App per il car sharing: secondo Kaspersky Lab le mancanze sul fronte sicurezza le rendono vulnerabili ai cyberattacchi

Le applicazioni sono progettate per rendere le nostre vite più facili e le transazioni più convenienti. Questo concetto ha fatto un passo avanti con l'avvento delle app dedicate al tema dello “sharing”, che sono in grado di fare di tutto, dal food delivery alla ricerca di un taxi, fino al car sharing: in generale si tratta della possibilità di utilizzare alcuni servizi in un modo più economico. Le app per il car sharing possono avere un grande valore per chi ha un reddito basso, permettendo di risparmiare su alcuni costi, come quelli correlati alla proprietà o al mantenimento di un veicolo. Possono, però, rappresentare anche un rischio a livello di sicurezza per i produttori e anche per gli utilizzatori.

 

Per avere un’idea dell'entità del problema, i ricercatori di Kaspersky Lab hanno deciso di testare tredici applicazioni per il car sharing, sviluppate dai principali produttori di diversi mercati, che – secondo le statistiche di Google Play – sono state scaricate oltre un milione di volte. La ricerca ha svelato che ciascuna delle app esaminate conteneva diversi problemi sul fronte della sicurezza. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che gli utenti malintenzionati stanno già ricavando profitti grazie ad account per applicazioni di car sharing rubati.

 

Si tratta di una situazione particolarmente preoccupante: alcune ricerche recenti, condotte da Kaspersky Lab e dedicate alle abitudini dei consumatori quando si parla di sicurezza delle loro app, hanno dimostrato che gli italiani, ad esempio, non giudicano pericolose le app dedicate allo “sharing”, come invece accade per quelle legate ai social media, alla messaggistica e alle app bancarie: meno del 10,06% delle persone coinvolte dal sondaggio, infatti, ha valutato questo tipo di app come inaffidabili*.

Tra le vulnerabilità scoperte a livello di sicurezza:

 

  • La mancanza di meccanismi di difesa dagli attacchi di tipo “man-in-the-middle”. Questo significa che, mentre un utente crede di essere collegato a un sito web legittimo, il traffico viene a tutti gli effetti reindirizzato verso il sito dei cybercriminali, permettendo loro di raccogliere qualunque tipo di dato personale inserito dalla vittima (come login, password, PIN, ecc.)
  • La mancanza di meccanismi di difesa dal “reverse engineering” di una app. I cybercriminali potrebbero comprendere il funzionamento di una app e individuare una vulnerabilità che permetta loro di ottenere l'accesso all'infrastruttura lato server.
  • L’assenza di tecniche di “rooting detection”. I permessi di root possono mettere a disposizione di utenti malintenzionati funzionalità quasi illimitate, lasciando la app priva di difese.
  • La mancanza di protezione contro le tecniche di overlay delle app. Questo aiuta le app dannose a mostrare finestre di phishing e a rubare le credenziali degli utenti.
  • Il fatto che meno della metà delle applicazioni richiede password complesse agli utenti: questo significa che i cybercriminali possono attaccare la vittima attraverso un semplice attacco di tipo “forza bruta”.

 

In caso di successo, un attaccante può ottenere in modo discreto il controllo del veicolo o usarlo per scopi illeciti – come viaggiare gratuitamente o spiare gli utenti, fino ad arrivare al furto del veicolo stesso o delle sue informazioni, e addirittura arrivare a scenari più preoccupanti, come il furto di dati personali degli utenti e la successiva vendita sul mercato nero per ottenerne un guadagno economico. Tutto questo potrebbe portare i criminali ad attuare azioni illegali e anche pericolose sulle nostre strade, usando identità di altri come copertura.

 

"Le nostre ricerche hanno concluso che, allo stato attuale, le applicazioni per i servizi di car sharing non sono pronte a resistere a possibili attacchi malware. Non abbiamo ancora rilevato casi di attacchi sofisticati contro i servizi di car sharing, ma i cybercriminali comprendono bene il valore che hanno questo tipo di app; le offerte già presenti sul mercato nero indicano che i fornitori non hanno il tempo per rimuovere le possibili vulnerabilità”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.

 

I ricercatori di Kaspersky Lab consigliano agli utenti che usano le app per il car sharing di seguire alcuni consigli per proteggere le auto che usano e i propri dati privati da possibili attacchi informatici:

 

  • Non eseguire il root del proprio dispositivo Android; potrebbe dare funzionalità quasi illimitate alle app dannose;
  • Aggiornare sempre il sistema operativo del proprio dispositivo, per ridurre le vulnerabilità del software e diminuire il rischio di possibili attacchi;
  • Installare una soluzione di sicurezza testata, in modo da proteggere il dispositivo dai cyberattacchi.

 

Per maggiori informazioni sulle minacce legate al fenomeno del car sharing è disponibile un blog post dedicato su Securelist.com.

 

*Nota: Il dato riportato fa riferimento alla campagna di Kaspersky Lab e al sondaggio condotto sul tema del “cyber stress”. Il campione italiano coinvolto dalla ricerca è di oltre 1.000 utenti. 

 

NASCE A PALERMO LUMSA DIGITAL HUB: INCUBATORE DI STARTUP CHE LANCIA UNO SPAZIO DEDICATO A FOOD, AGROALIMENTARE E TURISMO

Il progetto, presentato oggi alla stampa a Sanlorenzo Mercato, sarà ufficialmente presentato al pubblico alle ore 17:30 presso l’Aula Magna dell’Università LUMSA, in via F. Parlatore, 65 

LUMSA DIGITAL HUB ha l’obiettivo di offrire formazione sull’innovazione digitale agli studenti e giovani talenti siciliani e di sostenere la nascita e la crescita delle startup in Sicilia

L’iniziativa di LUMSA DIGITAL HUB è stata presentata oggi alle 11:30, all’interno di Sanlorenzo Mercato – in Via San Lorenzo 288 – da:Alessandro Arnetta, Partner di Digital Magics Palermo e CEO di Factory Accademia; Marco Gay, Amministratore Delegato di Digital Magics; Gabriele Ronchini, Fondatore e Amministratore Delegato di Digital Magics; Totò Orlando, Presidente del Consiglio Comunale di Palermo; Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA; Marco Tarantola, Direttore Divisione Commercial e Private Banking BNL Gruppo BNP Paribas; Dario Mirri, Amministratore Unico di Sanlorenzo Mercato e Giampaolo Frezza, Direttore Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università LUMSA.

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Nasce dalla partnership fra Digital Magics Palermo – sede siciliana di Digital Magics, il più importante business incubator di startup digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio italiano e quotato all’AIM di Borsa Italiana, in collaborazione con la società partner Factory Accademia – Università LUMSA, BNL Gruppo BNP Paribas, Sanlorenzo Mercato.

LUMSA DIGITAL HUB lavora su due spazi che collaborano in maniera sinergica e complementare: il primo nella sede palermitana dell’Ateneo, dove studenti e giovani talenti digitali siciliani seguiranno corsi di formazione sull’innovazione, workshop e seminari su temi chiave come strategie di business e sviluppo, comunicazione e marketing, coding, design, aspetti legali e finanziari. All’interno dell’università ci saranno aree e uffici per affiancare i fondatori delle startup di diversi settori.

Il secondo spazio, SANLORENZO LUMSA DIGITAL HUB, situato all’interno di Sanlorenzo Mercato, è un incubatore verticale dedicato alle startup innovative digitali che incentra le sue attività nei settori del FoodTech, AgriTech e TravelTech: uno spazio di coworking nato per creare, condividere e accelerare l’innovazione in Sicilia.

“Con questa nuova piattaforma vogliamo portare l’innovazione in tre settori chiave per l’economia siciliana e nazionale – dichiara Marco Gay, Amministratore Delegato di Digital Magics– Le PMI e l’industria del food, dell’agroalimentare e del turismo rappresentano un patrimonio straordinario del nostro Paese che esportiamo in tutto il mondo. Il nostro obiettivo a Palermo è quello di favorire lo sviluppo di un ecosistema locale ideale per la nascita e la crescita delle startup digitali, come abbiamo già fatto a livello nazionale creando il più importante hub di innovazione per il DIGITAL MADE IN ITALY con StarTIP e Talent Garden”.

“Credo fortemente nel progetto LUMSA DIGITAL HUB e sono convinto che darà una spinta importante per la formazione 4.0 e il futuro dei giovani talenti digitali siciliani e per l’innovazione delle nostre imprese – ha dichiarato Alessandro Arnetta, Partner di Digital Magics Palermo e CEO di Factory Accademia – Stiamo già collaborando con altri incubatori verticali italiani e internazionali perché vogliamo che le startup FoodTech, AgriTech e TravelTech di tutto il mondo vengano qui a Palermo a sviluppare le loro tecnologie innovative. L’Italia è leader riconosciuto a livello globale su questi temi e anche per l’innovazione faremo da guida”.

“L’enogastronomia, l’agroalimentare e il turismo sono settori strategici per il Sud, trainanti per l’economia italiana e fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo – afferma Francesco Bonini, Rettore dell’Università LUMSA – Con il LUMSA Digital Hub vogliamo offrire alla città di Palermo e ai nostri tanti brillanti studenti e laureati, nuovi strumenti in grado di mettere in funzione un nuovo motore di sviluppo economico e sociale fortemente incentrato sui giovani, su una generazione che nonostante le difficoltà ha dimostrato più volte di saper e poter innovare”.

Risposte nuove per domande antiche: anche l’agroalimentare vira verso il digitale, con nuove esigenze che partono dal consumatore e risalgono l’intera filiera fino ai produttori diretti. Chi opera in questo settore ha il dovere di tenere il passo dell’innovazione e Sanlorenzo Mercato vuole stare in prima fila: un luogo dove queste risposte prendono vita, si mettono in gioco e diventano valore condiviso per la comunità”, dice Dario Mirri, Amministratore Unico di Sanlorenzo Mercato.

Alle 17:30 ci sarà l’evento di presentazione, aperto al pubblico,  nell’Aula Magna della LUMSA – in Via Filippo Parlatore 65 – e che vedrà coinvolti anche: Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo; Alessandro Albanese, Presidente della Camera di Commercio di Palermo ed Enna; Gaetano Armao, Vice Presidente Regione Siciliana e Assessore all’Economia; Giovanni Battista Dagnino, Professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università LUMSA; le startup innovativeMorpheos, Keix, Macingo, SpidWit, SmartIsland Toofoody.

GIOIN A PALERMO IL 24 LUGLIO – ARTE, TURISMO E TECNOLOGIA

ANCHE NEL 2018 GIOIN TORNA A PALERMO IL 24 LUGLIO

CON IL QUARTO INCONTRO SU ARTE, TURISMO E TECNOLOGIA

http://www.gioin.it/it/eventi/arte-turismo-tecnologia

 Al nuovo appuntamento del network GIOIN organizzato da Digital Magics, dedicato all’innovazione delle imprese italiane con le startup, parteciperanno le Autorità del Comune di Palermo e il top management di Intesa Sanpaolo, Deloitte, Waze, Gallerie d’Italia e FACTUM Arte

 Apertura lavori ore 16:00. Per partecipare all’evento: gioin@digitalmagics.com

 

Il quarto appuntamento del GIOIN (Gasperini Italian Open Innovation Network) di quest’anno si svolgerà a PalermoCapitale Italiana della Cultura 2018, Martedì 24 luglio e affronterà il tema ARTE, TURISMO E TECNOLOGIA all’interno della splendida cornice di Villa Niscemi (Sala delle Carrozze).

Arte e turismo sono fra quei settori che, grazie al digitale, sono cambiati maggiormente negli ultimi anni. La Commissione Europea attraverso il Piano Operativo Nazionale “Cultura e Sviluppo” 2014-2020 ha assegnato circa 500 milioni di Euro per la tutela del patrimonio culturale e il sostegno alle industrie creative nelle regioni del Sud Italia, per portare il Made in Italy e le eccellenze italiane in tutto il mondo. Ma che ruolo svolge la tecnologia al servizio dell’innovazione in questo mercato?

GIOIN, il primo network in Italia dedicato all’innovazione delle aziende grazie alla collaborazione con le startup, è un’iniziativa di Digital Magics – il più importante incubatore di neo-imprese digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio Italiano, con una sede anche nel capoluogo siciliano – il cui obiettivo è anche fare divulgazione relativamente alle importanti opportunità che l’ecosistema delle startup italiane è in grado di generare e valorizzare, toccando tutte le tematiche più interessanti per imprenditori, top manager che vogliono approcciare la digital transformation e l’innovazione nelle loro aziende.

I PROTAGONISTI DEL QUARTO EVENTO GIOIN

Interverranno al GIOINLeoluca OrlandoSindaco di PalermoPierluigi Monceri, Direttore Regionale Lazio Sardegna e Sicilia di Intesa SanpaoloBarbara Tagliaferri, Art & Finance coordinator perDeloitte Italy; Dario Mancini, Country Manager di WazeAdam Lowe, Fondatore di FACTUM ArteAlberto Fioravanti, Fondatore, Presidente e CTO di Digital Magics; Layla Pavone, Consigliere e Chief Innovation Marketing e Communication Officer di Digital Magics e Alessandro Arnetta, Partner di Digital Magics Palermo.

Verrà presentata inoltre ArtTech: incontro tra Arte e Innovazione: la Ricerca congiunta tra Gallerie d’Italia, sede museale di Intesa Sanpaolo e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo.

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LE TRE STARTUP

Dalle 17:45 Giovanni Scarzella, Fondatore e Managing Director di Artbag (Archeto)Franco Losi, Fondatore e CEO di Cinello Serena Ruffato, CEO di Tooteko presenteranno le loro innovazioni nell’arte.

PARTNER DEL GIOIN

Main partner del GIOIN per il secondo anno consecutivo è il Gruppo Intesa Sanpaolo che, dopo il successo e l’interesse riscontrato da parte delle aziende nella scorsa edizione, rinnova la collaborazione con Digital Magics.

Officine Innovazione Srl, la startup di Deloitte dedicata all’innovazione e focalizzata sullo sviluppo di soluzioni innovative per le imprese, è partner da quest’anno di Digital Magics per il GIOIN e per creare una piattaforma collaborativa di Open Innovation.

Sono inoltre partner del GIOIN 2018 importanti aziende come Cisco, Fastweb, Oracle e SisalPay. Media partner del GIOIN 2018 è il Gruppo 24 ORE.

I PROSSIMI INCONTRI GIOIN 2018

L’evento del 24 luglio a Palermo è il quarto dei 7 appuntamenti del GIOIN per il 2018 in Italia, i prossimi appuntamenti saranno il 25 settembre a Milano sul FashionTech, a ottobre a Roma sulla Circular Economy e il 12 dicembre a Milano sul FinTech.

CHE COS’È IL GIOIN

Il GIOIN è ideato per approfondire le opportunità dell’innovazione aperta di processi, prodotti e servizi, utilizzando le piattaforme tecnologiche, grazie la collaborazione con le startup innovative. Il GIOIN è focalizzato infatti sulla condivisione di esperienze concrete e di “case history”, coinvolgendo imprenditori e startupper che stanno mettendo in pratica il paradigma dell’Open Innovation nei loro settori.

GIOIN – Gasperini Italian Open Innovation Network – nasce da un’idea di Enrico Gasperini, Fondatore di Digital Magics e riconosciuto pioniere nell’innovazione, scomparso prematuramente a novembre 2015.GIOIN, in sostanza, offre alle aziende percorsi di informazione, formazione e condivisione per accedere a strumenti di supporto e stimoli per la ricerca di soluzioni non convenzionali, fondamentali per affrontare la sfida dell’innovazione, migliorare i processi industriali, generare valore e ideare nuovi prodotti e servizi, attraverso le startup innovative digitali. Scopo del GIOIN è formare gli Innovation Officer del futuro all’interno delle imprese.

Per consultare l’agenda di GIOIN ARTE, TURISMO E TECNOLOGIAhttp://www.gioin.it/it/eventi/arte-turismo-tecnologia

Per maggiori informazioni e per accreditarsi all’evento del 24 luglio: gioin@digitalmagics.com

AMAZON PRIME DAY 2018 ECCO LE OFFERTE IN ARRIVO

PRONTI, PARTENZA, RISPARMIA!

AMAZON ACCENDE I MOTORI PER IL PRIME DAY 2018 E SVELA ALCUNE DELLE OFFERTE IN ARRIVO PER I CLIENTI PRIME

Prime Day inizia alle ore 12.00 di lunedì 16 luglio: un’imperdibile giornata e mezza con le nostre migliori offerte

Tra le numerose Offerte in evidenza, durante Prime Day ci saranno 30% di sconto
su Kindle Paperwhite WiFi, il 29% su Tablet Fire 7 e il 50% su Fire TV,  Samsonite & American Tourister fino al 45% e sconti su abbigliamento e gioielli fino al 30%

Amazon Prime Day, la giornata e mezza di offerte dedicata ai clienti Amazon Prime, prenderà il via alle ore 12.00 di lunedì 16 luglio, offrendo 36 ore di shopping su articoli di moda, giocattoli, televisori fino ai prodotti più utili per il rientro a scuola. Tutti possono visitare la pagina amazon.it/primeday per iscriversi ad Amazon Prime e prendere parte a questo Prime Day: i nuovi iscritti possono utilizzare il servizio gratuitamente per 30 giorni usufruendo di tutti i vantaggi. Successivamente il servizio si rinnova automaticamente a € 36/anno o € 4,99/mese.

Trova l’ispirazione per fare acquisti 

Per trovare ciò che amano ancora più velocemente, i clienti Amazon Prime possono esplorare le offerte di Prime Day organizzate tra più di 40 categorie di interessi tra i più ricercati: dalla moda all’elettronica, fino agli articoli per la casa e la cucina, il viaggio e altro ancora.

Anteprima delle promozioni Prime Day 

Oltre alle Offerte Lampo, che durano per un periodo limitato, durante le 36 ore dell’evento, i clienti Amazon Prime in Italia troveranno migliaia di Offerte in evidenza altamente selezionate, che includono gli sconti sui marchi e i prodotti più famosi. I clienti Amazon Prime possono trovare offerte tra un’ampia varietà di categorie tra cui smart home, cucina, alimentari, giocattoli, moda, mobili ed elettrodomestici, e anche fare scorta di prodotti di uso quotidiano. Di seguito è riportata una selezione di promozioni che i clienti Amazon Prime potranno trovare durante le 36 ore di Prime Day.


Dispositivi Amazon

        


Elettronica

 

Casa e Cucina

Sport

 

Beauty

 

 

Tanti modi per fare acquisti e risparmiare durante questo Prime Day

 

  • App di Amazon: i clienti Prime  possono acquistare sempre e ovunque con l’app di Amazon e possono impostare gli avvisi per tenere d’occhio le offerte a partire da 6 ore prima che queste vengano pubblicate.

  • Prime Now: i clienti Amazon Prime residenti nell’area di Milano e hinterland  possono acquistare centinaia di offerte Prime Day tramite Prime Now e ottenere la consegna in un’ora o all’interno di finestre di due ore. Le offerte selezionate includono una selezione di capsule di caffè, fino al 40% su solari di Ambre Solair e Sublime Sun, fino al 40% di sconti su prodotti Make Upè e best seller della categoria Beauty.

Oggi arriva il Prime Day 2018 oltre un milione di promozioni in tutto il mondo

A partire da oggi un’imperdibile giornata (e mezza) con le migliori offerte 

 Prime Day 2018 proporrà il 50% in più delle Offerte del Giorno e oltre un milione di promozioni a livello globale 

Amazon, quest’anno, offrirà ancora di più ai clienti Prime, con eventi che si svolgeranno in alcune delle principali città in tutto il mondo.

Da quest’anno, i clienti possono acquistare le Novità Prime Day: nuovi prodotti, contenuti ed edizioni speciali di centinaia di marchi conosciuti ed emergenti, in esclusiva per Amazon.

Prime Day, l’attesissimo evento annuale di Amazondedicato agli acquisti in esclusiva per i clienti Amazon Prime, inizierà alle ore 12.00 del 16 luglio e durerà poi per tutta la giornata del 17 luglio. Più grande che mai, la giornata (e mezza) di Prime Day sarà estesa dalle 30 ore nel 2017 alle 36 ore di questa nuova edizione, con oltre un milione di offerte esclusive per i clienti Prime in tutto il mondo. I clienti Prime negli Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Messico, Giappone, India, Italia, Germania, Francia, Cina, Canada, Belgio, Austria e quest’anno Australia, Singapore, Paesi Bassi e Lussemburgo, possono trovare offerte su prodotti come televisori, soluzioni smart home, articoli da cucina, generi alimentari, giocattoli, moda, mobili, elettrodomestici, materiali per il rientro a scuola e persino fare scorta di prodotti di uso quotidiano. Chi non è ancora iscritto a Prime, può visitare amazon.it/primeday e iscriversi al programma. I clienti idonei possono beneficiare di un periodo gratuito di 30 giorni per partecipare a Prime Day.

I clienti Prime potranno godere di una giornata (e mezza) delle nostre migliori offerte, con 36 ore di tempo per acquistare tra oltre un milione di prodotti“, ha dichiarato Jeff Wilke, CEO Worldwide Consumer di Amazon. “I clienti Primepotranno acquistare le Novità Prime Day proposte da centinaia di marchi in tutto il mondo. Più di 100 milioni di clienti Prime in tutto il mondo potranno partecipare ai festeggiamenti per il Prime Day“.

 

Novità di quest’anno: ancora più offerte

Le scatole con il Sorriso più grandi di sempre arriveranno via terra e via mare per essere consegnate nelle principali città del mondo. I clienti saranno felici quando ogni box, grande circa 7 metri, si aprirà per rivelare gli eventi che celebreranno i vantaggi ineguagliabili offerti dall’abbonamento Prime. Tutti potranno partecipare alla festa anche attraverso la diretta streaming dell’evento che sarà disponibile suamazon.com/unboxingprimeday

Un’ulteriore novità di quest’anno saranno i nuovi articoli esclusivi di centinaia di marchi noti ed emergenti in tutto il mondo, che proporranno contenuti e prodotti in edizione speciale disponibili solo per i clienti Prime e per un periodo di tempo limitato. I clienti Prime saranno i primi ad acquistare, assaggiare, ascoltare e divertirsi con l’accesso anticipato alle Novità Prime Day, che saranno in cima alla lista dei desideri di tutti. La selezione delle Novità Prime Day in Italia includerà: vari album di artisti con Edizioni Speciali autografate tra cui Luca Carboni, Tedua, DrefGold, Sfera Ebbasta, Achille Lauro, una bilancia smart diagnostica con Bluetooth di Omron, scopa elettrica cordless e aspirapolvere portatile Ariete con tecnologia ciclonica senza sacco e con batteria al litio ricaricabile.

 

Le offerte iniziano adesso

Nei giorni precedenti al Prime Day, i clienti Prime scopriranno già tante tipologie di promozioni e offerte esclusive. Le seguenti promozioni iniziano già da oggi:

  • Amazon Brands – I prezzi più bassi dell’anno sui prodotti dei marchi Amazon, tra cui sconti fino al 20% su articoli AmazonBasics.
  • Amazon Music – I clienti Prime che non hanno ancora provato AmazonMusic Unlimited avranno accesso a quattro mesi di utilizzo del servizio di streaming musicale on-demand, che offre un catalogo completo con decine di milioni di canzoni, migliaia di playlist e radio, al costo di soli €0,99.
  • Twitch Prime – I clienti Prime possono godere di centinaia di ore di gioco gratuito: Amazon propone un gioco per PC gratuito ogni giorno fino al 18 luglio. I clienti Prime riceveranno anche un premio in-game per giochi popolari come Warframe e PlayerUnknown’s Battlegrounds.
  • Kindle Unlimited – I clienti Prime possono godere di tre mesi di letture illimitate senza nessun costo aggiuntivo sottoscrivendo l’abbonamento a Kindle Unlimited.
  • Audible – A partire dal 16 Luglio i clienti Prime che utilizzano Audible per la prima volta, possono godere di uno sconto del 40% sull’iscrizione mensile: dodici mesi a €5,99 al mese anzichè €9,99 al mese. Solo per iPrime members, l’abbonamento a un anno di Audible sarà disponibile a €71,88 anzichè €119,88.

 

I consigli per fare acquisti durante Prime Day

Ecco cosa hanno scoperto decine di milioni di clienti Prime che hanno fatto acquisti durante il Prime Day 2017, un momento unico per trovare le migliori offerte di Amazon in aggiunta ai prezzi già bassi. Quest’anno, Amazon aggiungerà altre sei ore per fare acquisti e raddoppierà le Offerte del Giorno in tutto il mondo, sulle migliori marche e prodotti. Le Offerte del Giorno includeranno gli sconti più alti e le offerte più varie sugli articoli più popolari.

Ecco alcuni consigli per ottenere il massimo dal Prime Day:

  • Seguire una promozione – L’App di Amazon consente di visualizzare in anticipo le offerte in tutti i Paesi. Questo è il modo più semplice per visualizzare in anteprima, monitorare e acquistare le offerte lampo a tempo limitato, a casa o in viaggio, con avvisi sull’App Amazon.
  • Esplorare le offerte per interessi popolari: è possibile trovare le offerte organizzate per temi, tra oltre 40 delle categorie di interessi più ricercati. Dalla moda all’elettronica, fino alla cucina, ai viaggi e altro ancora, scoprire le proprie offerte preferite sarà ancora più veloce.

 

Le offerte di Prime Day dalle piccole e medie imprese

Durante questo Prime Day, i clienti Prime possono acquistare i prodotti in offerta proposti da artigiani e piccole e medie imprese italiane che vendono su Amazon. Durante il Prime Day 2017, i clienti hanno ordinato oltre 40 milioni di articoli proposti da aziende di piccole e medie dimensionim e quest’anno, ancora una volta, queste imprese aggiungono valore all’ampia selezione disponibile ogni giorno su Amazon.

***

Ogni giorno è migliore con Amazon Prime

Amazon Prime è stato ideato per rendere la vita più semplice, ogni singolo giorno. Oltre 100 milioni di clienti Amazon Prime nel mondo beneficiano dei numerosi vantaggi a loro riservati. I clienti AmazonPrime in Italia possono già usufruire di spedizioni illimitate e senza costi aggiuntivi in 1 giorno su oltre 2 milioni di prodotti e di spedizioni in 2 o 3 giorni su molti altri milioni. Grazie a Prime Now, i clienti Prime di Milano e hinterland possono acquistare decine di migliaia di prodotti e riceverli con consegne in un’ora o all’interno di finestre di 2 ore. I clienti Amazon Prime di Milano possono inoltre usufruire della Consegna Oggi, senza costi aggiuntivi, su oltre 1 milione di prodotti. In aggiunta alle spedizioni veloci e senza costi aggiuntivi, i clienti Amazon Prime possono beneficiare dello streaming illimitato di film e serie TV grazie a Prime Video, accesso illimitato a Prime Photos, Twitch PrimePrimeReading, Prime Music e l’accesso in anteprima alle Offerte lampo di Amazon. L’abbonamento ad Amazon Prime è disponibile a €36 all’anno (oppure €4,99 al mese) e comprende un periodo di uso gratuito di 30 giorni per i nuovi iscritti. I clienti possono iscriversi al link www.amazon.it/prime

Amazon

Amazon è guidata da quattro principi: ossessione per il cliente piuttosto che attenzione verso la concorrenza, passione per l’innovazione, impegno per un’eccellenza operativa e visione a lungo termine. Le recensioni dei clienti, lo shopping 1-Click, le raccomandazioni personalizzate, Prime, Logistica di Amazon, AWS, Kindle Direct Publishing, Kindle, i tablet Fire, Fire TV, Amazon Echo e Alexa sono alcuni dei prodotti e dei servizi introdotti da Amazon

Ragazzi su Social e Chat in età troppo prematura, videogiochi e contenuti violenti fruiti già in età preadolescenziale

L’edizione 2018 dell’iniziativa G DATA “Cyberbullismo 0 in condotta” ha coinvolto circa 2000 ragazzi e 400 genitori di 9 provincie e 4 regioni italiane (Liguria, Piemonte, Lombardia, Marche). Risulta ancora preoccupante il livello di disinformazione dei ragazzi a fronte dei rischi a cui sono esposti in età fin troppo prematura.

Essenziale per G DATA l’attività di formazione degli allievi delle scuole elementari e medie inferiori condotta insieme allo specialista della sicurezza in Rete Mauro Ozenda tra febbraio e maggio 2018. “La consapevolezza di aver portato, laddove mancava, un’educazione e cultura digitale di base per consentire ai nativi digitali di navigare, condividere e sfruttare le enormi potenzialità che la Rete presenta, riducendone al massimo i pericoli è per noi un’enorme fonte di motivazione: l’80% delle informazioni trasmesse ai 2000 ragazzi e 400 genitori coinvolti nell’attività di sensibilizzazione erano sconosciute ai destinatari dell’intervento fino al giorno prima”, commenta Giulio Vada, Country Manager di G DATA Italia, che non manca di menzionare un dato particolarmente preoccupante: rispetto al 2017 si sono anticipati i tempi nell’utilizzo di console e tablet connessi a Internet, impiegati già a partire dai 6 anni senza alcuna restrizione né filtro sui contenuti.

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Dati allarmanti

Il feedback raccolto sull’utilizzo di Internet e Social da parte dei ragazzi in età compresa fra i 9 e 13 anni è il seguente:

  • Nota positiva: rispetto all’anno precedente si riscontra una maggior consapevolezza dell’importanza di avere un antivirus su dispositivi Android. Solo il 20% dei ragazzi coinvolti non ne è dotato a fronte di una quota di impiego di device con questo sistema operativo del 95%
  • Il 90% afferma di non avere mai avuto un parental control sul dispositivo
  • Il 40% non protegge il proprio smartphone con doppio PIN e blocco schermo
  • L’80% tiene sempre attivi wifi e geolocalizzazione
  • L’80% naviga su internet prima dei 10 annitablet e console connessi a Internet sono impiegati già a partire dai 6 anni
  • I ragazzi di 11-13 anni sono iperconnessi e interconnessi: circa il 60% di loro è costantemente online. L’utilizzo medio di Internet, messaggistica istantanea e Social è di 5h al giornoProsegue sino a tarda sera e anche nelle ore notturne
  • In generale l’80% è attivo sui social (soprattutto Instagram e Musical.ly) prima del 13 anni, non si curano dell’innalzamento della soglia ai 16 anni a partire dall’entrata in vigore del GDPR, certi che i genitori daranno comunque l’autorizzazione all’utilizzo di queste piattaforme
  • Il 95% risulta “multitasking” a grave detrimento dell’attenzione
  • Il 95% usa Whatsapp (già a partire dalla quinta elementare), piattaforma preferita dai ragazzi delle medie la cui presenza su Snapchat è considerevolmente calata rispetto al 2017, poiché la piattaforma è considerata un doppione di Whatsapp
  • La maggior parte dei ragazzi crea nuovi profili social qualora si dimentichi la password di accesso, lasciando i profili “abbandonati” alla mercè dei cybercriminali
  • Videogiochi violenti già in quinta elementare (il 20% dei bambini) nonostante l’indicatore PEGI imponga un’età minima di 18 anni per l’esposizione a contenuti violenti
  • Una piccola percentuale ha già effettuato in quinta elementare acquisti in-app per un valore medio tra i 10 e i 50 Euro. Fenomeno da ariginare assolutamente poiché col tempo può portare a fenomeni di ludopatia
  • Sempre più spesso sono i figli ad indicare ai genitori come configurare nel giusto modo la privacy e la sicurezza sui profili social, imponendo loro a volte persino la modifica delle password della casella primaria di posta elettronica

Social, Intrattenimento e videogiochi

Il primo dato che emerge è il fatto che, eccezioni a parte, sui dispositivi dei ragazzi manca qualsiasi funzionalità di Parental Control o Protezione Minori, restrizioni e opportune configurazioni che dovrebbero consentire da un lato al genitore di controllare il figlio dall’altro di evitare che i bambini finiscano su contenuti inadatti, utilizzino giochi non adatti alla loro età, o ne abusino in termini di tempo dimenticandosi di tutto il resto. I nativi digitali utilizzano i dispositivi connessi alla Rete in modalità “multitasking”. Un modus operandi foriero di distrazioni che, quando si utilizzano strumenti quali Whatsapp o Instagram possono tramutarsi in un serio problema. Basti pensare all’inoltro di un contenuto strettamente personale a un gruppo anziché all’amico del cuore piuttosto che condividere l’immagine sbagliata sul proprio profilo Instagram.

In termini di messaggistica istantanea Whatsapp risulta essere lo strumento preferito dai ragazzi delle medie per comunicare con amici e parenti preferito. Hanno un gruppo per ciascun hobby o attività sportiva che condividono con i amici e non (i ragazzi risultano collegati mediamente ad almeno 5 gruppi: quello della classe, dei parenti più stretti, dei gamer, delle muser e dell’attività sportiva che svolgono). Sono inconsapevoli del fatto che un messaggio inviato e poi cancellato si possa comunque recuperare.

Fra i Social il più usato fra le ragazzine nella fascia 9-12 anni resta Musical.ly. Sebbene rispetto al 2017 si sia riscontrata una maggior attenzione circa l’attivazione di un profilo privato su questa piattaforma una parte dei fruitori accetta comunque richieste di amicizia di sconosciuti facendo dunque decadere i benefici derivanti dal profilo privato. Altra differenza rispetto all’anno precedente è il calo drastico di iscritti nella fascia tra i 13 e i 14 anni, che l’abbandonano per un improvviso pudore. Purtroppo però, quando decidono di farlo, cancellano l’app pensando di aver disattivato l’account, che invece rimane in standby a disposizione del primo “cacciatore di profili abbandonati” intento al furto d’identità. Quello dei profili abbandonati è un problema è abbastanza comune fra i giovani: una volta iscrittisi a un servizio, qualora ne dimentichino la password non tentano di recuperarla, generano semplicemente un nuovo profilo. Scarsa quindi l’attenzione nella gestione delle password e dei dati personali inseriti sui profili e condivisi con perfetti sconosciuti. Sino ai 16 anni i bambini che utilizzano i social dovrebbero sempre avere un nickname di fantasia, una foto profilo di fantasia, dati personali oscurati, cosa che avviene nel minor numero di casi.

Musica, immagini e video sono il tipo di contenuti che maggiormente attrae i ragazzi. Immagini e foto in particolare vengono condivise per lo più su Instagram. Anche questo caso, rispetto all’anno precedente, i ragazzi sono maggiormente consapevoli dell’importanza di gestire un profilo privato ma il desiderio di sapere chi ha sbirciato o si ha salvato le immagini o video postati prende il sopravvento e spinge molti di loro (soprattutto le ragazze) a creare profili aziendali per poter vedere chi e quanti hanno consultato il loro profilo, hanno guardato le immagini e i video postati, fruendo delle statistiche aggiornate appannaggio delle aziende, rinunciando ai vantaggi del profilo privato.

Entrando poi nel mondo dell’intrattenimento, i ragazzi in particolare prediligono videogiochi quali Minecraft , Clash Royale, Fortnite e GTA. Quest’ultimo impiegato per un buon 20% già in quinta elementare, nonostante l’indicatore PEGI ne consigli la fruizione a partire dai 18 anni per la continua esposizione a contenuti di tipo violento.

Fra le principali piattaforme di intrattenimento musicale ricordiamo Spotify (scaricato su alcuni device e craccatoper usufruire delle funzioni altrimenti a pagamento) e per le Serie TV da evidenziare Netflix con abbonamento PREMIUM che consente la visione contemporanea su 4 schermi (uno paga l’abbonamento e poi si dividono i costi in 4).

Rispetto all’installazione delle app permane la superficialità e la carente verifica delle recensioni delle app. Una buona percentuale di ragazzi utilizza aptoide, negozio online di applicazioni che, se utilizzato impropriamente per scaricare applicazioni craccate, aumenta notevolmente il rischio di essere infettati da malware.

Ricerca Kaspersky Lab cosa cercano e dove navigano i più piccoli

COSA CERCANO I BAMBINI ONLINE? LO RIVELA UN REPORT DI KASPERSKY LAB DEDICATO AL PARENTAL CONTROL

 Il report di Kaspersky Lab raccoglie dati anonimi a livello globale dalle soluzioni consumer di Kaspersky Lab per PC Windows e Mac, con il modulo “Parental Control” acceso, e di Kaspersky Safe Kids, la soluzione stand-alone per dispositivi Windows, Mac, iOS e Android.

Il report presenta i risultati delle ricerche degli ultimi 6 mesi nelle dieci lingue più popolari (da novembre 2017 a maggio 2018): i dati mostrano che la categoria video e audio – che comprende le richieste relative a qualsiasi contenuto video, servizi di streaming, video blogger, serie e film – è tra quelle più “cercate” dai più piccoli (il 17% delle ricerche totali). Il secondo e il terzo posto sono rispettivamente occupati dai siti di traduzione (14%) e di comunicazione (10%). È interessante notare che i siti web di giochi si posizionano al quarto posto, generando solo il 9% delle richieste di ricerca totali.

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Inoltre, si può anche notare una chiara differenza linguistica nelle richieste di ricerca: ad esempio, i siti web di video e musica sono tipicamente ricercati in inglese, il che può essere spiegato dal fatto che la maggior parte dei film, serie TV e gruppi musicali hanno nomi inglesi. Invece i bambini di lingua spagnola eseguono più richieste di siti per traduzioni, mentre i servizi di comunicazione sono per lo più ricercati da chi usa la lingua russa. I bambini di lingua cinese sono quelli che cercano maggiormente servizi educativi, mentre i bambini francesi sono più interessati ai siti web di sport e giochi. Le richieste in lingua tedesca dominano nella categoria “shopping”, mentre il numero principale di ricerca di contenuti a carattere pornografico sono in arabo, mentre quelle che riguardano gli anime sono in giapponese.

“I bambini dei diversi paesi mostrano di avere interessi e comportamenti online differenti, ciò che li accomuna è la necessità di essere protetti online da contenuti potenzialmente dannosi. I bambini che cercano contenuti animati potrebbero accidentalmente aprire un video con contenuti pornografici. Oppure potrebbero iniziare a cercare video innocenti e finire involontariamente su siti web con contenuti violenti, che potrebbero avere un impatto anche a lungo termine sulle loro menti, maggiormente impressionabili e vulnerabili”, afferma Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.

Oltre ad analizzare le ricerche, il report di Kaspersky Lab esamina anche i siti web che i bambini hanno visitato, o tentato di visitare, con contenuti potenzialmente dannosi, rientrando in una delle 14 categorie preimpostate  per il possibile blocco del modulo “Parental Control” nelle soluzioni di Kaspersky Lab negli ultimi 12 mesi. I dati mostrano che i siti di comunicazione (come ad esempio i social media, i servizi di messaggistica o le email) sono stati quelli più visitati dai PC con il “controllo genitori” attivato, riguardando il 60% dei casi negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, la percentuale di questa categoria sembra essere in calo di anno in anno, poiché i dispositivi mobili ricoprono un ruolo sempre più importante nelle attività online dei più piccoli.

La seconda categoria più popolare di siti web visitati da questi utenti è quella “software, audio e video” (pari al 22%). I siti web con questo tipo di contenuto sono diventati molto più popolari rispetto all’anno scorso, quando era solo la quinta categoria più popolare, con una percentuale pari al 6%. Il terzo posto è occupato dalla categoria “alcol, tabacco e siti web sulle droghe” (6%), una novità rispetto ai risultati dello scorso anno e rispetto allo stesso periodo.

La tendenza ad utilizzare maggiormente i dispositivi mobile per connettersi a Internet è nuovamente evidenziata nelle cifre relative ai siti web di gioco, che ora sono solo al quarto posto nella lista dei siti visitati da PC, corrispondendo al 5% dell’attività online. Considerato che i bambini mostrano sempre più una preferenza per i giochi su dispositivi mobile piuttosto che per i giochi per computer, quest’ultima categoria perderà progressivamente l’interesse dei piccoli utenti nei prossimi anni.

“È importante che i genitori non lascino soli i bambini quando navigano online, non importa quello che stanno facendo. C’è infatti una grande differenza tra invadenza e bisogno di controllo. Anche se è importante fidarsi dei propri figli ed educarli su come muoversi in modo sicuro online, i buoni consigli non possono proteggerli da qualcosa che potrebbe apparire inaspettatamente sullo schermo. Ecco perché le soluzioni di sicurezza avanzate sono fondamentali per garantire che i bambini abbiano esperienze online positive, piuttosto che dannose”, aggiunge Morten Lehn.

Le soluzioni consumer Kaspersky Total Security e Kaspersky Internet Security includono un modulo di Parental Control per aiutare gli adulti a proteggere i propri figli dalle minacce online e bloccare siti o app con contenuti inappropriati. Inoltre, la soluzione Kaspersky Safe Kids consente ai genitori di monitorare ciò che i figli fanno, guardano o cercano online su tutti i dispositivi, inclusi quelli mobili, e offre consigli utili su come aiutare i più piccoli a muoversi online in sicurezza.

 

FED 2018: FACEBOOK E CONFINDUSTRIA GIOVANI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DIGITALI

FED 2018: “THE FUTURE OF TOMORROW”

Le competenze digitali come opportunità per le imprese al centro della terza edizione del Forum dell’Economia Digitale realizzato da Facebook e Giovani Imprenditori Confindustria

 ·       Il 70% delle piccole e medie imprese su Facebook prediligono, in fase di assunzione, le competenze digitali rispetto alla scuola frequentata dal candidato

·       Negli ultimi due anni accademici il numero degli iscritti a corsi di studio di ambito digitale è aumentato del 6,8%, contro il 2,8% dell’intera area scientifica

·       Dal 2011 al 2016 i professionisti ad alta specializzazione sono cresciuti del 52%, tuttavia da qui a cinque anni le imprese apriranno 280.000 posizioni in ambito IT che ad ora rischiano di rimanere scoperte

·       Nonostante il gap da colmare con l’estero in ambito di digitalizzazione, si avvertono lenti segnali di ripresa in Italia, dove negli ultimi cinque anni le imprese digitali sono cresciute del 18%

·       Per il fatturato del mercato digitale italiano è atteso nei prossimi due anni un incremento pari a 3,8 miliardi di euro, con un conseguente giro d’affari complessivo del mercato digitale pari a 71,4 miliardi di euro

Sono questi i risultati più rilevanti emersi dalla terza edizione di FED, il Forum dell’Economia Digitale ideato da Facebook e Giovani Imprenditori Confindustria per creare un’opportunità di confronto sullo stato dell’arte e le prospettive future dell’economia digitale.

Nel corso della giornata, che ha visto la partecipazione di più di 5.000 persone al MiCo di Milano, oltre 30 speaker, tra manager, imprenditori, giornalisti, accademici e esperti del settore hanno portato il proprio punto di vista nell’interpretazione della sfida digitale: attraverso workshop, tavole rotonde, talk, interviste e demo live sono stati affrontati molteplici argomenti, dall’industria 4.0. all’Intelligenza Artificiale, dalla green economy alla brand reputation in rete.

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Focus di questa edizione, dal titolo “The Future of Tomorrow”, è stato l’importanza delle competenze digitali, oggi più che mai necessarie per cogliere l’enorme potenziale dell’economia su Internet e permettere al Paese di essere competitivo a livello internazionale: non a caso, il 70% delle piccole e medie imprese su Facebook prediligono, in fase di assunzione, le competenze digitali rispetto alla scuola frequentata dal candidato, mentre sono 280.000 le posizioni specializzate richieste dalle imprese che da qui a cinque anni non troveranno una copertura. Secondo i dati Censis, l’Italia è in una fase di lento recupero del ritardo rispetto all’estero, come dimostrato dall’aumento del 52% negli ultimi cinque anni di figure ad elevata qualificazione, che hanno così raggiunto quota 234.000 (sulle 755.000 unità impiegate nel settore ICT). In generale, l’Italia continua a presentare un livello decisamente basso in campo di competenze digitali,   nonostante la penetrazione dei dispositivi mobili abbia raggiunto percentuali altissime (l’83% degli italiani possiede un telefonino). Segnali incoraggianti arrivano anche dal mondo universitario, che negli ultimi due anni accademici ha registrato un aumento del 6,8% del numero di iscritti a corsi dell’area digitale, contro il 2,8% dell’intera area scientifica.  

L’edizione 2018 di FED ha confermato ancora una volta come l’investimento sul digitale rappresenti in questo momento storico un asset strategico per la crescita imprese italiane, che oggi possono partecipare all’economia globale raggiungendo clienti in tutti i paesi del mondo. Anche in questo caso i dati Censis mettono in luce come, nonostante i gap da colmare in termini di digitalizzazione, le imprese digitali italiane si stanno lentamente muovendo per stare al passo con l’Europa, passando da 95.400 a 113.000 negli ultimi cinque anni (+18%). In particolare un vero e proprio boom è stato registrato per le imprese di e-commerce, letteralmente raddoppiate nell’arco di sei anni passando da poco meno di 9.000 a oltre 17.400 (+95,4%). La prospettiva per il mercato digitale italiano è quella di una progressiva crescita nei prossimi due anni, con un incremento di fatturato pari a 3,8 miliardi di euro, portando il giro d’affari complessivo a 71,4 miliardi di euro.

In un Paese in cui le PMI rappresentano circa il 90% delle imprese, è diventata ormai una priorità mettere a conoscenza gli imprenditori di quelle che sono le migliori opportunità per migliorare il proprio business e di cogliere le opportunità della sfida digitale. Una sfida che, come Facebook, ci vede investiti di una grande responsabilità e in cui vogliamo giocare un ruolo da protagonisti” commenta Luca Colombo, Country Director Facebook Italy “È necessario uno sforzo congiunto di tutti – imprese, istituzioni e mondo della scuola –  per investire nelle competenze digitali, indispensabili, oggi più che mai, per la crescita dell’intera società. I numeri impongono una forte accelerazione per formare figure specializzate e colmare il divario con gli altri Paesi”.

 Gli imprenditori hanno colto da tempo la sfida del digitale: partita con il piano industria 4.0, che ha riattivato gli investimenti e ammodernato il nostro sistema industriale e i processi produttivi. Adesso è necessario sostenere questa strada lavorando sulle competenze digitali che sono il nuovo alfabeto dell’evoluzione e devono interessare tutti i settori di impresa” commenta Alessio Rossi, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria “Il digitale è una enorme opportunità per le aziende, anche quelle della old economy. Infatti, ci impegniamo da sempre per promuovere la cultura del digitale e dell’innovazione in tutto il paese, non solo verso gli imprenditori ma anche nelle istituzioni scolastiche per sensibilizzarle alla messa a punto di ITS e corsi universitari adeguati ai bisogni delle imprese”.

SECONDO KASPERSKY LAB NON PROTEGGERE I PROPRI DISPOSITIVI MOBILI PUÒ AVVANTAGGIARE IL “LADRI DIGITALI”

Oggi molte persone utilizzano i dispositivi mobili per navigare su Internet e svolgere attività online. Perdere il proprio device a causa di un atto di microcriminalità potrebbe quindi rivelarsi più dannoso e sconvolgente che mai. Il 75,8% degli individui afferma di utilizzare regolarmente Internet su uno smartphone (percentuale in crescita rispetto al 73,9% del 2016) e il 42,2% utilizza di norma un tablet per connettersi.

I dati importanti che vengono archiviati e inviati da questi dispositivi sono di diverso tipo: il 32,4% delle persone utilizza il proprio smartphone per l’online banking, e questo significa accesso a preziose informazioni di carattere finanziario. Inoltre, il 63,4% delle persone utilizza regolarmente il proprio smartphone per accedere ai propri account di posta elettronica personali; il 61%, invece, afferma di utilizzarlo per attività sui social media: entrambi gli esempi di utilizzo hanno a che fare con una quantità enorme di dati sensibili.

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Avere una mole importante di dati preziosi sui propri dispositivi, però, non rende le persone consapevoli e sicure: solo il 39,7% protegge con le password i propri dispositivi mobili e solo l’8% sceglie di crittografare i propri file e le proprie cartelle per evitare accessi non autorizzati. Nel caso in cui questi dispositivi dovessero cadere nelle mani sbagliate, tutti questi dati – account personali, foto, messaggi e persino dettagli di tipo finanziario – potrebbero diventare accessibili per qualcun altro.

Anche perdere dispositivi che sono comunque protetti con una password può, però, avere conseguenze rilevanti: ad esempio, meno della metà (40%) delle persone effettua un backup dei propri dati e solo il 15,8% utilizza le funzionalità antifurto sui propri dispositivi mobili.

Questo significa che, probabilmente, in caso di furto, gli ormai ex proprietari di questi dispositivi non potranno accedere alle proprie informazioni personali e ai propri account.

Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab ha commentato: “Tutti noi amiamo i nostri dispositivi connessi, perché ci danno la possibilità di accedere a informazioni vitali, da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. I malintenzionati vogliono impossessarsene proprio per il loro valore e l’impresa criminale si rivela più facile nel caso in cui ci si imbatta in un telefono, ormai rubato, non protetto da alcuna password. Ci sono alcune cose davvero semplici che tutti possono fare per proteggere il proprio dispositivo e i dati contenuti al suo interno. Usando la protezione tramite password e una soluzione di sicurezza dedicata, compresa la protezione antifurto, è possibile proteggere le informazioni personali, le foto e gli account online da eventuali perdite e da un possibile uso dannoso.”

Kaspersky Internet Security for Android, ad esempio, è una soluzione progettata per aiutare le persone a proteggere i propri dispositivi mobili: spinge gli utenti a proteggere con le password i propri dispositivi, garantendo sicurezza rispetto alle possibili minacce online e offline, nel caso in cui un dispositivo venga rubato, colpito da malware o diventi oggetto di occhi indiscreti.

Nota: I dati riportati nel presente comunicato si riferiscono al sondaggio Kaspersky Consumer PR Survey 2017, condotto da Kaspersky Lab lo scorso anno. Il campione italiano preso in esame è di oltre 500 utenti.

La collaborazione tra banche e Fintech? Un processo win-win

Ecco i cinque motivi perché allearsi fa bene a vecchi e nuovi operatori della finanza: operano in mercati con poche sovrapposizioni, per la banca il P2P lending può rappresentare un’occasione di fidelizzazione e uno strumento di diversificazione del rischio, può offrire alle banche la possibilità di rispondere a un’esigenza di breve termine, infine il ritorno di immagine per la banca in termini di efficienza è enorme

Il futuro dei financial services? Sta nella collaborazione tra fintech e banche. La teoria, che BorsadelCredito.it sponsorizza da sempre, è avallata da un recente report di Capgemini e LinkedIn, in collaborazione con Efma. Nel World FinTech Report 2018, si legge che “le società fintech, innovando con le tecnologie emergenti, reinventano l’esperienza dei clienti dei servizi finanziari. La competizione e aspettative sempre più elevate trainano la domanda di servizi più convenienti e personalizzati. Per fornirle, le fintech utilizzano i dati dei clienti e nel contempo sono in grado di offrire servizi online rapidi e disponibili 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana e attraverso qualsiasi device.” Dal canto loro, “le istituzioni finanziarie tradizionali adottano misure fintech per migliorare la loro customer experience, al contempo rafforzando i propri vantaggi competitivi, ovvero la gestione del rischio, le infrastrutture, le competenze normative, il patrimonio di fiducia dei clienti, l’accesso al capitale, e così via. Le aziende tradizionali e le fintech possono dunque beneficiare di una relazione collaborativa e simbiotica.” Le prime riuscendo a offrire processi digitali, efficienti e in maniera agile: in definitiva più prodotti e servizi; le seconde godendo della maggior fiducia che il cliente ha ancora nei brand tradizionali, oltre che della massa critica di banche e istituzioni finanziarie tradizionali. Insomma, si tratta di una collaborazione win-win, o forse sarebbe meglio dire, inevitabile. 

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Senza volerci sostituire a Capgemini, e calando il discorso generale nel nostro campo di azione, ovvero i prestiti alle PMI, vogliamo elencare i cinque motivi per cui una collaborazione tra banche o confidi e marketplace lending è utile e redditizia per entrambi. Eccoli:

  1. Banche e marketplace lending operano in mercati con poche sovrapposizioni. Il focus delle prime è maggiormente diretto verso operazioni complesse e aziende più grandi, mentre il marketplace lending è più adatto a imprese di piccole e medie dimensioni e a prestiti commisurati ad esse. Il taglio medio dei prestiti erogati nelmese di maggioda BorsadelCredito.it, ultimo della nostra rilevazione periodica, è ammontato a 194mila euro. Un valore che per le banche non è particolarmente redditizio: secondo Kmpg esiste un potenziale di 50 miliardi di euro di domande di credito da parte delle imprese, che gli istituti finanziari tradizionali non evadono proprio per una questione di size, cioè di dimensione troppo contenuta dell’azienda. Sono prestiti troppo piccoli per fare margine: quelli sotto i 100mila euro sono, per le banche, addirittura un costo. Si gioca su campi affini, ma separati: dunque collaborare aumenta il valore di entrambe le squadre. 
  1. Per la banca, avere la possibilità di offrire un prodotto di credito alternativo è un’occasione di fidelizzazione. Di fatto la possibilità di poter includere un prodotto come quello di BorsadelCredito.it nella gamma della banca offre uno strumento aggiuntivo per soddisfare le richieste del cliente e dunque fidelizzarlo. Se la cosa può apparire ancora lontana per un Paese come il nostro, vale la pena ricordare che in Gran Bretagna, dal settembre 2016, esiste unreferral schemeche prevede che ogni richiesta di finanziamento fatta da una PMI e rigettata dalla banca debba essere segnalata alle piattaforme che possono offrire un servizio alternativo. In sostanza un procedimento istituzionalizzato che stimoli la collaborazione fruttuosa tra banche e fintech, a favore delle PMI: la Gran Bretagna in termini di innovazione è un faro che illumina il nostro cammino.
  1. Il referral scheme – che può nascere da un accordo privato tra una banca e una fintech e non deve necessariamente piovere dall’alto di un’imposizione del legislatore –è inoltre uno strumento di diversificazione del rischio. In sostanza, se un cliente impresa viene dirottato per alcune operazioni verso la piattaforma di marketplace lending, il rischio non è più interamente concentrato sulla banca. E in tempi di Basilea 3 e dell’infinito irrigidirsi dei requisiti patrimoniali non è mai un male. Le banche italiane, vale la pena ricordarlo, siedono su una montagna di non performing loan, crediti inesigibili da 200 miliardi di euro, che certamente sta diminuendo, ma con un ritmo ancora troppo lento. Trovare dei partner in piattaforme come i marketplace lending aiuta la banca a trovare una soluzione al cliente, senza perdersi future opportunità in linea con il proprio business.
  1. Una collaborazione con il marketplace lending offre alle banche la possibilità di rispondere a un’esigenza di breve termine dell’imprenditore, per cui il fattore tempo è spesso una chiave imprescindibile di successo. Ne abbiamo parlato in un post recentissimo,qui, raccogliendo le testimonianze degli stessi imprenditori. BorsadelCredito.it riesce, grazie all’algoritmo e all’analisi dei big data, a dare l’esito della richiesta di prestito ai suoi clienti nel giro di 24 ore e a erogare fisicamente il denaro sul conto corrente del destinatario in pochi giorni, spesso solo tre. Se la banca ha la stessa opzione, può sfruttarla per risolvere al suo potenziale cliente un problema impellente, costruendosi un capitale di fiducia che poi sarà utile nello sviluppo di un rapporto di lungo termine.
  1. Fatto che ci porta diretti alla quinta e ultima ragione:il ritorno di immagine per la banca in termini di efficienza è enormeSecondo Accenture, in Europa il numero di operatori tradizionali si è ridotto del 40% rispetto al 2015 da 8.500 a circa 5.300 a favore dell’ingresso di altri attori di origine Fintech (oltre 800), che rappresentano oggi il 12% degli operatori (challenger banks, payments, specialist). In questo contesto le istituzioni finanziarie che hanno intrapreso grandi processi di innovazione presentano percentuali di valore futuro maggiori di almeno il 30% rispetto alle realtà meno dinamiche. Inoltre, l’analisi mostra che circa i 2/3 dei consumatori (65%) è composta da persone digitalmente evolute o addirittura “esperte di digitale”; questi consumatori si aspettano anche nell’ambito dei servizi finanziari un’esperienza simile a quella offerta dai GAFA (Google, Apple, Facebook, Amazon), estremamente personalizzata e in “real time”. Ed è chiaro che la banca che riesca a dare di sé un’immagine più fintech avrà una marcia in più.
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