Buona scalata Fabrizio!

A volte le notizie che arrivano dalla Rete sono davvero belle.

Sono davvero contento che Fabrizio Capobianco ed il suo team,abbiano raggiunto un altro importante traguardo

“Oggi abbiamo annunciato che TOK.tv ha chiuso un round di investimento da Venture Capital (il primo istituzionale, quello che in gergo si chiama Series A) da 5 milioni di dollari. “

e non posso far altro da buon ciclista che augurarti di scalare presto la montagna che hai davanti ora!

Come sempre illuminanti le sue parole e le sue analisi, di seguito un estratto dal post originale:

“I soldi dei Venture Capital non sono il fine, sono il mezzo.

A TOK.tv vogliamo cambiare il mondo. Nel nostro piccolo, vogliamo che fra dieci anni nessuno guardi mai la TV da solo. Che le persone passino le ore di rilasso con gli amici vicini e lontani a chiacchierare della loro vita, invece di spistolare su un cellulare a guardare i gattini.

Nel mezzo, pensiamo di poterci fare dei miliardi di dollari, perche’ chi guarda la pubblicita’ in TV nell’intervallo delle partite potra’ anche cliccarci sopra (se gli interessa). E chi fa pubblicita’ in TV sogna un mondo in cui la componente emotiva del video si sposi con quella transazionale di Internet.

Possiamo farcela senza Venture Capital? No. Questo mondo si muove troppo in fretta.

Abbiamo fatto gia’ un miracolo a convincere Juventus, Barcellona, Real Madrid e TIM a darci retta, perche’ il prodotto ha dei numeri fenomenali (e qui ci facciamo i complimenti da soli, o meglio ce li hanno fatti quelli che ci hanno dato i cinque milioni). Ma lo scopo e’ prendere tutto il calcio, e poi tutti gli sport e poi tutta la TV. Non sono cose che si possono fare in 10 anni, perche’ Whatsapp non sta fermo, Facebook si muove, Twitter deve lottare, Microsoft non dorme. E poi ci sono le altre startup…

Lo scopo qui e’ fare una azienda grande come Facebook, ma fatta da italiani. E cambiare il mondo. Da italiani.

Se va male? Beh, almeno ci abbiamo provato. Mi e’ andata bene con Funambol, ma stavolta voglio fare anche di piu’. Di sicuro ho imparato tante cose e qualche vaccata in meno la sto facendo. Pero’ poi dipende da un sacco di fattori, la maggior parte dei quali fuori dal mio controllo.

I soldi dei Venture Capital servono per correre piu’ degli altri. E’ puro doping, ma la salita si inclina di bestia e di sicuro non si fa meno fatica. Se ne fa di piu’. Di romantico c’e’ poco.

Scusate, ma adesso torno a pedalare che il gruppo si e’ alzato sui pedali, e devo tirare la salita.”

D’altronde non è una novità per chi lo conosce, testa bassa e lavoro, il successo di TOK arriva da lontano, lo intervistai per Data Manager nel dicembre del 2012  a a Palo Alto (California) quando il progetto era partito da poco .ed ecco cosa mi diceva:

“L’ho scritto e detto tante volte: sono contentissimo che in tanti vogliano fare startup in Italia. E’ un bellissimo segnale per il Belpaese ed è la strada che ci tirerà fuori dalla palude. Ho però la sensazione che qualcuno abbia una idea troppo romantica di cosa vuol dire fare startup. C’e’ poco di romantico, bisogna farsi un mazzo tanto. Sudore, fatica, sacrificio, notti insonni, quelle cose lì. Per anni, non per qualche giorno”.

Videointervista a Fabrizio Capobianco – Founder & CEO di TOK.tv

Videointervista a Fabrizio Capobianco – Founder & CEO di TOK.tv

Durante il tour di Data Manager nella Silicon Valley ho incontrato a Palo Alto (California)Fabrizio Capobianco – President and Chairman of the Board di Funambol e Founder & CEO di TOK.tv.

La targa della sua 500

Con Fabrizio abbiamo parlato di startup essendo lui il primo e sicuramente più famoso “imprenditore seriale” italiano.

“L’ho scritto e detto tante volte: sono contentissimo che in tanti vogliano fare startup in Italia. E’ un bellissimo segnale per il Belpaese ed è la strada che ci tirerà fuori dalla palude. Ho però la sensazione che qualcuno abbia una idea troppo romantica di cosa vuol dire fare startup. C’e’ poco di romantico, bisogna farsi un mazzo tanto. Sudore, fatica, sacrificio, notti insonni, quelle cose lì. Per anni, non per qualche giorno”.

Fabrizio mi ha raccontato anche del suo ultimo progetto TOK.tv che lo vede protagonista insieme a un team tutto italiano nel mondo della Social TV che a dire di tutti sarà il futuro prossimo.

Ricordo che già più di un anno fa mi diceva che l’iPad per lui era un oggetto da divano e ora che le statistiche lo confermano, è convinto che sarà il device che permetterà alla TV di diventare social.

Con Fabrizio abbiamo anche affrontato i temi legati alle recenti iniziative della Task Force del Ministro Passera e abbiamo discusso del riposizionamento di Microsoft che ha dovuto iniziare a correre per inseguire i suoi concorrenti nel settore IT.

Il punto di vista di Fabrizio Capobianco

Ho incontrato Fabrizio, al Mobile World Congress di Barcellona e con lui abbiamo analizzato le ultime novità presentate dalle aziende leader del settore.

Ha senso un telefono con una telecamera da 41 megapixel? Forse no, ormai si è raggiunti un livello di performance molto alto e superare le soglie non da valore aggiunto ne in termini di banda ne in termini di capacità di calcolo.

Tuttavia è evidente il trend verso cui ci stiamo muovendo ovvero una Internet of Things in cui tutti i dispositivi saranno connessi e interagiranno tra loro.  Questo è il futuro e i prodotti qui presentati ne sono la dimostrazione.

Quando incontri Fabrizio non si può non parlare di innovazione, tantomeno se da poco c’è stata la premiazione diItalian Innovation Day che ha visto vincere  Timbuktu una startup tutta al femminile.

“Cresce sempre di più il livello delle startup che partecipano a Mind The bridge,idee, innovazione e talenti per conquistare il mondo dell’innovazione”

Cercando la “Exit”: Videointervista a Fabrizio Capobianco

Fabrizio Capobianco è sicuramente uno degli startupper italiani più famosi, lui è stato tra i primi a varcare l’oceano per dare vita a Funambol. Con Fabrizio abbiamo parlato del suo futuro visto che ha lasciato appena compiuto 40 anni il timone dell’azienda ed abbiamo parlato di startup. 

“La crisi economica mondiale potrebbe in fondo essere un’opportunità per tutti quei giovani che hanno le idee   e vogliono provare a realizzarle, infatti non avere nessuna ancora e in qualche caso nessuna speranza di posto fisso può e deve essere la spinta per provarci”

httpv://youtu.be/NvKz8vI6pBM

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