Le possibilità della Convergenza nel Real Estate, tre domande a Pietro Martani, Fondatore e CEO di Copernico

Tre domande a Pietro Martani, Fondatore e CEO di Copernico Holding, sulle infinite possibilità della convergenza nel Real Estate

 

Spazi sempre più liquidi capaci di accogliere sia la dimensione privata che quella professionale delle persone. Spazi fatti per l’interazione sociale, esteticamente piacevoli, che incentivano le relazioni e la conoscenza. Pietro Martani, Fondatore e CEO di Copernico Holding, la piattaforma di accelerazione e sviluppo del business incentrata sullo sviluppo di connessioni, contenuti e community, ci spiega cos’è la convergenza nel Real Estate e perché sta acquisendo sempre maggiore rilevanza.

Come possiamo definire gli ambienti al confine tra hotel, uffici e abitazioni che stanno ormai diventando il trend principale nel settore del Real Estate?

Questa è una domanda a cui i player del settore cercano di rispondere partendo dalla comprensione della motivazione che sta dietro ai cambiamenti degli ultimi anni, dettati da uno scenario in costante evoluzione e dalla convergenza tra diverse categorie di spazi. Dopo la crisi del 2008, le aziende hanno dovuto reinventarsi, diventare più piccole e agili: ad esempio, nel Regno Unito negli ultimi 15 anni il numero di piccole imprese (50-249 dipendenti) è aumentato del 50% e le grandi aziende (250 o più) sono diminuite del 5% (Fonte: Serviced Offices: A new asset class, Capital Economics, 2015). Nel 1935, la durata di vita di una società inserita nel S&P 500 era di 90 anni. Nel 2011, è scesa drasticamente a 18 anni (Fonte: Fortune). Frammentate, con cicli di pianificazione più corti, le società dovranno aumentare in modo esponenziale la collaborazione con i cosiddetti “contigent workers”: McKinsey stima che entro il 2025, 540 milioni di persone utilizzeranno piattaforme online per trovare lavoro, e l’83% degli executive già ora affermano di appoggiarsi a collaboratori esterni (Fonte: Oxford Economics).

Poi c’è la tecnologia “disruptive”: si stima che entro il 2034 il 47% dei posti di lavoro andrà perduto a causa dell’automazione (HuffingtonPost). Sebbene da un lato questo dato sia spaventoso, dall’altro rappresenta un’opportunità, quella di reinventarsi: i lavoratori del futuro saranno più liberi, lavoreranno on demand, integrando costantemente la vita privata e quella professionale. Ecco allora che gli spazi di lavoro diventeranno sempre più ibridi, condivisi, stimolanti, dinamici e in costante evoluzione, proprio come le nostre vite.

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 Questo significa che sta cambiando il modo in cui il lavoro si inserisce nelle vite dei singoli individui?

Assolutamente sì, è una trasformazione già in atto che ha visto la nascita di nuove integrazioni tra vita privata e lavoro e nuovi termini per definirne i concetti, come Bleisure: business e leisure (piacere) insieme. Workcations: ovvero work (lavoro) ma anche vacation (vacanze).

In questo scenario, come devono comportarsi gli operatori del Real Estate?

È proprio su questo tema che Copernico, InterContinental Hotels Group e Halldis si sono trovati a riflettere nella cornice dell’evento “La Convergenza nell’Uso di Uffici, Case ed Alberghi”. Competenze diverse, in settori che non sono più separati ma assolutamente interconnessi. Oggi la distinzione tra hotel, spazi di lavoro e case è sempre più labile e noi stiamo cercando di normalizzare questo momento di transito ed ibridazione, proponendoci di trasformare i nostri spazi in una testimonianza di questo trend emergente. Ci siamo infatti interrogati su come i player del settore come noi debbano continuare a far evolvere spazi sempre più liquidi che accolgano sia la dimensione privata che quella professionale delle persone.

Il futuro è sviluppare piattaforme di lavoro organiche e attive che abbraccino la filosofia Rainforest (The Rainforest: The Secret to Building the Next Silicon Valley, Victor H. Wang, Greg Horowitt, 2012), come facciamo in Copernico, in cui ogni player ha a disposizione contenuti e attività che alimentano la crescita e l’arricchimento di un ecosistema in continua evoluzione all’interno di una comunità strettamente interconnessa. Ogni comunità ha bisogno di una casa: in particolare, una comunità aziendale ha bisogno di uno spazio caleidoscopico. All’interno degli spazi devono convivere caffetterie, salotti con comodi divani, palchi per eventi, palestre, sale riunioni, parchi, suite e anche uffici: “palazzi con un’anima che inevitabilmente stanno trasformando il Real Estate.  

Grazie all’esperienza sviluppata con Halldis, è stato possibile captare precocemente questo trend di cambiamento ed è stato lo spunto per iniziare a convertire le abitazioni. Grazie al nostro modello di gestione delle proprietà, siamo riusciti a trovare una nicchia nel mercato dell’ospitalità e a sviluppare soluzioni che oggi sono utilizzate da expats, manager che viaggiano all’estero e che portano con sé la loro famiglia, ma anche millennials che lavorano on-the-go. Un’esperienza che si è arricchita grazie alla testimonianza di IHG che, grazie alla rete di cinque mila alberghi in tutto il mondo e ad una conoscenza approfondita dei propri clienti, ha sviluppato la capacità di adeguare i propri marchi (tra cui Intercontinental, Crowne Plaza e Holiday Inn) al panorama sempre più diversificato di bisogni e stili con soluzioni che rispondono a specifiche esigenze di uso delle stanze e degli spazi comuni.

Si tratta di uno scenario ancora in costante evoluzione, dove ognuno di noi sta contribuendo alla costruzione di un contesto in grado di supportare diversi e sempre nuovi bisogni di lavoratori e aziende, che sperimentano ogni giorno una nuova dimensione lavorativa.

Chi è COPERNICO

COPERNICO è la piattaforma di accelerazione e sviluppo del business: smart working e un nuovo lifestyle in cui connessioni, contenuti e community danno al lavoro il fattore esponenziale. COPERNICO gestisce spazi di lavoro innovativi in Italia ed Europa (Milano – Torino – Brussels) in cui ospita più di 600 aziende. Oltre 4.000 utenti quotidianamente utilizzano i suoi spazi come sede di lavoro e luogo preferenziale per meeting ed organizzazione di eventi.

website: www.coperni.co

 

SE L’UFFICIO DIVENTA UN MARKETPLACE. Nell’era della platform economy, gli spazi di lavoro condivisi diventano un ecosistema

 

COPERNICO RADAR

L’osservatorio smart di COPERNICO sul mondo del lavoro, nuove tendenze e lifestyle

 

Se l’ufficio diventa un marketplace

 

Nell’era della platform economy, gli spazi di lavoro condivisi diventano un ecosistema in cui godere di visibilità e accrescere il proprio valore

Un tempo bastava un unico termine, “economia”, per descrivere una serie di attività di produzione, consumo e scambio dal comune obiettivo di generare profitto, ottimizzando le risorse. Oggi, grazie all’avvento delle nuove tecnologie e all’evoluzione dei mercati (in altre parole alla digitalizzazione e alla globalizzazione) gli scenari sono radicalmente cambiati, tanto che possiamo parlare di marketplace economy o platform economy.

COS’È LA MARKETPLACE ECONOMY?

Nuove imprese e – soprattutto – nuovi modi di fare impresa stanno rivoluzionando i mercati tradizionali. Come? Sostanzialmente mettendo a disposizione dei consumatori una piattaforma di servizi che funziona senza intermediari. Questa modalità di approccio non è nient’altro che la marketplace economy o platform economy. Il numero di aziende che ne fanno parte è alto, ma quello che sorprende è il loro valore. Quando ci riferiamo a queste realtà pensiamo, ad esempio ai “decacorni” Airbnb e Uber: il primo vale 25 trilioni di dollari, il secondo il doppio.

La martketplace economy è l’ultimo tassello di un percorso che parte dalla on-demand economy – spesso inserita nel contesto generalizzato della sharing economy, cioè l’economia che dà all’utente l’accesso immediato al bene che sta cercando. E infine ecco la platform economy, dove gli imprenditori usano piattaforme cloud-based, app per smartphone e i social networks per svolgere la loro attività. Non ci sono beni da vendere, ma servizi altrui, aggregati in un unico luogo digitale che mette a valore la relazione con i clienti.

Spesso la platform economy è riferita a un’attività facile da mettere in piedi e fai da te, come possono dimostrare non solo i colossi citati poc’anzi, ma anche gli home restaurant, o Prontopro, un marketplace di professionisti che permette agli utenti di confrontare i preventivi per lavori di giardinaggio, fotografia e lavori di casa.

PERCHÈ UNA PLATFORM è MEGLIO DI UN MERCATO?

Secondo l’Harvard Business Review, il valore con le piattaforme sta negli ecosistemi che si vengono a creare. Con l’arrivo di questo nuovo paradigma le regole fondamentali cambiano: le strategie passano dal controllo alla gestione delle risorse, dall’ottimizzazione di processi interni alla facilitazione di interazioni esterne e, infine, dall’aumentare il valore del cliente al massimizzare il valore del nuovo ecosistema. Ecco perché, come definisce Accenture nel Technology vision 2016 gli ecosistemi sono il nuovo fondamento del mondo digitale.

I leader dell’industria stanno rilasciando potere tecnologico attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme. Ma più di questo, è il modello di business basato sulle platform e le strategie che abilitano che stanno portando un profondo cambiamento macroeconomico globale dalla rivoluzione industriale. Nell’economia digitale, ecosistemi basati su piattaforme non sono niente meno che la creazione di nuovo valore.

Alcune delle più conosciute tech company come Amazon, Google o Alibaba hanno capito tempo fa il potere delle tecnologie digitali, ma se osserviamo più da vicino, possiamo effettivamente vedere che molti dei loro prodotti migliori e servizi sono basati su piattaforme. Ed è questo sistema che cambia radicalmente il loro modo di operare. Sempre secondo Accenture, l’81% degli executive dichiara che i modelli di business platform-based saranno il core della loro strategia di crescita per i prossimi tre anni.

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IL MARKETPLACE È UN MODELLO DI BUSINESS VINCENTE

Perchè questi modelli sono così speciali? La risposta è semplice: creano valore all’esterno attraverso partner digitali e community di utenti aprendo nuovi percorsi per la crescita. Basti pensare che le platform company rappresentano $2.6 miliardi in capitalizzazione di mercato in tutto il mondo. Entro cinque anni, si stima che un elemento centrale della valutazione societaria e del capitale di mercato sarà basato su platform ecosystems e assetti digitali.

COS’È UN MARKETPLACE?

In sostanza stiamo parlando di mercati online in cui sono raggruppate le merci di diversi venditori, i marketplace inoltre possono essere di tipo verticale o orizzontale. Verticali sono quei siti che trattano solo una categoria di prodotto. Orizzontali sono quei siti che offrono prodotti e servizi di vario tipo.

I PROTAGONISTI DEI MARKETPLACE

I marketplace si possono distinguere anche concentrandosi non solo sulla struttura sulla tipologia di prodotto venduto, ma sui protagonisti dello stesso mercato online. In questo modo possiamo distinguere tre tipologie di marketplace:

  • Consumer to consumer (C2C). Sono quei siti dove al proprio interno diversi utenti privati interagiscono fra loro effettuando transazioni di tipo commerciale. Marketplace di questo tipo non riescono ad offrire determinate garanzie agli utenti, i quali si basano esclusivamente su un sistema di feedback per conoscere in anticipo l’attendibilità della controparte.
  • Business to consumer (B2C). Sono quei siti dove le aziende offrono diversi prodotti alla comunità di frequentatori, questi tipi di marketplace non sono altro che grandi centri commerciali online. A differenza della categoria C2C i visitatori hanno garanzie superiori che vengono supportate da sistemi di pagamento sicuri e da certificazioni di qualità.
  • Business to business (B2B). Sono quei siti che di fatto mettono in contatto aziende manifatturiere o industriali con aziende commerciali; anche in questo caso sono comunque previste transazioni in relazione a merce confezionata spesso in grandi stock.

I marketplace più diffusi al mondo sono senza alcun dubbio eBay e Amazon. Ma anche Airbnb, Uber e, perchè no, anche WeWork, la società americana che fornisce attraverso una piattaforma online spazi di lavoro, community e servizi a una ben definito target di imprenditori.

E SE IL TUO UFFICIO DIVENTASSE IL TUO MERCATO?

WeWork non è un caso isolato e anche in Italia molti player come Copernico, la piattaforma di smart working che conta più di 4.000 members e il cui obiettivo è accelerare il business delle imprese, stanno creando valore per le community che scelgono di avere un ufficio all’interno di un contesto articolato. L’obiettivo è non solo mettere a disposizione postazioni di lavoro, ma anche e soprattutto strumenti che aiutano le aziende a crescere, a restare competitive focalizzate sui propri obiettivi, a essere più flessibili. Come? Attraverso contenuti, connessioni e servizi che promuovono un nuovo concetto di lavoro, che abilita la creazione di una nuova economia, per le aziende ma anche per il contesto geografico in cui la community si inserisce.

E I BENEFICI?

Per concludere, non solo creare il proprio marketplace genera valore, anche posizionarsi all’interno di un marketplace e di un ecosistema può essere una scelta vincente perché consente di avere accesso a risorse e a una forte visibilità senza dover sostenere costi importanti di marketing o costi tecnici legati allo sviluppo informatico di una piattaforma proprietaria. I marketplace, online o offline, rappresentano un compromesso efficace per aumentare il fatturato senza dover spendere un budget smisurato.

 

Chi è COPERNICO

COPERNICO è la piattaforma di accelerazione e sviluppo del business: smart working e un nuovo lifestyle in cui connessioni, contenuti e community danno al lavoro il fattore esponenziale. COPERNICO gestisce spazi di lavoro innovativi in Italia ed Europa (Milano – Torino – Brussels) in cui ospita più di 600 aziende. Oltre 4.000 utenti quotidianamente utilizzano i suoi spazi come sede di lavoro e luogo preferenziale per meeting ed organizzazione di eventi.

website: torinogaribaldi.coperni.co

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