SMALL is the New Big with AI

L’articolo “SMALL is the New Big — Embracing Efficiency in the Age of AI“” discute dello spostamento dell’attenzione nelle imprese dall’essere grandi all’essere efficienti, sottolineando il valore di piccole, efficienti squadre nel panorama aziendale attuale. Sottolinea l’importanza dei cicli di pianificazione brevi, delle ore di lavoro efficienti e della qualità dell’output rispetto alla quantità. L’autore, Wil Schroter, CEO e fondatore di Startups.com, incoraggia le startup a dare priorità all’efficienza e alla produttività nelle loro operazioni.

Il nuovo tratto distintivo di un Founder di successo non è più quanto grande può rendere il suo staff, ma quanto piccolo può tenerlo.Ci troviamo nell’Era dell’Efficienza, dove non siamo ricompensati per una grande forza lavoro, ma per una piccola forza lavoro che può produrre un output ancora maggiore.

L’AI ha cambiato le regole del gioco

Il primo punto da considerare è l’ascesa dell’AI.  L’AI sta per sostituire o snellire quasi tutte le funzioni delle nostre startup, che ci piaccia o no. Invece di preoccuparci del “l’AI toglierà posti di lavoro”, dobbiamo pensare in termini di “posso fare 10 volte di più con la stessa spesa per il personale”. Ogni funzione, dal supporto clienti al marketing all’ingegneria, è sul punto di essere completamente ricostruita. Hai 20 persone che rispondono alle email di supporto clienti? Entro 2 anni, saranno 2 persone, forse 1. Ancora più importante, qualsiasi startup che non ha consolidato quella funzione, sarà pesantemente penalizzata. Se non sono gli investitori che si aspettano che produciamo gli stessi risultati con una frazione del costo, saranno i nostri concorrenti che ci gireranno intorno se non lo faremo.

Il nuovo costo di avere un’impresa piccola

PpppppppppppDa un giorno all’altro, il costo di costruire un’azienda si sarà ridotto geometricamente. Non è la prima volta che questo accade, ovviamente. Alla fine del Crash delle dot-com all’inizio degli anni 2000, il costo di tutto, dai server al marketing online, è stato tagliato di diversi ordini di grandezza, dando il via a un’intera nuova era di startup che potevano essere costruite da due persone in una stanza con $0. La differenza questa volta è che stiamo riducendo la voce più grande che abbiamo – il personale. Quando esaminiamo migliaia di proposte di investimento a Startups.com, posso dirti che la voce più grande in ogni diapositiva “Utilizzo dei fondi” è quella relativa ai costi del   personale. Ma cosa succede quando non lo è? Immagina di poter scalare un’azienda con $1 milione di investimenti, mentre prima ne servivano $10 milioni per fare la stessa cosa. In meno tempo. Se questo sembra assurdo, torniamo al mio punto precedente, che era già successo alla fine degli anni 2000 con le spese non legate al personale. Sta certamente succedendo di nuovo.

Sii orgoglioso, sii piccolo

Sam Altman, CEO di OpenAI (ChatGPT), ha recentemente detto che c’è una scommessa interna tra gli insider di Silicon Valley su quando vedremo la prima azienda valutata un miliardo di dollari con un solo dipendente. Qualcuno vincerà questa scommessa entro i prossimi 5 anni. Mentre questo accade, stiamo per vedere un cambiamento nel modo in cui percepiamo la dimensione delle nostre startup. Immagina di poter fare tutto ciò che hai sempre voluto con una forza lavoro di 10 o 20 persone. Pl Tutto inizia con un cambiamento fondamentale nel modo in cui pensiamo all’efficienza. Dobbiamo iniziare a mettere in dubbio ogni nuova spesa, soprattutto il personale. Quando si tratta di aumentare il nostro staff, dobbiamo sostituire la domanda “Chi stiamo assumendo” con la domanda “Perché stiamo assumendo?”.

Siamo all’inizio dell’Era dell’Efficienza, dove siamo ricompensati non per una grande forza lavoro, ma per una piccola forza lavoro che può produrre un output ancora maggiore. E devo ammettere che questo è il sogno che abbiamo tutti aspettato.

Estrazione e traduzione dell’articolo originalehttps://www.startups.com/library/expert-advice/small-is-the-new-big realizzata con tool di AI

Limitless arriva l’AI wearable

Il Limitless AI Pendant ha attirato l’attenzione per il suo approccio innovativo alla tecnologia indossabile alimentata dall’IA, posizionandosi come un significativo miglioramento rispetto al suo predecessore, l’Humane AI Pin. Il Limitless AI Pendant è progettato per essere un dispositivo versatile e facile da usare che migliora la produttività personale e la comunicazione, in particolare nel contesto delle riunioni e della presa di appunti personali.

Design e Usabilità

Il Limitless AI Pendant è apprezzato per il suo design compatto e elegante, con dimensioni di 1,25 pollici di larghezza e 0,62 pollici di spessore, realizzato in alluminio resistente. Può essere indossato come collana o agganciato ai vestiti, offrendo flessibilità nell’indossarlo. Il suo design rappresenta un notevole miglioramento rispetto all’Humane AI Pin, che è stato criticato per essere ingombrante e scomodo.

Caratteristiche e Funzionalità

Una delle caratteristiche più interessanti del Limitless AI Pendant è il suo focus sull’ottimizzazione delle esperienze di videochiamata e riunione in persona. A differenza dell’Humane AI Pin, che mirava a replicare le funzionalità degli smartphone, il Limitless Pendant semplifica il processo di registrazione delle conversazioni, generazione di trascrizioni e suggerimento di azioni in base ai contenuti delle riunioni. Questo focus sull’incremento anziché sulla sostituzione della tecnologia esistente è un elemento differenziante chiave.

Il dispositivo vanta una durata della batteria di 100 ore, capacità Wi-Fi e Bluetooth, un design impermeabile e ricarica USB-C, rendendolo sia versatile che resistente. Offre anche funzionalità di privacy come la Modalità Consenso, che richiede il consenso di tutti i partecipanti alla riunione prima della registrazione, affrontando potenziali preoccupazioni sulla privacy.

Prezzi e Disponibilità

Il Limitless AI Pendant ha un prezzo competitivo di $99 durante il periodo di preordine, con un piano gratuito che offre 10 ore di funzionalità AI al mese e archiviazione audio illimitata. Un piano Pro a $19 al mese fornisce funzionalità AI illimitate, rendendo il dispositivo accessibile a una vasta gamma di utenti.

Ricezione e Confronto

Il Limitless AI Pendant è posizionato come un forte concorrente nel mercato dei gadget alimentati dall’IA, con le sue caratteristiche innovative e il design user-friendly che lo distinguono dai concorrenti come l’Humane AI Pin. L’Humane AI Pin ha ricevuto critiche per il suo design ingombrante, problemi di batteria e funzionalità AI inconsistenti, portando a recensioni negative da parte di figure di spicco come Marques Brownlee.

Al contrario, il Limitless AI Pendant è stato accolto con positiva anticipazione, con il suo focus sull’aumento della produttività e della comunicazione nelle riunioni, così come il suo approccio attento alla privacy, che sono stati particolarmente ben accolti.

Conclusione

Il Limitless AI Pendant rappresenta un significativo avanzamento nella tecnologia indossabile alimentata dall’IA, offrendo una soluzione pratica e innovativa per migliorare la produttività e la comunicazione. Il suo design user-friendly, il ricco set di funzionalità e il prezzo competitivo lo rendono una scelta promettente per gli individui che desiderano sfruttare la tecnologia IA nella loro vita quotidiana. Man mano che inizia a essere spedito e più utenti ne sperimentano le capacità di prima mano, ha il potenziale per ridefinire le aspettative per i dispositivi indossabili alimentati dall’IA.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale

Mentre l’intelligenza artificiale (AI) continua a progredire e a diventare sempre più integrata nella nostra vita quotidiana, è importante considerarne l’impatto ambientale. Due aree di particolare preoccupazione sono i futuri consumi di energia e acqua.
I sistemi AI, tra cui i data center e l’hardware, richiedono una notevole quantità di energia per funzionare. Secondo un rapporto dell’Università del Massachusetts, l’addestramento di un singolo modello di AI può emettere tanta anidride carbonica quanta ne producono cinque automobili in tutta la loro vita. Man mano che l’adozione dell’AI cresce, anche i suoi bisogni energetici aumenteranno, con il rischio di un maggiore inquinamento atmosferico e di una maggiore pressione sulla rete elettrica.
Inoltre, la produzione di hardware AI, come i chip e i server, richiede una grande quantità di acqua. Uno studio dell’Associazione dell’Industria dei Semiconduttori ha scoperto che la produzione di un singolo microprocessore può utilizzare fino a 8.000 galloni d’acqua. Con la crescente domanda di tecnologia AI, il consumo di acqua per la produzione di hardware è anche previsto in aumento.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale (IA) è un tema di crescente rilevanza. Vediamo come l’IA incide sui consumi di energia e acqua:

  1. Consumo di energia:
  • L’IA richiede enormi quantità di energia per il calcolo e l’archiviazione dei dati. Ad esempio, ChatGPT 3.5 ha consumato almeno 3,5 milioni di litri d’acqua per il raffreddamento dei server durante il suo addestramento.
  • Le grandi aziende come Google e Amazon stimano che circa il 90% del consumo energetico si verifichi con la fase di inferenza, ovvero l’esecuzione di un modello di machine learning addestrato.
  • L’IA generativa, utilizzata in vari ambiti dalla scrittura alla modellistica climatica, ha un impatto significativo sul consumo energetico, gestendo terabyte di dati e richiedendo oltre 1.000 megawattora di elettricità.
  1. Consumo di acqua:
  • Per raffreddare le apparecchiature nei data center, l’IA richiede milioni di litri d’acqua.
  • ChatGPT e altri modelli simili hanno un impatto diretto sulle riserve di acqua dolce.
  1. Responsabilità e regolamentazione:
  • I legislatori e i regolatori negli Stati Uniti e nell’Unione Europea stanno iniziando a chiedere responsabilità per l’impatto ambientale dell’IA.
  • Il programma “A.I. Act” dell’Unione Europea richiederà che gli “high-risk A.I. systems” rendicontino il consumo di energia e l’uso delle risorse durante tutto il loro ciclo di vita.

In sintesi, l’IA ha un impatto significativo sull’ambiente, e la trasparenza delle aziende che la utilizzano è fondamentale per affrontare questa sfida. Le aspettative positive dell’IA devono essere bilanciate con la consapevolezza dei suoi effetti sull’ambiente.

Spotify lancia le AI playlists

Spotify ha recentemente introdotto le playlist AI che gli utenti possono creare utilizzando prompt. Questa funzione consente agli utenti di generare playlist in base a vari prompt come generi, umori, artisti e persino temi insoliti come ‘canzoni per far festa al mio gatto’ o ‘ritmi per combattere un’apocalisse zombie’. Gli utenti possono accedere a questa funzione nella scheda ‘La tua libreria’ facendo tap sul pulsante più e selezionando l’opzione Playlist AI.

Inoltre, Spotify offre suggerimenti di prompt per aiutare gli utenti a iniziare, come ‘concentrati al lavoro con l’elettronica strumentale’ o ‘esplora un genere di nicchia come il Witch House’. La funzione playlist AI sfrutta la tecnologia AI per migliorare la creazione delle playlist, offrendo un’esperienza di ascolto musicale più personalizzata e diversificata per gli utenti.

Italiani e aziende: il futuro è nell’IA

Consumatori italiani e aziende: il futuro è nell’Intelligenza artificiale

ServiceNow presenta la sua ultima ricerca: 1 italiano su 3 ritiene che entro il 2030 l’IA gestirà le relazioni tra persone e organizzazioni. L’81% dei consumatori è anche meno fedele a un brand rispetto a 2 anni fa e le aziende devono correre ai ripari. La ricetta per soddisfare i clienti è combinare l’elemento umano con la tecnologia.

Un italiano su tre ritiene che entro il 2030 l’IA potrebbe essere utilizzata per offrire consigli per gli acquisti personalizzati e che il servizio clienti potrebbe essere interamente gestito dall’intelligenza artificiale. Il dato emerge da “ServiceNow Consumer Voice Report 2024: Tackling the brand loyalty crisis”, l’ultima ricerca ServiceNow, leader globale in workflow digitali.

Lo studio, giunto alla seconda edizione, ha approfondito le aspettative in continua evoluzione dei consumatori italiani nel loro rapporto con le aziende e il mondo degli acquisti, da un punto di vista comportamentale e tecnologico, in questo momento economico molto delicato.

Italiani e fedeltà ai brand: è crisi

È proprio la congiuntura economica e il cattivo servizio a determinare una perdita di clienti da parte delle aziende. La ricerca svela infatti che l’81% degli italiani è meno fedele a un brand rispetto a 2 anni fa. La ragione principale è finanziaria, i consumatori preferiscono infatti acquistare l’opzione più economica (43%). A seguire l’aumento della concorrenza (26%), ma anche un’esperienza deludente avuta con l’azienda (13%) e l’influenza dei social media (10%).

Secondo il campione, nei prossimi 12 mesi i brand dovrebbero quindi abbassare i prezzi (52%) migliorare il servizio post-vendita (33%) e curare maggiormente le relazioni di persona (27%), oltre ad aggiornare i siti web e le app per renderli più facili da utilizzare e offrire una gamma più ampia di prodotti e servizi (entrambi 25%).

Italiani e rapporto con le aziende: la sicurezza dei dati personali è importante

Ma cosa desiderano i consumatori italiani nel momento in cui ci si relaziona direttamente con un’azienda? Le persone ritengono che il servizio principale che un’azienda debba assicurare sia un buon livello di sicurezza dei dati personali (95%). A seguire, la capacità del servizio clienti di risolvere facilmente i problemi (94%) e la velocità di risposta (93%). Per gli italiani anche la sostenibilità dell’organizzazione è un elemento importante, che viene premiato in fase di scelta e acquisto (85%).

Italiani e servizio clienti. Qual è il settore migliore?

Concentrandosi sui settori in cui la qualità del servizio clienti è la cosa più importante, gli italiani ritengono che i settori che debbano offrire la migliore assistenza clienti siano quello sanitario (56%), seguito dalle utilities domestiche (36%), dai servizi bancari tradizionali (30%) e dai servizi della PA (30%). All’atto pratico però, il campione riconosce che i settori che offrono il miglior servizio sono il retail (40%), la tecnologia di consumo (39%) e le telecomunicazioni (25%).

Italiani e servizio clienti: il supporto deve essere rapido e in tempo reale

Il servizio clienti ricorre come elemento indispensabile nella relazione con un’azienda. Nel momento in cui ci si interfaccia, il 92% del campione afferma che è importante che le aziende offrano un supporto rapido e in tempo reale e l’87% premia quelle aziende che offrono la possibilità di utilizzare il canale di contatto di loro scelta. L’81% pensa sia utile anche offrire opzioni di servizio clienti self-service, come la possibilità di effettuare resi senza interagire con un essere umano o un bot (81%).

Italiani e tecnologia: l’intelligenza artificiale sarà il futuro

I clienti italiani optano per diversi canali di servizio, in base al motivo contingente e i motori di ricerca intelligenti sono considerati i migliori per le prime informazioni generali (28%). Nel momento in cui si ha bisogno di risolvere un problema specifico, però, il consumatore italiano preferisce ancora una telefonata con un rappresentante umano (44%). Interessante notare come il 21% riconosca e cominci a premiare l’utilizzo di chatbot, riconosciuti come un servizio importante che l’azienda deve offrire, per il 62% del campione.

Gli italiani che non vorrebbero utilizzare l’intelligenza artificiale o l’intelligenza artificiale generativa, almeno per alcuni servizi, spiegano che il motivo principale è il timore che questa sostituisca i posti di lavoro umani (37%). A seguire la mancanza di personalizzazione (28%), il desiderio di scuse o risposte sincere piuttosto che una risposta standard (23%), il non fidarsi della correttezza della risposta e non sapere bene come interfacciarsi con questa tecnologia (entrambe le opzioni 21%).

Guardando al futuro però, un italiano su tre (29%) è consapevole che entro il 2030 l’IA potrebbe essere utilizzata per offrire raccomandazioni di acquisto personalizzate e che il servizio clienti potrebbe essere interamente gestito dall’intelligenza artificiale (22%).

Lo studio mostra che In un’epoca in cui le pressioni competitive sono in aumento e la fedeltà dei clienti continua a diminuire, l’attenzione all’esperienza cliente è la risposta per mantenere il proprio business florido e continuare a essere rilevanti sul mercato. I risultati indicano che i consumatori preferiscono aziende in grado di offrire una varietà di canali, per la risoluzione dei problemi, e che combinano l’elemento umano con la tecnologia, offrendo così esperienze intelligenti. Integrando l’IA nel mondo della customer experience, i brand possono creare una nuova sinergia e meccanismi automatizzati che sorpassano i metodi fin qui utilizzati e concorrono ad aumentare e mantenere la fedeltà all’azienda, attraverso un’esperienza altamente personalizzata che soddisfa le esigenze.

“Quando parlo con i responsabili aziendali, sono tutti concordi nell’affermare che i clienti sono fondamentali per il successo”. Ha affermato Filippo Giannelli, Area VP Israel & Italy e Country Manager ServiceNow Italia. “Il nostro studio mostra che la fedeltà al brand è sempre più difficile da conquistare. Ciononostante, bisogna essere ottimisti riguardo al ruolo che tecnologie come la Gen AI possono avere. I consumatori riconoscono che la tecnologia sta già avendo un impatto positivo sulla loro esperienza, le organizzazioni hanno quindi gli strumenti adatti per continuare a conquistarli”.

Metodologia e campione della ricerca

Lo studio è stato commissionato da ServiceNow e condotto da Opinium a gennaio 2024. Il campione è stato di 15.000 adulti rappresentativi nazionali di Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. In Italia il campione è stato di 1.000 individui.

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link

Il report intero è disponibile a questo link

###

ServiceNow
ServiceNow (NYSE: NOW) makes the world work better for everyone. La piattaforma cloud-based e le soluzioni ServiceNow abilitano i workflow digitali che aiutano le organizzazioni a trovare modi di lavorare migliori, più veloci e più intelligenti. Grazie alle soluzioni ServiceNow i dipendenti e i clienti sono più connessi e operano con maggiore agilità in un contesto innovativo. Le soluzioni ServiceNow permettono di creare il futuro che si immagina.

The world works with ServiceNow. Per ulteriori informazioni: www.servicenow.it

© 2024 ServiceNow, Inc. ServiceNow, il logo ServiceNow, Now, Now Platform e altri marchi ServiceNow sono marchi e / o marchi registrati di ServiceNow, Inc. negli Stati Uniti e / o in altri Paesi. Altri nomi di società, nomi di prodotti e loghi possono essere marchi delle rispettive società a cui sono associati.

Google lancia il suo costruttore di itinerari di viaggio basato su AI

Ecco i dettagli chiave sulla nuova funzionalità di Google che permette di generare itinerari di viaggio personalizzati in Italia utilizzando l’intelligenza artificiale:

Dettagli chiave

  • La nuova capacità fa parte dell’esperienza di ricerca generativa (SGE) di Google ed è attualmente disponibile negli Stati Uniti per gli utenti iscritti al programma Google Search Labs.
  • Gli utenti possono chiedere qualcosa come “pianificami un viaggio di tre giorni a Roma incentrato sulla storia” e ottenere un itinerario di esempio che include attrazioni, ristoranti, opzioni di volo e hotel.
  • Gli itinerari vengono generati attingendo a idee da siti web, recensioni, foto e altri dettagli che le persone hanno inviato a Google sulle località in Italia.
  • Sebbene gli utenti non possano attualmente prenotare servizi o esperienze direttamente, possono esportare l’itinerario in Gmail, Documenti o Mappe.
  • Questa nuova funzionalità mette Google in diretta concorrenza con startup di pianificazione dei viaggi come Mindtrip e Layla, aiutando allo stesso tempo Google a raccogliere dati sull’intento di acquisto di viaggi per il suo business pubblicitario.
  • Google sta inoltre aggiungendo nuovi strumenti per aiutare gli utenti a personalizzare e condividere i loro piani di viaggio con amici e familiari.

Voci sintetiche un mondo di opportunità

Navigare le sfide e le opportunità delle voci sintetiche

OpenAI sta sviluppando un modello di testo-to-speech chiamato Voice Engine, in grado di generare discorsi dal suono naturale molto simili alla voce di una persona a partire da un campione audio di soli 15 secondi. Mentre la tecnologia mostra promesse in applicazioni come l’assistenza alla lettura e la traduzione dei contenuti, OpenAI riconosce i gravi rischi dell’impersonificazione vocale sintetica, soprattutto in un anno elettorale.

Per affrontare queste preoccupazioni, OpenAI ha implementato salvaguardie come:

Politiche d’uso

  • Divieto di impersonificazione senza consenso
  • Requisiti di consenso esplicito dai parlanti originali
  • Chiara divulgazione agli ascoltatori sulle voci generate dall’IA

Misure di sicurezza

  • Filigranatura e monitoraggio proattivo per tracciare l’origine dell’audio
  • Autenticazione vocale e una “lista nera” per impedire la creazione di voci troppo simili a figure prominenti

OpenAI vede Voice Engine come un’opportunità per esplorare il confine tecnico e condividere i progressi dell’IA, dando priorità a un dispiegamento responsabile e all’allineamento con il loro impegno per la sicurezza dell’IA. L’azienda sta coinvolgendo diversi partner per incorporare feedback e garantire che le considerazioni etiche siano affrontate prima di qualsiasi rilascio più ampio.

Leggete l’articolo originale e soprattutto ascoltate gli esempi:

https://openai.com/blog/navigating-the-challenges-and-opportunities-of-synthetic-voices

AI , Italia in prima linea

Secondo la ricerca di Lenovo e IDC, le imprese italiane sono in prima linea in Europa nell’adozione dell’intelligenza artificiale (IA):

  • Solo il 2% delle aziende italiane ritiene l’IA una moda temporanea, rispetto alla media europea del 10%. Ciò dimostra l’elevato interesse delle imprese italiane per questa tecnologia.
  • Nel 2024, le aziende europee aumenteranno gli investimenti in IA del 61%. Questi investimenti riguarderanno sia le IA generative che le applicazioni più tradizionali.
  • Tuttavia, l’implementazione dell’IA non è semplice, sia dal punto di vista tecnologico che normativo. Le leggi europee sull’IA sono più stringenti rispetto ad altri Paesi come gli Stati Uniti.
  • Inoltre, solo il 17% delle imprese ha un piano chiaro per l’adozione dell’IA all’interno dei propri processi.

il 68% delle imprese italiana sta già facendo investimenti sull’IA” dice Alessandro de Bartolo, Country General Manager e AD di Lenovo Integrated Solutions Group

In sintesi, le aziende italiane mostrano un forte interesse e una rapida adozione dell’IA, superando la media europea. Tuttavia, rimangono sfide tecnologiche e normative da affrontare per un’implementazione efficace di questa tecnologia.

Pfizer userà  la AI e lancia Charlie

Pfizer ha introdotto la piattaforma AI generativa chiamata “Charlie“, segnando un significativo avanzamento nel campo del marketing farmaceutico. Intitolata al co-fondatore di Pfizer, Charles Pfizer, Charlie è progettata per rivoluzionare il modo in cui Pfizer affronta il marketing, ottimizzando le catene di approvvigionamento dei contenuti e potenziando le strategie di marketing. Questa iniziativa è una collaborazione tra Pfizer e Publicis Groupe, sfruttando la tecnologia AI di Marcel per migliorare l’efficienza e l’accuratezza nella creazione, modifica e revisione dei contenuti.

Charlie mira ad accelerare la collaborazione, l’ideazione e lo sviluppo delle campagne tra Pfizer e i suoi partner di agenzia a livello globale. È già utilizzato da centinaia di persone all’interno del team centrale di marketing di Pfizer e da migliaia di dipendenti in tutta l’azienda. La piattaforma facilita la creazione di media digitali, email, presentazioni commerciali e assiste nella ricerca e stesura di articoli medici. Automatizzando compiti ripetitivi, utilizzando l’elaborazione del linguaggio naturale e sfruttando l’analisi predittiva, Charlie consente ai marketer di offrire insights in tempo reale più personalizzati ed ottimizzati ai professionisti sanitari.

Una delle caratteristiche chiave di Charlie è il sistema a rischio a tre livelli “rosso, giallo, verde”, che aiuta nell’identificazione dei contenuti che richiedono ulteriore revisione, garantendo la conformità agli standard legali ed etici. Questo sistema è particolarmente cruciale nell’industria farmaceutica altamente regolamentata, dove l’accuratezza e il rispetto delle normative sono fondamentali.

Charlie è integrato con varie piattaforme, tra cui Workfront e Experience Manager di Adobe e Slack, per migliorare la collaborazione e l’efficienza. Utilizza inoltre grandi modelli linguistici per raccogliere insights su diverse aree terapeutiche, migliorando la comprensione dei clienti e dei trattamenti. Le capacità di creazione dei contenuti della piattaforma sono alimentate da una versione personalizzata di ChatGPT, con algoritmi di raccomandazione ed elaborazione del linguaggio naturale per le query relative alla ricerca interna, ai casi studio e ai dati del marketing delle prestazioni.

L’introduzione di Charlie non solo rappresenta un passo verso approcci di marketing più personalizzati, sostenibili e orientati al cliente nell’industria farmaceutica, ma solleva anche importanti considerazioni riguardanti la privacy dei dati, il potenziale bias nei contenuti generati e l’uso etico della tecnologia AI. L’aderenza rigorosa di Pfizer ai requisiti sulla privacy e la governance attenta dell’uso dei dati sottolineano l’importanza delle pratiche responsabili della tecnologia AI.

In sintesi, Charlie di Pfizer rappresenta un passo pionieristico nell’integrazione della tecnologia AI nel marketing farmaceutico, promettendo di migliorare la creazione dei contenuti, la conformità normativa e il coinvolgimento dei clienti. Questo sviluppo è seguito da vicino dai marketer e potrebbe potenzialmente stabilire un nuovo standard per l’uso dell’AI nell’industria.

A New York i prof usano AI per creare i piani delle lezioni


Attualmente, gli insegnanti della città di New York stanno testando uno strumento di intelligenza artificiale (AI) chiamato YourWai, sviluppato da Learning Innovation Catalyst in Colombia, per assistere nella creazione di piani di lezione.

Questa iniziativa, principalmente testata in alcune scuole superiori di Brooklyn, mira a ridurre il tempo che gli insegnanti dedicano alla pianificazione delle lezioni consentendo loro di inserire i bisogni degli studenti e gli standard desiderati nell’applicazione, che genera quindi un piano di lezione. Il sovrintendente Janice Ross ha sottolineato il potenziale di YourWai nel rivoluzionare l’insegnamento liberando gli insegnanti per concentrarsi maggiormente sul pensiero creativo piuttosto che sullo sviluppo del curriculum. Nonostante l’ottimismo, ci sono preoccupazioni riguardo ai potenziali pregiudizi e inesattezze dell’AI, con i critici che sottolineano l’importanza della pianificazione delle lezioni come attività creativa ed essenziale nell’insegnamento.

In un’altra iniziativa correlata, la rete Urban Assembly di piccole scuole superiori pubbliche della città di New York sta esplorando l’uso dell’AI per migliorare il feedback agli insegnanti. Questo progetto, in collaborazione con gli American Institutes of Research, coinvolge uno strumento alimentato dall’AI che analizza video degli insegnanti in classe per fornire feedback. Lo strumento mira a risparmiare tempo agli istruttori e ad ampliare l’accesso a un feedback di qualità per gli insegnanti. Tuttavia, alcuni educatori esprimono scetticismo sulla capacità della tecnologia di catturare e interpretare accuratamente le interazioni in classe e sui suoi potenziali pregiudizi.

Queste iniziative fanno parte di una tendenza più ampia nel sistema educativo della città di New York ad integrare tecnologie AI, come ChatGPT, nei processi di insegnamento e apprendimento. Il dipartimento dell’istruzione della città è passato dal vietare ChatGPT sui dispositivi scolastici ad abbracciarne il potenziale per migliorare l’istruzione, con piani per aprire un istituto per studiare le applicazioni dell’AI nelle scuole.

Come funziona l’ai nella creazione di piani di lezione

L’intelligenza artificiale (AI) nella creazione di piani di lezione funziona attraverso strumenti come ChatGPT e Teachology.ai, che sono progettati per assistere gli insegnanti nel processo di pianificazione. Questi strumenti AI sono in grado di generare piani di lezione coinvolgenti, ben strutturati e personalizzati per varie materie. Ad esempio, ChatGPT può redigere testi, presentazioni, quiz e esercizi su argomenti complessi in pochi secondi[1]. Teachology.ai, d’altra parte, è una piattaforma che aiuta gli insegnanti a creare piani di lezione, valutazioni e commenti, offrendo anche sessioni di feedback[4].

L’AI nella creazione di piani di lezione si basa sull’addestramento su pedagogia e sulla capacità di individuare contenuti, obiettivi e metodologie specifiche. Gli insegnanti possono indicare l’argomento della lezione e il tipo di approccio preferito, come apprendimento basato sull’indagine, istruzione diretta o apprendimento basato su progetti[4]. Questi strumenti AI offrono un supporto significativo nella pianificazione delle lezioni, consentendo agli insegnanti di risparmiare tempo e concentrarsi maggiormente sull’aspetto creativo dell’insegnamento.

Citations:
[1] Pianificare le lezioni con l’IA – Iconomix https://www.iconomix.ch/it/novita/pianificare-le-lezioni-con-lia/
[2] Come generare piani di lezione con AI – YouTube https://www.youtube.com/watch?v=QGB6dNte0dQ
[3] Come creare un piano di lezione con ChatGPT – Skim AI https://skimai.com/it/come-creare-un-piano-di-lezione-con-chatgpt/
[4] Teachology: il piu’ potente strumento IA per generare piani di lezione https://www.robertosconocchini.it/intelligenza-artificiale/8619-teachology-il-piu-potente-strumento-ia-per-generare-piani-di-lezione.html
[5] Intelligenza artificiale e didattica, come usare l’IA generativa per … https://www.tecnicadellascuola.it/intelligenza-artificiale-e-didattica-come-usare-lia-generativa-per-creare-lezioni-e-percorsi-personalizzati

Exit mobile version

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi