Analista dei dati: chi è, cosa fa e quanto guadagna

Business Data Analyst:
chi è, cosa fa e quanto guadagna
una delle figure più richieste del 2020

Ogni giorno, rispetto al passato, generiamo una quantità enorme di dati, il 90% in più solo negli ultimi due anni. I dati rappresentano una vera miniera per chi offre prodotti e servizi.
Ma questi dati hanno valore solo se siamo in grado di analizzarli, aggregarli e visualizzarli. Così l’esigenza di trattare le informazioni diventa sempre più una necessità condivisa, che prevede l’intervento di un professionista specifico: il Business Data Analyst, la seconda figura più ricercata dalle aziende. Secondo una recente ricerca realizzata da TAG Innovation School, in collaborazione con Cisco Italia e Intesa Sanpaolo su un campione di 550 piccole e medie imprese italiane, infatti il 50% delle PMI dichiara di volere assumere un esperto di analisi dei dati entro i prossimi 3 anni. Tra le tendenze del 2017, le aziende hanno deciso di investire maggiormente in Visualization, Cloud Data, Rich Content, Internet of Things, Sensor Data Driven e Intelligenza Artificiale.

Il Business Data Analyst è un professionista, non uno scienziato o un ricercatore, portatore di una serie di competenze che permettono alle aziende di sfruttare i dati per creare nuovi modelli di business e generare vantaggio competitivo sul mercato. Le sue analisi coprono trasversalmente tutti i reparti di un’azienda, trasformando i dati in informazioni comprensibili. Tra le skill maggiormente apprezzate dalle aziende troviamo Machine Learning, Data Visualization, Data Mining e Data Auditing e Testing.

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Il Business Data Analyst è un mix sapiente di competenze gestionali, statistiche e comunicative. Comprende l’origine dei dati e le eventuali possibili distorsioni, analizza il flusso informatico delle informazioni grazie a una conoscenza tecnologica, legge i dati con metodi statistici al fine di identificare problemi di business e, infine, comunica con chiarezza alle varie aree aziendali i risultati.

Lo stipendio medio annuo è tra i più alti in assoluto con cifre che si aggirano tra i 30 mila e i 50 mila euro per una figura junior ma può arrivare fino 99 mila per una figura senior. Parlando di quote rosa, le donne Data Analyst sono il 41% contro un 59% di uomini.

Le aziende stanno comprendendo il valore degli esperti di analisi dei dati, grazie ai quali è possibile individuare degli actionable insight, cioè delle indicazioni su come sviluppare e orientare le proprie attività di business andando ad accrescere il proprio vantaggio competitivo. Per questo il Master in Business Data Analysis offerto da TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione digitale di Talent Garden, ha l’obiettivo di formare professionisti in grado di sfruttare la consistente mole di dati scaturita dall’impiego delle nuove tecnologie, ricavandone preziose indicazioni per l’assunzione di decisioni strategiche, operative e per la conduzione e la competitività delle aziende. 

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Digital Magics e Bricoman Italia: vincitori Call for Innovation

LE STARTUP METALIQUID E CIKALA VINCONO OBJECT RECOGNITION FOR A SMART CHECKOUT: CALL DI BRICOMAN ITALIA E DIGITAL MAGICS

Durante la giornata di pitch nel campus di coworking Talent Garden Milano Calabiana, i 9 finalisti hanno proposto i loro progetti alla Giuria composta dal management di Bricoman, di Groupe Adeo e di altre insegne della galassia Mulliez, come Bricocenter, Auchan, Decathlon

Le startup innovative Metaliquid, che utilizza tecnologie di deep learning e intelligenza artificiale per analizzare in real time contenuti audio e video per riconoscere azioni, persone, oggetti e relazioni tra di loro, e Cikala, che realizza sistemi e tecnologie nei settori del marketing di prossimità e del proximity sharing per i mercati B2B e B2C, si sono classificate, rispettivamente, al primo e al secondo posto, alla Call for Innovation con focus sull’OBJECT RECOGNITION FOR A SMART CHECKOUT.

La Call for Innovation lanciata da Bricoman Italia, il più grande specialista di prodotti tecnici professionali per la costruzione e la ristrutturazione della casa, con 17 negozi e oltre 2.300 collaboratori, presente inoltre in Spagna, Francia e Polonia con più di 70 negozi e 10.000 collaboratori e da Digital Magics, il più importante incubatore di startup focalizzato sui temi del Digital Made in Italy, aveva l’obiettivo di scoprire nuove soluzioni tecnologiche per migliorare e velocizzare i processi di pagamento presso le casse dei punti vendita Bricoman.

La giuria di OBJECT RECOGNITION FOR A SMART CHECKOUT, formata da Bricoman Italia, Groupe Adeo, Bricocenter, Auchan, Decathlon e Digital Magics, ha scelto tra i 9 finalisti – selezionati fra le candidature inviate a http://objectrecognition.digitalmagics.com – le due startup che meglio hanno risposto, attraverso i loro progetti, agli obiettivi della Call for Innovation, assegnando un premio di 5.000 Euro a Metaliquid e un secondo premio di 2.000 Euro a Cikala. Oltre ai premi le due startup avranno l’opportunità di avviare una collaborazione industriale con Bricoman Italia, che si tradurrà inizialmente nell’esecuzione di un progetto pilota e successivamente nell’adozione della soluzione tecnologica innovativa in tutti i punti vendita. “L’Open Innovation si dimostra sempre più come la modalità più concreta e qualificata per portare innovazione nelle aziende più mature e consolidate. L’offerta di progetti innovativi ad alto contenuto tecnologico, di cui l’ecosistema delle startup italiane è ricco, rappresenta il fattore differenziale nella creazione di valore da entrambe le parti. – dichiara Layla Pavone, amministratore delegato di Digital Magics per l’industry innovation – Le aziende, come nel caso di Bricoman Italia, possono scoprire e adottare in tempi rapidi nuove soluzioni tecnologiche ad alto valore aggiunto per migliorare i processi oppure introdurre nuovi servizi e prodotti, le startup possono beneficiare di un partner più solido che le aiuti nella loro crescita e nello sviluppo del business. Infatti, il risultato di questa seconda Call for Innovation, da noi organizzata per Bricoman Italia, si tradurrà nella possibilità di sviluppare un progetto pilota con entrambe le startup vincitrici”.

“Siamo molto felici di avere convinto Bricoman Italia con la nostra soluzione di riconoscimento del prodotto in tempo reale. – ha dichiarato Simone Bronzin, co-fondatore e CEO di Metaliquid – La tecnologia di Metaliquid è stato il naturale percorso dalla nostra esperienza nel machine learning applicato ai big data e nel settore dell’intelligenza artificiale e pur nascendo come soluzione per l’analisi in real time dei media nel mondo del broadcast, abbiamo sviluppato il sistema perché fosse scalabile e agile in modo da poter trovare applicazioni di alto livello anche in altri settori in cui la computer vision ha un business value elevato.

Essere stati scelti da Bricoman Italia in questa Call per soluzioni che possano snellire il processo di ‘checkout’ rappresenta per noi la conferma del nostro lavoro e l’opportunità di lavorare a un progetto stimolante al fianco di un gruppo che crede nel valore dell’innovazione”. “Interfacciarsi con i gruppi dirigenziali di marchi internazionali è stata un’esperienza entusiasmante e stimolante – afferma Augusto Casillo, fondatore e CEO di Cikala – ringrazio Bricoman Italia e Digital Magics per l’opportunità concessa al mio Team e faremo di tutto per presentare entro i prossimi 30 giorni un prototipo di ‘Smart Checkout’ con tutte le caratteristiche tecnologiche richieste durante la Call”. 

Kaspersky Lab svela i comportamenti online dei bambini di tutto il mondo

Kaspersky Lab ha diffuso l’ultimo report relativo ai rilevamenti effettuati sui PC utilizzati dai bambini. Dall’indagine è emerso che, rispetto a un anno fa, è minore il numero di accessi tramite PC dei bambini di tutto il mondo a contenuti per adulti, giochi e siti di comunicazione online. Al contrario, è stato rilevato un numero maggiore di accessi a siti web con informazioni su droghe, alcol e tabacco. Quest'ultimo tema è di particolare interesse per i bambini dell'America Settentrionale, dell'Oceania e dell'Europa occidentale.

Il report ha analizzato un periodo di 12 mesi, da maggio 2016 ad aprile 2017, utilizzando i dati rilasciati in forma anonima dalle soluzioni di Kaspersky Lab per PC Windows e Mac che avessero attivato il modulo di Parental Control e ha considerato il numero di visite o tentativi di visita a siti web con contenuti potenzialmente dannosi che rientrano nelle sette categorie più popolari delle 14 preimpostate*: siti di comunicazione online (come social media, siti di messaggistica ed email); alcool, tabacco e narcotici; giochi per PC; software, audio e video; e-commerce; linguaggio esplicito; contenuti per adulti.

I bambini hanno consultato siti di comunicazione online nel 61% dei casi, rispetto al 67% dei 12 mesi precedenti (da maggio 2015 ad aprile 2016). Per quanto riguarda i giochi, invece, la percentuale è scesa al 9% (dall’11% dell’anno precedente), mentre i siti web per adulti ora rappresentano l’1,2% rispetto all'1,5%. Diversa è la situazione per quel che riguarda le visite a pagine contenenti informazioni su droga, alcol e tabacco, che rappresentano oggi il 14% dei rilevamenti (9% nel precedente periodo di analisi). Anche l'interesse per le pagine con software, audio e video è aumentato: il 6% contro il 3%.

“Stiamo vedendo un significativo spostamento delle attività online dei bambini dai computer ai dispositivi mobile. Oggi, i più giovani usano i PC solamente per visitare siti a cui non è possibile accedere via app o la cui consultazione è più semplice da uno schermo di dimensioni maggiori. Questo potrebbe spiegare il calo della percentuale di siti di comunicazione aperti da computer, mentre cresce il numero delle pagine con contenuti legati ad alcol, tabacco e droghe. Il calo della percentuale relativa ai giochi, invece, non significa che i bambini giochino meno al PC, ma che tendono a scegliere pochi siti e tornare sempre su quelli, trascorrendovi anche diverso tempo”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.

Il report mostra, inoltre, che i bambini che usano maggiormente i siti di comunicazione sono quelli che vivono nel mondo arabo, dove l’89% dei rilevamenti è legato a questa tipologia di siti. I bambini del Nord America, al contrario, li visitano meno di tutti: solo nel 28% dei casi. Al contrario, i siti che contengono informazioni su droghe, alcol e tabacco sono i più popolari in Nord America (32%), Oceania (30%) ed Europa orientale (26%), mentre i bambini arabi sono coloro che li visitano di meno (3% dei casi). Le percentuali relative ai giochi per computer sono simili: sono più popolari in Nord America (20%), Oceania (20%) ed Europa orientale (18%) e meno nel mondo arabo (2%). L’estremo oriente** si distingue, invece, per i siti di e-commerce, che rappresentano il 13% dei rilevamenti, mentre la media globale è del 5%. Inoltre, i bambini di questa regione visitano siti e per adulti o da cui scaricare software più dei loro coetanei degli altri Paesi.

I bambini dell’Europa occidentale trascorrono la maggior parte del tempo su siti di comunicazione, che rappresentano il 33,5% dei rilevamenti, percentuale che sale significativamente quando si considera solamente i bambini italiani, raggiungendo il 56,8%. Chiudono la Top3 per l’Europa occidentale i siti che contengono informazioni su alcol, tabacco e droghe (26,1%) e i giochi per computer (17,7%). L’Italia si distingue a livello globale per quanto riguarda i siti di audio, video e software, posizionandosi in seconda posizione con il 15% dei rilevamenti. Questa categoria comprende siti per ascoltare musica e guardare video e film online (come YouTube), ma anche quelli per scaricare applicazioni, file torrent e altro ancora.

Le soluzioni Kaspersky Total Security e Kaspersky Internet Security includono un modulo di Parental Control per aiutare gli adulti a proteggere i loro bambini dalle minacce online e bloccare i siti e le app dai contenuti inappropriati. Kaspersky Lab offre, inoltre, la soluzione Safe Kids, che consente di monitorare ciò che i bambini fanno, vedono o cercano online su tutti i device – compresi i dispositivi mobile – e ottenere consigli utili su come aiutarli ad avere una navigazione sicura.

 

*14 categorie di siti che possono essere bloccate dal modulo di Parental Control delle soluzioni di Kaspersky Lab: contenuti per adulti; alcol, tabacco e droghe; giochi per PC; e-commerce; linguaggio esplicito; scommesse, lotterie e concorsi a premi; reindirizzamento di query HTTP; siti di comunicazione; ricerche di lavoro; siti di news; religione e associazioni religiose; software, audio e video; violenza; armi, esplosivi e fuochi d’artificio.

**L’estremo oriente, in questo report, include Cina, Singapore, Hong Kong, Macau, Taiwan, Giappone e Corea del Sud.

SoundsOfThings lancia su StarSup la sua prima campagna di equity crowdfunding


La startup ha creato il Sound Emotion, tecnologia
 che permette di far parlare una fotografia attraverso un effetto sonoro che la rappresenta

SoundsOfThings (SoT), startup innovativa nel settore del marketing emotivo ha lanciato una campagna di equity crowdfunding sul portale StarsUp per consentire alla sua comunità di diventare parte integrante del suo progetto, che si prefigge di lanciare un innovativo servizio multimediale per comunicare: il Sound Emotion. I sostenitori di SoundsOfThings entreranno nel capitale sociale (“equity”) della società, condividendo in tal modo l’impresa con i soci già esistenti .

L’Italia è stato il primo paese nel 2012 a dotarsi di un regolamento  specifico per l’equity crowdfunding che si distingue dagli altri modelli di crowdfunding in quanto  assegna una quota di partecipazione della startup innovativa a chi contribuisce a finanziare il progetto. L’utilizzo di questo strumento, che in Europa continentale sta raddoppiando i volumi di anno in anno, sta iniziando ad attecchire anche in Italia dove sono già stati raccolti oltre 10 milioni di euro sotto la stretta vigilanza della Consob[1], di cui ben 2 milioni tra gennaio e marzo 2017[2].

SoundsOfThings è il primo social network e piattaforma marketing che permette di comunicare in ogni canale e media disponibile grazie al Sound Emotion: uno strumento di comunicazione completamente nuovo che attinge dalla forza visiva dell’immagine e dalla forza emotiva del suono, associando ad ogni fotografia un suono che rappresenta l’immagine stessa.  Ogni singola persona può creare un Sound Emotion: basta scattare una foto con l’app di SoT, disponibile a breve per dispositivi iOS e Android,  che combinerà l’immagine con il suono di sottofondo per dare vita al Sound Emotion.

“L’idea di SoundsOfThings (SoT) è iniziata dall’esperienza, come utilizzatori dei social network ci siamo accorti che le immagini e i video non erano più sufficienti per comunicare, ma che c’era bisogno di un contenuto più coinvolgente  che potesse  far leva sulle emozioni delle persone,” ha dichiarato Germano Marano, CEO e presidente di SoundsOfThings.

“Il Sound Emotion – ha proseguito Marano – nasce per riempire questa lacuna. Non è un’ immagine e non è un suono, è qualcosa di più di entrambi; ha bisogno dei nostri ricordi per essere completato, lo possiamo creare attraverso una App ma siamo noi gli autori del contenuto, partecipiamo alla sua creazione in modo tale che il suono che emergerà dalla fotografia che abbiamo scattato, non sarà distaccato da lei, ma sarà il suono di quella fotografia, di quell’oggetto che sta di fronte alla nostra camera”.

SoundOfThings vanta già una comunità di oltre 118mila iscritti sull’account ufficiale Instragram. La raccolta fondi  contribuirà allo sviluppo della tecnologia e al lancio ufficiale dell’app su dispositivi iOS e Android previsto per ottobre 2017.  La campagna di equity crowdfunding, che ha come obiettivo di raccogliere 160.000€, si è aperta mercoledì  17 maggio e terminerà il 15 Settembre.  Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina ufficiale su Starsup. (http://www.starsup.it/project/soundsofthings).

Starsup è la prima società che ha ottenuto dalla Consob l’autorizzazione per la raccolta di capitali di rischio on-line per startup innovative ed è, ad oggi, leader di mercato per numero di offerte pubblicate ed ammontare raccolto.[3]

“Nel nostro paese- ha dichiarato Matteo Piras, presidente di StartSup- ci sono tantissimi eccellenti imprenditori con idee valide che però non riescono a trasformarsi in impresa per il mancato accesso ai capitali e, allo stesso tempo, molti investitori che finanzierebbero con entusiasmo un’impresa innovativa ma non sono a conoscenza di questo genere di iniziative. Il nostro portale nasce per mettere in contatto questi due soggetti ed offrire a nuove iniziative d’impresa stimolanti la giusta visibilità ed  un sostegno finanziario adeguato”.

“Siamo felici di  ospitare sul nostro portale la campagna di SoundsOfThings perché il team è fortemente  motivato a realizzare su larga scala un progetto innovativo nel mondo dei social network e quindi può attrarre chiunque sia alla ricerca di opportunità d’investimento che, a fronte di un elevato rischio di insuccesso, possono restituire  enormi rendimenti, come ci insegnano i casi più famosi”, ha concluso Piras.

SoundOfThings è business globale che vuole rappresentare l’innovazione nel settore della comunicazione, della socializzazione e del marketing e che consente  ai brand di interagire in maniera più coinvolgente con i consumatori grazie al Sound Emotion.

SoundOfThings

SoundsOfThings  è una startup innovativa con sede centrale a Roma ed  uffici operativi a Milano e nel Regno Unito a Londra ed è formata da un team di 9 persone , 4 delle quali residenti nel Regno Unito.

SoundsOfThings (SoT) è un social network dove comunicare attraverso i Sound Emotions e allo stesso tempo una piattaforma marketing nata per dare la possibilità alle aziende di raccontare se stesse e i propri prodotti attraverso i Sound Emotions; facendolo coinvolgeranno noi tutti come mai prima d’ora è stato possibile.

Per maggiori informazioni su SoundsOfThings e sul suo funzionamento potete visitare il sito ufficiale www.soundsofthings.com

StarsUP

Il portale StarsUp è gestito dalla StarsUp s.r.l., costituita a luglio 2013, con sede a Livorno. StarsUp s.r.l. è la prima società ad aver ottenuta l’iscrizione al registro dei portali on line per la raccolta di capitale di rischio da parte di start-up innovative e PMI innovative, istituito dalla Consob. La società svolge la propria attività su tutto il territorio nazionale ed ha sviluppato, in questi primi anni di attività, una consolidata esperienza di mercato ed un eterogeneo e qualificato network istituzionale e professionale.

 



[1] http://www.osservatoriocrowdinvesting.it/

[2] http://www.crowdfundingbuzz.it/il-trimestre-record-del-equity-crowdfunding-in-italia/

[3] http://www.crowdfundingbuzz.it/risorse-crowdfunding/equity-crowdfunding-in-italia-infografica

Startup Weekend torna a Napoli dal 30 giugno al 2 luglio al Centro Giovanile Na.Gio.Ja.

Da venerdì 30 Giugno 2017 ore 16,00 fino a domenica 2 luglio si svolgerà la più grande startup-competition al mondo, ospite di Na.Gio.Ja, centro giovanile polifunzionale del quartiere Soccavo e patrocinata dall’Assessorato ai Giovani, Creatività e Innovazione del Comune di Napoli.

La maratona di 54 ore, dopo due anni, torna a Napoli con il format ideato dallo statunitense Andrew Hyde. Durante l'intero weekend gli iscritti si cimenteranno sul tema "Smart Cities" (le Città Intelligenti), scelto per stimolare la creazione di idee imprenditoriali innovative che risolvano questioni tipiche della cultura urbana.

Le smart cities sono una grande opportunità di crescita e sviluppo economico” dice l’organizzatore Antonio Russolillo,

“L’obiettivo di una smart city è migliorare la qualità di vita e di lavoro dei cittadini riducendo gli sprechi e utilizzando tecnologie sostenibili. In questo senso va il mio impegno nell’organizzare un evento con focus sui problemi che viviamo quotidianamente e ai quali mi aspetto, soluzioni interessanti e innovative da tutti i partecipanti”.

L’evento è aperto a tutti (aspiranti imprenditori, sviluppatori software, progettisti, businessman, professionisti e studenti). Grazie al supporto dei migliori mentor coinvolti nell'iniziativa e agli ambienti appositamente progettati e allestiti, i partecipanti saranno chiamati a riflettere e produrre idee nei settori del trasporto, dell’energia, della comunicazione, della manutenzione, della pubblica amministrazione.

Interverranno in veste di speaker professori dell’Università Federico II di Napoli, tra i quali Antonio Pescapè e Valerio Pellegrini, imprenditrici, imprenditori e consulenti di alto profilo come Mary Franzese Cofondatrice & CMO @ Neuron Guard, Fabrizio Lapiello di CTO @012Factory e Roberto Castaldo CEO dell’Azienda 4 M.A.N. Consulting.

Come in tutte le gare i progetti realizzati saranno valutati da una giuria formata da rappresentanti della Pubblica Amministrazione, dell’Università, Giornalisti, Banche, Incubatori, Venture Capital e Imprenditori, che assegneranno i numerosi premi in palio alle startup più meritevoli.

sito: http://communities.techstars.com/italy/napoli/startup-weekend/10577

facebook: https://www.facebook.com/NapoliSW

twitter: https://twitter.com/NapoliSW

 


Yarix denuncia nuovo enorme data leak- è Exploit.IN, 593 milioni di account a rischio

YARIX: CONTINUA L’AFFIORAMENTO DI DATA LEAK

 

DOPO ANTI PUBLIC È LA VOLTA DI EXPLOIT.IN: 593 MILIONI DI ACCOUNT COINVOLTI,

CON PASSWORD E ID ACCESSIBILI NEL DARK WEB.

 

SECONDO ANALISI YARIX, IL 45% DEI DATI NON È RICONDUCIBILE A ANTI PUBLIC

 

Immediata la segnalazione al Ministero dell’Interno da parte di Yarix, che sta collaborando

per la messa in sicurezza dei dati sensibili potenzialmente a rischio.

Istituzioni, infrastrutture critiche e aziende ancora nel mirino dei cyber criminali.

 

A pochi giorni dalla denuncia di Anti Public, la Cyber Division di Var Group ha segnalato al Ministero dell’Interno la presenza nel dark web di un nuovo data leak, noto come Exploit.IN. Un archivio di credenziali rubate in grado di fornire illegalmente le chiavi di accesso (password e ID) a circa 593 milioni di account, riconducibili ad aziende, istituzioni pubbliche, forze armate e di polizia, università e infrastrutture critiche in tutto il mondo.

 

Exploit.IN ha fatto la prima comparsa sulla piattaforma HIBP (Have I Been Pwned) lo scorso 5 maggio e, rispetto ad Anti Public, rappresenta un dump di dimensioni ancora maggiori. Fino alla denuncia di Yarix, le autorità non erano state allertate di questo nuovo rischio latente online.

Data la mole di dati da processare, non è ancora possibile stabilire se gli account presenti nei 2 leak siano relativi solo a utenti “vecchi”, datati, o se siano ancora in uso. Le prime rilevazioni effettuate dagli analisti di D3Lab indicano, tuttavia, che – malgrado una parziale sovrapposizione di dati con Anti Public – esiste in Exploit.IN un 45% di credenziali nuove, non emerse in data leak precedenti.

 

Una interpretazione dei fatti

Secondo Mirko Gatto, CEO di Yarix: “L’affioramento a distanza ravvicinata di dump di così vaste proporzioni ci dice molto del probabile modus operandi della cybercriminalità internazionale: dopo essere stati illegalmente acquisiti, i dump sono stati prima rivenduti/utilizzati tra organizzazioni criminali e successivamente pubblicati online, nell’intento di alimentare il caos”.

 

I rischi da fronteggiare

La magnitudo dei rischi che Exploit.IN e i recenti data leak possono implicare può essere di scala diversa. “Al momento, il rischio più elevato si chiama Credential Stuffing: coppie di username/password, acquisite illegalmente, vengono riversate automaticamente e in gran numero nei siti web, fino a trovare il match con un account esistente. A quel punto, il cybercriminale è dentro il sistema e può sfruttarlo per i propri scopi” – continua Gatto – “Nel peggiore dei casi, potrebbe materializzarsi un attacco informatico massiccio (in stile WannaCry) che renda manifesta una infiltrazione silenziosa, avvenuta nelle settimane precedenti alla nostra denuncia alle autorità. Siamo già al lavoro per evitare che si realizzi lo scenario estremo di attacchi simultanei alle istituzioni, alle aziende e a personaggi chiave del sistema politico ed economico”.

 

Soggetti a rischio e numeri

          Senato della Repubblica: 101 account presenti – 32 new entry

          Governo Italiano: 56 account presenti, tutti nuovi

          Camera dei Deputati: 18 account presenti – 6 new entry

          Palazzo Chigi: 48 account presenti – 17 new entry

          Finmeccanica: 21 account presenti – 5 new entry

 

“Anche nel caso di Exploit.IN, siamo i primi a far affiorare un archivio di credenziali trafugate, disponibili in chiaro nel dark web dai primi di maggio e capaci di arrecare danni seri ai gangli vitali del nostro sistema economico e istituzionale. Siamo orgogliosi di poter offrire un servizio al Paese, traducendo la nostra attività di cyber intelligence in strumenti concreti di contrasto alla criminalità informatica”, conclude Gatto.  

A settembre appuntamento al Technologybiz 2017

Ottava edizione di Technologybiz a settembre a Napoli

Due giorni di business networking, open innovation, trasformazione digitale e tanto altro Open innovation, trasformazione digitale e business networking: questi i principali topic del Technologybiz, che si terrà il 13 e 14 settembre al Palacongressi della Mostra d'Oltremare di Napoli.

 

TBIZ è un'iniziativa nata a Napoli nel 2009, che ha all'attivo sette edizioni, tre TBIZ Conference e diversi convegni in sedi prestigiose, come il Parlamento Europeo, il Parlamento Italiano, il Consolato Generale U.S.A. e altre ancora.
 

L'ottava edizione presenta un nuovo format, interamente incentrato sul networking, ossia l'incontro fra domanda e offerta di innovazione, dove protagonisti sono i partecipanti. 
 

Esistono due modalità di iscrizione; come visitatore e come networker, entrambe gratuite.
 

Il visitatore può accedere alle conferenze e meeting, mentre il networker potrà, in aggiunta, avere una partecipazione molto più attiva. Chi si registra come networker avrà a disposizione MyTBIZ, una propria pagina sul sito tbiz.it per presentarsi, cercare o offrire servizi, gestire la propria Agenda e gli incontri. Potrà proporre tavoli e incontri o partecipare come speaker, per raccontare la sua storia, la sua idea e il suo progetto. Potrà selezionare i profili di altri networker di suo interesse e contattarli per un appuntamento al Technologybiz, a sua volta potrà ricevere richieste di appuntamento. 
 

Questa è solo una delle tante novità del TBIZ 2017. L’appuntamento al 13 e 14 settembre presso il Palacongressi della Mostra d’Oltremare.
 

Per partecipare al TBIZ basta iscriversi al link: clicca qui.

Digital Marketing Specialist: il 60% delle PMI italiane assumerà professionisti del Digital Marketing entro il 2020

Gli stipendi di una figura senior arrivano fino a 75 mila euro lordi l’anno

 

Da una recente ricerca realizzata da TAG Innovation School, in collaborazione con Cisco Italia e Intesa Sanpaolo su un campione di 550 piccole e medie imprese italiane, è emerso che il Digital Marketing Specialist è la figura professionale di cui le aziende non potranno fare a meno nei prossimi 3 anni. Nella mappa delle figure professionali, il 60% delle PMI dichiara di avere bisogno per la crescita del proprio business di Digital Marketing Specialist, in testa a analisti dei dati (Business Data Analyst) ed esperti di trasformazione digitale (Chief Digital Officer). Tra i nuovi trend del settore, le aziende hanno incrementato i propri investimenti puntando sempre di più su Content Marketing, Email Marketing, Paid Search, e in generale su attività di lead generation.

Il Digital Marketing non è
solamente un altro canale
attraverso cui fare marketing, è un nuovo approccio tecnologico, che consente di analizzare e comprendere il comportamento del consumatore moderno prevedendone addirittura modi e abitudini. Il Digital Markerting Specialist ha la capacità di raggiungere molti più utenti rispetto forme di comunicazione tradizionale offline e di stimolare la creatività dei consumatori così da innescare quei tanto attesi meccanismi di viral marketing e buzz marketing a cui tutti i brand aspirano. Le skill di cui si serve per raggiungere questi obiettivi sono diverse, ma tra le principali troviamo Content Marketing, Mobile Marketing, Social Media Management ed Email Marketing.

 [gview file=”http://www.antoniosavarese.it/wp-content/uploads/2017/05/Infografica_Digital_Marketing_Specialist_TAG-Innovation-School.pdf”]

Lo stipendio medio annuo di un Digital Marketer si aggira fra i 25 e i 30 mila euro lordi per una figura junior ma può arrivare fino a una cifra compresa tra i 65 e i 75 mila per una figura senior. Anche gli anni di esperienza risultano interessanti, considerando che ben il 69% dei Digital Marketing Specialist possiedono un’esperienza nel settore compresa tra 1 e 4 anni, il 19% tra i 5 e i 9 anni e il 13% tra i 10 e i 19 anni. Parlando di quote rosa, sono il 40% le donne che esercitano questo tipo di professione contro un 60% di uomini, segnale che le differenze in questo ambito sembrano assottigliarsi, rispetto ad altre professioni.

 

È con l’obiettivo di formare i migliori professionisti del Digital Marketing, che TAG Innovation School, la scuola dell’innovazione digitale di Talent Garden, lancia Digital Marketing Master, il percorso formativo che insegna a progettare una Digital Strategy e a tradurla in un piano di marketing digitale efficace. Gli studenti al termine del corso saranno in grado di gestire attività di Video, Content e Social Media Marketing, utilizzare tecniche di SEO & SEM, Mobile ed Email Marketing e ottimizzare i canali e le campagne così da raggiungere i KPI prefissati.

Per accedere alla selezione è necessario presentare la propria candidatura sul sito:

http://innovationschool.talentgarden.org/corso/digital-marketing-master/

Software italiano “sbarca su Marte” nell’ambito della simulazione HI-SEAS in corso alle Hawaii

La missione, finanziata dalla NASA, si avvale del software di ottimizzazione di ESTECO per modellare un sistema di vita sostenibile sul Pianeta rosso che riduca la produzione di rifiuti

Studiano il comportamento umano su Marte vivendo in una cupola geodetica nell’ambiente isolato del vulcano Mauna Loa, sull’Isola Grande delle Hawaii. Sono sei ricercatori della missione Hawaii Space Exploration Analog and Simulation  (HI-SEAS), un progetto di ricerca realizzato dall’Università delle Hawaii e finanziato dalla NASA  che mira, tra l’altro, a determinare quali siano i requisiti individuali e di gruppo funzionali durante missioni di esplorazione spaziale a lungo termine.

Si tratta di una simulazione di isolamento della durata di otto mesi, iniziata il 19 gennaio scorso, che sarà seguita da una seconda missione a partire da gennaio 2018. Lo scopo degli “astronauti” è quello di affrontare e trovare contromisure al rischio del calo di performance del gruppo dovuto alle dinamiche di interazione, cooperazione, comunicazione e adattamento psicologico, che possono rivelarsi inadeguate in condizioni particolari ed estreme come quelle di un viaggio interplanetario.

L'equipaggio "marziano" può contare anche sulla tecnologia dell'italiana ESTECO, impresa attiva nell’AREA Science Park, che ha messo a disposizione dei ricercatori il software di ottimizzazione modeFRONTIER  per migliorare l’uso efficiente delle risorse a disposizione e progettare un sistema di vita sostenibile su Marte, grazie al quale ridurre a livelli minimi la produzione di rifiuti.

“Durante una missione spaziale – spiega Ansley Barnard, ingegnere responsabile per monitorare i sistemi di supporto vitale durante la missione – il cibo, l’acqua, i materiali per la ricerca e gli effetti personali da portare a bordo sono limitati e quindi ogni oggetto a disposizione degli astronauti deve essere accuratamente scelto in base a criteri di efficienza, in termini di peso e dimensioni. Questo rende l’ottimizzazione delle risorse un fattore cruciale. Gli strumenti per la modellazione parametrica e per l’ottimizzazione come modeFRONTIER sono di grande aiuto per introdurre cambiamenti che devono poi essere adottati dall’equipaggio”.  L’obiettivo finale della simulazione in corso alle Hawaii è migliorare il modo in cui i ricercatori coinvolti vivono giorno per giorno la missione, procurando ai team futuri di HI-SEAS procedure e informazioni ingegneristiche aggiornate. (qui il video con l’intervista ad Ansley Barnard)

Prima di collaborare al progetto HI-SEAS, Ansley Barnard ha lavorato nel campo dell’ottimizzazione ingegneristica per la Ford Motor Company, dove ha avuto modo di esplorare i vantaggi delle tecnologie ESTECO per ottenere la riduzione del peso di un veicolo così come dei suoi costi e tempi di progettazione. Ha conseguito una laurea in aeronautica e astronautica all’Università di Washington e spera in futuro di poter servire gli USA come astronauta.  

Qui la photo gallery della missione

 

ESTECO SpA

ESTECO SpA è uno dei leader nel mercato dell’ottimizzazione numerica ed è specializzata nella ricerca e sviluppo di soluzioni software utili in tutte le fasi del processo di progettazione ingegneristica. Nata nel 1999 come spin-off di un progetto europeo, ESTECO mantiene una solida connessione con il mondo della ricerca e la sua tecnologia viene utilizzata in oltre 200 organizzazioni nel mondo. Forte di un network di partner e distributori a livello globale, l’azienda ha la propria sede principale a Trieste presso AREA Science Park.

modeFRONTIER

Il prodotto di punta dell’azienda è modeFRONTIER, un software per l’integrazione e l’ottimizzazione multidisciplinare e multi obiettivo, in grado di ridurre in misura significativa tempi e costi all’interno dei processi di progettazione ingegneristica. Oltre 250 aziende in tutto il mondo lo hanno scelto per accelerare l’innovazione di prodotto in un’ampia gamma di settori industriali, con una presenza consolidata nel settore automobilistico e aerospaziale. Tra i clienti internazionali di ESTECO troviamo infatti Alenia Aermacchi, Bombardier Transportation, Ferrari, Daimler, Embraer, FIAT, Ford, Honda R&D, Jaguar Land Rover, Landi Renzo, Petrobras, Piaggio e Volvo Car Corporation.

 

 

  

Scoperto Anti Public, un data leak da 17 Giga – a rischio oltre 450 milioni di indirizzi mail

YARIX: LA NUOVA MINACCIA SI CHIAMA ‘ANTI PUBLIC’, UN DATA LEAK DA 17 GIGA.

 

OLTRE 450 MILIONI DI INDIRIZZI MAIL COINVOLTI IN TUTTO IL MONDO. 

CENTINAIA DI MIGLIAIA GLI ACCOUNT A RISCHIO

TRA AZIENDE, ISTITUZIONI E INFRASTRUTTURE CRITICHE.

 

L’abitudine di riutilizzare la password del sistema di posta aziendale

anche su conti online, e-commerce e altri siti

contribuisce ad estendere il raggio d’azione dei cybercriminali a milioni di account privati.

 

È un Data Leak di proporzioni enormi, quello su cui hanno messo le mani gli esperti della Cyber Division di Var Group, attraverso una incursione di cyber intelligence effettuata dagli analisti del proprio partner D3Lab.

Quest’ultimo, in seguito ad indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi negli ambienti underground del deep web, ha intercettato e poi acquisito il Data Leak noto tra i cybercriminali come Anti Public: un gigantesco archivio di mail e password rubate e riconducibili ad aziende, istituzioni pubbliche, forze armate e di polizia, università e infrastrutture critiche in tutto il mondo.

 

Mentre Yarix è già in contatto con il Ministero dell’Interno per la gestione di questa minaccia nei confronti dei soggetti pubblici e privati di maggiore interesse strategico nazionale, gli ethical hackers sotto copertura di D3Lab sono ancora a lavoro nel deep web per carpire maggiori informazioni e proseguire il lavoro di analisi e intelligence.

 

Anti Public: cosa sappiamo

          Data Leak di 17 gigabyte, diffuso in dieci file .txt con denominazione numerica (1.txt, etc);

          13 milioni di domini mail coinvolti;

          457.962.538 email univoche coinvolte, complete di relative password

o   Per alcuni indirizzi mail sono presenti più password: questo fa presupporre che il singolo indirizzo sia stato impiegato per più servizi online;

o   Sono coinvolte centinaia di migliaia di aziende/organizzazioni e milioni di utenti singoli, in tutto il mondo;

          Le password sono pubblicate in chiaro (unhashed);

          L’archivio è stato probabilmente creato a dicembre 2016. A partire da maggio 2017 sta circolando in maniera massiccia nel deep web, tramite una piattaforma cloud russa;

          La provenienza del Data Leak è sconosciuta, così come l’origine dei dati;

          Dati verificati: accertamenti svolti attraverso i partner/clienti coinvolti comprovano che una percentuale elevata di credenziali è confermata: le password associate agli account sono reali e per alcuni casi vengono ancora utilizzate;

          Dati che, in ampia parte, sono estranei ad episodi precedenti dello stesso genere;

          Vittime in Italia: Forze dell’Ordine e di Polizia, Vigili del Fuoco, Forze Armate, ministeri, città metropolitane, ospedali e università;

          Vittime a livello globale: Casa Bianca, Forze Armate USA, Europol, Eurojust, Parlamento Europeo, Consiglio Europeo.

 

“Il colpo d’occhio sui domini presenti in Anti Public rivela e conferma l’estensione della vulnerabilità in cui viviamo: dalla Casa Bianca all’intero sistema militare e accademico in Italia, abbiamo davanti la fotografia esatta della nostra fragilità, che si nutre di una cultura della sicurezza ancora ampiamente acerba” – commenta Mirko Gatto, CEO di Yarix – “Dalle organizzazioni più strutturate al quotidiano dei singoli individui, è imperativo che tutti cambiamo i nostri comportamenti, alla luce della consapevolezza che la criminalità informatica è in grado di nuocere a tutti i livelli”.

 

Non a caso, all’origine dell’enorme estensione di Anti Public c’è proprio il fenomeno del ‘Password Reuse’, vale a dire il reimpiego della medesima chiave d’accesso per tutti i siti di servizi online, a partire magari da un nome utente coincidente con il proprio indirizzo di mail aziendale. Una forma di imprudenza che può compromettere la sfera degli interessi individuali e aprire una breccia nella sicurezza di aziende e organizzazioni di interesse collettivo. 

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