Ca’ tron, la silicon valley italiana

 

“Qui 80 anni fa si è sviluppata un’economia importante, oggi la storia si può ripetere e abbiamo il dovere di provarci se vogliamo assicurare un futuro ai nostri bambini”

Ho inseguito per molto tempo Riccardo Donadon, il fondatore di H-Farm, e devo  riconoscere che ne è valsa la pena sia per la sua estrema competenza in tema di startup ed  innovazione ma soprattutto perché è un sognatore come me, un imprenditore romantico che oltre a inseguire il profitto come è giusto che sia cerca di costruire valore anche per gli altri. Non so se riuscirà a portare a compimento il suo sogno di realizzare a Ca’tron una silicon valley italiana, ma comunque vada è importante  che ci siano persone come lui in grado di provarci, che abbiano una visione chiara dell’innovazione e del da farsi. E se questo sarà solo un sogno spero allora di non svegliarmi mai…

A Riccardo ho fatto le seguenti domande:

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DNA di una startup

Dall’analisi delle semifinaliste della Mind The Bridge Competition 2010 emerge il profilo delle start up italiane di successo. Ecco 10 i punti che caratterizzano le imprese e gli imprenditori innovativi che si sono contese l’accesso alla Silicon Valley (fonte: Mind the Bridge 2010)

Milano, 5 novembre 2010 – Giunta quest’anno alla sua terza edizione, Mind The Bridge è un’iniziativa che nasce dall’intuizione di un gruppo di imprenditori italiani radicati con successo nella Silicon Valley. Obiettivo mettere altri giovani nella condizione di replicare la propria esperienza – nello spirito del “give back” – lanciando un “ponte” tra la creatività italiana e i capitali americani, aprendo nuove opportunità ai talenti del nostro Paese dove abbondano creatività e spirito imprenditoriale ma difettano cultura e pratica del venture capital. 

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Cercasi killer disperatamente

Tranquilli.il killer che sto cercando è solo un'applicazione e non uno spietato e sanguinario sicario della malavita.

 

Trainate dall'iPad, le vendite mondiali dei tablet pc potrebbero arrivare a 19,5 milioni di unità distribuite entro la fine dell'anno. Questo il dato ipotizzato da Gartner nel suo studio di settore. L'azienda specializzata in analisi prevede come nei prossimi 4 anni il comparto dei computer a "tavoletta" possa raggiungere i 208 milioni di pezzi del 2014, passando da 55 milioni dell'anno prossimo a 154 milioni del 2013

 

C’è voglia di killer application nel mondo degli smartphone o cmq della categoria di prodotti che dall’inizio dell’anno sta galvanizzando l’attenzione dei media e dei consumatori. 

 

Una vera miniera d'oro per l'industria dell'informatica che cercava, dopo il fenomeno netbook, un nuovo stimolo di rinnovamento

 

I numeri parlano chiaro, la crescita è continua e sembra inarrestabile. A questo punto sorge però una domanda, cosa ce ne faremo? Solo uso per i consumer o anche entrata nel mondo delle imprese?

 

Ma se è vero che molti analisti ipotizzano questo scenario in cui in azienda l'iPAD sostituirà i notebook quale sarà l'applicazione killer?

 

Avete idee?

La privacy nell’era digitale

L'importante è far "nascere" le tecnologie con i dispositivi logici e tecnici che facciano rispettare le misure  di sicurezza ma anche i criteri di tutela dei nostri dati”

Cybersecurity, terrorismo digitale, furti d’identità, diritto di cronaca, direct marketing, archiviazione digitale dei dati sanitari e accesso alla Pubblica Amministrazione con un solo click. Quante informazioni su di noi cediamo in ogni momento, anche contro la nostra volontà?

Molti sono i rischi e le opportunità per la privacy dei cittadini – e delle imprese – che derivano dalle nuove tecnologie digitali, nel settore pubblico come in quello privato. Ne abbiamo parlato con Luca Bolognini – Presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy e curatore del volume “Next Privacy” (RCS Etas).

 


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La metodologia del Lean & Digitize

Bernardo Nicoletti, “La metodologia del Lean & Digitize”, FrancoAngeli, Milano, 2010, pag. 320, € 37
 
e

Bernardo Nicoletti, “Gli strumenti del Lean & Digitize”, FrancoAngeli, Milano, 2010, pag. 368, € 44.

 
 

In situazioni di crisi, è essenziale accrescere il valore dei propri prodotti e servizi per raggiungere l’eccellenza. Una strada efficace, efficiente ed economica per ottenere questi obiettivi è l’utilizzo della metodologia del Lean Six Sigma e il ricorso all’automazione dei processi. Non esistono però metodologie per trattare le due problematiche in maniera integrata.

In questi due volumi, si presenta una metodologia integrata e gli strumenti per la sua applicazione utili per ottenere la soddisfazione dei clienti, dei soci e del personale. La metodologia è indicata come Lean & Digitize. Essa è basata sul principio di snellire prima di tutto i processi e poi automatizzarli.

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Il valore della scelta – SOS Open source, una metodologia pratica per scegliere software open

È aumentata in questi ultimi anni l’attenzione del mercato sia pubblico che privato, nei confronti del software open source; i CIO ,non solo italiani, si domandano se questa possa essere la leva per  sopravvivere alla crisi mondiale e far fronte alla costante riduzione degli investimenti, eppure non è cosi semplice scegliere la soluzione migliore ne abbiamo parlato con Roberto Galoppini – esperto di open source commerciale e ideatore  della metodologia SOS Open source .

SOS  raccoglie ed analizza dati relativi a programmi open source, fornendo una rappresentazione sintetica di ogni candidato e mettendo a disposizione uno strumento grafico per la loro comparazione.Roberto ha analizzato la sostenibilità di Funambol nel suo ultimo studio.

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Formazione 2.0, contenuti e idee disponibili per tutti

“Le aziende non possono rimanere indifferenti alle opportunità formative che vengono offerte dagli eventi gratuiti nei settori ICT, marketing, comunicazione, relazioni esterne, risorse umane;sono uno strumento di previsione delle tendenze e di opportunità per nuove forme di business. ”

Nell’era in cui i social network rappresentano una realtà veramente consistente del nuovo modo di intendere il web e di fare netwoorking anche la formazione sta subendo dei notevoli cambiamenti. Se si è in grado di saper cercare è possibile trovare online un vero tesoro di risorse disponibili per formare ise stessi e i propri dipendenti. Tutto ciò si potrebbe utilizzare anche per generare apprendimento? O per essere applicati in contesti scolastici o formativi? Abbiamo esaminato queste nuove dinamiche  con  Cristiano Peppoloni – Creatore del sito Geekagenda

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Vivere solo online si può?

…..Francesca sta provando a vivere comprando solo cose online, follia o semplicemente previsione del futuro che ci attende?Che ne pensate, mica sarete tra quelli che pensano ancora sia rischioso usare la carta di credito?

http://www.francescaonline.it/

I miei amici se la stanno ghignando da settimane. Precisamente da quando hanno scoperto che quello che avevo in testa non era solo uno dei miei vagheggiamenti, ma un progetto con anche una validità scientifica e professionale. E che sta per prendere forma.

Vivrò di solo ecommerce, che per i disappetenti della Rete vuol dire comprare tutto attraverso Internetdal latte fresco al pezzo per lo scooter, dalla scarpa alla vacanza. 

 

Social Innovation, si grazie!

 “Come creare un palcoscenico digitale aperto all’ascolto, al dialogo e al confronto”

Il convegno BrainForum, ha aperto l’accesso – con l’ausilio della rete e dei nuovi media – a un pubblico più vasto, che ha seguito l’evento da tutto il mondo in streaming sul sitowww.brainforum.it ed è intervenuta attivamente grazie alle piattaforme partecipative della rete. 

Il format comunicativo messo a punto da “Meet the Media Guru” – la serie di incontri con i protagonisti internazionali della cultura digitale ideato e prodotto da MGM Digital Communication – ha coinvolto, con attività specifiche, alcune università, associazioni e centri di ricerca italiani e stranieri per svelare i misteri del cervello. Ne abbiamo parlato conMaria Grazia Mattei, ideatrice di Meet the Media Guru.

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Campidoglio, il futuro è hi-tech

 

 

“Il futuro sarà caratterizzato da servizi fruibili solo online, pertanto sarà necessario ripensare  i  processi per l’erogazione dei servizi e renderli più snelli grazie alla tecnologia

ll futuro del Comune di Roma è all’insegna della tecnologia, dell’e-government, dell’interattività tra amministrazione e cittadini. Il Dipartimento Risorse Tecnologiche – Servizi Delegati – Statistica, ha un ruolo determinante nelle tecnologie del Comune di Roma con la responsabilità della struttura ICT e dei Servizi Anagrafici, Elettorali e  Statistici relativi ad una popolazione di oltre 2.800.000 cittadini.

E’ infatti la struttura dell’Amministrazione dedicata all’Information Communication Technology, che gestisce i progetti di E-Government in linea con la crescente domanda di servizi informatici provenienti dall’organizzazione interna del Comune e cura l’implementazione della cooperazione applicativa dell’Amministrazione con gli altri Enti Istituzionali e la comunicazione interattiva con i cittadini e il mondo delle Imprese. Abbiamo discusso del valore strategico dell’ICT con Emilio Frezza – direttore del Dipartimento Risorse Tecnologiche – Servizi Delegati – Statistica del Comune di Roma 

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