Distretto Tecnologico per Beni e Attività Culturali: 23 mln di euro per Patrimonio e Nuove Tecnologie

 

Patrimonio Culturale e Nuove Tecnologie:
nel Lazio arriva il

Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali

23,3 milioni di euro per l’innovazione tecnologica dei beni e attività culturali nella Regione Lazio

165 musei tra statali, civici e provinciali, 17 tra università, istituti centrali e organismi di ricerca, 30.000 imprese legate alla filiera della cultura e del turismo: questi sono i numeri dell’inestimabile patrimonio culturale del Lazio, che dal 21 marzo 2018 sarà al centro dell’innovazione tecnologica grazie al Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali (DTC).

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Pubblicato sul BUR della Regione Lazio, il DTC – Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai Beni e alle Attività Culturali nasce con l’obiettivo di costruire una rete strutturata di rapporti e di collaborazioni tra la ricerca pubblica e quella privata, collegandole al sistema delle imprese.

Il patrimonio culturale del Lazio rappresenta infatti un settore strategico, da tutelare e sviluppare anche in funzione delle opportunità che offre ma che potrebbe ulteriormente svilupparsi grazie a un nuovo sistema che coinvolga tutte le sue componenti. Il nuovo Avviso pubblico – finalizzato alla valorizzazione e fruizione in modalità innovativa del patrimonio culturale della regione – mette a disposizione una dotazione di 3,2 per la progettazione e 20 milioni di euro per la realizzazione: un totale di 23,2 milioni di euro per interventi tecnologici destinati a rendere fruibili luoghi, percorsi e itinerari reali e virtuali fornendo, al contempo, opportunità di lavoro ai giovani professionisti, possibilità di sviluppo alle imprese del territorio e creazione di nuove destinazioni turistiche.

I titolari dei beni culturali del Lazio (Istituti e Luoghi della Cultura come definiti dagli artt. 101 e ss del Codice dei Beni Culturali), che siano proprietari, gestori o futuri gestori pubblici/privati, potranno presentare proposte di valorizzazione attraverso l’applicazione e lo sviluppo di nuove tecnologie per i Beni e le Attività Culturali.

Domande a partire dalle ore 12 del 21 marzo 2018.

Per info e dettagli: www.lazioinnova.it/news/

DAL 15 AL 18 MARZO Al via la prima edizione della MILANO DIGITAL WEEK

Al via la prima edizione della Milano Digital Week:
oltre 400 gli appuntamenti che dal 15 al 18 marzo connetteranno l’intera città attraverso il digitale.

Quattro giorni a porte aperte, per tutti i cittadini, fra dibattiti, mostre, curiosità, seminari, performance, spettacoli, workshop, corsi di formazione e laboratori per scoprire i volti più inaspettati della Milano digitale.

Eventi diffusi in tutta la città, a partire dal quartier generale di BASE e Cariplo Factory.

Info e programma completo su milanodigitalweek.com.

 Un’intera città “connessa” attraverso il digitale, con oltre 400 appuntamenti diffusi e rivolti a tutti i cittadini: è questo lo spirito con cui prende avvio, dal 15 al 18 marzo, la prima edizione della Milano Digital Week. Un’iniziativa promossa dal Comune di Milano in collaborazione con il Team per la Trasformazione Digitale e realizzata da Cariplo Factory, in collaborazione con IAB – Interactive Advertising Bureau e Hublab e grazie ai main partner AutoScout24, BMW Italia, Fastweb, Intesa Sanpaolo, Nexi, Samsung Electronics Italia e TeamSystem.

Saranno quattro giorni a “porte aperte”, dedicati alla produzione e diffusione di conoscenza e innovazione attraverso il digitale, con un approccio inclusivo, trasversale e partecipativo. Professionisti, addetti ai lavori ma soprattutto cittadini, curiosi, appassionati, giovani e bambini avranno la possibilità di scoprire i tanti volti della Milano digitale, riuniti per la prima volta in un unico palinsesto di mostre, dibattiti, seminari, performance, spettacoli, workshop, corsi di formazione e laboratori, a partire dal quartier generale della manifestazione, BASE, e per tutta Milano con progetti speciali ed eventi in città.

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Info, orari, sedi e programma completo su: www.milanodigitalweek.com

“Siamo pronti a partire con questa sfida – dichiara Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici -. Ci eravamo posti l’obiettivo di offrire alla città 100 eventi ma siamo addirittura riusciti a quadruplicare l’offerta per i cittadini. Ora ci aspettano quattro giorni intensi in cui Amministrazione, partner dell’iniziativa, aziende, centri di ricerca e università mostreranno il cuore digitale di Milano, che batte forte e alimenta il tessuto economico e sociale della città. Il Comune di Milano racconterà i tanti progetti di digitalizzazione che coinvolgono tutti gli assessorati, le attività di educazione digitale e le iniziative realizzate in collaborazione con il Team digitale del Governo per aiutare i cittadini a scoprire le potenzialità dello Spid, il sistema di identità digitale che permette di accedere a molti servizi della Pubblica amministrazione”.

Un grande racconto collettivo, fatto di esperienze e progetti in divenire, esempi virtuosi di trasformazione e nuove opportunità, con un obiettivo ambizioso e concreto: comprendere come l’innovazione sta cambiando il nostro modo di vivere, lavorare, interagire, e come può contribuire sempre di più a migliorare il nostro quotidiano, personale e professionale, la qualità della vita e il futuro stesso della città.

Una città, Milano, oggi più che mai dinamica, vivace, attrattiva, pronta ad abbracciare nuove sfide, capace di accogliere giovani e talenti e di accompagnarli nella loro crescita, alimentata da quella tradizione innovatrice che fin dal primo Novecento l’ha vista conquistare primati, dalla sanità alla chimica, dalla progettazione alla manifattura. Un’attitudine confermata ancora una volta dall’eccezionale risposta seguita alla chiamata diffusa lanciata in occasione della Milano Digital Week a tutti gli attori del digitale – grandi o piccoli – presenti a Milano. Il risultato è un’attivazione senza precedenti di università e centri di produzione del sapere, luoghi di formazione e di ricerca, aziende e associazioni, istituzioni, startup, nuovi attori della manifattura urbana e tante altre realtà che si racconteranno dal 15 al 18 marzo, aprendo le porte e mostrando il proprio know how ad addetti ai lavori, cittadini e studenti.

Dalle arti all’educazione, dalla mobilità al business, alla comunicazione, dalla manifattura alla sanità, fino alla sicurezza: sono tanti e in continua evoluzione gli ambiti che abbracciano in maniera trasversale il digitale e che troveranno spazio nei quattro giorni della Milano Digital Week attraverso i numerosi appuntamenti in programma, per la maggior parte gratuiti. E tanti saranno i luoghi eccezionalmente aperti al pubblico, i laboratori interattivi per bambini e ragazzi, e le curiosità: dal galateo delle social street alla centrale operativa Beccaria della Polizia Locale, dai robot umanoidi alla registrazione digitale delle bici contro il furto, dal dietro le quinte del sistema di voting di X Factor, alle professioni del futuro, fino alle tecniche di personal branding attraverso i social media. E poi, perché no, felicità e nonni digitali.

“Avvicinare le persone al digitale: questo è lo spirito con cui è nata la Milano Digital Week. Gli oltre 400 eventi del palinsesto testimoniano che la città di Milano ha risposto alla sfida. Cariplo Factory è nata per tradurre l’innovazione digitale in progresso sociale ed economico. I quattro giorni della Milano Digital Week sono un segno tangibile di questo progresso, che si misura anche sulla sua capacità di essere inclusivo e partecipativo”, afferma Carlo Mango, Consigliere Delegato di Cariplo Factory.

“IAB è l’associazione che rappresenta il mondo digitale in Italia. Avere dato il la a un evento che coinvolge la città di Milano e i suoi cittadini è una soddisfazione che mi fa piacere condividere con tutte le aziende e le associazioni che hanno fatto crescere la cultura del digitale a Milano e in Italia”, dichiara Carlo Noseda, Presidente IAB.

Nicola Zanardi, CEO di Hublab e curatore della Milano Digital Week 2018 afferma: “E’ un primo tentativo di mappare la Milano che utilizza il digitale per progettare, trasformare, innovare, includere. Con una risposta molto intensa da parte della città e dei suoi attori dove ognuno ha portato il suo pezzo, la sua esperienza, aprirà le sue porte e si connetterà con gli altri. Una bella fotografia della Milano che c’è già e che sarà l’habitat naturale delle trasformazioni. Una vera e propria biodiversità digitale”.

HIGHLIGHTS MILANO DIGITAL WEEK

EVENTO DI APERTURA
Ad aprire la Milano Digital Week nel quartier generale di BASE (via Bergognone 34) sarà, giovedì 15 marzo dalle ore 10 alle 12, l’appuntamento internazionale del Digital Bridge”, a cura dell’Assessorato alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici del Comune di Milano, un’importante occasione di confronto tra le città più tecnologiche e innovative, con l’obiettivo di condividere buone pratiche e visioni nel campo della trasformazione digitale, e un momento per tutti per scoprire le eccellenze in Europa e nel mondo.

A questo si aggiungeranno DIVERSI APPUNTAMENTI ORGANIZZATI DAL COMUNE DI MILANO, fra cui:
# lo “SPID TOUR, per invitare tutti i cittadini a scoprire l’ID Digitale, l’identità digitale unica che aiuta a fruire di moltissimi servizi della pubblica amministrazione, realizzato dall’Assessorato alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici in collaborazione con Team Digitale.
# le speciali
visite guidate per vedere in azione Eustorgio, il robot di ultima generazione della Cittadella degli Archivi, uno dei più grandi archivi meccanizzati d’Europa, in grado di estrarre in maniera automatica i faldoni presenti nelle corsie d’acciaio che custodiscono i documenti e di organizzarli in modo intelligente.
# E ancora: il tram dell’innovazione, a cura di Women&Tech in collaborazione con ATM; dall’Assessorato alla Partecipazione e Open Data l’incontro “bilancio partecipativo: si vota!”, con la presentazione delle proposte che accedono alla fase del voto raccontate dai promotori, e “Milano aperta. La città in numeri e il bilancio trasparente”; dalle Politiche Sociali e Trasformazione Digitale il Corso specialistico in Digital Transformation per il terzo settore e “il web a portata di nonno” perché anziani e tecnologia sono un binomio vincente; dall’Assessorato casa e lavori pubbliciQuartieri connessi” e “Counter online”, per mostrare l’avanzamento del progetto di riqualificazione degli alloggi popolari; WEMI, il portale dei servizi domiciliari del Comune di Milano (Direzione Politiche Sociali, Sistemi Informativi, Agenda Digitale) e tanti altri appuntamenti ancora.

EVENTI DI CHIUSURA
La prima edizione della Milano Digital Week si concluderà domenica 18 marzo, con due eventi ideati e prodotti ad hoc per la rassegna.
# Ad accompagnare la week verso il suo giorno di chiusura, Milano trasmette Milano. Dalla Torre Branca a
Pirelli HangarBicocca, a cura di elita, in partnership con Radio Raheem. In diretta dalla Torre Branca, la prima parte di 36 ore di web broadcasting del suono della nostra città sulla nostra città. Una trasmissione in live streaming ininterrotta, da mezzogiorno di venerdì 16 fino a mezzanotte di sabato 17 marzo, trasmessa dallo studio di Radio Raheem temporaneamente situato in cima alla Torre nel Parco Sempione. Decine tra deejays, produttori, musicisti, artisti, attivisti del suono e del pensiero che anima Milano rappresenteranno punti immaginari uniti da un tracciato musicale, che inizia alla torre Branca e si concluderà con un evento finale in Pirelli HangarBicocca nello spazio deI Sette Palazzi Celesti” di Anselm Kiefer, grazie all’agenzia M&C Saatchi disegnando così una mappa ideale di ciò che pulsa, vive e suona nella città.

# Alle ore 20 al Teatro dell’Arte Triennale i Deproducers, invitati per l’occasione dalla Milano Digital Week, offriranno gratuitamente il loro spettacolo-concerto “Planetario, con la loro musica per conferenze scientifiche e l’astrofisico Fabio Peri (ingresso libero fino ad esaurimento posti). 

# Inoltre alle ore 18 l’inaugurazione di #lacittachesale, l’opera al neon – progetto site specific realizzato dagli artisti Vedovamazzei per AEM a cura di Rossella Farinotti -, che verrà accesa e sarà installata permanentemente all’esterno della torre della Cittadella degli Archivi del Comune di Milano (via Gregorovius 15). Un grande neon giallo di sette metri, visibile giorno e notte, che rappresenta il nome di Umberto Boccioni – personaggio di cultura e simbolo di quella “città che sale” da cui gli artisti hanno ripreso il titolo – firmato da Tommaso Marinetti e presente in un documento originale racchiuso all’interno degli archivi.

BASE (Via Bergognone 34)
Quartier generale della Milano Digital Week sarà BASE, dove si concentreranno alcuni degli appuntamenti di punta della manifestazione, a partire dal “Digital Bridge”, con una mostra, incontri affidati agli opinion leader di settore e progetti speciali.

# In particolare, dal 16 al 18 marzo (apertura 15 marzo ore 19.30) la mostra fotografica Futuro Presente”, a cura di ArtsFor_, racconterà la trasformazione digitale attraverso venti storie interpretate da fotografi di fama internazionale, con oltre 300 fotografie, proiettate su cinque maxi schermi, per un percorso tra immagini e musica che avvicineranno il pubblico alla scoperta di progetti sorprendenti. Immersiva anche l’esperienza da provare nella prima sala cinema 360° in Italia “Ultrareal world– un progetto di Milano Film Festival e BASE Milano realizzato in collaborazione con Fastweb Digital Academy e grazie ai visori Samsung Gear VR – con una rassegna dedicata ai documentari in Virtual Reality.

Negli spazi dell’ex Ansaldo si alterneranno per tutti e quattro i giorni della week incontri e riflessioni affidati a esperti e opinion leader su temi di stretta attualità fra cui fake news, cyber security, sharing mobility, pagamenti digitali, data driven business, tecnologie per la salute, blockchain, i valori di MEET, il neonato centro internazionale per la Cultura Digitale, e tanto altro ancora.

# Il dibattito suIl grande inganno delle fake news. Il valore dell’informazione, vedrà presenti tra gli altri Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, Sarah Varetto, direttore di Sky TG24 e Gianmario Verona, Rettore dell’Università Bocconi.

# IAB Italia propone un evento all’insegna della promozione di una cultura digitale che possa dare valore all’economia del nostro Paese: IAB Seminar Digital Power: dive into Data Driven Business, un format innovativo che ospiterà case history e best practice su Data & Programmatic, Marketing Automation, Machine Learning e altre tecnologie innovative che stanno dando una nuova forma al mondo dell’advertising. L’evento, dove ospiti di prestigio condivideranno la propria visione sul futuro del mercato dell’advertising, ha l’obiettivo di mostrare come l’utilizzo dei dati possa massimizzare l’efficacia delle azioni di comunicazione e potenziare così il business.

Un evento pubblico, a cura di Intesa Sanpaolo, indagherà in particolare la cultura e i principi legati al paradigma della Circular Economy, in forte connessione con l’utilizzo delle tecnologie digitali e della social innovation. E lancerà una call for talents&ideas, al fine di tracciare le iniziative “circolari” di maggior successo a livello nazionale. Inoltre nella filiale di Piazza Cordusio, il 15 marzo Intesa Sanpaolo ospiterà un workshop dedicato all’Artificial Intelligence “AI, scienza (e non fantascienza) a servizio del business”, che riporterà al concreto il tema dell’AI, affrontando gli effetti reali della tecnologia, nel business e in particolare a supporto delle attività di automazione dei processi e dell’assistenza ai clienti. Intesa Sanpaolo porterà la propria testimonianza sui nuovi modelli intelligenti di interazione con i clienti.

# Grazie ai workshop gratuiti proposti da Fastweb Digital Academy, la scuola per le nuove professioni digitali creata da Fastweb insieme a Fondazione Cariplo, sarà possibile scoprire le tecnologie di realtà virtuale e aumentata, le tecniche della stampa 3D, i sistemi più innovativi di e-commerce management e il personal branding attraverso i social media. Cittadini e appassionati di tecnologia avranno inoltre la possibilità di visitare il Data Center Fastweb di ultima generazione situato a Milano e tra i più avanzati al mondo per efficienza, sicurezza, rispetto ambientale.

# “Cashless Milano Hack”, l’hackathon di due giornate non stop organizzato da Nexi in collaborazione con Cariplo Factory e Codemotion con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative per sostenere lo sviluppo di un modello di città smart grazie ai pagamenti digitali senza l’utilizzo di denaro contante.

# Sky Italia partecipa alla week con diversi appuntamenti. A BASE, cinque panel che sveleranno al pubblico i segreti delle tecnologie digitali utilizzate nei film d’arte firmati Sky, ma anche la Computer Vision e il 4K HDR. A questo si aggiungeranno due giornate, rivolte alle scuole e aperte al pubblico, all’interno del Software Centre di Sky, dove si potrà partecipare a sessioni di serious gaming, a workshop di coding, realizzazione di una webapp, ma anche scoprire cosa si nasconde dietro le quinte del sistema di voting di X Factor.

# Wired Italia, chiamato dalla Milano Digital Week a realizzare un dizionario 4.0 con 30 parole chiave di questa trasformazione, organizzerà in partnership con l’ospedale HUMANITAS, “Wired Health, un evento in cui sarà raccontata – con ospiti internazionali e italiani – la rivoluzione che medicina e salute stanno vivendo attraverso le tecnologie digitali. 

# Sempre in BASE, grazie al Digital Park – un’area dedicata ad attività ludico-didattiche a tema tecnologico realizzata da Cariplo Factory, Fondazione Tronchetti Provera e Codemotion Kids! – anche bambini, ragazzi e famiglie potranno scoprire il lato divertente e creativo della tecnologia tra robot, kit make, linguaggi di programmazione a blocchetti e coding.

PROGETTI SPECIALI ED EVENTI IN CITTA’
Tantissimi gli appuntamenti diffusi per l’intera città negli ambiti più diversi: dall’agenda digitale all’internet of things, dalla smart manufacturing alla self driving car, dai digital payments all’alfabetizzazione digitale fino alle applicazioni digital in differenti campi culturali e molto altro. 

Università e accademie
Alla Milano Digital Week saranno presenti la maggior parte delle università e i centri di formazione del territorio tra cui IED – Istituto Europeo di Design, IULM – Libera università di lingue e comunicazione, NABA – Nuova accademia di belle arti, Politecnico di Milano, Scuola Politecnica di Design, Università degli Studi di Milano – Bicocca, Università Cattolica del Sacro Cuore, che apriranno le loro porte a studenti, giovani creativi, docenti, professionisti e non solo attraverso un programma di workshop, open lesson, conferenze, ma anche installazioni interattive, entertainment, game, arte digitale, sound, in un dialogo a distanza con la presentazione di PMI Observer da parte dell’Osservatorio delle piccole e medie imprese di Senaf Tecniche Nuove.

Digital arts
Molti gli eventi dedicati all’incontro tra arti e mondo digital, dalla musica alla fotografia, dal design all’arte, all’architettura. Di spicco i Digital Design Days, l’evento internazionale dedicato al design digitale, all’innovazione aperta, alle tecnologie d’avanguardia, alla creatività, che alla sua terza edizione anticipa i tempi, proprio per rientrare all’interno della Milano Digital Week, con tre giorni di conferenze, workshop, installazioni e feste in compagnia delle migliori menti digitali al mondo. Alla Triennale di Milano sarà presente STARTS, l’ambiziosa iniziativa della Commissione Europea per promuovere l’innovazione digitale attraverso l’inclusione di artisti, scienziati e creativi nei progetti di innovazione finanziati dal programma Horizon 2020.

Non poteva mancare il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, con i suoi 20 anni di attività digitale, che propone un percorso per scoprire l’anima digital del più grande museo tecnico-scientifico in Italia tra serious game, esperienze multimediali multiplayer e collaborative, percorsi di VR, ricostruzioni 3D, storie sonore. E ancora, in collaborazione con Sony Interactive Entertainment Italia, il museo porta i visitatori su Marte grazie a PlayStation®VR, nei panni dell’astronauta Mark Watney, protagonista del film Sopravvissuto – The Martian. Per AIAP associazione italiana design della comunicazione visiva, alcuni dei protagonisti italiani del digital typefaces design dialogheranno sullo stato dell’arte di una disciplina in continua evoluzione. Mentre con “Park Mapp”, applicazione che mappa l’architettura della città sviluppata dallo studio Park Associati, si potranno esplorare le architetture moderne e contemporanee di Milano. Porteranno invece alla scoperta della street art i tour di MAUA, il nuovo museo di arte urbana aumentata.

A cura di BEPART e Leftloft, il Contest Creativo Milano Digital Week 2018 in Augmented Reality è invece un bando che esplora nuovi linguaggi multimediali, tecnologie emergenti e alternative fruitive che sempre di più entreranno nella vita quotidiana delle persone. Inquadrando con l’APP Milano Digital Week le installazioni presenti in BASE, Piazza della Scala, Piazza Fontana, Darsena, sarà possibile vedere i contenuti realizzati dagli artisti digitali selezionati.

E, alla Fabrica del Vapore, Storie digitali, per la prima volta a Milano un festival dedicato alle storie digitali di successo. Persone, società, esperienze, aziende, culture, mestieri raccontate dai loro protagonisti.

Servizi per il cittadino
Confindustria digitale con la collaborazione del Team per la Trasformazione Digitale e delle Associazioni territoriali di Confindustria, organizza il roadshow “Sistema Paese 4.0” al fine di supportare la diffusione delle grandi piattaforme digitali previste dal Piano Triennale e facilitare attorno ad esse una maggiore collaborazione tra PA e mercato. Durante l’evento verranno creati momenti di confronto e dibattito attorno alle principali componenti previste dal Piano Triennale con l’obiettivo di diffondere la conoscenza sui benefici che esse possono portare e stimolare lo sviluppo di nuove progettualità trasversali. Tante anche le occasioni per scoprire e imparare a utilizzare gli strumenti digitali a disposizione dei cittadini.

Alfabetizzazione digitale
Tanti gli incontri intergenerazionali come “ABCDigital”, il programma di alfabetizzazione e diffusione della cultura digitale in cui i giovani insegnano agli over 60, l’incontro dedicato ai “Nonni digitali. Istruzioni per l’uso”, il “Prontuario per genitori di nativi digitali, l’incontro dedicato alle famiglie per fornire un valido strumento per supportare il dialogo tra genitori e figli sulla conoscenza e fruizione del mondo digitale. E poi i millennials e il confronto tra generazioni.
Fra i progetti speciali, l’appuntamento a cura dell’Associazione Parole O_Stili e Università degli Studi di Milano – BicoccaSi è ciò che si comunica: costruire al meglio la propria digital identity”, un momento formativo per i giovani che puntano sull’acquisizione delle competenze digitali necessarie per entrare nel mondo del lavoro. Un percorso di creazione di un’identità digitale utile per presentarsi nel migliore dei modi ma, soprattutto, per utilizzare le” giuste” parole e gli stili “giusti”.
La domanda “Digitali e felici?” è invece al centro dell’incontro a cura dell’Associazione Manuia. Policies for Happiness, per riflettere su come
la rivoluzione tecnologica e digitale che stiamo vivendo influisce sul benessere e la felicità individuale e collettiva.

Business e aziende
# Samsung Electronics Italia propone, all’interno del Samsung District, un calendario di incontri dedicati a temi di assoluta rilevanza sociale come le fake news, la digitalizzazione dei processi formativi, l’utilizzo della tecnologia nel rapporto tra genitori e figli, i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, fino alle nuove professioni social nate a ridosso della rivoluzione digitale. E poi, tutte le novità degli smartphone e dei dispositivi di ultima generazione connessi alla casa e non solo.
# “TalkS – Digital Is Running”, un vero e proprio think-tank che riunirà attorno a un tavolo importanti aziende del mercato ICT, le istituzioni e gli opinion leader del mondo dell’innovazione con l’obiettivo di dare vita a un dialogo aperto e collaborativo sul tema della trasformazione digitale in Italia e sulle principali linee-guida che contraddistingueranno questo processo vitale per le aziende e il Sistema Paese nei prossimi anni. Il 14 marzo, inoltre, si terrà la TeamSystem HackNight, hackathon grazie al quale i giovani talenti italiani potranno mettersi alla prova ideando una nuova soluzione per la contabilità che faciliti, in modo digitale, la vita delle PMI.
# BMW Italia esporrà presso BASE la Nuova BMW i8 Roadster, una vettura che rappresenta l’icona di una nuova era. Grazie alle innovative soluzioni BMW ConnectedDrive, la BMW i8 Roadster è infatti perfettamente collegata in rete, per una forma di mobilità intelligente e sostenibile. Inoltre DriveNow, il car sharing di BMW MINI, sarà provider di mobilità per tutta la durata della Digital Week, auto della flotta sempre a disposizione a BASE per spostarsi agilmente tra gli eventi della rassegna.

MILANO DIGITAL WEEK

15 – 18 marzo 2018

Oltre 400 eventi in tutta la città 

Info, orari, sedi e programma completo su: www.milanodigitalweek.com

info@milanodigitalweek.com

#MilanoDigitalWeek

FACEBOOK INAUGURA A ROMA L’ELECTION LOUNGE E ANNUNCIA NUOVI PRODOTTI LEGATI ALLE ELEZIONI PER IL 4 MARZO

FACEBOOK INAUGURA A ROMA L’ELECTION LOUNGE
E ANNUNCIA, PER IL 4 MARZO, NUOVI PRODOTTI
LEGATI ALLE ELEZIONI

L’impegno di Facebook a supporto di una comunità informata e civicamente impegnata continuerà fino al giorno del voto, domenica 4 marzo.

È stata, infatti, inaugurata oggi a Roma la Facebook Election Lounge, uno spazio interamente dedicato alle elezioni. Situata in Piazza San Lorenzo in Lucina, la Lounge consentirà di conoscere e provare gli strumenti a supporto della partecipazione civica lanciati in queste settimane, seguire in tempo reale le conversazioni su Facebook relative alle elezioni e creare contenuti divertenti e virali nell’originale photo-boot di Instagram allestito per l’occasione. La Facebook Election Lounge sarà aperta al pubblico venerdì 2 e sabato 3 marzo, dalle 10.30 alle 19.30.

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All’interno della Lounge sarà inoltre possibile scoprire i nuovi prodotti che Facebook lancerà il giorno delle Elezioni per sostenere la partecipazione civica:

  • Giornata del Voto, che comparirà in cima al News Feed delle persone il 4 marzo per ricordare di andare a votare. Lo strumento consentirà anche di accedere ad informazioni su come votare e di condividere di aver votato.
  • Risultati delle Elezioni, uno strumento che, dopo la chiusura dei seggi, renderà possibile, grazie alla partnership con Ansa, seguire i risultati degli scrutini su Facebook man mano che verranno aggiornati.

Queste iniziative si aggiungono a quanto già realizzato per facilitare la partecipazione civica delle persone in Italia e la loro corretta informazione nel corso della campagna elettorale:

  • “Punti di vista”: uno strumento disponibile nel News Feed che ha permesso agli elettori di confrontare le posizioni dei principali partiti politici su temi chiave per il Paese. Le informazioni incluse in Punti di vista sono state fornite dagli stessi partiti politici, attraverso la compilazione della sezione Temi presente all’interno delle loro Pagine Facebook. Le categorie della sezione Temi sono state definite insieme al CENSIS, il principale centro di ricerche socio-demografiche italiano, e all’International Center on Democracy and Democratization della LUISS.
  • “Candidati”: uno strumento che comparirà nel News Feed di tutti gli italiani e consentirà di avere accesso a informazioni sul nuovo sistema elettorale, sui programmi dei diversi partiti, sugli eventi previsti in campagna elettorale, sui candidati della propria circoscrizione, con cui sarà possibile entrare in contatto diretto, e sulle rispettive posizioni su alcuni temi principali.
  • Facebook Live con Ansa: una serie di interviste, in diretta sulla pagine Facebook di Ansa, ai leader dei principali partiti e movimenti politici realizzate da giornalisti Ansa, che hanno consentito alle persone di interagire, porre domande e commentare in diretta.

Indagine Kaspersky Lab: un italiano su due infettato da virus durante la visione di contenuti pornografici

     ·         Quasi la metà degli adulti italiani (49%) è stata infettata da un virus informatico dopo aver visualizzato contenuti per adulti online

·         In media, i nostri connazionali guardano contenuti per adulti cinque volte alla settimana e uno su cinque (21%) usa il proprio dispositivo di lavoro per accedere ai contenuti pornografici

·         Tre italiani su dieci (28%) hanno incolpato parenti o amici dell’infezione contratta dal proprio computer

·         Quattro italiani su dieci (39%) credono di rimanere al sicuro dai virus semplicemente usando la modalità di navigazione in incognito per guardare contenuti per adulti

·         Un nuovo video svela le dieci “malattie sessualmente trasmissibili (MST) digitali” più comuni e i loro sintomi

 Secondo una nuova indagine condotta da Kaspersky Lab, quasi la metà degli adulti italiani (49%) ha contratto un virus sul proprio notebook, PC o dispositivo mobile dopo aver guardato contenuti per adulti online. I risultati della ricerca rivelano quanto gli utenti siano a rischio di contrarre una “malattia sessualmente trasmissibile (MST) digitale” non proteggendo adeguatamente i propri device.

L’indagine condotta da Kaspersky Lab, che ha coinvolto 1.000 adulti italiani, ha inoltre svelato che la vergogna di essere stato infettato ha spinto tre utenti su dieci (28%) a incolpare parenti o amici dell’infezione contratta dopo aver visitato siti per adulti.

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In media, gli intervistati hanno dichiarato di guardare contenuti pornografici sul proprio computer o qualsiasi altro dispositivo in media cinque volte alla settimana e più della metà (55%) ha ammesso di guardare contenuti per adulti almeno una volta al giorno, trascorrendo ogni volta in media 23 minuti su questi siti. Di conseguenza, gli italiani trascorrono più di 4 giorni all’anno visitando siti con contenuti a luci rosse. Quasi un quinto degli intervistati (17%) ha ammesso di guardare siti per adulti durante l’orario lavorativo usando il PC, il tablet o lo smartphone dell’ufficio.

Quasi una persona su dieci (8%) ha dichiarato di navigare in modo non sicuro, non avendo installato alcuna soluzione di sicurezza internet sui propri dispositivi. La stessa percentuale crede erroneamente di essere al sicuro navigando su siti per adulti via tablet o smartphone, pensando che questi device non possano essere infettati.

Una recente indagine globale di Kaspersky Lab ha rivelato che i malware mobile spesso si nascondono dietro ai contenuti per adulti per attirare gli utenti: i ricercatori hanno scoperto 23 famiglie di malware per Android che sfruttano contenuti pornografici per nascondere le proprie reali funzionalità.

“Nel 2017 abbiamo identificato almeno 27 varianti di malware per PC specificatamente pensati per cercare le credenziali dei siti a pagamento di contenuti per adulti. Questo genere di siti è interessante per i cyber criminali perché hanno un elevato numero di utenti che possono essere presi di mira e che saranno meno disposti a riferire l’infezione per non dover spiegare come l’hanno contratta”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab. “Con 323.000 bug malware progettati per il furto d’identità, la corruzione dei file e il ricatto scoperti da Kaspersky Lab ogni giorno, è sempre più importante che gli utenti adottino comportamenti sicuri online e prendano le giuste precauzioni”.

Il 39% degli italiani pensa di essere al sicuro usando la modalità di navigazione in incognito, mentre un intervistato su quattro (40%) crede di proteggere il proprio computer dai virus cancellando la cronologia del browser.

Inoltre, il 26% ha ammesso di aver mentito su un’infezione da virus informatico perché temeva di averlo preso navigando su un sito per adulti, mentre il 18% è stato colto in flagrante da un amico, un familiare o il partner.

Di seguito i dettagli sulle dieci MST digitali che possono colpire i dispositivi degli utenti mentre guardano contenuti per adulti:

1.      Trojan: potrebbero mascherarsi da programmi innocui ma contengono un payload nocivo.

2.      Drive-by download: un metodo comune di diffusione dei malware. I cyber criminali cercano siti non sicuri e impiantano uno script dannoso nel codice delle pagine: sfruttano ogni applicazione vulnerabile sui computer, infettando automaticamente gli utenti quando visitano il sito.

3.      Click-jacking: gli utenti vengono indotti a cliccare su un oggetto di una pagina web convinti di cliccare su un altro. Il click-jacking può essere usato per installare malware, ottenere l’accesso agli account o per attivare la webcam di una vittima.

4.      Bot di Tinder: programmi automatici progettati per fingersi persone reali su un sito di appuntamenti e indurre gli utenti a cliccare sui loro profili e svelare informazioni confidenziali.

5.      Cat-Phishing: i criminali informatici si mettono in mostra sui siti di appuntamento o nelle chat room, invitando gli utenti a cliccare su link per accedere a chat erotiche live o immagini per adulti.

6.      Ransomware: i cyber criminali usano dei “blocker” per impedire alle vittime di accedere al proprio dispositivo, spesso informandole che il blocco è dovuto a “contenuti pornografici illegali” scoperti sul device, affinché chi ha visualizzato contenuti pornografici online sia reticente a riferire l’accaduto alle forze dell’ordine.

7.      Worm: un programma che si replica ma non scrive il proprio codice in altri file. Dopo essersi installato sul dispositivo della vittima cerca un modo per diffondersi su altri device.

8.      Pornware: potrebbe trattarsi di un programma legittimo ma potrebbe contenere un adware installato da un altro programma nocivo, progettato per inviare contenuti inappropriati al dispositivo della vittima.

9.      Spyware: software che consente a un criminale di ottenere di nascosto informazioni sulle attività online della vittima e trasmetterle all’esterno del dispositivo.

10. Falsi anti-virus: programmi che fingono di essere anti-virus sfruttando la paura degli utenti di aver installato software nocivi guardando contenuti pornografici.

Secondo una recente indagine di Kaspersky Lab, il 25,4% degli utenti mobile (almeno 1,2 milioni di persone) hanno subito un attacco malware almeno una volta nel 2017 e 199 milioni di URL sono stati identificati come nocivi. Nel 2017 sono stati registrati 1 miliardo di attacchi online.

È possibile scaricare il report globale sulle minacce informatiche per gli utenti di contenuti pornografici online qui: https://www.kaspersky.com/blog/porn-themed-threats-report/20891/

Kaspersky Lab svela le vulnerabilità scoperte in uno smart home hub

In occasione del Mobile World Congress i ricercatori di Kaspersky Lab hanno annunciato la scoperta di alcune vulnerabilità in uno smart hub utilizzato per gestire tutti i dispositivi e i sensori connessi installati in casa. L’analisi rivela come per un cyber criminale sia possibile accedere da remoto al server del prodotto e scaricare un archivio contenente i dati personali di utenti casuali, necessari per accedere ai loro account, per poi ottenere il controllo dei loro sistemi domestici.

La popolarità dei dispositivi connessi continua ad aumentare, insieme alla richiesta degli smart home hub poiché rendono molto più semplice la gestione della casa, unendo tutte le impostazioni dei dispositivi in ​​un’unica piattaforma e consentendo agli utenti di configurarle e controllarle tramite interfacce web o applicazioni mobile. Inoltre, alcune di queste soluzioni servono anche come sistema di sicurezza. Allo stesso tempo, essere degli “unificatori” rende questi dispositivi un obiettivo attraente per i criminali informatici che potrebbero utilizzarli come punto d’accesso per gli attacchi remoti. All’inizio dell’anno scorso, Kaspersky Lab ha scoperto un dispositivo per la smart home che offriva una vasta superficie di attacco agli intrusi, basata su algoritmi di generazione di password deboli e porte aperte. Durante la nuova indagine, i ricercatori hanno scoperto che una progettazione non sicura e diverse vulnerabilità nell’architettura del dispositivo smart potevano fornire ai criminali l’accesso alla casa degli utenti.

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In primis, i ricercatori hanno scoperto che l’hub invia i dati dell’utente quando comunica con un server, incluse le credenziali necessarie ad accedere all’interfaccia web dello smart hub l’ID utente e la password – oltre ad altre informazioni personali come il numero di telefono dell’utente utilizzato per gli alert. Gli autori di attacchi remoti possono scaricare l’archivio con queste informazioni inviando una richiesta legittima al server che include il numero di serie del dispositivo. L’analisi, inoltre, mostra che il numero di serie può facilmente essere scoperto dai criminali grazie ai metodi semplicistici della sua generazione.

Secondo gli esperti, i numeri seriali possono essere scoperti con metodi di forza-bruta usando la logic analysis e poi confermati attraverso una richiesta al server: se un dispositivo con quel numero seriale è registrato in un sistema cloud, i criminali riceveranno informazioni affermative. Di conseguenza, potranno accedere all’account web dell’utente e gestire le impostazioni dei sensori e dei controller collegati all’hub.

Tutte le informazioni sulle vulnerabilità rilevate sono state segnalate al fornitore e successivamente corrette.

“Sebbene i dispositivi IoT siano stati il focus dei ricercatori della cyber sicurezza negli ultimi anni, si stanno dimostrando ancora insicuri. Abbiamo scelto in modo casuale uno smart home hub e il fatto che l’abbiamo trovato vulnerabile non è un’eccezione ma un’ulteriore conferma dei continui problemi di sicurezza nel mondo IoT. Sembra che, letteralmente, ogni dispositivo IoT − anche il più semplice − contenga almeno un problema di sicurezza. Ad esempio, abbiamo recentemente analizzato una lampadina intelligente. Potreste chiedervi cosa potrebbe andare storto con una lampadina che permette di cambiare solo il colore della luce e alcuni altri parametri di illuminazione tramite lo smartphone. Bene, abbiamo scoperto che tutte le credenziali delle reti wi-fi, cioè i nomi e le password, a cui la lampadina si era precedentemente collegata venivano archiviate nella sua memoria senza crittografia. In altre parole, la situazione attuale nella sfera della sicurezza IoT è che anche la vostra lampadina potrebbe mettervi in pericolo”, ha affermato Vladimir Dashchenko, Head of Vulnerabilities Research Group dell’ICS CERT di Kaspersky Lab.

“È molto importante per i produttori garantire un’adeguata protezione ai propri utenti e prestare molta attenzione ai requisiti di sicurezza durante lo sviluppo e il rilascio dei prodotti, perché anche piccoli dettagli di un design non sicuro possono portare a conseguenze pericolose” ha concluso Dashchenko.

Per rimanere al sicuro, Kaspersky Lab consiglia agli utenti di fare quanto segue:

• Usare sempre una password complessa e non dimenticare di cambiarla regolarmente;

• Aumentare la propria consapevolezza dei pericoli per la sicurezza controllando le ultime informazioni, di solito disponibili online, sulle vulnerabilità scoperte e corrette dei dispositivi smart.

Per garantire la sicurezza della casa “intelligente” e dell’Internet of Things, Kaspersky Lab offre la propria applicazione gratuita per la piattaforma Android, Kaspersky IoT Scanner. La soluzione esegue una scansione della rete wi-fi domestica, informando l’utente dei dispositivi ad essa collegati e del loro livello di sicurezza.

Per limitare i rischi di sicurezza informatica, Kaspersky Lab consiglia a produttori e sviluppatori di condurre sempre test di sicurezza prima che i prodotti vengano rilasciati e di seguire gli standard di sicurezza informatica dell’IoT. Recentemente Kaspersky Lab ha contribuito alla Raccomandazione ITU-T Y.4806 (International Telecommunication Union – Settore delle telecomunicazioni), creata per aiutare a mantenere un’adeguata protezione dei sistemi IoT, comprese le città smart, i dispositivi medicali indossabili e stand-alone e molti altri.

Ulteriori informazioni su questa ricerca sono disponibili su Securelist.com.

Vodafone e Huawei effettuano la prima chiamata al mondo con tecnologia 5G e dual connectivity utilizzando lo standard 3GPP R15 NSA

Vodafone e Huawei hanno effettuato la prima chiamata al mondo utilizzando lo standard 3GPP 5G NR Non Stand-Alone (NSA) e lo spettro di frequenze sub6 GHz. La chiamata, utilizzando una rete di test, è stata effettuata in Spagna poco prima dell’inizio del Mobile World Congress 2018.

L’organizzazione degli standard 3GPP ha concordato lo standard globale “Non-Standalone” per tecnologia 5G come parte della sua “Release 15” introdotta a  dicembre 2017.

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Nel corso del test è stata effettuata una doppia chiamata da 4G a 5G in diretta attraverso un dispositivo Huawei. La connessione Voice over Internet Protocol (VOIP) è iniziata su 4G e ha quindi stabilito la connessione dati su 5G. I tecnici hanno anche testato con successo una videochiamata HD in diretta utilizzando lo stesso processo.

Per effettuare questa prova è stata realizzata una un’apposita rete end-to-end 5G NR utilizzando la banda di frequenza 3,7GHz. Sono state utilizzate apparecchiature Huawei Radio Access Network (RAN) e soluzioni di rete con architettura centrica di microservizi, separazione tra piano di controllo e piano utente, accesso unificato e tecnologia di slicing della rete.

Santiago Tenorio, Head of Networks Strategy and Architecture di Vodafone Group, ha commentato: “Questo è un traguardo importante per Vodafone verso l’introduzione del 5G. Il merito va attribuito agli ingegneri di Huawei e Vodafone che hanno lavorato instancabilmente da dicembre. Questo successo ci consentirà di andare avanti con ulteriori prove del 5G in tutta Europa nel 2018”.

Yang Chaobin, Presidente di Huawei 5G Product Line, ha commentato: “Huawei è fortemente impegnata nello sviluppo della tecnologia di rete 5G end-to-end. Questo risultato mostra la maturità del sistema 5G basato su standard 3GPP. Siamo pronti a continuare la nostra collaborazione con Vodafone e implementare al più presto il suo sviluppo commerciale”.

Peter Meissner, CEO e Membro del Board della NGMN Alliance, ha commentato: “La prima chiamata 5G è stata raggiunta a soli 2 mesi dal completamento dello standard Non-Standalone NR del 3GPP, molto prima di quanto ci si aspettasse. Questo è un segnale molto promettente e conferma che il settore è pronto a presentare i servizi 5G ai consumatori in tempi ragionevoli”.

Il MWC 2018 si tiene dal 26 febbraio al 1 marzo a Barcellona. Huawei presenterà i propri prodotti e soluzioni presso lo stand 1J50 di Fira Gran Via Hall 1, stand 3I30 nel padiglione 3 e la zona Innovation City nel padiglione 4.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito http://www.huawei.com/mwc2018/.

Hyperloop, il treno supersonico del futuro che parla anche italiano, parte in USA

Al via la prima partnership pubblico-privata per il primo studio di fattibilità del sistema interstatale Hyperloop Transportation Technologies tra l’Ohio e l’Illinois

Il treno Hyperloop, viaggiando alla velocità del suono, percorrerà oltre 500 km in 28 minuti (circa 1.200 km/h) collegando Cleveland e Chicago 

La startup è stata creata dall’italiano Bibop G. Gresta, tra i fondatori di Digital Magics, ed è controllata dalla società Jumpstarter, che fa parte del portfolio dell’incubatore quotato su AIM di Borsa Italiana

Hyperloop Transportation Technologies (HTT | HyperloopTT) ha firmato gli accordi ufficiali con la Northeast Ohio Coordination Agency, agenzia di trasporti e pianificazione ambientale e il Dipartimento dei Trasporti dell’Illinois, per iniziare lo studio di fattibilità per creare il primo collegamento interstatale del treno Hyperloop negli Stati Uniti.

Il treno supersonico (una capsula a lievitazione magnetica dentro un tubo a bassa pressione) collegherà Chicago, la più grande città dell’Illinois e Cleveland, capoluogo amministrativo nello Stato dell’Ohio, percorrendo oltre 500 km in 28 minuti e viaggiando alla velocità del suono, a circa 1.200 km orari. 

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HyperloopTT, società con sede a Los Angeles che sta realizzando il supertreno del futuro, ha un pezzo d’Italia al suo interno: è stata fondata dall’italiano Bibop G. Gresta e dal tedesco Dirk Ahlborn. La startup è controllata al 100% da Jumpstarter, partecipata da Digital Magics: il più importante incubatore di startup digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio italiano, che ha tra i fondatori proprio Bibop G. Gresta.

A gennaio HyperloopTT ha lavorato con un gruppo di rappresentanti del Congresso provenienti da diversi Stati, tra cui Illinois, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin, su una lettera al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per richiedere il sostegno finanziario alle infrastrutture per sviluppare il sistema.

Bibop G. Gresta, co-fondatore e presidente di Hyperloop Transportation Technologies, ha dichiarato: “Questi accordi segnano un momento storico per HyperloopTT. Per la prima volta uno stato americano sta investendo nella nostra tecnologia. È il primo grande passo verso una rivoluzione tecnologica che cambierà il modo di concepire i trasporti”.

Gabriele Ronchini, fondatore e amministratore delegato di Digital Magics, dichiara: “L’affermazione ‘l’innovazione rappresenta il nostro futuro’ non è mai stata più vera quando parliamo di Hyperloop. In soli 5 anni sono oltre 800 le persone che lavorano per questo progetto visionario in tutto il mondo. HyperloopTT ha prodotto 27 brevetti, stretto 8 accordi governativi in fasi avanzate di negoziazione e oltre 40 partnership per lo sviluppo della tecnologia”.

COME FUNZIONA IL TRENO HYPERLOOP

Il progetto Hyperloop è una capsula che si libra sospesa, all’interno di un tubo a bassa pressione. Così come per un aereo in alta quota, la capsula incontra meno resistenza. L’aria rimanente di fronte alla capsula viene convogliata verso la parte posteriore del tubo utilizzando un compressore, che consente di raggiungere velocità incredibili fino ad arrivare a oltre 1.200 km/h e con pochissimo consumo di energia elettrica.

Il sistema è stato progettato con i massimi standard di sostenibilità, in modo da avere un minimo impatto al suolo. L’intero sistema dei tubi è infatti costruito su piloni, in modo da ridurre i costi di acquisizione dei terreni e garantire l’isolamento da condizioni climatiche e ambientali.

La progettazione dei piloni è tale da rendere la struttura a prova di terremoto, nonché autosufficiente in termini energetici. Grazie ai pannelli solari posti lungo tutta la parte superiore dei tubi e grazie a un sofisticato sistema di recupero energetico, Hyperloop è in grado di produrre più elettricità di quanto ne consumi.

 VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=xy_7Az_v0CI

 

Non solo unicorni, il Venture Capital lavora anche come un gestore di portafoglio

 

A cura di Andrea Di Camillo, Managing Partner di P101 Ventures

 

Il venture capital come asset investibile? Non può basarsi solo sulla power law. La regola aurea secondo cui in un portafoglio di VC esiste un solo titolo che sbanca il mercato e da solo fa la partita – trasformandosi in Unicorno e facendo tutti i margini, non vale per il mercato italiano. Dove, com’è noto, esiste un solo Unicorno, la Yoox ora fusa non Net-A-Porter che capitalizza 2,5 miliardi in Borsa.

L’investimento in Venture Capital, percepito come ad elevatissimo rischio, si adatta in realtà anche a profili meno aggressivi, a patto di essere gestito con un processo che ricalca quello dell’asset allocation praticato dalle Sgr che gestiscono prodotti tradizionali, con l’unica differenza che noi trattiamo un asset illiquido. Una strada perseguibile se è vero che le stesse Sgr iniziano a introdurre questa tipologia tra le asset class investibili nei panieri che vengono proposti ai clienti. 

Il venture capitalist non è (solo) un cacciatore di sogni, ma un analista con una visione ampia e articolata di un mercato a cui difficilmente l’investitore ha accesso. Noi monitoriamo ogni anno 2mila aziende e selezioniamo le migliori in base alle idee, alle persone, ai fondamentali su cui si basano e appunto anche in base al loro contributo e peso all’interno di un portafoglio che cerchiamo di bilanciare. 

Impossibile, come nella gestione patrimoniale, prevedere il rendimento di un fondo di VC. Ma quello che si può dire è che un paniere, costruito facendo uno stock picking basato su diversificazione e contenimento del rischio, ha un ritorno di due volte il capitale investito nel tempo della vita del fondo stesso. 

Un funzionamento del tutto diverso e diretto a target completamente differenti rispetto a quello di chi usa l’approccio della power law: nel qual caso si punta su un cavallo che si ritiene vincente, si è inefficienti nel momento in cui si investe, ma si sta comprando un mercato che diventa proprio (è successo con Google, con WhatsApp, Alibaba). Ma è, appunto, un’azione più simile a una scommessa che a un investimento. 

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Nel nostro caso, le scelte di allocazione in portafoglio sono guidate innanzitutto dalla qualità dell’asset. Sono in particolare tre le dimensioni che consideriamo: 

1) La durata. Parliamo di un investimento che ha un orizzonte temporale lungo, se parliamo della fase intermedia di seed, di 7-10 anni. L’idea è tenere una duration media che non superi questo orizzonte: per farlo mescoliamo investimenti in fase di seed, con early stage e later stage. I criteri che determinano la dimensione delle tre categorie sono vincolati all’ampiezza del fondo. Maggiore è la capienza, più scientifico il bilanciamento in termini di duration.

 2) I settori sottostanti. Con P101 abbiamo investito sia in attività B2C che B2B. Semplificando: nel B2B gli investimenti del venture sono inizialmente più contenuti ma durano di più nel tempo, le aziende crescono più lentamente ma i risultati che ottengono sono più duraturi. Dunque a fronte di capitale contenuto, abbiamo ritorni costanti e di medio/lungo termine. Nel B2C, al contrario, l’investimento – e la volatilità – è elevato, soprattutto nella parte di avvio dell’attività, ma anche i frutti si raccolgono nel breve termine. Conseguentemente il profilo di rischio/rendimento è alto.

 3) La geografia. Sempre mantenendo un principio di rilevanza rispetto al mercato italiano, abbiamo cominciato a fare stock-picking , oltre a quelle industry in cui l’Italia è più forte, che anche in altri mercati, laddove le nostre competenze possono essere valorizzate. Abbiamo fatto qualcosa che si avvicina più a un mercato quotato che a un VC, servendoci di un modello finanziario sottostante: un algoritmo proprietario che ci aiuta a fare le scelte corrette basandosi sui numeri e le evidenze: non più tanti biglietti della lotteria ma alcune scelte pesate sulla base delle evidenze in cui la continuità dell’investimento conferma ed accresce il suo stesso valore.

 E proprio per questo e in conclusione, c’è un quarto elemento trasversale, che condiziona l’allocazione, cioè che mancano in Italia i grossi ticket, che sono le operazioni su cui è possibile fare cash flow per l’investitore, pur tenendo il rischio misurato. I nostri investimenti quindi sono ancora piccoli, con un taglio medio di 5 milioni. Su questo gap è necessario intervenire, anche a livello istituzionale-legislativo, per incentivare investimenti più cospicui in quello che resta un mercato estremamente rarefatto rispetto alle potenzialità.

 

 

P101 Ventures – Insightful Venture Capital

P101 Ventures è un fondo di venture capital specializzato in investimenti in società digital e technology driven. Nato nel 2013, con una dotazione corrente di quasi 70 milioni di euro e 26 società in portafoglio, P101 si distingue per la capacità di mettere a disposizione degli imprenditori di nuova generazione, oltre a risorse economiche, anche competenze e servizi necessari a dare impulso alla crescita delle aziende. Il fondo, promosso da Andrea Di Camillo – 15 anni di esperienza nel venture capital e tra i fondatori di Banzai e Vitaminic – e partecipato da Azimut, Fondo Italiano di Investimento e European Investment Fund, collabora con i maggiori acceleratori privati, tra cui HFarm, Nana Bianca, Boox e Club Italia Investimenti. Tra le partecipate: BorsadelCredito.it, Cortilia, Tannico, Musement e MusixMatch. Le società partecipate da P101 occupano oggi complessivamente oltre 500 risorse e generano un fatturato in costante crescita e già oggi superiore agli 80M annui. P101 prende il nome dal primo personal computer prodotto da Olivetti, negli anni ’60, esempio di innovazione italiana che ha lasciato il segno nella storia della tecnologia digitale.

Huawei conferma l’impegno a investire nei giovani talenti italiani e lancia la quinta edizione di Seeds for the Future

Al via le iscrizioni al programma annuale di formazione promosso da Huawei, MIUR e MISE che porterà 10 studenti italiani in Cina

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Riparte “Seeds for the Future”, il programma annuale di formazione, giunto alla sua quinta edizione, promosso e finanziato da Huawei, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Il progetto, che rientra nel quadro di iniziative messe in campo da Huawei per la valorizzazione dei giovani talenti italiani e la creazione di opportunità di incontro fra mondo del lavoro e università, si colloca all’interno dei piani di investimento in innovazione dell’azienda che da anni destina tra il 10% e il 15% del proprio fatturato globale alla Ricerca e Sviluppo, raggiungendo nel 2016 gli 11  miliardi di dollari.

Il prossimo aprile, grazie all’accordo sottoscritto nel giugno 2015 con il MIUR e il MISE, 10 fra i migliori laureandi italiani, con un percorso di studio focalizzato su tecnologia e innovazione, partiranno per un soggiorno di due settimane presso le sedi di Huawei in Cina dove verrà loro offerto un ampio portafoglio di programmi di formazione: lezioni in classe, esercitazioni pratiche, formazione multimediale e simulazioni di problem solving. Al rientro in Italia gli studenti parteciperanno a ulteriori attività di approfondimento sui temi affrontati nel corso del tirocinio e avranno l’opportunità di sostenere un colloquio conoscitivo con il dipartimento Risorse Umane di Huawei Italia.

Sul sito www.seedsforthefuture.it dedicato all’iniziativa saranno pubblicati i profili degli studenti selezionati che durante il loro soggiorno in Cina potranno condividere i momenti più belli della loro esperienza. Tutte le news saranno disponibili in home page.

Per inoltrare la propria candidatura: http://www.seedsforthefuture.it/invio-candidatura/

Per ulteriori informazioni: www.seedsforthefuture.it

I consigli di Securing Smart Cities per proteggere i Giochi Olimpici

Perderemo la gara contro i cyber criminali?

Le Olimpiadi sono un’ottima occasione per promuovere la rapida crescita di diverse soluzioni tecnologiche. I Giochi rappresentano, infatti, un incentivo per scienziati, ingegneri e altri esperti a ideare o migliorare soluzioni che possono essere mostrate a milioni di persone e che potranno migliorare e rendere più produttivo il nostro stile di vita.

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“In occasione di ogni Olimpiade scopriamo affascinanti tecnologie innovative per migliorare la comunicazione e l’esperienza degli utenti e per garantire il successo dell’evento. L’ampio uso di strumenti tecnologici attira, tuttavia, l’attenzione di molti hacker che cercano di trovare un modo di introdursi nei sistemi e creare il caos. Questo non comporta solo problemi di sicurezza ma offre anche l’opportunità di dimostrare al mondo intero che siamo in grado di combattere con successo le minacce che ci circondano”, ha commentato Mohamad Amin Hasbini, Senior Security Researcher di Kaspersky Lab

La sicurezza IT è infatti un problema chiave di questo tipo di eventi. Ai Giochi di Beijing del 2008 sono stati registrati circa 190 milioni di cyber attacchi (12 milioni al giorno). In occasione dei Giochi di Londra del 2012 i cyber criminali hanno lanciato oltre 200 milioni di attacchi non andati a buon fine rivolti al sito ufficiale dell’evento. Infine, le Olimpiadi di Sochi del 2014 hanno visto 322 milioni di attacchi, seguiti dai 570 milioni di attacchi delle Olimpiadi di Rio del 2016.

Gli esperti che partecipano all’iniziativa Securing Smart Cities, tra i quali Mohamad Amin Hasbini, Senior Security Researcher di Kaspersky Lab, hanno redatto le linee guida su come proteggere i Giochi Olimpici. Secondo quanto riportato nel report, i principali vettori d’attacco che avranno maggiori probabilità di essere sfruttati per colpire queste Olimpiadi sono i seguenti:

·         Attacchi informatici ai servizi online per l’acquisto di biglietti, prenotazioni, hotel, servizi di trasporto, cibi e bevande (compromissione o blocco del servizio);

·         Cyber attacchi ai sistemi di autenticazione e autorizzazione (accuratezza del controllo degli accessi in loco);

·         Attacchi ai macchinari robotizzati, disattivandoli o controllandoli da remoto;

·         Attacchi alle tecnologie operative cyber-fisiche: riscaldamento, ventilazione e climatizzazione (HVAC), ascensori, luci di emergenza, semafori, strutture per il trattamento delle acque, pompe per acque reflue, droni di monitoraggio e telecamere…

·         Attacchi a dipendenti e partecipanti ai Giochi (phishing, hacking, monitoraggio remoto o manipolazione dei dati, ricatti…);

·         Attacchi alle infrastrutture del Paese: trattamento/distribuzione dell’acqua, energia/elettricità, trasporti/linee aeree, banche, servizi di e-government;

·         Attacchi e tentativi di corruzione dei giudici/manipolazione dei sistemi di giudizio, dei dati e/o delle decisioni relative ai punteggi;

·         Attacchi e manipolazione del monitoraggio degli atleti (sostanze dopanti) o dei sensori di monitoraggio (usati per migliorare i programmi di allenamento e i risultati);

·         Manipolazione dei sistemi di analisi dei dati e degli algoritmi (che aiutano a prevedere il traffico, la densità abitativa, il tempo, esigenza di acqua/energia/storage…);

·         La diffusione di rumors sui social media potrebbe inoltre influenzare le Olimpiadi: profili fasulli potrebbero postare falsi messaggi che possono causare il panico o altri problemi.

Il report completo “Securing the Smart City Olympics” è disponibile al seguente link: https://securingsmartcities.org/wp-content/uploads/2018/02/Securing_olympics_eng_final.pdf

Informazioni su Securing Smart Cities

Securing Smart Cities è un’iniziativa globale no-profit, con l’obiettivo di risolvere le sfide di sicurezza informatica che coinvolgono le smart city attraverso la collaborazione e la condivisione di informazioni. Supportata dai maggiori ricercatori di sicurezza IT, dalle principali aziende e organizzazioni, come IOActive, Kaspersky Lab, Bastille, e la Cloud Security Alliance, l’iniziativa Securing Smart Cities servirà come nodo di comunicazione per aziende, governi, media, iniziative no-profit e individui in tutto il mondo coinvolti nella creazione, nello sviluppo e nella promozione di tecnologie smart e sicure per le città moderne. Per ulteriori informazioni, visitare: http://securingsmartcities.org.

Informazioni su Kaspersky Lab

Kaspersky Lab è un’azienda di sicurezza informatica a livello globale che nel 2017 celebra i suoi primi 20 anni di attività. La profonda intelligence sulle minacce e l’expertise di Kaspersky Lab si trasformano costantemente in soluzioni di sicurezza e servizi per la protezione di aziende, infrastrutture critiche, enti governativi e utenti privati di tutto il mondo. Il portfolio completo di sicurezza dell’azienda include la miglior protezione degli endpoint e numerosi servizi e soluzioni di sicurezza specializzati per combattere le sofisticate minacce digitali in continua evoluzione. Più di 400 milioni di utenti sono protetti dalle tecnologie di Kaspersky Lab e aiutiamo 270.000 clienti aziendali a proteggere ciò che è per loro più importante. Per ulteriori informazioni: www.kaspersky.com/it

 

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