Milano – 5 marzo 2013 –hybris , fornitore della piattaforma per il commercio a più rapida crescita a livello globale, riconosciuta leader dalle due maggiori società di analisi del settore, annuncia oggi di aver ricevuto un finanziamento da 30 milioni di dollari da parte di Meritech Capital Partners e Greylock Israel, nuovi azionisti dell’azienda, e dal già investitore Huntsman Gay Global Capital (HGGC), il principale investitore dell’azienda dal 2011. George Bischof, uno dei Managing Director di Meritech responsabili di questo round d’investimento, è entrato nel Consiglio di Amministrazione di hybris.
hybris utilizzerà il finanziamento per accelerare la crescita nei mercati emergenti, rafforzare ulteriormente la propria presenza in Europa e Nord America, focalizzarsi su nuovi mercati verticali e effettuare nuove acquisizioni strategiche. Nel corso degli ultimi tre anni, hybris ha registrato un incremento medio annuo del fatturato di circa il 70 per cento, continuando a generare cash flow positivo dalle operazioni. hybris conta attualmente più di 600 dipendenti.
Quella di hybris è l’unica suite di classe enterprise a supporto del commercio sia B2C sia B2B, studiata per essere implementata su tutti i canali, inclusi web e mobile. La suite di hybris comprende un potente motore di ricerca e funzioni di merchandising e di gestione di dati, ordini e contenuti web e si avvale di una tecnologia moderna, basata sugli standard dell’industria e orientata ai servizi, che la rende altamente innovativa. Grazie a un approccio flessibile e unico nel suo genere, il software hybris può essere acquisito in tradizionale modalità basata su licenza permanente (in hosting presso il cliente o come servizio gestito da hybris) oppure come servizio on-demand (SaaS). Inoltre, i clienti possono passare dall’implementazione on-demand a una on-premise senza dover installare nuovamente la piattaforma.
“hybris è un investimento molto promettente”, afferma Bischof. “La strategia omnicanale promossa dall’azienda è un’opportunità reale per le imprese di medie come di grandi dimensioni: hybris può diventare tanto importante nei processi di front-end quanto i sistemi ERP lo sono in processi di back-end”.
“Questo finanziamento è un altro passo avanti verso un obiettivo ambizioso: far sì che hybris divenga una delle migliori aziende di software enterprise del mondo”, dichiara Ariel Luedi, CEO di hybris. “Con le nuove risorse a nostra disposizione, continueremo a innovare per costruire la migliore soluzione per il commercio omnicanale sul mercato, espandendo al tempo stesso la nostra presenza e il nostro ecosistema di partner”.
“Godere del sostegno e della guida di un gruppo di investitori così esperto è un enorme vantaggio”, sostiene Carsten Thoma, Presidente e COO di hybris. “Il fatto che HGGC continui a investire nella nostra azienda ci riempie d’orgoglio e siamo onorati di avere a bordo anche Meritech e Greylock Israel, entrambi con un’ottima reputazione e una comprovata esperienza in ambito tecnologico e software”.
Con oltre 2,6 miliardi dollari gestiti, Meritech Capital è uno dei leader nel venture capital late-stage in società tecnologiche come Facebook, Riverbed e Salesforce.com. Greylock Israel ha supportato leader tecnologici tra cui Wonga e JustEat in Europa e il suo fondo affiliato, Greylock Partners, ha investito in aziende leader tra le quali DoubleClick, LinkedIn, Success Factors e Workday negli Stati Uniti.
“Siamo entusiasti di collaborare con Meritech e Greylock Israel per aiutare hybris a realizzare i suoi obiettivi a lungo termine e proseguire la sua crescita“, afferma Rich Lawson, co-fondatore e Managing Partner di HGGC e Presidente del Consiglio di Amministrazione hybris.
L’Italia è pronta al balzo in avanti nel Mobile Proximity Payment, il pagamento tramite avvicinamento al POS del cellulare NFC (Near Field Communication): ben 2,5 milioni di telefoni NFC già venduti, 2 milioni di carte di pagamento contactless già emesse, piani definiti per l’attivazione di oltre 170.000 POS a fine 2013.
A partire dal primo pomeriggio, a questo link saranno disponibili i video con le demo delle soluzioni di Mobile Payment presentate
Milano, 21 febbraio 2013 – Dopo una fase iniziale di ampia diffusione degli smartphone ma di limitata disponibilità di servizi per il loro utilizzo per finalizzare gli acquisti, si sta finalmente affermando in Italia l’utilizzo del Mobile Payment. È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano*. I dati della ricerca, presentata a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del Convegno “Mobile Payment, l’Italia s’è desta!”, mostrano un mercato in forte crescita che prosegue il trend molto positivo già delineato nel 2011.
Alla base della diffusione del Mobile Payment in Italia ci sono tre fattori chiave: lacrescita del 20% dei servizi che consentono di completare gli acquisti online attraverso il telefono cellulare, come il pagamento dei bollettini postali e del canone Rai ma anche dei parcheggi e delle corse degli autobus; la disponibilità della tecnologia che permette di usufruire di questi servizi trasformando il proprio cellulare in un bancomat, grazie all’intesa operativa raggiunta a Ottobre dalle principali Telco italiane (Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3g e Poste Mobile) sull’impiego della SIM NFC (Near Field Communication); una legislazione che incentiva l’uso dei pagamenti elettronici, posta alla ribalta con i decreti “SalvaItalia” e “Sviluppo-bis”.
In questo contesto, l’attaccamento degli italiani al contante vacilla: nel 2012 quasi un miliardo di euro è stato pagato dagli italiani utilizzando il cellulare come strumento di attivazione del pagamento. Il Mobile Remote Payment & Commerce passa infatti da 700 milioni di € nel 2011 a oltre 900 milioni di € nel 2012, registrando una crescita del +30%.
Di questi, ben 470 milioni di € derivano dall’utilizzo del Mobile Payment per l’acquisto dei contenuti digitali per gli smartphone, in crescita del 15% rispetto al 2011: gli italiani abbandonano infatti l’acquisto di contenuti tramite SMS (in calo del 12%) ma si rivolgono agli appstore per effettuare acquisti di app, in crescita del 20%.
L’utilizzo del Mobile Remote Payment & Commerce per beni e servizi registra invece una straordinaria crescita del 60% raggiungendo un valore di circa 310 milioni di €.
Contribuisce a questo successo la crescita del Mobile Remote Commerce, ovvero gli acquisti online che implicano anche l’uso del cellulare in una o più fasi. Turismo e trasporti, coupon, aste e gruppi di acquisto sono i settori più attivi (86% del valore delle transazioni): il Mobile si conferma così un canale ottimale per veicolare quegli acquisti dove è importante per i consumatori cogliere un’occasione essendo online in un preciso istante. E diversi negozianti stanno cogliendo a loro volta questa opportunità: su un campione di oltre 200 tra i principali esercenti attivi nell’eCommerce, 1 esercente su 3 ha puntato anche sul canale Mobile (nel 2011 era 1 esercente su 5). Il 55% dei player attivi ha sviluppato sia l’App sia il Mobile site.
Il pagamento diretto con cellulare a fronte di un servizio raggiunge un valore pari a 130 dei 310 milioni di € del Mobile Remote Payment & Commerce per beni e servizi. L’80% circa di questo importo è stato speso per acquistare ricariche telefoniche e pagare i bollettini, ad esempio il canone Rai o i bollettini postali.
Il restante 20% è stato utilizzato per pagare servizi soprattutto nell’ambito della mobilità, come il pagamento della sosta, dei biglietti del trasporto pubblico locale, e di taxi, car&bike sharing e ztl. E proprio questo utilizzo può diventare la “killer application” in grado di diffondere il mobile payment. Si stima, infatti, che siano oltre 700.000 le ore di parcheggio pagate dagli italiani attraverso il cellulare, oltre 600.000 i biglietti di corsa semplice e qualche migliaio le ricariche degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale attivate da Mobile, mentre le corse di taxi pagate con cellulare sono quasi 10.000. Per un totale di oltre 1 milione di transazioni di piccolo importo.
Gli ultimi 150 milioni di € del valore del mercato Mobile Remote Payment & Commerce, derivano dalle attività di Mobile Money Transfer, cresciute del 50% nel 2012: l’84% è rappresentato dall’acquisto di ricariche di carte prepagate, il 13% dal trasferimento di credito telefonico e solo il 3% da “vero e proprio” Mobile Money Transfer p2p.
Fonte: Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano, febbraio 2013
L’affermazione del pagamento tramite cellulare in Italia è però legata soprattutto allo sviluppo del Mobile Proximity Payment, l’opportunità di utilizzare lo smartphone come una carta di credito mediante l’impiego della SIM NFC.
L’accordo firmato a ottobre 2012, in concomitanza con il GSMA NFC Mobile Money Summit, dagli operatori telefonici nazionali ha permesso la realizzazione di una piattaforma comune dedicata al pagamento. E se il 2013 si preannuncia come l’anno dell’affermazione definitiva, il 2012 è stato l’anno del lancio di numerose sperimentazioni nel Mobile Proximity Payment.
“Focalizzando la nostra attenzione sulla variante NFC Card Present, abbiamo misurato gli asset essenziali su cui, già adesso, si può contare in Italia”, affermano Valeria Portale e Giovanni Miragliotta, Responsabili dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment. “A fine 2012, vi erano circa 30.000 terminali POS NFC attivi, partendo dai circa 5.000 del 2011, e gli impegni già assunti dagli attori dell’ecosistema portano a stime conservative, per fine 2013, di oltre 170.000 POS operativi (più del 10% del totale). Sempre a fine 2012 si contavano circa 2,5 milioni di telefoni NFC già venduti che, secondo le nostre stime più conservative (in termini di spesa pro-capite per la sostituzione del parco telefoni e di scelta di Apple per il prossimo iPhone)diverranno circa 6,0 milioni a fine 2013. Infine, dal 2011 al 2012 le carte contactless circolanti sono passate da 750.000 ad oltre 2 milioni, con piani molto aggressivi sulle nuove emissioni e sulle sostituzioni. Sono passi da gigante, se si considera la scala temporale su cui sono misurati, che ci portano a dire che in Italia, ma anche in Europa, il “punto angoloso” della curva di diffusione dell’NFC è alle nostre spalle”
L’evoluzione attuale del mercato permette di tratteggiare due scenari di sviluppo del Mobile Payment nei prossimi tre anni, legati alla modalità tiepida o convinta con cui gli attori dell’ecosistema gestiranno la creazione di servizi e la diffusione di tecnologia per fruirli.
Secondo la simulazione del Politecnico di Milano, a fine 2016 e con riferimento ai due scenari già menzionati, il numero di utenti che pagheranno mediante una soluzione di Mobile Proximity Payment, oscillerà tra 6,0 e 10,3 milioni di utenti, a fronte di un parco cellulari NFC medio che supera i 25 milioni di unità: il parco esercenti dotati di POS NFC oscillerà tra 405.000 e 610.000, caso quest’ultimo che mantiene nel tempo dinamiche di crescita simili al 2013, già notevoli.
Da queste stime emerge come nello scenario “tiepido”, il valore dei pagamenti mediante Mobile Proximity Payment al 2016 sarà di 4,7 miliardi di euro, dei quali 1,5 miliardi verranno effettuati nei micro-pagamenti. Nello scenario in cui gli attori sono convinti dell’investimento in questa nuova modalità di pagamento, il transato intercettato salirebbe a 10,8 miliardi di euro (+130%), di cui 4,3 miliardi di micro-pagamenti (+187%).
“Se singolarmente telco, issuer o acquirer lavorassero al massimo delle proprie possibilità, avendo dagli altri attori una risposta attendista, non si otterrebbero neppure lontanamente i risultati prospettati nello scenario in cui gli attori sono convinti”, commenta Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment.
“Ed un euro investito da un ecosistema coordinatorende, in termini di capacità di intercettare il transato, il 140 % in più di un euro speso da un attore isolato. Considerando che il totale delle transazioni oggi regolate in Italia per mezzo di contanti è stimabile in circa 400 miliardi di euro l’anno, gli spazi, anche nello scenario più “convinto” sono davvero enormi, e saranno colti – pensiamo rapidamente – negli anni a venire. L’importante, adesso, è seminare nella direzione che assicuri la massima velocità di crescita”.
E sono già molte le iniziative lanciate nel 2012 o programmate nel 2013, frutto della collaborazione “convinta” tra telco, issuer o acquirer. Nel corso della sessione pomeridiana della presentazione dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment ne verrà presentata una selezione che include Bemoov (Consorzio Movincom), Day Tronic Mobile (Day Ristoservice), Mobile Ticketing (Netsize), Move and Pay (Intesa Sanpaolo), Pay On Delivery (PayPal), QR Money (CartaSi), Quick POS (CartaSi, Ingenico Italia), Servizi Remote & Proximity di PosteMobile, TIM Wallet (Telecom Italia), myworkspace (Univerce), Vodafone Smart PASS NFC (Vodafone Italia, CartaSi, SIA), YouPass BNL (Vodafone Italia, 3 Italia, SIA) e Auriga.
L’edizione 2013 dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment è realizzata con il supporto di: Auriga, CartaSi, CheBanca!, Movincom, Day Ristoservice, Edenred Italia, Ingenico, Intesa Sanpaolo, modomodo, Neomobile, Netsize, OPENTECH, PayPal, PosteMobile, Samsung, Sensei, SIA, Telecom Italia, TotalErg, Ubiquity, Univerce e Vodafone; 3 Italia, Banca Marche, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, Capgemini, Cashlog, Centili, Comesterogroup, D2, InfoCert, Konvergence, Lottomatica Servizi, Lynx, Nòverca Italia, Oberthur Technologies, RetAPPs, Research In Motion, StMicroeletronics
Negli ultimi anni si fa un gran parlare di social innovation e di social business, fenomeni che si stanno diffondendo a macchia d’olio. Di cosa si tratta? Ne abbiamo parlato con Roberto Randazzo, partner presso R&P Legal – Rossotto, Colombatto & Partners e docente di Diritto degli Enti non Profit presso Università Commerciale ‘Luigi Bocconi’.
«In realtà è il terzo settore che si sta trasformando; sta cambiando la struttura degli enti che si occupano di queste tematiche, ora si parla di imprenditoria sociale e c’è un’attenzione da parte dei potenziali investitori, i cosiddetti detentori di capitali pazienti che sono attratti da questo settore».
La domanda che questa nuova tipologia d’investitore si pone è quindi la seguente: com’è possibile impiegare il denaro in modo tale da massimizzarne l’impatto sociale?
Una domanda complessa che, peraltro, non sostituisce ma si affianca alle più tradizionali questioni tipiche dell’investitore che riguardano l’orizzonte temporale, la liquidità dell’investimento, il grado di garanzia del capitale e quant’altro.
«I finanziatori cercano Il blended value ovvero un ritorno del capitale più un valore sociale generato dall’impresa finanziata. L’investitore accetta un rendimento minore per supportare l’output sociale. Si tratta di una nuova figura posta a metà tra il filantropo e l’investitore tradizionale; un soggetto disposto a rinunciare a una parte più o meno rilevante della redditività del proprio patrimonio, a favore della creazione di una diversa forma di valore: l’utilità sociale». Ci sono già alcune case history come ad esempio il fondo britannico Bridge Ventures all’inizio supportato dal pubblico e poi in seguito finanziato dal mercato, in Italia siamo all’inizio di questo percorso e c’è ancora molto da fare.
VMware Horizon Workspace™, VMware Horizon View™ e VMware Horizon Mirage™ offrono un ambiente
di lavoro virtuale per semplificare l’End User Computing nell’era multi-device
Milano, 20 febbraio 2013 — VMware, Inc. (NYSE: VMW), leader globale nella virtualizzazione e nell’infrastruttura cloud, presenta oggi VMware® Horizon Suite™, una piattaforma completa per la forza lavoro mobile che connetterà gli utenti con i propri dati, applicazioni e desktop su qualsiasi dispositivo, senza sacrificare la sicurezza e il controllo. Con aggiornamenti di VMware Horizon View™ e VMware Horizon Mirage™ e con un nuovo prodotto, VMware Horizon Workspace™, la Suite VMware Horizon consentirà alle organizzazioni IT di fornire agli utenti un ambiente di lavoro sicuro, facile da gestire, che garantisca un’esperienza coerente e soddisfacente su molteplici dispositivi.
“I nostri clienti cercano una soluzione completa di classe enterprise per i propri dipendenti in un mondo in cui la proliferazione dei dispositivi e i servizi cloud del mondo consumer hanno cambiato le aspettative degli utenti e, allo stesso tempo, la sicurezza IT e la governance sono a rischio,” ha commentato Boaz Chalamish, Senior Vice President e General Manager End-User Computing di VMware. “La virtualizzazione di VMware ha aiutato centinaia di migliaia di clienti a modificare il data center e crediamo che ci possa essere la stessa trasformazione nell’end user computing. VMware® Horizon Suite™ aiuterà i clienti ad accelerare il passaggio dall’era del PC all’era multi-device.”
Un report di Forrester Research definisce allarmante l’uso di dispositivi personali fuori dal controllo dell’IT, con il 67% dei dipendenti che usano il proprio smartphone e il 46% che utilizzano il proprio notebook, senza che il loro uso sia stato approvato dall’azienda[1]. Secondo una recente ricerca condotta da VMware, l’83% dei responsabili IT vuole prevenire l’uso di sistemi di storage online consumer e di applicazioni per la collaborazione [2]. VMware Horizon Suite risolve i problemi legati alla sicurezza e alla governance che queste applicazioni e questi dispositivi causano alle aziende, consentendo all’IT di rispondere alle esigenze degli utenti con un ambiente di lavoro virtualizzato che sia sicuro, conforme alle policy aziendali e facile da gestire.
“Anziché trattare le abitudini di lavoro da remoto come un’eccezione, il successo di Jaguar Land Rover sta nello stabilire sistemi e policy assumendo come dato di fatto che ognuno lavori in mobilità e che usi più dispositivi personali che si connettono a reti locali o globali,” commenta Gordon McMullan, Chief Technology Officer pro tempore del Chief Information Technology Office di Jaguar Land Rover Automotive. “VMware Horizon Suite è al cuore di questa capacità. Questo aumenterà notevolmente la collaborazione e la produttività della nostra forza lavoro mobile.”
Una piattaforma unica e unificata per l’End User Computing
VMware Horizon Suite integrerà la piattaforma leader per la virtualizzazione desktop e le tecnologie che VMware ha sviluppato per supportare una forza lavoro mobile, come Project Octopus, Project AppBlast, Project AppShift, ThinApp®, VMware Horizon Application Manager™ e VMware Horizon Mobile™ in un’unica soluzione. Piattaforma integrata per supportare la forza lavoro mobile, VMware Horizon Suite trasformerà i silos di dati, applicazioni e desktop in servizi IT centralizzati che possono essere facilmente gestiti e forniti agli utenti. La Suite include:
VMware Horizon Workspace – Il nuovo ambiente di lavoro virtuale
VMware Horizon Workspace è un nuovo prodotto che semplifica la end user experience e riduce i costi IT combinando dati, applicazioni e desktop in un singolo ambiente, che può essere offerto in modo sicuro su qualsiasi dispositivo. Con VMware Horizon Workspace, gli Amministratori IT possono allocare dati, applicazioni e desktop per gli utenti finali o per gruppi di utenti invece dei loro dispositivi e gli utenti possono fare self-provisioning delle applicazioni e dei servizi aziendali per ridurre il proprio carico sull’IT. Questo permette di avere un IT veloce che può fornire i dati, le applicazioni e i desktop giusti su ogni dispositivo, non appena richiesti. VMware Horizon Workspace consentirà inoltre alle aziende di aggiungere facilmente nuovi dispositivi, utenti o applicazioni senza dover riconfigurare i dispositivi o gli end-point. Inoltre, una gestione centralizzata semplifica l’applicazione e la gestione delle policy così che l’intera soluzione sia sempre sicura.
VMware Horizon View 5.2– VDI semplice da usare e facile da gestire
Trasformando i tradizionali PC fisici in servizi IT gestiti centralizzati, VMware Horizon View 5.2 offre servizi desktop elastici, come uno spazio di lavoro virtuale per il massimo controllo e per una maggiore flessibilità per l’esperienza utente, la gestione e il servizio. Un nuovo accesso semplificato ai desktop remoti VMware Horizon View utilizzando qualsiasi browser HTML5 consente agli utenti di accedere opportunamente al proprio desktop virtuale e alle applicazioni su qualsiasi dispositivo senza dover prima installare pesante software client. Il supporto accelerato per grafica 3D consentirà alle applicazioni graficamente più complesse di girare sui desktop virtuali, aprendo al VDI nuovi settori di mercato, come il CAD (computer assisted design) e il CAM (computer assisted manufacturing). Infine, Horizon View 5.2 con Unity offre una nuova interfaccia intuitiva gesture-oriented per trasformare l’ambiente Windows mobile in una esperienza utente tablet-friendly.
VMware Horizon Mirage 4– Un migliore desktop fisico
VMware Horizon Mirage 4 fornirà una end user experience ottimale sia per la produttività online che offline, riducendo al tempo stesso i costi IT con una gestione zero-touch dei servizi desktop. VMware Horizon Mirage è una soluzione di gestione con un’immagine stratificata che separa il PC in strati logici di proprietà gestiti sia dall’IT sia dall’utente. VMware Horizon Mirage 4.0 dà all’IT la capacità di aggiornare singoli layer senza alcuna interruzione degli altri, assicurando così che i dati e le applicazioni dell’utente siano sempre aggiornati. Inoltre, l’integrazione con la virtualizzazione dell’applicazione VMware ThinApp velocizza il packaging dell’applicazione, che consente migrazioni OS senza problemi e fornisce capacità “roll-back” in caso di guasto o interruzione del servizio. VMware Horizon Mirage 4 estende inoltre il supporto per ambienti virtuali Windows su Mac con un free bundle di VMware Fusion® Professional, migliorando la produttività dell’utente.
Dall’era PC all’era del multi-device con i Professional Services di VMware
I Professional Services di VMware aiutano i clienti ad accelerare l’evoluzione verso l’era del multi-device con servizi di consulenza per VMware Horizon Suite. I consulenti dei Professional Services portano ai clienti l’esperienza e il know how necessari per implementare in maniera efficiente la soluzione più adatta a rispondere alle esigenze di business delle aziende.
Mozilla annuncia che è possibile scaricare il nuovo Firefox 19 per Windows, Mac, Linux e Android. Nella sua versione desktop Firefox ha introdotto il visualizzatore PDF integrato nel browser, che permetterà di leggere i file PDF direttamente all’interno del browser, senza bisogno di scaricare il contenuto o usare un plugin come Reader. Ad esempio, sarà possibile utilizzare il visualizzatore PDF per consultare il menu del vostro ristorante preferito, visualizzare e stampare i biglietti dei concerti o leggere relazioni senza dover interrompere la navigazione con clic in più o download.
Inoltre, Firefox per Android è ora disponibile per un numero ancora maggiore di dispositivi Android con processori ARMv6, migliorando l’esperienza online per quasi 15 milioni di telefoni in più. Questo include anche telefoni molto popolari, come LG Optimus One, T-Mobile myTouch 3G slide, HTC Wildfire S e ZTE R750.
Ci sono molti modi per personalizzare la propria esperienza web con Firefox e per modificarne aspetto, caratteristiche e funzionalità, infatti Firefox per Android introduce temi facili da usare e che consentono di cambiare l’aspetto di Firefox in pochi tocchi.
Mozilla fa sapere anche che Firefox per Android ora include anche le versioni in cinese tradizionale e cinese semplificato.
Per maggiori informazioni è possibile cliccare qui. Alleghiamo un esempio di utilizzo del visualizzatore PDF integrato e restiamo a disposizione per ulteriori dettagli.
San Francisco, 19 FEB – Un periodo di 10 settimane di accelerazione a San Francisco all’interno del GYM di Mind the Bridge e un primo investimento diretto per Atooma,Bad Seed Entertainment, in3DGallery, Map2App, Myze e Weendy.
Queste le 6 startup scelte per accedere al Winter batch2013, programma di accelerazione di Mind the Bridge con investimenti del fondo Mind the Seed (il secondo gruppo – summer – partirà ad agosto). Una rosa di talenti provenienti da Italia, Israele, Grecia, Spagna e Stati Uniti a conferma dell’apertura internazionale verso il Mediterraneo che rappresenta la novità 2013 per la fondazione Mind the Bridge.
“Il lavoro di scouting che abbiamo svolto negli ultimi mesi, con particolare interesse al sud Europa, ha portato i suoi frutti – commenta Marco Marinucci, founder di Mind the Bridge – Le startup che abbiamo invitato, e sulle quali MTS ha effettuato un primo investimento seed, sono outsider con tutte le carte in regola per crescere in grande. Il modello ‘testa e mercato in Silicon Valley’ ma sviluppo nel paese d’origine è quanto mai vincente in questi momenti di esuberanza di mercato hi-tech in Silicon Valley”.
Mind the Seed (MTS) è infatti un fondo di seed venture con base negli Stati Uniti che si propone di agire da primo investitore istituzionale per le migliori startup che passano attraverso la rete di scouting di Mind the Bridge. L’obiettivo è allinearsi al loro successo. Una novità importante quella introdotta a inizio anno dalla fondazione americana che, pur conservando l’orientamento non-profit delle proprie attività, trova in Mind the Seed una struttura di investimento professionale che possa supportare concretamente le startup nei loro primissimi passi verso la via del successo, generando allo stesso tempo un ritorno economicoper gli investitori.
E se l’obiettivo finale è quello di lanciare imprese dall’ambizione internazionale, con centro in Silicon Valley e R&D in Europa, ecco che da quest’anno la fondazione apre anche a talenti dall’intera area mediterranea, ricca di competenze tecniche di alto livello ma a costi competitivi.
“L’Italia resta la nostra area di elezione, la colonna portante del nostro ‘ponte’ – precisa Alberto Onetti, Chairman della fondazione – Ma abbiamo avuto richieste per replicare il modello di Mind the Bridge da tutta Europa. E siamo convinti che, oltre a dare una mano a sviluppare innovazione e imprenditorialità in altri paesi che, come il nostro, versano oggi in una situazione di difficoltà, l’apertura al Mediterraneo porti benefici anche alle nostre imprese che si ritroveranno a confrontarsi – al Gym di One Market Plaza (San Francisco) – in un ambiente cosmopolita, con evidenti vantaggi in termini di stimoli e possibilità di apprendimento”.
Ed ecco quindi le 6 startup appena finanziate da Mind the Seed che si preparano a presentarsi a un panel di investitori in occasione del demo-day del 14 marzo, organizzato al MtB Gym:
1. Atooma è una app che rende gli smartphone davvero “smart” ovvero capaci di seguire i comportamenti dell’utente in maniera intelligente. Con Atooma infatti il telefonino può automaticamente leggere le mail con comandi vocali quando si è alla guida o attivare la modalità silenziosa quando si arriva sul posto di lavoro. Inoltre con Atooma si possono creare mini-app in pochi secondi senza alcuna conoscenza tecnica: gli utenti della community possono condividere le Atooma create, scaricare quelle degli altri utenti e attivarle in un solo click.www.atooma.com
2. Bad Seed Entertainment dà vita aconsole di qualità per videogame con elementi unici di gameplay, per cellulari e applicazioni su piattaforme iOS e Android. Nata per regalare ai giocatori la miglior esperienza di gioco possibile, Bad Seed ha recentemente lanciato Sheep Up!, gioco per iPhone e iPad che sfida l’utente a guidare un gregge di pecore dal fondo di una scatola di vecchi giocattoli fino alla sommità della scatola e alla libertà. www.badseedenteirtainment.com
3. in3Dgallery è un innovativo tool di presentazione 3D, basato su tecnologia web3D in real time che migliora l’esperienza di visualizzazione delle immagini attraverso una app web, facebook e mobile. Strumento ideale per professionisti, fotografi, imprese, musei e qualsiasi altro utente voglia condividere il proprio portfolio invitando ospiti da ogni parte del mondo.www.in3dgallery.com
4. Map2App è una piattaforma web che consente a chiunque di creare guide territoriali per iPhone e Android e distribuirle tramite Apple Store e Google Play. Utile per aziende, enti e autori indipendenti desiderino trasformare in modo semplice, veloce ed economico contenuti in loro possesso relativi a un territorio o a un evento in una app multi-piattaforma. www.map2app.com
5. Wallie è una applicazione per cellulare e web che aiuta gli shopper online a risparmiare denaro, scegliendo la giusta carta di credito. A seconda delle promozioni, degli sconti e delle offerte disponibili. Questo permette ciascun utente di diventare uno “smart shopper”, ovvero un acquirente intelligente. www.wallieinc.com
6. Weendy è una app che permette di trovare e condividere le migliori condizioni di vento, onde e neve con i propri amici e con tutte le persone che nutrono il medesimo interesse. Compagno ideale per sport di vento, consente di “catturare” la condizione atmosferica e di postare in piattaforma un commento che viene notificato all’istante ai propri contatti su Twitter, Facebook o Foursquare. www.weendy.com
Durante il tour nella Silicon Valley ho visitato MuleSoft azienda che fornisce la piattaforma di integrazione SaaS più utilizzata per il collegamento di applicazioni enterprise nel cloud.
Ha sede a San Francisco, con uffici in tutto il mondo. L’azienda è privata e finanziata da venture capital dal luglio 2006.
Fondata sull’idea che le applicazioni di collegamento non dovrebbero essere difficili, MuleSoft consente alle organizzazioni di sfruttare la potenza delle loro applicazioni attraverso l’integrazione.
Il progetto open source Mule è stato fondato nel 2003 da Ross Mason, CTO di MuleSoft che ha deciso di creare una nuova piattaforma che metteva in risalto la facilità di sviluppo, la flessibilità e il riutilizzo dei componenti. La piattaforma immediatamente ha trovato un seguito ed è cresciuta rapidamente in termini di adozione, ora conta oltre 100.000 sviluppatori nella comunità Mule.
Ora, MuleSoft ha lanciato la prossima generazione d’integrazione con CloudHub ™, la prima piattaforma d’integrazione fruibile come un servizio (iPaaS). CloudHub è una cloud-based piattaforma d’integrazione, costruita sulla tecnologia leader d’integrazione Mule al centro, che consente agli sviluppatori e team di applicazioni d’integrare ed orchestrare applicazioni e servizi senza soluzione di continuità in tutta l’azienda e nel cloud.
Oggi, MuleSoft è utilizzato in produzione da migliaia d’imprese leader di settore come Walmart, MasterCard, Nokia, Nestlé, Honeywell e DH.
Con Greg Schott,President e CEO di MuleSoft, abbiamo ripercorso la storia dell’azienda, con un focus sul mercato e un approfondimento sul futuro dell’integrazione.
Durante il tour nella Silicon Valley ho visitato Symform un’azienda che propone di utilizzare il network per risolvere il problema dello storage e del backup.
La similitudine con il Grid Computing è molto forte e forse potrebbe davvero rivoluzionare questo settore.
Symform è un sicuro servizio di backup basato sul cloud. La rete di archiviazione Symform protegge i file, la vostra attività: chiunque decida di contribuire alla rete, avrà a vostra disposizione spazio illimitato sul cloud e servizi di backup gratis. A differenza dei tradizionali centri di stoccaggio dati, la rete Symform cripta, divide, e distribuisce a livello mondiale i dati. Questa tecnologia dirompente fornisce più sicurezza e garantisce un abbattimento dei costi oltre che prestazioni superiori rispetto a qualsiasi alternativa di oggi. I clienti che si collegano alla rete Symform contribuiscono fornendo una percentuale dell’eccesso del loro spazio disco locale e in cambio ricevono un servizio di backup gratuito sul cloud.
Con Praerit Garg, President and Co-Founder of Symform, abbiamo ripercorso la storia dell’azienda, con un focus sula loro rivoluzionaria, rete distribuita di cloud storage.
Oggi come ieri, il Gruppo Telecom Italia crede fermamente che una Fondazione attenta alle nuove emergenze sociali e a forme innovative di relazione, possa incarnare e concretizzare efficacemente il suo impegno sul fronte della responsabilità sociale d’impresa e del rapporto con la comunità.
Lavorare in una fondazione d’impresa significa confrontarsi quotidianamente con stimoli e verifiche continue, ma soprattutto significa essere disposti a mettersi in relazione, con il mondo sociale e non solo, perché proprio la varietà di fronti su cui Fondazione è impegnata costituisce la sua grande ricchezza.
A quattro anni dalla sua nascita, Fondazione Telecom Italia è pronta ad aprire le porte del suo mondo come mai prima d’ora e vi invita a visitare un sito fortemente rinnovato e potenziato – http://www.fondazionetelecomitalia.it/
“Non più un canale puramente istituzionale, bensì un portale dinamico che presenta le attività e i progetti operativi della Fondazione in modo completo, semplice ed invitante: un vero strumento di comunicazione multimediale dove il linguaggio è utilizzato in modo innovativo, orientato al web 2.0 e ai social network. Cuore pulsante di tutti i nostri progetti sarà la tecnologia, imprescindibile fattore vivificante e abilitante anche del Terzo Settore per aiutare le esigenze dell’intera collettività.
Destinatari primari del sito sono le associazioni no-profit, il Terzo Settore, i beneficiari dei progetti e tutti gli enti interessati a partnership e attività congiunte.” –Marcella Logli – Segretario Generale Fondazione Telecom Italia
Mobile analytics firm Mobidia Technology said that following a study of the penetration of mobile messaging and VoIP apps, “rates of 60 per cent to 95 per cent are common”.
However, it was noted that this market is highly fragmented, with hundreds of titles available and often 10 to 20 apps showing significant usage for a given geography or country.
The company said that over the past year, there has been a “substantial increase” in activity, with “upstarts such as WhatsApp making significant market share increases and disrupting the European texting business, and Facebook launcing dedicated mobile messaging apps”.
In addition, established apps and services such as China’s Tencent and Microsoft’s Skype continued to add new functionality and push into new markets, while operators including T-Mobile, Vodafone and Telefonica “announced, launched, or grew proprietary or Joyn-based solutions in this space”.
“The mobile messaging and VOIP app market is going to see a lot of activity in the next 12 to 24 months as upstarts, traditional app vendors, and operators battle to drive their growth and work to establish or maintain their leadership in the space,” said Chris Hill , VP of marketing at Mobidia.
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