Avete un hobby o una passione? StayDo è quello che fa per voi.
StayDo – www.staydo.it – è il nuovo motore di ricerca per viaggi decisamente su misura grazie al quale organizzare una vacanza – un giorno, un weekend o qualche giorno in più – a partire dalle attività che amate o da quelle che vi piacerebbe provare. Da soli, in famiglia, con gli amici.
Dimenticate i soliti pacchetti preconfezionati. Grazie a StayDo basta un click per trovare, personalizzare e prenotare un hotel o un Bed&Breakfast in abbinamento a corsi e attività di ogni tipo: sport, musica, artigianato, cucina, danza, cultura, astronomia,…
Volete trascorrere un weekend a Torino e cogliere l’occasione per seguire un corso di fotografia? Scoprire le colline del Monferrato e abbinare un seminario Tantra per risvegliare l’energia vitale? State organizzando un weekend nelle Langhe e volete approfittarne per frequentare un corso di difesa personale oppure un corso di cucina? Collegandovi a StayDo troverete ciò che fa per voi.
Si può partire a costruire la propria vacanza scegliendo la zona o la struttura e scoprire quali attività si possono frequentare in abbinamento al soggiorno oppure scegliere un corso o un’attività e abbinare una struttura nei paraggi. L’interfaccia è semplice e facilmente navigabile. E in pochi minuti l’utente è in grado di pianificare una vacanza su misura.
Fuori dalle solite rotte, lontano dai classici itinerari turistici, diverso da un’offerta standardizzata: StayDo offre l’occasione di visitare piccole città e aree rurali in modo nuovo e coinvolgente e di praticare attività divertenti e particolari.
A 6 mesi dal lancio l’offerta del portale si concentra in Piemonte, con una rete particolarmente attiva su Monferrato, Astigiano, Alessandrino, collina e provincia di Torino, Langhe e Roero; le zone sono in rapido aumento e presto sarà possibile scegliere un itinerario anche in altre aree del Piemonte oltre che direttamente a Torino. Nel corso del 2017 StayDo proporrà il proprio modello di servizio anche in altre regioni italiane.
Gli istruttori che collaborano con StayDo sono in continuo aumento e sono oltre 80 i corsi disponibili.
StayDo è una start up, incubata all’interno dell’incubatore 2i3t e inserita all’interno del programma Torino Social Innovation del Comune di Torino.
Nasce da un’idea di Paolo Pastorino, professionista nel mondo delle telecomunicazioni, esperto in sviluppo prodotto e marketing che dopo un passato da consulente dietro una scrivania ha fatto della sua passione per i viaggi e della voglia di scoprire un nuovo lavoro. Nata nel 2016, oggi StayDo dialoga con le amministrazioni locali e collabora con Camera di Commercio di Torino, Regione Piemonte, Comune di Torino, Città di Asti, Reseau Entreprendre Piemonte, ATL Asti, ATL Alexala e Città di Chieri.
L’idea è che, al di là delle storiche rotte turistiche, c’è un mondo molto interessante che spesso non ha la forza di farsi conoscere. Fare rete rappresenta quindi un’opportunità preziosa di sviluppo. StayDo rappresenta infatti un’opportunità preziosa per le strutture ricettive che vogliano promuoversi sul territorio differenziandosi con un’offerta innovativa e per i liberi professionisti, gli istruttori e gli insegnanti che possono proporre le proprie attività sul portale creando nuove occasioni di business. StayDo è un portale di incontro tra domanda e offerta, incrocia i desideri degli utenti, le location delle strutture affiliate e le proposte degli insegnanti specializzati. I viaggiatori vivono la propria esperienza di vacanza personalizzata, il territorio e le strutture offrono turismo di qualità e i liberi professionisti si propongono in maniera nuova. Un’occasione per riscoprire le eccellenze dei luoghi, creare nuove possibilità lavorative, strutturare un tessuto sociale più coeso e fare rete sfruttando la rete.
www.staydo.it – il portale delle vostre prossime vacanze.
La piattaforma, partner di Polihub e Websim Intermonte, è la prima in Italia a promuovere questo tipo di operazione.
La piattaforma di equity crowdfuding CrowdFundMe va alla conquista del suo mercato di riferimento, dove detiene il primato del numero di investitori (1042, pari al 40% del totale italiano) e lancia una raccolta di capitali da 150mila euro a favore del proprio portale, con l’obiettivo di diventare leader di un settore che sta crescendo a ritmi esponenziali e che in Italia ha registrato nei primi 5 mesi del 2017 un + 120% sul medesimo periodo del 2016, per un valore di 3,27 milioni di euro (dati Crowdfunding Buzz). L’operazione vedrà coinvolta anche Websim – divisione di Intermonte SIM specializzata nella produzione di analisi e informazioni su società quotate in Italia e all’estero – per la divulgazione dell’offerta presso gli investitori retail che operano online.
Forte dei numeri che attestano nei primi sei mesi del 2017 una raccolta fondi di circa 2 milioni di euro, 19 campagne di crowdfunding all’attivo, con 12 startup finanziate, un investimento medio di 1.700 euro e oltre 1000 investitori (la cifra più alta raggiunta da un portale italiano), CrowdFundMe, che è stata tra le prime piattaforme italiane a introdurre la procedura per eseguire online l’intero processo di investimento MIFID ONLINE o Clicca&Investi, ora propone una raccolta di crowdfunding per potenziarsi ed espandersi.
Dal giorno 19 giugno, collegandosi al sito di CrowdFundMe (https://www.crowdfundme.it/projects/crowdfundme/) sarà possibile contribuire, con un chip minimo di 250 euro, alla raccolta di capitali rivolta a investitori retail e professionisti e che punta a un primo obiettivo di 150mila euro. I fondi saranno impiegati per incrementare il bacino d’investitori, selezionare i migliori progetti e realizzare un mercato per la facilitazione di compravendita delle quote emesse dalle startup.
“Sulla scia delle ottime performance europee: 245 milioni di sterline nel Regno Unito nel 2015 e 133 milioni di euro in Francia nel primo trimestre dello stesso anno, il settore dell’equity crowdfunding sta finalmente decollando anche in Italia e noi abbiamo intenzione di rivestire un ruolo da protagonisti.- dichiara Tommaso Baldissera Pacchetti, amministratore delegato e fondatore nel 2015 di CrowdFundMe– Ci mettiamo in gioco in prima persona, consapevoli della fiducia conquistata nel mondo della finanza e dell’economia, con l’offerta uno strumento innovativo e pratico, che necessita soltanto di un PC, per la diversificazione del portafoglio
Tra i punti di forza di CrowdFundMe ci sono anche e soprattutto le partnership con Polihub, l’incubatore del Politecnico di Milano e Websim che collabora con la piattaforma per aumentare la conoscenza degli investimenti alternativi presso gli investitori retail che operano online. Intermonte stima che la platea dei potenziali investitori privati coinvolgibili nell’equity crowdfunding sia di almeno 1 milione di persone, tante quanto quelle che quotidianamente hanno accesso alle informazioni e alla ricerca di Websim.
“La collaborazione con CrowdFundMe ci sta dando soddisfazioni – commenta Fabrizio Barini, head of business development di Intermonte SIM– e siamo contenti di avere accompagnato il percorso di sviluppo della società che ora si apre al mercato dopo avere aiutato numerose startup a fare altrettanto. Registriamo un tasso di crescita costante dell’interesse dei nostri investitori per operazioni di equity crowdfunding. Trova quindi conferma la stima di 1 milione di privati come bacino potenziale di investitori in startup attraverso questo strumento di finanza innovativa”.
Intermonte SIM, fondata nel 1995 dall’attuale management che opera insieme da oltre 20 anni, è la principale investment bank indipendente in Italia. Punto di riferimento per gli investitori istituzionali italiani ed internazionali. Più di 450 investitori istituzionali italiani ed esteri e numerose aziende quotate si servono della consulenza dei professionisti di Intermonte SIM.
Websim, fondata nel 2000, è la divisione di Intermonte SIM specializzata nella produzione di analisi e informazioni su strumenti finanziari destinati a investitori retail. Websim raggiunge quotidianamente oltre 1 milione di investitori attraverso le piattaforme di trading online partner e 4 milioni di pagine viste al mese attraverso i portali www.websim.it, www.websimaction.it e quelli dei partner: Linkiesta, BeBeez,Trendoline e Vedogreen.[amazon_link asins=’8875242569,8868950030,B00HQ7JZOM,886896063X,B00I0H5XOS’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’9e8af1aa-54e1-11e7-b87a-db7fa7bca776′]
Ford apre oggi a Londra lo Smart Mobility Innovation Office, uno spazio dedicato all’interno del quale continuare attivamente il percorso di ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la mobilità delle grandi realtà urbane europee.
Il nuovo Smart Mobility Innovation Office vedrà all’opera un team di tecnici altamente qualificati in grado di relazionarsi agevolmente alle grandi realtà aziendali operanti nelle aree del digital, ai migliori atenei universitari e ai partner che già collaborano con l’Ovale Blu perseguendo l’obiettivo di sviluppare soluzioni di smart mobility in grado di soddisfare le esigenze delle principali città d’Europa.
“Scegliere di allocare il nostro team nella culla dell’innovazione nel campo della mobilità a Londra, è fondamentale per accelerare l’apprendimento e lo sviluppo di nuove tecnologie. La sede in Here East ci permetterà una maggiore collaborazione e soprattutto di applicarci nello sviluppo di soluzioni dettate dal così detto pensiero out of the box, assolutamente necessarie per affrontare le sfide della mobilità futura”, ha dichiarato Steven Armstrong, Vice President e President of Europe, Middle East and Africa, Ford Motor Company, durante la cerimonia di apertura della London Tech Week.
“Questa sarà, inoltre, la posizione ideale da un lato, per mettere in campo nuovi progetti con i nostri partner e, dall’altro per entrare in contatto con i migliori talenti londinesi nel campo del digitale. Aspetti entrambi fondamentali nel nostro percorso come leader globali nello sviluppo di soluzioni per la mobilità”.
La nuova sede situata nel Here East Campus, Queen Elizabeth Olympic Park, avrà la capacità iniziale per ospitare circa 40 tecnici e sarà aperta entro la fine di quest’anno. La scelta di posizionare la struttura a Londra consentirà all’Ovale Blu di avvicinarsi ai centri dove sono effettuate sperimentazioni all’avanguardia, incluso il lancio del progetto Cleaner Air for London, relativo ai Ford Transit Hybrid Plug-in, che inizierà sempre entro quest’anno. L’esclusivo circuito privato che si trova all’interno di Olympic Park potrà essere, inoltre, utilizzato per futuri test.
Gavin Pool, CEO di Here East ha dichiarato: “Here East è una location unica nel mettere a disposizione gli spazi e le infrastrutture necessarie agli imprenditori, alle aziende globali e al personale accademico, consentendo loro di riunirsi e collaborare per sviluppare progetti innovativi. La decisione di Ford di entrare a far parte della nostra comunità di sviluppatori, start-up e specialisti in tecnologie innovative, nell’ambito del suo impegno per lo sviluppo di soluzioni di smart mobility, è un emozionante evoluzione per l’intero campus”.
Il campus è anche sede dell’Università di Loughborough, già partner di lunga data di Ford e uno dei centri di ricerca più avanzati del Regno Unito, così come l’Advanced Propulsion Center (APC), con cui Ford ha collaborato per il progetto di ricerca relativo ai propulsori e, quest’anno, per lo sviluppo del Transit Hybrid Plug-in. Anche il nuovissimo Centro di Innovazione Plexal e l’UCL Robotics hanno scelto di stabilire le loro sedi in Here East.
Il nuovo Smart Mobility Innovation Office di Londra si aggiunge ai centri già esistenti di Ford Smart Mobility a Dearborn e Palo Alto e va ad integrare la rete mondiale di centri di ricerca e innovazione Ford, tra cui il RIC ad Aachen, in Germania.
Per la prima volta, dopo anni di contrazione, il mercato dei Media – che include Tv, Stampa, Radio e Internet – chiude nel 2016 in crescita (+3%) raggiungendo quota 15,8 miliardi di euro. Gli Internet Media, ossia la pubblicità online e la spesa degli utenti per contenuti Media fruiti su Pc, Smartphone, Tablet e Smart Tv connesse, crescono dell’11%.
L’Internet advertising tocca i 2,4 miliardi di € (+9%) e vale il 30% del mercato pubblicitario. Nel 2017 verso i 2,6 miliardi grazie a Video, Mobile e Native.
L’Internet advertising nel 2016 si conferma essere il secondo mezzo pubblicitario italiano con una quota pari al 30% del mercato, alle spalle della Tv (50%). A trainare la crescita del 2016 sono i Video, che superano abbondantemente i 500 milioni di raccolta e crescono del 41% rispetto al 2015; la crescita continuerà nel 2017 nell’intorno del +35%. Il mercato dell’advertising online risulta sempre più concentrato: gli Over The Top coprono ora il 67% degli investimenti pubblicitari online e si stima che varranno oltre il 75% già nel 2017. Cambiano le modalità di fruizione dei contenuti: la maggior parte dei Millennials preferisce ricercare contenuti specifici, indifferentemente da dove vengano trasmessi, mentre la maggioranza degli over55 è ancora legata al palinsesto televisivo.
Dopo diversi anni di contrazione – dal 2010 al 2014 – e un 2015 in stallo, il mercato italiano dei Media (pay e advertising) nel 2016 chiude in crescita (+3%) raggiungendo quota 15,8 miliardi di euro. L’incremento si deve principalmente alla Tv (+8%) e agli Internet Media, che fanno segnare complessivamente un aumento dell’11% per la maggior parte legato a un incremento dei ricavi pubblicitari. Se ci concentriamo sulla componente advertising,il mercato pubblicitario complessivo nel 2016 vale 7,75 miliardi di euro, in crescita del 4% rispetto al 2015. Con un valore di 2,36 miliardi di euro*, Internet si conferma il secondo mezzo pubblicitario con il 30% di share (rispetto al 29% dell’anno precedente), alle spalle della Televisione (50%, un punto sopra al 2015) e sempre davanti a Stampa (in calo dal 17% all’attuale 15% nel passaggio dal 2015 al 2016) e Radio (stabile al 5%). Nel 2017 prevediamo che il mercato dell’Internet advertising crescerà ancora con un tasso intorno al 10% e supererà così i 2,6 miliardi di euro; tuttavia, si rafforzerà ulteriormente il peso dei grandi Over The Top, che porteranno la loro quota dall’attuale 67% a oltre il 75%.
Questo è quanto emerge dai dati presentati dall’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano in occasione del convegno Internet Media: è ora di misurarsi!**
“Siamo al giro di boa per il mercatodella pubblicità online. Da quattro anni è ormai il secondo mezzo in Italia, ma proprio perché i numeri in gioco iniziano a essere significativi, è ora chiamato ad affrontare alcune prove per dimostrare la propria efficacia e il proprio impatto sugli obiettivi di business delle aziende. Le sfide più importanti riguardano il tema della misurazione, che passa sia attraverso l’identificazione di un sistema di currency riconosciuto e condiviso per la valutazione delle diverse iniziative pubblicitarie online, sia dalla risoluzione delle problematiche legate alla Media transparency, sia da una visione strategica delle imprese ad investimenti in marketing e comunicazione che contemplino a 360 gradi e in maniera integrata tutti i canali. Le aziende per crescere non possono infatti permettersi di non adottare un approccio customer centric e omnicanale” afferma Giuliano Noci, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano.
I formati pubblicitari online: crescita trainata dai Video, boom del Native La Display advertising nel 2016 cresce dell’11% e si conferma la componente dominante del mercato (58%) avvicinandosi ai 1,4 miliardi di euro. L’acquisto di visibilità nei motori di ricerca (Search) vale circa 730 milioni di euro e registra una crescita simile all’anno precedente (+4%), dimostrando da un lato di essere un comparto maturo, dall’altro di rimanere uno zoccolo duro nella pianificazione digital. Segue il formato dei Classified, che vale quasi 200 milioni grazie alla crescita dei nuovi portali verticali di annunci che ha più che compensato la contrazione dello storico leader di mercato, e il mondo dell’Emailadvertising, con un valore di circa 30 milioni. Il comparto con la maggiore crescita percentuale (+76%) è rappresentato dal Native (ossia gli elementi testuali/grafici/video all’interno di widget di raccomandazione, di flussi di news o di pagine di navigazione) che raggiunge nel 2016 i 30 milioni di €, grazie alla capacità di superare gli ad blocker e alle potenzialità di questi formati in termini di minor invasività e maggior engagement verso i consumatori.
All’interno della Display advertising, il Video advertising nel 2016 ha superato ampiamente i 500 milioni di euro, grazie in particolare alla crescita della raccolta pubblicitaria da parte degli OTT ma anche dei principali broadcaster. “La componente Video pesa già il 22% del totale Internet advertising e rappresenta il formato che nell’ultimo anno è cresciuto di più in valore assoluto; nel 2017 si prevede un’ulteriore crescita intorno al 35%, che la porterà a rappresentare oltre un quarto del totale Internet, grazie non solo alla raccolta all’interno delle piattaforme di Social network ma anche alla crescita di molti altri player e alla diffusione di nuovi formati out-stream a fianco di quelli in-stream” aggiunge Andrea Lamperti, Direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano.
Nel 2017 il mercato dell’Internet advertising crescerà con un tasso analogo a quello del 2016. Oltre che dai Video, un ruolo importante sarà svolto dai formati Classified, che anche nel 2017 cresceranno ad un tasso vicino al 10% grazie alla crescita dei portali verticali, e dal Native, in forte aumento anche nel 2017 (oltre il 50%).
La capacità di individuare formati pubblicitari sempre più efficaci e di sviluppare creatività ad hoc per il digitale sono due dei fattori critici di successo per lo sviluppo del mercato nei prossimi anni. “A questo si affianca la necessità di strutturare, all’interno delle imprese italiane, strategie evolute di misurazione delle performance della pubblicità e di valutare puntualmente il contributo del canale online ai risultati di business” dichiara Nicola Spiller, Direttore dell’Osservatorio Internet Media. “Lo stadio di maturità dei top spender, analizzati nel corso della Ricerca, alla misurazione delle prestazioni dell’advertising è molto variegato. Tendenzialmente gli attori che dispongono di touchpoint di conversione digitali (in particolare le aziende eCommerce) hanno introdotto strumenti e processi che supportano la misurazione integrata delle performance. Non stupisce che, in questo scenario in cui mancano standard di mercato, sia in termini di approcci alla misurazione sia in termini di metriche condivise, le aziende più evolute che hanno sviluppato modelli sofisticati (in termini di processi, strumenti, routine e cultura aziendale) considerino tali asset aziendali come un patrimonio in grado di generare vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti”.
Il mercato Internet advertising in base ai dispositivi: il Mobile raccoglie oltre un terzo del mercato pubblicitario digitale La raccolta pubblicitaria in larga parte avviene ancora su Pc, con un peso pari al 65% del totale. Lo Smartphone raggiunge un valore di 706 milioni di euro, in crescita del 54% rispetto al 2015 e con un peso pari al 30% dell’Internet advertising complessivo (era il 21% lo scorso anno); nel 2017 potrebbe crescere ancora oltre il 30%, arrivando vicino al miliardo di euro di raccolta. Nel 2016, come lo scorso anno, lo Smartphone è il device che ha il peso maggiore sulla crescita complessiva del mercato, compensando più che a sufficienza il calo su Desktop. Con il Tablet (solo App) che rimane marginale (5% del mercato pubblicitario online seppur in crescita del 36%), i canali Mobile raccolgono quindi oltre un terzo del mercato digital advertising. Basta però confrontare il peso della raccolta su Smartphone (il 30% appunto) con il tempo medio speso (il 64%) per capire come la monetizzazione dei canali alternativi al desktop sia ancora di molto inferiore allo spostamento di traffico dei consumatori.
Il Programmatic advertising verso i 400 milioni di € nel 2017 Il mercato del Programmatic advertising in Italia a fine 2016 vale 315 milioni di euro, con una crescita del 35% rispetto al 2015. L’incidenza sul totale Display advertising è passata dal 19% al 23%, mentre il peso sul totale Internet advertising dall’11% al 13%. Anche in questo caso una forte spinta proviene soprattutto dagli spazi Video, che dal 2016 sono stati venduti in maniera importante su queste piattaforme, arrivando a pesare circa il 30% del valore del mercato. Si stima che nel 2017 la categoria possa crescere nell’intorno del 25%, portandosi complessivamente attorno ad un valore di 400 milioni di euro, con un peso sul totale Display superiore al 25% e sul totale Internet advertising superiore al 15%.
Cresce la vendita di servizi online a pagamento, in particolare quella per gli abbonamenti ai contenuti Video, ma i valori assoluti sono ancora limitati Il mercato complessivo delle vendite di contenuti Media (Pay Tv, Stampa e Internet Media) nel 2016 vale poco più di 8 miliardi di euro, in leggera crescita (+2%) rispetto al 2015. La componente derivante da Internet si assesta a circa 160 milioni di euro (+42% rispetto al 2015); la market share dell’online rispetto alla vendita complessiva di contenuti Media rimane quindi marginale, pari a circa il 2% dell’intero mercato. Oltre metà (55%) della componente Internet fa riferimento alla spesa dei consumatori per i contenuti Video online (in SVOD, abbonamenti di contenuti Video On Demand) in crescita del 69%; il resto è suddiviso quasi equamente tra i ricavi legati alle news (il 23% del mercato), in crescita del 3%, e i ricavi per gli abbonamenti a servizi musicali (22%), in crescita del 40%. Anche per i contenuti premium sono quindi i Video online a trainare la crescita del mercato di riferimento.
La ricerca effettuata sui comportamenti del consumatore riguardante le attività online svolte sui diversi dispositivi (Pc, Tablet, Smartphone, Smart Tv) con particolare riferimento al mondo dei Video conferma i trend in atto. “L’utilizzo di servizi Video online sta affermandosi come modalità complementare ai mezzi tradizionali per tutte le fasce d’età” afferma Guido Argieri, Telco & Media Director di Doxa. “La maggioranza dei Millennials cerca un contenuto specifico, indifferentemente da dove venga trasmesso, mentre la maggioranza degli over55 si lascia guidare dalla programmazione televisiva. È interessante poi notare come l’utilizzo degli abbonamenti SVOD (Video on Demand online) come alternativa alle Pay Tv sia particolarmente diffusa nella ‘Generazione X’ (35-54 anni).
*Dati Osservatorio Internet Media Politecnico di Milano e IAB Italia **L’edizione 2016-2017 dell’Osservatorio Internet Media è realizzata con il supporto di BizUp & UpStory, comScore, Criteo, Digitalia ’08, Doxa, eBay, Gruppo Editoriale L’Espresso, Improve Digital, Mediamond, Netnoc, Publitalia ’80, Quantcast, Rai/Rai pubblicità, RCS, Rocket Fuel, RTI Business Digital, SHAA, Subito, Teads, Turbo, Weborama; Akamai/Mosaico, Discovery Italia, Quantum Advertising, TgAdv, WebAds
Business Data Analyst:
chi è, cosa fa e quanto guadagna
una delle figure più richieste del 2020
Ogni giorno, rispetto al passato, generiamo una quantità enorme di dati, il 90% in più solo negli ultimi due anni. I dati rappresentano una vera miniera per chi offre prodotti e servizi.
Ma questi dati hanno valore solo se siamo in grado di analizzarli, aggregarli e visualizzarli. Così l’esigenza di trattare le informazioni diventa sempre più una necessità condivisa, che prevede l’intervento di un professionista specifico: il Business Data Analyst, la seconda figura più ricercata dalle aziende. Secondo una recente ricerca realizzata da TAG Innovation School, in collaborazione con Cisco Italia e Intesa Sanpaolo su un campione di 550 piccole e medie imprese italiane, infatti il 50%delle PMI dichiara di volere assumere un esperto di analisi dei dati entro i prossimi 3 anni. Tra le tendenze del 2017, le aziende hanno deciso di investire maggiormente in Visualization, Cloud Data, Rich Content, Internet of Things, Sensor Data Driven e Intelligenza Artificiale.
Il Business Data Analyst è un professionista, non uno scienziato o un ricercatore, portatore di una serie di competenze che permettono alle aziende di sfruttare i dati per creare nuovi modelli di business e generare vantaggio competitivo sul mercato. Le sue analisi coprono trasversalmente tutti i reparti di un’azienda, trasformando i dati in informazioni comprensibili. Tra le skill maggiormente apprezzate dalle aziende troviamo Machine Learning, Data Visualization, Data Mining e Data Auditing e Testing.
Il Business Data Analyst è un mix sapiente di competenze gestionali, statistiche e comunicative. Comprende l’origine dei dati e le eventuali possibili distorsioni, analizza il flusso informatico delle informazioni grazie a una conoscenza tecnologica, legge i dati con metodi statistici al fine di identificare problemi di business e, infine, comunica con chiarezza alle varie aree aziendali i risultati.
Lo stipendio medio annuo è tra i più alti in assoluto con cifre che si aggirano tra i 30 mila e i 50 mila euro per una figura junior ma può arrivare fino 99 mila per una figura senior.Parlando di quote rosa, le donne Data Analyst sono il 41% contro un 59% di uomini.
Le aziende stanno comprendendo il valore degli esperti di analisi dei dati, grazie ai quali è possibile individuare degli actionable insight, cioè delle indicazioni su come sviluppare e orientare le proprie attività di business andando ad accrescere il proprio vantaggio competitivo. Per questo il Master in Business Data Analysis offerto da TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione digitale di Talent Garden, ha l’obiettivo di formare professionisti in grado di sfruttare la consistente mole di dati scaturita dall’impiego delle nuove tecnologie, ricavandone preziose indicazioni per l’assunzione di decisioni strategiche, operative e per la conduzione e la competitività delle aziende.
LE STARTUP METALIQUID E CIKALA VINCONO OBJECT RECOGNITION FOR A SMART CHECKOUT: CALL DI BRICOMAN ITALIA E DIGITAL MAGICS
Durante la giornata di pitch nel campus di coworking Talent Garden Milano Calabiana, i 9 finalisti hanno proposto i loro progetti alla Giuria composta dal management di Bricoman, di Groupe Adeo e di altre insegne della galassia Mulliez, come Bricocenter, Auchan, Decathlon
Le startup innovative Metaliquid, che utilizza tecnologie di deep learning e intelligenza artificiale per analizzare in real time contenuti audio e video per riconoscere azioni, persone, oggetti e relazioni tra di loro, e Cikala, che realizza sistemi e tecnologie nei settori del marketing di prossimità e del proximity sharing per i mercati B2B e B2C, si sono classificate, rispettivamente, al primo e al secondo posto, alla Call for Innovation con focus sull’OBJECT RECOGNITION FOR A SMART CHECKOUT.
La Call for Innovation lanciata da Bricoman Italia, il più grande specialista di prodotti tecnici professionali per la costruzione e la ristrutturazione della casa, con 17 negozi e oltre 2.300 collaboratori, presente inoltre in Spagna, Francia e Polonia con più di 70 negozi e 10.000 collaboratori e da Digital Magics, il più importante incubatore di startup focalizzato sui temi del Digital Made in Italy, aveva l’obiettivo di scoprire nuove soluzioni tecnologiche per migliorare e velocizzare i processi di pagamento presso le casse dei punti vendita Bricoman.
La giuria di OBJECT RECOGNITION FOR A SMART CHECKOUT, formata da Bricoman Italia, Groupe Adeo, Bricocenter, Auchan, Decathlon e Digital Magics, ha scelto tra i 9 finalisti – selezionati fra le candidature inviate a http://objectrecognition.digitalmagics.com – le due startup che meglio hanno risposto, attraverso i loro progetti, agli obiettivi della Call for Innovation, assegnando un premio di 5.000 Euro a Metaliquid e un secondo premio di 2.000 Euro a Cikala. Oltre ai premi le due startup avranno l’opportunità di avviare una collaborazione industriale con Bricoman Italia, che si tradurrà inizialmente nell’esecuzione di un progetto pilota e successivamente nell’adozione della soluzione tecnologica innovativa in tutti i punti vendita. “L’Open Innovation si dimostra sempre più come la modalità più concreta e qualificata per portare innovazione nelle aziende più mature e consolidate. L’offerta di progetti innovativi ad alto contenuto tecnologico, di cui l’ecosistema delle startup italiane è ricco, rappresenta il fattore differenziale nella creazione di valore da entrambe le parti. – dichiara Layla Pavone, amministratore delegato di Digital Magics per l’industry innovation – Le aziende, come nel caso di Bricoman Italia, possono scoprire e adottare in tempi rapidi nuove soluzioni tecnologiche ad alto valore aggiunto per migliorare i processi oppure introdurre nuovi servizi e prodotti, le startup possono beneficiare di un partner più solido che le aiuti nella loro crescita e nello sviluppo del business. Infatti, il risultato di questa seconda Call for Innovation, da noi organizzata per Bricoman Italia, si tradurrà nella possibilità di sviluppare un progetto pilota con entrambe le startup vincitrici”.
“Siamo molto felici di avere convinto Bricoman Italia con la nostra soluzione di riconoscimento del prodotto in tempo reale. – ha dichiarato Simone Bronzin, co-fondatore e CEO di Metaliquid – La tecnologia di Metaliquid è stato il naturale percorso dalla nostra esperienza nel machine learning applicato ai big data e nel settore dell’intelligenza artificiale e pur nascendo come soluzione per l’analisi in real time dei media nel mondo del broadcast, abbiamo sviluppato il sistema perché fosse scalabile e agile in modo da poter trovare applicazioni di alto livello anche in altri settori in cui la computer vision ha un business value elevato.
Essere stati scelti da Bricoman Italia in questa Call per soluzioni che possano snellire il processo di ‘checkout’ rappresenta per noi la conferma del nostro lavoro e l’opportunità di lavorare a un progetto stimolante al fianco di un gruppo che crede nel valore dell’innovazione”. “Interfacciarsi con i gruppi dirigenziali di marchi internazionali è stata un’esperienza entusiasmante e stimolante – afferma Augusto Casillo, fondatore e CEO di Cikala – ringrazio Bricoman Italia e Digital Magics per l’opportunità concessa al mio Team e faremo di tutto per presentare entro i prossimi 30 giorni un prototipo di ‘Smart Checkout’ con tutte le caratteristiche tecnologiche richieste durante la Call”.
Kaspersky Lab ha diffuso l’ultimo report relativo ai rilevamenti effettuati sui PC utilizzati dai bambini. Dall’indagine è emerso che, rispetto a un anno fa, è minore il numero di accessi tramite PC dei bambini di tutto il mondo a contenuti per adulti, giochi e siti di comunicazione online. Al contrario, è stato rilevato un numero maggiore di accessi a siti web con informazioni su droghe, alcol e tabacco. Quest'ultimo tema è di particolare interesse per i bambini dell'America Settentrionale, dell'Oceania e dell'Europa occidentale.
Il report ha analizzato un periodo di 12 mesi, da maggio 2016 ad aprile 2017, utilizzando i dati rilasciati in forma anonima dalle soluzioni di Kaspersky Lab per PC Windows e Mac che avessero attivato il modulo di Parental Control e ha considerato il numero di visite o tentativi di visita a siti web con contenuti potenzialmente dannosi che rientrano nelle sette categorie più popolari delle 14 preimpostate*: siti di comunicazione online (come social media, siti di messaggistica ed email); alcool, tabacco e narcotici; giochi per PC; software, audio e video; e-commerce; linguaggio esplicito; contenuti per adulti.
I bambini hanno consultato siti di comunicazione online nel 61% dei casi, rispetto al 67% dei 12 mesi precedenti (da maggio 2015 ad aprile 2016). Per quanto riguarda i giochi, invece, la percentuale è scesa al 9% (dall’11% dell’anno precedente), mentre i siti web per adulti ora rappresentano l’1,2% rispetto all'1,5%. Diversa è la situazione per quel che riguarda le visite a pagine contenenti informazioni su droga, alcol e tabacco, che rappresentano oggi il 14% dei rilevamenti (9% nel precedente periodo di analisi). Anche l'interesse per le pagine con software, audio e video è aumentato: il 6% contro il 3%.
“Stiamo vedendo un significativo spostamento delle attività online dei bambini dai computer ai dispositivi mobile. Oggi, i più giovani usano i PC solamente per visitare siti a cui non è possibile accedere via app o la cui consultazione è più semplice da uno schermo di dimensioni maggiori. Questo potrebbe spiegare il calo della percentuale di siti di comunicazione aperti da computer, mentre cresce il numero delle pagine con contenuti legati ad alcol, tabacco e droghe. Il calo della percentuale relativa ai giochi, invece, non significa che i bambini giochino meno al PC, ma che tendono a scegliere pochi siti e tornare sempre su quelli, trascorrendovi anche diverso tempo”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.
Il report mostra, inoltre, che i bambini che usano maggiormente i siti di comunicazione sono quelli che vivono nel mondo arabo, dove l’89% dei rilevamenti è legato a questa tipologia di siti. I bambini del Nord America, al contrario, li visitano meno di tutti: solo nel 28% dei casi. Al contrario, i siti che contengono informazioni su droghe, alcol e tabacco sono i più popolari in Nord America (32%), Oceania (30%) ed Europa orientale (26%), mentre i bambini arabi sono coloro che li visitano di meno (3% dei casi). Le percentuali relative ai giochi per computer sono simili: sono più popolari in Nord America (20%), Oceania (20%) ed Europa orientale (18%) e meno nel mondo arabo (2%). L’estremo oriente** si distingue, invece, per i siti di e-commerce, che rappresentano il 13% dei rilevamenti, mentre la media globale è del 5%. Inoltre, i bambini di questa regione visitano siti e per adulti o da cui scaricare software più dei loro coetanei degli altri Paesi.
I bambini dell’Europa occidentale trascorrono la maggior parte del tempo su siti di comunicazione, che rappresentano il 33,5% dei rilevamenti, percentuale che sale significativamente quando si considera solamente i bambini italiani, raggiungendo il 56,8%. Chiudono la Top3 per l’Europa occidentale i siti che contengono informazioni su alcol, tabacco e droghe (26,1%) e i giochi per computer (17,7%). L’Italia si distingue a livello globale per quanto riguarda i siti di audio, video e software, posizionandosi in seconda posizione con il 15% dei rilevamenti. Questa categoria comprende siti per ascoltare musica e guardare video e film online (come YouTube), ma anche quelli per scaricare applicazioni, file torrent e altro ancora.
Le soluzioni Kaspersky Total Security e Kaspersky Internet Security includono un modulo di Parental Control per aiutare gli adulti a proteggere i loro bambini dalle minacce online e bloccare i siti e le app dai contenuti inappropriati. Kaspersky Lab offre, inoltre, la soluzione Safe Kids, che consente di monitorare ciò che i bambini fanno, vedono o cercano online su tutti i device – compresi i dispositivi mobile – e ottenere consigli utili su come aiutarli ad avere una navigazione sicura.
*14 categorie di siti che possono essere bloccate dal modulo di Parental Control delle soluzioni di Kaspersky Lab: contenuti per adulti; alcol, tabacco e droghe; giochi per PC; e-commerce; linguaggio esplicito; scommesse, lotterie e concorsi a premi; reindirizzamento di query HTTP; siti di comunicazione; ricerche di lavoro; siti di news; religione e associazioni religiose; software, audio e video; violenza; armi, esplosivi e fuochi d’artificio.
**L’estremo oriente, in questo report, include Cina, Singapore, Hong Kong, Macau, Taiwan, Giappone e Corea del Sud.
La startup ha creato il Sound Emotion, tecnologiache permette di far parlare una fotografia attraverso un effetto sonoro che la rappresenta
SoundsOfThings (SoT), startup innovativa nel settore del marketing emotivo ha lanciato una campagna di equity crowdfunding sul portale StarsUp per consentire alla sua comunità di diventare parte integrante del suo progetto, che si prefigge di lanciare un innovativo servizio multimediale per comunicare: il Sound Emotion. I sostenitori di SoundsOfThings entreranno nel capitale sociale (“equity”) della società, condividendo in tal modo l’impresa con i soci già esistenti .
L’Italia è stato il primo paese nel 2012 a dotarsi di un regolamento specifico per l’equity crowdfunding che si distingue dagli altri modelli di crowdfunding in quanto assegna una quota di partecipazione della startup innovativa a chi contribuisce a finanziare il progetto. L’utilizzo di questo strumento, che in Europa continentale sta raddoppiando i volumi di anno in anno, sta iniziando ad attecchire anche in Italia dove sono già stati raccolti oltre 10 milioni di euro sotto la stretta vigilanza della Consob[1], di cui ben 2 milioni tra gennaio e marzo 2017[2].
SoundsOfThings è il primo social network e piattaforma marketing che permette di comunicare in ogni canale e media disponibile grazie al Sound Emotion: uno strumento di comunicazione completamente nuovo che attinge dalla forza visiva dell’immagine e dalla forza emotiva del suono, associando ad ogni fotografia un suono che rappresenta l’immagine stessa. Ogni singola persona può creare un Sound Emotion: basta scattare una foto con l’app di SoT, disponibile a breve per dispositivi iOS e Android, che combinerà l’immagine con il suono di sottofondo per dare vita al Sound Emotion.
“L’idea di SoundsOfThings (SoT) è iniziata dall’esperienza, come utilizzatori dei social network ci siamo accorti che le immagini e i video non erano più sufficienti per comunicare, ma che c’era bisogno di un contenuto più coinvolgente che potesse far leva sulle emozioni delle persone,” ha dichiarato Germano Marano, CEO e presidente di SoundsOfThings.
“Il Sound Emotion – ha proseguito Marano – nasce per riempire questa lacuna. Non è un’ immagine e non è un suono, è qualcosa di più di entrambi; ha bisogno dei nostri ricordi per essere completato, lo possiamo creare attraverso una App ma siamo noi gli autori del contenuto, partecipiamo alla sua creazione in modo tale che il suono che emergerà dalla fotografia che abbiamo scattato, non sarà distaccato da lei, ma sarà il suono di quella fotografia, di quell’oggetto che sta di fronte alla nostra camera”.
SoundOfThings vanta già una comunità di oltre 118mila iscritti sull’account ufficiale Instragram. La raccolta fondi contribuirà allo sviluppo della tecnologia e al lancio ufficiale dell’app su dispositivi iOS e Android previsto per ottobre 2017. La campagna di equity crowdfunding, che ha come obiettivo di raccogliere 160.000€, si è aperta mercoledì 17 maggio e terminerà il 15 Settembre. Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina ufficiale su Starsup. (http://www.starsup.it/project/soundsofthings).
Starsup è la prima società che ha ottenuto dalla Consob l’autorizzazione per la raccolta di capitali di rischio on-line per startup innovative ed è, ad oggi, leader di mercato per numero di offerte pubblicate ed ammontare raccolto.[3]
“Nel nostro paese- ha dichiarato Matteo Piras, presidente di StartSup- ci sono tantissimi eccellenti imprenditori con idee valide che però non riescono a trasformarsi in impresa per il mancato accesso ai capitali e, allo stesso tempo, molti investitori che finanzierebbero con entusiasmo un’impresa innovativa ma non sono a conoscenza di questo genere di iniziative. Il nostro portale nasce per mettere in contatto questi due soggetti ed offrire a nuove iniziative d’impresa stimolanti la giusta visibilità ed un sostegno finanziario adeguato”.
“Siamo felici di ospitare sul nostro portale la campagna di SoundsOfThings perché il team è fortemente motivato a realizzare su larga scala un progetto innovativo nel mondo dei social network e quindi può attrarre chiunque sia alla ricerca di opportunità d’investimento che, a fronte di un elevato rischio di insuccesso, possono restituire enormi rendimenti, come ci insegnano i casi più famosi”, ha concluso Piras.
SoundOfThings è business globale che vuole rappresentare l’innovazione nel settore della comunicazione, della socializzazione e del marketing e che consente ai brand di interagire in maniera più coinvolgente con i consumatori grazie al Sound Emotion.
SoundOfThings
SoundsOfThings è una startup innovativa con sede centrale a Roma ed uffici operativi a Milano e nel Regno Unito a Londra ed è formata da un team di 9 persone , 4 delle quali residenti nel Regno Unito.
SoundsOfThings (SoT) è un social network dove comunicare attraverso i Sound Emotions e allo stesso tempo una piattaforma marketing nata per dare la possibilità alle aziende di raccontare se stesse e i propri prodotti attraverso i Sound Emotions; facendolo coinvolgeranno noi tutti come mai prima d’ora è stato possibile.
Per maggiori informazioni su SoundsOfThings e sul suo funzionamento potete visitare il sito ufficialewww.soundsofthings.com
StarsUP
Il portale StarsUp è gestito dalla StarsUp s.r.l., costituita a luglio 2013, con sede a Livorno. StarsUp s.r.l. è la prima società ad aver ottenuta l’iscrizione al registro dei portali on line per la raccolta di capitale di rischio da parte di start-up innovative e PMI innovative, istituito dalla Consob. La società svolge la propria attività su tutto il territorio nazionale ed ha sviluppato, in questi primi anni di attività, una consolidata esperienza di mercato ed un eterogeneo e qualificato network istituzionale e professionale.
Da venerdì 30 Giugno 2017 ore 16,00 fino a domenica 2 luglio si svolgerà la più grande startup-competition al mondo, ospite di Na.Gio.Ja, centro giovanile polifunzionale del quartiere Soccavo e patrocinata dall’Assessorato ai Giovani, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli.
La maratona di 54 ore, dopo due anni, torna a Napoli con il format ideato dallo statunitense Andrew Hyde. Durante l'intero weekend gliiscritti si cimenteranno sul tema "Smart Cities" (le Città Intelligenti), scelto per stimolare la creazione di idee imprenditoriali innovative che risolvano questioni tipiche della cultura urbana.
“Le smart cities sono una grande opportunità di crescita e sviluppo economico” dice l’organizzatore Antonio Russolillo,
“L’obiettivo di una smart city è migliorare la qualità di vita e di lavoro dei cittadini riducendo gli sprechi e utilizzando tecnologie sostenibili. In questo senso va il mio impegno nell’organizzare un evento con focus sui problemi che viviamo quotidianamente e ai quali mi aspetto, soluzioni interessanti e innovative da tutti i partecipanti”.
L’evento è aperto a tutti (aspiranti imprenditori, sviluppatori software, progettisti, businessman, professionisti e studenti). Grazie al supporto dei migliori mentor coinvolti nell'iniziativa e agli ambienti appositamente progettati e allestiti, i partecipanti saranno chiamati a riflettere e produrre idee nei settori del trasporto, dell’energia, della comunicazione, della manutenzione, della pubblica amministrazione.
Interverranno in veste di speaker professori dell’Università Federico II di Napoli, tra i quali Antonio Pescapè e Valerio Pellegrini, imprenditrici, imprenditori e consulenti di alto profilo come Mary Franzese Cofondatrice & CMO @ Neuron Guard, Fabrizio Lapiello di CTO @012Factory e Roberto Castaldo CEO dell’Azienda 4 M.A.N. Consulting.
Come in tutte le gare i progetti realizzati saranno valutati da una giuria formata da rappresentanti della Pubblica Amministrazione, dell’Università, Giornalisti, Banche, Incubatori, Venture Capital e Imprenditori, che assegneranno i numerosi premi in palio alle startup più meritevoli.
DOPO ANTI PUBLIC È LA VOLTA DI EXPLOIT.IN: 593 MILIONI DI ACCOUNT COINVOLTI,
CON PASSWORD E ID ACCESSIBILI NEL DARK WEB.
SECONDO ANALISI YARIX, IL 45% DEI DATI NON È RICONDUCIBILE A ANTI PUBLIC
Immediata la segnalazione al Ministero dell’Interno da parte di Yarix, che sta collaborando
per la messa in sicurezza dei dati sensibili potenzialmente a rischio.
Istituzioni, infrastrutture critiche e aziende ancora nel mirino dei cyber criminali.
A pochi giorni dalla denuncia di Anti Public, la Cyber Division di Var Group ha segnalato al Ministero dell’Interno la presenza nel dark web di un nuovo data leak, noto come Exploit.IN. Un archivio di credenziali rubate in grado di fornire illegalmente le chiavi di accesso (password e ID) a circa 593 milioni di account, riconducibili ad aziende, istituzioni pubbliche, forze armate e di polizia, università e infrastrutture critiche in tutto il mondo.
Exploit.IN ha fatto la prima comparsa sulla piattaforma HIBP (Have I Been Pwned) lo scorso 5 maggio e, rispetto ad Anti Public, rappresenta un dump di dimensioni ancora maggiori. Fino alla denuncia di Yarix, le autorità non erano state allertate di questo nuovo rischio latente online.
Data la mole di dati da processare, non è ancora possibile stabilire se gli account presenti nei 2 leak siano relativi solo a utenti “vecchi”, datati, o se siano ancora in uso. Le prime rilevazioni effettuate dagli analisti di D3Lab indicano, tuttavia, che – malgrado una parziale sovrapposizione di dati con Anti Public – esiste in Exploit.IN un 45% di credenziali nuove, non emerse in data leak precedenti.
Una interpretazione dei fatti
Secondo Mirko Gatto, CEO di Yarix: “L’affioramento a distanza ravvicinata di dump di così vaste proporzioni ci dice molto del probabile modus operandi della cybercriminalità internazionale: dopo essere stati illegalmente acquisiti, i dump sono stati prima rivenduti/utilizzati tra organizzazioni criminali e successivamente pubblicati online, nell’intento di alimentare il caos”.
I rischi da fronteggiare
La magnitudo dei rischi che Exploit.IN e i recenti data leak possono implicare può essere di scala diversa. “Al momento, il rischio più elevato si chiama Credential Stuffing: coppie di username/password, acquisite illegalmente, vengono riversate automaticamente e in gran numero nei siti web, fino a trovare il match con un account esistente. A quel punto, il cybercriminale è dentro il sistema e può sfruttarlo per i propri scopi” – continua Gatto – “Nel peggiore dei casi, potrebbe materializzarsi un attacco informatico massiccio (in stile WannaCry) che renda manifesta una infiltrazione silenziosa, avvenuta nelle settimane precedenti alla nostra denuncia alle autorità. Siamo già al lavoro per evitare che si realizzi lo scenario estremo di attacchi simultanei alle istituzioni, alle aziende e a personaggi chiave del sistema politico ed economico”.
Soggetti a rischio e numeri
–Senato della Repubblica: 101 account presenti – 32 new entry
–Governo Italiano: 56 account presenti, tutti nuovi
–Camera dei Deputati: 18 account presenti – 6 new entry
–Palazzo Chigi: 48 account presenti – 17 new entry
–Finmeccanica: 21 account presenti – 5 new entry
“Anche nel caso di Exploit.IN, siamo i primi a far affiorare un archivio di credenziali trafugate, disponibili in chiaro nel dark web dai primi di maggio e capaci di arrecare danni seri ai gangli vitali del nostro sistema economico e istituzionale. Siamo orgogliosi di poter offrire un servizio al Paese, traducendo la nostra attività di cyber intelligence in strumenti concreti di contrasto alla criminalità informatica”, conclude Gatto.
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