel campo delle certificazioni delle competenze con partner internazionali come: Prosoft Training inc., Certport inc., Prometric inc., successivamente partecipando a progetti di formazione con partner quali: IKEA, Microsoft, Regione Campania, SMILE, Comune di Napoli, Istituto Tilgher ed altri, impegnandosi in progetti di “Formazione Continua per PMI”, nella progettazione di percorsi formativi nell’ambito dello spettacolo introducendo i nuovi software ADOBE, nell’ambito del sistema integrato della mobilità in partnership con IKEA, nella formazione e certificazione dei tutor di diversi “Centri Pubblici di Accesso” nell’ambito del progetto europeo SAX-P.
  • Dal 2007 è impegnata attivamente nella promozione dell’I.&C.T., dell’Innovazione Tecnologica e dello Startup, progettando e realizzando interventi nell’ambito dell’organizzazione aziendale come “B.I.T.C. Training on demand” e “School Cooperative Network” in partnership con Microsoft. 
  • Nel 2008 ha progettato e realizzato la piattaforma web a supporto della lotta all’evasione scolastica “mercurioscuola.it” promossa con il patrocinio della Regione Campania, Regione Piemonte, Regione Veneto e Regione Umbria, ed ancora oggi utilizzata da diversi istituti scolastici sull’intero territorio nazionale.
  • Dal 2010 promuove attraverso il progetto WIMO URBAN la diffusione sul territorio del free Wi-Fi utilizzando innovativi modelli di sviluppo basati sulla sinergia pubblico-privato.
  • Dal 2012 supporta lo startup dell’Associazione “Storie in Movimento”, realizzatrice del documentario “D’Altro Canto” nell’ambito del progetto europeo “Giovani Attivi”.
  • Dal 2012 infine promuove assieme a Campania Felix il progetto “Unite the Two Bays From the Vesuvio to Silicon Valley”.

 

Campania Felix
Campania Felix llc, è una media consulting and managing firm che opera nel campo degli scambi culturali e dell’innovazione scientifica e tecnologica  fondata da due campani che a vario titolo sono legati alla vita culturale ed economica della città di San Francisco da quasi un trentennio.

  • Paolo Pontoniere, giornalista del Gruppo Editoriale L’espresso e Vice-Presidente of Corporate Communications & HIDROX Evangelist, CreAgri, Inc. Co-founder e Managing Director di Campania Felix Llc. Consultant to Moncada Energy USA, SpiGo Green, Teatro di San Carlo.
  • Amelia Carpenito Antonucci, direttrice dell’istituto Italiano di Cultura di San Francisco dal 1996 al 2001 e nuovamente dal 2008 al 2011, vice direttrice dell’Istituto di Cultura di New York dal 2003 al 2008, in carriera di diplomazia culturale presso il Ministero degli Affari Esteri dal 1990. Dal maggio 2011, si occupa di consulenza e comunicazione per alcune associazioni locali (Leonardo da Vinci Society, Fondazione Bassetti, Teatro di San Carlo); è co-fondatrice e Managing Director di Campania Felix llc.

 

Campania Innovazione s.p.a.
Campania Innovazione s.p.a è l’Agenzia regionale per la promozione della Ricerca e dell’Innovazione, a supporto dei processi di trasferimento tecnologico, sul piano nazionale e internazionale.

Campania Innovazione s.p.a. – Agenzia regionale per la promozione della Ricerca e dell’Innovazione promuove e coordina il Sistema Regionale per la Ricerca e l’Innovazione per l’attuazione delle politiche regionali, supportando la competitività del territorio campano.

Campania Innovazione mira ad alimentare processi di sviluppo economico, basati sul trasferimento tecnologico alle PMI, creando sul territorio un ecosistema stabile a sostegno dell’innovazione, della ricerca e della competitività regionale. Offre a imprenditori e ricercatori l’accesso ad una vasta rete di competenze in termini di valorizzazione delle tecnologie presenti in Campania, e servizi di informazione e orientamento, per supportare la creazione, lo sviluppo ed il consolidamento di start-up innovative, spin-off e PMI tradizionali.

 

Partner

BAIA, Business Association Italy America
Sviec
NIAF, The National Italian American Foundation
Vulcanicamente
Wimo
Easy Congress
2AID.net

 

Sponsor Istituzionali

Regione Campania
Comune di Napoli
Provincia di Napoli
Provincia di Avellino
Università degli Studi, suor Orsola Benincasa

– – –

Segui Mind the Bridge 
Twitter: @MindTheBridge #MindTheBridge  
Facebook: http://www.facebook.com/mindthebridge   

LinkedIn: profile / group 
Blog: http://blog.mindthebridge.org/ 
Mind the Bridge on G+ and on Youtube

Candidature aperte per il Summer Batch, programma di accelerazione di Mind the Bridge

Prima scadenza per le application 31 marzo. Ma c’è tempo fino al 15 aprile.

Continuano intanto in questi giorni le attività di scouting di Mind the Bridge: 
oggi a SMAU con il progetto Barcamper di dPixel, domani e sabato ad Hackathon Vicenza edomenica allo Startup Weekend.

San Francisco, 21 MAR – Team di serie A, preferibilmente con sviluppo basato nell’area mediterranea e focus sul mercato statunitense. Founder di qualunque parte del mondo e tecnologie avanzate in campo mobile, big data, editoria digitale, piattaforme di formazione, design, moda, pagamenti. Un prodotto almeno in fase minimale di realizzazione e un primo (anche se piccolo) bacino di utenti. Infine un documento, un pitch o biz plan che spieghi un po’ più nel dettaglio il proprio business. Queste le caratteristiche che deve possedere una startup per poter partecipare con il proprio progetto al Mind the Bridge Summer Batchla seconda sessione del programma di accelerazione 2013 della fondazione con investimenti di Mind the Seed.

MTS, il fondo di seed venture con base negli Stati Uniti, si propone infatti di agire da primo investitore istituzionale per le migliori startup che passano attraverso la rete di scouting della fondazione californiana: appena concluso il primo batch invernale (il Winter batch) con un primo finanziamento a 6 startup – Atooma, Bad Seed Entertainment, in3DGallery, Map2App, Myze e Weendy – Mind the Bridge si prepara a selezionare i nuovi talenti dell’imprenditoria mediterranea. In palio la possibilità di ricevere fino a 65k dollari e partecipare al programma di accelerazione di 10 settimane nell’incubatore (MtB Gym) di San Francisco, a contatto con investitori internazionali, a partire da metà agosto 2013.

Per partecipare basta collegarsi sul sito mindthebridge.org/accelerator e fare “Apply now” per essere indirizzati a una pagina che consente di creare il proprio profilo online. Quindi inserire i propri dati e allegare i documenti richiesti (una presentazione di massimo 10/15 slide e possibilmente anche il link a una demo o a un video di presentazione del progetto).

La scadenza dei termini è fissata al 31 marzo (early deadline) ma per chi  non dovesse farcela per quella data viene dato tempo massimo fino al 15 aprile. Da questa prima selezione Mind the Bridge sceglierà circa una ventina di progetti da portare al consueto appuntamento con il Boot Camp, la due giorni dedicata all’approfondimento del progetto e al miglioramento del pitch attraverso sessioni di mentorship, che quest’anno verrà ospitato da TrentoRISE intorno a metà maggio. Dopo circa un mese, infine, la selezione finale dei progetti che riceveranno il finanziamento e il supporto economico da parte del fondo Mind the Seed più l’inserimento nel programma di accelerazione a San Francisco.

 

  • Mind the Bridge on the road: SMAU con Barcamper, Hackathon Vicenza e Startup Weekend

Continuano intanto in questi giorni le attività di scouting di Mind the Bridge: oggi (21 marzo) la fondazione è presente a SMAU insieme a Barcamper, il progetto on the road di dPixel finalizzato all’accelerazione e alla creazione d’impresa attraverso la ricerca sul territorio di idee ad elevato impatto.

Sempre venerdì 22 e fino a sabato 23 Mind the Bridge si sposterà nella sede di ConfartigianatoVicenza, in un open space di circa 1000mq allestito per l’occasione, per le 24 ore di full immersion con i talenti informatici dell’Hackathonla maratona all´insegna della creatività e dell´innovazione durante la quale hacker, programmatori, grafici e Web-designer si sfideranno nello sviluppo di app  in materia di green economy, sicurezza, accessibilità e sanità. Per il  team vincitore, oltre agli altri premi in palio, anche una borsa di studio per partecipare alla Business Startup School di tre settimane a San Francisco offerta da Mind the Bridge.

Domenica 24 marzo, infine, Mind the Bridge sarà presente a Torino per la premiazione allo Startup Weekend, uno degli appuntamenti organizzati dall’omonimo movimento globale durante il quale imprenditori e aspiranti imprenditori hanno 54 ore di tempo per scoprire se la propria idee d’impresa sia valida e realizzabile, impostandone concretamente la prima realizzazione con un team. Anche in questa occasione verrà messo in palio una borsa per la Business Startup School di Mind the Bridge attraverso il MTB special prize.

In entrambe le occasioni Mind the Bridge valuterà prima di tutto il potenziale dell’idea, la conoscenza della lingua inglese e la diversità interna del team per scegliere chi dovrà seguire le orme dei progetti di successo già passati attraverso la scuola, come – tra gli altri – Atooma, Mangatar, Reputeka. ProxToMe, Flazio, ADExpresso, Ploonge e Rysto.

Mind the Seed chiude il primo accelerator batch: ecco 6 le startup finanziate

San Francisco, 19 FEB – Un periodo di 10 settimane di accelerazione a San Francisco all’interno del GYM di Mind the Bridge e un primo investimento diretto per Atooma, Bad Seed Entertainment, in3DGallery, Map2App, Myze e Weendy.

Queste le 6 startup scelte per accedere al Winter batch 2013, programma di accelerazione di Mind the Bridge con investimenti del fondo Mind the Seed (il secondo gruppo – summer – partirà ad agosto). Una rosa di talenti provenienti da Italia, Israele, Grecia, Spagna e Stati Uniti a conferma dell’apertura internazionale verso il Mediterraneo che rappresenta la novità 2013 per la fondazione Mind the Bridge.

“Il lavoro di scouting che abbiamo svolto negli ultimi mesi, con particolare interesse al sud Europa, ha portato i suoi frutti – commenta Marco Marinucci, founder di Mind the Bridge – Le startup che abbiamo invitato, e sulle quali MTS ha effettuato un primo investimento seed, sono outsider con tutte le carte in regola per crescere in grande. Il modello ‘testa e mercato in Silicon Valley’ ma sviluppo nel paese d’origine è quanto mai vincente in questi momenti di esuberanza di mercato hi-tech in Silicon Valley”.

Mind the Seed (MTS) è infatti un fondo di seed venture con base negli Stati Uniti che si propone di agire da primo investitore istituzionale per le migliori startup che passano attraverso la rete di scouting di Mind the Bridge. L’obiettivo è allinearsi al loro successo. Una novità importante quella introdotta a inizio anno dalla fondazione americana che, pur conservando l’orientamento non-profit delle proprie attività, trova in Mind the Seed una struttura di  investimento professionale che possa supportare concretamente le startup nei loro primissimi passi verso la via del successo, generando allo stesso tempo un ritorno economico per gli investitori.

E se l’obiettivo finale è quello di lanciare imprese dall’ambizione internazionale, con centro in Silicon Valley e R&D in Europa, ecco che da quest’anno la fondazione apre anche a talenti dall’intera area mediterranea, ricca di competenze tecniche di alto livello ma a costi competitivi.

“L’Italia resta la nostra area di elezione, la colonna portante del nostro ‘ponte’ – precisa Alberto Onetti, Chairman della fondazione – Ma abbiamo avuto richieste per replicare il modello di Mind the Bridge da tutta Europa. E siamo convinti che, oltre a dare una mano a sviluppare innovazione e imprenditorialità in altri paesi che, come il nostro, versano oggi in una situazione di difficoltà, l’apertura al Mediterraneo porti benefici anche alle nostre imprese che si ritroveranno a confrontarsi – al Gym di One Market Plaza (San Francisco) – in un ambiente cosmopolita, con evidenti vantaggi in termini di stimoli e possibilità di apprendimento”.

Ed ecco quindi le 6 startup appena finanziate da Mind the Seed che si preparano a presentarsi a un panel di investitori in occasione del demo-day del 14 marzo, organizzato al MtB Gym:

1. Atooma è una app che rende gli smartphone davvero “smart” ovvero capaci di seguire i comportamenti dell’utente in maniera intelligente. Con Atooma infatti il telefonino può automaticamente leggere le mail con comandi vocali quando si è alla guida o attivare la modalità silenziosa quando si arriva sul posto di lavoro. Inoltre con Atooma si possono creare mini-app in pochi secondi senza alcuna conoscenza tecnica: gli utenti della community possono condividere le Atooma create, scaricare quelle degli altri utenti e attivarle in un solo click. www.atooma.com

2. Bad Seed Entertainment dà vita a console di qualità per videogame con elementi unici di gameplay, per cellulari e applicazioni su piattaforme iOS e Android. Nata per regalare ai giocatori la miglior esperienza di gioco possibile, Bad Seed ha recentemente lanciato Sheep Up!, gioco per iPhone e iPad che sfida l’utente a guidare un gregge di pecore dal fondo di una scatola di vecchi giocattoli fino alla sommità della scatola e alla libertà. www.badseedenteirtainment.com

 3. in3Dgallery è un innovativo tool di presentazione 3D, basato su tecnologia web3D in real time che migliora l’esperienza di visualizzazione delle immagini attraverso una app web, facebook  e mobile. Strumento ideale per professionisti, fotografi, imprese, musei e qualsiasi altro utente voglia condividere il  proprio portfolio invitando ospiti da ogni parte del mondo.www.in3dgallery.com  

4. Map2App è una piattaforma web che consente a chiunque di creare guide territoriali per iPhone e Android e distribuirle tramite Apple Store e Google Play. Utile per aziende, enti e autori indipendenti desiderino trasformare in modo semplice, veloce ed economico contenuti in loro possesso relativi a un territorio o a un evento in una app multi-piattaforma. www.map2app.com

5. Wallie è una applicazione per cellulare e web che aiuta gli shopper online a risparmiare denaro, scegliendo la giusta carta di credito. A seconda delle promozioni, degli sconti e delle offerte disponibili. Questo permette ciascun utente di diventare uno “smart shopper”, ovvero un acquirente intelligente. www.wallieinc.com

6. Weendy  è una app che permette di trovare e condividere le migliori condizioni di vento, onde e neve con i propri amici e con tutte le persone che nutrono il medesimo interesse. Compagno ideale per sport di vento, consente di “catturare” la condizione atmosferica e di postare in piattaforma un commento che viene notificato all’istante ai propri contatti su Twitter, Facebook o Foursquare.  www.weendy.com

 

Startup Marketing

Seguo il mondo delle startup per lavoro da alcuni anni; ho visto crescere questo fenomeno negli ultimi tempi in maniera vertiginosa, ormai tutti parlano di questo nel settore IT. Ultimamente il termine si sta affrancando ed è iniziato a diventare uno slogan da utilizzare anche per ministri o candidati premier. Questo accade in Italia ma  non solo, addirittura c’è chi pensa  di realizzare una speciale versione di X Factor – “X Factor for Tech” dove invece che talenti musicali ci siano giovani startuppers a contendersi fama e soldi. Sono nati alcuni termini come startuppers seriali, startup market, e così via. Ultimamente anche le grandi aziende hanno fiutato l’opportunità e hanno deciso di finanziare eventi in questo mondo, la prima è stata Telecom con Working Capital, a seguire Microsoft, Enel, etc… forse si sono accorti che è scattata l’ora dello startup marketing?

Vedo cose positive e cose negative e davvero non so quale possa essere la cosa giusta da fare, per far crescere questo movimento se cavalcare l’onda o magari abbassare i toni e puntare i riflettori solo su chi davvero ha avuto successo.

Ho chiesto aiuto ad alcuni amici che sono molto più esperti di me per provare a capirne qualcosa in più: Fabio Lalli, Presidente di Indigeni Digitali, Marco Marinucci e Alberto Onetti , Fondatori di _Mind The Bridge e Paolo Iabichino, Executive Creative Director di OgilvyOne e OgilvyAction Italia.

A loro ho posto queste domande:

Quanto le Startup sono una moda e quanto una realtà?

Fabio Lalli: penso che il termine startup in questo momento sia abbondantemente abusato E’ pur vero che il mercato è sempre trainato e stimolato da mode e quindi non saprei se sia un bene o un male. Quello che vedo in questo momento è una forte euforia che sta spingendo molti ragazzi a lanciarsi in un percorso imprenditoriale in alternativa alla ricerca del posto fisso. Da una parte c’è un vantaggio e riguarda lo stimolo e le nuove opportunità per una generazione che necessariamente ha bisogno di una nuova modalità di lavoro, dall’altra, il contro, è la creazione di tanti piccoli kamikaze che si sentono imprenditori solo per aver fatto due righe di codice o aver in mente la prossima Facebook.

Paolo Iabichino: Farei una distinzione: un discorso è farci prendere dall’euforia come spesso noi provincialissimi italiani facciamo facendoci affascinare dagli idiomi e dal fatto che la parola startup suona bene ed ha a che fare con il futuro, con la tecnologia e con l’innovazione. Sono tutti temi che ci stanno a cuore, molto affascinanti e seduttivi e quindi sono d’accordo con te, è una moda e il tema può essere facilmente strumentalizzato in chiave di marketing. Improvvisamente le aziende diventano tutti dei business angels tutte alla rincorsa dell’ultima idea etc. c’è pertanto un pericolosissimo fenomeno hype.

Tuttavia in un momento dove mancano realmente le opportunità e dove realmente manca la possibilità di confrontarsi con dei mentori e di avere delle guide in qualsiasi campo il fatto che ci sia qualcuno che decide di fare impresa in autonomia contando solo sulla bontà della propria idea è un bellissimo segnale. Vuol dire che nonostante tutto c’è qualcuno che ha voglia di mettersi o rimettersi  in gioco. Quand’è che l’acqua s’intorbidisce? Quando il messaggio che arriva è quello della fascinazione della Silicon Valley;  soldi facili e applicazioni create in 24 ore durante una maratona che fa tanto showbiz. Laddove vanno in onda questo genere di meccanismi io m’insospettisco.

Quello che non mi piace è la strumentalizzazione ai fini di marketing che è fatta ed una lettura un po’ superficiale del fenomeno. Per me una startup è anche il caso di un art director di 29 anni che si è rotto della multinazionale in cui lavora e apre una libreria a Trastevere od un caffè sui Navigli. Anche queste sono startup, anche se non hanno nulla di tecnologico, c’è qualcuno che ha avuto un’idea ed ha deciso di avviare un’impresa sfidando la sorte. Per essere una startup non c’è bisogno per forza di algoritmi o piattaforme tecnologiche in questo momento chi può ed ha un’idea e la mette in circolazione è solo da ringraziare, è salutare per l’intero Sistema Paese e deve essere incoraggiato.

Mi sembra che si sia un grosso hype ma numeri certi pochi, si parla spesso d’impatto potenziale ma oggi ?

Marco Marinucci: L’ecosistema delle startups, per quanto sia difficile misurarlo, è di certo in crescita, sia sul fronte della quantità sia della qualità. Come abbiamo annunciato all’inizio del Venture Camp, limitandoci al sottoinsieme dei 7 progetti scelti come vincitori del Venture Camp 2011 (IlikeTV, Vivocha, D-Orbit, Timbuktu, StereoMood, Vinswer, NextStyler). In meno di 10 mesi: in aggregato, $6.4M ricevuti di funding, una valutazione di oltre $32M. Ovvero 824% in più’ di valore di mercato in meno di un anno. Per non parlare del 156% di crescita di posti di lavoro creati da queste startup. Pochi, certo, in valore assoluto. Tuttavia creano a loro volta una cultura di startupper che diventa virale e fa crescere le opportunità’ in progressione biometrica.

Fabio Lalli: Questo credo sia normale. L’hype è generato dall’euforia e soprattutto da un’esigenza economica. La realtà è che non esistono cambiamenti sociali ed economici che fanno uno switch da 0 a 100 senza tutto il percorso intermedio. Per arrivare ad avere numeri interessanti in termini di realtà che fanno risultato, è necessario avere numeri straordinari in termini di produzione, avvio e morte. Penso sia normale, è sempre successo così, non credo che di aziende tessili o industriali ne siano nate solo quelle che poi sono emerse. Per 1000 che ne nascono, uno decolla.

Come presidente di ID mi dai numeri reali relativi l’Italia? Quante Startup? In che settori?Che fatturato?

Fabio Lalli beh questa domanda è difficile. Per quanto ci stiamo proponendo come osservatorio sulle startup da qualche giorno e stiamo iniziando una serie di studi (come estensione della mappa che abbiamo già realizzato che stiamo sviluppando ulteriormente) ti dico che numeri “ufficiali” non ne ho. Quello che posso dirti è che ora, trovato per lo meno un perimetro comune di definizione di startup, si può procedere con un’analisi più puntuale. Sul discorso fatturato… è ancora più difficile.

Si moltiplicano gli eventi e le competitions relative a questi settori, non c’è un rischio X Factor o Amici dove si vendono sogni e si illudono molti ragazzi? Siamo sicuri che qualcuno non ci stia speculando?

Alberto Onetti: Il fenomeno è di certo diventato una moda e come tale si presta a generalizzazioni che possono in alcuni casi, essere fuorvianti. Il fatto che se ne parli crediamo possa aiutare a farlo crescere e diffondere. Ovviamente diventa sempre più importante fare informazione obiettiva e non auto celebrativa. E’ quanto noi facciamo da anni per esempio con la nostra MTB Survey (link per il download http://venturecamp.mindthebridge.org/files/2012/10/SURVEY_MTB_2012_DEF.pdf). Da questi dati è evidente che startupper non ci s’improvvisa, ma sono necessaria istruzione ed esperienza.

Fabio Lalli: in tutto c’è qualcuno che specula, anche tra fantomatici Angels, Investitori e Incubatori. E’ normale: se c’è una domanda, c’è qualcuno che si propone con servizi per fare business. Questo è il mercato! Sul discorso eventi ne abbiamo parlato spesso anche in rete: non esiste il troppo o il poco. Ogni evento, per quanto marchetta, può dare allo startupper un beneficio fatto di contatti, relazioni, visibilità, accelerazione economica seppur minima o anche, non da sottovalutare, consapevolezza e stimolo a confrontarsi di più. Sta allo startupper capire quando, come, dove e quanto partecipare in base al suo progetto, all’esigenza e al mercato in cui si deve inserire. 

Paolo Iabichino: Ti racconto un aneddoto qualche mese fa ho registrato un dominio Stortup.it, l’idea era di raccontare le storie delle decine, centinaia di startup che non hanno funzionato e soprattutto il perché non hanno funzionato. Raccontare i fallimenti da una prospettiva lucida (che inevitabilmente sono molti di più dei successi) può insegnare molto. In Italia abbiamo il tabù del fallimento e ciò è proprio contrario alla filosofia delle startup ovvero provare a realizzare la tua idea e provarci in ogni caso. Può andare bene o male ma se va male non devi essere messo alla gogna e invece in Italia succede questo. Il format dei talent show serve, però, forse a sdrammatizzare; spettacolarizzando, infatti, mitigo l’effetto fallimento addolcendolo; perché tutto sommato non abbiamo bisogno più di un business plan ma solo di 3 minuti di elevator pitch su un palcoscenico.

Il mondo del lavoro sta cambiando causa anche la crisi perdurante, la soluzione è l’auto imprenditorialità? Se sì come si cambia la storia e la cultura di un Paese come l’Italia dove il lavoro e’ stato sempre sinonimo di posto fisso?

Alberto Onetti: Il posto fisso fa parte di un mondo che non esiste più. Bisogna educare i giovani a essere imprenditori di se stessi. Il che non significa che tutti debbano fare partire una startup ma che debbano cogliere le opportunità che gli sono offerte dal mondo del lavoro con uno spirito imprenditoriale… Il lavoro viene sempre più di rado offerto, bisogna trovarselo e  convincere il potenziale datore di lavoro del valore che si può produrre.

Fabio Lalli: Questa euforia sta cambiando la mentalità e l’approccio, e sta portando un cambiamento importante nella cultura del lavoro. Questo cambiamento è ancora incompleto e privo di molte strutture sia culturali sia organizzative. Culturali parlo di formazione e cultura imprenditoriale, e strutturale intendo la formazione e lo sviluppo di tutti quegli stakeholder necessari ad un ecosistema imprenditoriale (VC, incubatori, università, reti di imprese, …) come scritto anche in The Rain Forest.

Paolo Iabichino:Bisogna riflettere sul valore delle parole, nel senso che quando un ministro dice che forse siamo un po’ choosy, lasciando correre la superficialità dell’affermazione, forse è una verità con cui dobbiamo fare i conti ovvero cambiare drammaticamente la prospettiva rispetto ad un lavoro che siamo stati abituati a concepire in questo paese in un modo che purtroppo è diventato anacronistico. Come cambiare? Secondo me poiché è un fattore endogeno culturale che ci appartiene, dobbiamo educare le nuove generazioni: questo è un discorso che deve entrare nelle scuole, nelle università, nelle accademie. Dobbiamo aiutare chi deve entrare nel mondo del lavoro ad orientare le proprie professionalità in una logica più imprenditoriale che aziendalista, meno protettiva. Dovremmo cominciare già nelle scuole un lavoro d’inserimento o di “startup” con workshop progettuali in cui le persone si cimentano con quello che sanno fare e prendono le misure delle loro capacità di lavoro in autonomia, non necessariamente a livello imprenditoriale. Ed anche addestrare al turnover. I nostri ragazzi quando entrano a scuola si siedono in un banco e rimangono lì fino all’ultimo giorno di scuola. Le scuole devono diventare delle palestre di cambiamento La laurea non è più una condizione di privilegio non dà più nessuna garanzia, bisogna ripensare il nostro modo di studiare e formarci.

Videointervista a Marco Marinucci – Founder & CEO di Mind The Bridge

Il futuro di Mind The Bridge

“Fuggire non è una soluzione, ma confrontarsi con gli altri è una piccola parte di una soluzione”.

Durante il tour nella Silicon Valley ho incontrato a San Francisco, Marco MarinucciFounder & CEO di Mind the Bridge. Dopo tante interviste in remoto finalmente ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi questa fantastica realtà dell’innovazione italiana.

Con Marco abbiamo ripercorso i successi delle ultime edizioni ma soprattutto parlato del futuro, delle nuove attività e dei nuovi progetti.

“Quando siamo partiti nel 2007 avevamo un obiettivo chiaro in mente. Con le Business Plan Competition, simposi e conferenze, Mind the Bridge ha posto le basi per un ecosistema imprenditoriale in Italia. La nostra scuola ha diplomato 44 ragazzi che in molti casi sono diventati degli imprenditori di successo.

Tra di loro c’erano imprenditori seriali, ricercatori che volevano valorizzare le loro intellectual properties, e consulenti d’azienda in cerca d’innovazioni da trasferire elle loro aziende.

Il nostro lavoro però non è finito. Le grandi idee imprenditoriali hanno bisogno di capitale finanziario. Questo è il motivo principale per cui abbiamo deciso di aggiungere un braccio d’investimento per le nostre attività. Mind the Seed (MTS), il cui obiettivo è di investire nelle migliori iniziative che transitano in MTB.

Come ogni altro fondo, dobbiamo generare ritorni economici per i nostri investitori. Mentre le attività di Mind the Bridge erano (e sono) filantropico, Mind the Seed è una for-profit. MTS e la sua società di gestione sono stati creati qualche mese fa e ora sono pienamente operativi.

Un secondo elemento importante della nostra evoluzione è un ampliamento della nostra attenzione oltre l’Italia. Noi pensiamo che le nostre esperienze in questi ultimi 5 anni in Italia, potrebbero essere utilizzate nell’area del Mediterraneo, in particolare Spagna, Portogallo e Grecia. Abbiamo già stabilito piani e partnership (che sarà presto annunciato) in Spagna, Grecia, Libano e Slovenia. In altre parole, un lato del ponte continuerà a essere in Silicon Valley ma l’altra estremità avrà rampe multiple in tutto il Mar Mediterraneo.

Dove le aziende si sviluppino, è un falso problema, l’importante è metterle in condizione di poterlo fare. Il periodo d’incubazione da noi a San Francisco è funzionale all’approfondimento, alla qualificazione e al miglioramento della forma imprenditoriale e alla valutazione di quali possano essere le possibilità di sviluppo dell’azienda. Alcune delle startup che passano da noi troveranno il loro percorso di sviluppo negli US, per altre questo accadrà in Italia. Quello che è rilevante è che siano messe nelle condizioni di crescere. Il fatto che da quest’anno investiamo nelle nostre aziende ci consente di allinearci sui loro obiettivi e fare dei loro successi i nostri successi”. 

Con Marco abbiamo anche affrontato i temi legati alle recenti iniziative della Task Force del Ministro Passera

Exit mobile version

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi