“Gli operatori selezionati dal dott. Marsiaj facevano gli straordinari pur di partecipare a questa “rivoluzione del computer”, e seppur con qualche laboriosità nel digitare i dati ed in particolare nel maneggiare il mouse si sono rivelati precisi e non hanno evidenziato particolari difficoltà nell’uso del sistema.”
In quest’articolo si racconta una storia, una di quelle storie che hanno il lieto fine. I protagonisti sono il Team di progetto di ISF – Informatici Senza Frontiere (Paolo,Chiara, Alessandro,Fabrizio) che ha realizzato ed implementato Open Hospital in alcuni ospedali dell’Africa, dimostrando come con un mix di competenza e voglia di fare sia possibile fare volontariato, utilizzando la tecnologia come leva abilitante per dare a persone più sfortunate di noi, un’altra possibilità. Nelle loro risposte alle mie domande viene descritto il progetto partendo dalla genesi per arrivare fino allo stato attuale evidenziando le scelte tecnologiche sostenute.