Scality: Flexible Storage Infrastructure

Durante il tour di Data Manager nella Silicon Valley abbiamo visitato una startup che sta facendo parlare molto nel settore dello storage: Scality.

Scality è una società di software finanziata da Venture Capitalist che è in rapida crescita, grazie alle sue soluzioni per risolvere i problemi connessi alla gestione di archiviazione di dati di grandi dimensioni.

Scality ha sviluppato RING Organic Storage per rispondere alla crescita esponenziale della domanda di stoccaggio all’interno di un budget fisso.

Scality ha un prodotto software collaudato e un team di esperti che ha lavorato nello sviluppo e nella progettazione delle infrastrutture e della configurazione di posta elettronica. Basandosi sulle relazioni e le esperienze raccolte nel settore dei service provider, Scality oggi offre soluzioni di organic storage per i servizi cloud in una vasta gamma di settori e contesti.

Scality è stata scorporata da Bizanga all’inizio del 2010 a conclusione dello sviluppo di RING.


Con Jerome Lecat, chief executive officer di Scality, abbiamo ripercorso la storia dell’azienda, con un focus sul mercato italiano (Libero, Tiscali, Aruba) e un approfondimento sul futuro dell’IT.

Pubblicato su Data Manager il 2/01/2013 

News sul Coworking

L’esempio di Milano per gli altri 8.091 comuni italiani.

Ora in Italia si può andare dal proprio Sindaco e dire: “A Milano aiutano il coworking, perché non lo facciamo anche noi?” 

I finanziamenti di Comune e Camera di Commercio di Milano ammontano a quasi 300.000 euro, e vengono erogati in modo da aiutare chi gestisce gli spazi di coworking esistenti attraverso la cosa più importante: la community.

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Un libro importante, che mette i nomad worker al centro del lavoro del futuro. 

“Coworker e nomad worker, voi siete il futuro”.

Questo il messaggio di Michele Vianello nel suo nuovo libro “Smart cities – Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”, con prefazione di Luca De Biase.

La presentazione milanese avverà il 17 aprile, alla presenza di Vianello e De Biase, ma è solo l’inizio… Michele desidera portare il suo verbo nei Cowo italiani: chi sarà il prossimo a ospitare l’evento?

Leggi di più – Iscriviti all’evento su Facebook

CowoPass attivo in 17 spazi Cowo.

Il programma che permette ai coworker di usufruire di postazioni a giornata in Cowo diversi, grazie ai crediti CowoPass, è ora attivo in 17 spazi. 

In questa prima fase abbiamo già riscontrato come l’opportunità sia stata colta anche da coworker “residenti” che sono passati all’utilizzo a giornata, più economico e razionale per gli utilizzi sporadici.

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Indicatori di sostenibilità dell’ISTAT

Istat e Csr Manager Network hanno presentato un’importante iniziativa relativa agli indicatori di sostenibilità che, se adottati dalle imprese, potrebbero consentire per la prima volta di misurare e comparare le performance ambientali, sociali e di governance delle aziende italiane. 
 
Fulvio Re, Marketing Manager di Lexmark in Italia, azienda molto attenta alla Corporate Social Responsibility, fornisce il suo punto di vista:
 

“L’iniziativa degliindicatori di sostenibilità rappresenta uno strumento utile per valutare in modo effettivo il contributo delle aziende al benessere del Paese, riconoscendo l’impegno a quelle che decidono di operare in modo considerevole in questa direzione.

E’ facile pensare che nei momenti di crisi economica le imprese abbiano la tendenza a limitare le attività legate alla responsabilità sociale, ma non è del tutto vero. Da un recente studio condotto dalla Camera di Commercio di Milano, per esempio, è emerso che 6 imprese su 10 del milanese hanno introdotto interventi di Corporate Social Responsibility, e che il 57,9% delle imprese che già praticava questo tipo di interventi non li ha ridotti.

Anzi, è proprio in momenti critici come quello che stiamo vivendo che le scelte di CSR hanno maggior rilevanza. La grande crisi in atto, infatti, evidenzia un serio problema di credibilità e di fiducia del singolo nei confronti del mondo delle imprese. Ed è proprio in questo contesto che le aziende devono manifestare interesse nei confronti degli aspetti sociali. Un’azienda deve necessariamente essere il risultato del duplice legame di reciprocità fra impresa e società: un’istituzione economica che non solo importa dal contesto socio-economico valori, norme e regole sociali, ma che vi esporta anche valori, conoscenze, cooperazione”

Lexmark e il CSR

Lexmark rientra in questo zoccolo duro e in questi anni abbiamo sempre dimostrato un forte impegno come azienda socialmente responsabile nella comunità globale, che si traduce nel pieno rispetto di legge e norme dei Paesi in cui operiamo e nella valutazione costante delle nostre pratiche di lavoro in base al principio di sostenibilità. I nostri principali obiettivi in ambito CSR riguardano la riduzione delle emissioni di gas serra (dal 2005 al 2011, Lexmark ha ridotto le emissioni del 29%), la partecipazione al Carbon Disclosure Project (iniziativa internazionale atta a valutare le strategie di risposta alla sfida del Cambiamento Climatico da parte delle aziende più importanti nel mondo) e la conservazione e il riutilizzo dell’acqua (nel 2011 Lexmark ha registrato una riduzione pari al 39% nel consumo di acqua rispetto al 2005).

Social network conquistati da Papa Francesco: a Pasqua Banjo porta la sua community in Piazza San Pietro con un nuovo luogo personalizzato

Milano, 28 marzo 2013.  Banjo, la principale piattaforma di geolocalizzazione per la condivisione di feed dai più diffusi social network, porta la sua community di oltre 4 milioni di utenti in Piazza San Pietro, per la prima messa di Pasqua celebrata da Papa Francesco. Tutti i feed sul neo eletto Pontefice, che ha già scatenato da ogni parte del mondo un boom di interazioni sui social network, saranno accessibili direttamente dal “luogo” personalizzato disponibile in Home Page il giorno di Pasqua.

Grazie a Banjo sarà possibile visualizzare e condividere post, tweet, foto e video sulla celebrazione da un’unica piattaforma – in tempo reale ed ovunque ci si trovi –  e godere di una rappresentazione senza filtri dell’incontro in Vaticano, vissuto da una folla di pellegrini, turisti, curiosi, giornalisti, manifestanti, etc

Sempre più usato anche dalla stampa internazionale come fonte di informazione geo-referenziata, Banjo è l’unica app che permette di seguire in tempo reale i principali avvenimenti attraverso l’aggregazione di post, immagini e video condivisi dal proprio network di amici e connessioni comuni, offrendo un punto di vista unico dai luoghi in cui si svolgono i fatti.

“L’elezione di Papa Francesco ha contagiato il web con milioni di interazioni sui social media e, proprio per questo, prevediamo un nuovo boom di iscritti alla nostra community per il giorno di Pasqua” – ha commentato Damien Patton, founder di Banjo – “In tre mesi abbiamo acquisito oltre 1 milione di nuovi utenti, la maggior parte dei quali durante gli eventi a più alto interesse mediatico. Questo perché, a differenza della altre app geolocalizzate focalizzate sulla dimensione del “qui”, la tecnologia di Banjo è incentrata su ciò che accade “là”, altrove, e che l’utente non può, ma vorrebbe, seguire in prima persona,”

Sono già centinaia di migliaia gli utenti italiani che hanno scaricato l’app, confermando l’Italia tra i primi 5 mercati in cui si è affermata la startup californiana, che oggi conta più di 4 milioni di utenti in 194 Paesi.

Invito e programma inaugurazione LUISS ENLABS 4 aprile 2013

Il  4 aprile ci sarà l’inaugurazione di LUISS ENLABS, “La Fabbrica delle startup“: la joint venture creata da ENLABS – l’incubatore e acceleratore di startup – con la LUISS, per trasformare le buone idee in imprese di successo.Ti aspettiamo nella nostra nuova sede nel centro di Roma, nella Stazione Termini – entrata dal binario 24 – a partire dalle 10,30 per l’inaugurazione e dalle 21,30 per la festa delle startup. Qui di seguito il Programma della giornata:

 

 

INAUGURAZIONE:

entrata dalla Stazione Termini – binario 24, 2° piano

  • Ore 10.30 – Accredito e welcome coffee
  • Ore 11.30 – Inaugurazione
    • Apertura di Giorgio Squinzi Presidente Confidustria 
    • Interventi di Emma Marcegaglia Presidente LUISS Guido Carli,

Luigi Capello Founder LUISS ENLABS, Massimo Angelini Direttore Public Relations Wind, Mauro Moretti Amministratore Delegato Gruppo Ferrovie dello Stato.

          Conduce Carlo Massarini,  Giornalista

  • Ore 12.00 – Presentazione di cinque startup LUISS ENLABS e domande del pubblico presente in sala
  • Ore 12.40 – Votazione della migliore startup da parte della giuria
  • Ore 13.00 – Chiusura dell’evento

 

STARTUP PARTY 

entrata da via Giolitti 34, 2° piano 

  • ore 21.30 
Ti ricordiamo di confermare la tua presenza  su  http://luissenlabs.eventbrite.com/#

L’eCommerce italiano sfiora quota 14 milioni di utenti


 
 
 
 

In occasione del Netcomm e-Payment 2013 sono stati diffusi i dati dell’indagine mensile condotta in collaborazione con Human Highway sullandamento degli acquisti online degli italiani, con un particolare focus sull’utilizzo di device mobili e tradizionali nell’e-Shopping, sulla propensione verso gli strumenti di pagamento elettronici e la tecnologia NFC

 L’eCommerce italiano sfiora quota 14 milioni di utenti 

Crescono a tripla cifra (+165% anno su anno) gli acquisti da dispositivo mobile, che passano dal 4% del 2012 a oltre il 10% del 2013 

Milano, 27 marzo 2013 – L’eCommerce nel nostro Paese è in costante progressione e continua a crescere il numero di utenti che hanno fatto acquisti online negli ultimi tre mesi. Si tratta di 13,8 milioni di individui, ovvero il 47,7% dell’utenza internet (era il 35,8% al febbraio del 2012).  Di questi, il 24% dichiara di aver comprato più di 5 volte nel trimestre, al punto da poter essere definito un heavy e-Shopper e, complessivamente, negli ultimi tre mesi si sono avuti 47,6 milioni di atti d’acquisto sulla rete. Aumenta e a tripla cifra (+165%) l’incidenza degli acquisti da Smartphone e Tablet, che nel 2012 superano quota 10% del totale delle transazioni online. Queste sono solo alcune delle salienze emerse in occasione del Netcomm e-Payment 2013, in cui sono stati diffusi i dati rilevati da Human Highway sui comportamenti degli utenti, con un focus specifico dedicato all’utilizzo per gli acquisti di device mobili e tradizionali, e alla propensione verso gli strumenti di pagamento più usati sul web. 

 

“I pagamenti elettronici hanno sempre rappresentato un elemento chiave per lo sviluppo dell’ecommerce nel nostro Paese, soprattutto per via della minore abitudine dei consumatori italiani ad utilizzare per gli acquisti online la moneta elettronica in tutte le sue forme – dichiara Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, Consorzio del Commercio elettronico italianoMa oggi stiamo assistendo a un forte processo di innovazione nel settore. Nuove forme di pagamento si sono affacciate su un mercato sempre più ampio, popolato ormai da 14milioni di individui, che hanno effettuato acquisti nell’ultimo trimestre. Peraltro, assistiamo anche ad una forte evoluzione tecnologica nei device, al punto che smartphone e tablet sono diventati essi stessi strumenti di pagamento. E i consumatori stanno dimostrando fiducia in questo genere di dispositivi, anche per effettuare i propri acquisti, al punto che in un solo anno segnano un incremento del +165% delle transazioni eCommerce. Anche le recenti norme volte a limitare l’uso del contante, congiuntamente all’accettazione degli strumenti di pagamento digitali da parte delle amministrazioni e dei servizi pubblici, inducono a favorire sia la concorrenza fra gli operatori, sia la sicurezza e la trasparenza nelle transazioni a tutto vantaggio degli utenti.”

Tornando all’indagine realizzata da Netcomm in collaborazione con Human Highway, si osserva che la distribuzione del sistema di pagamento utilizzato in occasione dell’ultimo acquisto su Internet da parte degli acquirenti online degli ultimi tre mesi vede al primo posto l’utilizzo di PayPal per il 36,6% dei casi, seguito dall’uso della carta prepagata per il 24,4%, quindi dalla carta di credito per il 19,2%, il bonifico per il 3,7%. Ma il vero dato che sorprende è che a febbraio 2013, oltre il 10% degli acquisti online risulta generato attraverso un dispositivo mobile: in meno di un caso su due si tratta di un Tablet e prevale l’acquisto da Smartphone. La maggioranza (poco meno del 90%) delle transazioni online è prodotta attraverso un PC tradizionale. Solo un anno fa, febbraio 2012, il 4% degli acquisti online era generato attraverso un dispositivo mobile: in due casi su tre era un Tablet (solo nell’1,3% dei casi è stato utilizzato uno Smartphone). La stragrande maggioranza (96% delle transazioni online) era, quindi, gestita con un PC tradizionale. In sintesi vuol dire che in un anno il numero di transazioni negli acquisti online da dispositivi mobile, Smartphone e Tablet, è cresciuta a tripla cifra, mettendo a segno un +165%.  Va poi rilevato che l’utilizzo dei sistemi di pagamento basati su carte (Bancomat, Carte di credito e prepagate) è molto diffuso anche nel segmento che non acquista online (62,8% del campione), ma la penetrazione è pressoché totale tra gli acquirenti da dispositivo mobile (98,5%) e i pagamenti bancari (RID, bonifici) nel segmento evoluto si fermano al 72%.

Anche il grado di conoscenza della tecnologia Nfc (Near field communication) su telefonini e tablet è stata indagata nella rilevazione di Netcomm e Human Highway. Come è noto, si tratta di una tecnologia che serve per effettuare i pagamenti di prossimità, facendo passare il telefonino a pochi centimetri di distanza dalla strumentazione abilitata: ideale, ad esempio, per pagare il biglietto della metro o dell’autobus, ma non solo. Alla domanda se il proprio telefonino fosse abilitato o meno alla comunicazione via Nfc, più della metà dei rispondenti, circa il 50,4%, non possiede o non pensa di possedere un cellulare abilitato della comunicazione via NFC; il 12,8% non è sicuro ma crede di avere un telefono con comunicazione NFC e solo il 9,5% ha un cellulare abilitato a questo tipo di tecnologia. Il restante 27,3% non capisce neppure la domanda, quindi probabilmente non conosce nemmeno cosa sia il sistema NFC.

 

Osservando, poi, la tipologia dei beni oggetto dell’ultimo e-Shopping, sono i libri ad attestarsi in vetta all’ideale classifica (14,8%), seguiti dai capi di abbigliamento (13,9%), computer o periferiche per pc (11,3%), biglietti di viaggio (9,9%), soggiorni (5,4%), musica/dvd (4,8%), telefonino/smartphone (4,2%), cosmetici (4%), a chiudere gli elettrodomestici con l’1,5%. In quasi quattro casi su cinque l’acquisto online è «premeditato», ovvero l’acquirente ha già maturato la decisione di effettuarlo su Internet, nonostante sia spesso disponibile l’alternativa del canale tradizionale. Nel 65% dei casi l’acquisto online si indirizza a un prodotto già identificato in modo preciso dall’acquirente. Una quota significativa di decisioni di acquisto (un terzo circa) richiede, invece, un certo percorso di informazione e orientamento. La soddisfazione nell’esperienza di acquisto online in una scala da 1 (pessima) a 10 (ottima) si attesta ad un voto medio di 8,34.

Infine, l’indicatore di propensione ad effettuare un acquisto online fra chi non ha mai comprato sulla rete nel mese di Febbraio 2013 è pari al 9,0%. Ovvero, si tratta di persone che non hanno mai usato l’online per fare shopping, ma che si dichiarano propensi cambiare idea nei prossimi tre mesi. Sono gli «hot prospects» dell’eCommerce, e nel complesso dell’utenza Internet italiana sono circa il 3%, cioè 950mila individui.

Tre terroni a zonzo – Lasciare Napoli o restare? – il nuovo libro di Antonio Menna

L’autore di Se Steve Jobs fosse nato a Napoli……è tornato con un nuovo libro

Il tema toccato da Antonio nel suo nuovo libro lo sento mio, quante volte io ed i miei amici ci siamo ritrovati a fare questi discorsi.

“Aveva ragione Eduardo quando diceva fuitevenne, Napoli non ha speranza. Bisognerebbe avere il coraggio di andarsene e provare a realizzarsi lontano da qui. “

In realtà qualcuno dei miei amici lo ha anche fatto penso a Luca che da anni vive a Darmstadt e lavora all’ESA  o a Pietro che ora è in Montenegro a realizzare il nuovo elettrodotto che lo collegherà con l’Italia o Rosario che gira il mondo per conto del RINA.

Sicuramente per affermarsi nel lavoro ora l’Italia non è il posto giusto ma quello che mi chiedo è quanto conta il lavoro e quanto conta il resto? Sareste pronti a rinunciare agli affetti,alle abitudini ed alle comodità?

Io non ci sono riuscito, pensate che quando ho vissuto due anni a Roma alla fine tenevo l’appocundria

Bravi e brillanti, tre amici napoletani festeggiano la laurea con una birra e si chiedono che cosa fare ora. Ilaria ha la risposta e un biglietto in tasca: vuole viaggiare e guadagnare. A Milano l’aspetta una multinazionale, e pazienza se dovrà vivere in un monolocale, sgobbare a testa bassa, e sopportare i sospiri strappacuore di un padre che non la vorrebbe lasciare. Michele, architetto geniale e indolente, qualche dubbio ce l’ha, ma ha ricevuto un’offerta da Londra che in Italia manco si sarebbe sognato, e parte. La nostalgia della sua terra la coltiverà via Facebook, perché di sentimenti non si campa. “E qui chi rimane?” si domanda Diego Armando, che con un nome così non potrebbe certo vivere altrove.

Accetta un posto precario all’università, dove il professor Tuccillo – nipote, figlio e cugino di inamovibili baroni – gli garantisce tanto lavoro in cambio di tantissime promesse. E basta. Quando anche l’ultima si rivela una bufala, il ragazzo deve rassegnarsi: amare le proprie radici è un lusso che non si può permettere. Ma neppure gli amici, lanciatissimi e in carriera, sono soddisfatti e giorno dopo giorno la nostalgia li consuma.

Allora qual è la soluzione? chiede Antonio Menna, con questa parabola graffiante che denuncia con ironia la più assurda delle nostre contraddizioni: prepariamo giovani pieni di talento e li costringiamo ad andarsene. O forse una speranza esiste, suggerisce, e sta nell’ostinazione un po’ incosciente di chi crede che realizzarsi a Napoli  – e anche nel resto d’Italia – non sia solo un’utopia.

 

Bio

Antonio Menna, giornalista, vive e lavora a Napoli. Ha collaborato con numerose testate nazionali e ora scrive per il quotidiano Il Mattino e per il giornale on line Fanpage. È esploso sul web l’anno scorso (200.000 contatti in un giorno), grazie al post “Se Steve Jobs fosse nato a Napoli”, da cui è nato l’omonimo libro-manifesto (Sperling & Kupfer, 2012). Ha pubblicato inoltre i romanzi Cocaina & Cioccolato, (Cicorivolta 2007) e Baciami molto (Cicorivolta 2009).

INFO 

Prezzo € 12,00
Editore Sperling & Kupfer
Collana Saggi
Data uscita 19/03/2013
Pagine144

 

 

Testa,mani e cuore – Vincenzo Moretti

Cosa è successo a via Canova? E che ci fanno assieme la cardarella e Jorge Luis Borges, la solidarietà e Murasaki Shikibu, la macchinista Giovanna e Italo Calvino? Le risposte in questo romanzo dai sentieri che si biforcano, che ha per protagonisti Libero e Cosimo, e la passione per il lavoro, la voglia di farlo bene a prescindere perché è così che si fa.

Testa, Mani e Cuore è il romanzo dell’Italia operosa, quella che dà valore al lavoro, che mette impegno nelle cose che fa. L’Italia che le sue rughe se le guadagna ogni giorno, grazie a ciò che sa e che sa fare. L’Italia che vuole tornare a regalare al mondo intelligenza, arte, tecnologia, bellezza. L’Italia del lavoro ben fatto, di Rinalda e del vocabolario, di Lorenzo e della piazza, del tempo e di Alvise. L’Italia che c’è, è vera, esiste, bisogna solo raccontarla. L’Italia che… se non ci salva lei non ci salva nessuno. Questa stessa Italia è narrata anche nel film diretto da Alessio Strazzullo dispo nibile gratuitamente su www.leviedellavoro.org

Vincenzo Moretti, sociologo, dirige la sezione Società, culture e innovazione alla Fondazione Giuseppe DiVittorio. Per Ediesse è autore tra gli altri di Bella Napoli (2011, 2 ed.), Rione Sanità (2011, con Cinzia Massa), Dizionario del pensiero organizzativo (2008, 3 ed.). È ideatore di Le vie del lavoro, inchiesta partecipata promossa da Fondazione Ahref e Fondazione Giuseppe Di Vittorio. Testa, Mani e Cuore è il suo primo romanzo. Per saperne di più: www.linkedin.com/in/vincenzomoretti

Collana Carta Bianca Formato 14,2 x 18 Pagine 204

Prezzo 12,00

Codice ISBN 978-88-230-1740-5

Uscita Marzo 2013

Ediesse s.r.l. Viale di Porta Tiburtina, 36 – 00185 Roma tel. 06 44870283 – 44870325 fax 06 44870335

In Internet: Catalogo: www.ediesseonline.it E-mail: ediesse@cgil.it @

27 Marzo INFODAY sul BANDO STARTUP del MIUR a Città della Scienza

Domani, mercoledì 27 marzo ore 16.00 c/o Città della Scienza (Sala Archimede).

Interverrà Fabrizio COBIS, responsabile del Bando per il MIUR!

Il bando finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale promossi da start-up (costituite da max 6 anni) sulle seguenti tre linee di intervento:

1) Big data (Cloud computing; Data integration; Cyber security; Big data analytics);

2) Industria culturale creativa (Digital cultural heritage; Making e design; Spazi della cultura 2.0);

3) Social innovation Cluster

Solo per startupper di Campania, Puglia, Calabria, Sicilia.

info e dettagli qui

http://www.agenziacampaniainnovazione.it/events/eventocds.2013-03-19.0371643463/attachments/programma/view

NUOVI INGRESSI IN ITALIA STARTUP

 

   
 
 
 
 
 
 

NUOVI INGRESSI IN ITALIA STARTUP

Anche Club Italia Investimenti 2, RCS MediaGroup e Tiscali entrano a far parte dell’Associazione, che raccoglie oltre 50 imprese e più di 200 fra startupper e manager

Milano 25 marzo 2013 – A pochi mesi dalla sua fondazione, Italia Startup ha aggregato oltre 50 imprese (tra startup, incubatori, investitori e aziende) e più di 200 persone fisiche, tra cui startupper, studenti, ricercatori e manager. Entrano oggi a far parte dell’unica Associazione italiana indipendente e no profit dedicata all’universo delle startup, 9 imprese, tra le quali: Club Italia Investimenti 2 (primo investitore privato che aderisce), RCS MediaGroup e Tiscali.

Tra i nuovi ingressi si segnalano anche cinque startup (Coffeemesh, KlariceStore, iPress, SmartStop e Starteed) e un incubatore (Vega).

“Italia Startup è l’Associazione che riunisce tutti coloro che credono profondamente nel rilancio del nostro Paese – commenta Riccardo Donadon, Presidente di Italia Startup – Nel dare forma pochi mesi fa aItalia Startup abbiamo voluto coinvolgere un ecosistema molto variegato e composto da nuove imprese innovative, da incubatori e acceleratori di startup, da investitori, da aziende e da enti che credono nello sviluppo imprenditoriale dell’ItaliaGli ultimi ingressi confermano che la strada intrapresa è quella giusta.Siamo un’aggregazione indipendente, no profit e sopra le parti che mira a diffondere la passione del fare impresa e a promuovere la cultura dell’intraprendere. Il nostro impegno costante è quello di far conoscere e valorizzare le giovani iniziative imprenditoriali, avvicinandole al consolidato mondo della grande impresa italiana, oltre che agli investitori internazionali e nazionali, per rafforzare e rendere più competitivo l’intero ecosistema italiano. Allo stesso modo – continua Donadon – Italia Startup vuole promuovere iniziative di formazione, di conoscenza, di scambio di esperienze, di condivisione di modelli di business innovativi, per sostenere chi ci vuole provare e per dare opportunità di cambiamento a tutto il sistema economico e industriale”.

Dalla sua fondazione, Italia Startup ha dialogato con più di 2.000 imprenditori, startupper e giornalisti,organizzato due giornate di confronto aperto con i rappresentanti del Governo e gli stakeholder dell’innovazione, creato le condizioni per l’elaborazione del Rapporto Restart, Italia! e della successiva legge Crescita 2.0”.

Un impegno, quello dell’informazione e della formazione, che Italia Startup persegue con iniziative volte a dare strumenti e aiuti concreti a quanti intendono creare una nuova impresa, come ad esempio workshop e seminari tematici, in cui professionisti legali, fiscalisti, giuslavoristi, ma anche investitori, incubatori e startupper condividono esperienze e mettono a fattor comune competenze specifiche.

 

La struttura di Italia Startup è così composta:

  • Presidente: Riccardo Donadon
  • Segretario Generale: Federico Barilli

Consiglio Direttivo: 
 Paolo Barberis, Giorgio Carcano, Luca de Biase, Mario Mariani, Enrico Pozzi,
Giano Biagini,
 Marco Bicocchi Pichi, 
Fabrizio Conicella, Paolo De Nadai,
 Cristiano Esclapon,
 Mauro Fiorilli, 
Enrico Gallorini, 
Barbara Labate,
 Salvo Mizzi, 
Luigi Orsi Carbone,
 Layla Pavone,
 Andrea Rangone,
 Massimo Sgrelli, Luca Spada 

 

 

Gli associati

 

 

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