Con l’avvicinarsi del 25 maggio 2018, data fissata per l’entrata in vigore del GDPR (General Data Protection Regulation), è sempre maggiore la pressione all’interno delle organizzazioni, praticamente tutte, chiamate a conformarsi al regolamento.
Per adempiere alla normativa è infatti necessario interpretare e ‘scaricare a terra’ principi e indicazioni, definendo una roadmap e un framework attuativi concreti e sostenibili. Il regolamento impone infatti di dichiarare un percorso di consolidamento del sistema di protezione dei dati personali, partendo dalla definizione del perimetro, dall’analisi delle minacce a cui sono sottoposti i dati, fino alla esplicitazione delle misure organizzative e tecnologiche adottate a copertura dei rischi.
“Non basta però dire cosa si fa. Bisogna anche fare quello che si è detto,” sostiene Alberto Scavino, CEO di Irion, software house specializzata nell’Enterprise Data Management. “Le misure dichiarate devono essere implementate e organizzate in un sistema codificato di gestione dei dati personali, che ha molti punti in comune con la conformità a normative già attive in diversi settori, come il Finance, e con le migliori pratiche di governo del patrimonio informativo”.
Questa analogia è una grande opportunità in termini di efficienza e sostenibilità: gli stessi metodi, tecniche e strumenti di data management e data governance possono e devono essere estesi per coprire esigenze di conformità al GDPR.
Il ruolo dell’enterprise data management
Un approccio proattivo, integrato e coerente necessita di un solido supporto strumentale, ovvero di un sistema di [amazon_textlink asin=’B01MTBKS2U’ text=’Enterprise Data Management’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’95920948-04fe-11e8-87c1-93c7eeda07d2′] in grado di assicurare la flessibilità e la dotazione funzionale necessarie a coprire i requisiti di differenti finalità di gestione dei dati.
Una piattaforma in grado di esplorare il system landscape (data discovery) per creare una mappa dei dati, categorizzarli in base alle singole tipologie e finalità di impiego, valutare i rischi connessi, configurare ed eseguire le regole di dismissione dei dati, verificarne l’esattezza eventualmente attivando le opportune azioni di rettifica. Per salvaguardare le informazioni può rivelarsi necessario lo sviluppo di una delle misure per la protezione dei dati suggerite dalla normativa stessa, la pseudonimizzazione, attraverso tecniche di [amazon_textlink asin=’1546377972′ text=’data masking.’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’84b5eef3-04fe-11e8-8086-4f162dc340be’] La piattaforma deve inoltre disporre delle funzionalità necessarie a garantire una risposta efficace e tempestiva all’esercizio da parte degli interessati dei propri diritti (consenso, rettifica, oblio, portabilità) al verificarsi di violazioni (data breach), ai requisiti di reportistica regolamentare (es. registro dei trattamenti).
Ma lo strumento è solo uno dei fattori abilitanti: è necessario impiegarlo in modo corretto, con il supporto di professionisti del dato, per valorizzarne tutte le caratteristiche sulla base di un metodo concreto applicabile a differenti esigenze gestionali.
La piattaforma EDM, gli add-on RTG e i relativi servizi professionali abilitanti di Irion danno una risposta completa e integrata a queste esigenze, fornendo un potente ambiente integrato di governo e gestione dei dati con tutte le feature necessarie a coprire i requisiti tecnici introdotti dal GDPR: data quality, data discovery, data governance, gestione di business glossary e metadata, data masking, master data management e workflow management. Il tutto, arricchito da potenti funzionalità di autodocumentazione e di reporting, costituisce una risposta completa e modulare, basata su una chiara visione del percorso di adeguamento alla normativa e al suo presidio in esercizio.
Per approfondire tematiche connesse al regolamento, Irion ha inoltre creato il gruppo LinkedIn GDPR Italia, attraverso il quale è possibile entrare in contatto con Manager che si occupano della “protezione dei dati personali”: un luogo d’incontro virtuale dove condividere esperienze o confrontarsi con altri esperti, facendo chiarezza sulle indicazioni normative e trovando spunti, idee o soluzioni utili.
Nel 2017, 4 startup su 10 fondate hanno scelto la nuova modalità di costituzione digitale, legittimata da una recente sentenza del TAR.
Al 31 dicembre 2017 sono 1.117 le startup innovative costituite attraverso la nuova modalità digitale e gratuita. Il tasso di utilizzo tra le startup costituite nel 2017 è pari al 39,6%. Lo evidenzia il nuovo rapporto trimestrale di monitoraggio pubblicato in data odierna dal MISE, in collaborazione con Unioncamere e InfoCamere.
A partire dal 20 luglio 2016 è possibile costituire una società di capitali senza fare ricorso all’atto notarile. Un’assoluta novità per il diritto societario italiano, di cui la recente pronuncia del TAR del Lazio (sentenza 2 ottobre) ha sancito la piena conformità ai principi giuridici comunitari e nazionali.
Tra le principali caratteristiche della procedura spiccano l’offerta di un modello standard per gli atti fondativi dell’impresa, personalizzabili dall’utente sulla piattaforma online dedicata, e il ricorso alla firma digitale a garanzia dell’identità dei contraenti, nonché la gratuità e la rapidità dell’intero iter di costituzione della startup, che può avvalersi anche dell’assistenza qualificata della Camera di Commercio.
Il rapporto mette in luce come nel solo quarto trimestre del 2017 siano ben 246 le imprese innovative costituite online. Rispetto a dodici mesi fa, quando le startup costituite online erano in tutto 180, l’incremento è pari a 937 unità.
La regione capofila nell’adozione di questa misura rimane la Lombardia, con 275 startup costituite online, di cui 181 localizzate nell’area di Milano, che è la prima provincia in classifica e che, insieme a Roma (115 startup) supera le 100 unità. Secondo best-performer è il Veneto, che raggiunge le 151 costituzioni online e colloca ben tre province nella top-5 (Padova 3ª, Treviso 4ª e Verona 5ª, seconde solo a Milano e Roma).
Viceversa, in alcune province anche di grandi dimensioni sono ancora poche le società costituite con la nuova modalità: tra queste spiccano Torino, Napoli, Modena e Firenze, rispettivamente 3ª, 4ª, 9ª e 11ª provincia per popolazione di startup, ma con solo 10, 15, 5 e 8 create online.
Game Over: la scarsa protezione delle password espone i gamer ai cyber attacchi
Il gaming online è rapidamente diventato un settore estremamente remunerativo e il numero di account è in costante crescita. Secondo una ricerca condotta da Kaspersky Lab, più della metà delle persone (53%) in tutto il mondo gioca regolarmente online, un dato che sale al 64% per le persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni e al 67% per la fascia d’età 16-24. Si tratta di un settore potenzialmente remunerativo anche per i cyber criminali, che possono rubare gli account di gaming e venderli nel mercato nero. Nonostante i rischi, spesso i gamer non proteggono i propri account online dai cyber attacchi, rischiando di perdere non solo i propri progressi ma anche i dati personali e, potenzialmente, il proprio denaro.
L’audience globale del settore gaming – guidato da piattaforme online come Steam, PlayStation Network e Xbox Live – viene stimato tra i 2,2 e i 2,6 miliardi di utenti ed è tuttora in crescita, fattore che rende questo settore un obiettivo interessante per i cyber criminali, che desiderano bloccare le attività online o ottenere l’accesso a dati come password e dettagli delle carte di credito. L’interesse dei criminali informatici è chiaramente dimostrato dai recenti attacchi alle piattaforme Xbox e PlayStation.
Considerato l’elevato numero di persone che giocano regolarmente online, i cyber criminali hanno a disposizione moltissimi utenti tra i quali scegliere le future vittime. Inoltre, il gaming è diventato una parte importante della vita di molte persone, che si affidano ai videogiochi quando si sentono sole, annoiate o desiderano socializzare. I cyber attacchi possono quindi risultare molto fastidiosi per le vittime: oltre a vedersi rubati i propri dati, possono subire conseguenze emotive, perdendo l’accesso ai propri giochi preferiti (sia temporaneamente, sia definitivamente) e vedendo vanificati i risultati raggiunti e sprecato il denaro speso.
Tra chi è stato vittima di un tentativo di attacco o di un attacco andato a buon fine ai danni di un proprio account online, il 16% ha visto presi di mira i propri profili gaming, percentuale che sale al 21% tra gli uomini. Inoltre, considerato che il 55% delle persone non sarebbe in grado di ripristinare in breve tempo i dettagli del proprio account in caso di perdita, il fastidio causato da un cyber attacco è ulteriormente amplificato.
Non più relegato all’ambiente domestico, il gaming fa sempre più parte della vita quotidiana di molte persone, come dimostrato dal fatto che quasi un intervistato su tre (27%) gioca regolarmente via smartphone. Quasi una persona su quattro (23%) usa connessioni wi-fi pubbliche per effettuare il login ai propri account gaming e il 56% dichiara di non adottare alcuna precauzione aggiuntiva quando usa network pubblici, sebbene i dispositivi non siano di per sé sicuri, esponendosi quindi a seri rischi. Questo pericolo viene ulteriormente aggravato dal fatto che solo il 5% delle persone indica il proprio account gaming tra i tre che richiedono le password più forti.
Inoltre, considerando che al giorno d’oggi molti profili online sono connessi tra loro, le vittime possono facilmente perdere l’accesso a diversi account, come quelli di email e social network. Mentre questo potrebbe causare gravi conseguenze emotive per gli utenti comuni, i giocatori professionisti possono subire conseguenze ancora più serie, arrivando a perdere denaro.
“Un vero e proprio tesoro di informazioni personali è disponibile online, offrendo ai cyber criminali sempre più opportunità di entrare in possesso dei dati più preziosi degli utenti, che possono essere venduti sul mercato nero digitale”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab. “I gamer – sia amatori che professionisti – sono comprensibilmente preoccupati dalla possibilità di subire attacchi ai propri account ma anche dal pericolo di dimenticare la password e non riuscire ad accedervi. Si tratta di un dilemma che gli utenti affrontano tutti i giorni e molti scelgono l’opzione meno sicura: usare la stessa password per tutti i propri account o password semplici che gli hacker possono indovinare facilmente. Tuttavia, solo prendendo le giuste precauzioni e usando password uniche e forti gli utenti potranno essere sicuri che i propri account siano protetti e che il loro impegno non vada sprecato”.
Per proteggere gli account online dei gamer, molti prodotti Kaspersky Lab includono una funzionalità per la gestione delle password che aiuta gli utenti a tenere al sicuro le proprie informazioni, come Kaspersky Password Manager incluso in Kaspersky Total Security. Questo tool conserva tutte le password degli utenti in un archivio sicuro e semplifica l’accesso ai propri account da PC, Mac e smartphone. Un generatore automatico di password crea password forti, mentre gli utenti devono ricordare solamente la master password per accedere a tutti i propri account online.
Per maggiori informazioni sulle principali minacce informatiche per gli utenti, è possibile leggere il report “Consumer Security Risks Survey 2017: Not logging on, but living on” a questo link.
Gli attuali utenti WhatsApp potranno continuare ad usare la loro applicazione senza bisogno di scaricarne una nuova e continueranno ad avere pieno controllo dei messaggi che ricevono, inclusa la possibilità di bloccare qualsiasi numero (compresi i numeri delle attività), e di segnalare messaggi di spam.
Oggi, il 69% delle piccole imprese in Italiaafferma che WhatsApp li aiuta a comunicare con i clienti e il 52%sostiene che contribuisca alla crescita del loro business (fonte: studio condotto da Morning Consult). WhatsApp Business renderà più facile per le persone connettersi con loro e viceversa, in maniera semplice e veloce.
L’applicazione WhatsApp Business oggi può essere scaricata dal Google Play Store in Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito e Stati Uniti. La renderemo disponibile anche in altri paesi del mondo nelle prossime settimane. Questo non è che l’inizio!
Irion: 5 previsioni per la data management nel 2018
La software house stila una lista di temi caldi: l’adeguamento al GDPR, la Data Preparation, la misurazione della qualità, la facilità di accesso ai dati e la formazione degli ‘Ingegneri dei dati’
Con il nuovo anno iniziato da pochi giorni, Irion, software house italiana specializzata nell’Enterprise Data Management, ha stilato una lista dei trend nella gestione dei dati, di cui sentiremo sicuramente parlare nei prossimi 12 mesi. Partendo da una premessa: la discussione sui Big Data non sarà più all’ordine del giorno, poiché ormai è data per assodata, con le aziende consapevoli dell’enorme mole di dati di cui dispongono. Il vero problema è capire cosa (e chi) serve per proteggerli e sfruttarli al meglio, traendo massimo valore e vantaggio competitivo e rispettando i requisiti normativi.
Il solito (ig)noto [amazon_textlink asin=’8890341912′ text=’GDPR.’ template=’ProductLink’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0116c0f4-f9d8-11e7-9333-3dffe7c37bb0′] Il 2018 sarà l’anno dell’applicazione del GDPR, che entrerà in vigore – senza se e senza ma – il 25 maggio. Un tema caldo già nel 2017, vista la portata del regolamento, che impone, alle aziende residenti nell’UE o che gestiscono dati di persone residenti nell’UE, la revisione dell’assetto tecnico e organizzativo per adottare le adeguate misure di Data Protection. Sebbene se ne sia molto parlato, buona parte delle aziende sembra non aver compreso a pieno i requisiti necessari e, soprattutto, ha fatto poco o nulla per adempiervi. Nei primi mesi del 2018 dovranno necessariamente prenderne atto, e correre in fretta ai ripari.
La Data Preparation. Chi ben comincia è a metà dell’opera. Proprio per questo, e per evitare il fenomeno noto come “Garbage In, Garbage Out”, la Data Preparation, ovvero, a monte delle analytics, l’atto di predisposizione o pre-processing di dati grezzi e/o provenienti da fonti differenti, e conseguente traduzione in un formato condiviso, riveste e rivestirà sempre di più un ruolo fondamentale in ogni strategia di gestione dei dati.
Come misurare la qualità. Un’altra questione su cui si tornerà a ragionare nei mesi a venire, relativamente alla Data Management, è quella relativa alla misurazione della qualità: essenziale infatti sviluppare un metodo puntuale, preciso e condiviso.
Rendere facile l’accesso ai dati. Uno dei temi sempre più caldi è quello di rendere accessibile in modo semplice la gran massa di dati disponibile, evitando di impantanarsi in “laghi” che si trasformano rapidamente in “paludi”… In questo senso la disponibilità di una piattaforma in grado di pubblicare in modo organizzato e fruibile per gli obiettivi del destinatario è un fattore di successo.
Ingegneri dei dati cercasi. Si parla molto di Data Science e di Data Scientist, ma è arrivato il momento di passare a un livello successivo, ovvero all’Ingegneria dei dati. Tra la formazione accademica e le esigenze del mondo del lavoro resta infatti un divario troppo ampio, ed è necessario agire per colmarlo. Attualmente ci sono molti percorsi di ingegneria, ma nessuno dedicato ai dati: eppure i Data Engineersono figure professionali sempre più appetibili e strategiche per le aziende.
“In generale, gestire e interpretare con precisione i dati di cui si dispone è essenziale per le aziende, in quanto crea un vantaggio concreto sulla concorrenza. Inoltre, nel 2018, la data management sarà ancora più cruciale per qualsiasi business, in un contesto di continuo aggiornamento normativo come quello attuale, con l’entrata in vigore del GDPR e le direttive verticali sui settori” ha dichiarato Alberto Scavino, CEO di Irion.
Password deboli e facili da ricordare vs password complesse e meno semplici da memorizzare
Gli utenti accedono quotidianamente ai propri account online per trasferire denaro dai propri conti bancari, fare shopping, consultare il meteo o prenotare un taxi. Purtroppo spesso succede di non riuscire ad effettuare l’accesso perché è stata dimenticata la password e in alcuni casi questo può creare diversi problemi. Da una ricerca di Kaspersky Lab è emerso il “dilemma” di fronte al quale si trovano gli utenti nel momento in cui devono decidere la password per proteggere i propri account online.
Oggi la dipendenza dagli account online è sempre più forte e dall’indagine di Kaspersky Lab è emerso che gli utenti, quando devono scegliere le password per proteggerli, si trovano sempre più frequentemente di fronte ad un dilemma. Alcuni utilizzano password forti e diverse per ciascun account per evitare che vengano hackerati, ma rischiano di dimenticarle quando servono. Altri scelgono invece password facili da ricordare che però rendono più semplici anche i tentativi di violazione degli account da parte dei criminali informatici.
Secondo la ricerca di Kaspersky Lab, sono molti gli utenti che comprendono la necessità di avere password sicure per i propri account. Infatti, quando è stato chiesto agli intervistati per quali account online utilizzassero password più efficaci, il 63% ha risposto per i conti bancari online, il 42% per le applicazioni di pagamento tra cui e-wallet mentre il 41% per gli acquisti online.
Tuttavia, non è semplice ricordare password complesse e diverse tra loro e questo rende molto più probabile la possibilità che gli utenti le dimentichino e non riescano più ad accedere ai propri account. Due utenti su cinque (38%) non riescono a ripristinare rapidamente le password dei propri account online personali dopo averle perse. Questo può suscitare frustrazione o stress perché non consente all’utente di svolgere le normali attività.
Quando si tratta di archiviare le password, la metà degli intervistati (51%) ha dichiarato di memorizzare le password in modo poco sicuro, il 23% le scrive addirittura su un blocco note per non doverle ricordare, il che mette a rischio anche la loro sicurezza.
Password deboli e facili da decifrare
Per evitare la frustrazione di dover ricordare password troppo lunghe, alcune persone stanno sviluppando abitudini poco sicure. Ad esempio, il 10% usa una sola password per tutti gli account perché è più semplice e non rischia di dimenticarla. Questo fino a quando un criminale informatico non riesce a identificare la password e a bloccare gli accessi ad ogni account in un colpo solo.
Infatti, negli ultimi 12 mesi, il 17% degli intervistati ha dovuto fronteggiare la violazione (o il tentativo di violazione) del proprio account. Gli account di posta elettronica sono quelli presi di mira più frequentemente (41%), seguiti da social media (37%), conti bancari (18%) e account per gli acquisti online (18%).
Per il “dilemma” relativo alle password esiste una terza opzione
Secondo Kaspersky Lab, gli utenti non devono necessariamente limitarsi a due sole opzioni per rispondere al “dilemma” della password. Non è necessario scendere a compromessi, come spiega Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab: “Se le persone potessero usufruire di password sicure e facili da ricordare, non solo sarebbero in grado di accedere a tutto ciò di cui hanno bisogno ogni volta che serve, ma potrebbero anche proteggere dai criminali informatici tutte le informazioni contenute all’interno degli account. Questo è importante per gli utenti che vogliono sentirsi sicuri senza troppe complicazioni e vivere la propria vita digitale senza rivelare le proprie informazioni a hacker o criminali.
Ma ricordare password sicure è difficile, il che significa che gli utenti si trovano quotidianamente in situazioni in cui dimenticano password complesse o creano password semplici da ricordare ma anche da hackerare. Esiste però una terza opzione che può aiutare gli utenti a risolvere questo dilemma: utilizzare una soluzione di gestione delle password che consenta di avere password complesse, senza la necessità di scriverle sui blocchi note o di ricordare complesse stringhe di parole e caratteri speciali”.
Per aiutare gli utenti a controllare la propria identità online, Kaspersky Password Manager memorizza tutte le password dell’utente in una “cassaforte” sicura. Sarà necessario ricordare solo una password principale che consente l’accesso a tutti gli account e non si dovrà più temere che l’accesso venga impedito da un motivo qualsiasi. Tramite l’account gratuito My Kaspersky, gli utenti possono accedere alle proprie password tramite diversi dispositivi, in qualsiasi momento o luogo, mantenendo gli account e le informazioni preziose al sicuro con un accesso disponibile solo all’utente. La funzione automatica del generatore di password aiuta anche a creare password sicure, eliminando il problema per gli utenti ma rendendo le cose più difficili ai criminali informatici.
Ulteriori informazioni su come i prodotti Kaspersky Lab possono aiutare gli utenti a mantenere il controllo dei propri account online, sono disponibili su https://www.kaspersky.com/home-security
Dai tascabili ai PC alla casa smart:
la gamma Lenovo per il CES 2018 migliora la realtà
I dispositivi Lenovo danno nuova forma al futuro grazie a AI/AR/VR, tecnologie intelligenti e partnership prestigiose
Al CES 2018, Lenovo ha delineato la propria visione di quelle che saranno le innovazioni tecnologiche del 2018 – un portfolio di nuovi dispositivi intelligenti che mirano a rendere migliore la realtà, dalla tasca al PC alla casa.
Motorola aggiunge all’ecosistema moto mods due nuovi mod realizzati da sviluppatori del proprio ecosistema aperto.
Anche la realtà virtuale (VR) migliora ulteriormente, con una nuova visione della fruizione e della creazione di realtà virtuale. Il visore Lenovo Mirage™ Solo con Daydream™ offre un modo tra i più semplici oggi disponibili per esplorare le esperienze di VR. Il visore ha un formato standalone (ndr, senza bisogno di PC o smartphone “di appoggio”) quindi autonomo e di semplice uso. La camera Lenovo Mirage con Daydream potrà essere utilizzata per catturare i momenti più memorabili e riviverli in 3D attraverso il visore. Anche i professionisti potranno trasformare il proprio lavoro grazie alla realtà aumentata (AR) con gli occhiali Lenovo C220 Smart Glass. Questo hardware AR monoculare, leggero e utilizzabile senza mani, impiega le funzionalità dello smartphone per aumentare le operazioni di servizio o manutenzione di apparati meccanici o elettrici, formazione e altro ancora.
A casa poi è possibile avere un’esperienza tecnologica personalizzata e condivisa attraverso il Lenovo Smart Display con Google Assistant™ integrato. Lenovo ha anche potenziato i propri laptop: il Miix 630 2-in-1 always-on e sempre connesso offre la mobilità di uno smartphone con LTE2 e fino a 20 ore di riproduzione video in locale3 con tutte le prestazioni e la produttività che ci si possono aspettare da un PC con Windows® 10 S. Anche ThinkPad rinnova la propria offerta professionale con una linea X1 migliorata e con innovazioni orientate al cliente nelle serie X, T e L. Gli utenti avranno inoltre una modalità semplificata per migrare file e impostazioni da un PC a un altro, per identificare le reti Wi-Fi sicure e per ottenere diagnostica e supporto attraverso una singola app con Lenovo Vantage, fornito sui PC Windows 10.
Il meglio della collaborazione: nuovi moto mods e una sfida fra sviluppatori con Indiegogo
Motorola ha incrementato l’ecosistema dei moto mods con due nuovi mod realizzati da sviluppatori.
Il “Vital Moto Mod” presenta sensori di tecnologia avanzata che consentono di misurare con facilità i cinque segni vitali di una persona attraverso un unico dispositivo integrato delle dimensioni di un moto mod. In combinazione con un moto z sarà possibile misurare le pulsazioni cardiache, la frequenza respiratoria, il tasso di ossigenazione del sangue, la temperatura corporea e – per la prima volta – un’accurata valutazione della pressione sanguigna sistolica e diastolica, da un dito.
Premiato alla “Transform the Smartphone Challenge 2017” organizzata con Indiegogo, il Moto Mod “Livermorium Slider Keyboard” fornisce una tastiera QWERTY completa e consente di inclinare il display del moto z fino a 60°, per tutte quelle occasioni in cui lo schermo touch non è la soluzione migliore per le esigenze di scrittura dell’utente. Per gli sviluppatori ispirati dalla piattaforma moto mods, Motorola e Indiegogo hanno inoltre rilanciato la “Transform the Smartphone Challenge”, offrendo nuove opportunità per portare grandi idee sul mercato.
Insieme è meglio: Lenovo Mirage Solo + Lenovo Mirage Camera con DayDream
La realtà virtuale si crea in modo differente con il visore VR Mirage Solo e la camera Mirage VR180 di Lenovo, che consente al grande pubblico di provare e creare contenuti VR in modo incredibilmente semplice.
Senza cavi, PC e smartphone con il comfort e la semplicità del primo visore Daydream standalone, Lenovo Mirage Solo offre una delle prime esperienze immersive con la tecnologia di tracciamento del movimento WorldSense™ sulla piattaforma di realtà virtuale Google Daydream. Utilizzando WorldSense è possibile muoversi nello spazio virtuale con la naturalezza del mondo reale. Basato sulla piattaforma Qualcomm® Snapdragon™ 835 VR, Lenovo Mirage Solo offre esperienze immersive di alta qualità. È possibile rendere i giochi ancora più realistici con il controller Daydream wireless – che può diventare mazza da baseball, volante o qualsiasi cosa si adatti alla app scelta.
Oggi tutti gli appassionati di VR possono creare i propri contenuti e vivere momenti unici grazie alla Lenovo Mirage Camera con Daydream. Questa camera tascabile semplifica la tecnologia necessaria per catturare immagini in 3D e video grazie al sensore da 13MP e al doppio fisheye con un angolo di campo di 180° + 180°. Lenovo ha progettato gli strumenti per rendere i contenuti di VR accessibili e divertenti al grande pubblico. Le immagini e i video della Lenovo Mirage Camera possono essere caricati sugli account Google Photos™ e YouTube™ degli utenti e condivisi o visualizzati tramite un visore Mirage Solo con Daydream o su altri visori VR. Il dispositivo è basato sulla piattaforma Qualcomm Connected Camera® che presenta una doppia camera di alta qualità, Wi-Fi integrato e, nella versione LTE, il modem cellulare X9 LTE.
La soluzione New Glass C220 unisce l’apprendimento attraverso intelligenza artificiale e la realtà aumentata
Il sistema Lenovo New Glass C220 consiste in una unità Glass e Pocket e riconosce gli oggetti reali attraverso tecnologie di intelligenza artificiale. L’unità Glass, del peso di 60g, è basata su Android. Il sistema funziona percependo la realtà aumentata con un occhio, mentre l’altro vede il mondo reale. La app LNV (AH Cloud) può essere scaricata sul dispositivo smart, dopodiché si può collegare l’unità pocket allo smartphone. Il nuovo Glass C220 si applica a diversi scenari lavorativi e di apprendimento, dalla raccolta di informazioni nel campo visivo, all’impartire istruzioni passo per passo per le riparazioni, all’identificazione di equipaggiamento fuori uso e alla risoluzione di problemi in collaborazione con colleghi che lavorano da remoto, il tutto mantenendo libere le mani. Il New Glass C220 è un terminale AR indossabile che presenta funzioni antirumore, capacità di calcolo mobile, mod personalizzate e altro.
Lenovo NBD AH Cloud 2.0 è una piattaforma aziendale SaaS basata su tecnologie di realtà aumentata, intelligenza artificiale e big data. Può migliorare la consapevolezza e la capacità lavorativa del personale sul campo e si conforma al concetto di Augmented Human, che la rende ideale per le operazioni di manutenzione industriale in remoto, ordinazione e spedizione intelligente, diagnosi in 3D, turismo intelligente e altri campi. Il sistema di comunicazione video è basato sulla tecnologia Kepler, che comprende video “one-to-many”, in ricezione e trasmissione; il sistema di gestione del flusso di lavoro si basa sulla tecnologia Titan, con cui l’utente può creare e modificare progetti anche senza conoscenze di programmazione, e il sistema di rilevazione intelligente, basato su tecnologie Martin, può effettuare rilevazioni in tempo reale di molteplici oggetti simultaneamente, dopo essere stato istruito per mezzo di immagini.
Iniziare e concludere le giornate al meglio con Lenovo Smart Display
Lenovo Smart Display con Google Assistant integrato rende più comodo, intuitivo e condiviso l’uso della tecnologia in casa. Può diventare la centrale di controllo per i dispositivi smart domestici connessi, quali illuminazione e riscaldamento e altre applicazioni – controllate a voce o con un tocco. È inoltre possibile usare Google Assistant per ottenere indicazioni su Google Maps™, guardare video su YouTube, videochiamare gli amici con Google Duo™, ascoltare musica e altro. Lenovo Smart Display è disponibile con display da 8 o 10 pollici ed è basato sulla piattaforma Qualcomm® Home Hub.
Sempre accesi, sempre connessi con Miix 630
Lenovo porta la mobilità dei PC a un nuovo livello con il Miix 630. Questo detachable 2-in-1 ridefinisce gli standard di ciò che un laptop può fare. Offre la flessibilità e la produttività di un laptop Windows 10 S unite alla disponibilità always-on e alla connessione di uno smartphone. Al posto del Wi-Fi, la connettività può avvenire attraverso LTE 4G2 veloce e fino a 20 ore di riproduzione video in locale2. Basato su piattaforma Qualcomm Snapdragon 835 mobile Mobile PC, il Miix 630 è spesso 15,5 mm e pesa 1,33 kg. Dotato di Cortana® attraverso Windows 10 S, consente di usare la voce per accedere al proprio assistente personale digitale e di utilizzare il riconoscimento facciale biometrico Windows Hello™ per un login comodo e sicuro.
ThinkPad sempre più reattivo e connesso
Il brand ThinkPad continua a rappresentare il punto di riferimento per i laptop aziendali. Lenovo aggiunge innovazioni nei display, nella privacy e nella connettività di tutta la famiglia ThinkPad X1 per rispondere alle esigenze di ambienti di lavoro in continua mutazione. L’X1 Tablet ha ora un formato 13 pollici con display 3K e connettività LTE-A opzionale. Sui ThinkPad X1 Carbon e X1 Yoga è installata Amazon Alexa ed è presente un display che supporta Dolby Vision HDR3, oltre alla copertura fisica della webcam ThinkShutter Camera Privacy. Sono inoltre disponibili modelli touchscreen dell’X1 Carbon, che rendono il laptop aziendale da 14 pollici più leggero al mondo ancora più esclusivo, con in più fino a 15 ore di durata della batteria.
Anche i ThinkPad X280, X380 Yoga, T480, T480s, T580, L380, L380 Yoga, L480, L580 sono stati aggiornati. In particolare l’X280, il PC dell’utente sempre in movimento, pesa ora solo 1,2 kg mentre il T480 ha una docking laterale, camera a infrarossi, connettività LTE-A globale e un’incredibile durata della batteria di 27 ore4. Il ThinkPad T480s riunisce alte prestazioni e leggerezza record per la categoria, mentre il T580 ha una memoria più rapida, storage doppio e nuove soluzioni di docking per una potenza senza compromessi.
Quando si lavora in sede, la nuova docking station Lenovo Thunderbolt™ 3 Graphics consente di collegarsi simultaneamente a tre display 4K con PC Lenovo selezionati6 per ottenere una visione panoramica, un aumento delle prestazioni con grafica discreta e la ricarica della batteria. L’esperienza d’uso del PC può essere migliorata collegando l’IdeaPad™ 720S con un visore immersivo Lenovo Explorer per Windows Mixed Reality7 attraverso il dock grafico per giocare in realtà virtuale, viaggiare per il mondo con gli holo-tour e molto altro ancora.
1Richiede un piano dati specifico da acquistare separatamente che potrà variare di Paese in Paese. Le velocità di connessione possono variare in funzione della località, dell’ambiente o delle condizioni della rete.
2Fino a 20 ore basate sul playback di video locali; richiede unità configurate con Qualcomm Snapdragon 835 SoC, 4gb RAM, 128gb di storage UFS. Durata della batteria testata utilizzando playback video FHD continuo, risoluzione 1080p (1920×1080), luminosità 150 nits, livello audio al 17%, audio del player al 100%, visualizzato full screen da storage locale, cuffia collegata, wireless acceso ma non connesso. Tutte le indicazioni di durata della batteria sono approssimate. Le effettive prestazioni della batteria possono variare e dipendono da numerose variabili. La capacità massima della batteria diminuirà naturalmente con il tempo e l’uso.
3Dolby Vision sarà reso disponibile in un aggiornamento software futuro.
4Misurato con BAPCo MobileMark 2014.
5Lenovo Thunderbolt 3 Graphics Dock è compatibile con l’IdeaPad 720S con processore Intel Core di ottava generazione.
6IdeaPad 720S e il visore immersivo Lenovo Explorer per Windows Mixed Reality sono commercializzati separatamente.
“Sono state scoperte due gravi vulnerabilità nei chip Intel, che potrebbero consentire agli aggressori di sottrarre informazioni sensibili dalle app accedendo alla memoria principale. La prima vulnerabilità, Meltdown può efficacemente rimuovere la barriera tra le applicazioni utente e le parti sensibili del sistema operativo. La seconda vulnerabilità, Spectre, che si trova anche nei chip AMD e ARM, può indurre le applicazioni vulnerabili a perdere il contenuto della memoria.
Le applicazioni installate su un dispositivo funzionano generalmente in modalità utente, lontano dalle parti più sensibili del sistema operativo. Se un’applicazione ha bisogno di accedere a un’area sensibile, ad esempio il disco, la rete o l’unità di elaborazione sottostante, deve chiedere l’autorizzazione per utilizzare la “modalità protetta”. Nel caso di Meltdown, un aggressore potrebbe accedere alla modalità protetta e alla memoria principale senza bisogno di autorizzazione, eliminando in modo efficace la barriera e consentendogli di sottrarre potenzialmente i dati dalla memoria delle app in esecuzione, come ad esempio i dati provenienti da gestori di password, browser, e-mail, foto e documenti.
Poiché si tratta di bug hardware, trovare la patch è complesso. Per Linux, Windows e OS X sono state emesse patch contro Meltdown e si sta lavorando per rafforzare il software contro lo sfruttamento futuro di Spectre. Google ha pubblicato ulteriori informazioni qui. È fondamentale che gli utenti installino immediatamente le patch disponibili. Ci vorrà del tempo perché gli aggressori capiscano come sfruttare le vulnerabilità – fornendo una piccola ma importante “finestra” di protezione”, Ido Naor, Senior Security Researcher, GReAT di Kaspersky Lab.
Il 2018 sarà un anno chiave per quanto riguarda il Fintech, anche in Italia. A livello globale, ci aspettiamo di vedere un maggior protagonismo da parte dei player tradizionali dell’industria finanziaria e dei colossi del tech. Alcuni dei trend più interessanti sono legati a un impulso positivo di nuove regolamentazioni che entreranno in vigore il prossimo anno (MiFID II, PSD, armonizzazioni della legge di fatturazione elettronica). In termini geografici, l’Asia si definirà ancora di più come il grande hub del Fintech mondiale.
Il 2018 sarà un anno chiave per quanto riguarda il Fintech. I tempi sembrano maturi e soprattutto il pubblico, sempre più esigente e desideroso di servizi all’avanguardia, sembra pronto per ricevere le novità di questo settore. Anche in Italia, un paese che si è dimostrato da sempre relativamente lento nell’adozione delle nuove tecnologie digitali, il mercato sembra essere maturo. Infatti, secondo una ricerca condotta da Investor Pulse di Blackrock, che evidenzia il forte legame tra tecnologia e finanza[1], gli investitori che si affidano a canali digitali per monitorare i propri investimenti costituiscono ben il 64% del totale. Più del 50% del campione intervistato conosce le piattaforme di robo-advisory e le considera alternative appetibili di investimento futuro (e il dato diventa ancora più significativo tra i millennials).
A livello globale, ci aspettiamo di vedere un maggior protagonismo da parte dei player tradizionali dell’industria finanziaria e dei colossi del tech. Il recente annuncio che Amazon si inserirà nel settore dei pagamenti ha attirato molto l’attenzione e crediamo che sia ormai diventato evidente a tutti l’enorme opportunità di business presente nello spazio dei servizi finanziari. Il potenziale cresce esponenzialmente soprattutto per chi può fare leva su una grande disponibilità di dati: proprio il concetto di controllo dei dati sarà la chiave sia per quanto riguarda le possibili applicazioni commerciali, sia per quanto riguarda l’integrazione con tecnologie di intelligenza artificiale. Crediamo però che, specialmente per quanto riguarda i servizi a più alto valore aggiunto, la partita si giocherà ancora tra le startup e i player tradizionali dell’industria. In questo spazio, nel 2018, ci aspettiamo di veder moltiplicate le sinergie.
In generale, è interessante notare come alcuni dei trend più significativi siano legati a un impulso positivo di nuove regolamentazioni che entreranno in vigore il prossimo anno (MiFID II, PSD, armonizzazioni della legge di fatturazione elettronica). Le istituzioni si sono finalmente accorte di quello che sta succedendo nella finanza, e nel prossimo futuro il comparto Fintech comincerà a raccoglierne i frutti.
ROBO ADVISORY
Per quanto riguarda il settore dei robo-advisors o, per meglio dire, dei gestori digitali del risparmio, il 2018 sarà un anno chiave per questo comparto, in Europa e nel mondo. La visione di Moneyfarm, supportata dalle analisi delle principali società di consulenza globali, è che i robo advisors si ritroveranno a gestire diverse migliaia di miliardi di masse tra il 2018 e il 2025.
Senza entrare nel dettaglio delle proiezioni, è evidente che il 2018 sarà un anno cruciale per validare il modello di business e per vedere se il trend di crescita molto chiaro a cui abbiamo assistito negli ultimi anni continuerà sulla stessa strada, o se ci sarà un’accelerazione anche in Europa, simile a quella del mercato statunitense nel 2017. Il 2017 è stato l’anno in cui si sono mobilitati tantissimi investimenti e si è dimostrato il valore di creare le giuste sinergie industriali: nel 2018 ci aspettiamo di vedere una sempre maggiore integrazione.
Una grande mano in questo senso potrebbe arrivare dalla MiFID II. La nuova normativa, che entrerà in vigore a gennaio, potrebbe avere un effetto dirompente soprattutto sul mercato italiano, che è ancora caratterizzato dalla prevalenza di modelli di distribuzione tradizionali. L’esperienza della RDR inglese, normativa da cui la MiFID II ha preso spunto, ci mostra come l’aumento dei costi derivato dai maggiori oneri in carico a intermediari e case prodotto andrà, probabilmente, a creare uno spazio per le iniziative più agili e innovative rivolte alla clientela mass. Questo perché i player tradizionali, per giustificare i costi elevati che impongono alla clientela, potrebbero concentrarsi su un segmento affluent/private.
Il 2018 è anche l’anno in cui ci aspettiamo che l’intelligenza artificiale, che per adesso è entrata solo marginalmente nel campo della gestione del risparmio, cominci a giocare un ruolo ancora più importante soprattutto grazie all’entrata in vigore della PSD2.
OPEN BANKING PSD2
Proprio la PSD2 ha un potenziale enorme per le prospettive di business che può aprire. Ci troviamo di fronte a una rivoluzione copernicana, nella quale le banche dovranno finalmente aprire l’accesso delle proprie piattaforme a parti terze e i correntisti diventeranno proprietari dei propri dati e potranno decidere di integrare i servizi finanziari di cui usufruiscono come meglio credono. Ovviamente ci saranno dei cambiamenti più immediati, legati per esempio al sistema dei pagamenti, visto che diventerà molto complesso per le banche porre degli ostacoli all’utilizzo di servizi offerti da parti terze.
La PSD2, più che un semplice cambio di legislazione, va vista come l’apertura di una nuova piattaforma per l’innovazione digitale in grado di offrire tantissime opportunità a chi sarà in grado di approfittarne, un po’ come è stato per l’introduzione dei sistemi operativi per dispositivi mobili. Molto difficile prevedere l’impatto che avrà questa nuova regolamentazione e soprattutto i tempi in cui i risparmiatori potranno godere dei vantaggi, che si esplicheranno in termini di servizi migliori e più personalizzati in una serie di ambiti, a partire dai pagamenti, fino alla gestione delle finanze personali, arrivando ai servizi di investimento. Anche da un punto di vista commerciale, il grande afflusso di dati potrebbe dare un’ulteriore spinta alle aziende innovative, che potranno inserire nuovi strumenti nel loro arsenale commerciale, facilitando una crescita ancora più agevole. Si pensi alle possibili partnership che potrebbero scaturire su iniziative promozionali sempre più personalizzate. Va da sé, ma è importante ribadirlo a scanso di equivoci, tutto questo meccanismo sarà basato sul consenso: l’utente finale diventa padrone dei suoi dati, che prima appartenevano alle banche, e ne dispone come preferisce.
La chiave sarà dunque saper immaginare servizi che creino reale valore per le persone. Nell’ambito del risparmio, ad esempio, la possibilità di incrociare i dati di tutti i conti di un individuo ci permetterà di ottenere una radiografia completa delle sue abitudini finanziarie. Per una società che si occupa di gestione del risparmio, con un forte accento tecnologico come Moneyfarm, questa possibilità porterà verso l’offerta di un servizio che sia veramente olistico, ovvero che aiuti ad accompagnare il risparmiatore durante l’intero ciclo finanziario, dalla fase dell’accumulazione alla fase dell’investimento. In questo spazio, un grande supporto lo darà l’intelligenza artificiale (ed è per questo che come Moneyfarm abbiamo deciso di accrescere il nostro know-how e la nostra dotazione tecnologica con l’acquisizione del chatbot Ernest).
PSD2 aprirà una grande opportunità di innovazione che potrà essere colta dalle nuove aziende e dall’industria tradizionale, perciò ci aspettiamo molti investimenti e molte novità nel 2018. Un settore da tenere particolarmente d’occhio è quello delle banche digitali, caratterizzate da sistemi che possono rapidamente adattarsi alle esigenze degli utenti. L’ingresso nel settore bancario per le startup è sempre stato critico, ma la direttiva apre nuovi scenari.
FATTORE ASIA
L’Asia si definirà ancora di più come il grande hub del Fintech mondiale. Spesso quando si parla di Fintech si è portati a pensare ai mercati maturi come gli Stati Uniti e l’Europa, ma oggi la frontiera è in Asia.
Nell’Asia Pacifica il fintech ha ricevuto nel 2017 investimenti per un totale di $14.8bn secondo PwC contro gli 8.3 del Nord America e i 2.4 del Regno Unito. L’ecosistema è dominato dalla Cina, che vanta i 4 unicorni fintech più grandi del mondo, e dall’India, che si è convertita alle transazioni digitali mediante l’uso di individually unique mobile wallets e mettendo fuori corso alcuni tagli di banconote, dando vita al più grande esperimento di demonetizzazione mai condotto a livello globale.
In Asia la crescita del settore Fintech è caratterizzata da una mastodontica sproporzione tra la domanda e l’offerta di servizi. Si pensi che solo il 69% delle persone nell’Asia Pacifica possiede un conto corrente e solo il 52% di coloro che vivono nell’Asia Meridionale.
La mancanza ovviamente di un’industria tradizionale ben consolidata e l’emersione di un classe media matura, fa sì che la capacità dirompente delle nuove tecnologie sia ancora più evidente che in Europa e negli Usa. Possiamo dire che in Asia la rivoluzione Fintech sta accompagnando l’inclusione finanziaria di centinaia di milioni, se non miliardi, di persone. In questo senso, se vogliamo avere un indizio sulla forma che avranno i servizi finanziari di domani è all’Asia che dobbiamo guardare.
Mentre in occidente i maggiori fintech hub (Londra, New York e la Silicon Valley) hanno vissuto un’innovazione graduale, il gigante tecnologico cinese ha rivoluzionato molti aspetti dell’industria dei servizi finanziari. L’adozione diffusa del fintech da parte di una popolazione cresciuta con la tecnologia, unita alla consistenza degli investimenti in innovazione, lascia pensare che la Cina continuerà a essere il leader asiatico del fintech.
In particolare il settore che sta trainando la crescita, con più di 8 miliardi di investimenti, è quello del credito. Il boom di questo segmento è stato determinato da una grande domanda di prestiti che rimane insoddisfatta dal canale di credito tradizionale, e favorito dalla presenza di grandi piattaforme digitali che hanno diversificato su nuovi segmenti, oltre alla poca attenzione dei regulators sul settore. In questo senso il comparto asiatico rappresenta un esempio di come grandi piattaforme digitali, sia attraverso l’investimento in startup, sia attraverso l’intervento diretto sul mercato, possono entrare nello spazio Fintech generando profitti.
PAGAMENTI ELETTRONICI
Il settore caldo può essere quello della fatturazione elettronica, sempre per motivi legati a nuove regolamentazioni, che imporranno un’armonizzazione. Nel 2018 l’Unione Europea imporrà a tutti gli stati membri degli standard comuni per quello che riguarda l’e-invoicing. Bruxelles spera così di aumentare il tasso di adozione dal 24% al 95% entro il 2024, ciò comporterebbe risparmi per circa 64.5 miliardi per le imprese. Anche se le stime si rivelassero troppo generose, si tratta di una cifra enorme. La nuova normativa potrebbe funzionare anche da incentivo per la digitalizzazione delle imprese nazionali.
Informazioni su Moneyfarm
Moneyfarm è una società internazionale di gestione del risparmio specializzata negli investimenti a medio-lungo termine. Tramite la sua piattaforma online offre a migliaia di clienti in Italia e nel Regno Unito una consulenza finanziaria accessibile, indipendente e trasparente. Grazie all’utilizzo delle tecnologie digitali Moneyfarm ha sviluppato un modello innovativo che le permette di fornire un servizio di gestione finanziaria di prima qualità, semplice, trasparente e a costi inferiori a quelli offerti dai gestori tradizionali. È regolata dalla Financial Conduct Authority (FCA) e vigilata in Italia da Consob. Ad agosto 2012 è sbarcata sul web con Moneyfarm.com, aprendo la strada alla consulenza indipendente via Internet nel mercato italiano. L’azienda ha come soci principali fondi di investimento Cabot Square Capital e United Ventures, il gruppo Allianz e Vittorio Terzi (Director Emeritus di McKinsey Italia) tramite il suo veicolo d’investimento. La società guidata da Paolo Galvani e Giovanni Daprà può contare su un team di 90 professionisti di qualificato background, su oltre 150.000 utenti attivi.
Ford illustra i risultati del Report annuale sui Trend, sottolineando come i cambiamenti globali della società stiano influenzando i comportamenti e le abitudini dei consumatori: nuovo attivismo, empatia e necessità di esprimere se stessi daranno forma al nuovo anno
Il sesto rapporto annuale mostra che mentre due terzi delle persone, a livello globale, affermano di essere sopraffatte dai cambiamenti che avvengono intorno a loro, tre quarti pensano di poter influenzare tale cambiamento in senso positivo; quasi la metà si aspetta che i brand prendano una posizione sulle questioni sociali
I consumatori sono focalizzati sul divario crescente tra ricchi e poveri e sul benessere emotivo, e, mentre molti esprimono scetticismo sull’intelligenza artificiale, si sentono più fiduciosi sul futuro dei veicoli a guida autonoma
Le persone si sentono sempre più destabilizzate dagli sconvolgimenti e dai cambiamenti in atto nel mondo, e oltre il 60% di queste afferma di sentirsi sopraffatta da ciò che gli accade intorno. Il Report sui Trend Looking Further with Fordprende in considerazione non solo le tematiche che dividono il mondo, ma anche i meccanismi di difesa che ne stanno emergendo di conseguenza.
“Viviamo chiaramente in tempi molto particolari”, ha spiegato Sheryl Connelly, Ford Global Consumer Trends and Futuring Manager. “Il cambiamento delle priorità globali, gli imprevedibili sconvolgimenti politici e l’attenzione ai temi della disuguaglianza sociale hanno modificato lo status quo e lasciato molti disorientati. Ma oltre il caos e il conflitto, una nuova energia creativa sta stimolando le persone come mai prima d’ora. Grazie all’empatia e alla compassione, che hanno condotto a un maggiore impegno nel sociale, le persone sono sempre più convinte che la loro singola azione possa influenzare un cambiamento, in senso positivo”.
Mentre le società fanno i conti con le mutate esigenze dell’urbanizzazione, le problematiche dell’ambiente e l’instabilità economica, Ford continua il proprio percorso di trasformazione in mobility company ideando soluzioni per la mobilità che possano migliorare la qualità della vita delle persone. Tra la preoccupazione per la sofferenza nel mondo, il divario sempre più ampio tra ricchi e poveri, e il timore legato agli eventuali effetti collaterali legati all’intelligenza artificiale, Ford rimane fedele alla convinzione che la libertà di movimento favorisca il progresso umano, e, sta continuando, pertanto, a sviluppare tecnologie innovative, all’insegna della sostenibilità, che possano inserirsi virtuosamente nella quotidianità degli individui.
Ogni anno, Ford si concentra sui trend globali per capire quale sia il percorso evolutivo dei consumatori e come le aziende debbano comportarsi per rispondere a tali esigenze.
I principali risultati emersi dal report annuale, giunto alla sesta edizione, sono:
Il 39% delle persone intervistate (adulti) afferma di non aver problemi a condividere le proprie informazioni personali con le aziende, ma il 60% dichiara di sentirsi frustrato dalla quantità di informazioni rese pubbliche
Il 76% degli intervistati ha affermato di provare turbamento rispetto alla consapevolezza di quanto delle proprie informazioni personali sia nella disponibilità dei diversi brand
Il 52% afferma di temere gli eventuali effetti indesiderati dell’avvento dell’intelligenza artificiale, mentre il 61% dichiara di sentirsi ottimista rispetto all’introduzione dei veicoli a guida autonoma
Il 68% delle persone dichiara di sentirsi sopraffatto dalla sofferenza percepibile e diffusa nel mondo e il 51% dichiara di sentirsi in colpa per non essere stato in grado di fare di più per rendere il mondo migliore
L’81% degli intervistati si dice preoccupato per il crescente divario tra ricchi e poveri
Il 73% delle persone afferma di sentire la necessità di occuparsi maggiormente del proprio benessere emotivo
Il 54% degli adulti di tutto il mondo dichiara di sentirsi più stressato rispetto a un anno fa, e, nella fascia d’età tra i 18 e 29 anni, questo dato esprime una crescita che supera il 65%
Con lo sguardo rivolto al nuovo anno e al futuro
Questa edizione del Report annuale sui Trend di Ford mette in evidenza 10 tendenze che modelleranno i comportamenti dei consumatori nel nuovo anno e in futuro:
1. The Edge of Reason: gli improvvisi sconvolgimenti a livello globale sono evidenti in ogni ambito, dalla politica alla cultura pop, e le persone stanno rispondendo a questi cambiamenti in modo estremizzato. Man mano che cresce la spinta alla frammentazione, la sensazione di essere sopraffatti si intensifica. I consumatori sono alla ricerca di modi innovativi per farvi fronte e adattarvisi.
2. The Activist Awakening: questa cultura dell’estremizzazione significa anche scuotere i consumatori dal loro status di noncuranza. Le abitudini e le aspettative più convenzionali vengono messe in discussione, mentre si dibatte sulla necessità del cambiamento.
3. Minding the Gap:Worldwide, i riflettori sono puntati sulla disuguaglianza. Attivisti e imprenditori sono all’opera nella ricerca di nuovi modi per migliorare l’accesso a un’istruzione di qualità, aumentare l’occupazione, colmare le lacune salariali e garantire a tutti standard di vita e infrastrutture di base.
4. The Compassionate Conscience: grazie alla disponibilità di aggiornamenti continui, siamo, oggi, più che mai consapevoli delle sfide che i consumatori devono affrontare in tutto il mondo. Le persone stanno riflettendo maggiormente sul loro ruolo nella società e sono più concentrate sul loro eventuale coinvolgimento
5. Mending the Mind: i consumatori e le istituzioni si stanno rendendo conto che non è possibile avere un corpo sano se non si possiede una mente sana. In tal senso, la salute e il benessere stanno divenendo una priorità per individui, governi e aziende.
6. Retail Therapy: molti consumatori sono alla ricerca di qualcosa di nuovo e diverso, interessati a beni materiali o a esperienze che portino felicità. Poiché i servizi che mirano a far vivere un’experience sono in crescita, i consumatori, ora, possono acquistare l’unica cosa che non è mai stata in vendita: il tempo.
7. Helplessly Exposed: attraverso l’utilizzo dei Big Data, dovrebbe essere possibile interpretare i comportamenti delle persone, e, in teoria, aiutare i consumatori. Ma con l’utilizzo dei Big Data possono essere coinvolti anche i Big Bias, motivo per cui, una volta che le informazioni personali vengono cedute, i consumatori non possono far altro che sperare in un utilizzo responsabile da parte delle aziende.
8. Technology’s Tipping Point: realtà virtuale, intelligenza artificiale e smart technology – concetti alquanto lontani dalla normalità – vengono ora ricompresi nella vita quotidiana. In tutto il mondo, le persone si stanno chiedendo quale sarà l’effetto di questa commistione per la società.
9.Singled Out: il matrimonio e la genitorialità sono ancora necessari per ambire a una vita felice? Le coppie, oggi, – grazie alle diverse possibilità di scelta e alla più lunga aspettativa di vita – stanno ripensando alle modalità di impegno e alla realizzazione personale.
10. Big Plans for Big Cities: entro il 2050 si prevede che circa il 75% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane. Per massimizzare le potenzialità delle diverse città – e assicurarsi che siano luoghi felici e sani in cui vivere al meglio, è necessario ri-strutturare in modo smart i trasporti, l’occupazione, le unità abitative, le iniziative legate al benessere affinché possano essere ospitate all’interno di un’infrastruttura in grado di accogliere l’espansione numerica della popolazione.
Costruire un futuro più intelligente
L’87% dei consumatori è convinto della necessità di migliorare le modalità di trasporto cittadino, motivo per il quale l’Ovale Blu sta sviluppando soluzioni per una mobilità più smart, dedicate ai cittadini di tutto il mondo. Poiché le nuove modalità di trasporto all’insegna della sostenibilità, costituite da auto connesse e veicoli a guida autonoma stanno trasformando molto rapidamente la mobilità, Ford è impegnata a garantire che tale cambiamento possa avvenire in modo che i consumatori possano avere fiducia e sentirsi sicuri.
“Nella frenesia della vita odierna, i consumatori hanno meno pazienza per ciò che considerano effimero mentre sono molto esigenti quando si tratta di quello che ritengono fondamentale e importante”, ha aggiunto Connelly. “Questo ethos si riflette nel lavoro che svolgiamo in Ford e nella nostra incessante attenzione allo sviluppo di soluzioni affidabili che possano migliorare la qualità di vita dei consumatori”.
Per visionare il Report sui Trend Looking Further with Ford, è possibile visitare il sito www.fordtrends.com.
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.