Da venerdì 30 Giugno 2017 ore 16,00 fino a domenica 2 luglio si svolgerà la più grande startup-competition al mondo, ospite di Na.Gio.Ja, centro giovanile polifunzionale del quartiere Soccavo e patrocinata dall’Assessorato ai Giovani, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli.
La maratona di 54 ore, dopo due anni, torna a Napoli con il format ideato dallo statunitense Andrew Hyde. Durante l'intero weekend gliiscritti si cimenteranno sul tema "Smart Cities" (le Città Intelligenti), scelto per stimolare la creazione di idee imprenditoriali innovative che risolvano questioni tipiche della cultura urbana.
“Le smart cities sono una grande opportunità di crescita e sviluppo economico” dice l’organizzatore Antonio Russolillo,
“L’obiettivo di una smart city è migliorare la qualità di vita e di lavoro dei cittadini riducendo gli sprechi e utilizzando tecnologie sostenibili. In questo senso va il mio impegno nell’organizzare un evento con focus sui problemi che viviamo quotidianamente e ai quali mi aspetto, soluzioni interessanti e innovative da tutti i partecipanti”.
L’evento è aperto a tutti (aspiranti imprenditori, sviluppatori software, progettisti, businessman, professionisti e studenti). Grazie al supporto dei migliori mentor coinvolti nell'iniziativa e agli ambienti appositamente progettati e allestiti, i partecipanti saranno chiamati a riflettere e produrre idee nei settori del trasporto, dell’energia, della comunicazione, della manutenzione, della pubblica amministrazione.
Interverranno in veste di speaker professori dell’Università Federico II di Napoli, tra i quali Antonio Pescapè e Valerio Pellegrini, imprenditrici, imprenditori e consulenti di alto profilo come Mary Franzese Cofondatrice & CMO @ Neuron Guard, Fabrizio Lapiello di CTO @012Factory e Roberto Castaldo CEO dell’Azienda 4 M.A.N. Consulting.
Come in tutte le gare i progetti realizzati saranno valutati da una giuria formata da rappresentanti della Pubblica Amministrazione, dell’Università, Giornalisti, Banche, Incubatori, Venture Capital e Imprenditori, che assegneranno i numerosi premi in palio alle startup più meritevoli.
DOPO ANTI PUBLIC È LA VOLTA DI EXPLOIT.IN: 593 MILIONI DI ACCOUNT COINVOLTI,
CON PASSWORD E ID ACCESSIBILI NEL DARK WEB.
SECONDO ANALISI YARIX, IL 45% DEI DATI NON È RICONDUCIBILE A ANTI PUBLIC
Immediata la segnalazione al Ministero dell’Interno da parte di Yarix, che sta collaborando
per la messa in sicurezza dei dati sensibili potenzialmente a rischio.
Istituzioni, infrastrutture critiche e aziende ancora nel mirino dei cyber criminali.
A pochi giorni dalla denuncia di Anti Public, la Cyber Division di Var Group ha segnalato al Ministero dell’Interno la presenza nel dark web di un nuovo data leak, noto come Exploit.IN. Un archivio di credenziali rubate in grado di fornire illegalmente le chiavi di accesso (password e ID) a circa 593 milioni di account, riconducibili ad aziende, istituzioni pubbliche, forze armate e di polizia, università e infrastrutture critiche in tutto il mondo.
Exploit.IN ha fatto la prima comparsa sulla piattaforma HIBP (Have I Been Pwned) lo scorso 5 maggio e, rispetto ad Anti Public, rappresenta un dump di dimensioni ancora maggiori. Fino alla denuncia di Yarix, le autorità non erano state allertate di questo nuovo rischio latente online.
Data la mole di dati da processare, non è ancora possibile stabilire se gli account presenti nei 2 leak siano relativi solo a utenti “vecchi”, datati, o se siano ancora in uso. Le prime rilevazioni effettuate dagli analisti di D3Lab indicano, tuttavia, che – malgrado una parziale sovrapposizione di dati con Anti Public – esiste in Exploit.IN un 45% di credenziali nuove, non emerse in data leak precedenti.
Una interpretazione dei fatti
Secondo Mirko Gatto, CEO di Yarix: “L’affioramento a distanza ravvicinata di dump di così vaste proporzioni ci dice molto del probabile modus operandi della cybercriminalità internazionale: dopo essere stati illegalmente acquisiti, i dump sono stati prima rivenduti/utilizzati tra organizzazioni criminali e successivamente pubblicati online, nell’intento di alimentare il caos”.
I rischi da fronteggiare
La magnitudo dei rischi che Exploit.IN e i recenti data leak possono implicare può essere di scala diversa. “Al momento, il rischio più elevato si chiama Credential Stuffing: coppie di username/password, acquisite illegalmente, vengono riversate automaticamente e in gran numero nei siti web, fino a trovare il match con un account esistente. A quel punto, il cybercriminale è dentro il sistema e può sfruttarlo per i propri scopi” – continua Gatto – “Nel peggiore dei casi, potrebbe materializzarsi un attacco informatico massiccio (in stile WannaCry) che renda manifesta una infiltrazione silenziosa, avvenuta nelle settimane precedenti alla nostra denuncia alle autorità. Siamo già al lavoro per evitare che si realizzi lo scenario estremo di attacchi simultanei alle istituzioni, alle aziende e a personaggi chiave del sistema politico ed economico”.
Soggetti a rischio e numeri
–Senato della Repubblica: 101 account presenti – 32 new entry
–Governo Italiano: 56 account presenti, tutti nuovi
–Camera dei Deputati: 18 account presenti – 6 new entry
–Palazzo Chigi: 48 account presenti – 17 new entry
–Finmeccanica: 21 account presenti – 5 new entry
“Anche nel caso di Exploit.IN, siamo i primi a far affiorare un archivio di credenziali trafugate, disponibili in chiaro nel dark web dai primi di maggio e capaci di arrecare danni seri ai gangli vitali del nostro sistema economico e istituzionale. Siamo orgogliosi di poter offrire un servizio al Paese, traducendo la nostra attività di cyber intelligence in strumenti concreti di contrasto alla criminalità informatica”, conclude Gatto.
Ottava edizione di Technologybiz a settembre a Napoli
Due giorni di business networking, open innovation, trasformazione digitale e tanto altro Open innovation, trasformazione digitale e business networking: questi i principali topic del Technologybiz, che si terrà il 13 e 14 settembre al Palacongressi della Mostra d'Oltremare di Napoli.
TBIZ è un'iniziativa nata a Napoli nel 2009, che ha all'attivo sette edizioni, tre TBIZ Conference e diversi convegni in sedi prestigiose, come il Parlamento Europeo, il Parlamento Italiano, il Consolato Generale U.S.A. e altre ancora.
L'ottava edizione presenta un nuovo format, interamente incentrato sul networking, ossia l'incontro fra domanda e offerta di innovazione, dove protagonisti sono i partecipanti.
Esistono due modalità di iscrizione; come visitatore e come networker, entrambe gratuite.
Il visitatore può accedere alle conferenze e meeting, mentre il networker potrà, in aggiunta, avere una partecipazione molto più attiva. Chi si registra come networker avrà a disposizione MyTBIZ, una propria pagina sul sito tbiz.it per presentarsi, cercare o offrire servizi, gestire la propria Agenda e gli incontri. Potrà proporre tavoli e incontri o partecipare come speaker, per raccontare la sua storia, la sua idea e il suo progetto. Potrà selezionare i profili di altri networker di suo interesse e contattarli per un appuntamento al Technologybiz, a sua volta potrà ricevere richieste di appuntamento.
Questa è solo una delle tante novità del TBIZ 2017. L’appuntamento al 13 e 14 settembre presso il Palacongressi della Mostra d’Oltremare.
Per partecipare al TBIZ basta iscriversi al link: clicca qui.
Gli stipendi di una figura senior arrivano fino a 75 mila euro lordi l’anno
Da una recente ricerca realizzata da TAG Innovation School, in collaborazione con Cisco Italia e Intesa Sanpaolo su un campione di 550 piccole e medie imprese italiane, è emerso che il Digital Marketing Specialist è la figura professionale di cui le aziende non potranno fare a meno nei prossimi 3 anni. Nella mappa delle figure professionali, il 60% delle PMI dichiara di avere bisogno per la crescita del proprio business di Digital Marketing Specialist, in testa a analisti dei dati (Business Data Analyst) ed esperti di trasformazione digitale (Chief Digital Officer). Tra i nuovi trend del settore, le aziende hanno incrementato i propri investimenti puntando sempre di più su Content Marketing, Email Marketing, Paid Search, e in generale su attività di lead generation.
Il Digital Marketing non è solamente un altro canale attraverso cui fare marketing, è un nuovo approccio tecnologico, che consente di analizzare e comprendere il comportamento del consumatore moderno prevedendone addirittura modi e abitudini. Il Digital Markerting Specialist ha la capacità di raggiungere molti più utenti rispetto forme di comunicazione tradizionale offline e di stimolare la creatività dei consumatori così da innescare quei tanto attesi meccanismi di viral marketing e buzz marketing a cui tutti i brand aspirano. Le skill di cui si serve per raggiungere questi obiettivi sono diverse, ma tra le principali troviamo Content Marketing, Mobile Marketing, Social Media Management ed Email Marketing.
Lo stipendio medio annuo di un Digital Marketer si aggira fra i 25 e i 30 mila euro lordi per una figura junior ma può arrivare fino a una cifra compresa tra i 65 e i 75 mila per una figura senior.Anche gli anni di esperienza risultano interessanti, considerando che ben il 69% dei Digital Marketing Specialist possiedono un’esperienza nel settore compresa tra 1 e 4 anni, il 19% tra i 5 e i 9 anni e il 13% tra i 10 e i 19 anni. Parlando di quote rosa, sono il 40% le donne che esercitano questo tipo di professione contro un 60% di uomini, segnale che le differenze in questo ambito sembrano assottigliarsi, rispetto ad altre professioni.
È con l’obiettivo di formare i migliori professionisti del Digital Marketing, che TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione digitale di Talent Garden, lancia Digital Marketing Master, il percorso formativo che insegna a progettare una Digital Strategy e a tradurla in un piano di marketing digitale efficace. Gli studenti al termine del corso saranno in grado di gestire attività di Video, Content e Social Media Marketing, utilizzare tecniche di SEO & SEM, Mobile ed Email Marketing e ottimizzare i canali e le campagne così da raggiungere i KPI prefissati.
Per accedere alla selezione è necessario presentare la propria candidatura sul sito:
La missione, finanziata dalla NASA, si avvale del software di ottimizzazione di ESTECO per modellare un sistema di vita sostenibile sul Pianeta rosso che riduca la produzione di rifiuti
Studiano il comportamento umano su Marte vivendo in una cupola geodetica nell’ambiente isolato del vulcano Mauna Loa, sull’Isola Grande delle Hawaii. Sono sei ricercatori della missione Hawaii Space Exploration Analog and Simulation (HI-SEAS), un progetto di ricerca realizzato dall’Università delle Hawaii e finanziato dalla NASA che mira, tra l’altro, a determinare quali siano i requisiti individuali e di gruppo funzionali durante missioni di esplorazione spaziale a lungo termine.
Si tratta di una simulazione di isolamento della durata di otto mesi, iniziata il 19 gennaio scorso, che sarà seguita da una seconda missione a partire da gennaio 2018. Lo scopo degli “astronauti” è quello di affrontare e trovare contromisure al rischio del calo di performance del gruppo dovuto alle dinamiche di interazione, cooperazione, comunicazione e adattamento psicologico, che possono rivelarsi inadeguate in condizioni particolari ed estreme come quelle di un viaggio interplanetario.
L'equipaggio "marziano" può contare anche sulla tecnologia dell'italiana ESTECO, impresa attiva nell’AREA Science Park, che ha messo a disposizione dei ricercatori il software di ottimizzazione modeFRONTIER per migliorare l’uso efficiente delle risorse a disposizione e progettare un sistema di vita sostenibile su Marte, grazie al quale ridurre a livelli minimi la produzione di rifiuti.
“Durante una missione spaziale – spiega Ansley Barnard, ingegnere responsabile per monitorare i sistemi di supporto vitale durante la missione – il cibo, l’acqua, i materiali per la ricerca e gli effetti personali da portare a bordo sono limitati e quindi ogni oggetto a disposizione degli astronauti deve essere accuratamente scelto in base a criteri di efficienza, in termini di peso e dimensioni. Questo rende l’ottimizzazione delle risorse un fattore cruciale. Gli strumenti per la modellazione parametrica e per l’ottimizzazione come modeFRONTIERsono di grande aiuto per introdurre cambiamenti che devono poi essere adottati dall’equipaggio”. L’obiettivo finale della simulazione in corso alle Hawaii è migliorare il modo in cui i ricercatori coinvolti vivono giorno per giorno la missione, procurando ai team futuri di HI-SEAS procedure e informazioni ingegneristiche aggiornate. (qui il video con l’intervista ad Ansley Barnard)
Prima di collaborare al progetto HI-SEAS, Ansley Barnard ha lavorato nel campo dell’ottimizzazione ingegneristica per la Ford Motor Company, dove ha avuto modo di esplorare i vantaggi delle tecnologie ESTECO per ottenere la riduzione del peso di un veicolo così come dei suoi costi e tempi di progettazione. Ha conseguito una laurea in aeronautica e astronautica all’Università di Washington e spera in futuro di poter servire gli USA come astronauta.
ESTECO SpA è uno dei leader nel mercato dell’ottimizzazione numerica ed è specializzata nella ricerca e sviluppo di soluzioni software utili in tutte le fasi del processo di progettazione ingegneristica. Nata nel 1999 come spin-off di un progetto europeo, ESTECO mantiene una solida connessione con il mondo della ricerca e la sua tecnologia viene utilizzata in oltre 200 organizzazioni nel mondo. Forte di un network di partner e distributori a livello globale, l’azienda ha la propria sede principale a Trieste presso AREA Science Park.
modeFRONTIER
Il prodotto di punta dell’azienda èmodeFRONTIER, un software per l’integrazione e l’ottimizzazione multidisciplinare e multi obiettivo, in grado di ridurre in misura significativa tempi e costi all’interno dei processi di progettazione ingegneristica. Oltre 250 aziende in tutto il mondo lo hanno scelto per accelerare l’innovazione di prodotto in un’ampia gamma di settori industriali, con una presenza consolidata nel settore automobilistico e aerospaziale. Tra i clienti internazionali di ESTECO troviamo infatti Alenia Aermacchi, Bombardier Transportation, Ferrari, Daimler, Embraer, FIAT, Ford, Honda R&D, Jaguar Land Rover, Landi Renzo, Petrobras, Piaggio e Volvo Car Corporation.
YARIX: LA NUOVA MINACCIA SI CHIAMA ‘ANTI PUBLIC’, UN DATA LEAK DA 17 GIGA.
OLTRE 450 MILIONI DI INDIRIZZI MAIL COINVOLTI IN TUTTO IL MONDO.
CENTINAIA DI MIGLIAIA GLI ACCOUNT A RISCHIO
TRA AZIENDE, ISTITUZIONI E INFRASTRUTTURE CRITICHE.
L’abitudine di riutilizzare la password del sistema di posta aziendale
anche su conti online, e-commerce e altri siti
contribuisce ad estendere il raggio d’azione dei cybercriminali a milioni di account privati.
È un Data Leak di proporzioni enormi, quello su cui hanno messo le mani gli esperti della Cyber Division di Var Group, attraverso una incursione di cyber intelligence effettuata dagli analisti del proprio partner D3Lab.
Quest’ultimo, in seguito ad indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi negli ambienti underground del deep web, ha intercettato e poi acquisito il Data Leak noto tra i cybercriminali come Anti Public: un gigantesco archivio di mail e password rubate e riconducibili ad aziende, istituzioni pubbliche, forze armate e di polizia, università e infrastrutture critiche in tutto il mondo.
Mentre Yarix è già in contatto con il Ministero dell’Interno per la gestione di questa minaccia nei confronti dei soggetti pubblici e privati di maggiore interesse strategico nazionale, gli ethical hackers sotto copertura di D3Lab sono ancora a lavoro nel deep web per carpire maggiori informazioni e proseguire il lavoro di analisi e intelligence.
Anti Public: cosa sappiamo
–Data Leak di 17 gigabyte, diffuso in dieci file .txt con denominazione numerica (1.txt, etc);
–13 milioni di domini mail coinvolti;
–457.962.538 email univoche coinvolte, complete di relative password
oPer alcuni indirizzi mail sono presenti più password: questo fa presupporre che il singolo indirizzo sia stato impiegato per più servizi online;
oSono coinvolte centinaia di migliaia di aziende/organizzazioni e milioni di utenti singoli, in tutto il mondo;
–Le password sono pubblicate in chiaro (unhashed);
–L’archivio è stato probabilmente creato a dicembre 2016. A partire da maggio 2017 sta circolando in maniera massiccia nel deep web, tramite una piattaforma cloud russa;
–La provenienza del Data Leak è sconosciuta, così come l’origine dei dati;
–Dati verificati: accertamenti svolti attraverso i partner/clienti coinvolti comprovano che una percentuale elevata di credenziali è confermata: le password associate agli account sono reali e per alcuni casi vengono ancora utilizzate;
–Dati che, in ampia parte, sono estranei ad episodi precedenti dello stesso genere;
–Vittime in Italia: Forze dell’Ordine e di Polizia, Vigili del Fuoco, Forze Armate, ministeri, città metropolitane, ospedali e università;
–Vittime a livello globale: Casa Bianca, Forze Armate USA, Europol, Eurojust, Parlamento Europeo, Consiglio Europeo.
“Il colpo d’occhio sui domini presenti in Anti Public rivela e conferma l’estensione della vulnerabilità in cui viviamo: dalla Casa Bianca all’intero sistema militare e accademico in Italia, abbiamo davanti la fotografia esatta della nostra fragilità, che si nutre di una cultura della sicurezza ancora ampiamente acerba” – commenta Mirko Gatto, CEO di Yarix – “Dalle organizzazioni più strutturate al quotidiano dei singoli individui, è imperativo che tutti cambiamo i nostri comportamenti, alla luce della consapevolezza che la criminalità informatica è in grado di nuocere a tutti i livelli”.
Non a caso, all’origine dell’enorme estensione di Anti Public c’è proprio il fenomeno del ‘Password Reuse’, vale a dire il reimpiego della medesima chiave d’accesso per tutti i siti di servizi online, a partire magari da un nome utente coincidente con il proprio indirizzo di mail aziendale. Una forma di imprudenza che può compromettere la sfera degli interessi individuali e aprire una breccia nella sicurezza di aziende e organizzazioni di interesse collettivo.
Con la presenza di più di milleseicento professionisti e rappresentanti di varie linee di business di diversi settori
Salesforce Essentials Milano 2017: oltre 1600 specialisti provenienti dalla community di clienti, partner e dipendenti si incontrano al MiCo
Salesforce Essentials Milano presenta le soluzioni potenziate dall’Intelligenza artificiale, i trend e la visione sull'evoluzione futura della relazione di un'azienda con i propri clienti.
Le sessioni saranno accompagnate dalle demo in diretta e non mancheranno le testimonianze di numerosi clienti italiani.
Le sessioni saranno divise in tre filoni: Prodotti, Settori e Mercato delle Medie/Piccole imprese.
Salesforce.com (NYSE: CRM), la piattaforma CRM numero uno al mondo che consente alle aziende di connettersi con i propri clienti in un modo completamente nuovo, terrà martedì 30 maggio 2017 il suo evento più importante in Italia: Salesforce Essentials Milano 2017.
L’azienda riunisce a MiCo i membri della community di Salesforce: clienti, partner, dipendenti, consulenti ed esperti del settore che stanno condividendo la propria strategia e la visione sulla necessità inderogabile di relazionarsi con i propri clienti in un modo più personalizzato, rilevante, veloce, ma allo stesso tempo semplice per trasformare la gestione del proprio business.
"I partecipanti a Essentials avranno l’occasione di conoscere a 360° il mondo Salesforce: dall’innovazione tecnologica alla cultura aziendale basata sulla corporate social responsibility, oltre al motivo per cui Salesforce è stata nominata recentemente da Forbes L’innovatore del decennio" afferma Federico Della Casa, Country Leader di Salesforce Italia. "Attraverso i racconti dei partner è possibile cogliere realmente come la gestione della relazione con i clienti sia la base del successo sia delle aziende B2B, sia B2C. I contenuti della giornata sottolineano come le soluzioni di cloud aziendale e di mobilità, sostenute dall’innovazione e dalla trasformazione digitale e potenziate dall’intelligenza artificiale nell’era della rivoluzione 4.0, stiano cambiando il modus operandi delle aziende e i loro rapporti con clienti”
Essentials 2017 si aprirà con l'intervento introduttivo di Andrea Febbraio, Co-Founder di Teads.tv. Seguirà la keynote moderata da Federico Della Casa, Country Leader di Salesforce Italia con Paolo Bergamo, Senior Vice President Product Management di Saleforce presso l'headquarter dell’azienda a San Francisco. Nel corso del keynote, le spokesperson di Brunello Cucinelli SpA e Mosaicoon SpA presenteranno i loro casi di successo.
Nel pomeriggio si terranno sessioni ad hoc nei settori Servizi finanziari, Retail e Fashion, Manifatturiero ed Energy&Utilities con la presentazione di casi di successo raccontati dalle spokesperson di Bonfiglioli, Cerved, CheBanca!, Enel, Gruppo CAP, Money Farm e Octo Telematics.
Oltre a frequentare le sessioni, i partecipanti potranno visitare l’area EXPO e il Partner Theatre con i principali partner di Salesforce per confrontarsi sulle tematiche di innovazione e trasformazione digitale di oggi e di domani. Inoltre, gli sviluppatori potranno aderire alle sessioni interattive nella Developer zone per imparare le basi della piattaforma Salesforce attraverso, Trailhead, l'accademia online di Salesforce che fornisce percorsi gratuiti di apprendimento.
Per ulteriori informazioni e per consultare l'agenda di Salesforce Essentials Milano 2017, è possibile visitare la pagina dedicata all'evento.
Jolly Cow è un innovativo micro impianto che utilizza un processo biologico simile a quello dell’apparato digerente di un bovino per la produzione di biogas a partire da reflui zootecnici. È il frutto dell’attività di ricerca e sviluppo svolta in collaborazione tra NRE Research S.r.l. e POOPY3ENERGY S.r.l., due start up innovative insediate rispettivamente in AREA Science Park e nel BIC FVG di Trieste. Si tratta di una tecnologia adatta in particolare ai piccoli allevamenti bovini (minimo 50 capi in lattazione), che richiede un investimento minore rispetto a un impianto tradizionale per la produzione di biogas.
L’impianto – il cui primo esemplare è stato installato nell’Azienda Agricola Michele Pecile di Mereto di Tomba (UD) – trasforma reflui zootecnici in un prodotto finale nel quale il carbonio presente, che contiene la maggior parte dell'energia del substrato, viene reso disponibile attraverso un processo di ossidazione. Il processo biologico del micro Impianto Jolly Cow “mima” l’apparato digerente delle mucche, nel quale i villi intestinali rendono disponibile una grandissima superficie di scambio, consentendo di digerire giornalmente una quantità eccezionale di alimenti.
Un letto fisso di batteri all’interno dell’impianto offre l’ampia superficie di scambio necessaria. Il completo assorbimento del materiale organico produce una biomassa completamente digestata e igienizzata, grazie a un processo efficiente e stabile. Jolly Cow rappresenta un nuovo modo di produrre il biogas: grazie all’elevata efficienza è in grado di essere alimentato esclusivamente a reflui zootecnici con tempi di digestione estremamente veloci che permettono di ottenere una resa fino a due volte superiore rispetto ai tradizionali digestori, con costo di costruzione inferiore, maggiore disponibilità di calore, minori autoconsumi elettrici e un minore costo di manutenzione. Il micro impianto produce 20 kW elettrici e 35kW termici, utilizzando per il suo funzionamento il 5% dell’energia prodotta.
Altra caratteristica interessante è che l’intero sistema, costruito in azienda, viene successivamente spedito ed assemblato con pochi interventi di posizionamento e connessione, facilitando le operazioni di installazione che richiedono pochi giorni.
Inoltre, grazie al sistema di omogeneizzazione, il liquame digerito attraverso il processo di mineralizzazione, oltre ad eliminare gli odori, si riduce in volume, diventando compost. Per l’allevatore, una minor quantità di residui da smaltire rispetto ad altri processi di degradazione. Il compost ottenuto è facilmente assimilabile per i terreni e per i vegetali, non risulta nocivo ai germogli. Permette quindi un importante risparmio di prodotti per la concimazione, mantenendo le percentuali dell’azoto nei limiti previsti dalla direttiva UE sui nitrati. Il processo di digestione anaerobica riduce il numero di agenti patogeni (es. colibatteri salmonella, ecc.) e praticamente annulla le capacità germinative degli erbicidi. Il residuo è sostanzialmente sterile e può efficacemente sostituire il concime minerale salvaguardando quindi le falde acquifere
Oracle Italia ha realizzato un progetto di Alternanza Scuola Lavoro, coinvolgendo quattro scuole superiori fra Roma e Milano, per un totale di 100 studenti. Un vero e proprio progetto di Responsabilità Sociale d’Impresa, coordinato dalle Risorse Umane di Oracle, ed estremamente attuale in quanto, oltre a essere allineato alle indicazioni ministeriali, rappresenta una prima risposta all’emergenza formativa rappresentata dalla mancanza di competenze digitali.
Non a caso i ragazzi hanno lavorato alla realizzazione di nuove idee di impresa attraverso le nuove tecnologie. Un percorso che si è svolto sull’arco di sei mesi fra novembre 2016 e maggio 2017.
Gli studenti sono stati accolti presso le sedi Oracle di Cinisello Balsamo (MI) e di Roma per una serie di incontri di formazione, abbinati ad attività di laboratorio, gestiti interamente da dipendenti dell’azienda che, su base volontaria, hanno attivamente partecipato al progetto con le scuole mettendo a disposizione le loro competenze, la loro esperienza e affiancandoli come Tutor nelle giornate di incontro e nelle attività di laboratorio.
Le classi coinvolte provengono dall’Istituto E. Breda di Sesto San Giovanni (MI), dall’I.T.C.S. Primo Levi di Bollate (MI), da liceo scientifico Primo Levi di ROMA e dal Liceo scientifico Cannizzaro di Roma. Tutte scuole che sono entrate anche a far parte del Programma Oracle Academy, l’iniziativa che mette a disposizione di scuole e università le tecnologie Oracle in particolare Java e Oracle database.
Scoprire le tecnologie che danno forma al futuro e trasformarle in idee innovative
Nel corso delle 80 ore di percorso, gli studenti hanno scoperto cosa sono, in concreto, le tecnologie e i trend che stanno guidando la trasformazione digitale – quali Big Data, Internet of Things, Machine Learning, Cloud, Security, Web Marketing – ma hanno anche acquisito competenze IT di base e sperimentato l’uso di linguaggi di programmazione come Java; a tutto questo si sono affiancati momenti di formazione dedicati al tema dell’imprenditoria digitale.
Nella fase finale della formazione, Oracle ha lanciato agli studenti una sfida: un hackaton che li ha visti lavorare in gruppi per sviluppare un’idea innovativa che sfruttasse le opportunità date dalle tecnologie scoperte durante il percorso, in particolare i big data, creando così un progetto di start up.
“Siamo veramente fieri del valore che questa esperienza ha generato” ha commentato Gabriela Bizzozero, Direttore delle Risorse Umane di Oracle Italia. “Il coinvolgimento, la collaborazione, l’entusiasmo hanno dato vita a dei lavori di livello impensabile. Si è assistito a una grande crescita non solo di competenze ma anche personale da parte di questi ragazzi, che hanno acquisito capacità importanti come avere fiducia nelle proprie capacità, rispettare gli impegni presi nei tempi previsti, sperimentare che essere parte attiva di un team è fondamentale per raggiungere i risultati. E’ stato difficile scegliere chi premiare: alla fine abbiamo scelto di far prevalere non soltanto la creatività dell’idea, ma anche il modo in cui hanno saputo valorizzare tutto quello che hanno appreso”.
I progetti premiati
Smart Food – team del Liceo Scientifico Stanislao Cannizzaro di Roma
Con Smart Food i ragazzi hanno ideato un’applicazione che propone di usare in modo intenso le opportunità di connettere dati da fonti diverse. Si tratta di una app che, collegata alle Fidelity Card in uso nelle catene della grande distribuzione, analizza gli acquisti fatti al supermercato e suggerire all’utente delle ricette da poter realizzare usandoli, curando anche aspetti salutistici come il conteggio delle calorie e il controllo relativo a eventuali allergie e intolleranze. L’applicazione si presenta anche come un ricettario, con la possibilità di scegliere se visualizzare le ricette in base alle preferenze o alla facilità di esecuzione, e si può prestare ad ulteriori sviluppi collegandola alla “lista della spesa”.
Life Belt – il wearable salvavita – Liceo Scientifico Primo Levi, Roma
LifeBelt è una vera e propria idea imprenditoriale, che i ragazzi hanno sviluppato immaginandone anche canali di comunicazione e vendita potenziali e realizzando uno spot video. LifeBelt è un “salvavita” per prevenire i rischi di un mancato soccorso in caso di malore, e dare all’utente anche un mezzo per monitorare il proprio stato di salute. In particolare, si propone di rilevare integrando sensori innovativi negli smartphone parametri quali il battito cardiaco, la pressione, la temperatura corporea. In questo modo, è possibile rendersi conto se qualcosa non va e lanciare un allarme, chiedere soccorso. L’idea è nata in particolare pensando ai giovani ma si presta a un utilizzo più vasto.
“Just B” e “Public Transport Data”: – team dell’Istituto Levi di Bollate. Con Just B i ragazzi hanno immaginato una app per acquistare online dai negozi della loro cittadina, con servizi come offerte personalizzate, raccolte punti etc. tipici dei programmi di fidelizzazione della grande distribuzione. I prodotti ordinati dai vari negozi sono raccolti e consegnati tutti insieme comodamente a casa. Un’idea nata per sostenere l’economia locale e il consumo di prodotti “a km0”, per la quale i ragazzi hanno anche pensato a un modello di monetizzazione (basato su una percentuale dell’ordine) e a come pubblicizzarla.
Con Public Transport Data, invece, un altro team della scuola ha pensato a un servizio per aggregare dati e informazioni sull’utilizzo dei trasporti pubblici locali, non soltanto a favore dell’utenza ma anche condividendo le informazioni con attività commerciali che vogliano usufruirne per creare comunicazioni e promozioni personalizzate e geolocalizzate nei confronti dei passeggeri.
Il progetto “Sponsy” presentato dall’Istituto Breda, infine, riguarda l’ambito della pubblicità online. I ragazzi hanno pensato a una piattaforma in cui gli utenti dei social network possano diventare, attraverso attività di condivisione e pubblicazione di contenuti di tipo promozionale, ottenendo in cambio punti utilizzabili per ottenere sconti, opportunità vantaggi dalle aziende aderenti alla piattaforma.
Un orientamento verso il futuro e modelli a cui ispirarsi
L’ultima tappa del progetto di Alternanza Scuola Lavoro è stata l’attenzione all’orientamento verso le scelte future, incentrata sul comprendere le proprie vocazioni, come attivarle e anche su come approcciare il mercato del lavoro oggi – senza tralasciare il tema della web reputation, che per i nostri giovani costantemente connessi è particolarmente importante conoscere. Inoltre, la scelta di coinvolgere figure professionali differenti all’interno dell’azienda nel percorso di formazione è stata fatta anche con l’obiettivo di presentare dei modelli di ruolo con cui confrontarsi per conoscere dai diretti interessati i percorsi di vita e professionali che li hanno condotti verso le loro professioni.
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About Oracle
The Oracle Cloud delivers hundreds of SaaS applications and enterprise-class PaaS and IaaS services to customers in more than 195 countries while processing 55 billion transactions a day. For more information about Oracle (NYSE:ORCL), please visit us at http://cloud.oracle.com.
Growish, PMI innovativa fintech leader in Italianei pagamenti digitali di gruppo, ha chiuso un aumento di capitale da 400.000 Euro sottoscritto dal Club degli Investitori, il più grande network regionale di business angel in Italia e da Banca Sella Holding,a cui hanno partecipato anche i fondatori, gli investitori R301 Capital, venture firm tecnologica svizzera e Antonino Pisana,che avevano investito 500.000 Euro nel 2014, e il business angel Lodovico Rosnati.
Questa operazione permetterà a Growish di rafforzare la sua posizione sul mercato italiano, ampliare l’offerta con nuove soluzioni finteche-wallet based e di social marketing B2C e B2B2C (rivolte a consumatori e aziende) – via API o piattaforma SaaS – per pagamenti di gruppo e liste regalo con convergenza multicanale (sia online che nei punti vendita) per i settori travel, retail, e-commerce, banking, sharing economy, community e donation e puntare sull’internazionalizzazione.
È stata fondata nel 2014da Claudio Cubito (CEO), Domingo Sarmiento Lupo (CTO) e Digital Magics, business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana (simbolo: DM), che affianca la PMI innovativa con i propri servizi di accelerazione e incubazione per la crescita della società.
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