R-Innovare il lavoro – Campus&Leaders&Talents – Sesta Edizione – 23 ottobre 2013

Dopo il successo della quinta edizione, torna il career day organizzato dall’Ufficio Laureati-Desk Imprese dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

L’Ufficio Laureati-Desk Imprese della Macroarea di Economia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ed Alet – Associazione Laureati Economia Tor Vergata, in collaborazione conAlitur – Associazione Laureati in Ingegneria Tor Vergata, presenta la sesta edizione di Campus&Leaders&Talents, la manifestazione dedicata alle imprese e ai laureati che si terrà il 23 ottobre prossimo a partire dalle 9.00.

Dopo il successo registrato nelle precedenti cinque edizioni, Campus&Leaders&Talents si presenta ancora una volta ricco di iniziative per le aziende e gli studenti che vi vorranno partecipare.

Campus&Leaders&Talents offre concrete opportunità per nuovi percorsi di carriera: negli stand aziendali, allestiti per l’occasione, i visitatori potranno entrare direttamente in contatto con le imprese e le opportunità formative offerte dalle stesse. Professionisti del settore risponderanno ai dubbi e agli interrogativi di quanti si accingono a muovere i primi passi nel mondo del lavoro.

I partecipanti avranno, inoltre, la possibilità di confrontarsi con le aziende nel corso di presentazioni aziendali e seminari di orientamento. Infine, potranno partecipare alle selezioni che si terranno durante tutta la giornata. Calzedonia e PriceWaterhouseCoopers, infatti, effettueranno i primi colloqui, mentre McKinsey darà il via al primo step di selezione: il test logico-matematico.

Ad aprire ufficialmente i lavori di Campus&Leaders&Talents saranno Renato Lauro, Rettore dell’Università “Tor Vergata” e Gustavo Piga, Presidente della Macroarea di Economia, che interverranno alla tavola rotonda quale momento di dibattito tra il mondo universitario e il mondo del lavoro. A seguire, l’autorevole contributo del Ministro del lavoro Enrico Giovannini, che aprirà la tavola rotonda “R-Innovare il lavoro” con il compito di delineare i futuri scenari delle politiche a favore dell’occupazione e dell’inclusione sociale.

httpv://www.youtube.com/watch?v=q8lyIaj0rCw&feature=youtu.be

A Marco Meneguzzo,docente di CSR e Strategia aziendale dell’Università “Tor Vergata” il compito di moderare il dibattito in favore delle nuove professioni: “R-innovare il lavoro” rappresenta, infatti, l’occasione per discutere di nuove tendenze e professioni , prodotti di un mercato del lavoro in continua trasformazione e che, almeno in parte, sta abbandonando le tradizionali forme d’impiego.

Intervengono:Mauro Bonaretti,Capo di gabinetto Ministero Affari Regionali, Alex Giordano,Co-fondatore Ninja Marketing, Ezio Lattanzio,Presidente Assoconsult, Salvo Mizzi, , Project Leader, Working Capital di Telecom.

Chiuderà il dibattito, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

 

Per la partecipazione è obbligatorio l’accredito  su www.alet.eventbrite.it

  

Aderiscono a Campus&Leaders&Talents 2013: AXA MPS, CALZEDONIA, DELOITTE, KPMG, ENEL, ERNTS&YOUNG, MASTER GEM, MCKINSEY, OMS, PROCTER&GAMBLE, POSTE MOBILE, PRICEWATERHOUSECOOPERS, PROMETEIA, SACE, UNILEVER, WIND.

Partner dell’iniziativa: Guidamaster, Jobadvisor, Lavorare, Metro News, Repubblica Degli Stagisti.

L’evento ha ottenuto il Patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio e di Roma Capitale.

 

Appuntamento dunque presso la Macroarea di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata (Via Columbia 2).

 

Info su www.aleteconomia.it/campus

Resp. organizzativo tavola rotonda: Carmine Vittorio Esposito  (carmine@youniversityadv.it)

Terza edizione del Capri Trendwatching Festival (3/4 Maggio)

“Compro, dunque sono?”
Segnali di futuro dal Capri Trendwatching Festival, III edizione


Venerdi 3 e Sabato 4 maggio, 2013 · Teatro del Grand Hotel Quisisana, Capri

Via Camerelle 2 80073 Capri (Na) +39 081 8374082 info@fondazionecapri.org www.fondazionecapri.org

Si rinnova l’appuntamento con il Capri Trendwatching Festival, evento promosso dalla Fondazione Capri e a cura della trendwatcher Elena Marinoni, che si propone di indagare i contorni del futuro prossimo attraverso dati di ricerca, case history, workshop e open lecturesche nel corso delle precedenti edizioni hanno avuto come protagonisti grandi nomi del panorama nazionale e internazionale (daChris Anderson a Bruce Sterling, da Li Edelkoort a Marc Augé, da Ross Lovegrove a Konstantin Grcic, solo per citarne alcuni).

Giunto alla terza edizione, il CTWF quest’anno si pregia di ospitare personaggi di spicco quali tra gli altri Zygmunt Bauman, MassimoBanzi (Arduino), Henry Mason (Trendwatching.com), Alex Giordano, Adam Ardivvson, Andrew Keen.
Capri, luogo per eccellenza della riflessione colta, spazio dell’immaginazione e della progettazione intellettuale, ideale punto di incontro di intellettuali, creativi, imprenditori e professionisti, torna dunque a riaffermare la propria vocazione ad essere luogo di incubazione di nuovi trend attraverso il Capri Trendwatching Festival che si svolgerà il 3 e il 4 maggio 2013 presso il Teatro del Grand Hotel Quisisana di Capri.
Oggetto di indagine del CTWF, una mappatura ragionata dei trend emergenti capaci di orientare nel medio termine comportamenti sociali, consumi, lifestyle, evoluzioni del gusto, del costume e dell’estetica.
Come da tradizione, il CTWF prende infatti le mosse dai risultati di un osservatorio condotto a livello internazionale e basato sul trendwatching,una metodologia di ricerca di matrice etnografica che intercetta sul nascere, prima che diventino fenomeni di massa, le tendenze e i temi che caratterizzeranno il nostro futuro prossimo e che adeguatamente intercettate possono configurarsi oggi come una variabile critica di successo per chi opera in ambiti quali la moda, il design, la cultura del progetto, il marketing e la comunicazione.
L’osservatorio è una vera e propria ricerca, a vari livelli di documentazione testuale e iconografica, che si basa sulle segnalazioni di una rete internazionale di osservatori (urbanwatchers) che conducono una ricerca sul campo nelle città-chiave del mondo, ritenute luoghi di incubazione di nuovi comportamenti sociali.

Il focus tematico della terza edizione è dedicato ad una riflessione sul rapporto tra identità sociale e consumi. “Ci chiederemo in senso lato – dichiara la curatrice dell’evento Elena Marinoni – come sta evolvendo la figura del consumatore, che si scopre sempre di più un “maker” attivamente coinvolto nella catena di produzione del valore. Per tracciare i contorni di questa rivoluzione ascolteremo Massimo Banzi, assurto a guru del physical computing con il progetto open-source Arduino, così come Henry Mason di Trendwatching.com, il portale leader nel campo dell’analisi dei consumer trends internazionali.
In senso stretto ci chiederemo inoltre quali sono i negozi del futuro, quali nuovi concept stanno rivoluzionando il settore del retail, quali inedite modalità di relazione tra domanda e offerta si stanno affermando nei luoghi –reali e virtuali- dello shopping internazionale. Esploreremo le tendenze emergenti che si stanno affermando dal punto di vista qualitativo nel mondo del retailing e della shopping experience internazionale: ambiti oggetto di un processo di radicale rinnovamento e di particolare interesse strategico per tutte le industries.
A corollario di questo momento, saranno presentati due case studies emblematici che sono espressione di un approccio progettuale di
avanguardia all’ambito retail: il progetto del “Supermercato del futuro” Food Design District per Expo 2015 a cura dello Studio Carlo Ratti e il progetto pilota del nuovo Autogrill Villoresi est a cura di Giulio Ceppi di Total Tool.
Un momento importante della prima giornata del CTWF 2013 sarà infine dedicato alla presentazione di una serie di startup che sono espressione di una imprenditoria giovanile che sta sviluppando dei modelli di business innovativi proprio a partire dall’analisi dei trend: ICoolhunt, Brandon Ferrari, Buzzoole, JSign, Maison Academia, Style4Real, introdotte e moderate da Stefano Perrone (OFF Officine Formative Banca IntesaSanPaolo) in collaborazione con Giovanni DeCaro (Atlante Ventures Mezzogiorno), illustreranno i rispettivi casi confrontandosi tra di loro e con autorevoli esperti.
Un altro tema chiave di questa terza edizione del CTWF 2013 è l’evoluzione del rapporto tra le persone e i brand in questo particolare momento storico in cui l’economia è in crisi, in Italia e nel mondo. Per sopravvivere il sistema deve infatti cambiare radicalmente.
Come ci spiegheranno Alex Giordano, Adam Ardivvson e Andrew Keen nel corso dell’incontro Societing Reloaded. Oltre la vertigine digitale per una innovazione sociale, il problema più grande che accomuna individui e imprese non è la scarsità di idee (nella Rete ce n’è in abbondanza) né di proposte concrete (i nuovi sviluppi tecnologici sono rapidissimi) e nemmeno di persone disposte a impegnarsi per un cambiamento concreto. Ciò che manca è un nuovo modello organizzavo: una nuova filosofia d’impresa capace di capitalizzare le risorse e dar loro una nuova direzione.
Le conclusioni della terza edizione del CTWF 2013 saranno affidate a colui che è considerato il massimo sociologo vivente e che ha coniato il termine “modernità liquida”: Zygmunt Bauman terrà infatti sabato 4 maggio una lectio magistralis per aiutarci a riflettere sulla relazione intima tra identità sociale e consumi e tra consumi e felicità.

PROGRAMMA
Venerdì, 3 maggio 2013
h 10.00 – 10.30
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
Registrazione partecipanti
h 10.30 – 11.00
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
KickOff CTWF2013
Apertura lavori
Intervengono: Gianfranco Morgano, Tonino Cacace, Elena Marinoni
h 11.00 – 16.00
Workshop #1
Retail Safari
Alla scoperta dei negozi più hip di Napoli e Capri
A cura di: Alberto Costabello (MiRT)
Partecipazione: su iscrizione
h 11.00 – 16.00
Workshop #2
Io faccio, dunque sono
La rivoluzione dei “Nuovi Makers” in scena al CTWF 2013
A cura di: Enrico Bassi (FabLab Officine Arduino) e Giorgio Olivero (ToDo)
Partecipazione: su iscrizione
h 11.00 – 16.00
Workshop #3
Again(st) Coolhunting
Teoria e tecniche del Coolhunting per le vie di Capri
A cura di: Marco Pedroni (Università Cattolica), Francesco Morace (Future Concept Lab)
Partecipazione: su iscrizione
h 11.00 – 16.00
Workshop #4
Netnografia: la nuova frontiera della Social Media Strategy
La nuova frontiera della Social Media Strategy
A cura di: Alex Giordano (Centro Studi Etnografia Digitale)
Partecipazione: su iscrizione
h 11.00 – 15.00
Workshop #5
Trendwatcher per un giorno
Laboratorio per i ragazzi delle scuole superiori di Capri e Anacapri
A cura di: Irene Festa (Fractals)
Programma
Via Camerelle 2 80073 Capri (Na) +39 081 8374082 info@fondazionecapri.org www.fondazionecapri.org
h 16.00 – 18.30
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
Startup, Now!
Largo all’imprenditoria giovanile e ai nuovi modelli di business “trend-based”
A cura di: Stefano Perrone (OFF Officine Formative Intesa Sanpaolo, Banco di Napoli) e Giovanni De Caro (Atlante Ventures
Mezzogiorno)
Interviene: Massimo De Andreis (SRM Centro Studi Ricerche Mezzogiorno)
Presentano: Luca Morena (ICoolhunt), Brandon Ferrari, Fabrizio Perrone (BuzZoole),
Chiara BoscoTreCase (JSign), Mary Palumbo (Maison Academia), Mauro Longone (Style4Real)
Partecipazione: Open
h 19.00
Aperitivo al Borgo di S. Anna (Capri)
Partecipazione: Open
h 21.00
Cena al Capri Palace (Anacapri)
Partecipazione: su invito

Sabato , 4 maggio 2013
h 10.00 – 11.00
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
Compro, dunque sono?
Highlights dall’osservatorio di trendwatching internazionale sulle forme evolute del retailing e della shopping experience Interviene: Elena Marinoni
Partecipazione: Open
h 11.00 – 12.00
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
Best in Class
Case History #1
Il supermercato del futuro. Future Food District per EXPO 2015 Interviene: Giovanni de Niederhausern (Studio Carlo Ratti)
Case History #2
L’era della sensorialità sostenibile: il caso del nuovo Autogrill Villoresi est
Interviene: Giulio Ceppi (Total Tool)
Partecipazione: Open
h 12.00 – 13.00
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
Perform or Perish!
A handful of trends to delight consumers, now and in the future Interviene: Henry Mason, Global Head of Research Trendwatching.com
Partecipazione: Open
Via Camerelle 2 80073 Capri (Na) +39 081 8374082 info@fondazionecapri.org www.fondazionecapri.org
h 13.00 – 15.00
Pausa
h 15.00 – 16.00
Teatro Grand Hotel Quisisana
Arduino, opensourcing innovation
Interviene: Massimo Banzi (Arduino)
Partecipazione: Open
h 16.00 – 17.00
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
Societing Reloaded
Oltre la vertigine digitale per una innovazione sociale 
Intervengono: Alex Giordano, Adam Ardivvson, Andrew Keen
Partecipazione: Open
h 17.00 – 18.00
Teatro Grand Hotel Quisisana Capri
Consuming for life, or to death?
Interviene: Zygmunt Bauman
Una lectio magistralis dell’acclamato sociologo che ha coniato il termine “modernità liquida” per riflettere sulla relazione intima tra identità sociale e consumi e tra consumi e felicità.
Partecipazione: Open
h 19.30 – 22.00
Faro di Punta Carena
12.000 lumen party
DJ set a cura del sound designer Painè Cuadrelli
Partecipazione: su invito

n.b. I workshop sono a numero chiuso, è prevista una quota di iscrizione.

Il form per iscriversi è disponibile sul sito www.capritrendwatchingfestival.com, online a partire dal 3 aprile.

MAX – Mobile As X-periences alla LUISS – mercoledì 10 aprile

MAX – Mobile As X-periences

Perchè il mobile marketing crea nuove opportunità ed esperienze per il

consumatore e per le imprese

 

 

LUISS – mercoledì 10 aprile p.v. ore 11.20 , Viale Romania, 32,

Aula Chiesa Sconsacrata (Aula 200)

 

Nell’attuale contesto di crisi è necessario un forte spirito di adattamento, per poter continuare a cogliere le opportunità ancora presenti, anche dal punto di vista aziendale. Siamo nella fase della rivoluzione: è indispensabile prendere coscienza di ciò che sta accadendo per affrontarlo al meglio.

La rivoluzione a cui assistiamo è una Rivoluzione Digitale. Una rivoluzione che parte da Internet, ma che si sta focalizzando sempre più nel mobile, dove il marketing crea nuove esperienze ed opportunità per noi, che siamo i consumatori, ma anche per le imprese stesse.

Per comprenderla, per conoscere le regole e le dinamiche di questa rivoluzione, Social Brain X.0 ha organizzato un evento dedicato al mondo del mobile: MAX – Mobile As X-periences, che si terrà mercoledì 10 aprile 2013 alle 11.20 nell’aula chiesa.

Michele Costabile, docente di Marketing Internazionale della Luiss aprirà i lavori e introdurrà la tavola rotonda moderata da Simonetta Pattuglia, Prof. Aggr. Marketing e Comunicazione, Economia presso l’Università degli studi Roma Tor Vergata.

Nel corso del dibattito, Mariano Tredicini, Internet Media & Digital Communication at Telecom Italia, presenterà le strategie mobile all’interno di Tim Young, mentre Gianluca Dettori, Chairman at Dipixel, illustrerà come all’incontrarsi del mobile con il mondo delle startup cambiano gli investimenti di venture capitalist.

A seguire parleranno Daniele Albanese, CEO di Justbit, starup italiana  il cui corebusiness è lo sviluppo di  app ; Alex Giordano, co-founder di Ninja Marketing e di Netnografia Digitale, che ci illustrerà il concetto di pubblici produttivi; Gianluca Comin, Executive vice president External Relations at Enel Group, che ci racconterà`la sua esperienza e il punto di vista della sua azienda; Luca Ascani, presidente di Populis, che ci racconterà come è avvenuta l’evoluzione dei media consumption all’interno del mobile.

A concludere i lavori sarà il Prof. Paolo Cellini, docente Internet Economics presso l’Università Luiss .

L’evento, aperto a tutti, sarà raccontato sui canali social di Social Brain X.0 seguendo l’hashtag ufficiale #MAXLUISS.

Per iscriversi è sufficiente compilare il modulo su Account Twitter @socialbrainx0 o sulla pagina Facebook facebook.com/SocialBrainX0.

 

 

Chi può partecipare?

 

L’appuntamento è aperti a tutti. #MAXLUISS è dedicato a chi vuole approfondire i cambiamenti del Mobile. – #MAXLUISS

 

Dove: Luiss, Viale Romania, 32 , Aula Chiesa Sconsacrata

 

Quando: mercoledì 10 aprile ore 11.20

 

Perché: partecipare, conoscersi, interagire, conversare e fare networking

 

Partecipanti: twitteri e smartphone-dotati, appassionati di mobile, di cultura digitale e social media

 

Iscrizioni: per iscriversi all’evento è sufficiente compilare il modulo su http://max_mobile_as_x_periences.eventbrite.it/

 

Account Twitter: @socialbrainx0

Pagina Facebook: facebook.com/SocialBrainX0

Hashtag ufficiale dell’evento: #MAXLUISS

Mail: socialbrainx0@gmail.com

Perché la rete libera il Sud dalla questione meridionale

“L’innovazione, con la Rete, ha al suo servizio velocità e quantità. Dovunque ci porti, non possiamo evitare di andarci”

Il Sud è una risorsa per il nostro Paese, questo è un dato di fatto! Tutti ne parlano: chi ipotizzando nuove politiche industriali, chi fantasticando il ritorno del Regno delle Due Sicilie. L’attenzione è molta ma è facile cadere nella demagogia. Spostando il focus sulla tecnologia e l’innovazione quello che vorrei capire è se davvero come si dice, queste sono le leve su cui puntare per risollevare il Meridione. Io credo di sì.

Pino Aprile, giornalista e scrittore, autore del libro “Mai più terroni

è convinto che la tecnologia sia l’arma con cui arrivare finalmente alla fine della Questione Meridionale

In che modo la tecnologia rende libero il Sud?

La Rete è un mondo senza distanze, dimensioni e senza ostacoli, frontiere. Chiunque vi entri, vale come chiunque altro e non importa da dove agisci; importa solo se fai clic ed entri in Rete o clic, e ne esci. Questo pone il Sud (non solo il nostro) penalizzato da mancanza di strade, aeroporti, ferrovie, nelle stesse condizioni di chiunque; e può competere alla pari, finalmente. E vince, quando ne ha le capacità. 

Puoi citarmi alcuni dei casi virtuosi che hai inserito nel tuo libro?

A Bisaccia, Comune terremotato dell’Irpinia, Patrick Arminio, 21 anni, nato a Basilea e rientrato al suo paesello, con i suoi coetanei mette su un’azienda di grafica con cui  progetta e conduce la campagna promozionale dell’ultimo cd di una pop star statunitense; dal Salento, un creativo produce per Google, in California (a giudicare dallo stipendio, a livelli altissimi) e due neodiplomati inventano “app” fra le più vendute dalla Apple. L’università di Lecce è ormai una multinazionale della ricerca, dell’innovazione: nei suoi laboratori si scopre come recuperare i metalli preziosi che vengono vaporizzati durante gli esperimenti (è, letteralmente, trarre oro da spazzatura); si mette a punto il primo microscopio tridimensionale; si varano sistemi di controllo dell’automazione per la Marina militare indiana; si isola una cellula iperassorbente che toglie la sensazione di fame e che darà luogo, secondo gli analisti, a una delle 15 più potenti economie del pianeta, nei prossimi anni. Mentre un giovane di Conversano, spendendo 200mila euro, mette a punto il più potente motore di ricerca e offerta di lavoro on line, rivendendolo poi per 30milioni di euro. E in Sicilia, un neolaureato di Scordia, da Milano organizza, on line, con volontari, il recupero della valle degradata del suo paese, poi vi torna e la trasforma in parco. Nei sei principali distretti dell’innovazione, al Sud, lavorano ormai già in 30mila: un quarto delle esportazioni italiane, nel settore, è prodotto da loro.

L’innovazione può fare tanto, anche se mancano alcune basi come democrazia, istruzione, infrastrutture?

La Rete è ormai un altro mondo, cui il vecchio tende a somigliare (cadono le frontiere, l’Europa si dota di moneta unica; l’impero sovietico si apre al mercato e alle idee, la Cina smette di essere un mistero e si riduce a concorrente). La Rete, il mondo punto-zero è la terza rivoluzione della storia dell’umanità, dopo la scoperta dell’agricoltura e quella industriale. Chi si abitua alla parità che c’è sul web, accetta sempre meno le disparità che trova quando spegne il computer. I vecchi poteri cercheranno di controllare anche questo territorio di libertà, ma è sempre più difficile, paradossalmente, si direbbe, proprio per la possibilità di farlo troppo: puoi controllare, in Rete, se vuoi, tutto di tutti. È tanto, che ti ci puoi perdere, rischi di non riuscire a tener chiuse tutte le porte, tutte insieme. La Cina cerca di abbinare controllo della gente con anarchia produttiva, ma è una battaglia persa. La rete è uno strumento attraverso il quale puoi istruirti, raggiungere chiunque, intraprendere. Tanto che, dal mondo 1.0 (passaggio di informazione da uno a uno), si è velocemente passati a quello 2.0 (da uno a tutti e da tutti a uno: non più comunicazione, ma comunità) e ora si discute di 3.0 e @democracy, ovvero la definizione di regole per governare il mondo e il popolo della Rete: solo Facebook, con un miliardo di frequentatori, è stato definito “il terzo Paese più popoloso del pianeta”. L’innovazione, con la Rete, ha al suo servizio velocità e quantità. Dovunque ci porti, non possiamo evitare di andarci.

Condivido molte delle opinioni e delle idee di Pino, ma non posso fare a meno di pensare che ci sia il rischio concreto di spostare la discriminazione. Non più territoriale ma forse anagrafica, nel Web i giovani sono avvantaggiati rispetto agli anziani oppure discriminazione tecnologica, non a caso si parla spesso di Digital Divide. Non tutti hanno accesso allo stesso modo alla tecnologia né in Italia né in altre parti del Mondo.

Forse è un sogno ma mi piacerebbe che la tecnologia riuscisse davvero a essere democratica senza guardare in faccia nessuno e garantendo a tutti le stesse possibilità.

Sul rapporto tra innovazione e Sud ho chiesto un parere sull’argomento anche ad un altro amico, lo scrittore Antonio Menna, autore del best sellerSe Steve Jobs fosse nato a Napoli

che ha un punto di vista più pragmatico

In che modo la tecnologia rende libero il Sud?

La tecnologia, intesa come nuovi media, può aiutare molto a superare ritardi storici di alcuni territori. Il sud può trarre dalla Rete, grosse opportunità, sia in termini di conoscenze sia in termini di movimento,  delle idee e dei prodotti. Uno degli ostacoli storici alla crescita dell’economia meridionale è stato proprio il mancato collegamento con i grossi mercati europei, la lontananza anche fisica. Oggi molte idee d’impresa e molti prodotti viaggiano con un click e questo accorcia le distanze, mette in campo anche i luoghi più remoti. C’è poi un’idea di libertà legata alla conoscenza, all’informazione, che, con la Rete, si allarga, include anche chi era tagliato fuori. Infine, la Rete è un luogo dove insediare talenti creativi, non necessariamente produttivi, senza grossi costi e facendo leva prevalentemente sulle abilità personali. Saltano le mediazioni, ciascuno può esprimersi e questo dà più forza a chi era lontano dai luoghi, ad esempio, dell’editoria cartacea, musicale, dai mercati dell’arte. Chi ritiene di avere un talento creativo può provare a esprimerlo anche lontano dai centri tradizionali del potere. E avere, magari, successo.

Perché molti talenti decidono di lasciare il Sud?

Le possibilità sono due: insistere, oppure andarsene. Non biasimo nessuna delle due scelte. Chi vuole insistere, è giusto che lo faccia, sapendo i rischi e gli ostacoli che ci sono. Chi se ne vuole andare ha il diritto di farlo, sapendo che comunque non è facile sradicarsi, rinunciare a pezzi della propria identità. C’è sempre un costo. Nel mio libro ho usato una storia paradossale non per dire che in Italia, e a Napoli, le cose non si possono fare, ma che si fanno con grandissima difficoltà, e che si perdono grosse potenzialità. Potremmo fare cento, e invece facciamo venti. L’ottanta per cento della forza dei nostri talenti lo disperdiamo su ostacoli, problemi, fattori esterni che non si vogliono affrontare o risolvere. Accesso al credito, burocrazia, inefficienza della pubblica amministrazione, corruzione, criminalità organizzata sono ostacoli oggettivi allo sviluppo, e colpiscono soprattutto i più giovani, i più liberi, i più innovatori. Qualcuno resta, insiste, ci prova. Molti falliscono, qualcuno riesce. Altri se ne vanno, e diventano eccellenze nel mondo, lasciando a noi il rammarico di averli perduti. 

Davvero la tecnologia è la panacea?

Io credo nella forza della rete, nelle nuove comunicazioni, nella tecnologia ma farei attenzione a non enfatizzarle troppo. Intanto perché queste hanno bisogno anche d’investimenti strutturali. Penso alla banda larga, cui mi pare sia estranea buona parte del Paese, e buona parte del Sud. Penso a una Pubblica amministrazione che ancora ti chiede di produrre carte. Penso a una scuola che è ancora attaccata ai feticci del passato, che fatica a modernizzarsi. Se non si fa un lavoro preliminare su queste aree, è difficile immaginare l’innovazione come campo di un nuovo sviluppo. Poi rifletterei sul fatto che noi, per rispondere al bisogno di lavoro che c’è al sud, abbiamo bisogno di creare occupazione di massa, per grossi volumi. Le start up che vedo in giro, nell’innovazione e nella tecnologia, almeno quelle nate in Italia, anche quelle più brillanti, mi sembra che diano occupazione a poche persone. Vedo grande intelligenza, talento creativo, ma poca capacità produttiva. Così sarà difficile superare la crisi del sud, che è soprattutto crisi occupazionale, mancanza di lavoro, mancanza di prospettiva personale.

La Rete però non è solo un’occasione di riscatto per il futuro è già presente e non mancano esperienze di successo come ad esempio Ninjamarketing,: se non fosse stato per internet come sarebbe stato possibile che un cult dell’economia digitale risiedesse a Cava de’ Tirreni, alle porte della Costiera Amalfitana lontano dai centri di potere? Quali sono i fattori critici di successo?

Per Alex Giordano, esperto di etnografia digitale – “Diciamo che aldilà di realtà pop la cosa interessante è che la natura tribale e diffusa, fatta di tante preziose bellezze e tipicità, tipica del mediterraneo, risponde perfettamente alla metafora della Rete e quindi mi aspetto che ci siano tante realtà che riusciranno ad interiorizzare l’etica del networking non solo nel web ma anche e sopratutto nelle forme di organizzazione, di cooperazione, di socializzazione. Solo così sarà possibile che  il grano autoctono di Caselle In Pittari (nel Cilento) , saprà mettersi in rete con i volontari locali del WWF che insieme all’amministrazione comunale di Morigerati (sempre in Cilento) ha restaurato gli antichi mulini a pietra per fare un pane buonissimo che può essere venduto anche attraverso il web.”

Quest’approccio funziona con i singoli producendo eccellenze e best practices ma non funziona a livello macro e non diventa sistema, perché?

Perché dobbiamo capire che il social network non è un software, un qualcosa che risiede nel web, ma è un’etica da recuperare. E se saremo bravi a fare quello che non siamo stati bravi a fare, in altre parole sistema, potremo competere da leoni su un piano global.

Tutto quello che è emerso, è sicuramente da tenere a mente per la costruzione di un futuro migliore del Sud, in attesa di ciò però voglio rilevare alcuni casi virtuosi. Ci sono tanti casi meritevoli di essere citati e anzi mi piacerebbe che nei commenti citiate casi di successo che magari ancora non sono noti al grande pubblico.

Parto da Vulcanicamente,

progetto del Comune di Napoli voluto dall’Assessore Marco Esposito che ha saputo risvegliare il magma che ribolliva a Napoli dando a molti ragazzi la possibilità di provare a realizzare i loro sogni. Alcuni numeri (5 tappe in 5 facoltà diverse napoletane, più di 100 partecipanti, 72 progetti, sei startup già finanziate tra cui DeRev di Roberto Esposito).

In Puglia segnalo: QIRIS: un incubatore di start-up e iniziative innovative, promotore tra l’altro di BeMyApp Italia, follow-app e Startificio. Laboratori dal Basso la nuova idea di Bollenti Spiriti e ARTI Puglia per sostenere le giovani idee di impresa con formazione guidata dalla domanda.

Dal mio punto di vista mancano ancora due cose per fare il salto di qualità: la capacità di fare sistema per costruire davvero un ecosistema dell’innovazione che aiuti tutti a realizzare i propri sogni, dove le Università insegnino agli studenti cosa vuol dire fare l’imprenditore, dove le istituzioni comprendano davvero il valore dell’innovazione delle nuove tecnologie, dove i capitalisti, non solo i Venture capitalist, ma anche i piccoli borghesi o i palazzinari capiscano che investire in innovazione possa essere  molto conveniente. Inoltre manca ancora la vision, quella con cui ad esempio il mio amico Luca Perugini ipotizzava una riconversione dell’Ilva di Taranto in un Data center di Google,

sarebbe bello se un’idea simile venisse ai nostri politici no?

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