Il re dei giocattoli Usa Toys R’ Us è in bancarotta. Il colosso dei giocattoli ha depositato la documentazione per il Chapter 11, la bancarotta assistita, divenendo così l’ultima vittima del boom delle vendite online che ha mandato in crisi il commercio al dettaglio.
La società che esiste da 69 anni probabilmente è vittima dell’ascesa nel emrcato della vendita online di giocattoli di Amazon. Secondo i dati del database di e-commerce di Statista, Amazon ha superato Toys R’ Usche una volta dominavail mercato, con un enorme margine nel 2016.
Con vendite online di oltre 2,1 miliardi di dollari, la compagnia di Seattle ha lasciato molto dietro Toys R’ Us con i suoi soli 912 milioni di dollari.
Centy, la startup dei centesimi di Euro in grado di trasformarli in moneta virtuale ed Eggup, la startup delle abilità umane per creare o riorganizzare team di lavoro, sono le nuove partecipate della sede romana dell’incubatore quotato in Borsa
Digital Magics Roma, quarta sede aperta dal business incubator quotato sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana (simbolo: DM), lancia due nuove startup innovative: Centy ed Eggup.
CENTY (www.centy.it) ha ideato un contamonete intelligente gestito totalmente da remoto tramite app, per risolvere il problema in tutta Europa delle monete da 1, 2 e 5 centesimi di Euro. La macchina, presente negli aeroporti, centri commerciali e supermercati, grazie all’applicazione di Centy sarà in grado di riconoscere l’utente che, una volta inseriti i centesimi di Euro nel contamonete, sceglierà dove accreditare l’importo calcolato. Potrà quindi convertirlo in moneta elettronica (versandolo sul libretto di risparmio, utilizzandolo per l’acquisto di contenuti come film, musica, applicazioni o donandolo in beneficienza) o
trasformarlo in punti, sconti e promozioni (da associare alle carte fedeltà dei supermercati e negozi). La startup sta stringendo rapporti con insegne retail, società di servizi, telecomunicazioni e media, creando contamonete dedicati e personalizzati, con l’integrazione dell’app Centy. L’obiettivo è rimettere nel sistema economico decine di milioni di Euro in monete di piccolo taglio a beneficio di: utenti, che avranno disponibilità immediata di credito e risparmio diretto con le promozioni; aziende partner, che aumenteranno il numero di clienti, fidelizzando anche quelli esistenti; GDO, settore che ha bisogno di monete di tutti i tagli e la Zecca italiana, che risparmierà gli enormi costi di coniazione. Il prototipo della macchina, realizzato in Italia, sarà disponibile entro il 2017, completo di certificazione della BCE e garantito per oltre 1 milione di transazioni. Digital Magics detiene una quota del 15% del capitale sociale di Centy, fondata da Davide Caiafa (CEO) e Lorenzo Vidoz (Dir. Commerciale).
EGGUP (www.eggup.net) ha sviluppato una piattaforma digitale per analizzare le soft skills, le competenze trasversali quali attitudini personali, tratti caratteristici della personalità e capacità relazionali,sia a livello individuale, sia a livello di team di lavoro. Il candidato, il dipendente o i componenti di un gruppo di lavoro, devono semplicemente compilare sul sito di Eggup un questionario: le risposte verranno analizzate dall’algoritmo proprietario della startup che elaborerà i risultati e li restituirà attraverso una modalità interattiva, con rappresentazioni grafiche e video.
Grazie a Eggup le aziende possono ridurre i costi e aumentare la produttività, identificando anche le persone da inserire in un gruppo di lavoro sulla base del loro grado di compatibilità con gli altri componenti del team, o valutando il livello di performance dei team esistenti, in base alle soft skills, al fine di crearne di nuovi e di riorganizzare quelli esistenti, colmando gli eventuali gap. L’obiettivo è mitigare il grado di conflittualità che mina le relazioni interpersonali negli ambienti di lavoro.
Le analisi di Eggup si basano sulle più significative teorie psicologiche come quella del Big 5. La startup si rivolge a società di ricerca e selezione, outplacement di risorse umane, head hunter, dipartimenti HR delle aziende. Fondata nel 2013 da Cristian De Mitri (CEO) e Pietro Testa (CTO), Eggup ha elaborato oltre 4500 report, tra individuali e di team, per importanti realtà tra le quali Randstad, Poste Italiane, TIM e Gi Group, creando anche veri e propri siti dedicati e integrando il servizio nelle reti aziendali interne.
Digital Magics e Marco Guarna, Partner di Digital Magics Roma, sono entrati con il 9,80% delle quote della società. L’incubatore sta supportando i fondatori per consolidare la presenza di Eggup sul mercato HRTech e per introdurre l’Intelligenza Artificiale (AI) nella piattaforma potenziando la misurazione del segnale di abilità umane.
Digital Magics Roma affianca i giovani talenti e neoimprenditori del Lazio e del Centro Italia ed è all’interno di Talent Garden Poste Italiane, campus di coworking nato dall’accordo di Open Innovation fra Poste Italiane e Digital Magics, e di Talent Garden Cinecittà, nel cuore degli Studios di Cinecittà.
“Le tecnologie di Centy ed Eggup – ha affermato Gabriele Ronchini, fondatore e amministratore delegato di Digital Magics per il portfolio development – ci hanno convinto non solo per l’elevato valore innovativo, ma soprattutto per le risposte concrete che queste due startup hanno dato ai rispettivi mercati con i prodotti e servizi sviluppati. Centy è riuscita a trasformare il fastidio di avere in tasca i centesimi in un’opportunità per i cittadini, le imprese e la Zecca dello Stato, mentre Eggup ha creato un potente strumento di analisi delle abilità umane, fondamentale per le risorse umane in azienda”.
“Solo in Italia negli ultimi 15 anni sono stati prodotti 3,5 miliardi di monete da 1 centesimo e 2,8 miliardi da 2 centesimi – dichiara Marco Guarna, partner di Digital Magics Roma – che continueranno a essere coniati come deciso dalla Banca Centrale Europea. Molti dei centesimi in circolazione rappresentano vero e proprio una parte del nostro PIL bloccato. Centy è una soluzione vincente per tutti. Parlando di lavoro invece, scegliere un candidato o un team valido in tempi rapidi non è solo un fattore chiave per la competitività, ma rappresenta anche una riduzione di costi. Ogni anno un’impresa di soli 50 dipendenti sostiene costi sommersi per oltre 60.000 Euro a causa di situazioni conflittuali. Eggup diventa quindi il partner ideale per le
aziende a livello globale, grazie al modello di business scalabile”.
LeasePlan si unisce all’iniziativa EV100 e accelera la transizione verso la mobilità elettrica
LeasePlan Corporation N.V., una società leader a livello globale nella gestione delle flotte aziendali, ha annunciato oggi in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York che entrerà a far parte dei soci fondatori del progetto EV100, una nuova importante iniziativa nel campo dei trasporti a livello mondiale, tesa a dare impulso all’adozione dei veicoli elettrici nei parchi auto aziendali. LeasePlan ha anche annunciato che trasformerà la flotta utilizzata dai propri dipendenti con veicoli ad alimentazione elettrica – diventando la prima azienda nel campo della gestione flotte a effettuare questo cambiamento.
Il progetto EV100, una nuova iniziativa di mercato a livello globale tesa a dare impulso all’adozione dei veicoli elettrici (EV – “electric vehicles” in inglese) e alle relative infrastrutture, è stata lanciata da The Climate Group oggi a New York dove i leader dell’industria e dei governi si sono riuniti per la Settimana del Clima. Si tratta dell’unica iniziativa di questo genere che ha lo scopo di incoraggiare l’impegno delle aziende a livello globale verso l’impiego dei trasporti elettrici e i cui membri promettono di trasformare le loro flotte alimentate a benzina e diesel in flotte formate da veicoli elettrici entro il 2030. LeasePlan è uno dei dieci partner fondatori del progetto EV100. Altri partner di EV100 sono Unilever, Baidu, Gruppo IKEA, HP Inc., Vattenfall, PG&E, Deutsche Post DHL e Metro AG. LeasePlan è la sola azienda del settore automobilistico che si sia unita all’iniziativa.
Il CEO Tex Gunning afferma: “I veicoli elettrici sono What’s next. Siamo quindi lieti di entrare a far parte dei soci fondatori dell’iniziativa EV100 e di collaborare con alcune delle più grandi aziende al mondo per accelerare e facilitare il passaggio alla mobilità elettrica. Tutti insieme, possiamo esercitare un impatto importante: oltre la metà delle auto che circolano attualmente sulle strade, infatti, sono di proprietà aziendale. Siamo anche molto orgogliosi di annunciare che la flotta stessa utilizzata dai dipendenti di LeasePlan diventerà elettrica, rendendoci la prima tra le grandi aziende di noleggio veicoli a effettuare questo cambiamento. La nostra ambizione è quella di permettere a tutti i nostri dipendenti di guidare auto elettriche entro il 2021. Incoraggiamo inoltre altre aziende a compiere la stessa scelta: trasformare la propria flotta con l’alimentazione elettrica è uno dei modi più semplici in cui le aziende possono ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e contribuire a contrastare il cambiamento climatico. LeasePlan si impegna fortemente a sostenere le altre aziende che desiderano compiere questo passo.”
Strategia della sostenibilità
L’annuncio odierno rappresenta una nuova pietra miliare nella strategia della sostenibilità di LeasePlan, tesa a raggiungere un livello di emissioni zero della propria flotta totale entro il 2030. Alcuni elementi chiave di questa strategia sono rappresentati dall’educazione dei consumatori in merito al What’s next nel campo dei veicoli a basse emissioni, dalla facilitazione dell’adozione di veicoli a basse emissioni attraverso proposte attraenti per i clienti messe a punto dall’Electric Vehicle Experience Centre di LeasePlan, dall’impulso allo sviluppo di un mercato sofisticato di veicoli di seconda mano comprendente autovetture a noleggio in ottimo stato e di alta qualità e dal passaggio all’alimentazione elettrica della flotta stessa dei dipendenti di LeasePlan entro il 2021.
Il motore di ricerca voli e leader mondiale Kiwi.com migliora la sua applicazione mobile introducendo una sezione di pianificazione viaggi. Oltre alla vendita dei biglietti, Kiwi.com aiuterà i suoi clienti a organizzare le loro vacanze. I dati, forniti da Sygic Travel, contengono mappe turistiche di tutto il mondo, 20 milioni di punti di interesse e luoghi turistici, 2 milioni di hotel e 70 mila tour e attività. Il contenuto del viaggio viene mostrato nell’applicazione una volta acquistati i biglietti.
“Le compagnie aeree e le altre agenzie di viaggio stanno cercando modi diversi per far crescere il loro rapporto con i clienti, offrendo loro più di una semplice funzione di acquisto del biglietto. Il loro obiettivo è far tornare il cliente per cercare più informazioni e servizi. Ecco perché Kiwi.com ha deciso di concentrarsi su questo aspetto. Ecco il perché della collaborazione con Sygic Travel. I dati che forniamo a Kiwi.com sono in continuo aggiornamento grazie ai nostri content editor e, la loro affidabilità è stata verificata già da milioni di viaggiatori. Per i luoghi popolari, il nostro database contiene foto, descrizioni dettagliate, informazioni sugli orari di apertura, i prezzi d’ingresso e i contatti.” afferma Barbora Nevosádová, direttore marketing di Sygic Travel.
“La strategia di Kiwi.com è di diventare il leader mondiale delle agenzie di viaggio online, rendendo disponibile ai propri clienti tutto quello di cui hanno bisogno e che vogliono sapere. I dati di pianificazione viaggi di Sygic Travel sono solo una delle numerose funzioni che Kiwi.com vuole introdurre in aggiunta alla sua tecnologia brevettata e al servizio clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tutto questo per semplificare e rendere più piacevoli i viaggi dei nostri clienti.” dichiara Michaela Plesníková, responsabile partnership di Kiwi.com.
Kiwi.com ha la sua sede in Repubblica Ceca e negli ultimi anni è cresciuto rapidamente. È diventato uno dei più popolari motori di ricerca voli e rivenditori di biglietti nel mondo, con un fatturato giornaliero di più di 2.5 milioni di euro.
Sygic Travel aiuta i suoi utenti a pianificare i propri viaggi dal 2011. Ha iniziato a fornire i suoi dati e i suoi strumenti di pianificazione ad altre agenzie di viaggio a luglio. Le aziende possono utilizzare oggi la loro White Label e il Sygic Travel SDK (un pacchetto complesso per l’implementazione) per vari scopi, ad esempio, per creare le proprie visite guidate oppure elencare dei luoghi popolari per ogni area del mondo e mostrarli sulla mappa. Ci sono diversi modi per utilizzare l’SDK, sia nelle pagine web, sia nelle applicazioni mobili.
Oggi è sufficiente un così detto gioco di sguardi per comprendere le intenzioni di un’automobile nei pressi di un attraversamento pedonale, ma cosa potrebbe accadere in un
prossimo futuro, quando l’automobile in questione sarà un veicolo a guida autonoma?
Per rispondere a questo importante quesito, Ford Motor Company sta collaborando con il Virginia Tech Transportation Institute per condurre una ricerca sulle modalità di interazione, che permetta ai veicoli a guida autonoma di comunicare, attraverso l’uso di segnali luminosi, le loro intenzioni agli altri utenti della strada, come pedoni, conducenti umani e ciclisti. L’obiettivo è quello di creare una modalità di interazione convenzionale che tutti possano facilmente elaborare e comprendere.
“Comprendere come i veicoli a guida autonoma influenzino il mondo, per come lo conosciamo oggi, è fondamentale per essere sicuri di creare l’esperienza giusta per il domani”, ha commentato John Shutko, Human Factors Technical Specialistdi Ford.“Dobbiamo vincere la sfida rappresentata dal non avere un conducente in carne e ossa, riuscendo a creare una modalità di interazione alternativa al cenno del capo o al movimento di una mano, fondamentale per garantire un funzionamento sicuro ed efficiente dei veicoli a guida autonoma all’interno delle nostre comunità”.
I ricercatori, all’inizio, hanno considerato l’idea di utilizzare un display di testo, ma ciò avrebbe richiesto, necessariamente, la medesima conoscenza linguistica da parte di tutti gli attori coinvolti. L’uso di simboli, invece, è stato escluso poiché, storicamente, i simboli ottengono un basso riconoscimento tra i consumatori. Si è, quindi, deciso di optare per la segnaletica luminosa. Ed essendo già standardizzata e universalmente compresa, a esempio, per l’indicazione di direzione e della frenata, si è ritenuto che un’applicazione innovativa di tale segnaletica, potesse essere la modalità più efficace per la creazione di un linguaggio visivo di riferimento, che permetta a tali veicoli di muoversi interagendo con gli altri utenti della strada in modo funzionale. I veicoli a guida autonoma, attraverso la segnaletica luminosa, potranno indicare, in procinto di un incrocio, l’intenzione di arrestarsi o di dare la precedenza.
A tal proposito, sul parabrezza del Transit Connect utilizzato per condurre i test, è stata posizionata una barra luminosa insieme a sei telecamere ad alta definizione, utili per garantire una vision a 360° delle aree circostanti, al fine di carpire il comportamento dei diversi utenti della strada.
Per simulare completamente l’esperienza a bordo di un veicolo a guida autonoma, i ricercatori hanno sviluppato una particolare tuta, che permette di nascondere un vero conducente nella posizione di guida. Progettata per sembrare a tutti gli effetti un sedile, la tuta crea, negli utenti della strada, l’illusione di vedere un veicolo completamente autonomo, fattore fondamentale per valutarne realmente le interazioni. Il team ha condotto i test sperimentando tre diversi segnali luminosi, per testare la segnalazione delle intenzioni del veicolo:
Arresto: due luci bianche che si spostano da un lato all’altro, indicano che il veicolo sta per arrestarsi completamente
Guida autonoma attiva: una luce bianca fissa indica che il veicolo è in movimento
Avvio: una luce bianca che lampeggia rapidamente indica che il veicolo riprende la marcia dopo un arresto
Durante il mese di agosto le strade della Virginia settentrionale, conosciute per la notevole densità di traffico, sono state protagoniste della sperimentazione che ha permesso ai ricercatori di raccogliere le reazioni delle persone, a bordo del Transit Connect a guida autonoma simulata. Dei quasi 3.000 km percorsi in ambiente urbano, sono state raccolte oltre 150 ore di registrazione, tra cui incontri con pedoni, ciclisti e altri veicoli. La segnaletica luminosa è stata attivata più di 1.650 volte in varie aree di Arlington, compresi incroci, parcheggi, garage e strade aeroportuali. I ricercatori utilizzeranno tutti i dati ottenuti per comprendere come gli altri utenti della strada cambiano i loro comportamenti in risposta alle segnalazioni inviate loro da un veicolo a guida autonoma.
“Questa sperimentazione sarà utile non solo per gli automobilisti e costruttori d’auto, ma per chiunque cammini, guidi o si ritrovi al fianco di un veicolo a guida autonoma, in futuro”, ha commentato Andy Schaudt, Project Director, Center for Automated Vehicle Systems, del Virginia Tech Transportation Institute. “Siamo orgogliosi di sostenere Ford nello sviluppo di questa ricerca molto importante”.
L’impegno per creare uno standard condiviso
Ford sta già lavorando con diverse organizzazioni del settore per lo sviluppo di uno standard industriale di riferimento, tra cui l’International Organization for Standardization e il SAE International. Una modalità di interazione convenzionale, da applicarsi a tutti i veicoli a guida autonoma, che la maggior parte delle persone possa essere in grado di comprendere, e che contribuirà a garantire un’integrazione sicura dei veicoli a guida autonoma, all’interno dei sistemi di trasporto esistenti. Ford ritiene, inoltre, come primaria, la necessità di un protocollo di comunicazione per i non vedenti o per coloro che presentano problemi alla vista e sta avviando un progetto di ricerca dedicato come parte di una sperimentazione separata.
“Per la preparazione di un futuro che preveda l’integrazione, nei nostri scenari, della guida autonoma, è necessario lavorare tutti insieme”, ha aggiunto John Shutko. “Ecco perché stiamo sviluppando e promuovendo un linguaggio di riferimento condiviso, che possa essere adottato dall’intero settore automotive e applicato a tutti i veicoli a guida autonoma”.
Ford of Germany e Deutsche Bahn Connect GmbH, una filiale della Deutsche Bahn AG, hanno annunciato l’ampliamento della loro partnership per lo sviluppo di servizi per il miglioramento della mobilità in Germania, dal car sharing al bike sharing.
Dal prossimo mese, 3.200 FordPass bike saranno rese disponibili, tramite il sistema di noleggio Call a Bike di Deutsche Bahn, ai ciclisti di Colonia e Düsseldorf. Ford of Germany diventerà, così, il primo costruttore di automobili a essere coinvolto in un progetto relativo al bike sharing in Europa.
“In quanto provider di servizi di mobilità, ci impegneremo per lo sviluppo di soluzioni sostenibili da integrare al sistema di trasporto già esistente in modo da aumentarne l’efficienza, soprattutto nelle aree più centrali della città. Per questo motivo, stiamo lanciando il servizio di FordPass bike sharing con il leader del mercato Call a Bike”, ha commentato Steven Armstrong, Group Vice President e President, Europe Middle East and Africa, Ford Motor Company, annunciando la partnership al New Mobility World, il forum sulla mobilità tenutosi durante il Salone di Francoforte.
I clienti potranno utilizzare l’app di FordPass, registrarsi su Call a Bike, e trovare la bicicletta disponibile più vicina, pagando il servizio direttamente online. L’applicazione FordPass può già essere utilizzata per accedere al servizio di car sharing di Ford, utile per individuare i parcheggi disponibili o per trovare i prezzi più convenienti dove effettuare rifornimento di carburante.
“L’uso delle biciclette per muoversi all’interno delle città e il trend relativo allo Share Economy, acquisiranno sempre più importanza negli anni a venire. Con questo nuovo servizio, disponibile a Düsseldorf e Colonia, stiamo estendendo i servizi di trasporto pubblico per i nostri clienti, attraverso una modalità estremamente ecologica”, ha dichiarato Sylvia Lier, Chair, Board of Management, Deutsche Bahn Connect. “Siamo entusiasti dell’espansione del servizio Call a Bike in partnership con Ford, che ci permetterà di sviluppare ulteriormente il network di biciclette a disposizione dei nostri clienti in tutta la Germania. Tutti i clienti FordPass Bike potranno utilizzare integralmente i servizi di Call a Bike e viceversa, senza dover ripetere il processo di registrazione iniziale”.
Ford e Deutsche Bahn Connect collaborano, dal 2013, per garantire un servizio di car sharing, e, nel mese di agosto di quest’anno, Ford ha annunciato che metterà a disposizione 100.000 account Call a Bike gratuiti per un anno per i suoi clienti.
“Abbiamo lanciato un progetto comune di car sharing quattro anni fa, come parte dell’espansione di Ford a provider di servizi per la mobilità”, ha dichiarato Wolfgang Kopplin, Deputy Chairman, Ford of Germany. “Il nostro progetto di bike sharing rappresenta un ulteriore passo in avanti sulla strada per l’attuazione di questa strategia. Ci permetterà di integrare i servizi di trasporto pubblico, già presenti nelle città, con una modalità completamente green, fornendo un servizio ecologico e a basso costo per un crescente numero di clienti”.
Amazon lancia in Italia Amazon Music Unlimited, il servizio di streaming con un catalogo di oltre 50 milioni di brani
Amazon Music Unlimited offre ai clienti centinaia di playlist e radio personalizzate, curate personalmente da esperti italiani di musica.
Tutti i clienti potranno iscriversi ad Amazon Music Unlimited al costo di 9,99€ al mese, con un’offerta lancio esclusiva riservata ai clienti Amazon Prime.
Amazon ha lanciato oggi in Italia Amazon Music Unlimited, un servizio di musica on-demand che mette nelle mani dei clienti un catalogo di oltre 50 milioni di canzoni, centinaia di playlist e radio personalizzate. Amazon Music Unlimited è un servizio dotato di un catalogo completo di artisti in testa alle classifiche come Fabio Rovazzi, Francesco Gabbani, Fedez, Baby K, Taylor Swift, Ed Sheeran, Katy Perry e Coldplay, insieme ad altri artisti importanti come Vasco Rossi, Tiziano Ferro, Zucchero, Fabrizio de André, Elvis Presley e David Bowie.
I clienti iscritti ad Amazon Music Unlimited possono scegliere esattamente quali canzoni e album ascoltare oppure scoprire nuove canzoni in modo semplice e immediato grazie ai suggerimenti personalizzati di Amazon. I clienti potranno facilmente organizzare una festa, allenarsi o prendersi una pausa e rilassarsi con centinaia di playlist curate appositamente per loro dagli esperti di musica italiani di Amazon Music. Saranno inoltre disponibili radio personalizzate e prive di contenuti pubblicitari basate su diversi generi come pop e rap ma sarà anche possibile godersi la musica a seconda del proprio mood, scegliere quella adatta all’allenamento o al relax, o ancora semplicemente scegliere l’artista preferito o le hit del decennio. I clienti avranno anche la possibilità di scaricare le canzoni, gli album e le playlist dal catalogo di Amazon Music Unlimited sui propri dispositivi per ascoltarli in modalità offline su aerei, treni e in qualsiasi luogo si trovino senza una connessione internet.
“La reazione dei clienti per il lancio di Amazon Music Unlimited negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania ci ha entusiasmato e siamo felici di rendere disponibile il servizio ai clienti di Italia, Francia e Spagna”, ha affermato Steve Boom, VP di Amazon Music. “A partire da oggi, Amazon Music Unlimited offrirà ai nostri clienti in Italia playlist e radio curate dai nostri esperti di musica italiani, con i principali artisti del Bel Paese e internazionali; pensiamo che i clienti ameranno questo servizio”.
Più vantaggi per i clienti Amazon Prime Tutti i clienti in Italia potranno iscriversi ad Amazon Music Unlimited al prezzo di 9,99€ al mese. Al lancio, i clienti Amazon Prime riceveranno un’offerta temporanea con un credito di 10€ (equivalente a un mese di uso gratuito) iscrivendosi all’abbonamento mensile. L’abbonamento annuale è disponibile per i clienti Amazon Prime al prezzo di 99€ in un’unica soluzione di pagamento: corrisponde al costo di soli 8,25€ al mese, equivalente ad un risparmio di oltre 20€ l’anno. I clienti Amazon Prime riceveranno un’offerta temporanea con un credito di 10€ anche iscrivendosi all’abbonamento annuale.
Per le famiglie I clienti possono iscriversi all’abbonamento Family di Amazon Music Unlimited, che consente l’accesso al servizio a sei componenti della famiglia al costo di 14,99€ al mese. I clienti Amazon Prime avranno inoltre la possibilità di iscriversi all’abbonamento annuale Family di Amazon Music Unlimited al prezzo di 149€ in un’unica soluzione di pagamento, che corrisponde al costo di soli 12,42€ al mese e con un risparmio di oltre 30€ l’anno. I clienti Amazon Prime riceveranno un’offerta temporanea con un credito di 10€ anche sull’abbonamento Family sia mensile che annuale. Tutti i membri della famiglia possono ascoltare in streaming la musica che desiderano, in qualsiasi momento e in diversi luoghi contemporaneamente. In più, l’account di ciascun membro godrà di consigli personalizzati per più di 50 milioni di canzoni, e di centinaia di playlist e radio disponibili su Amazon Music Unlimited.
App agile e intuitiva L’app di Amazon Music è stata progettata con un’interfaccia che enfatizza le immagini dell’artista e la grafica degli album e mette al centro la ricerca e la riproduzione della musica. Tra le funzionalità più importanti dell’app, “Home” mostra le selezioni degli esperti di Amazon Music per consentire ai clienti di rimanere aggiornati sulla musica che amano, sulle novità o sulle tendenze, mentre “Consigliato” permette ai clienti di trovare i consigli musicali personalizzati offerti dalla tecnologia alla base dei suggerimenti di Amazon. L’app Amazon Music è disponibile per dispositivi Fire, iOS, Android, Web, PC e Mac.
Amazon Music Amazon Music è la meta per i clienti che desiderano avere la maggiore possibilità di scelta per accedere e ascoltare tutta la loro musica preferita. In aggiunta allo streaming tramite Amazon Music Unlimited, Amazon Music offre un’ampia selezione di CD e Vinili, incluso il servizio AutoRip su più di centomila album, tramite il quale ricevi subito e senza costi aggiuntivi la versione in formato digitale del CD o del Vinile acquistato, nonché decine di milioni di canzoni MP3 da acquistare. Per maggiori informazioni visita Amazon Music www.amazon.it/amazonmusic.
Amazon Amazon è guidata da quattro principi: ossessione per il cliente piuttosto che attenzione verso la concorrenza, passione per l’innovazione, impegno per un’eccellenza operativa e visione a lungo termine. Le recensioni dei clienti, lo shopping 1-Click, le raccomandazioni personalizzate, Prime, Logistica di Amazon, AWS, Kindle Direct Publishing, Kindle, i tablet Fire, Fire TV, Amazon Echo e Alexa sono alcuni dei prodotti e dei servizi introdotti da Amazon.
SOCIAL SCHOOL: AL VIA LA SECONDA FASE DEL PROGETTO DI EDUCAZIONE ALL’UTILIZZO DEGLI STRUMENTI DI PROTEZIONE E SICUREZZA SU FACEBOOK
Parte il 14 settembre la campagna informativa realizzata da Facebook e Skuola.net per sensibilizzare e informare i giovani
In occasione del rientro tra i banchi di scuola, parte la seconda fase del progetto Social School, promosso da Facebook Italia e Skuola.net con il supporto scientifico dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza. Avviato ad aprile 2017, si inserisce tra le iniziative promosse da “Generazioni Connesse”, il Safer Internet Centre italiano coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Direzione Generale per lo Studente, l’integrazione e la Partecipazione.
Basandosi sui risultati raccolti nella prima parte del progetto, Skuola.net – la più grande scuola virtuale italiana – insieme a Facebook, darà il via ad una campagna informativa che, utilizzando video, infografiche, meme e gif, accompagnerà i giovani alla scoperta degli strumenti messi a disposizione da Facebook per salvaguardare la propria sicurezza online. I contenuti realizzati saranno visibili sul sito e sulla pagina Facebook di Skuola.net
La prima fase, rappresentata da una ricerca commissionata da Facebook e condotta da Skuola.net e Osservatorio Nazionale Adolescenza ha, infatti, permesso di individuare le tematiche più sensibili e le lacune da colmare. Il coinvolgimento di 3130 studenti di scuole medie, superiori e università ha permesso di testare la loro conoscenza sugli strumenti messi a disposizione da Facebook a tutela della loro sicurezza. La fotografia che ne è emersa e che il 41% dei ragazzi intervistati non ha mai letto gli Standard della Comunità di Facebook, il 70% non ha mai visitato le pagine dedicate al Centro per la Sicurezza di Facebook, e il 42% non era a conoscenza dell’esistenza. È però pari al 95% degli intervistati la percentuale di coloro che dichiarano di conoscere la funzione che consente di bloccare altri utenti.
Questi risultati hanno permesso di passare alla seconda fase del progetto Social School e di costruire la campagna informativa, in partenza il 14 settembre. Obiettivo primario sarà quello di comunicare agli adolescenti, attraverso gli strumenti e linguaggi che utilizzano quotidianamente, quali siano i pericoli legati ad una scarsa conoscenza delle impostazioni di privacy e di aiutarli a comprendere i benefici degli strumenti che Facebook mette a disposizione per salvaguardare la loro vita online.
“Fornire un ambiente sicuro per la comunità di Facebook è la nostra priorità numero uno. Per garantire tutto questo, è necessario conoscere e rispettare le regole della piattaforma. Educare i giovani e mostrare loro gli strumenti a disposizione è un nostro dovere ed è per questo che abbiamo deciso, insieme a Skuola.net, di dare vita al progetto Social School. L’analisi dei dati raccolti durante la ricerca ci ha consentito di conoscere meglio i comportamenti e la conoscenza che hanno i nativi digitali sulla piattaforma. In questa seconda fase ci impegniamo a restituire loro informazioni e strumenti per rendere più sicura la loro vita online” – Laura Bononcini, Head of Public Policy Facebook Italia
“La mission di Skuola.net è quella di migliorare la vita degli studenti. Dato che le piattaforme di social networking sono l’ambiente in cui molti di loro passano la maggior parte del proprio tempo, riteniamo che sia fondamentale aiutarli attraverso l’ascolto e la creazione di contenuti adatti nei linguaggi ma anche vicini a loro nei luoghi abituali di ritrovo virtuale. Tutti elementi che sono già presenti nella abituale esperienza di Skuola.net e che abbiamo messo a disposizione volentieri di questo progetto, che va a confermare ancora una volta la bontà del modello di azione sinergico rappresentato da Generazioni Connesse” – Daniele Grassucci, Head of Content and Communication Skuola.net
“All’interno della più generale missione dell’istruzione, propria del MIUR, è andata emergendo da tempo la necessità di corrispondere a nuovi bisogni dello studente, incluso quello di una complessiva educazione online, che ha richiesto la predisposizione di azioni mirate a favorire una corretta gestione dei profili online, e quindi delle informazioni personali, nonché a garantire una ‘navigazione’ sicura e consapevole dei giovani.
Nel riconoscimento di tale priorità, il MIUR, anche in forza del coordinamento del Safer Internet Centre, giunto alla sua terza edizione, ha sperimentato il valore aggiunto della collaborazione con tutte le agenzie educative e le società private che, come Facebook e Skuola.net, sono impegnate con i giovani in questo ambito.
In particolare, la partecipazione del MIUR a network europei, in cui si discute e si elaborano strategie comuni per promuovere, anche nell’ambito della più recente cornice normativa offerta dal nuovo Regolamento sulla protezione dei dati personali n. 679 del 2016, lo sviluppo di un web più sicuro, coinvolgendo in tutti i processi decisionali anche i ragazzi, sta favorendo l’emersione di un percorso strutturato nel raggiungimento di tali obiettivi. Tra gli Stati membri coinvolti nella promozione delle politiche c.d. del “Better Internet for Kids, l’Italia può essere annoverata tra quelli che, con politiche pubbliche precorritrici, quali di recente la legge 71/2017 per il contrasto al cyberbullismo, la legge c.d. ‘Buona scuola’ e il decreto sulla ‘Scuola digitale’, mettono da tempo in campo un modello di azione sinergica tra pubblico e privato per promuovere un web più sicuro. Il progetto ‘Social school’ si iscrive, senz’altro, tra le esperienze positive e virtuose di tale modello. Inserito, infatti, nel programma delle iniziative del Safer Internet Centre, coordinato dal MIUR, tale progetto non si riduce ad una solitaria iniziativa “one spot”, mirando piuttosto a concorrere al più generale e impegnativo obiettivo, comune a tutti gli altri partner del SIC , di ‘disegnare’ ambienti online sicuri e favorevoli allo sviluppo di contenuti positivi” – Giuseppe Pierro,Dirigente Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione.
I temi e le attività al centro della campagna di sensibilizzazione saranno:
–La sicurezza sui social: un percorso alla scoperta del Centro per la Sicurezza Facebook con prove da superare per risolvere i falsi miti sui social network. Avranno così modo di testare le proprie conoscenze e le possibilità che offre loro Facebook in termini di strumenti, normative e risorse.
–La Privacy su Facebook: la gestione privacy e la visibilità dei propri contenuti sul Social Network meritano un racconto approfondito e i giovani saranno accompagnate da icone Facebook, una guida “step-by-step” per modificare le proprie impostazioni e controllare chi può vedere i post, le informazioni del profilo, e le impostazioni per le app alle quali ci si è collegati tramite Facebook.
–Controllo dei TAG: immagini, post, video: tutti possono essere taggati e tutti possono taggare, ma può capitare che il contenuto nel quale si è stati taggati non sia di nostro gradimento. Sensibilizzare i giovani al Controllo dei TAG e a verificare i contenuti visibili sul proprio profilo, vuol dire renderli maggiormente consapevoli del potere che loro stessi possono esercitare sul profilo.
–Segnalazione Contenuti: Facebook incoraggia le persone che usano la piattaforma a segnalare i contenuti che reputano violare gli Standard della Comunità. In questo modo tutti possono contribuire alla sicurezza di Facebook. La segnalazione dei contenuti è essenziale per rendere la piattaforma un ambiente sempre più sicuro e protetto e per tutelare le persone, in particolare i minori, da abusi e utilizzi inappropriati delle proprie informazioni e contenuti. Data la molteplicità di contenuti disponibili, è necessario avviare un percorso di educazione su come e quando segnalare un contenuto. Come? Un’infografica semplice e intuitiva mostra cosa è opportuno segnalare e cosa no.
–Standard della Comunità: un corto animato racconterà gli Standard della Comunità, regole di comportamento condivise che, chi si iscrive a Facebook, si impegna a rispettare a garanzia e rispetto dell’equilibrio tra libertà di espressione e tutela della sicurezza.
Sono 26 le sedi di HACK.DEVELOPERS, una anche in Silicon Valley a San Francisco
Il Team per la Trasformazione Digitale, in collaborazione con Codemotion, annuncia le sedi del più grande hackathon dedicato alla Pubblica Amministrazione che il 7 e 8 ottobre coinvolgerà gli sviluppatori software di 25 città italiane e di una sede estera a San Francisco.
“Cambia la PA, riavvia il sistema operativo del Paese” – questo il claim scelto per l’iniziativa.
Si è svolto ieri sera a Milano il primo dei sei meetup di presentazione di Hack.Developers nel corso del quale sono state presentate le 26 sedi dell’hackathon che coinvolgerà gli sviluppatori sui principali progetti della PA ospitati sulla piattaforma Developers Italia, la community presentata dal Team per la Trasformazione Digitale in collaborazione con AgID – Agenzia per l’Italia Digitale – annunciata proprio a Codemotion lo scorso 24 marzo per progettare e realizzare i servizi pubblici digitali italiani.
Dopo i saluti iniziali di Roberta Cocco, Assessore alla Trasformazione Digitale del Comune di Milano, e la presentazione di Gianluca Varisco sui progetti che il Team per la Trasformazione Digitale sta portando avanti, Mara Marzocchi, co-founder di Codemotion, e Giovanni Bajo, Responsabile Relazioni con gli Sviluppatori, hanno presentato nel dettaglio l’hackathon.
Il 7 e l’8 ottobre 2017, il Team per la Trasformazione Digitale – in collaborazione con Codemotion e con il supporto di Microsoft, IBM, Cisco, Oracle, Red Hat, Intesa Sanpaolo, TIM e DXC – organizza il più grande hackathon italiano, che coinvolgerà 26 città (tra cui anche una sede estera a San Francisco) e circa 80 community tech e di sviluppatori su tutto il territorio nazionale.
Lo scopo della sfida è riunire, per 48 ore e in tutta Italia, centinaia di sviluppatori software, ingegneri informatici, esperti di sicurezza informatica e studenti universitari per rispondere alle necessità che il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana ci sta chiedendo di affrontare: riavviare il sistema operativo del Paese. Sono attesi circa 800 partecipanti.
Sul sito hack.developers.italia.it è ora possibile registrarsi per tutte le sedi dell’evento, che si terrà in 16 regioni italiane e – grazie ad una delegazione estera – anche a San Francisco, in California.
Mara Marzocchi, co-founder di Codemotion, è entusiasta del risultato della Call 4 Hosts appena conclusasi: “La quantità di candidature ricevute per ospitare l’hackathon da parte delle community locali è stata ben superiore alle attese degli organizzatori, e quindi sono confermate un totale di 26 sedi, di cui una estera.”
Le 5 sedi dirette per l’evento sono Roma, Milano, Torino, Firenze e Bari. Le altre città nelle quali le community di sviluppatori software si riuniranno per 2 giorni di codice sono: Ancona, Biella, Cagliari, Camerino, Campobasso, Catania, Cosenza, Genova, L’Aquila, Lecce, Napoli, Padova, Palermo, Pisa, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Trapani, Trento, Venezia e San Francisco.
“Dopo l’evento di Codemotion a Roma nel quale abbiamo presentato la nostra Developers Community, – ha dichiarato Giovanni Bajo, Responsabile Relazioni con gli Sviluppatori del Team per la Trasformazione Digitale – ora è iniziata l’opera di community building e abbiamo accolto con entusiasmo l’idea di Codemotion di organizzare un hackathon diffuso su tutto il territorio per coinvolgere gli sviluppatori, andando a incontrarli nelle loro città. Crediamo molto in questa iniziativa che contribuirà a far crescere la partecipazione sulla nostra piattaforma.”
Le sfide saranno strettamente legate ai singoli progetti e tecnologie su cui si sta concentrando il lavoro del Team Digitale. I progetti sono ospitati nella piattaforma Developers.Italia, la community open-source per gli sviluppatori della Pubblica Amministrazione. Durante un code sprint gli sviluppatori sono chiamati a dare il proprio contributo sui singoli progetti. Le challenge saranno numerose e di diversa difficoltà: dalla risoluzione di un piccolo bug grafico in un portale pubblico, alla creazione di complesse funzionalità già previste nella roadmap dei singoli progetti, oppure ancora la prototipizzazione di nuove componenti da creare da zero. Il codice che sarà realizzato durante l’hackathon dovrà essere rilasciato con licenza open source, in modo che sia disponibile a tutta la comunità. Ciò che verrà realizzato aiuterà la PA ad integrare in modo più efficiente le tecnologie necessarie alla digitalizzazione dell’Italia.
Qui di seguito potete trovare alcuni esempi delle sfide che attendono gli sviluppatori. La lista completa è in continuo aggiornamento e ad oggi comprende progetti come SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale, ANPR – Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, DAF – data Analitycs Framework, DAF – Dataportal, DAT – Dati Pubblici (nuovo Dati Gov.it), Security, Design e le challenge saranno aggiornate giorno dopo giorno sul sito fino alla data dell’evento.
Per presentare e promuovere questo hackathon – una vera maratona di codice di dimensioni senza precedenti nel nostro Paese – rappresentanti del Team Digitale e di Codemotion saranno in tour sul territorio nazionale per incontrare le tech community di sviluppatori e la stampa locale. Gli appuntamenti nel mese di settembre saranno: a Napoli il 12, a Torino il 14, a Firenze il 15, a Bari il 18 e in chiusura a Roma il 19 settembre.
Ford Motor Company e Domino’s Pizza, catena di ristorazione internazionale e leader mondiale nel settore della pizza a domicilio, hanno annunciato una partnership per studiare il ruolo che, i veicoli a guida autonoma, potranno avere nelle attività di consegna a domicilio.
Nell’ambito della sperimentazione, i ricercatori di entrambe le società indagheranno le reazioni dei clienti nella loro interazione con un veicolo a guida autonoma, all’interno della loro esperienza di consegna. La sperimentazione avrà un ruolo cruciale per le società, entrambe molto interessate a valutare e comprendere le prospettive dei clienti, rispetto a un eventuale futuro che possa prevedere la consegna di prodotti alimentari con l’utilizzo di veicoli guida autonoma.
“Grazie alla nostra esperienza nell’ambito delle consegne a domicilio, osserviamo con grande interesse lo sviluppo di veicoli a guida autonoma, in quanto ci pare evidente che la mobilità stia attraversando una fase di grande ed epocale cambiamento” ha dichiarato Patrick Doyle, President e CEO di Domino’s Pizza. “Siamo orgogliosi di posizionarci come brand leader nell’utilizzo di strumenti tecnologici e innovativi e siamo entusiasti di essere parte attiva nello studio degli effetti della consegna a domicilio, realizzata da un veicolo di guida autonoma. Questo è solo il primo passo, nell’ambito di un percorso di sperimentazione più ampio, che intendiamo intraprendere con Ford”.
Se da un lato, l’Ovale Blu continua a studiare l’utilizzo di veicoli a guida autonoma, costruendo una nuova area di business, dall’altro sperimentazioni, come quella con Domino’s Pizza, si rivelano fondamentali per garantire che tale innovazione sia applicata in modo da migliorare l’esperienza dei clienti. Il piano di inziare a produrre veicoli a guida autonoma dal 2021, ha, tra gli altri, l’obiettivo di soddisfare sia le esigenze di società partner sia quelle dei loro clienti.
“Nel nostro percorso di valutazione delle opportunità di business legate al mondo della guida autonoma, per facilitare la mobilità di persone e di merci, siamo lieti che Domino’s Pizza partecipi a questa importante parte del processo di sviluppo”, ha affermato Sherif Marakby, Vice President Ford, Autonomous and Electric Vehicles. “In quanto azienda che pone al centro l’esperienza del cliente, Domino’s Pizza condivide la nostra stessa vision sul futuro, che potrà migliorare la qualità della vita delle persone”.
Nelle prossime settimane, ad Ann Arbor, alcuni clienti di Domino’s Pizza avranno l’opportunità di ricevere il loro ordine direttamente da una Ford Fusion Hybrid Autonomous Research Vehicle, che sarà guidata da un Ford Safety Engineer in collaborazione con gli altri ricercatori. I clienti che accetteranno di partecipare, potranno monitorare il veicolo di consegna tramite GPS utilizzando una versione aggiornata di Domino’s Tracker®, l’App dedicata alla gestione dell’ordinazione. All’avvicinarsi del veicolo, riceveranno un messaggio di testo che conterrà il codice di sblocco del Domino Heatwave Compartment ™ all’interno del veicolo dove troveranno, ad attenderli, la loro pizza.
“Siamo interessati a sapere come reagiranno le persone a questo tipo di consegna”, ha dichiarato Russell Weiner, President di Domino’s Pizza USA. “La maggior parte dei nostri interrogativi riguarda gli ultimi 15 metri dell’esperienza di consegna. Per esempio, come reagiranno i clienti all’idea di dover uscire di casa per recuperare il proprio cibo? Dobbiamo assicurarci che l’interfaccia sia chiara e semplice. Dobbiamo capire se l’esperienza di un cliente potrà essere diversa se l’automobile sarà parcheggiata sul vialetto o accanto al marciapiede. Tutta la nostra sperimentazione sarà focalizzata al raggiungimento del nostro obiettivo: riuscire, un giorno, a rendere le consegne con i veicoli a guida autonoma il più possibile customer-friendly”.
Ford e Domino’s Pizza hanno completato i test preliminari utilizzando il veicolo in modalità self-driving sulle strade di MCity, il modello urbano, a grandezza naturale, sviluppato dall’Università del Michigan, per simulare le condizioni delle strade nelle metropoli contemporanee.
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