L’ITALIANA SMARTBEACON NELLA TOP TEN MONDIALE DEI PROXIMITY SOLUTION PROVIDER

Si chiama Smart Beacon, è italianissima, torinese per la precisione, ed è una delle 10 più importanti aziende di Proximity Marketing al mondo secondo la classifica stilata pochi giorni fa da Proximity Directory, la più grande associazione di sviluppatori di piattaforme iBeacon. (Prox Report Q4/2016)

Un prestigioso riconoscimento per Smart Beacon che è partita nel 2013 come startup da un’idea di Giovanni Quaranta e che oggi segue progetti di Proximity Marketing in tutto il mondo, dall’America all’Inghilterra, dalla Francia alla Cina.

Il marketing di prossimità è effettivamente una delle nuove frontiere dell’advertising perché, partendo da smartphone e tablet, consente di creare relazioni con il consumatore, una comunicazione veloce, interessante e personalizzata. Con il marketing di prossimità si può targettizzare l’utenza, guidare l’acquisto, influenzare una scelta.

 “La rivoluzione digitale sta cambiando le abitudini dei consumatori che hanno aspettative sempre più alte. La tecnologia iBeacon – racconta Giovanni Quaranta, CEO di Smart Beacon – funziona per modelli indoor e outdoor e consente infinite applicazioni. Oggi, per esempio, il mondo si sta muovendo verso la conversione delle città in smart cities e la tecnologia di prossimità è fondamentale per realizzare questi progetti.

Uno dei lavori più stimolanti che stiamo facendo è per l’appunto legato ad un progetto di Social Housing e Smart Cities in Brasile, in collaborazione con la società di engineering Planet Idea. Croatà Laguna Ecopark  nascerà l’anno prossimo a 55 chilometri da Fortaleza, a Sao Goncalo do Amarante. È un nuovo modello di città, un progetto decisamente stimolante. Grazie agli Smart Beacon, la città sarà in grado di interagire con i cittadini, si potranno creare connessioni e, perché no, business. Big Data, Comunicazione multi-canale, connettività…sono questi i temi del futuro.

Nel 2015 abbiamo mappato la Reggia di Venaria e abbiamo ampliato l’esperienza museale e trasformato la fruizione artistica del museo. La nostra App, “La Venaria”, permette ai visitatori in possesso di uno smartphone di seguire percorsi tematici, di visualizzare il punto in cui ci si trovano, di scaricare contenuti speciali, approfondimenti e perfino coupon sconto. Ne deriva un’esperienza di visita guidata interattiva, la possibilità di ricevere notifiche di prossimità, informazioni testuali, semplicemente entrando nel raggio d’azione di un Beacon.

Ma i Beacon sono destinati a rivoluzionare nel prossimo futuro il mondo del retail. In questi anni stiamo lavorando con Almax, leader internazionale nell’ideazione e produzione di manichini uomo, donna e bambino, oggettistica e display. Abbiamo realizzato un manichino intelligente, Smart Mannequin, e creato una piattaforma di marketing di prossimità capace di far interagire tramite smartphone il manichino con il cliente e rivoluzionare la sua esperienza di acquisto”.

TAKE MY THINGS – SOCIAL TRANSPORT A PORTATA DI SMARTPHONE

Un problema comune: avere la necessità di trasportare qualcosa. Una soluzione geniale: utilizzare la Rete per trovare qualcuno disposto a farlo. Arriva il social transport Take My Things e grazie alla App da oggi gli oggetti viaggiano più velocemente.

A chi non è mai capitato di lasciare a casa un documento importante, di dimenticare le chiavi, di non poter recapitare un pacco quando ce ne sarebbe stato bisogno? Da ora a tutto questo pensa Take My Things… Anzi, ci pensa la Rete. L’idea, tanto semplice quanto innovativa, che sta alla base della start up è quella di mettere in contatto, attraverso la App, la domanda e l’offerta, chi deve trasportare un pacco e chi è disposto a farlo; e trovare una soluzione nel più breve tempo possibile.

Ogni giorno miliardi di persone si spostano, con differenti mezzi di trasporto, e spesso hanno a disposizione dello spazio per trasportare piccoli oggetti. Più utile di un post su Facebook, più efficace di un gruppo Whattsapp, più veloce di un giro di chiamate fra gli amici… Il modello è semplice, la app intuitiva, il risultato un successo sicuro.

 Take My Things è una start up, pensata prima e realizzata poi da due amici, Guido Balbis e Francesco Demichelis, dopo che Francesco aveva dimenticato a Saluzzo le chiavi della casa al mare e, non trovando una soluzione, era tornato indietro 150 km per riprenderle!

Take My Things è nata nel febbraio 2015 ed è stata lanciata ufficialmente a gennaio 2016; in pochi mesi ha già fatto viaggiare oltre 1.000 pacchi. E’ nata a Saluzzo e i primi test sono avvenuti nel cuneese. La vera partenza a Torino e Milano e oggi, ogni giorno, la piattaforma cresce a due cifre, perché in tutta Italia, tutti i giorni, si iscrivono nuovi utenti.

Take my Thing è un social transport, in perfetto stile sharing economy. Secondo un recente studio condotto da PriceWaterhouse Coopers il giro d’affari della sharing economy in Europa potrebbe valere, in termini di volumi di transito, 570 miliardi di euro entro il 2025.

Scaricare la App è gratuito, iscriversi semplice e facile. Basta inserire l’oggetto, l’indirizzo di presa e di consegna, la data e l’ora massima per la consegna, la cifra che si è disposti a pagare. Fatto questo Thake My Things incrocia i dati inseriti creando una rete in grado di soddisfare le esigenze di trasporto 24 ore su 24. Negli anni della sharing economy e del peer-to-peer, dove tutti sono continuamente connessi, perché non utilizzare smartphone e tablet per risolvere in maniera semplice e diretta un problema? Il modello di business è quello di tante startup che hanno fatto fortuna, Bla Bla car per esempio…solo che questa volta a viaggiare sono le cose.

Ci sono Mara e Fabio che hanno vinto una scommessa, hanno indovinato quanto sarebbe pesata Alice alla nascita, e hanno ricevuto dai neo-genitori 3,5 kg di Nutella. C’è Francesca, che aveva dimenticato il passaporto a casa e se lo è fatto recapitare all’ultimo minuto. Ci sono Chiara, che abita a Milano ed è lontana da casa, e Giacomo, che fa il pendolare e ogni mese le porta un pacco della mamma. E poi ci sono i negozi, che devono consegnare gli acquisti ai clienti ma non hanno il fattorino, gli uffici, che non hanno nessuno che possa portare quella busta…

 

Guardandola da un altro punto di vista Take My Things è un’opportunità di business. Semplice e remunerativo. Perfetto per chi sta ancora studiando e vuole arrotondare con un piccolo lavoretto ma ancor di più per tutti quelli che non hanno un lavoro fisso e possono provare a guadagnare qualcosa… La transazione è lineare, l’accordo avviene in fase di match. L’offerta è chiara ed è il trasportatore a decidere se accettarla.

Ancora un dettaglio. Take my Things è green, perché consente di ottimizzare gli spostamenti e di fare del peer-to-peer un’opportunità ecofriendly.

Si dice che siano le idee comuni a rendere geniali le soluzioni.

LA STARTUP INDIGO AI VINCE CHATBOT CHALLENGE

La startup Indigo AI, piattaforma di intelligenza artificiale che utilizza chatbot e machine learning per automatizzare la comunicazione con i propri utenti in chat, vince CHATBOT CHALLENGE: Call for Innovation lanciata da Bricoman Italia, il più grande specialista di prodotti tecnici professionali per la costruzione e la ristrutturazione della casa, con 17 negozi e oltre 2.300 collaboratori, presente inoltre in Spagna, Francia e Polonia con oltre 70 negozi e 7.000 collaboratori, e Digital Magics, business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana (simbolo: DM). I 9 finalisti, selezionati fra le candidature inviate a http://chatbot.digitalmagics.com, hanno partecipato alla giornata di pitch che si è svolta all’interno del BM Lab: il nuovo spazio, progettato accanto agli uffici di Bricoman a Rozzano, dedicato all’innovazione e al digitale, in cui le startup potranno lavorare insieme a Bricoman Italia per lo sviluppo di nuovi progetti digitali. I finalisti di CHATBOT CHALLENGE sono eccellenze tecnologiche che sviluppano chatbot: programmi per elaborare e analizzare il linguaggio umano, creando strumenti semplici, universali e anche multilingua per interazioni e conversazioni con le persone come se fossero utenti veri e propri che scrivono nella chat o con l’integrazione vocale, dando vere e proprie informazioni.

                                  

I 9 finalisti sono: Alfabot, Botfarmy, BotSupply, FIORAH, Indigo AI, HELLO BOT, Pedius, Stamplay e UserBot. La giuria di CHATBOT CHALLENGE – che ha scelto Indigo AI come migliore startup della Call e vincitrice di 5.000 Euro – era formata da: Layla Pavone, amministratore delegato di Digital Magics per l’industry innovation, Edmondo Sparano, chief digital officer e consigliere di Digital Magics, Alessandro Di Giovanni, amministratore delegato di Bricoman Italia, Michele Cuoccio, cfo di Bricoman Italia, Alice Morrone, digital marketing ed e-commerce manager di Bricoman Italia, Elio Cariboni, direttore centrale acquisti di Bricoman Italia, Alessandro Pici, direttore di negozio di Bricoman Italia, Luca Pinto, direttore di negozio di Bricoman Italia, Stefano Sunda, responsabile settore idraulica di Bricoman Italia, Alessandro Tiretta, fondatore e CEO di Retapps, Barbara Boggetti, retail expert e Alfio Puglisi, managing director di GFT Italy. “In tutto il mondo moltissime aziende stanno investendo sulle tecnologie chatbot e siamo convinti che diventerà uno dei trend digitali del 2017 – dichiara Layla Pavone, amministratore delegato di Digital Magics per l’industry innovation – e il progetto condiviso con Bricoman Italia aveva l’obiettivo di trovare soluzioni per innovare la gestione delle relazioni con i loro clienti, grazie ai servizi innovativi delle startup.

I progetti finalisti e il vincitore di ‘CHATBOT CHALLENGE’ dimostrano, ancora una volta, che i talenti italiani non hanno nulla da invidiare rispetto ai neoimprenditori internazionali. Vorrei ringraziare Bricoman Italia perché ha colto perfettamente l’importanza di aprirsi al digitale, non solo con lo sviluppo di questa Call, ma soprattutto con il ruolo attivo e propositivo durante tutto il programma di ‘Open Innovation’. Un’ulteriore dimostrazione di quanto Bricoman Italia creda nel valore aggiunto e nell’apporto delle startup, in termini di innovazione, è l’aver creato un vero e proprio spazio di co-working dedicato agli startupper accanto ai loro uffici”.

Un anno di sorprese per il mondo della logistica

A cura dell’Ufficio Studi di P101 in collaborazione con Antonio Perini, AD e fondatore di Milkman

Il mondo del last-mile, ovvero dell’ultima tratta delle consegne a domicilio dello shopping online, che una volta era costretto ad adattarsi alle esigenze dei corrieri, sta vivendo un epocale spostamento del proprio focus: ora, al centro di tutto, se si vuole prosperare, ci sono il cliente e le sue esigenze.

Una mutazione spontanea e doverosa, visto che è proprio nelle mani del cliente che il last-mile termina la sua corsa. Tutti gli studi più recenti dicono, senza ombra di dubbio, che un fallimento nella consegna è visto, dall’utente finale, non tanto come un fallimento dell’operatore logistico (percepito come un’entità ancora piuttosto astratta) ma piuttosto del brand o negozio online dal quale la spedizione è partita. Chi subisce un problema di consegna non torna a comprare dal sito: è un cliente perso. Un sondaggio condotto lo scorso ottobre negli USA da Dotcom Distribution ha scoperto che il 47% degli utenti ha deciso di abbandonare un negozio online a seguito di una brutta esperienza con le consegne.

Il fenomeno è sentito in modo così urgente da aver convinto un colosso come Zalando, lo scorso luglio, a dare ai propri clienti tedeschi la possibilità attiva di non avvalersi del partner logistico Hermes (poco costoso ma bersagliato da recensioni negative), taggandolo in fase di checkout per essere serviti da DHL.

Ma che cosa vogliono gli shoppers? La lista dei loro desideri è composta da cinque punti: controllo, scelta, visibilità, velocità e convenienza. L’ultimo di questi desideri, va sottolineato, opera in netto contrasto con i primi quattro.

Non è un segreto che velocità e convenienza, in questo momento, siano per lo più concentrate nelle mani di Amazon: nessuno ha i mezzi per battere le offerte di Prime. Consegne in un’ora a €6,90 e in finestre di due ore gratuite (a fronte di un abbonamento di soli €19,99 all’anno).

Controllo, scelta e visibilità restano, pertanto, i campi di battaglia sui quali le startup che si dedicano al last-mile possono non solo distinguersi ma portare vera innovazione e valore aggiunto.

Tutti i trend, nazionali e internazionali, ci dicono che il 2017 sarà l’anno nel quale l’importanza del same-day potrebbe essere sorpassata da quella delle consegne su appuntamento.

Un sondaggio condotto da DHL in Germania ha rivelato che il 78% degli intervistati trova prioritario poter scegliere l’ora della consegna, mentre il 68% vuole decidere anche il giorno. Il desiderio di controllo da parte dello shopper lo porterà anche a pretendere di poter annullare e riprogrammare la consegna fino all’ultimo minuto possibile, possibilmente senza costi aggiuntivi (cosa che Milkman già offre tramite la sua app per smartphone).

Accenture ci fa sapere che un incredibile 69% di retailers ha indicato le consegne su fascia oraria come l’innovazione più desiderata per il miglioramento del loro servizio.

L’adozione delle finestre orarie, in un survey promosso da Metapack e condotto tra retailer britannici, registra un notevole terzo posto tra gli investimenti che gli eCommerce considerano prioritari, superato solo da una migliore responsività dei servizi di back-end e front-end e dalla generica necessità di ottenere nuovi software/tecnologie.

La visibilità è qualcosa su cui anche Amazon non brilla (ed è probabile che i loro recenti tentativi di varare una flotta proprietaria siano mossi anche da questa esigenza). Sapere che il pacco arriverà “in giornata” è di scarsa utilità. Gli shoppers desiderano seguirlo minuto per minuto e, come ci suggerisce l’esperienza dettata dalle 10.000 consegne effettuate da Milkman nel 2016, anche avendo scelto una fascia oraria di un’ora, con aggiornamenti costanti che vanno a restringere il momento della consegna a 30 minuti, si fanno vivi per sapere esattamente quando suonerà il campanello.

Un piccolo sondaggio che abbiamo eseguito sulla nostra pagina Facebook, dedicato a chi già usa la nostra app, ha visto gli utenti votare, come nuova feature più desiderata, l’integrazione di una mappa sulla quale seguire in tempo reale il viaggio del furgone a loro diretto.

Le esigenze di controllo e visibilità si estendono a ritroso lungo tutta la catena di distribuzione, a partire da un checkout in negozio senza frizioni, nel quale modalità, tempi e prezzi di spedizione siano visibili da subito e non solo all’ultimo step dell’acquisto.

Uno studio condotto in Gran Bretagna di Censuswide, per conto di Shutl (fornitore di consegne last-mile di proprietà di eBay), ha rivelato che nel 2015 il 9% degli intervistati aveva preso ferie o malattia per non perdere la consegna di un pacco. Il 18% è invece disposto a lasciare la porta o una finestra aperta per il corriere! Numeri che parlano da soli.

Building Jarvis

Mark Zuckerberg ha appeno pubblicato un post  in merito agli sviluppi di Jarvis, il prototipo di intelligenza artificiale che sta realizzando personalmente per la gestione della sua casa.

“La mia sfida personale per il 2016 è stata quella di costruire un semplice prototipo di intelligenza artificiale per gestire la mia casa – come Jarvis in Iron Man.

 Il mio obiettivo era quello di imparare di più sullo stato dell’intelligenza artificiale – quali sono gli aspetti di questa disciplina in cui siamo più avanti rispetto a quanto si creda, quali sono quelli in cui abbiamo invece ancora molta strada da fare, e così via. Inoltre, queste sfide mi portano sempre a imparare di più di quanto mi aspettai, e la sfida di quest’anno mi ha permesso di rendermi conto maggiormente di tutta la tecnologia interna che gli ingegneri di Facebook utilizzano, oltre a darmi una visione completa della domotica.

Finora, quest’anno, ho costruito un semplice prototipo di intelligenza artificiale con cui posso parlare al telefono o tramite computer, che è in grado di controllare vari aspetti della mia casa, tra cui le luci, la temperatura, gli elettrodomestici, la musica e i dispositivi di sicurezza, che impara i miei gusti e le mie abitudini, che può imparare nuove parole e concetti, e che può anche divertire Max. Il prototipo utilizza diverse tecniche di intelligenza artificiale, tra cui l’elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale, il riconoscimento facciale, e apprendimento per rinforzo, [scritto in Python, PHP e Objective C].”

 

 

OPEN INNOVATION: DALL’IDEA GENERATION ALL’EXECUTION, PROSEGUE IL ROADSHOW ADS GROUP

Come si trasforma un’idea innovativa in un progetto concreto? Quali sono le tappe legali da seguire per ottenere un brevetto? Come si costruisce un rapporto di fiducia all’interno di un team di lavoro o di un intero network di aziende impegnate in progetti di Open Innovation? Queste sono solo alcune delle domande “pratiche” alle quali grandi aziende, start up ed esperti hanno dato una risposta lo scorso 5 dicembre a Napoli, in occasione della seconda tappa del roadshow “Open Innovation: Accetta la sfida!”, organizzata da ADS Group ed Innoventually, in collaborazione con TBiz. Dopo il successo ottenuto a Montecitorio, evento che ha dato il via al tour, altre quattro grandi aziende (Gesac, TIM, Sara Assicurazioni e STMicroelectronics) si sono “sfidate” a Palazzo Caracciolo, illustrando le loro iniziative di “idea generation” e sottoponendole al giudizio della platea, che si è espressa tramite la webapp ufficiale del roadshow.

A rompere il ghiaccio Gesac, che per costruire un aeroporto di nuova generazione si è rivolta direttamente ai suoi utenti tramite “The Smart Project”. “Tutto è partito da una call for ideas: – ha spiegato Antonio Pascale, Quality and Environment Managerdelle 62 idee progettuali raccolte ne sono state selezionate otto e, attraverso il processo di accelerazione all’interno di laboratori, le abbiamo trasformate in progetti cantierabili”. Per TIM, invece, “Innovazione non significa fare cose nuove, ma farle in modo differente – ha sottolineato Antonio Palumbo, Sales Manager area Sud1 – il nostro approccio all’Open Innovation è quello di ‘adottare’ delle aziende che possano valorizzare l’impianto infrastrutturale di TIM, in modo tale da generare progresso per il Cliente e per l’intera Digital society”.

Eleonora Scanga, Product Manager di Sara Assicurazioni, ha raccontato con orgoglio l’esperienza dell’hackaton: “una sfida partita alle 2 del pomeriggio e terminata alle 2 del giorno successivo. Abbiamo lavorato insieme, dipendenti e agenti, dando vita a quasi 300 idee (su 600 dipendenti) che diventeranno i progetti strategici del prossimo anno e del prossimo futuro”. Infine Alan Smith, Napoli Site Manager di STMicroelectronics, ha parlato del programma NeaPolis Innovation,  nato nel 2006 in Campania dall’intesa  fra Università e Aziende per intensificare i rapporti di collaborazione nel campo della ricerca e della formazione tecnico-scientifica: “siamo uno dei partner dell’iniziativa. Quest’anno le attività nelle università hanno riguardato i microcontrollori, che sono la base dell’Internet of Things”.

Ad aprire i lavori, l’assessore all’Innovazione della Regione Campania, Valeria Fascione, che ha annunciato il lancio per il 2017 della Piattaforma di Open Innovation per una Campania competitiva, perché “sostenere l’ecosistema dell’innovazione – ha detto – è una risposta virtuosa alla crisi”. A seguire, gli interventi di Antonio Scarfò, Innovation, Marketing, Partnerships&Alliances manager di Next-Era Prime (ADS Group) e del Direttore del Dipartimento di Informatica dell’Università di Napoli, Giorgio Ventre, secondo il quale “i laboratori congiunti nelle università possono essere la soluzione giusta per proporre nuovi modelli di innovazione”. Non a caso, infatti, è stato chiuso un accordo per l’apertura di un nuovo IoT Lab targato ADS Group a Napoli.

Nel corso del pomeriggio, inoltre, Banca Intesa Sanpaolo e il suo cliente Rinaldi Group hanno sottolineato il valore della “fiducia” come trigger dell’Innovazione, mentre l’avv. Elisabetta Randazzo dello studio legale internazionale Hogan Lovells e Ivan Ortenzi, consulente di Ars et Inventio – la Divisione di BIP che si occupa esclusivamente di Innovazione e Creatività – hanno fatto luce sui passi pratici, burocratici e legali  da compiere per passare dall’idea generation alla fase successiva: la execution. “Un’idea in sé non è brevettabile, deve prima diventare un’invenzione – ha precisato l’avv. Randazzo – è necessario dunque capire se l’idea è innovativa e suscettibile di applicazione industriale. Ovvero deve configurarsi come una soluzione specifica ad un problema tecnico. Una volta verificata la rispondenza a questi requisiti, si potrà fare domanda di brevetto che, una volta ottenuto, conferirà il diritto di utilizzare in esclusiva per vent’anni quella invenzione, di sfruttarla economicamente, vietando a terzi di realizzarla”.

“I veri talenti, quando escono dalle ‘fabbriche delle competenze’, cercano delle aziende dove possano provare piacere ad andare a lavorare, aziende che consentano loro di capitalizzare le nuove competenze”, ha spiegato Ortenzi. Nel panorama industriale attuale, “abbiamo aziende che chiedono innovazione, altre, che io chiamo ‘Open Companies’, che si stanno aprendo a nuovi trend, nuove tecnologie e nuove figure professionali, ma abbiamo soprattutto aziende che hanno bisogno di persone nuove, un concetto che io definisco ‘Open people’. Quindi: Open Innovation, Open Company e Open people sono i tre pilastri su cui stiamo costruendo una nuova piattaforma di domanda e offerta delle aziende”.

L’evento si è concluso con il “passaggio del testimone” che caratterizzerà tutte le tappe del roadshow di ADS Group. A raccoglierlo è stato il prof. Antonio Messeni Petruzzelli, Docente di Gestione dell’Innovazione e Technology Ventures del Politecnico di Bari, città dove il prossimo 23 gennaio si terrà la terza tappa dell’“Open Innovation Challenge” e, contestualmente, verrà inaugurato l’IoT Lab di ADS Group aperto al PoliBa con la premiazione dei vincitori del contest riservato agli studenti del Politecnico per lo sviluppo di soluzioni IoT afferenti ai seguenti ambiti tecnologici: Industria 4.0; Smart Agricolture e Big Data.

RACCOLTA DI OLTRE 1 MILIONE DI EURO PER INTERTWINE

Intertwine – startup innovativa di Digital Magics Napoli, sede campana di Digital Magics, business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana (simbolo: DM) – ha raccolto 1.035.000 Euro, tramite tre operazioni: un aumento di capitale, il bando Smart&Start Italia e un finanziamento dal Banco di Napoli. Intertwine (www.intertwine.it) è il social network per lo storytelling – basato su creatività condivisa e su collaborazione tra scrittori, lettori e talenti – per creare, condividere e pubblicare opere editoriali multimediali collaborative. Intertwine si rivolge inoltre a scuole e università con progetti digital e di colearning per gli studenti e alle aziende che vogliono raccontare la propria storia e i propri valori. AUMENTO DI CAPITALE Hanno partecipato alla sottoscrizione dell’aumento di capitale di 400.000 Euro in Intertwine: FI.R.A. – Finanziaria Regionale Abruzzese – che gestisce Starthope, Fondo di seed capital destinato a investimenti in startup che abbiano sede in Abruzzo; TechinTouch, business accelerator e partner di Digital Magics per lo sviluppo dell’ecosistema dell’innovazione in Campania e nel Sud Italia; Hubcom, holding di partecipazione di imprese innovative e altamente specializzate nel comparto delle telecomunicazioni; Eclettica, società di produzione e sviluppo software ad altissimo contenuto di innovazione, Nello Di Biase, angel investor, Giovanni Marinaccio, angel investor e CEO di Sintesi Sud e Stefano Squillacciotti, angel investor.

Gli investitori e le imprese coinvolti stanno anche supportando Intertwine per lo sviluppo delle strategie tecnologiche e commerciali. L’incubatore certificato Digital Magics continuerà ad affiancare la startup innovativa con i propri servizi di accelerazione per la crescita della società. SMART&START ITALIA Invitalia, tramite il bando Smart&Start Italia, ha concesso agevolazioni per complessivi 485.000 Euro di cui il 20% a fondo perduto. Smart&Start Italia è un incentivo del MISE per sostenere la nascita e la crescita delle startup innovative, stimolare una nuova cultura imprenditoriale legata all’economia digitale, valorizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica e incoraggiare il rientro dei «cervelli» dall’estero. BANCO DI NAPOLI Banco di Napoli S.p.A (Gruppo Intesa Sanpaolo) attraverso lo Specialista per l’Innovazione Federica Tortora e il Gestore Imprese Cinzia Santoriello, ha analizzato il progetto di Intertwine attraverso l’algoritmo DATS (Due Diligence Assessment Tool Scorecard – primo modello di valutazione “forward looking” adottato da una banca per i finanziamenti in debito, basato su logiche derivate dalla valutazione degli investitori in Venture capital) e, riconoscendone le potenzialità e le prospettive di sviluppo, ha accordato un finanziamento di 150.000 Euro, sostenuto dal Fondo di Garanzia di Medio Credito Centrale, che ha garantito l’80% dell’affidamento concesso.

Grazie a queste operazioni, Intertwine punterà sul potenziamento della community, con attività di comunicazione e della piattaforma tecnologica Intertwine.it, con il rilascio di nuove funzionalità per creare un prodotto editoriale sempre più personalizzabile e multimediale. Nei prossimi mesi la startup napoletana aprirà una nuova sede operativa in Abruzzo. Sarà inoltre ampliata la rete commerciale e verranno lanciate iniziative di marketing dedicate alle scuole ed enti. Intertwine rafforzerà anche il team con l’ingresso di 4 professionisti: sviluppatori e business developer. Intertwine è una community di 15.000 iscritti, in cui ogni membro può dar vita a storie, articoli, reportage (o continuare quelli degli altri utenti) creando opere multimediali – con testo, audio, video, immagini, foto – senza limitazioni di spazio e temi da trattare. Ogni settimana sono 50 le storie pubblicate sulla piattaforma.

Tra le numerose partnership con enti e aziende, quella con l’Università Suor Orsola Benincasa ha creato grande valore e ottenuto un ottimo riscontro: sono state realizzate più di 50 storie, tra singole e collaborative, da parte degli studenti del corso in “Comunicazione e cultura digitale” sul tema della saga di Star Wars, che porteranno anche alla realizzazione di una sceneggiatura collaborativa. Altro traguardo raggiunto di recente è stato la raccolta di 10.000 Euro su Eppela.com, portale di crowdfunding.

“Ringraziamo tutti i nuovi investitori che hanno creduto nel nostro progetto e Digital Magics che ha avuto fiducia in noi da subito”, dichiara Gianluca Manca, Fondatore e CEO di Intertwine. “Questa raccolta di fondi per noi è solo l’inizio di un percorso che dovrà portarci a realizzare innovativi progetti editoriali”. “Intertwine rappresenta per noi una doppia sfida”, ha dichiarato Gennaro Tesone, Partner di Digital Magics. “Dal 2013 affianchiamo Gianluca e gli altri fondatori per la realizzazione di un nuovo prodotto editoriale, che unisce le caratteristiche classiche dei libri a quelle dei social network, per gli utenti e per le aziende italiane. Allo stesso tempo l’obiettivo della startup è portare la cultura digitale nelle scuole e nelle università proponendo agli studenti italiani un servizio innovativo di formazione e collaborazione”. “Con questa operazione FI.R.A., che ha investito 300.000 Euro, diventa l’azionista di maggioranza relativa di Intertwine e conferma il proprio ruolo di catalizzatore per la creazione e l’insediamento in Abruzzo di imprese ad elevato contenuto di tecnologia e innovazione”, afferma Alessandro Felizzi, Presidente di FI.R.A. FI.R.A. è la società partecipata dalla Regione Abruzzo e da un pool di banche, che ha gestito StartHope. Dalla prima operazione a maggio 2014 FI.R.A ha investito circa 20 milioni in 44 startup, risultando, per importo e numero di operazioni, il primo investitore italiano nel seed capital.

Open Innovation: il roadshow di ADS Group e Innoventually fa tappa a Napoli

Dopo il grande successo ottenuto a Montecitorio, il format “Open Innovation: Accetta la sfida”- ideato da ADS Group ed Innoventually – si sposta a Napoli, il 5 dicembre, per la seconda tappa di un roadshow pronto a spargere in tutta Italia il seme dell’innovazione aperta e collaborativa. A Roma, lo scorso settembre, grandi imprese e start up hanno dato il via a questo viaggio, condividendo i modelli e i paradigmi generali di Open Innovation utilizzati all’interno delle loro realtà, confrontandosi e “sfidandosi” a colpi di idee.

In questo secondo appuntamento, che grazie alla collaborazione con TBiz avrà come cornice il Palazzo Caracciolo di Santobuono, i protagonisti dell’innovazione si addentreranno nella foresta della burocrazia e delle questioni legali, affrontando il tema del «TRUST»: una volta trovata l’idea, dunque, quali sono i passi giusti da fare per trasformarla in un progetto concreto, conciliando ricerca, sviluppo e approccio collaborativo con la tutela della proprietà intellettuale?

Il format dell’«unconventional business game» rimarrà invariato: le grandi imprese italiane illustreranno ad una platea di innovatori le strategie con le quali proteggono le proprie “intuizioni” dal rischio di danno da furto, sottoponendole alla valutazione delle start up e degli esperti.

Novità di questa seconda tappa sarà la presenza di un vero studio legale internazionale pronto ad accompagnare le aziende, passo dopo passo, lungo il percorso che porta dall’idea alla costruzione del network impegnato nella realizzazione del progetto.

Con «TRUST», infatti, si intende anche il rapporto di fiducia che, nel momento in cui si sceglie di seguire un modello di Open Innovation, è fondamentale rinsaldare sia internamente con il proprio team sia esternamente, con gli imprenditori che entrano a far parte del network.

L’appuntamento dunque è a Napoli, lunedì 5 dicembre a Palazzo Caracciolo, con tutte le aziende e le start up pronte a mettersi in gioco e che, per competere meglio sul mercato, decidono di fare squadra.

Per maggiori informazioni e iscrizioni vai su Open Innovation Challenge.

GAME ON! ORA PUOI GIOCARE SU MESSENGER

A partire da ieri Messenger è diventato più divertente, o più competitivo a seconda di come lo si guarda, grazie alla possibilità di giocare proprio nelle tue conversazioni su Messenger. Così, quando sei alla ricerca di un motivo per metterti in contatto con il tuo migliore amico che vive dall’altra parte del mondo, puoi dare il via a un round di Word with Friends: Frenzy; o riprovare a battere il tuo compagno di stanza a PAC-MAN anche solo per una volta; e, naturalmente, hai sempre il tempo di sfidare tuo fratello a Everwing, Space Invaders, Track & Field 100M, Galaga, e a molti altri Instant Games. In un primo momento, quest’ esperienza di gioco verrà lanciata in 30 paesi e sarà disponibile per le nuove versioni di iOS e dei sistemi operativi Android.

Abbiamo reso molto semplice iniziare a giocare: dopo aver scaricato l’ultima versione dell’app, apri una conversazione con un amico, o con più amici, tocca l’icona del game controller appena al di sotto dello spazio dove digiti il messaggio e scegli un gioco per cominciare subito. Dopo aver completato il primo round, le persone nella conversazione vedranno il tuo punteggio e avranno l’opportunità di sfidarti nuovamente. Le persone possono anche scoprire i giochi cercando nella casella di ricerca di Messenger o sul News Feed di Facebook, dove possono giocare da soli o sfidare gli amici su Messenger. I giochi su Messenger sono i primi ad essere lanciati sulle esperienze di gioco cross-platform dei nuovi Instant Game su Facebook.

Social, divertenti e competitivi, i giochi su Messenger includono classifiche a punteggio, chat e conversazioni di gruppo per poter sfidare, celebrare e congratularsi con gli amici vincitori.

Il miliardo di persone che ogni mese usa Messenger per connettersi, chiacchiera e condivide contenuti in tanti modi. Lo fanno inviando adesivi quando le parole non sono abbastanza, interagiscono con gli Instant Video per condividere sorrisi con la propria mamma dopo una giornata fantastica o per una rapida chiamata vocale agli amici per avvertirli del ritardo. Ora le persone possono connettersi e sfidarsi giocando ai loro giochi preferiti. Crediamo che questo sia solo l’inizio per i giochi su Messenger – siamo alla ricerca di nuovi contenuti da aggiungere e di nuovi modi per giocare.

Comincia a giocare!

LifeKase: gestisci il tuo patrimonio digitale

Conserva, organizza e affida la tua storia

Uno spirito libero lo definirebbe un diario di viaggio, una mamma come il luogo per conservare le foto dei bambini fin dai primi  passi, un uomo d’affari come una cassaforte in cui conservare informazioni importanti, una ragazzina sognante come un diario segreto, una nonna come il suo libro delle ricette. Non importa chi sei, quello che conta è cosa fai nella vita. Ognuno di noi ha una storia, qualcosa da raccontare. Su Lifekase puoi creare le tue storie ed affidarle alle persone della tua vita, oggi e in futuro. Rendi infinita la tua vita digitale.

Conserva i tuoi ricordi nel tempo

Lifekase è l’innovativa piattaforma cloud per la gestione, l’organizzazione e la condivisione del tuo patrimonio digitale, cioè del contenuto digitale prodotto, condiviso sui social media o conservato sui tuoi dispositivi durante tutta la tua vita.
Crea in maniera semplice e divertente le tue storie di vita digitale. Con le Storie potrai rivivere le tue avventure o semplicemente riportare alla mente vecchi ricordi da condividere con qualcuno.

Ogni storia può essere privata o condivisa con le persone selezionate, che potranno arricchirla, commentarla e rivederla in qualsiasi momento. Le tue storie sono custodite in un luogo sicuro Consegna solo a chi vuoi le chiavi digitali per accedere

Con Lifekase puoi programmare la consegna delle chiavi digitali per le tue lifestory ad uno o più beneficiari in un tempo o in un luogo da te stabilito. Tutte le emozioni e i ricordi racchiusi nella tua vita digitale potranno essere tramandati ad amici e generazioni successive in modo da rendere tutto ciò che hai vissuto eterno.

Exit mobile version

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi