Se il cloud finisce per diventare una trappola…

Interessante articolo di Kevin Cochrane, CMO, Day Software

La parola inglese ‘cloud’ (nuvola) evoca piacevoli e sognanti immagini di spazi aperti, fluidità e libertà, che in momenti come questi, dominati da un'interminabile instabilità finanziaria e politica, sono indubbiamente gradite soprattutto perché in questo caso specifico si riferiscono al cloud computing.

 

Come molti altri lettori di Business Cloud 9, noi siamo entusiasti sostenitori del cloud computing e della sua potenziale capacità di consentire alle aziende di tagliare drasticamente le spese, migliorare la collaborazione e perfino porre un freno al riscaldamento globale. La nostra azienda fa parte della generazione del cloud computing come del resto dimostrano tutte le nostre attività, dal nostro modello di distribuzione del software all'approccio allo sviluppo e la struttura scelta per le licenze.

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India, la nuova frontiera dello sviluppo Software

L’offshore consente alle aziende di mantenere un focus sulle attività che rappresentano il proprio core business e generano valore

La globalizzazione del mercato del lavoro ha influenzato anche il settore ICT  evidenziando gli squilibri economici tra gli stati occidentali e  gli stati emergenti, offrendo allo stesso tempo importanti opportunità. La delocalizzazione dello sviluppo software in nazioni maggiormente competitive dal punto di vista economico può rappresentare un’opportunità di business interessante, particolarmente per progetti di grosse dimensioni. Tuttavia, l’offshore rappresenta anche un rischio non indifferente, perchè costringe a muovere passi in terreni spesso inesplorati, costringendo a ripensare il processo di sviluppo, l’organizzazione dei gruppi di lavoro, le modalità e gli strumenti di comunicazione, l’infrastruttura tecnologica e la gestione complessiva del progetto, introducendo nuove (spesso sorprendenti) variabili. Ne abbiamo parlato con Anna CotroneoYann Le Gouic giovani managers di SapnaSolutions

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Gruppo api, l’It agente di trasformazione

La forza che si chiede a un CIO in tempo di crisi è quella di fare di più avendo di meno, sapendo dove e come prendere dei rischi o cogliere delle opportunità e questo richiede necessariamente una forte conoscenza non solo dei processi ma sopratutto delle tecnologie”

L’api – anonima petroli italiana SpA, tra i principali gruppi italiani guidati da una Famiglia di industriali del nostro Paese, i Brachetti Peretti, è attiva sul mercato da oltre 75 anni. Oggi, il Gruppo api opera sia nell’ambito dell’approvvigionamento, produzione, distribuzione e commercializzazione di carburanti e combustibili che nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Nel 2005  il Gruppo api ha acquistato la società IP, arrivando così a gestire, oggi, quasi 4.200 stazioni di servizio con una quota di mercato superiore al 10%.  Abbiamo analizzato il ruolo dell’IT  con Mauro Minenna – CIO del Gruppo api

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I CIO europei come affrontano la “nuova normalità”?

Le Aziende devono  rispondere a sfide senza precedenti ormai è da tutti gli analisti riconosciuto che la crisi economica ha dato vita ad una ristrutturazione di ordine economico.Nella transizione verso una "nuova normalità" a crescita più moderata dell’economia mondiale, le imprese che sapranno individuare le correnti di crescita più dinamiche riusciranno a crescere a tassi sostenuti. L'incertezza è ormai un dato di fatto quindi è importante pensare al di là di questo e pianificare il futuro. Scommettere sul futuro comporterà scelte rischiose, ma assicurerà longevità, redditività e leadership alle aziende. Per vincere la scommessa le aziende dovranno ripensare la loro struttura.

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Perchè le aziende IT si fermano ad Eboli?

La mia chiarisco subito vuol essere una semplice provocazione anche se ho notato che molte aziende , big player ma non solo, non hanno spesso una presenza al Sud o in alcuni casi solo sporadica perchè? Forse la verità è che non esiste un mercato del Sud o forse semplicemente è troppo difficile da conquistare? 

 


Molte indagini evidenziano il divario Nord – Sud anche nel settore dell’informatica, quali sono le ragioni di questo divario? Qual è il rapporto tra domanda ed offerta nel settore IT? Quanto conta il tessuto culturale e infrastrutturale? 

Voi cosa ne pensate e sopratutto se potete smentitemi….

 

Alla scoperta del Sud

“Il mercato del sud è come un albero di Natale. Se lo guardi da lontano vedi solo le luci e cioè l’eccellenze. Se ti avvicini vedi che ci sono tante altre cose ma non brillano o sono nascoste. E poi ci sono tanti spazi vuoti”

Il divario tra il Sud e il resto del paese è tornato ad aumentare questo è l’allarme lanciato dalla Confindustria nel “Check up Mezzogiorno”, curato dal Comitato Mezzogiorno dell'associazione e dall'Ipi (Istituto per la Promozione Industriale). La fotografia che emerge è quella di un Sud in cui la crescita si è fermata. Di fronte alle forti difficoltà che la crisi economica e finanziaria sta producendo, spiegano gli industriali, “il Mezzogiorno si presenta ancora con il suo pesante fardello di problemi irrisolti.

Molte indagini evidenziano il divario Nord – Sud anche nel settore dell’informatica, quali sono le ragioni di questo divario? Qual è il rapporto tra domanda ed offerta nel settore IT? Quanto conta il tessuto culturale e infrastrutturale?  Abbiamo parlato di ciò con  Marco De Candia – Business Director dell’area Middle & South Italy di Fincons Group

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La nuova voce dei CIO

Nel contesto di business complesso e dinamico dei nostri giorni, come possono i CIO (Chief Information Officer) dare un contributo significativo per l’intera azienda? Per rispondere a questa domanda, abbiamo intervistato oltre 2500 CIO in tutto il mondo. Abbiamo parlato per un’ora con ognuno di loro, analizzando le risposte alla luce dei dati statistici e finanziari in nostro possesso, e abbiamo ottenuto un quadro completo di ciò che significa essere un CIO oggi:

  • i CIO non vogliono più essere considerati solo grandi esperti in campo informatico e non vogliono dedicarsi esclusivamente a tagliare i costi
  • i CIO stanno ridefinendo il proprio ruolo e hanno trovato nuovi modi di far sentire la propria voce e sempre più spesso siedono al tavolo dell’esecutivo.
  • i CIO di successo sono impegnati attivamente nella definizione di strategie, nel segno della flessibilità e del cambiamento, non solo dell’IT.
Scarica il nuovo Report  "La nuova voce dei CIO"  – http://www-935.ibm.com/services/it/cio/ciostudy/

Banda Larga, per ora solo un sogno

L'assenza di infrastrutture a banda larga amplifica il digital divide in Italia

Il 12 per cento degli italiani oggi non ha i 2 megabit al secondo che il rapporto di Francesco Caio considerava la soglia minima per un Paese moderno, questa percentuale  se prendiamo a riferimento i 20 megabit che assicurano l’Internet veloce, secondo i dati dell’Osservatorio Banda Larga di Between si innalza al 39 per cento.

Il piano Romani prevedeva investimenti all’inizio di  800 milioni fino ad arrivare poi a  1.400 milioni di stanziamento previsti e si riprometteva di colmare questo divario digitale rendendo disponibili  20 mega a tutti gli italiani entro l’anno fatidico 2012.

Nell’ultimo mese a causa di altre priorità dell’Agenda Politica, dovute all’avanzare della crisi economica, il governo ha deciso di dare uno stop al Piano Romani scatenando sia il dibattito politico e sia le reazioni dei blogger. Il risultato ottenuto è stato paradossalmente quello di portare all’attenzione di tutti il rischio che l’Italia resti arretrata in un’infrastruttura fondamentale per la competitività del Paese.

Abbiamo discusso di ciò con alcuni CIO che sono ogni giorno protagonisti dell’innovazione in Italia:

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All’estero si parla italiano

 

“ la dimensione generalmente locale o regionale delle aziende italiane non le aiuta a cavalcare l’onda dell’innovazione, non tanto dal punto di vista tecnologico, quanto da quello metodologico” 

I dati mostrano che il numero di manager italiani all’estero è in costante aumento, negli headquarter delle multinazionali sono sempre più numerosi. Agli executive che battono bandiera tricolore sono affidate importani responsabilità anche nel settore IT, ne abbiamo parlato con Bernardo Nicoletti e Giancarlo Miglio:

 

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