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Biogas: da due startup nasce Jolly Cow, il microimpianto che “mima” l’apparato digerente dei bovini
Jolly Cow è un innovativo micro impianto che utilizza un processo biologico simile a quello dell’apparato digerente di un bovino per la produzione di biogas a partire da reflui zootecnici. È il frutto dell’attività di ricerca e sviluppo svolta in collaborazione tra NRE Research S.r.l. e POOPY3ENERGY S.r.l., due start up innovative insediate rispettivamente in AREA Science Park e nel BIC FVG di Trieste. Si tratta di una tecnologia adatta in particolare ai piccoli allevamenti bovini (minimo 50 capi in lattazione), che richiede un investimento minore rispetto a un impianto tradizionale per la produzione di biogas.
L’impianto – il cui primo esemplare è stato installato nell’Azienda Agricola Michele Pecile di Mereto di Tomba (UD) – trasforma reflui zootecnici in un prodotto finale nel quale il carbonio presente, che contiene la maggior parte dell'energia del substrato, viene reso disponibile attraverso un processo di ossidazione. Il processo biologico del micro Impianto Jolly Cow “mima” l’apparato digerente delle mucche, nel quale i villi intestinali rendono disponibile una grandissima superficie di scambio, consentendo di digerire giornalmente una quantità eccezionale di alimenti.
Un letto fisso di batteri all’interno dell’impianto offre l’ampia superficie di scambio necessaria. Il completo assorbimento del materiale organico produce una biomassa completamente digestata e igienizzata, grazie a un processo efficiente e stabile. Jolly Cow rappresenta un nuovo modo di produrre il biogas: grazie all’elevata efficienza è in grado di essere alimentato esclusivamente a reflui zootecnici con tempi di digestione estremamente veloci che permettono di ottenere una resa fino a due volte superiore rispetto ai tradizionali digestori, con costo di costruzione inferiore, maggiore disponibilità di calore, minori autoconsumi elettrici e un minore costo di manutenzione. Il micro impianto produce 20 kW elettrici e 35 kW termici, utilizzando per il suo funzionamento il 5% dell’energia prodotta.
Altra caratteristica interessante è che l’intero sistema, costruito in azienda, viene successivamente spedito ed assemblato con pochi interventi di posizionamento e connessione, facilitando le operazioni di installazione che richiedono pochi giorni.
Inoltre, grazie al sistema di omogeneizzazione, il liquame digerito attraverso il processo di mineralizzazione, oltre ad eliminare gli odori, si riduce in volume, diventando compost. Per l’allevatore, una minor quantità di residui da smaltire rispetto ad altri processi di degradazione. Il compost ottenuto è facilmente assimilabile per i terreni e per i vegetali, non risulta nocivo ai germogli. Permette quindi un importante risparmio di prodotti per la concimazione, mantenendo le percentuali dell’azoto nei limiti previsti dalla direttiva UE sui nitrati. Il processo di digestione anaerobica riduce il numero di agenti patogeni (es. colibatteri salmonella, ecc.) e praticamente annulla le capacità germinative degli erbicidi. Il residuo è sostanzialmente sterile e può efficacemente sostituire il concime minerale salvaguardando quindi le falde acquifere
Alternanza Scuola Lavoro: 100 studenti in classe a fare impresa nel digitale con Oracle Italia
Oracle Italia ha realizzato un progetto di Alternanza Scuola Lavoro, coinvolgendo quattro scuole superiori fra Roma e Milano, per un totale di 100 studenti. Un vero e proprio progetto di Responsabilità Sociale d’Impresa, coordinato dalle Risorse Umane di Oracle, ed estremamente attuale in quanto, oltre a essere allineato alle indicazioni ministeriali, rappresenta una prima risposta all’emergenza formativa rappresentata dalla mancanza di competenze digitali.
Non a caso i ragazzi hanno lavorato alla realizzazione di nuove idee di impresa attraverso le nuove tecnologie. Un percorso che si è svolto sull’arco di sei mesi fra novembre 2016 e maggio 2017.
Gli studenti sono stati accolti presso le sedi Oracle di Cinisello Balsamo (MI) e di Roma per una serie di incontri di formazione, abbinati ad attività di laboratorio, gestiti interamente da dipendenti dell’azienda che, su base volontaria, hanno attivamente partecipato al progetto con le scuole mettendo a disposizione le loro competenze, la loro esperienza e affiancandoli come Tutor nelle giornate di incontro e nelle attività di laboratorio.
Le classi coinvolte provengono dall’Istituto E. Breda di Sesto San Giovanni (MI), dall’I.T.C.S. Primo Levi di Bollate (MI), da liceo scientifico Primo Levi di ROMA e dal Liceo scientifico Cannizzaro di Roma. Tutte scuole che sono entrate anche a far parte del Programma Oracle Academy, l’iniziativa che mette a disposizione di scuole e università le tecnologie Oracle in particolare Java e Oracle database.
Scoprire le tecnologie che danno forma al futuro e trasformarle in idee innovative
Nel corso delle 80 ore di percorso, gli studenti hanno scoperto cosa sono, in concreto, le tecnologie e i trend che stanno guidando la trasformazione digitale – quali Big Data, Internet of Things, Machine Learning, Cloud, Security, Web Marketing – ma hanno anche acquisito competenze IT di base e sperimentato l’uso di linguaggi di programmazione come Java; a tutto questo si sono affiancati momenti di formazione dedicati al tema dell’imprenditoria digitale.
Nella fase finale della formazione, Oracle ha lanciato agli studenti una sfida: un hackaton che li ha visti lavorare in gruppi per sviluppare un’idea innovativa che sfruttasse le opportunità date dalle tecnologie scoperte durante il percorso, in particolare i big data, creando così un progetto di start up.
“Siamo veramente fieri del valore che questa esperienza ha generato” ha commentato Gabriela Bizzozero, Direttore delle Risorse Umane di Oracle Italia. “Il coinvolgimento, la collaborazione, l’entusiasmo hanno dato vita a dei lavori di livello impensabile. Si è assistito a una grande crescita non solo di competenze ma anche personale da parte di questi ragazzi, che hanno acquisito capacità importanti come avere fiducia nelle proprie capacità, rispettare gli impegni presi nei tempi previsti, sperimentare che essere parte attiva di un team è fondamentale per raggiungere i risultati. E’ stato difficile scegliere chi premiare: alla fine abbiamo scelto di far prevalere non soltanto la creatività dell’idea, ma anche il modo in cui hanno saputo valorizzare tutto quello che hanno appreso”.
I progetti premiati
Smart Food – team del Liceo Scientifico Stanislao Cannizzaro di Roma
Con Smart Food i ragazzi hanno ideato un’applicazione che propone di usare in modo intenso le opportunità di connettere dati da fonti diverse. Si tratta di una app che, collegata alle Fidelity Card in uso nelle catene della grande distribuzione, analizza gli acquisti fatti al supermercato e suggerire all’utente delle ricette da poter realizzare usandoli, curando anche aspetti salutistici come il conteggio delle calorie e il controllo relativo a eventuali allergie e intolleranze. L’applicazione si presenta anche come un ricettario, con la possibilità di scegliere se visualizzare le ricette in base alle preferenze o alla facilità di esecuzione, e si può prestare ad ulteriori sviluppi collegandola alla “lista della spesa”.
Life Belt – il wearable salvavita – Liceo Scientifico Primo Levi, Roma
LifeBelt è una vera e propria idea imprenditoriale, che i ragazzi hanno sviluppato immaginandone anche canali di comunicazione e vendita potenziali e realizzando uno spot video. LifeBelt è un “salvavita” per prevenire i rischi di un mancato soccorso in caso di malore, e dare all’utente anche un mezzo per monitorare il proprio stato di salute. In particolare, si propone di rilevare integrando sensori innovativi negli smartphone parametri quali il battito cardiaco, la pressione, la temperatura corporea. In questo modo, è possibile rendersi conto se qualcosa non va e lanciare un allarme, chiedere soccorso. L’idea è nata in particolare pensando ai giovani ma si presta a un utilizzo più vasto.
“Just B” e “Public Transport Data”: – team dell’Istituto Levi di Bollate. Con Just B i ragazzi hanno immaginato una app per acquistare online dai negozi della loro cittadina, con servizi come offerte personalizzate, raccolte punti etc. tipici dei programmi di fidelizzazione della grande distribuzione. I prodotti ordinati dai vari negozi sono raccolti e consegnati tutti insieme comodamente a casa. Un’idea nata per sostenere l’economia locale e il consumo di prodotti “a km0”, per la quale i ragazzi hanno anche pensato a un modello di monetizzazione (basato su una percentuale dell’ordine) e a come pubblicizzarla.
Con Public Transport Data, invece, un altro team della scuola ha pensato a un servizio per aggregare dati e informazioni sull’utilizzo dei trasporti pubblici locali, non soltanto a favore dell’utenza ma anche condividendo le informazioni con attività commerciali che vogliano usufruirne per creare comunicazioni e promozioni personalizzate e geolocalizzate nei confronti dei passeggeri.
Il progetto “Sponsy” presentato dall’Istituto Breda, infine, riguarda l’ambito della pubblicità online. I ragazzi hanno pensato a una piattaforma in cui gli utenti dei social network possano diventare, attraverso attività di condivisione e pubblicazione di contenuti di tipo promozionale, ottenendo in cambio punti utilizzabili per ottenere sconti, opportunità vantaggi dalle aziende aderenti alla piattaforma.
Un orientamento verso il futuro e modelli a cui ispirarsi
L’ultima tappa del progetto di Alternanza Scuola Lavoro è stata l’attenzione all’orientamento verso le scelte future, incentrata sul comprendere le proprie vocazioni, come attivarle e anche su come approcciare il mercato del lavoro oggi – senza tralasciare il tema della web reputation, che per i nostri giovani costantemente connessi è particolarmente importante conoscere. Inoltre, la scelta di coinvolgere figure professionali differenti all’interno dell’azienda nel percorso di formazione è stata fatta anche con l’obiettivo di presentare dei modelli di ruolo con cui confrontarsi per conoscere dai diretti interessati i percorsi di vita e professionali che li hanno condotti verso le loro professioni.
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About Oracle
The Oracle Cloud delivers hundreds of SaaS applications and enterprise-class PaaS and IaaS services to customers in more than 195 countries while processing 55 billion transactions a day. For more information about Oracle (NYSE:ORCL), please visit us at http://cloud.oracle.com.
Aumento di capitale di 400.000 Euro per Growish
Growish, PMI innovativa fintech leader in Italia nei pagamenti digitali di gruppo, ha chiuso un aumento di capitale da 400.000 Euro sottoscritto dal Club degli Investitori, il più grande network regionale di business angel in Italia e da Banca Sella Holding, a cui hanno partecipato anche i fondatori, gli investitori R301 Capital, venture firm tecnologica svizzera e Antonino Pisana, che avevano investito 500.000 Euro nel 2014, e il business angel Lodovico Rosnati.
Questa operazione permetterà a Growish di rafforzare la sua posizione sul mercato italiano, ampliare l’offerta con nuove soluzioni fintech e-wallet based e di social marketing B2C e B2B2C (rivolte a consumatori e aziende) – via API o piattaforma SaaS – per pagamenti di gruppo e liste regalo con convergenza multicanale (sia online che nei punti vendita) per i settori travel, retail, e-commerce, banking, sharing economy, community e donation e puntare sull’internazionalizzazione.
È stata fondata nel 2014 da Claudio Cubito (CEO), Domingo Sarmiento Lupo (CTO) e Digital Magics, business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana (simbolo: DM), che affianca la PMI innovativa con i propri servizi di accelerazione e incubazione per la crescita della società.
Potete leggere i dettagli di seguito
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StartUp Music Lab – Il progetto dell’Università Federico II, MIBACT e SIAE rivolto ai giovani artisti
Sono aperte le iscrizioni a StartUp Music Lab, il corso di perfezionamento gratuito rivolto ai giovani musicisti italiani promosso dal MIBACT e dalla SIAE nell'ambito del progetto “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura – Bando: Residenze artistiche e formazione 2016”, che avrà luogo presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università degli studi di Napoli Federico II, in collaborazione con l’Osservatorio Territoriale Giovani (OTG) e il Contamination Lab Napoli.
StartUp Music Lab, che vede il coordinamento scientifico del Prof. Lello Savonardo, intende proporsi come strumento di raccordo tra i giovani artisti, autori, interpreti ed esecutori, le imprese e le istituzioni culturali e creative, fornendo le chiavi interpretative e gli strumenti più efficaci per valorizzare le diverse forme di creatività giovanile al fine di promuovere nuove forme di imprenditoria culturale, anche attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali della comunicazione. Il corso si propone di formare, nei soggetti partecipanti, una cultura d’impresa in campo artistico, di sviluppare, valorizzare e ottimizzare capacità creative ed espressive al fine di misurarsi con il sistema musicale, discografico e produttivo italiano, l’industria creativa e culturale e tutto ciò che è indispensabile per diventare “imprenditore di se stesso”.
Il bando prevede la selezione di 15 artisti, autori, interpreti ed esecutori: 10 posti sono riservati agli autori/artisti/interpreti/
Il Bando scade il 5 Giugno 2017 ed è disponibile ai seguenti indirizzi: www.giovani.unina.
Il corso sarà presentato durante alcune iniziative promosse dal Dipartimento di Scienze Sociali:
giovedì 18 Maggio 2017 nell’ambito del ciclo di seminari #BitGeneration 2017, in occasione della presentazione del libro “Pino Daniele. Terra Mia” di Claudio Poggi e Daniele Sanzone, presso il Dipartimento di Scienze Sociali; lunedì 29 Maggio 2017 nell’ambito del Digital Music Forum 2017, presso il Complesso di San Marellino e Festo. Inoltre, venerdì 02 Giugno 2017, il prof. Lello Savonardo interverrà al seminario sull'industria culturale nell'era digitale, nell’ambito del Mates Festival, presso l’Ippodromo di Agnano, illustrando gli obiettivi formativi del corso e le modalità di partecipazione al Bando.
StartUp Music Lab sarà oggetto di un servizio televisivo, che andrà in onda Sabato 20 Maggio 2017 alle ore 13:30, su Rai 3, nel programma Mezzogiorno Italia.
PagoPA: pagamenti semplici, veloci e sicuri (e minori costi per lo Stato)
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Exit per MiSiedo, partecipata di P101: la start-up passa a Restopolitan
P101, H-FARM e i soci industriali 2night e Kisbo hanno sottoscritto un accordo per la cessione delle rispettive quote di partecipazione nella società MiSiedo a Restopolitan, società internazionale attiva nel settore dell’online restaurant booking. Il fondatore Simone Tomaello, come convenuto, resterà nella compagine proprietaria e alla guida del business nel mercato domestico italiano.
L’operazione rappresenta per P101 un’exit a meno di tre anni di distanza dall’investimento iniziale nel capitale della start-up.
MiSiedo, online platform per la prenotazione di tavoli in ristoranti di fascia medio-alta, è entrata nel portafoglio di P101 nel mese di luglio 2014 al termine del programma di incubazione “targato” H-FARM ed ha raccolto investimenti per complessivi euro 1,8 mln.
Restopolitan, società avviata in Francia nel 2006 e sponsorizzata nell’ambito del programma di sviluppo digitale promosso da Microsoft, è oggi una società leader nel settore dell’online reservation per ristoranti, con 300.000 utenti ed oltre 3.500 ristoranti convenzionati in Francia, Spagna e Lussemburgo.
L’operazione si inquadra in un più ampio programma di espansione di Restopolitan nei mercati dell’Europa mediterranea, e fornisce a MiSiedo l’opportunità di consolidare con i servizi aggiuntivi dell’offerta Restopolitan la base utenti e il network di ristoranti convenzionati.
“Questa operazione rappresenta il segno tangibile del dialogo sempre crescente tra l’Italia e i player internazionali,” afferma Andrea Di Camillo, Managing Partner di P101, “crediamo molto nelle potenzialità dell’Europa e specialmente dell’Italia di diventare nuovi centri nevralgici dell’innovazione digitale.” Anche Giuseppe Donvito, Partner di P101, sottolinea che “l’acquisizione di MiSiedo da parte di Restopolitan si colloca in un trend destinato a proseguire, ovvero il rafforzamento dell’Europa mediterranea come ecosistema delle nuove imprese tecnologiche.”
“Portare il Gruppo Restopolitan in Italia con MiSiedo è per noi una splendida opportunità. Ci sono tutti gli ingredienti per raggiungere lo stesso successo che abbiamo in Francia e Spagna: una rete di ristoranti di qualità, un database di utenti assidui e un team appassionato che condivide la nostra visione,” commenta Stéphanie Pelaprat, AD di Restopolitan.
Informazioni su P101
P101 eÌ un fondo di venture capital specializzato in investimenti in societaÌ digital e technologydriven. Nato nel 2013, con una dotazione corrente di quasi 70 milioni di euro e 26 societaÌ in portafoglio, P101 si distingue per la capacitaÌ di mettere a disposizione degli imprenditori di nuova generazione, oltre a risorse economiche, anche competenze e servizi necessari a dare impulso alla crescita delle aziende. Il fondo, promosso da Andrea Di Camillo – 15 anni di esperienza nel venture capital e tra i fondatori di Banzai e Vitaminic – e partecipato da Azimut, Fondo Italiano di Investimento e European Investment Fund, collabora con i maggiori acceleratori privati, tra cui HFarm, Nana Bianca, Boox e Club Italia Investimenti. Tra le partecipate: ContactLab, Cortilia, Tannico, Musement, MusixMatch e Borsa del Credito. Le societaÌ partecipate da P101 occupano oggi complessivamente oltre 500 risorse e generano un fatturato in costante crescita e giaÌ oggi superiore agli 80M annui. P101 prende il nome dal primo personal computer prodotto da Olivetti, negli anni ’60, esempio di innovazione italiana che ha lasciato il segno nella storia della tecnologia digitale.
Pianificatore di Viaggio Sygic Travel ora disponibile in 14 lingue
La guida di viaggio Sygic Travel è ora
disponibile in 14 lingue, tra cui l’Italiano. Grazie al recente aggiornamento sia i contenuti relativi ai viaggi che l’interfaccia utente (cioè l’intero menù e tutti i pulsanti dell’app) possono essere visualizzati in Polacco, Coreano, Cinese e Turco. Mentre l’applicazione iOS è scaricata soprattutto da utenti statunitensi, francesi e tedeschi, la versione Android è più popolare in Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Durante la stagione estiva oltre mezzo milione di persone utilizza l’applicazione ogni mese.
L’interfaccia utente e i contenuti di viaggi sono ora disponibili in 14 lingue: Inglese, Polacco, Coreano, Cinese, Turco, Francese, Spagnolo, Portoghese, Russo, Slovacco, Tedesco, Olandese, Italiano e Ceco. “Una delle ragioni principali che ci hanno spinto a tradurre l’applicazione è stata la continua richiesta da parte degli utenti. Di recente abbiamo rilevato un picco di interesse in tal senso dalla Turchia e dalla Polonia, dove l’applicazione Android è scaricata maggiormente, dopo Stati Uniti, Germania e Regno Unito,” dice Barbora Nevosádová, co-fondatrice e responsabile del settore Business Development della Sygic Travel. “Aggiungere nuove traduzioni fa parte dei preparativi che stiamo portando avanti in vista dell’alta stagione, durante la quale più di mezzo milione di persone utilizza l’applicazione ogni mese,” continua la Nevosádová.
Sia sulle app mobili che da computer la lingua viene impostata automaticamente basandosi sulle impostazioni di default rispettivamente del telefono e del browser. In media nell’azienda lavorano dieci traduttori alla volta; oltre all’interfaccia utente si occupano di tradurre anche le descrizioni turistiche dei monumenti più importanti. A causa del grande numero di attrazioni e altri punti di interesse, una parte significativa delle informazioni viene tradotta utilizzando fonti come Wikipedia o OpenStreetMap.
“Cyber boh” – dal 12 al 13 maggio a Bologna il più grande evento per scuole e famiglie sui pericoli del web
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Lessons learned: Multiply Labs, fondata da italiani nella Silicon Valley: le difficoltà di assumere talenti nella San Francisco Bay
Lessons Learned a cura di Federico Parietti, Cofondatore e AD di Multiply Labs, in collaborazione con l’ufficio studi di P101
Multiply Labs è una startup tecnologica che si situa all’incrocio tra robotica e farmaceutica. Costruiamo ed operiamo robot che possono stampare in 3D capsule su misura personalizzate, in grado di rilasciare l'esatta dose di farmaci negli esatti tempi di rilascio richiesti da un cliente. Stiamo iniziando dal mercato degli integratori: ad esempio, se un cliente ha bisogno di vitamina D e Omega3 al mattino e una carica di caffeina alcune ore dopo, i nostri robot possono confezionare in una sola pillola quotidiana questi specifici integratori in questo specifico ordine.
Abbiamo sviluppato la nostra tecnologia di base durante gli anni di studio al MIT di Boston e all'Università degli Studi di Milano. Le nostre pubblicazioni di ricerca sulle prestazioni di rilascio delle capsule stampate 3D hanno vinto numerosi premi internazionali, tra cui il “Best 2015 Paper Award” del Journal of Drug Delivery Science and Technology. Incoraggiati dalla potenzialità di questa tecnologia – che promette di realizzare, finalmente, farmaci personalizzati – nella primavera del 2016 abbiamo creato Multiply Labs. Il team fondatore include Federico Parietti (CEO), Alice Melocchi (CTO), Joe Wilson (capo prodotto) e Tiffany Kuo (responsabile marketing). Multiply Labs è stata ammessa nel 2016 al Summer Batch di Y Combinator, il principale acceleratore di startup nella Silicon Valley.
Recentemente abbiamo completato un aumento di capitale di $2,7 milioni, operazione guidata da P101 affiancata da una cordata di investitori privati. Durante la crescita di Multiply Labs abbiamo imparato molto: di seguito quelle che riteniamo essere le “lezioni” più preziose.
L’importanza e la difficoltà di assumere i migliori talenti nella Silicon Valley
Una startup tecnologica deve possedere tutte le competenze tecniche necessarie per creare il suo prodotto core, e deve anche fornire risultati a un ritmo molto più veloce di un'azienda tradizionale. Diventa quindi una priorità, nella fase di avvio della startup, assumere dipendenti dotati di talento, motivazione e tecnicamente competenti. Questo compito è reso più difficile dalla scarsità di talenti tecnici nella Silicon Valley (in particolare nel settore hardware/robotica), o meglio: la Bay Area è ricca di ingegneri di talento, ma la concorrenza per assumerli è feroce sia tra le startup sia tra le società consolidate. La chiave per assumere i dipendenti più bravi è avere una visione chiara e lavorare su una tecnologia che sia innovativa e abbia un impatto reale nella vita dei clienti.
L’importanza della mentalità “team-first”
Il mondo delle startup richiede un livello molto elevato di competenze tecniche, impegno e duro lavoro. Ciò significa, solitamente, che le persone che lavorano nelle startup sono giovani, motivate e abituate ad ottenere risultati brillanti in ogni fase della loro carriera. L'aggregazione di tanti "tipi alfa" ha il potenziale di generare soluzioni estremamente creative, ma può anche portare a conflitti e incomprensioni. Infatti, una delle ragioni principali per cui le startup spesso falliscono è perché le loro squadre si dissolvono o smettono di essere produttive. A Multiply Labs promuoviamo la creatività e cerchiamo di evitare la nascita di conflitti attraverso quella che chiamiamo una struttura "parallela" della squadra: tutti nel team sono incoraggiati a parlare, condividendo anche le idee più estreme che pensano possano portare beneficio alla startup. Condividiamo anche le problematiche, che affrontiamo con la stessa apertura, in modo che nessun problema passi inosservato e che si inizi subito a lavorare insieme a una soluzione.
Il valore dell’hard tech nell’ecosistema delle startup
Le startup hard tech, una categoria proposta da Sam Altman, stanno godendo di un successo crescente sia in termini di raccolta fondi, sia in termini di exit. Quando Multiply Labs è entrata nel bacino di Y Combinator, nell'estate del 2016, più del 10% delle altre startup lavorava su tecnologie innovative in ambito hardware e AI, ovvero ben oltre il dominio di semplici software e applicazioni. Questa percentuale non solo è destinata a crescere in modo significativo nei prossimi anni, ma un aumento così rapido sarebbe stato impensabile anche solo pochi anni fa: la Cruise Automation, per esempio, è stata una delle prime startup di hard tech supportata da Y Combinator (nel 2014), ed stata acquisita da General Motors nel 2016 per circa 1 miliardo di dollari. La comunità dei venture capitalist, così come i consumatori, inizia a cercare tecnologie e prodotti in grado di risolvere sfide reali e complesse, perciò si rivolge alle startup “hard tech” che operano nei settori di robotica, biotecnologia e farmaceutica.
Il valore dell'esperienza e del feedback del cliente
Quando si sviluppano nuove tecnologie all'avanguardia, è importante non perdere mai di vista i clienti e le loro reali esigenze. A Multiply Labs, l'esperienza e il feedback del cliente sono stati fondamentali fin dalla nascita della società. Abbiamo intervistato innumerevoli clienti reali e potenziali e abbiamo sempre spinto al limite la velocità di sviluppo dei nostri prodotti. Poter mettere nelle mani degli utenti le prime versioni dei nostri prodotti, così come il packaging e le interfacce web interattive, significa che possiamo raccogliere le loro impressioni e le loro risposte su tutti gli aspetti del prodotto. Utilizziamo quindi quelle informazioni preziose nello sviluppo del prodotto, dalla scelta degli ingredienti a ogni sottosistema personalizzato all’interno del sistema di produzione robotica.