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Storytelling, Innovation, Technology
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Destination marketing: Burgers’ Zoo is using an interactive, 360-degree photo safari video game to increase content awareness among youth
Royal Burgers’ Zoo has designed its own 360-degree photo safari video game: Burgers’ Zoo Snapshot. Players are tasked with taking the best animal photos at the zoo in Arnhem for a photo exhibition. You will step into a 360-degree digital environment as a photographer in search of extraordinary moments to photograph. The game is intended to interactively increase familiarity with the park’s content among youth. The Arnhem zoo itself is very well known, but improvements can still be made with regard to content awareness. Using the educational and playful medium, children can become better acquainted with the animal kingdom and try out Burgers’ Zoo from home or even from the back seat of the car.
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360-degree experience in modern zoos
Many consumers still harbour the old image of zoos, in which visitors walk past animal enclosures, looking in from the outside in a relatively passive role. Burgers’ Zoo’s modern eco-displays stimulate all the senses in an offline, 360-degree experience, in which visitors can imagine actually swimming among the fish at the bottom of the sea in the Indo-Pacific region, or trekking through the humid jungles of Africa and Indonesia.
How the game works
The game consists of various levels, each of which represents one of our eco-displays (such as the tropical rainforest in the Bush, the rocky desert in the Desert, the East-African savannah in the Safari, or the tropical coral reef in the Ocean). In each ecosystem, players are given a variety of assignments to take specific pictures of animals. In a 360-degree digital environment, you must set out to find the right photo opportunity. Find the black tip shark in the Ocean, seek out the gorilla in the Park, or look for the aardvark in the Bush. Some things must be discovered, while others are simply a matter of the right timing. Successfully completing assignments wins you fun info cards and unlocks new levels, meaning the next eco-display.
The underlying philosophy
“Direct contact with nature is becoming increasingly rare. As a park, we play an increasingly important role in connecting people with nature. We strongly believe that, by accurately simulating ecosystems, we can enable visitors to experience animals and nature in an extremely impressive way, while educating them at the same time. Education is one of our cornerstones,” says Tim Lammers, marketing manager at Burgers’ Zoo. “At the same time, we notice every day that the park scores high in terms of brand awareness, but that our distinctive capabilities (content awareness) still have room for improvement. Content creation plays a large role in this. Burgers’ Zoo makes frequent use of photo and video material in its channels of communication, and the importance of video is growing.” The 360-degree video game provides children with a virtual introduction to the colourful habitats the Arnhem zoo has to offer. Educational elements have been playfully incorporated into the game, allowing players to learn a great deal about animals and nature. Burgers’ Zoo already engages a variety of media platforms to bring the experience to the visitors, such as 360-degree videos on its own YouTube channel, and a special app developed for Apple TV.
Put it to the test!
Does all this sound interesting? Test the 360-degree photo safari video game yourself:
Download for iPhone / iPad: https://www.burgerszoo.nl/
Download for Android: https://www.burgerszoo.nl/
The app is also available in German and Dutch.
If the free iPhone and Android app reaches enough downloads, Burgers’ Zoo will add the new Mangrove as a bonus level.
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Sygic ha implementato Parkopedia nell'applicazione Car Navigation, affinché tutti gli utenti possano trovare e riservare un parcheggio direttamente dall'app di Sygic senza dover usare diverse applicazioni mentre sono alla guida.
Trovare un parcheggio disponibile nelle grandi città sta diventando non solo più difficile, ma anche più costoso. Raggiungere il garage più vicino alla propria destinazione con la possibilità di prenotarlo online non è mai stato così semplice. La funzionalità Real Time Parking Service inclusa nell'app Sygic Car Navigation ora offre indicazioni di guida e permette di risparmiare denaro prezioso.
In città come Londra, Parigi e Amsterdam la media dei prezzi dei parcheggi sta diventando sempre più alta. Secondo lo studio condotto lo scorso maggio da Parkopedia, queste metropoli europee appartengono alle 16 città con i prezzi più alti per la sosta breve: le tariffe medie per due ore di parcheggio nel centro di Londra possono raggiungere i 42 euro, mentre per i parcheggi pubblici si arriva a spendere 5,50 euro. Grazie ai suggerimenti sui prezzi e sulla disponibilità, la funzionalità di Sygic Car Navigation offre un'alternativa che permette di risparmiare decine e decine di euro.
Sygic, il sistema di navigazione per smartphone più avanzato al mondo con oltre 200 milioni di singoli utenti sparsi in tutto il pianeta, ha svelato una nuova funzionalità dell'app Car Navigation che permette di trovare il parcheggio più economico, più vicino e disponibile in prossimità della propria destinazione, consentendo di pagare il dovuto e guidando l'utente direttamente al parcheggio in questione. Tutti gli utenti Premium hanno la possibilità di sfruttare gratuitamente questa funzionalità online, navigando verso 60 milioni di parcheggi Parkopedia in 8.000 città distribuite in 75 Paesi del mondo.
"Siamo emozionati di aver inaugurato una collaborazione con Parkopedia per le nostre app di navigazione. Insieme ci impegneremo a rendere la guida più sicura e più facile per offrire a milioni di automobilisti in tutto il mondo un'esperienza di guida ancora più completa", ha affermato Peter Schubert, Vice Presidente del reparto Automotive di Sygic.
Sygic Car Navigation è stata specificamente ottimizzata per funzionare con i sistemi di infotainment integrati nelle auto tramite la connettività da smartphone a cruscotto. I guidatori possono gestire i comandi attraverso lo sterzo, i pulsanti del cruscotto o il touch-screen. La tecnologia, infatti, riduce l'impulso del guidatore di prendere e guardare il proprio dispositivo mobile.
Sygic, il gigante dei sistemi di navigazione, fornisce l'app Car Connected a varie case automobilistiche. Marchi come SKODA, Honda, Volkswagen, Citroen, Jaguar, LAND-ROVER, Peugeot e Seat permettono di usare l'app Car Navigation già da molto tempo. Come annunciato all'MWC 2017, Sygic è diventata la prima app con navigazione GPS a funzionare con il sistema SYNC AppLink sviluppato dalla Ford Motor Company. La Ford Fiesta, insieme ad altre automobili abilitate Ford SYNC 3, permette di seguire le indicazioni di navigazione direttamente dallo schermo touch SYNC 3 integrato nel veicolo.
Disponibile in più di 200 Paesi e in circa 40 lingue, la tecnologia di Sygic è ottimizzata per funzionare in maniera integrata con il sistema Ford SYNC 3 e offrire ai guidatori un'ampia scelta di modalità di navigazione. L'app Sygic Car Navigation è stata rilasciata per i sistemi operativi iOS mobili; i dispositivi Android verranno aggiunti entro la fine del 2017.
Informazioni su Sygic
Fondata a Bratislava (Slovacchia) nel 2004, Sygic è una Deloitte Fast 50 Company nonché la prima a offrire sistemi di navigazione per iPhone e la seconda per i dispositivi Android. Con oltre 200 milioni di singoli utenti, l'app GPS di Sygic resta leader nello sviluppo di sistemi di navigazione globale per i settori dei viaggi e dell'automobilismo.
A partire da oggi, inizieremo a testare un modo divertente per comunicare in diretta con un amico. Adesso puoi trascorrere il tempo e trasmettere tuoi contenuti in diretta in compagnia, che sia per fare i compiti o raccontare la tua giornata.
I video in diretta ti aiutano a condividere in modo autentico, ma a volte possono intimidire se devi fare tutto tu. È facile aggiungere qualcuno durante la trasmissione. Tocca la nuova icona in basso a destra e poi "Aggiungi" per invitare una persona tra gli spettatori. Non appena accetterà, vedrai lo schermo diviso in due e il tuo amico sarà visibile proprio sotto di te. La Community può continuare a mettere "Mi piace" e commentare come faceva prima.Puoi rimuovere la persona scelta e aggiungere qualcun altro in qualsiasi momento o la persona può scegliere di lasciare la diretta. Condividi il video in diretta nelle storie al termine della trasmissione o scegli "Elimina" e il video in diretta non sarà più visibile nell'app come sempre.
Dalla loro introduzione a novembre, milioni di persone hanno usato i video in diretta per connettersi con amici e follower in modo autentico. Adesso puoi divertirti ancora di più connettendoti con le persone in tempo reale.
La funzione è al momento in fase di test da parte di una piccola parte della nostra community e verrà introdotta a livello globale nei prossimi mesi.
Per maggiori informazioni visitare il Blog di Instagram
COPERNICO RADAR
L’osservatorio smart di COPERNICO sul mondo del lavoro, nuove tendenze e lifestyle
Se l’ufficio diventa un marketplace
Nell’era della platform economy, gli spazi di lavoro condivisi diventano un ecosistema in cui godere di visibilità e accrescere il proprio valore
Un tempo bastava un unico termine, “economia”, per descrivere una serie di attività di produzione, consumo e scambio dal comune obiettivo di generare profitto, ottimizzando le risorse. Oggi, grazie all’avvento delle nuove tecnologie e all’evoluzione dei mercati (in altre parole alla digitalizzazione e alla globalizzazione) gli scenari sono radicalmente cambiati, tanto che possiamo parlare di marketplace economy o platform economy.
Nuove imprese e – soprattutto – nuovi modi di fare impresa stanno rivoluzionando i mercati tradizionali. Come? Sostanzialmente mettendo a disposizione dei consumatori una piattaforma di servizi che funziona senza intermediari. Questa modalità di approccio non è nient’altro che la marketplace economy o platform economy. Il numero di aziende che ne fanno parte è alto, ma quello che sorprende è il loro valore. Quando ci riferiamo a queste realtà pensiamo, ad esempio ai “decacorni” Airbnb e Uber: il primo vale 25 trilioni di dollari, il secondo il doppio.
La martketplace economy è l’ultimo tassello di un percorso che parte dalla on-demand economy – spesso inserita nel contesto generalizzato della sharing economy, cioè l’economia che dà all’utente l’accesso immediato al bene che sta cercando. E infine ecco la platform economy, dove gli imprenditori usano piattaforme cloud-based, app per smartphone e i social networks per svolgere la loro attività. Non ci sono beni da vendere, ma servizi altrui, aggregati in un unico luogo digitale che mette a valore la relazione con i clienti.
Spesso la platform economy è riferita a un’attività facile da mettere in piedi e fai da te, come possono dimostrare non solo i colossi citati poc’anzi, ma anche gli home restaurant, o Prontopro, un marketplace di professionisti che permette agli utenti di confrontare i preventivi per lavori di giardinaggio, fotografia e lavori di casa.
Secondo l’Harvard Business Review, il valore con le piattaforme sta negli ecosistemi che si vengono a creare. Con l’arrivo di questo nuovo paradigma le regole fondamentali cambiano: le strategie passano dal controllo alla gestione delle risorse, dall’ottimizzazione di processi interni alla facilitazione di interazioni esterne e, infine, dall’aumentare il valore del cliente al massimizzare il valore del nuovo ecosistema. Ecco perché, come definisce Accenture nel Technology vision 2016 gli ecosistemi sono il nuovo fondamento del mondo digitale.
I leader dell’industria stanno rilasciando potere tecnologico attraverso lo sviluppo di nuove piattaforme. Ma più di questo, è il modello di business basato sulle platform e le strategie che abilitano che stanno portando un profondo cambiamento macroeconomico globale dalla rivoluzione industriale. Nell’economia digitale, ecosistemi basati su piattaforme non sono niente meno che la creazione di nuovo valore.
Alcune delle più conosciute tech company come Amazon, Google o Alibaba hanno capito tempo fa il potere delle tecnologie digitali, ma se osserviamo più da vicino, possiamo effettivamente vedere che molti dei loro prodotti migliori e servizi sono basati su piattaforme. Ed è questo sistema che cambia radicalmente il loro modo di operare. Sempre secondo Accenture, l’81% degli executive dichiara che i modelli di business platform-based saranno il core della loro strategia di crescita per i prossimi tre anni.
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Perchè questi modelli sono così speciali? La risposta è semplice: creano valore all’esterno attraverso partner digitali e community di utenti aprendo nuovi percorsi per la crescita. Basti pensare che le platform company rappresentano $2.6 miliardi in capitalizzazione di mercato in tutto il mondo. Entro cinque anni, si stima che un elemento centrale della valutazione societaria e del capitale di mercato sarà basato su platform ecosystems e assetti digitali.
In sostanza stiamo parlando di mercati online in cui sono raggruppate le merci di diversi venditori, i marketplace inoltre possono essere di tipo verticale o orizzontale. Verticali sono quei siti che trattano solo una categoria di prodotto. Orizzontali sono quei siti che offrono prodotti e servizi di vario tipo.
I marketplace si possono distinguere anche concentrandosi non solo sulla struttura sulla tipologia di prodotto venduto, ma sui protagonisti dello stesso mercato online. In questo modo possiamo distinguere tre tipologie di marketplace:
I marketplace più diffusi al mondo sono senza alcun dubbio eBay e Amazon. Ma anche Airbnb, Uber e, perchè no, anche WeWork, la società americana che fornisce attraverso una piattaforma online spazi di lavoro, community e servizi a una ben definito target di imprenditori.
WeWork non è un caso isolato e anche in Italia molti player come Copernico, la piattaforma di smart working che conta più di 4.000 members e il cui obiettivo è accelerare il business delle imprese, stanno creando valore per le community che scelgono di avere un ufficio all’interno di un contesto articolato. L’obiettivo è non solo mettere a disposizione postazioni di lavoro, ma anche e soprattutto strumenti che aiutano le aziende a crescere, a restare competitive focalizzate sui propri obiettivi, a essere più flessibili. Come? Attraverso contenuti, connessioni e servizi che promuovono un nuovo concetto di lavoro, che abilita la creazione di una nuova economia, per le aziende ma anche per il contesto geografico in cui la community si inserisce.
Per concludere, non solo creare il proprio marketplace genera valore, anche posizionarsi all’interno di un marketplace e di un ecosistema può essere una scelta vincente perché consente di avere accesso a risorse e a una forte visibilità senza dover sostenere costi importanti di marketing o costi tecnici legati allo sviluppo informatico di una piattaforma proprietaria. I marketplace, online o offline, rappresentano un compromesso efficace per aumentare il fatturato senza dover spendere un budget smisurato.
Chi è COPERNICO
COPERNICO è la piattaforma di accelerazione e sviluppo del business: smart working e un nuovo lifestyle in cui connessioni, contenuti e community danno al lavoro il fattore esponenziale. COPERNICO gestisce spazi di lavoro innovativi in Italia ed Europa (Milano – Torino – Brussels) in cui ospita più di 600 aziende. Oltre 4.000 utenti quotidianamente utilizzano i suoi spazi come sede di lavoro e luogo preferenziale per meeting ed organizzazione di eventi.
website: torinogaribaldi.coperni.co
Startup innovative oltre quota 7.000 Al 30 giugno 2017 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è pari a 7.394, in aumento di 514 unità rispetto alla fine di marzo (+7,5%). Le startup rappresentano lo 0,46% delle oltre 1,6 milioni di società di capitali attive in Italia (a fine marzo l’incidenza del fenomeno era pari allo 0,43%).
Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 70,6% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese , il 19,6% opera nei settori dell’industria in senso stretto, mentre il 4% nel commercio.
Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, in valore assoluto la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 1.694, pari al 22,9% del totale nazionale. Seguono l’Emilia– Romagna con 808 (10,9%), il Lazio con 719 (9,7%), il Veneto con 637 (8,6%) e la Campania, prima regione del Mezzogiorno con 547 (7,4%). In coda alla classifica figurano la Basilicata con 56, il Molise con 27 e la Valle d’Aosta con 15 startup innovative.[amazon_link asins=’B06Y2DWTDV,B0166VQZC8,B00W7SS3RU,B01DPV4IJY’ template=’ProductCarousel’ store=’antoniosavare-21′ marketplace=’IT’ link_id=’94da49f6-767e-11e7-b7cd-ef86953fcf95′] Queste e altre evidenze sono contenute nell’ ultima edizione del rapporto, relativa al secondo trimestre del 2017 e pubblicata quest’oggi sul sito startup.registroimprese.itRealizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e da InfoCamere, la società informatica del sistema camerale, in collaborazione con UnionCamere, l’Unione italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, il rapporto presenta un’ampia gamma di informazioni relative alla distribuzione geografica e settoriale delle startup innovative, al valore complessivo e medio della produzione e del capitale sociale, alla redditività e alle presenze giovanili, femminili ed estere nelle compagini sociali.
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In seguito alla recente rivelazione di un attacco a una fabbrica che ha sfruttato una macchina da caffè, Kirill Kruglov, Security Expert di Kaspersky Lab, ha commentato come segue:
“Recentemente un anonimo ingegnere chimico ha raccontato di come una macchina da caffè abbia bloccato la sala di controllo di una fabbrica. Per diversi anni i ricercatori di Kaspersky Lab hanno investigato su alcuni problemi di sicurezza legati all’Internet delle cose (IoT) e sono in grado di affermare che il livello di sicurezza di questi oggetti è debole e costituisce un'opportunità per i criminali di causare dei problemi senza essere individuati.
Nel 2015, i nostri ricercatori hanno analizzato le potenziali minacce degli oggetti di uso quotidiano, tra cui una macchina da caffè che consentiva il controllo da smartphone. L'esperimento ha evidenziato le vulnerabilità del dispositivo che consentiva di accedere facilmente ai dati personali. A causa dell’assenza di una crittografia sicura, la macchina per il caffè forniva ai criminali un modo per sfruttare la password per la rete Wi-Fi locale.
Oggi il numero di programmi malware destinati ai dispositivi IoT e di incidenti relativi alla sicurezza sono aumentati in modo significativo. Secondo quanto emerso da una recente ricerca, le indagini di Kaspersky Lab hanno portato alla scoperta di più di settecento diversi campioni di malware, che hanno causato problemi anche gravi. Lo scenario più comune è quello in cui il dispositivo dell'utente diventa parte di una botnet. Recentemente abbiamo analizzato il worm Hajime per IoT, attivo dall'ottobre 2016, e abbiamo scoperto una enorme botnet P2P costruita con quasi 300.000 dispositivi. Questa botnet oggi continua ad evolversi ma il suo scopo rimane sconosciuto.
Recentemente abbiamo osservato come le minacce per IoT abbiano raggiunto nuovi livelli avendo un impatto anche sulla sicurezza informatica degli ICS e ponendo le imprese di fronte ad una sfida seria. Infettando i dispositivi IoT, i criminali possono penetrare in una rete industriale isolata. Raccomandiamo quindi alle aziende di prestare molta attenzione quando utilizzano questi dispositivi e di non fidarsi totalmente delle garanzie di sicurezza di questi oggetti poiché questo potrebbe avere conseguenze pericolose”.
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