L'assenza di infrastrutture a banda larga amplifica il digital divide in Italia
Il 12 per cento degli italiani oggi non ha i 2 megabit al secondo che il rapporto di Francesco Caio considerava la soglia minima per un Paese moderno, questa percentuale se prendiamo a riferimento i 20 megabit che assicurano l’Internet veloce, secondo i dati dell’Osservatorio Banda Larga di Between si innalza al 39 per cento.
Il piano Romani prevedeva investimenti all’inizio di 800 milioni fino ad arrivare poi a 1.400 milioni di stanziamento previsti e si riprometteva di colmare questo divario digitale rendendo disponibili 20 mega a tutti gli italiani entro l’anno fatidico 2012.
Nell’ultimo mese a causa di altre priorità dell’Agenda Politica, dovute all’avanzare della crisi economica, il governo ha deciso di dare uno stop al Piano Romani scatenando sia il dibattito politico e sia le reazioni dei blogger. Il risultato ottenuto è stato paradossalmente quello di portare all’attenzione di tutti il rischio che l’Italia resti arretrata in un’infrastruttura fondamentale per la competitività del Paese.
Abbiamo discusso di ciò con alcuni CIO che sono ogni giorno protagonisti dell’innovazione in Italia: