Akamai supporta i propri clienti nell’adozione dell’IoT

 Gli aggiornamenti OTA di Akamai sono pensati per soddisfare le esigenze esclusive delle auto connesse

Akamai Technologies, Inc. (NASDAQ: AKAM), la piattaforma cloud di delivery più estesa e affidabile al mondo, svela la strategia aziendale volta a supportare i clienti durante l’integrazione di dispositivi IoT (Internet of Things) nella propria infrastruttura IT. Lo scopo di questa iniziativa è mettere a frutto la scalabilità, le performance e la sicurezza della Akamai Intelligent Platform per sostenere un trasferimento rapido, sicuro e resiliente di dati ai dispositivi connessi ovunque si trovino nel mondo e promuovere, al tempo stesso, sistemi avanzati di comunicazione ed elaborazione dei dati provenienti da questi dispositivi connessi.

L’IoT è considerato da molti come la prossima fase cruciale nello sviluppo di Internet. In tutti i settori, dall’automotive al manifatturiero, fino al comparto delle tecnologie consumer, i dispositivi IoT stanno diventando una componente indispensabile delle strategie aziendali e dell’infrastruttura IT. Contemporaneamente, la predisposizione di un’infrastruttura affidabile, necessaria per questa tecnologia innovativa, rappresenta una sfida per i produttori di questi dispositivi e per gli utenti stessi.

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L’iniziativa IoT di Akamai si prefigge di affrontare queste sfide attraverso soluzioni basate sulla sicurezza e sulla scalabilità comprovate della Akamai Intelligent Platform. Grazie all’impiego delle soluzioni IoT Akamai, i clienti possono evitare i costi dell’investimento iniziale e i costi operativi ricorrenti necessari per realizzare una rete globale in grado di supportare milioni di dispositivi in completa sicurezza. L’acquisizione dei dati e il download dei software da remoto consentono inoltre di ridurre i costi associati agli interventi in loco e alla necessità di recarsi presso il centro assistenza.

Il primo risultato dell’iniziativa IoT di Akamai è una soluzione “Over the Air (OTA)” specificamente concepita per rispondere alle esigenze delle case automobilistiche e degli OEM (Original Equipment Manufacturers) del settore automotive. Offre la possibilità di trasmettere aggiornamenti del firmware, del sistema di navigazione e di infotainment ai veicoli connessi tramite rete Wi-Fi o cellulare, ovviando alla costosa necessità di recarsi fisicamente ai centri di assistenza delle case automobilistiche. La soluzione prevede alcune funzionalità specifiche per il settore automotive, tra cui:

·         Edge IP-Binding, che permette di ricevere aggiornamenti da un insieme configurabile di indirizzi IP al fine di rispettare i regolamenti in materia di localizzazione dei dati imposti da diverse giurisdizioni e gli accordi che le case automobilistiche potrebbero aver stipulato con i fornitori dei servizi di telecomunicazione.

·         Delivery sicura degli aggiornamenti, realizzata attraverso un programma SSL/TLS flessibile in grado di supportare anche i clienti che utilizzano certificati client personalizzati.

·         Dashboard avanzate, che permettono di tenere traccia degli aggiornamenti di ogni singolo veicolo in maniera efficiente, in modo che le case automobilistiche possano valutare l’andamento delle campagne e confermare i download.

Harman, leader di mercato nella fornitura di soluzioni per auto connesse ai produttori di tutto il mondo, sta già raccogliendo i vantaggi offerti dalle soluzioni IoT di Akamai, e nello specifico degli aggiornamenti OTA. Oren Betzaleli, Vice President e General Manager di Harman Connected Services, sostiene che “Oggi le automobili possono essere considerate come un computer in movimento, con software che controllano i sistemi telematici, i dispositivi di protezione e sicurezza e persino l’impianto di intrattenimento integrato. Tutti questi sistemi informatici devono essere aggiornati regolarmente per poter funzionare come previsto. Grazie alla collaborazione con Akamai siamo certi di fornire ai nostri clienti e ai conducenti delle auto connesse la migliore esperienza possibile”.

 “Da quasi 20 anni aiutiamo i nostri clienti a migliorare l’accesso e le performance di milioni e milioni di siti web”, spiega Ash Kulkarni, Senior Vice President e General Manager della divisione Web Performance and Security di Akamai. “Akamai ha aperto la strada alle soluzioni di sicurezza basate sul cloud per i siti web, le applicazioni e la trasmissione di dati tramite Internet. Oggi, sulla base dell’esperienza e delle competenze acquisite, possiamo dare ai nostri clienti la possibilità di scambiare in sicurezza i dati con qualsiasi dispositivo connesso, ovunque si trovi nel mondo”.

Akamai pubblica il Rapporto sulla Sicurezza Q2 2017

Il report evidenzia la ricomparsa del malware PBot, l’impiego di algoritmi di generazione dei domini e il rapporto tra infrastruttura command and control di MIRAI e obiettivi di attacco. Sono inoltre contenuti dati salienti sulle statistiche relative agli attacchi DDoS e alle applicazioni web

 Per scaricare il Rapporto sullo stato di Internet Q2 2017 / Security: http://akamai.me/2i9vrdz

Per scaricare i singoli grafici e diagrammi con le relative didascalie: http://akamai.me/2w6mI1v

Secondo quanto emerge dal Rapporto sullo stato di Internet Q2 2017 / Security rilasciato da Akamai Technologies, Inc. (NASDAQ: AKAM) sono nuovamente in crescita gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) e alle applicazioni web. Un importante contributo a questa nuova ondata di attacchi è dato dalla ricomparsa del malware DDoS PBot, utilizzato per lanciare gli attacchi DDoS più imponenti registrati da Akamai nel corso di questo trimestre.

Nel caso del malware PBot, utenti malintenzionati hanno utilizzato codice PHP che risale ad alcuni decenni fa per generare l’attacco DDoS più ampio osservato da Akamai nel secondo trimestre. Gli autori degli attacchi sono riusciti a creare una mini botnet DDoS in grado di lanciare un attacco DDoS da 75 gigabit al secondo (Gbps). È interessante notare che la botnet PBot era composta da un numero relativamente contenuto di nodi, circa 400, in grado tuttavia di generare un notevole livello di traffico di attacco.

Un altro elemento preso dal passato, rilevato dall’analisi svolta dal team Threat Research di Akamai, è l’impiego di algoritmi di generazione di domini (Domain Generation Algorithms) nell’infrastruttura dei malware Command and Control (C2). Utilizzato per la prima volta assieme al worm Conficker nel 2008, il DGA rimane una tecnica di comunicazione frequentemente utilizzata anche per i malware attuali. Il team di ricerca delle minacce di Akamai ha scoperto che le reti infette hanno generato un tasso di ricerche DNS 15 volte superiore rispetto a quelle non infette. Ciò può essere spiegato come conseguenza del fatto che il malware presente nelle reti infette accede a domini generati casualmente. Poiché la maggior parte dei domini generati non era registrata, tentare di accedere a tutti avrebbe generato troppo rumore. Analizzare le differenze di comportamento tra le reti infette rispetto a quelle non infette è un ottimo modo per identificare l’attività del malware.

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Quando lo scorso settembre è stata scoperta la botnet Mirai, Akamai è subito diventata uno dei suoi primi obiettivi. Da allora, la piattaforma dell’azienda ha continuato a essere presa di mira e a respingere efficacemente attacchi provenienti dalla botnet Mirai. I ricercatori di Akamai hanno utilizzato la visibilità sulla botnet Mirai che solo Akamai può vantare per studiare i diversi aspetti della botnet. In particolare nel secondo trimestre tale analisi si è concentrata sull’infrastruttura C2 di Mirai. Le ricerche condotte da Akamai indicano chiaramente che Mirai, come molte altre botnet, sta contribuendo alla massificazione degli attacchi DDoS. Si è osservato che sebbene molti dei nodi C2 della botnet abbiano condotto “attacchi dedicati” contro IP selezionati, sono stati ben più numerosi i nodi che hanno partecipato a quelli che potremmo considerare attacchi di tipo “pay-for-play”. In queste situazioni, i nodi C2 della botnet Mirai hanno attaccato degli indirizzi IP per brevi periodi, divenendo poi inattivi per riemergere in seguito e attaccare obiettivi diversi.

“Gli autori degli attacchi testano continuamente i punti deboli nelle difese delle aziende e investono maggiore energia e risorse sulle vulnerabilità che risultano più diffuse ed efficace”, spiega Martin McKeay, Senior Security Advocate di Akamai. “Eventi come la botnet Mirai, l’exploit utilizzato da WannaCry e Petya, l’aumento continuo degli attacchi SQLi e la ricomparsa del malware PBot testimoniano che gli autori degli attacchi non escogiteranno solo nuovi strumenti e strategie, ma torneranno a riutilizzare anche strumenti già visti in passato che si sono dimostrati particolarmente efficaci”.

Alcuni dati:

Altri dati di rilievo presenti nel rapporto sono:

        Il numero di attacchi DDoS del secondo trimestre è cresciuto del 28% su base trimestrale dopo avere registrato un calo per tre trimestri consecutivi.

        Gli autori degli attacchi DDoS si stanno dimostrando più ostinati che mai, attaccando i propri obiettivi con una media di 32 volte nel corso del trimestre. Una società di gaming è stata attaccata 558 volte, ossia con una media di sei volte al giorno.

        Il maggior numero di indirizzi IP univoci utilizzati in attacchi DDoS frequenti ha avuto origine in Egitto, con una percentuale del 32% sul totale generale. Il trimestre scorso erano gli Stati Uniti a detenere il primato, mentre l’Egitto non rientrava nella top five.

        Questo trimestre sono stati utilizzati meno dispositivi per lanciare attacchi DDoS. Il numero di indirizzi IP coinvolti in attacchi DDoS volumetrici è crollato del 98% passando da 595.000 a 11.000.

        L’incidenza degli attacchi alle applicazioni web è aumentata del 5% su base trimestrale e del 28% su base annuale.

        Gli attacchi SQLi sono stati utilizzati in più della metà (51%) degli attacchi alle applicazioni web questo trimestre, rispetto al 44% del trimestre scorso, generando quasi 185 milioni di avvisi solo nel secondo trimestre.

 

 

Metodologia

Il Rapporto sullo stato di Internet Q2 2017 / Security di Akamai combina i dati sugli attacchi raccolti dall’intera infrastruttura globale di Akamai ed è frutto delle ricerche svolte dai vari team dell’azienda. Il rapporto si avvale dei dati raccolti dalla Akamai Intelligent Platform e fornisce un’analisi dell’attuale panorama delle minacce e della sicurezza sul cloud, nonché informazioni sulle tendenze degli attacchi. Il Rapporto sullo stato di Internet / Security è frutto della collaborazione di vari professionisti della sicurezza di Akamai, tra cui il team SIRT (Security Intelligence Response Team), l’unità Threat Research, i team Information Security e Custom Analytics.

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Informazioni su Akamai

Grazie alla propria piattaforma cloud di delivery più estesa e affidabile al mondo, Akamai supporta i clienti nell’offerta di experience digitali migliori e più sicure da qualsiasi dispositivo, luogo e momento. Con oltre 200.000 server in 130 paesi, la piattaforma Akamai garantisce protezione dalle minacce informatiche e performance di altissimo livello. Il portfolio Akamai di soluzioni per le web e mobile performance, la sicurezza sul cloud, l’accesso remoto alle applicazioni aziendali e la delivery di contenuti video è affiancato da un servizio clienti affidabile e da un monitoraggio 24×7. Per scoprire perché i principali istituti finanziari, i maggiori operatori e-commerce, provider del settore Media & Entertainment ed enti governativi si affidano ad Akamai, visitate il sito https://www.akamai.com/it/it/ o https://blogs.akamai.com/it/ e seguite @AkamaiItalia su Twitter.

 

 

AKAMAI PUBBLICA IL RAPPORTO SULLO STATO DI INTERNET

 

 Italia e Turchia: le uniche nazioni europee con tasso di adozione broadband inferiore al 50%
DDoS: salgono gli attacchi rivolti all’Europa, scendono quelli diretti agli USA
  
Indirizzi IPv6 in crescita, specialmente in Europa
 
 
MILANO, 28 gennaio 2014 – Akamai Technologies, Inc. (NASDAQ: AKAM), azienda leader nell’offerta di servizi cloud per l’erogazione sicura e ottimizzata di contenuti online e applicazioni business, ha pubblicato il Rapporto sullo Stato di Internet relativo al terzo trimestre 2013Basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform il rapporto offre un’analisi approfondita di dati quali, tra gli altri, velocità di connessione, penetrazione di Internet e origine degli attacchi informatici. 
 
Il Rapporto include inoltre un osservatorio sugli attacchi DDoS indirizzati a siti e-commerce e, infine, un esame dell’utilizzo di browser mobile per tipologia di connessione al network, effettuato tramite Akamai IO.
 
Qui di seguito, i principali rilevamenti europei e italiani.
 
 
Velocità di connessione: importanti incrementi anno su anno osservati in Europa
 
Nel terzo trimestre 2013, continua a crescere la velocità media di connessione globale in Europa che, con un incremento del 10% rispetto al trimestre precedente, si attesta intorno ai 3.6 Mbps. In particolare, sono i Paesi Bassi ad aver registrato la crescita maggiore del trimestre (pari al 23%), con una velocità di connessione media di 12.5 Mbps.
 
Il picco medio della velocità di connessione ha invece visto un leggero declino nel trimestre in esame, scendendo del 5.2% a 17.9 Mbps. Tuttavia, considerando le variazioni anno su anno, il picco medio europeo è aumentato di oltre il 20%. Qualche esempio: i Paesi Bassi (con un picco in aumento del +29% raggiungono i 39.6 Mbps), la Repubblica Ceca (+28%, 34.8 Mbps), Regno Unito (+27%, 35.7 Mbps), Svezia (+23%, 33.1 Mbps), Austria (+23%, 30.4 Mbps), Romania (+22%,45.4 Mbps), Norvegia (+22%, 28.2 Mbps) e Irlanda (+20%, 31.8 Mbps).
 
In Italia, la velocità media di connessione nel terzo trimestre 2013 si conferma intorno ai 4.9 Mbps, più veloce del 24% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Il picco medio di velocità di connessione raggiunto nel nostro Paese è pari a 18.2 Mbps, inferiore del 4.9% rispetto allo scorso anno e del 22% rispetto al trimestre precedente. L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver registrato un picco di velocità di connessione al di sotto dei 20 Mbps.
 
Connettività high broadband: l’Europa registra un aumento anno su anno superiore al 100%
 
Positivo trend di crescita in tutta Europa anche per quanto riguarda l’high broadband (superiore ai 10 Mbps). Tra i Paesi Europei ad aver registrato il maggiore incremento rispetto al trimestre precedente vi sono i Paesi Bassi (+45%), seguiti da Danimarca (+38%), Belgio (+36%), Repubblica Ceca (+31%), Svizzera (+6.7%) e Lettonia (3.7%).
 
Svariati Paesi hanno poi osservato incrementi a tre cifre: Turchia (+215%), Francia (+188%), Regno Unito (+151%), Repubblica Ceca (+136%), Irlanda (+126%), Belgio (+117%), Paesi Bassi (+106%), Portogallo e Germania (entrambi +104%).
 
Nell’ultimo Rapporto sullo Stato di Internet abbiamo osservato un continuo aumento della velocità media di connessione, così come del tasso di adozione di broadband e high broadband. Crediamo che questi trend siano indicativi di un generale miglioramento della qualità e delle performance della connettività al web a livello globale”, spiega l’autore del Rapporto sullo Stato di Internet, David Belson di Akamai.
 
Rispetto allo scorso trimestre, in Italia, l’adozione di high broadband è aumentata dello 0.5%: ad oggi il 3.7% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, una crescita del 40% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.
 
Sebbene l’adozione della banda larga sia aumentata del 93% rispetto al 2012, essa è però diminuita del 6.4% rispetto al trimestre precedente, stabilizzandosi al 49%. Italia e Turchia sono le uniche nazioni europee a registrare un tasso di adozione broadband inferiore al 50%.
 
 
Traffico legato agli attacchi informatici: la minaccia cinese
 
Attraverso i rilevamenti di un set distribuito di agenti attivi su internet, Akamai è in grado di monitorare il traffico legato agli attacchi informatici e individuare sia i Paesi origine del maggior numero di attacchi sia le porte loro obiettivo.
 
Nel terzo trimestre 2013, con il 35% degli attacchi generati, la Cina è tornata ad essere la principale fonte di minaccia al mondo, scalzando l’Indonesia che scende in seconda posizione con il 20% degli attacchi. Permangono in terza posizione gli Stati Uniti con l’11% degli attacchi.
 
Rispetto al precedente, nel trimestre in esame, è aumentato di oltre 3 punti percentuale il numero di attacchi provenienti dall’Europa che, in totale, ha generato il 13.5% degli attacchi osservati, 0.7% dei quali originati in Italia.
 
La Porta 445 (Microsoft-DS) torna ad essere la più colpita del trimestre, bersaglio del 23% degli attacchi. La Porta 80 (WWW HTTP) e la Porta 443 (SSL [HTTPS]) scendono in seconda e terza posizione, colpite rispettivamente dal 14% e 13% degli attacchi.
 

Focus DDoS: i clienti europei registrano un aumento del 22% rispetto al trimestre precedente
 
Di recente, il Rapporto sullo Stato di Internet ha introdotto un focus sugli attacchi DDoS così come riscontrati dai clienti Akamai. Per la prima volta da fine 2012, nel terzo trimestre 2013, i clienti Akamai hanno registrato una diminuzione degli attacchi DDoS: 281 rispetto ai 318 del trimestre precedente (-11%). Tuttavia, complessivamente, Akamai ha osservato più attacchi nei primi tre trimestri del 2013 che in tutto il 2012: 807 contro 768. Il settore enterprise continua ad essere il più bersagliato con 127 attacchi riportati nel terzo trimestre 2013, segue il settore Retail/Travel (80), l’area Media e Entertainment (42), il settore pubblico (18) e hi-tech (14).
 
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, rispetto allo scorso trimestre, gli attacchi indirizzati ai clienti europei sono aumentati del 22%, mentre sono diminuiti del 18% quelli diretti a clienti con sede in USA. Akamai ha inoltre esaminato la probabilità che le aziende target possano essere vittime di attacchi ripetuti: infatti, dei 281 attacchi osservati nel trimestre, solo 169 sono stati rivolti a un unico target. Tra i clienti colpiti, 27 sono stati attaccati due volte, 5 tre volte e 7 più di tre volte. Un’analisi dei dati più approfondita ha rivelato che un’azienda è vittima di attacchi DDoS ha il 25% di possibilità di venire attaccata nuovamente nei tre mesi successivi.
Penetrazione globale di Internet
 
Oltre 760 milioni di indirizzi IPv4 unici in 239 Paesi si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform nel terzo trimestre 2013, l’1.1% in più del trimestre precedente e l’11% in più rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Poichè, in molti casi, un singolo indirizzo IP rappresenta più individui, Akamai stima che il numero totale di utenti web unici connessi alla sua piattaforma durante il trimestre in questione sia ben superiore al miliardo. 

A livello globale, il numero di indirizzi IPv4 unici connessi ad Akamai è salito di 123 milioni rispetto al 2012. L’Italia permane in nona posizione nella top ten globale nonostante una diminuzione del 5% rispetto allo scorso trimestre, assestandosi a poco più di 19 milioni di indirizzi connessi.
 
Tasso di adozione di IPv6: il maggior incremento si registra in Europa
 
Per la prima volta, il Rapporto sullo Stato di Internet include dati relativi all’adozione di indirizzi IPv6: nella top ten globale figurano ben sette nazioni europee mentre in Asia solo una, il Giappone. Nel corso del terzo trimestre 2013, i livelli di traffico IPv6 sulla Akamai Intelligent Platform sono cresciuti da 176.000 hit al secondo a più di 277.000. Il traffico IPv6 mostra inoltre una certa ciclicità, in quanto i volumi tendono a diminuire ogni sabato, a indicare un maggior livello di adozione di indirizzi IPv6 da parte delle aziende che non a livello di singoli utenti.
 
Connettività mobile
 
Il terzo trimestre 2013 ha registrato una velocità media di connessione mobile tra i 9.5 Mbps e gli 0.6 Mbps, con picchi tra i 49.8 Mbps e i 2.4 Mbps. Diciotto operatori hanno registrato velocità di connessione da banda larga (superiori, cioè, a 4 Mbps). I dati raccolti da Ericsson indicano che il volume del traffico di dati mobile è cresciuto del 10% rispetto al trimestre precedente e dell’80% rispetto a un anno fa.
 
In base ai dati raccolti da Akamai IO, durante il terzo trimestre 2013, circa il 38% delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform sono state originate da dispositivi che utilizzano l’Android Webkit, seguiti da Safari Mobile (24%). Se invece analizziamo tutti i network (non solo quelli cellulari), da Safari Mobile sono giunte circa il 47% delle richieste e da Android Webkit circa il 33%.
 
In Europa, il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore si trova in Russia, con 9.1 Mbps, seguito da un operatore ucraino (8.7 Mbps) e uno austriaco (7.1 Mbps).
 
In Italia esiste un divario di circa 1.6 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (4.5 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (2.9 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 25.6 Mbps ai 19.0 Mbps. 
 
 
Il rapporto sullo stato di Internet di Akamai
Il rapporto trimestrale di Akamai sullo stato di Internet, basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform, approfondisce aspetti importanti di Internet, come la velocità di connessione per area geografica, i Paesi origine di attacchi informatici e la connettività mobile, analizzando inoltre le principali tendenze nel corso del tempo. Per ulteriori informazioni e per accedere ai Rapporti precedenti:
 
Per scaricare le tabelle presenti nel rapporto sullo stato di Internet del terzo trimestre 2013:
 
Da oggi, lo Stato di Internet diventa anche un’app interattiva per iPhone e iPad: scaricala dall’Apple App Store!
 
 
Informazioni su Akamai
Akamai® è l’azienda leader nell’offerta di servizi cloud per l’erogazione ottimizzata e sicura di contenuti online e applicazioni business. Nucleo centrale dell’offerta dell’azienda è la Akamai IntelligentPlatform™, che assicura, oltre ad ottime performance, affidabilità, sicurezza, visibilità ed expertise senza pari.  Akamai rimuove le complessità del web, migliorando l’esperienza dei sempre più numerosi utenti connessi da dispostivi mobili, garantendo loro disponibilità ininterrotta e consentendo alle aziende di sfruttare i vantaggi del cloud in modo sicuro. Per scoprire come Akamai accelera l’innovazione in un mondo iperconnesso, visita : www.akamai.com o blogs.akamai.com e seguici sui social media:

AKAMAI PUBBLICA IL RAPPORTO SULLO STATO DI INTERNET RELATIVO ALL’ULTIMO TRIMESTRE 2012

Oltre il 200% di attacchi DDoS in più rispetto al 2011

Italia: connessioni broadband in aumento del 9,5%, ma siamo ancora penultimi in Europa

 

MILANO, 23 aprile 2013 – Akamai Technologies, Inc. (NASDAQ: AKAM), una delle principali piattaforme cloud che consente di offrire agli utenti un’esperienza online sicura e a elevate prestazioni, in qualunque parte del mondo e su ogni dispositivo, ha pubblicato il Rapporto sullo Stato di Internet relativo al quarto trimestre 2012 (disponibile all’indirizzo www.akamai.com/stateoftheinternet).

Basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform il rapporto offre un’analisi approfondita di dati quali, tra gli altri, velocità di connessione, penetrazione di Internet e origine degli attacchi informatici. 

Il Rapporto seguente include anche un’analisi degli attacchi DDoS registrati durante lo scorso anno e un esame dell’utilizzo di browser mobile per tipologia di connessione al network, effettuato tramite Akamai IO.

Qui di seguito, i principali rilevamenti europei e italiani. 

Penetrazione globale di Internet

Sono quasi 700 milioni e provengono da 240 Paesi, gli indirizzi IPv4 unici che, nel quarto trimestre 2012, si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform: circa 4,2% in più del trimestre precedente e 13% in più rispetto allo stesso periodo nel 2011.

Poichè, in molti casi, un singolo indirizzo IP rappresenta più individui, Akamai stima che il numero totale di utenti web unici connessi alla sua piattaforma durante il trimestre sia ben superiore al miliardo.

Per quanto riguarda l’Europa, confrontando i dati anno su anno, i livelli di crescita vanno dal 3% della Germania (al quarto posto nella classifica globale), al 21% dell’Italia. E’ infatti proprio il nostro Paese ad avere registrato il maggior incremento di indirizzi IPv4 in Europa, piazzandosi al nono posto nella classifica globale.

Traffico legato agli attacchi informatici

Attraverso i rilevamenti di un set distribuito di agenti attivi su internet, Akamai è in grado di monitorare il traffico legato agli attacchi informatici e individuare sia i Paesi origine del maggior numero di attacchi sia le porte loro obiettivo.

Anche nell’ultimo trimestre 2012, la Cina continua ad essere la principale fonte di attacchi, essendo responsabile del 41% di quelli osservati, mentre gli USA permangono in seconda posizione, generando il 10% degli attacchi.  

Esaminando la distribuzione geografica del traffico legato agli attacchi, nel quarto trimestre 2012, l’Europa è stata responsabile di quasi un quarto del totale. In nona posizione nella classifica globale, l’Italia è stata origine dell’1,6% degli attacchi, in calo – seppur di poco (0.1%) – rispetto al trimestre precedente.

La Porta 445 (Microsoft-DS) continua ad essere la più colpita (dal 29% degli attacchi), seguita dalla Porta 23 (Telnet), con il 7,2%.

Focus sugli attacchi DDoS: un aumento anno su anno pari a oltre il 200%

Per la prima volta, il Rapporto sullo Stato di Internet include un focus sugli attacchi DDoS così come riscontrati dai clienti Akamai. Nel 2012, i clienti Akamai hanno registrato 768 attacchi DDoS, più del 200% rispetto al 2011. Il 35% di questi ha colpito aziende del settore Retail/Travel e il 22% l’area Media e Entertainment. Segue poi il settore finance ed enterprise, (soggetto al 20% degli attacchi), l’hi-tech (colpito dal 14% delle minacce) e, infine, il settore pubblico (9%). I 768 attacchi sono stati riportati da 413 aziende: molte di esse sono dunque state vittime di attacchi ripetuti.

Adozione broadband: Paesi Bassi e Svizzera ancora i più veloci d’Europa

Nell’ultimo trimestre 2012, le connessioni broadband (superiori ai 4 Mbps) continuano ad andare per la maggiore con tassi di adozione superiori al 45% nella maggior parte dei Paesi europei.

Svizzera e Paesi Bassi si trovano al secondo e terzo posto della classifica globale e dominano dunque la classifica europea con la più alta percentuale di connessioni a banda larga (82%). Al terzo posto in Europa si trova invece la Repubblica Ceca, al 72%.

Rispetto allo scorso anno, in generale, la banda larga è sempre più diffusa in tutti i Paesi europei, ad eccezione di Italia e Turchia – rispettivamente penultima e ultima in classifica – dove invece è addirittura diminuita dello 0.2%. Ma non disperiamo, perché, se i dati anno su anno sono tutt’altro che soddisfacenti, l’ultimo trimestre 2012 ha dato segni di ripresa: è proprio l’Italia infatti il Paese che ha registrato l’incremento maggiore da un semestre all’altro (+9.5), stabilizzandosi al 28%.

Anche l’high broadband continua a crescere: durante il quarto trimestre 2012, più della metà delle nazioni europee hanno registrato il 10% delle connessioni alla piattaforma Akamai superiori ai 10 Mbps. La Svizzera guida la classifica europea con il 23% di connessioni high broadband, seguita dai Paesi Bassi al 21% e dalla Svezia al 19%.

Rispetto allo scorso trimestre, l’adozione di high broadband è aumentata anche in Italia (+6.2%): ad oggi il 2,8% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, una crescita del 20% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.

Rispetto al 2011, il picco medio della velocità di connessione è aumentato di oltre il 10% in tutta Europa. Casi particolarmente rilevanti sono stati quelli di Gran Bretagna (dove il picco è aumentato del 44% attestandosi ai 30,5 Mbps), Spagna (+40%, oggi a 27,8 Mbps) e Austria (+40%, oggi a 25,9 Mbps). E’ invece l’Irlanda ad avere registrato l’aumento anno su anno più basso (+12%, oggi a 27 Mbps).

La Romania ha riscontrato il più alto picco medio di connessione del trimestre (42.6 Mbps), seguita da Svizzera (34.2 Mbps) e Belgio (33.4 Mbps).

Il picco di velocità di connessione raggiunto in Italia è pari a 19.4 Mbps, maggiore del 18% rispetto allo scorso anno e dell’1.2% rispetto al trimestre precedente.

Negli ultimi cinque anni e nel 2012 in particolare, sono aumentati, a livello globale, i valori medi delle metriche utilizzate da Akamai per ‘misurare’ internet: stiamo riscontrando una sempre maggiore disponibilità di banda larga e una sempre più elevata velocità di connessione”, spiega il redattore del Rapporto sullo Stato di Internet, David Belson di Akamai. “Questa combinazione di fattori aprirà sicuramente le porte all’innovazione per quanto riguarda l’utilizzo di internet sia da parte delle aziende sia da parte dei privati”.

Connettività mobile: connessioni più veloci per gli utenti austriaci

Il quarto trimestre 2012 ha registrato una velocità media di connessione mobile tra gli 8 Mbps e i 345 Kbps.  Il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore è un austriaco, che ha superato gli 8 Mbps con un aumento pari a quasi il 9% rispetto al trimestre precedente. Esaminando il picco medio di velocità di connessione, è invece un provider spagnolo a salire sul podio, con 44 Mbps.

In Italia esiste un divario di circa 1.5 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3.1 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (1.6 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 16.5 Mbps ai 13.1 Mbps. 

La maggior parte (35,3%) delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform provengono da dispositivi che utilizzano l’Android Webkit, seguiti da Safari Mobile (32,6%).

I trend cambiano nel momento in cui vengono inclusi nell’analisi tutti i network (non solo quelli cellulari): in questo caso, da Safari Mobile giungono circa il 58,7% delle richieste e da Android Webkit circa il 21,7%.

Il rapporto sullo stato di Internet di Akamai

Il rapporto trimestrale di Akamai sullo stato di Internet, basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform, approfondisce aspetti importanti di Internet, come la velocità di connessione per area geografica, i Paesi origine di attacchi informatici e la connettività mobile, analizzando inoltre le principali tendenze nel corso del tempo. Per ulteriori informazioni e per accedere ai Rapporti precedenti:

www.akamai.com/stateoftheinternet

 

Per scaricare le tabelle presenti nel rapporto sullo stato di Internet del quarto trimestre 2012:

http://wwwns.akamai.com/soti/soti_q412_figures.zip

 

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Informazioni su Akamai

Akamai offre servizi di cloud computing per ottimizzare la fruizione di contenuti, applicazioni, video online e garantire transazioni sicure su qualsiasi dispositivo e da qualsiasi luogo. Nucleo centrale dell’offerta dell’azienda è la Akamai Intelligent Platform™, che assicura ottime performance, alta disponibilità e scalabilità, per consentire a chiunque abbia un business online di soddisfare le aspettative dei clienti. Akamai permette di migliorare l’esperienza degli utenti connessi da dispositivi mobili, garantendo disponibilità ininterrotta e permettendo alle aziende di sfruttare i vantaggi del cloud in tutta sicurezza. Per maggiori informazioni: www.akamai.com o blogs.akamai.com.

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