Black Friday i prodotti più venduti e le anticipazioni del Cyber Monday

Il divertimento prosegue fino a Cyber Monday

 

Durante le prime sette ore del Black Friday, i clienti di Amazon.it hanno ordinato più di 24.000 prodotti per la casa e oltre 20.000 tra computer e accessori per PC.

I prodotti più venduti su Prime Now sono stati Nespresso Inissia EN80.B Macchina per Caffè Espresso e Hamburger di Scottona.

I clienti di Amazon.it avranno a disposizione ulteriori offerte per tutto il weekend e fino al 27 novembre, giornata del Cyber Monday.

 

Amazon.it sta celebrando oggi il suo quinto Black Friday con migliaia di offerte in diverse categorie come sport, elettronica di consumo, casa e cucina, prima infanzia, bellezza e cura della persona e tanto altro con sconti tra il 20% e il 40% che dureranno fino a mezzanotte.

Finish All in One pastiglie lavastoviglie (pacco da 110), iRobot Roomba 650 Robot, Fifa 18 per Playstation 4, sono i prodotti più venduti su Amazon.it fino a questo momento.

Mentre i prodotti più venduti con Prime Now, servizio attivo per i clienti Prime nel’area di Milano, sono stati Macchina per Caffè Espresso Nespresso Inissia e Hamburger di Scottona.

Il servizio di consegne ultra-veloci di Amazon ha partecipato anche quest’anno al Black Friday con centinaia di offerte disponibili attraverso l’app Prime Now o sul web alla pagina primenow.amazon.it in pronta consegna in un’ora o in una fascia di due ore a propria scelta.

 

Ecco le offerte disponibili anche per il weekend e nella giornata di Cyber Monday

I clienti possono ancora godere di una grande selezione di offerte che continua per tutto il week-end fino a tutta la giornata di lunedì 27 novembre, Cyber ​​Monday, con migliaia di nuove offerte in diverse categorie.

Ecco un’anticipazione su alcune offerte che saranno presenti durante il weekend e lunedì 27:

Rowenta VR7260 Easy Steam – Generatore di vapore

Severin HV 7158 Scopa elettrica

Crucial CT120BX300SSD1 Unità a Stato Solido Interna, 120 GB

Hot Wheels FDY09 Pista con Intelligenza Artificiale

Braun Silk-Épil 5 Power 5185 Epilatore

 

Alcune curiosità sulla giornata di Black Friday di Amazon.it 

  • Durante la settimana di Black Friday, inziata con tanti sconti già a partire da lunedì scorso,  sono stati venduti tanti Chupa Chups da poterne offrire uno a tutti gli abitanti di Firenze.
  • Il primo prodotto di questa giornata di offerte venduto su Amazon.it è stato il Dash Button di Caffè Borbone alle ore 00.01.
  • Questa mattina abbiamo venduto tanti cofanetti di Harry Potter serie completa 8 DVD che per vederli tutti ci vorrebbero più di 2 anni.
  • Abbiamo venduto tante scope Dyson V6 che messe una sopra all’altra supererebbero l’altezza del Burj Khalifa, grattacielo più altro del mondo.
  • Abbiamo venduto tante pastiglie Finish per lavastoviglie che si potrebbero lavare contemporaneamente i piatti di tutte le famiglie di Roma e Torino.
  • Sono stati venduti tanti Materassi Memory da coprire la superficie di 15 campi da tennis.
  • Sono stati venduti tanti TV 55” che uno sopra all’altro supererebbero l’altezza della Torre Unicredit a Milano.

Le 4 lezioni che la vicenda Uber ci insegna, cybersecurity

DA YARIX, CYBER DIVISION DI VAR GROUP, 4 LEZIONI CHE POSSIAMO APPRENDERE DALLA VICENDA UBER

 

I DATI SONO L’OBIETTIVO PIÙ AMBITO DALLA CRIMINALITÀ CIBERNETICA:

CYBER INTELLIGENCE, SECURITY ASSESSMENT E CONSULENZA GDPR

SONO LE RISORSE FONDAMENTALI PER TUTELARSI

 

 Uber è stata vittima di un attacco hacker, conclusosi con il furto dei dati dei 57 milioni di utenti in tutto il mondo. È solo l’ultimo degli episodi che, su scala globale, confermano come i dati siano il patrimonio più prezioso e ambito dai cybercriminali.

 Le aziende e istituzioni italiane non sono immuni da questo rischio. Yarix – Cyber Division di Var Group e tra i player più accreditati nel campo della cybersecurity – desidera condividere le 4 lezioni che possiamo apprendere dalla vicenda Uber. Per mettere a fuoco i confini della vulnerabilità del sistema e le contromisure da adottare.

 [amazon_link asins=’8823845262,B06Y18L89J,1118697111,1498729118,1911452037′ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’ac023491-d11a-11e7-b0fe-d5dcf448a91e’]

#1 Accordo con i cybercriminali di non divulgazione dei dati?

Meglio non scendere a compromessi con la cybercriminalità e non cedere a ricatti. Altrimenti si contribuisce ad incrementare il business della malavita e incentivare la rete del cybercrime. Nessun accordo stretto con chi commette crimini può essere considerato un accordo lecito, affidabile e proficuo.

 

#2 Sbagliato cercare di mettere tutto a tacere, per evitare danni di immagine e sanzioni governative

Trasparenza e condivisione tempestiva di informazioni sono la sola via percorribile per ridurre l’impatto dell’incidente e tutelare quanti sono coinvolti. In caso di data breach e data leak (diffusione di dati personali e sensibili), la nuova normativa sulla protezione dei dati personali (GDPR), a partire dal 25 maggio 2018, impone ad aziende e istituzioni colpite l’obbligo di notifica all’Autorità Garante Privacy e, in alcuni casi, anche agli interessati dalla violazione. In caso di mancato rispetto dell’obbligo di notifica, le aziende o le istituzioni potranno subire sanzioni amministrative pecuniarie fino a 10 milioni o, in caso di aziende, fino al 4% del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente, se superiore.

 

#3 Crittografia come scelta strategica

Secondo la normativa GDPR, i dati personali e sensibili nonché le informazioni strategiche per il business o per lo svolgimento della funzione istituzionale devono essere protetti con la crittografia. Non solo. La crittografia presenta il vantaggio ulteriore di consentire, in caso di data breach, di porsi al riparo da qualsiasi danno (i dati crittografati non sono utilizzabili).

 

#4 Proteggersi, proteggersi, proteggersi: i data leak sono e saranno sempre più frequenti

Con sempre maggiore frequenza vengono resi noti data leak che coinvolgono governi e aziende, compromettendo la privacy di utenti di servizi digitali, consumatori, e più in generale interessati che abbiano conferito i loro dati. Tra i trend emergenti e più preoccupanti c’è, in particolare, lo spear phishing, che comporta attacchi sempre più mirati verso aziende e il loro management.

La portata del danno potenziale è in grado di compromettere seriamente – come nel caso di Uber – reputazione e continuità del business aziendale. La scelta di attivare un servizio professionale di Penetration Test, Vulnerability Assessment e Insider Intelligence non rappresenta, dunque, solo una opzione, ma è un imperativo cui non è più possibile sottrarsi.

Al via la quarta edizione del TEDxNapoli, l’appuntamento con le “idee che meritano di essere diffuse”

La kermesse si terrà sabato 25 novembre a San Giovanni, nel complesso dell’Università “Federico II” di Napoli che ospita anche la Apple Academy. Storie di libertà, di futuro, di tecnologia e innovazione saranno raccontate dagli 11 speakers italiani e internazionali che si alterneranno sul palco con un unico motto: ‘Keep the gradient’, ovvero ‘Sogna e agisci puntando sempre più in alto’. L’evento segue la formula del TED, format americano che ha visto protagonisti personaggi come Bill Gates e Isabel Allende e che vanta oltre un miliardo di visualizzazioni sul web.

 

“Ti piacerebbe facessi qualcosa per te, Carol?”, le chiese. E lei rispose: “Sono vecchia ormai, sai che non sento quasi più, se potessi fare qualcosa per me mi piacerebbe vivere gli ultimi anni della mia vita senza questo handicap”. Marco, giovane napoletano vissuto per molti anni all’estero, aveva conosciuto Carol in uno dei suoi tanti viaggi in giro per l’Europa. E da allora, nonostante la differenza di età, era nata una profonda amicizia, avevano condiviso molte esperienze e vissuto tanti momenti felici insieme. Quando si iscrisse alla Apple Developer Academy di Napoli, alla domanda “Come pensi che la tecnologia possa aiutare le persone?”, Marco, ingegnere informatico e tecnico del suono, non ebbe dubbi: decise che avrebbe inventato qualcosa in grado di aiutare Carol. Ed è così che è nata ‘Hear me well’, l’app che trasforma lo smartphone in un apparecchio acustico. Sono 350 milioni le persone che hanno problemi di udito, e molte non possono permettersi un supporto acustico professionale o si vergognano di indossarlo: grazie a ‘Hear me well’, con un cellulare, un paio di cuffiette di quelle che si usano per ascoltare la musica e con pochi gesti, il problema è risolto. Il costo? Due euro e 99, sull’Apple Store. Tra poco sarà pronta anche una versione per i dispositivi Android.

Marco, che di cognome fa Barattini, è uno degli 11 speakers che si alterneranno sul palco della IV edizione del TEDxNapoli, in programma sabato 25 novembre, a partire dalle ore 14.00, presso il complesso dell’Università “Federico II” di San Giovanni a Teduccio in Corso Giovanni Protopisani a Napoli.

[amazon_link asins=’B06XBWLN67,9082023288,1546403760,B011A2XCZ6,B0158ZQWRG’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b2ef53d5-d066-11e7-9143-e91b1b45e2bf’]

 Con lui ci sarà Irina Margareta Nistor, la doppiatrice laureata in lingue straniere che in Romania i giovani conoscono come “la voce della libertà”. Durante la dittatura di Ceausescu, Irina di giorno doppia i film e gli audiovisivi ammessi dal regime, di notte traduce segretamente pellicole introdotte clandestinamente dal resto d’Europa e dall’America per consentirne la visione e la comprensione ai giovani rumeni. In 11 anni, dal 1985 al 1996, più di 3mila. Film che parlano di libertà, di progresso, di futuro. Ovviamente uomini, donne, giovani, vecchi, bambini, i protagonisti di quelle storie hanno tutti la stessa voce: la sua. Per questo oggi, per le strade di Bucarest o di Timișoara, la voce di Irina è la voce della libertà.

 Libertà come quella cui aspirano i ragazzi di Nisida ai quali Maria Franco, docente di italiano, tra i cinque vincitori dell’Italian Teacher Prize 2017, vuole insegnare “che il finale della loro storia può cambiare, che non è già scritto”. E per questo prova con loro a scrivere libri partendo dalla lettura, anche dei più noti testi che parlano di camorra. “Troppo soft”, dicono i ragazzi. La realtà che loro hanno vissuto è ben altra, e con l’aiuto di giornalisti e scrittori tirano fuori racconti dal sapore amaro ma dal finale dolce. Un finale, quindi, che può cambiare.

 

Gli altri speakers

Calcherà le tavole del palcoscenico del TEDxNapoli 2017 – organizzato dal team del Riot Studio con il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Napoli e con il supporto di diversi partner privati – anche Fabio Zaffagnini, l’ideatore di Rockin’1000 che, dopo essere riuscito a portare i Foo Fighters a Cesena grazie alla richiesta ‘suonata’ da una band composta da 1000 musicisti, sta esportando ora il progetto in tutto il mondo, ovunque consentendo di realizzare il sogno di ogni musicista, dilettante e non: suonare davanti ad uno stadio pieno.

Ci saranno Nicola Vitiello, napoletano docente di biorobotica presso la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dove sviluppa esoscheletri – robot indossabili – in grado di aiutare soggetti con ridotte capacità motorie ma anche di proteggere operai alle prese con macchinari pericolosi; Achille Damasco, 26 anni, di Scampia, laureato in Fisica e autore di una teoria evoluzionistica, la TRE (Teoria delle Risonanze Evolutive) che offre una visione alternativa al darwinismo finora comunemente accettato; Letizia Verzulli, 15enne che ha creato una pagina Facebook, oggi seguitissima, in cui racconta la sua vita con la sorella autistica che è di grande aiuto per chi vive la stessa condizione; Vincenzo Armini, ricercatore della “Federico II” che spiegherà come affrontare la malnutrizione infantile nei paesi in via di sviluppo con alimenti terapeutici a rapido impiego prodotti direttamente in loco partendo dal suo progetto pilota in Uganda.

E poi storie di donne, come quella di Rikke Wend Hartung, bellissima, danese, un importante lavoro nel settore comunicazione di un prestigioso istituto bancario che viene in viaggio ad Amalfi e decide di cambiare la sua vita; o quella di Caterina Ferrara, fondatrice di Blockchain Ladies, la community internazionale nata per connettere le donne appassionate di bitcoin e criptovalute con un occhio alla possibile diffusione in Africa come strumento per affrancarsi dalla corruzione dilagante; o come ancora come quella di Cristina Portolano, fumettista, che nelle sue tavole svela i segreti della pubertà e del sesso ai tempi dei social network.

 

‘Keep the gradient’

 Speakers diversi, italiani e internazionali, ma tutti legati da una forma mentis che propende all’incremento costante e perseverante della conoscenza: è proprio questo il significato di ‘Keep the gradient’, il tema di questa edizione scelto dal team di organizzatori, che annovera da quest’anno anche il professore di robotica Bruno Siciliano.

“In matematica – afferma Valeria Scialò, con Francesca Nicolais organizzatrice dell’evento – il gradiente indica il tasso di cambiamento di una funzione lungo la direzione di massima crescita. Ma cosa significa realmente per noi keep the gradient? Significa migliorare se stessi e gli altri, sapendo come raccogliere un numero crescente di sfide mantenendo un atteggiamento positivo nell’affrontarle. Il ‘gradiente’ non ci fornisce coordinate da seguire, ma ci spinge a raggiungere il punto massimo di espressione e creatività delle nostre idee e delle nostre azioni”.

La formula

Gli speakers avranno dai 3 ai 18 minuti – secondo la formula del TED – per esporre le loro ‘ideas worth spreading’, idee che meritano di essere diffuse. Le talk saranno poi caricate sul canale youtube TEDxtalk, che conta più di 6 milioni di iscritti ed ha superato la cifra impressionante di un miliardo di visualizzazioni, e saranno tradotte e sottotitolate progressivamente in tante più lingue quante maggiori saranno le visualizzazioni sul web.

 San Giovanni al centro di un circuito internazionale

 San Giovanni a Teduccio sarà posta quindi al centro di un circuito internazionale di grande prestigio. “È il contributo che abbiamo voluto offrire – spiega la Nicolais – al processo di cambiamento che questo quartiere sta attraversando: la riapertura della sede universitaria che ora ospita anche la Apple Academy, con docenti e studenti che si contaminano e si stimolano vicendevolmente, la scelta di non aprire una mensa favorendo un dialogo con il territorio, l’attivazione della fermata della metropolitana, l’apertura del primo b&b, sono tutti impulsi per il rilancio di questa parte di città al quale abbiamo voluto unirci portando qui il nostro evento”.

Il catering per la manifestazione è stato, inoltre, affidato alla cooperativa Tobili – Cucina in movimento, la prima start up del settore composta da rifugiati e richiedenti asilo provenienti dal Mali e dalla Somalia. I break saranno multietnici, dunque.

Che cos’è TED

TED (Technology, Entertainment, Design) nasce circa trent’anni fa in California per dare un palco a chiunque avesse un’idea interessante da condividere, un’idea potenzialmente in grado di cambiare il mondo. Da allora l’organizzazione è votata a dare voce alle ‘idee che meritano di essere diffuse’.

Nell’arco della sua storia TED ha ospitato personaggi del calibro di Bill Gates, Al Gore, Stephen Hawking, Philippe Starck, Gordon Brown, Dniel Kahneman e Isabel Allende.

Oggi il progetto TED include il sito dove sono raccolti i video «TED Talks», il progetto «Open Translation» e «TED Ed», i «TED Fellows», oltre al «TED Prize» che si tiene ogni anno.

Con l’intento di ispirare sempre più persone TED ha lanciato, altresì, un programma di eventi locali organizzati in modo indipendente denominati TEDx. Il TEDx si è diffuso in più di 170 paesi e ha superato la soglia del miliardo di visualizzazioni sul canale YouTube TEDxTalks.

 Per acquistare gli ultimi biglietti rimasti occorrerà connettersi al sito ufficiale www.tedxnapoli.com e cliccare sulla sezione biglietti o direttamente al link https://goo.gl/XnLigr.

L’EVOLUZIONE DELLA TECNOLOGIA PER IL CONTRASTO ALLA CONTRAFFAZIONE

Alla Camera dei Deputati l’Intergruppo parlamentare  per la tutela del marchio aziendale presieduto dall’On. Guido Galperti ha incontrato Giuseppe Pacotto, CEO di  TESISQUARE®, per un confronto sulle evoluzioni tecnologiche per la lotta alla contraffazione finalizzata a tutelare i marchi del lusso 

Dalla tutela del marchio tramite le nuove tecnologie ICT nascono nuove opportunità per la valorizzazione del settore luxury del nostro Paese” – ha dichiarato l’On. Guido Galperti, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per la tutela del marchio aziendale in occasione del recente incontro tenutosi a Roma presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati al quale ha partecipato anche Marco Felisati in rappresentanza di Confindustria. Per Galperti: “L’utilizzo illegale di un marchio aziendale, da parte di un soggetto contraffattore, fa venir meno il valore che, attraverso tale marchio, l’acquirente attribuisce ad un determinato bene”.

E’ intervenuto all’incontro, tra gli altri, anche l’On. Angelo Senaldi, Segretario della Commissione parlamentare per la lotta alla contraffazione. “Le nuove tecnologie – ha precisato – garantiscono una doppia tutela. Quella dei marchi, innanzitutto, la cui contraffazione causa danni economici e di reputazione. E quella dei consumatori, che hanno nuove opportunità di verifica su autenticità e provenienza di ciò che acquistano. Data la flessibilità di utilizzo che li caratterizza, i nuovi strumenti possono agire su un tema cruciale, quello della fiducia nel rapporto tra produttore e consumatore”.

 [amazon_link asins=’6202449527,B000NVSSDM,B00ESN5YYC,B01KJK4H3Q,8817058610′ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’83217d72-d03a-11e7-bfa6-0314a8f2e16c’]

L’Intergruppo ha ospitato Marco Felisati in rappresentanza di Confindustria e Giuseppe Pacotto, CEO di TESISQUARE®, che ha presentato Tesi PYB (https://tesipyb.com), un sistema di certificazione ad alta tecnologia che garantisce al consumatore l’autenticità dei prodotti luxury e permette la loro tracciabilità prima e dopo l’acquisto, per tutti gli anni di vita del prodotto. “Tesi PYB rappresenta un importante strumento di lotta alla contraffazione – ha sottolineato Giuseppe Pacotto, CEO di TESISQUARE® – perché consente sia al Brand che al consumatore di monitorare ogni singola unità di prodotto e di intraprendere una serie di azioni finalizzate alla salvaguardia dell’autenticità, in una logica di condivisione delle informazioni”.

Il Brand può infatti disattivare il codice identificativo della singola unità di prodotto in caso di furto, vendita attraverso canali non autorizzati o presenza di codici identici (etichette contraffatte). Inoltre, attraverso l’App per smartphone e tablet, i clienti possono leggere il codice identificativo e verificare l’autenticità di qualsiasi prodotto in-store, on-line o in altri ambiti, segnalando eventuali prodotti fake e condividendo l’informazione di proprietà e autenticità anche attraverso i social network.

 L’Italia ha prodotto negli anni dei brand prestigiosi che godono di fama internazionale e che subiscono da anni danni economici e reputazionali derivanti dal fenomeno della contraffazione. Il mercato del falso, come segnala il rapporto CensisMinistero dello Sviluppo Economico, vale, solo in Italia, 6,9 miliardi di euro (in crescita del +4,4% rispetto al 2012). Le tecnologie ICT ed una costante opera di sensibilizzazione culturale rappresentano delle possibili soluzioni a questo fenomeno. 

 INTERGRUPPO PARLAMENTARE PER LA TUTELA DEL MARCHIO

L’Intergruppo, specificamente dedicato alla tutela del marchio, è stato costituito all’inizio dell’anno ed ha tra i suoi principali obiettivi quello di approfondire le questioni relative alla materia e dialogare e condividere le diverse esperienze con i colleghi degli altri Parlamenti, principalmente europei, al fine di creare un movimento di opinione consapevole sull’importanza e sul valore del marchio. Tutto ciò al fine di dare un contributo importante anche in un Paese come il nostro dove il marchio è un bene economico da tutelare, non solo ed esclusivamente per le singole aziende ma per l’intero Sistema Paese.  Il Presidente dell’Intergruppo parlamentare per la tutela del marchio è l’On. Guido Galperti.  Fanno parte dell’Intergruppo circa 30 parlamentari, tra Camera e Senato.

 TESISQUARE® – Where IT happens è la piazza delle soluzioni software collaborative nella quale persone, tecnologie e processi vengono interconnessi. L’azienda è protagonista da 20 anni nel mondo dell’Information Technology, con una presenza estesa a livello internazionale, un fatturato superiore ai 25 milioni di euro ed oltre 5.000 clienti. Le soluzioni di TESISQUARE® gestiscono ogni anno circa 100 milioni di transazioni e sono utilizzate in oltre 80 paesi da un network di 25.000 aziende; consentono di digitalizzare i processi lungo la supply chain estesa, dal produttore al consumatore finale, generando valore attraverso una piattaforma integrata di Sourcing and Procurement, Supply Chain Execution, Transportation Management, Retail and e-Commerce. TESISQUARE® abilita inoltre la collaborazione e la visibilità in tempo reale grazie a capabilities trasversali in ambito Governance, Risk and Compliance, Digital Transformation, E2E Control Tower e Supply Chain Finance: veri e propri acceleratori che permettono alle aziende di evolvere più rapidamente nel loro percorso di innovazione. La leadership in ambito supply chain execution e visibility è stata riconosciuta anche dalla principale società a livello mondiale di ricerca e analisi in ambito IT.             

Marketing & Big Data – La strategia Omnicanale in Italia è fondamentale per 2 imprese su 3, ma solo 1 su 10 sa interpretare i dati sul cliente

 

 Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano

www.osservatori.net

 Osservatorio Omnichannel Customer Experience

  

Sono 31,7 milioni[1] (pari al 60% della popolazione di età superiore a 14 anni) gli italiani che utilizzano Internet in una o più fasi del processo di acquisto, ma la personalizzazione del contenuto in funzione dell’utente che accede a un sito o a un’app non è ancora particolarmente diffusa: il 29% delle aziende analizzate la fa, il 43% ci sta lavorando, ma il 28% non l’ha ancora inserita nella tabella di marcia. Più della metà delle aziende intervistate non ha un unico Crm in cui raccoglie tutte le informazioni sull’anagrafica clienti provenienti dai diversi prodotti/brand/canali.

[amazon_link asins=’8811682479,8838789894,8868951886,8848131549,8891621854′ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e1e638e4-cec5-11e7-ac55-6dffa07be796′]

L’approccio Omnicanale in Italia: per il 63% delle aziende è strategico, ma solo una su dieci è in grado di incrociare molteplici dati sul cliente e garantire un’esperienza integrata e coerente sui diversi punti di contatto .

L’importanza dell’omnicanalità da parte del top management si riflette sul coinvolgimento di più funzioni organizzative: il Marketing è attivo nell’88% dei casi, il Crm nel 68%, l’IT nel 59%, la Comunicazione nel 55% e le Vendite nel 39%. Ma solo nel 24% delle realtà considerate tutte le business unit interessate hanno un elevato grado di coinvolgimento.

Gli obiettivi della strategia omnicanale sono sia tangibili – incremento delle vendite (indicato dall’81% delle aziende del campione) e miglioramento della customer acquisition/aumento dei lead (64%) – che intangibili – come la personalizzazione delle comunicazioni (62%), il miglioramento dell’engagement (59%) e della loyalty (55%). Ancora poco diffusi gli obiettivi legati alla modifica e alla creazione di prodotti e servizi (rispettivamente 25% e 21%).

La quasi totalità delle aziende italiane raccoglie e immagazzina i dati di anagrafica/contatto (98% dei casi analizzati) e storico di acquisto (86%) e circa tre su quattro i dati provenienti da sistemi di analytics su canali proprietari (79%), indagini di mercato e customer satisfaction (76%) e risultati delle campagne pubblicitarie online (74%). Tuttavia quasi un quarto delle realtà non integra ancora alcuno di questi dati per crearsi una vista unica sul cliente e il 40% gestisce in quest’ottica al più due o tre tipologie di informazioni, tendenzialmente quelle più semplici (come anagrafica clienti e storico di acquisto).

Nel 63% dei casi l’omnicanalità è considerata strategica dai vertici aziendali, mentre per il 23%, pur essendo ritenuta rilevante, non rientra nelle direttrici di sviluppo di breve/medio termine e per il 9% non figura per nulla tra le direzioni strategiche aziendali. La base di partenza è la creazione di un Crm unico che integri tutti i dati sull’anagrafica clienti provenienti dai diversi prodotti/brand/canali, ma solo il 47% delle aziende intervistate dichiara di disporne.

Queste alcune delle evidenze emerse dalla prima edizione dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano*, che ha condotto una ricercaattraverso oltre 100 interviste lato domanda e offerta, una survey condotta su un campione di grandi e medio-grandi aziende italiane appartenenti ai principali settori e tre momenti plenari di confronto e discussione che hanno coinvolto complessivamente oltre 150 aziende della domanda.

“Siamo di fronte a profondi cambiamenti del comportamento dei consumatori nella loro relazione con la marca, che avviene sempre più secondo una molteplicità di canali, in qualsiasi momento e luogo” afferma Giuliano Noci, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience. “Sono ormai 31,7 milioni[2], pari al 60% della popolazione di età superiore a 14 anni, gli italiani che utilizzano Internet in una o più fasi del processo di acquisto e si aspettano, pertanto, di vivere esperienze di marca integrate sui vari punti di contatto (punto vendita, sito internet, eCommerce, social network, contact center, pubblicità)”.

“È evidente come anche le imprese italiane abbiano ormai intrapreso un percorso che prevede la creazione di più canali e punti di contatto attraverso cui il cliente possa interagire con l’azienda”, afferma Raffaello Balocco, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience “Tuttavia, sono ancora distanti da una gestione integrata della relazione con il consumatore che possa garantire una customer experience olistica, coerente su tutti i canali e senza interruzioni o ridondanze nel passaggio da uno all’altro (omnicanale appunto) e si trovano, pertanto, di fronte alla necessità di trasformare la logica dei propri modelli aziendali da prodotto centrico a cliente centrico”.

Per poter garantire un’esperienza omnicanale ai consumatori, occorre adottare una strategia basata sui dati lungo tutto il processo di relazione con il cliente, dalla comunicazione alla vendita e al post-vendita.

Raccolta e analisi dei dati

Il punto di partenza è la raccolta dei dati disponibili in azienda a supporto del processo di relazione con il consumatore: dati che provengono da diversi touchpoint (dal punto vendita al sito Internet/eCommerce, dal call center alla pubblicità, dai canali di direct marketing alle mobile app), dati immagazzinati in svariati sistemi informativi (come Crm o sistemi di cassa) e dati che possono provenire non solo dall’interno, ma anche dall’esterno dell’azienda (ad esempio, acquistati da data provider terzi).

La sola raccolta di dati non è però sufficiente senza un’accurata fase di analisi, in cui si vanno a selezionare i dati realmente utili e di valore e a generare insight rilevanti, per massimizzare l’efficacia delle azioni di marketing e vendita. Essa permette, inoltre, di generare cluster di segmenti di clienti e di individuare per ciascuno di essi uno o più customer journey, ossia il percorso che i clienti compiono, attraverso diversi punti di contatto, nel processo d’acquisto (e utilizzo) di un determinato bene o servizio. Infine, questa fase prevede l’analisi dei contenuti fruiti dal consumatore (content intelligence) per comprenderne gli interessi e arricchirne così il profilo così da essere più efficaci nelle successive fasi di contatto.

Dalla Ricerca emerge che la quasi totalità delle aziende raccoglie e immagazzina i dati di anagrafica cliente e informazioni di contatto (98% dei casi analizzati) e di storico di acquisto (86%), tipologie di dati tipicamente raccolte a livello di singolo individuo. Molto diffusa è, comunque, anche la raccolta di dati provenienti da sistemi di analytics su canali proprietari (79%), indagini di mercato e customer satisfaction (76%) e risultati delle campagne pubblicitarie online (74%): questi dati sono invece tendenzialmente gestiti a livello aggregato.

“La maggioranza delle realtà (40%), però, si limita al più ad incrociare due o tre tipologie di dati, tendenzialmente quelle di anagrafica clienti e storico d’acquisto, mentre poco più di una su tre è in grado di integrare anche dati più complessi (come quelli provenienti da analytics, advertising, interazioni one to one). Inoltre quasi un quarto delle realtà non integra ancora alcun dato per crearsi una vista unica sul cliente”, dichiara Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience. “Colpisce, inoltre, il fatto che più della metà delle aziende intervistate non abbia ancora un unico Crm che raggruppi tutti i dati sull’anagrafica clienti provenienti dai diversi prodotti/brand/canali.”

Oltre un terzo delle aziende rispondenti non traccia né ricostruisce, ad oggi, il customer journey del cliente, il 44% lo fa ma solo sui touchpoint digitali, mentre il 20% è in grado di farlo su tutti i canali (fisici e digitali).

Attivazione dei dati

A valle della creazione di una vista unica sul cliente e della generazione degli insight vi è la fase in cui i dati vengono “attivati” per generare iniziative di comunicazione, marketing o vendita profilate sulla base del consumatore a cui sono indirizzate (o del suo cluster di appartenenza). Lo scopo è interagire con lo specifico cliente attraverso azioni per lui rilevanti, nel momento più opportuno, nel giusto contesto e attraverso il corretto canale.

L’automazione di tale processo (Marketing Automation) consente alle aziende di mettere in campo azioni di marketing, comunicazione e vendita più tempestive e di misurarne rapidamente l’efficacia: se l’utilizzo di regole e automazioni è piuttosto frequente a livello di singolo canale di contatto, le aziende italiane sono ancora lontane da un approccio integrato su tutti – o almeno molti – dei touchpoint a disposizione. Solo il 16% delle aziende rispondenti alla survey dichiara, infatti, di gestire in maniera integrata tutti o quasi i propri punti di contatto e, inoltre, ben un quarto delle aziende interrogate non pratica alcuna gestione integrata. Anche la personalizzazione del contenuto in funzione dell’utente che accede a un sito/app non è ancora particolarmente diffusa: il 29% delle aziende del campione lo fa, il 43% ci sta lavorando, ma il 28% non l’ha ancora inserita nella tabella di marcia.

“In sintesi, dunque, in Italia, l’implementazione di strategie omnicanale è ancora agli inizi nella gran parte delle realtà, come testimoniato dai numerosi indicatori di maturità rilevati nel corso della Ricerca” afferma Nicola Spiller, Direttore dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience.“Possiamo affermare che solo il 10% del campione di imprese analizzato abbia già una discreta maturità nella gestione integrata dei punti di contatto e nella creazione di una vista unica sul cliente. All’opposto, quasi la metà delle aziende intervistate è ancora in una fase embrionale su entrambi i fronti”.

L’impatto sull’organizzazione aziendale e i possibili benefici

Andando ad analizzare la situazione italiana emerge che, in termini di commitment del vertice aziendale, nel 63% dei casi l’omnicanalità è considerata importante: è infatti prioritaria nell’8% delle imprese del campione, mentre nel 55% è una delle direzioni di sviluppo strategico. Per il 23% essa, pur essendo ritenuta rilevante, non rientra nelle direttrici di sviluppo di breve/medio termine. Infine per il 5% essa è prioritaria solo per una specifica business unit e per il 9% non rientra per nulla tra le direzioni strategiche aziendali. La generale consapevolezza dell’importanza dell’omnicanalità da parte del top management si riflette sul coinvolgimento di più funzioni organizzative: il Marketing è attivo nell’88% dei casi, il Crm nel 68%, l’IT nel 59%, la Comunicazione nel 55% e le Vendite nel 39%. A queste si aggiungono le funzioni Digital e Customer Experience, presenti in azienda rispettivamente nel 65% e nel 39% dei casi analizzati. A fronte di ciò emerge, tuttavia, come vi siano gradi di commitment molto diversificati a livello delle diverse funzioni aziendali coinvolte. Solo nel 24% delle realtà considerate tutte le business unit interessate hanno un elevato grado di commitment; nel 54% dei casi ciò non avviene per una diversa percezione dei benefici e nel 17% dei casi per un disallineamento negli obiettivi specifici di ciascuna funzione.

Dal punto di vista dell’impatto delle singole azioni, solo nel 25% delle aziende intervistate è presente un sistema di misurazione completo di tutti i principali obiettivi correlati alla customer experience, mentre per il 64% la misurazione è parziale o relativa solo ad alcuni obiettivi e il rimanente 11% dichiara di non disporre di un sistema di misurazione adeguato.

“Dalla fotografia delle aziende italiane emerge come una buona parte di esse abbia messo in campo azioni volte a rafforzare la propria capacità di generare insight: il 50% di esse, infatti, ha strutturato competenze di analisi dei dati e generazione di insight all’interno delle diverse funzioni aziendali”, aggiunge Nicola Spiller, Direttore dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience. “Un ulteriore 26%, inoltre, ha creato un team trasversale che si occupa di questa attività. Per quanto riguarda invece la gestione di progetti di revisione delle attività di marketing in ottica data driven, è evidente che ci siano ancora ampi margini di miglioramento: solo il 37% delle aziende intervistate, infatti, afferma di aver attualmente strutturato un gruppo deputato a gestire tali tipologie di progetti”.

“Attraverso strategie di omnicanalità può essere perseguita un’ampia varietà di obiettivi”, conclude Marta Valsecchi, Direttore dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience.“Tra quelli di maggior priorità per le aziende analizzate nella Ricerca vi sono sia obiettivi tangibili – quali incremento delle vendite (81% dei casi) e miglioramento della customer acquisition/aumento dei lead (64% dei casi) – sia obiettivi intangibili – quali personalizzazione delle comunicazioni (62% dei casi), miglioramento dell’engagement (59% dei casi) e miglioramento della loyalty (55% dei casi). Sono invece ancora poco diffusi obiettivi legati al miglioramento e alla creazione di prodotti e servizi (rispettivamente 25% e 21%)”.

*L’edizione 2017 dell’Osservatorio Omnichannel Customer Experience è realizzata con il supporto di Accenture Interactive, Adobe Systems Italia, Alpenite, Kettydo+, Poste Italiane, SPLIO, Stay Human Group, THRON; Adabra, Fastweb, GS1 Italy, MailUp, rdcom.it, Ubiquity.

[1] Osservatorio Multicanalità, 2017.

[2] Osservatorio Multicanalità, 2017.

Black Friday su Amazon.it: anticipazioni e 11 consigli per non perdere le 15.000 offerte

Al via la settimana del Black Friday:
oltre 15.000 offerte e sconti dal 20% al 40%.


Il Black Friday di Amazon entra nel vivo con nuove offerte ogni giorno proposte ogni 5 minuti, a partire da oggi e fino a lunedì 27 novembre, giorno del Cyber Monday. 


Per tutta la settimana, saranno disponibili offerte su Kindle Paperwhite e tablet Fire.


I clienti Amazon Prime hanno un accesso esclusivo anticipato di 30 minuti alle Offerte Lampo,
i clienti Amazon Prime di Milano e zone limitrofe, con Prime Now, avranno a disposizione centinaia di offerte del Black Friday, con consegna ultra veloce in un’ora o in finestre di due ore.


La grande attesa è terminata: inizia oggi la settimana del Black Friday di Amazon.it che metterà a disposizione dei clienti Amazon migliaia di offerte con sconti dal 20% al 40% a partire da oggi e fino al 24 novembre, giorno del Black Friday. Le offerte proseguiranno sabato e continueranno fino alla giornata di lunedì 27 novembre in occasione del Cyber Monday.

I clienti possono cominciare ad acquistare al seguente link www.amazon.it/blackfriday.

“Lo scorso anno, l’entusiasmo dei nostri clienti per la settimana del Black Friday, è stato semplicemente incredibile. Quest’anno abbiamo quindi deciso di riproporre 5 giorni di offerte. I clienti Amazon potranno così iniziare a fare acquisti di Natale approfittando di offerte vantaggiose su popolari prodotti di elettronica, capi moda e anche le eccellenze artigianali da parte dei nostri artigiani Made in Italy grazie al Marketplace di Amazon. Inoltre, grazie a Prime Now, i clienti Amazon Prime dell’area metropolitana di Milano avranno a disposizione offerte esclusive con consegna ultra-veloce in un’ora o in finestre di due ore” afferma François Nuyts, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es.

Ecco un’anticipazione dei prodotti che saranno in offerta:

Inoltre, in questo periodo e fino al 31 dicembre, Amazon Music Unlimited è disponibile per i nuovi clienti al costo complessivo di 0,99 euro per 3 mesi, dando la possibilità di accedere a 50 milioni di brani, centinaia di playlist e radio personalizzate. L’abbonamento si rinnoverà mensilmente a 9,99 euro al mese. Maggiori infromazioni a questo link: amazon.it/amazonmusicunlimited

Le migliori offerte di oggi includono anche uno sconto di 30 euro sul Kindle Paperwhite, rendendo l’eReader più famoso di Amazon disponibile a soli 99,99 euro e il Fire Tablet HD 8 a 79,99 euro. Tutti i Dash Button, in esclusiva per i clienti Amazon Prime, saranno in offerta a 1,99 euro durante l’intera settimana, è previsto inoltre uno sconto di 4,99 euro sull’ordine effettuato al primo utilizzo.

Per l’edizione 2017 del Black Friday, nella giornata di venerdì 24, Amazon vuole inoltre riservare una sorpresa in più per i clienti con le “Offerte Pazze”: prodotti che permettono di fare un regalo inatteso e simpatico, come il salame di Langhirano lungo 1 metro, oppure l’edizione speciale del “Box: Rocky, Creed” che contiene 7 DVD Blu-Ray e i pantaloncini ispirati al film.

11 consigli per sfruttare al meglio il Black Friday

Per non perdere nessuna offerta su Amazon.it in occasione del Black Friday, ecco 11 suggerimenti per sfruttare al massimo la giornata dedicata agli sconti.

Segnare la data sul calendario. È opportuno impostare un promemoria alla mezzanotte di venerdì 24 novembre in modo da essere pronti a iniziare lo shopping su www.amazon.it/blackfriday.

  1. . Consigliamo, inoltre, di salvare la pagina nei propri preferiti
  2. Accesso anticipato con Amazon Prime. I clienti Amazon Prime  hanno accesso alle Offerte Lampo 30 minuti prima di tutti gli altri, beneficiando delle spedizioni illimitate in un giorno senza costi aggiuntivi su oltre un milione di articoli e con consegne gratuite in 2-3 giorni su altri milioni, così come della consegna in un’ora o in finestre di due ore su una selezione di promozioni con Prime Now nell’area di Milano. Per diventare clienti Amazon Prime visitare il sito www.amazon.it/prime e iscriversi ad Amazon Prime al costo annuale di 19,99 euro iniziando con il periodo di usogratuito di 30 giorni.
  3. Acquista ovunque tu sia dall’app Amazon. I clienti Amazon.it potranno approfittare delle offerte del Black Friday e acquistare dai propri smartphone e tablet tramite l’app gratuita di Amazon, che consentirà loro di accedere facilmente agli sconti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo si trovino.
  4. Acquista su Prime Now e ricevi gli ordini in una o due ore. I clienti Amazon Prime che vivono nelle aree metropolitane di Milano potranno anche godere quasi immediatamente degli acquisti del Black Friday effettuati tramite l’app Prime Now oppure dal sito primenow.amazon.it, grazie ad una selezione di centinaia di offerte, tra cui alcune esclusive, disponibili tramite questo servizio, che offre consegne gratuite in un’ora o in finestre di due ore.

Dai più di un’occhiata. Oltre alle promozioni della giornata, che iniziano a mezzanotte e durano 24 ore, il Black Friday offre le Offerte Lampo, disponibili solo per un periodo limitato, aggiornate ogni 5 minuti e della durata massima di 6 ore.

L’Ovale Blu lancia FordPass in Italia, l’esperienza di possesso a portata di smartphone

 

  • L’Ovale Blu introduce in Italia FordPass, un’app sviluppata per “rendere più connessa” l’esperienza di possesso dell’auto, facilitarne la gestione e agevolare gli spostamenti

 

  • L’app si inserisce in un più ampio programma a medio e lungo termine e diventerà, nel tempo, un hub di soluzioni di mobilità che accompagneranno Ford nell’affiancare al proprio ruolo di costruttore d’auto, quello di Mobility Company

 

  • La versione di lancio offre ai clienti Ford servizi connessi, che avvicinano l’esperienza di utilizzo dei sistemi di bordo a quella degli smartphone, aggiungendo il traffico in tempo reale alle mappe del navigatore, il controllo dello stato di salute dell’auto, nonché la ricerca delle stazioni di rifornimento più economiche e dei parcheggi vicini alla propria destinazione

 

L’Ovale Blu introduce in Italia FordPass, un’app sviluppata per “rendere più connessa” l’esperienza di possesso dell’auto, facilitarne la gestione e agevolare gli spostamenti. FordPass è già disponibile per il download nelle versioni Android e iOS all’interno dei rispettivi store.

 [amazon_link asins=’B00L9Z4ZGK,B001BAQOSU,B00Z8X34QG,B01MR4L962,B06Y5Q9FXB’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’4990501e-cbab-11e7-a2f3-ab9c2e558181′]

L’app si inserisce in un più ampio programma a medio e lungo termine e diventerà, nel tempo, un hub di soluzioni di mobilità, che accompagneranno Ford nell’affiancare al proprio ruolo di costruttore d’auto quello di Mobility Company. 

La prima versione lanciata in Italia, offre ai clienti Ford servizi connessi che avvicinano l’esperienza di utilizzo del sistema di infotainment Ford SYNC 3 a quella degli smartphone, stabilendo una continuità tra l’auto e il proprio dispositivo portatile. 

Con FordPass iniziamo un nuovo viaggio che parte dall’auto e che indirizza l’Ovale Blu verso i territori dei servizi di mobilità”, ha dichiarato Fabrizio Faltoni, Presidente e Amministratore Delegato di Ford Italia. “Iniziando da una maggiore integrazione degli smartphone, accompagneremo i nostri clienti verso gli scenari futuri che saranno delineati dai prossimi veicoli connessi. Nel medio e lungo termine ciò trasformerà il modo in cui le persone si muovono ogni giorno, e noi accompagneremo il cambiamento puntando, come è scritto nel nostro DNA, a rendere il futuro accessibile a tutti”. 

Grazie a FordPass, è possibile collegarsi alla propria automobile e attivare servizi connessi, come le informazioni sul traffico in tempo reale, che saranno utilizzati dal navigatore di bordo per calcolare i percorsi ottimizzati in base alle condizioni delle strade, o inviare dallo smartphone all’auto le destinazioni da raggiungere, che saranno impostate automaticamente. Durante la connessione, inoltre, l’auto comunica il “proprio stato di salute” e informa, con una notifica, anche in caso di eventuali campagne di richiamo. L’app consente, infine, di avere sempre a portata di mano informazioni come il chilometraggio, il livello del carburante e le garanzie attive.

Nella sezione “Il mio Ford Partner” è consultabile una mappa con posizione, informazioni e servizi offerti dalla rete Ford. È possibile impostare il proprio Ford Partner preferito per ogni veicolo, avendo sempre a disposizione, ovunque e in ogni momento, i contatti, i riferimenti e le indicazioni per raggiungerlo. Gli interventi di assistenza presso il proprio Ford Partner di riferimento, saranno prenotabili direttamente dallo smartphone, con un’anteprima dei costi della manutenzione.

All’interno dell’app è disponibile sia un collegamento rapido, per entrare in contatto in pochi istanti con l’assistenza stradale, sia un servizio di assistenza dedicato, disponibile tramite live chat, telefono ed e-mail.

FordPass offre, anche, un’utile mappa delle stazioni di rifornimento completa di prezzi sempre aggiornati, permettendo agli utenti di localizzare quella più vicina o più conveniente, scegliendo in base alle proprie esigenze. Una volta effettuata la propria scelta, sarà possibile raggiungere il distributore direttamente tramite il navigatore del SYNC semplicemente sfiorando lo schermo.

Una seconda mappa mostra, invece, i parcheggi disponibili in prossimità della destinazione da raggiungere. Impostando il tempo di sosta, si potranno consultare sia i prezzi sia la disponibilità. Dopo aver parcheggiato, si potrà impostare un timer o aggiungere foto e note alla posizione, e l’app fornirà istruzioni passo-passo per ritornare all’auto.

Per ulteriori informazioni sulle caratteristiche disponibili al lancio e restare aggiornati sulle  funzionalità che saranno costantemente integrate nel tempo, consultare il sito www.fordpass.it

Anche Amazon Music Unlimited in offerta speciale

Black Friday 2017

Amazon Music Unlimited:  3 mesi a soli 0,99 euro

In vista dell’imminente settimana di offerte dedicata al Black Friday, che si terrà dal 20 al 24 novembre, e che proseguirà poi fino alla giornata di Cyber Monday (lunedì 27 novembre), Amazon Music mette a disposizione già da oggi un’offerta imperdibile per tutti i clienti che desiderano iscriversi ad Amazon Music Unlimited: 3 mesi di abbonamento al costo di 0,99 Euro. Chi non avesse infatti ancora provato Amazon Music Unlimited, il servizio di musica on-demand che propone un catalogo di oltre 50 milioni di canzoni, centinaia di playlist e radio personalizzate, potrà accedere al servizio, sottoscrivendo l’abbonamento individuale, al costo complessivo di soli 0,99 euro per i primi tre mesi, al posto di 9,99 euro al mese.

L’offerta è già attiva, sarà disponibile fino al 31 dicembre e valida solo per i nuovi clienti Amazon Music Unlimited. Dopo i primi 3 mesi a 0,99 €, l’abbonamento si rinnoverà mensilmente al costo di € 9,99 al mese. È possibile scoprire più dettagli e condizioni della promozione al seguente link: www.amazon.it/amazonmusicunlimited

***

Amazon Music

Amazon Music è la meta per i clienti che desiderano avere la maggiore possibilità di scelta per accedere e ascoltare tutta la loro musica preferita. In aggiunta allo streaming tramite Amazon Music Unlimited, Amazon Music offre un’ampia selezione di CD e Vinili, incluso il servizio AutoRip su più di centomila album, tramite il quale ricevi subito e senza costi aggiuntivi la versione in formato digitale del CD o del Vinile acquistato, nonché decine di milioni di canzoni MP3 da acquistare. Per maggiori informazioni visita Amazon Music  www.amazon.it/amazonmusic.

AUDIBLE – Arriva il nuovo corso di inglese JOHN PETER SLOAN

OMG!

JOHN PETER SLOAN ARRIVA IN ESCLUSIVA SU AUDIBLE CON LISTEN AND LEARN,

IL SUO PRIMO CORSO D’INGLESE DI LIVELLO INTERMEDIO

PER ASPIRANTI ANGLOFONI

 

“Il più efficace insegnante di inglese mai apparso nel nostro Paese” ha scelto Audible

per proporre il suo primo intermediate course, disponibile sull’app e sul sito Audible!

Quante volte ti sei trovato a dire “anche quest’anno l’inglese lo miglioro l’anno prossimo”? Stop ai vani propositi: l’occasione finalmente c’è, e non è mai stata così semplice e a portata di smartphone e cuffie. Audible, società Amazon leader nell’audio entertainment di qualità, presenta in esclusiva il primo corso d’inglese di livello intermedio curato da John Peter Sloan, il più noto ed efficace insegnante di inglese mai apparso nel nostro paese, e prodotto da Audible Originals. Un contenuto imperdibile, comodo e completamente digitale, per tutti coloro che vogliono migliorare la propria conoscenza della lingua inglese in modo alternativo, quasi rivoluzionario, divertente e senza annoiarsi.

Il corso è una vera e propria full immersion: 27 audiocast da 20 minuti, ciascuno da ascoltare dove e quando si vuole sulla app Audible. Quale miglior soluzione, quindi, per rendere produttivo il tempo che tutti quanti impieghiamo quotidianamente, ad esempio, negli spostamenti quotidiani casa-lavoro? O in palestra, durante la corsa, la passeggiata con il cane, o le pulizie in casa?

La scelta degli argomenti, la qualità dei consigli e la simpatia contagiosa della voce di John Peter Sloan, con la collaborazione degli insegnanti Robert Dennis e Daniela Di Muro, riusciranno a migliorare il difficile rapporto degli italiani con l’inglese?

 [amazon_link asins=’B075CPFY5Y,B076JHZKQW,B0779GWVMB,B0779H4DRB,B0779GVWYF’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’67902eb0-c948-11e7-9a10-2b7aa571b8cc’]

Questa è la sfida di Sloan, che propone 12 macrotematiche affrontate via via nelle lezioni, così svariate da insegnare a destreggiarsi in tutte le situazioni, come dei veri inglesi doc. Tra le altre:

ü  Meeting, dai diversi tipi di saluto, alle parole e alle formule che si utilizzano quando ci si incontra, sia in ambiente informale che in ambiente professionale;

ü  Who am I, come presentarci agli altri ovvero tutte le frasi utili per parlare di noi stessi e farci conoscere. E le domande corrette da fare agli altri per conoscerli;

ü  Health, il nostro corpo e il suo stato di salute. Parlare della nostra anatomia, dei disturbi, delle malattie, a volte non è semplice nemmeno nella nostra lingua. Qui c’è tutto l’occorrente per parlarne con un medico in inglese;

ü  Eating out, il cibo è cultura e genera mille occasioni di dialogo: ecco le parole e le frasi utili per chiacchierare del mondo del food, dalle tipologie di cucina, agli chef preferiti, a come prenotare un tavolo al ristorante;

Il tutto, sotto forma di dialoghi tra due veri ragazzi inglesi, intervallati da interventi didattici ed esplicativi dalla viva voce del mitico Sloan.

Proprio qui risiede la portata rivoluzionaria di questo corso d’inglese: non incentrato sulla grammatica e avulso dal contesto, ma un corso che parte da situazioni reali per arrivare alle spiegazioni tecniche. In ogni dialogo, il focus sarà su quattro aspetti della lingua inglese: Pearls (parole importanti ma poco conosciute dagli italiani); False friends (parole con un significato apparentemente simile in italiano, ma che in realtà vogliono dire tutt’altro); Pronunciation (parole che spesso vengono pronunciate in modo errato); USA (parole che in American English sono diverse dall’inglese anglosassone).

Non pensate che questo corso sia la risposta perfetta ad un proposito da mettere subito in agenda? J

Il nuovo contenuto audio, primo nel suo genere, si aggiunge agli oltre 13.000 titoli e 80.000 ore di ascolto già accessibili dal catalogo Audible, in ogni momento e luogo, anche senza connessione. Un’offerta premium e completamente digitale, proposta agli utenti attraverso una conveniente offerta “all you can listen”: un pratico abbonamento mensile al costo di 9.99€, gratis per i primi 30 giorni di utilizzo e con accesso illimitato all’intero catalogo. Gli utenti che si abbonano possono scaricare e godere, dai propri smartphone, pc e tablet, di migliaia di contenuti audio disponibili a qualsiasi ora, in qualsiasi luogo, senza interruzioni pubblicitarie, scaricabili e ascoltabili anche quando non si è connessi a Internet.

 Quindi… Listen and learn, da oggi con Audible.it!

Le terze parti possono essere un grosso rischio per la sicurezza delle aziende

Anche se molte aziende stanno investendo in sicurezza informatica indipendentemente dal ROI (il 63% nel 2017 rispetto al 56% del 2016), un nuovo studio di Kaspersky Lab e B2B International ha rilevato che il costo medio di un incidente di sicurezza informatica è in crescita. Secondo il report “IT security: cost-centre or strategic investment?[1]”, le falle alla sicurezza informatica più costose per le aziende di qualsiasi dimensione derivano da errori di terze parti, il che significa che le aziende non dovrebbero soltanto investire nella propria sicurezza, ma anche prestare attenzione a quella dei loro partner.

[amazon_link asins=’0071713409,1555877842,0071818464,8820366908,8850332009′ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’63862a04-c946-11e7-b7c2-b3fc4e6cd6f2′]

Lo studio di quest’anno rivela una crescita promettente dell’importanza che le aziende danno alla sicurezza IT. Le aziende stanno, infatti, iniziando a vedere la sicurezza come un investimento strategico e la quota del budget IT che viene speso per la sicurezza informatica è in crescita, raggiungendo quasi un quarto (il 23%) del budget IT nelle grandi aziende. Questa tendenza è in realtà comune alle aziende di tutte le dimensioni, incluse quelle molto piccole dove le risorse economiche sono più ridotte. Tuttavia anche se la sicurezza sembra beneficiare di una grande parte del budget IT, il problema è che quest’ultimo si sta riducendo. Per esempio, il budget medio di sicurezza IT nelle grandi aziende in termini assoluti è calato da 25,5 milioni di dollari dell’anno scorso a 13,7 milioni di dollari nel 2017.

Questa è una grande preoccupazione per le aziende, visto che – a differenza dei budget in sicurezza IT – i costi per la ripresa dalle violazioni alla sicurezza sono in aumento. Quest’anno, le PMI hanno speso una media di (87,8 mila dollari per incidenti sulla sicurezza (rispetto agli 86,5 mila dollari del 2016), mentre le grandi aziende hanno affrontato un aumento ancora più grande di 992 mila dollari nel 2017, rispetto agli 861 mila dollari del 2016.

Riguardo all’Italia, lo studio ha evidenziato che nel nostro Paese per le PMI l’impatto totale medio di una violazione di dati è ammontata a 75.600 euro e per le grandi aziende dieci volte tanto, cioè 856.800 euro. Inoltre, le aziende enterprise hanno speso in media 69.720 euro per migliorare il software e l’infrastruttura a seguito di un problema alla sicurezza.

Tuttavia, aumentare i budget per la sicurezza IT è solo una parte della soluzione, visto che le perdite più gravi derivano da incidenti che riguardano terze parti e i loro errori informatici. Le PMI hanno dovuto pagare fino a 140 mila dollari per incidenti che hanno colpito infrastrutture ospitate da terze parti, mentre le grandi aziende hanno perso quasi due milioni di dollari (1,8 milioni di dollari) a causa di falle che hanno colpito fornitori con cui condividevano dati e 1,6 milioni di dollari a causa di un livello insufficiente di protezione degli laaS-provider.

Non appena un’azienda permette l’accesso ai suoi dati o infrastrutture a un’altra azienda, le debolezze di una delle due società intaccano entrambe. Questa questione sta diventando sempre più importante dal momento in cui i governi di tutto il mondo fremono per introdurre nuove legislazioni che richiedono che le organizzazioni forniscano informazioni su come condividono e proteggono i dati personali.

 “Gli incidenti alla sicurezza informatica che riguardano terze parti sono dannosi per le aziende di tutte le grandezze e il loro impatto finanziario è ancora più grave. Questo perché le minacce si evolvono velocemente mentre le aziende e la legislazione cambiano lentamente. Quando norme come il GDPR diventeranno giuridicamente applicabili e prima che le aziende riescano ad aggiornare le loro policy, le società si ritroveranno a dover pagare anche le spese per la loro inadempienza”, afferma Alessio Aceti, Head of Enterprise Business Division di Kaspersky Lab.

Per aiutare le aziende nelle loro strategie di sicurezza IT, Kaspersky Lab presenta il Kaspersky IT Security Calculator, che si basa sul panorama delle minacce del mercato e contiene specifiche raccomandazioni di protezione. Questo strumento per le aziende è una guida aggiornata sui costi per la sicurezza IT in base ai budget medi spesi (suddivisi per area geografica, industria e dimensione dell’azienda), misure di sicurezza, principali vettori di minacce, perdite economiche e consigli su come evitare una compromissione. Si può trovare a questo link il Kaspersky IT Security Calculator e l’intero report “IT security: cost-centre or strategic investment?”.

Kaspersky Lab offre soluzioni che soddisfano le richieste delle piccole e medie imprese e delle grandi aziende in termini di endpoint protection, DDoS protection, cloud security, difesa da minacce avanzate e servizi di sicurezza informatica. Per ulteriori informazioni sulla nostra offerta di soluzioni enterprise di prossima generazione e sui nostri prodotti per le piccole e medie imprese, visitate il sito.

 


[1] Indagine globale condotta a partire dal 2011. L’ondata più recente dei dati sono stati raccolti da marzo ad aprile 2017, con un totale di 5274 interviste condotte in 30 Paesi, inclusa l’Italia.

Exit mobile version

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi