WhatsApp aggiunge i filtri

WhatsApp sta aggiungendo filtri di chat per facilitare la ricerca di messaggi, con opzioni come “Tutto”, “Non letti” e “Gruppi” ora disponibili. Il filtro “Non letti” semplifica la revisione dei messaggi non visti, mentre il filtro “Gruppi” consente agli utenti di navigare nei gruppi chat e nelle sottocategorie all’interno delle Comunità. Questi aggiornamenti mirano a migliorare l’esperienza utente, simili alle bolle di ricerca di Gmail. Si prevede che ulteriori filtri come “Contatti” e “Preferiti” siano in fase di sviluppo. L’aggiornamento viene distribuito agli utenti, con la piena disponibilità prevista in poche settimane.

Huawei Seeds for the Future 2024: aperte le candidature

Huawei Seeds for the Future 2024: aperte le candidature per partecipare alla prima edizione europea in presenza che si svolgerà a luglio in Italia

Huawei annuncia l’apertura del bando di iscrizione a Seeds for the Future 2024, il programma annuale di training interamente organizzato e finanziato dall’azienda, che quest’anno si svolgerà nell’ambito della prima edizione europea organizzata in presenza a Roma dall’1 al 5 luglio.

Con l’obiettivo di promuovere il merito e l’eccellenza tra i giovani del settore ICT e di fornire loro l’opportunità di consolidare la propria formazione tecnica e di acquisire quelle abilità personali che si possono maturare soltanto attraverso l’esperienza pratica, il programma è aperto a 24 studenti italiani iscritti a un corso di laurea di una facoltà di Ingegneria (tra le principali, Telecomunicazioni, Elettronica, Informatica ma anche Gestionale o Energetica) e ad altre facoltà universitarie che offrono percorsi di studio in ambito ICT. Per partecipare al programma è possibile inviare la propria candidatura attraverso il sito dedicato entro e non oltre il 25 maggio.

L’iniziativa, che coinvolgerà 150 studenti provenienti da tutta Europa, sarà un’arricchente occasione di scambio culturale ma principalmene un’opportunità per i partecipanti di consolidare le proprie competenze ICT applicandole concretamente al mondo industriale. Gran parte di ogni giornata della settimana di formazione sarà infatti dedicata a Tech4Good, un project work di gruppo ideato affinché gli studenti possano meglio comprendere il ruolo svolto dalla tecnologia nella risoluzione di problematiche globali complesse (sociali, ambientali o di altra natura), sviluppare capacità di problem solving e leadership attraverso il lavoro di squadra, approfondire il proprio senso di missione e responsabilità sociale e imparare ad agire da veri “change-maker”. Partendo dall’individuazione di un problema fino ad arrivare alla proposta di una soluzione tecnologica e allo sviluppo di un piano per la sua implementazione, gli studenti divisi in gruppi saranno guidati da mentor dedicati che li aiuteranno a utilizzare al meglio le competenze acquisite durante i loro studi, e attraverso le lezioni frontali con gli esperti Huawei, per sviluppare la loro idea e presentarla in maniera efficace, valutare la fattibilità del loro progetto e seguirne l’esecuzione passo dopo passo. I due gruppi che si saranno maggiormente distinti con il loro progetto saranno tra i finalisti della Tech4Good global competition, aperta agli studenti Seeds for the Future di tutto il mondo, che si disputerà in Cina nel 2025 con l’opportunità di accedere a premi, ulteriori sessioni avanzate di coaching online con esperti di settore e visite ai centri di eccellenza Huawei.

In aggiunta alle lezioni in presenza con esperti Huawei e altri leader del settore, i selezionati avranno accesso a tempo indeterminato a un ampio catalogo online di oltre 50 corsi che illustrano l’applicazione delle tecnologie di ultima generazione ai settori verticali e analizzano i maggiori trend del settore ICT. Ampio spazio è inoltre dedicato allo sviluppo di “soft skill” quali la leadership strategica, la consapevolezza culturale e la comunicazione efficace.

Seeds for the Future rappresenta il principale programma CSR a livello globale di Huawei e fa parte dell’ampia gamma di iniziative che l’azienda ha messo in campo per promuovere il talento, tra cui borse di studio, hackathon, programmi di upskilling e reskilling, academy dedicate alle donne che desiderano perseguire ruoli di leadership, nel mondo tech o grazie alla tecnologia. Dal 2008 Huawei ha infatti investito oltre 130 milioni di euro, a beneficio di oltre 1,54 milioni di persone provenienti da oltre 150 Paesi, con un ulteriore investimento di 35 milioni di euro annunciato nel 2021 per sostenere lo sviluppo dei talenti europei nel settore ICT nei prossimi cinque anni.

Per ulteriori informazioni su Seeds for the Future e per partecipare al programma è possibile inviare la propria candidatura collegandosi al sito internet dedicato Seedsforthefureitalia.it e compilando il modulo d’iscrizione online entro il 25 maggio.

Imprese e Sostenibilità: Verso un Futuro più Verde

Negli ultimi anni, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile sono diventati temi centrali per le aziende di tutto il mondo. Non si tratta più solo di una questione etica, ma di una necessità impellente per garantire la propria competitività sul lungo termine.

Perché la Sostenibilità è Importante per le Imprese?

Le ragioni che spingono le aziende ad abbracciare la sostenibilità sono molteplici:

  • Pressione da parte dei consumatori: I consumatori, sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti che acquistano, premiano le aziende che si comportano in modo responsabile. Secondo un’indagine di Cone Communications: [URL non valido rimosso], il 73% dei consumatori è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
  • Riduzione dei costi: Adottare pratiche sostenibili può aiutare le aziende a ridurre i costi energetici e idrici, oltre a diminuire la produzione di rifiuti.
  • Miglioramento dell’immagine aziendale: Un impegno concreto per la sostenibilità può migliorare l’immagine di un’azienda e la sua reputazione tra i clienti, i dipendenti e gli investitori.
  • Attrazione e fidelizzazione dei talenti: I migliori talenti di oggi sono spesso attratti dalle aziende che si impegnano per un futuro più sostenibile.
  • Conformità alle normative: Le normative che regolano la tutela dell’ambiente e la gestione delle risorse naturali stanno diventando sempre più stringenti. Le aziende che non si adeguano rischiano sanzioni e penalizzazioni.

Casi Virtuosi di Imprese Sostenibili

Sono numerose le aziende che si stanno distinguendo per il loro impegno concreto nella sostenibilità. Ecco alcuni esempi di grandi e piccole aziende:

  • Enel: L’azienda italiana ha annunciato il suo piano per diventare completamente carbon neutral entro il 2040. Enel sta investendo in energie rinnovabili, efficienza energetica e mobilità elettrica.
  • Gucci: Il marchio del lusso italiano ha adottato una serie di misure per ridurre il suo impatto ambientale, tra cui l’utilizzo di materiali riciclati e l’adozione di processi produttivi più sostenibili.
  • Patagonia: L’azienda americana di abbigliamento outdoor è da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente. Patagonia utilizza materiali riciclati e cotone biologico, e dona l’1% del suo fatturato a organizzazioni ambientaliste.
  • IKEA: Il colosso svedese dell’arredamento propone una vasta gamma di prodotti realizzati con materiali sostenibili e provenienti da foreste gestite in modo responsabile.
  • Contra Group – Tra gli obiettivi della società c’è la volontà di ampliare i progetti di responsabilità sociale d’impresa operando in modo responsabile e sostenibile, promuovendo pratiche etiche, attraverso azioni concrete a supporto dei territori e delle comunità. Ed è proprio in quest’ottica che il gruppo Contra, in collaborazione con zeroCO2, ha deciso di fare la sua parte puntando su un progetto che vede al centro la riforestazione in Guatemala.
  • Tesilab – Il progetto nasce da 45 anni di stampa digitale sul territorio e da molti anni al servizio di studenti e docenti universitari, da tutta Italia e dall’estero.

L’attenzione delle aziende per l’ambiente e la sostenibilità è in crescita costante. Le imprese che sapranno cogliere questa opportunità saranno quelle che avranno maggiori possibilità di successo nel futuro. La svolta verso un modello di business più sostenibile non solo è un dovere verso le generazioni future, ma rappresenta anche un’importante opportunità di crescita e innovazione per le aziende.

Apple permetterà lo sviluppo di emulatori di vecchi videogiochi

Apple ha recentemente aggiornato le sue linee guida per l’App Store, consentendo la distribuzione di emulatori di videogiochi, segnando un importante cambiamento nella sua politica. Questa modifica permette ai sviluppatori di offrire download di giochi all’interno di queste app di emulatori, consentendo agli utenti di esplorare un’ampia collezione di classici giochi per console. La modifica della politica non è il risultato di leggi UE, ma si applica in tutto il mondo, consentendo ai sviluppatori di addebitare acquisti in-app all’interno di questi emulatori.

Storicamente, Apple è stata molto rigida nel non ospitare app che eseguono codice esterno, vietando di fatto console e emulatori di giochi classici dall’iPhone e dall’iPad. Questo era dovuto a una proibizione delle app che potevano eseguire codice esterno, che includeva emulatori di giochi. Tuttavia, la linea guida aggiornata 4.7 specifica ora che “il software che non è incorporato nel binario” può essere eseguito all’interno delle app ospitate nell’App Store, inclusi espressamente “gli emulatori di console di giochi retro” nella lista.

I sviluppatori sono responsabili del rispetto di diverse linee guida e di tutte le leggi applicabili, assicurandosi che qualsiasi software caricato nell’app, inclusi add-on e ROM, sia conforme a diverse linee guida e a tutte le leggi applicabili. Questo include il rispetto delle linee guida sulla privacy, l’implementazione di filtri dei contenuti e il non condividere i dati o le autorizzazioni sulla privacy con altri software senza il consenso esplicito dell’utente. Un indice di software e metadati deve essere reso disponibile nell’app, e le app devono condividere il rating di età del contenuto con il rating di età più elevato disponibile.

L’introduzione di emulatori di giochi nell’App Store ha già visto l’arrivo di app come Emu64 XL e VICE, che soddisfano i fan del Commodore 64. Queste app sono disponibili come download gratuiti senza acquisti in-app, ampliando le opzioni per il gioco su dispositivi Apple.

Questa decisione di Apple di consentire emulatori di console di giochi sull’App Store rappresenta un cambiamento significativo nell’approccio di Apple alla distribuzione delle app. Questo passo apre nuove possibilità per il gioco su dispositivi iOS, consentendo agli utenti di godere di una vasta gamma di classici giochi direttamente sui loro iPhone e iPad.

Apple permetterà lo sviluppo di emulatori di vecchi videogiochi

Apple ha recentemente aggiornato le sue linee guida per l’App Store, consentendo la distribuzione di emulatori di videogiochi, segnando un importante cambiamento nella sua politica. Questa modifica permette ai sviluppatori di offrire download di giochi all’interno di queste app di emulatori, consentendo agli utenti di esplorare un’ampia collezione di classici giochi per console. La modifica della politica non è il risultato di leggi UE, ma si applica in tutto il mondo, consentendo ai sviluppatori di addebitare acquisti in-app all’interno di questi emulatori.

Storicamente, Apple è stata molto rigida nel non ospitare app che eseguono codice esterno, vietando di fatto console e emulatori di giochi classici dall’iPhone e dall’iPad. Questo era dovuto a una proibizione delle app che potevano eseguire codice esterno, che includeva emulatori di giochi. Tuttavia, la linea guida aggiornata 4.7 specifica ora che “il software che non è incorporato nel binario” può essere eseguito all’interno delle app ospitate nell’App Store, inclusi espressamente “gli emulatori di console di giochi retro” nella lista.

I sviluppatori sono responsabili del rispetto di diverse linee guida e di tutte le leggi applicabili, assicurandosi che qualsiasi software caricato nell’app, inclusi add-on e ROM, sia conforme a diverse linee guida e a tutte le leggi applicabili. Questo include il rispetto delle linee guida sulla privacy, l’implementazione di filtri dei contenuti e il non condividere i dati o le autorizzazioni sulla privacy con altri software senza il consenso esplicito dell’utente. Un indice di software e metadati deve essere reso disponibile nell’app, e le app devono condividere il rating di età del contenuto con il rating di età più elevato disponibile.

L’introduzione di emulatori di giochi nell’App Store ha già visto l’arrivo di app come Emu64 XL e VICE, che soddisfano i fan del Commodore 64. Queste app sono disponibili come download gratuiti senza acquisti in-app, ampliando le opzioni per il gioco su dispositivi Apple.

Questa decisione di Apple di consentire emulatori di console di giochi sull’App Store rappresenta un cambiamento significativo nell’approccio di Apple alla distribuzione delle app. Questo passo apre nuove possibilità per il gioco su dispositivi iOS, consentendo agli utenti di godere di una vasta gamma di classici giochi direttamente sui loro iPhone e iPad.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale

Mentre l’intelligenza artificiale (AI) continua a progredire e a diventare sempre più integrata nella nostra vita quotidiana, è importante considerarne l’impatto ambientale. Due aree di particolare preoccupazione sono i futuri consumi di energia e acqua.
I sistemi AI, tra cui i data center e l’hardware, richiedono una notevole quantità di energia per funzionare. Secondo un rapporto dell’Università del Massachusetts, l’addestramento di un singolo modello di AI può emettere tanta anidride carbonica quanta ne producono cinque automobili in tutta la loro vita. Man mano che l’adozione dell’AI cresce, anche i suoi bisogni energetici aumenteranno, con il rischio di un maggiore inquinamento atmosferico e di una maggiore pressione sulla rete elettrica.
Inoltre, la produzione di hardware AI, come i chip e i server, richiede una grande quantità di acqua. Uno studio dell’Associazione dell’Industria dei Semiconduttori ha scoperto che la produzione di un singolo microprocessore può utilizzare fino a 8.000 galloni d’acqua. Con la crescente domanda di tecnologia AI, il consumo di acqua per la produzione di hardware è anche previsto in aumento.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale (IA) è un tema di crescente rilevanza. Vediamo come l’IA incide sui consumi di energia e acqua:

  1. Consumo di energia:
  • L’IA richiede enormi quantità di energia per il calcolo e l’archiviazione dei dati. Ad esempio, ChatGPT 3.5 ha consumato almeno 3,5 milioni di litri d’acqua per il raffreddamento dei server durante il suo addestramento.
  • Le grandi aziende come Google e Amazon stimano che circa il 90% del consumo energetico si verifichi con la fase di inferenza, ovvero l’esecuzione di un modello di machine learning addestrato.
  • L’IA generativa, utilizzata in vari ambiti dalla scrittura alla modellistica climatica, ha un impatto significativo sul consumo energetico, gestendo terabyte di dati e richiedendo oltre 1.000 megawattora di elettricità.
  1. Consumo di acqua:
  • Per raffreddare le apparecchiature nei data center, l’IA richiede milioni di litri d’acqua.
  • ChatGPT e altri modelli simili hanno un impatto diretto sulle riserve di acqua dolce.
  1. Responsabilità e regolamentazione:
  • I legislatori e i regolatori negli Stati Uniti e nell’Unione Europea stanno iniziando a chiedere responsabilità per l’impatto ambientale dell’IA.
  • Il programma “A.I. Act” dell’Unione Europea richiederà che gli “high-risk A.I. systems” rendicontino il consumo di energia e l’uso delle risorse durante tutto il loro ciclo di vita.

In sintesi, l’IA ha un impatto significativo sull’ambiente, e la trasparenza delle aziende che la utilizzano è fondamentale per affrontare questa sfida. Le aspettative positive dell’IA devono essere bilanciate con la consapevolezza dei suoi effetti sull’ambiente.

Spotify lancia le AI playlists

Spotify ha recentemente introdotto le playlist AI che gli utenti possono creare utilizzando prompt. Questa funzione consente agli utenti di generare playlist in base a vari prompt come generi, umori, artisti e persino temi insoliti come ‘canzoni per far festa al mio gatto’ o ‘ritmi per combattere un’apocalisse zombie’. Gli utenti possono accedere a questa funzione nella scheda ‘La tua libreria’ facendo tap sul pulsante più e selezionando l’opzione Playlist AI.

Inoltre, Spotify offre suggerimenti di prompt per aiutare gli utenti a iniziare, come ‘concentrati al lavoro con l’elettronica strumentale’ o ‘esplora un genere di nicchia come il Witch House’. La funzione playlist AI sfrutta la tecnologia AI per migliorare la creazione delle playlist, offrendo un’esperienza di ascolto musicale più personalizzata e diversificata per gli utenti.

Italiani e aziende: il futuro è nell’IA

Consumatori italiani e aziende: il futuro è nell’Intelligenza artificiale

ServiceNow presenta la sua ultima ricerca: 1 italiano su 3 ritiene che entro il 2030 l’IA gestirà le relazioni tra persone e organizzazioni. L’81% dei consumatori è anche meno fedele a un brand rispetto a 2 anni fa e le aziende devono correre ai ripari. La ricetta per soddisfare i clienti è combinare l’elemento umano con la tecnologia.

Un italiano su tre ritiene che entro il 2030 l’IA potrebbe essere utilizzata per offrire consigli per gli acquisti personalizzati e che il servizio clienti potrebbe essere interamente gestito dall’intelligenza artificiale. Il dato emerge da “ServiceNow Consumer Voice Report 2024: Tackling the brand loyalty crisis”, l’ultima ricerca ServiceNow, leader globale in workflow digitali.

Lo studio, giunto alla seconda edizione, ha approfondito le aspettative in continua evoluzione dei consumatori italiani nel loro rapporto con le aziende e il mondo degli acquisti, da un punto di vista comportamentale e tecnologico, in questo momento economico molto delicato.

Italiani e fedeltà ai brand: è crisi

È proprio la congiuntura economica e il cattivo servizio a determinare una perdita di clienti da parte delle aziende. La ricerca svela infatti che l’81% degli italiani è meno fedele a un brand rispetto a 2 anni fa. La ragione principale è finanziaria, i consumatori preferiscono infatti acquistare l’opzione più economica (43%). A seguire l’aumento della concorrenza (26%), ma anche un’esperienza deludente avuta con l’azienda (13%) e l’influenza dei social media (10%).

Secondo il campione, nei prossimi 12 mesi i brand dovrebbero quindi abbassare i prezzi (52%) migliorare il servizio post-vendita (33%) e curare maggiormente le relazioni di persona (27%), oltre ad aggiornare i siti web e le app per renderli più facili da utilizzare e offrire una gamma più ampia di prodotti e servizi (entrambi 25%).

Italiani e rapporto con le aziende: la sicurezza dei dati personali è importante

Ma cosa desiderano i consumatori italiani nel momento in cui ci si relaziona direttamente con un’azienda? Le persone ritengono che il servizio principale che un’azienda debba assicurare sia un buon livello di sicurezza dei dati personali (95%). A seguire, la capacità del servizio clienti di risolvere facilmente i problemi (94%) e la velocità di risposta (93%). Per gli italiani anche la sostenibilità dell’organizzazione è un elemento importante, che viene premiato in fase di scelta e acquisto (85%).

Italiani e servizio clienti. Qual è il settore migliore?

Concentrandosi sui settori in cui la qualità del servizio clienti è la cosa più importante, gli italiani ritengono che i settori che debbano offrire la migliore assistenza clienti siano quello sanitario (56%), seguito dalle utilities domestiche (36%), dai servizi bancari tradizionali (30%) e dai servizi della PA (30%). All’atto pratico però, il campione riconosce che i settori che offrono il miglior servizio sono il retail (40%), la tecnologia di consumo (39%) e le telecomunicazioni (25%).

Italiani e servizio clienti: il supporto deve essere rapido e in tempo reale

Il servizio clienti ricorre come elemento indispensabile nella relazione con un’azienda. Nel momento in cui ci si interfaccia, il 92% del campione afferma che è importante che le aziende offrano un supporto rapido e in tempo reale e l’87% premia quelle aziende che offrono la possibilità di utilizzare il canale di contatto di loro scelta. L’81% pensa sia utile anche offrire opzioni di servizio clienti self-service, come la possibilità di effettuare resi senza interagire con un essere umano o un bot (81%).

Italiani e tecnologia: l’intelligenza artificiale sarà il futuro

I clienti italiani optano per diversi canali di servizio, in base al motivo contingente e i motori di ricerca intelligenti sono considerati i migliori per le prime informazioni generali (28%). Nel momento in cui si ha bisogno di risolvere un problema specifico, però, il consumatore italiano preferisce ancora una telefonata con un rappresentante umano (44%). Interessante notare come il 21% riconosca e cominci a premiare l’utilizzo di chatbot, riconosciuti come un servizio importante che l’azienda deve offrire, per il 62% del campione.

Gli italiani che non vorrebbero utilizzare l’intelligenza artificiale o l’intelligenza artificiale generativa, almeno per alcuni servizi, spiegano che il motivo principale è il timore che questa sostituisca i posti di lavoro umani (37%). A seguire la mancanza di personalizzazione (28%), il desiderio di scuse o risposte sincere piuttosto che una risposta standard (23%), il non fidarsi della correttezza della risposta e non sapere bene come interfacciarsi con questa tecnologia (entrambe le opzioni 21%).

Guardando al futuro però, un italiano su tre (29%) è consapevole che entro il 2030 l’IA potrebbe essere utilizzata per offrire raccomandazioni di acquisto personalizzate e che il servizio clienti potrebbe essere interamente gestito dall’intelligenza artificiale (22%).

Lo studio mostra che In un’epoca in cui le pressioni competitive sono in aumento e la fedeltà dei clienti continua a diminuire, l’attenzione all’esperienza cliente è la risposta per mantenere il proprio business florido e continuare a essere rilevanti sul mercato. I risultati indicano che i consumatori preferiscono aziende in grado di offrire una varietà di canali, per la risoluzione dei problemi, e che combinano l’elemento umano con la tecnologia, offrendo così esperienze intelligenti. Integrando l’IA nel mondo della customer experience, i brand possono creare una nuova sinergia e meccanismi automatizzati che sorpassano i metodi fin qui utilizzati e concorrono ad aumentare e mantenere la fedeltà all’azienda, attraverso un’esperienza altamente personalizzata che soddisfa le esigenze.

“Quando parlo con i responsabili aziendali, sono tutti concordi nell’affermare che i clienti sono fondamentali per il successo”. Ha affermato Filippo Giannelli, Area VP Israel & Italy e Country Manager ServiceNow Italia. “Il nostro studio mostra che la fedeltà al brand è sempre più difficile da conquistare. Ciononostante, bisogna essere ottimisti riguardo al ruolo che tecnologie come la Gen AI possono avere. I consumatori riconoscono che la tecnologia sta già avendo un impatto positivo sulla loro esperienza, le organizzazioni hanno quindi gli strumenti adatti per continuare a conquistarli”.

Metodologia e campione della ricerca

Lo studio è stato commissionato da ServiceNow e condotto da Opinium a gennaio 2024. Il campione è stato di 15.000 adulti rappresentativi nazionali di Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. In Italia il campione è stato di 1.000 individui.

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link

Il report intero è disponibile a questo link

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ServiceNow
ServiceNow (NYSE: NOW) makes the world work better for everyone. La piattaforma cloud-based e le soluzioni ServiceNow abilitano i workflow digitali che aiutano le organizzazioni a trovare modi di lavorare migliori, più veloci e più intelligenti. Grazie alle soluzioni ServiceNow i dipendenti e i clienti sono più connessi e operano con maggiore agilità in un contesto innovativo. Le soluzioni ServiceNow permettono di creare il futuro che si immagina.

The world works with ServiceNow. Per ulteriori informazioni: www.servicenow.it

© 2024 ServiceNow, Inc. ServiceNow, il logo ServiceNow, Now, Now Platform e altri marchi ServiceNow sono marchi e / o marchi registrati di ServiceNow, Inc. negli Stati Uniti e / o in altri Paesi. Altri nomi di società, nomi di prodotti e loghi possono essere marchi delle rispettive società a cui sono associati.

JPEGli: Un Nuovo Algoritmo di Compressione per Immagini JPEG

Google ha recentemente presentato una soluzione per uno dei maggiori problemi dei file JPEG: la qualità delle immagini. L’algoritmo open-source JPEGli promette una compressione delle immagini del 35% con una qualità finale migliore. In altre parole, le immagini JPEGli potrebbero avere successo dove le WebP hanno fallito: creare un formato universale e leggero per le immagini, facilmente utilizzabile online e dove la trasmissione veloce e la massima compatibilità sono più importanti della qualità.

Con WebP, l’idea era la stessa, ma si trattava di un ulteriore formato che non ha mai preso veramente piede. Le persone non amano l’idea di doversi adattare, magari scaricare un plug-in solo per vederle, o avere problemi con il loro programma di fotoritocco preferito. Inoltre, spesso i sistemi di pubblicazione online non sono compatibili con il formato WebP, il che è paradossale. Invece, con le JPEGli si risolve tutto: sono più leggere, cioè usano meno dati, e preservano la qualità. E allo stesso tempo, sono compatibili con le JPEG. Jpegli è compatibile con gli encoder JPEG esistenti, rendendolo una sostituzione pratica e immediata per migliorare la qualità delle immagini online. Stavolta c’è davvero il potenziale per una diffusione globale, non solo sul Web. Inoltre, Jpegli è un formato open-source, con il codice disponibile su GitHub.

In sintesi, JPEGli rappresenta un significativo passo avanti nella compressione delle immagini JPEG, offrendo un equilibrio tra dimensioni del file, qualità visiva e compatibilità. Questo algoritmo potrebbe rivoluzionare la gestione delle immagini online, garantendo prestazioni ottimali senza sacrificare la qualità visiva. 📸

A Milano 300 sensori IoT monitorano l’inquinamento e lo stato di salute delle piante

INSTALLATI 300 SENSORI SUGLI ALBERI DI BAM – BIBLIOTECA DEGLI ALBERI MILANO: PARTE IL PROGETTO DI MONITORAGGIO DELLE PIANTE SOTTO LA DIREZIONE SCIENTIFICA DI STEFANO MANCUSO E CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MILANO Firmato il Manifesto di Prospettiva Terra da Stefano Mancuso, McDonald’s, Henkel, Ricola, Omnicom Media Groupinsieme a Fondazione Riccardo Catella e al Comune di Milano. Oggi a Palazzo Marino, alla presenza dell’Assessora all’Ambiente e al Verde Elena Grandi, si è tenuta la conferenza stampa per l’avvio ufficiale del primo progetto di ricerca sostenuto da Prospettiva Terra che vedrà, per i prossimi 18 mesi, 300 sensori IoT – Internet of Things, sviluppati da Stefano Mancuso e PNAT posizionati su altrettante piante di BAM – Biblioteca degli Alberi di Milano, progetto della Fondazione Riccardo Catella, Botanical & Cultural Partner di questa iniziativa.PNAT– spin-off dell’Università di Firenze premiato da UNECE, UNIDO e Commissione Europea -in qualità di Science, Technology & Design Partner di Prospettiva Terra ha messo a punto, insieme a Stefano Mancuso, i sensori e i modelli di calcolo per dare “nuova voce” agli alberi. Grazie alla partnership con BAM i 300 sensori applicati sugli alberi del Parco in Portanuova potranno ottenere, in tempo reale, i dati dello stoccaggio di CO₂, della rimozione delle polveri sottili e della stabilità degli alberi. Quest’ultimo elemento è una novità assoluta nel panorama scientifico, dove la valutazione della stabilità è attualmente fatta prevalentemente tramite VTA, ovvero Visual Tree Assessment. I sensori saranno in grado, in particolare, di rilevare le frequenze di oscillazione della pianta nel tempo e di fornire preventivamente ulteriori dati utili per valutare il rischio di caduta o instabilità, rendendo più efficiente la gestione degli alberi urbani, a vantaggio della Pubblica Amministrazione.Dalle prime rilevazioni risulta che gli alberi di BAM, monitorati dal progetto, hanno stoccato 101 tonnellate di CO₂ mentre, solo nei primi 3 giorni di aprile, hanno rimosso 570 g di sostanze nocive e si stima arriveranno a 71 kg in un anno. Il miglioramento della qualità dell’aria, generato dagli alberi del parco, può raggiungere picchi del 25-30% rispetto ad un’area non alberata. In termini economici, invece, il beneficio che hanno generato è di circa €5.013,38.Questi e altri dettagli sono ora a disposizione della Pubblica Amministrazione e della cittadinanza (su www.prospettivaterra.com e www.bam.milano.it) per aiutare a comprendere il lavoro fondamentale che le piante svolgono per mitigare il micro-clima urbano, migliorare la qualità dell’aria e contrastare il cambiamento climatico.Le aziende founder e tutti i partner del progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, hanno firmato oggi il Manifesto di Prospettiva Terra per sancire l’impegno a adottare una nuova prospettiva che promuova la solidarietà e il mutuo appoggio tra diverse realtà come forza propulsiva di progresso. Attraverso lo studio delle piante, tra le quali troviamo alcune delle specie più longeve, si possono infatti imparare le più sorprendenti soluzioni per garantire la sopravvivenza della vita e un futuro felice per le persone e per il pianeta. La condivisione di questi principi da parte di istituzioni pubbliche, enti culturali, aziende private e cittadini potrà indirizzare le città del mondo verso una più diffusa consapevolezza dell’emergenza che devono essere in grado di fronteggiare e del ruolo che le piante potranno svolgere nella realizzazione di progetti finalizzati al benessere di ogni essere vivente.Prospettiva Terra nasce da un’idea di Stefano Mancuso, Accademico, Professore universitario e divulgatore, e Marco Girelli, CEO di Omnicom Media Group Italia, agenzia leader nell’advertising, nel marketing e nei servizi di comunicazione a livello mondiale. Tra le realtà fondatrici di Prospettiva Terra ci sono McDonald’s, Henkel, Ricola, hanno aderito inoltre Acone Associati e Publitalia’80, media partner del progetto. Collaborano, inoltre, alla realizzazione del progetto: PNAT in qualità di Science, Technology & Design Partner, coordina gli aspetti tecnologici e l’elaborazione dei dati e Red Joint Film, in qualità di creative partner e APCO Worldwide come Communication Partner.Prospettiva Terra è un progetto senza scopo di lucro che vede la partecipazione di aziende, realtà no profit, comunità scientifica e istituzioni, che hanno deciso di supportare, anche economicamente, progetti di ricerca scientifica, innovazione e comunicazione volti ad affrontare il problema del riscaldamento globale. Il progetto rientra nel programma culturale di BAM virtuosa partnership pubblico-privata tra il Comune, Fondazione Riccardo Catella e COIMA, ecosistema unico nel cuore di Milano da sempre attento a progetti e pratiche di ricerca ambientale.

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