“la ricerca scientifica lavora con strumenti spesso unici al mondo, per i quali non si può pretendere di disporre del supporto software di un produttore. I grandi rivelatori di particelle sono realizzati nelle Università e nei centri di ricerca e non si possono acquistare; si tratta di strumenti che esistono in un solo esemplare. “
Nessuno può mettere in dubbio l’importanza crescente dell’informatica nell’organizzazione di quasi tutti i settori delle società contemporanee, ivi compreso il mondo della Ricerca Universitaria. Il nuovo scenario tecnologico mondiale nel quale il ruolo della ricerca universitaria assume un’importanza crescente, implica anche la crescita del software libero che diventerà sempre più importante.
Appena pochi mesi fa il mondo è rimasto col fiato sospeso mentre veniva eseguito uno degli esperimenti scientifici più importanti e tecnologicamente avanzati del pianeta: al CERN di Ginevra, come molti sapranno, è stato attivato il Large Hadron Collider(LHC), il più grande acceleratore di particelle mai realizzato. L’obiettivo finale dello straordinario esperimento, a cui l’Italia collabora con un notevole sforzo finanziario e centinaia di scienziati, è quello di dare risposta alle molteplici domande sull’origine dell’universo, capire perché la materia nell’universo è molto più abbondante che l’anti-materia e giungere a scoperte che cambieranno profondamente la nostra visione dell’universo. Qual è il contributo dell’IT e in particolare del software libero? Ne abbiamo parlato con Giovanni Organtini – professore di Fisica Sperimentale all’Università di Roma “Sapienza”.
Leggi tutto “L’acceleratore di particelle del CERN sviluppato con tecnologie Open Source”