FACEBOOK RENDE LE IMPOSTAZIONI E GLI STRUMENTI DI GESTIONE DELLA PRIVACY PIÙ FACILI DA TROVARE

Facebook ha annunciato importanti cambiamenti, ecco di seguito il loro Comunicato Stampa.

La privacy è una priorità per Facebook e lavoriamo ogni giorno per aiutare le persone a comprendere meglio i nostri strumenti.

Sappiamo che dobbiamo rendere le nostre impostazioni sulla privacy più facili da capire, trovare e utilizzare. Come ha sottolineato Mark Zuckerberg la scorsa settimana, faremo tutto il possibile per proteggere le tue informazioni e limitare gli usi impropri della piattaforma.

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Nelle prossime settimane introdurremo quindi diverse misure per offrirti un controllo più semplice sulle tue impostazioni della privacy. La maggior parte di questi aggiornamenti sono previsti da tempo e gli eventi degli ultimi giorni non fanno che sottolinearne l’importanza.

Ecco i primi esempi:

  1. Un unico menù per trovare e gestire tutte le impostazioni della privacy.
  2. Una sezione dedicata alla privacy, alla sicurezza e alle preferenze pubblicitarie denominata “Menù di scelta rapida sulla privacy”.
  3. Semplici strumenti per trovare, scaricare ed eliminare i tuoi dati Facebook in una sezione chiamata “Accesso alle tue informazioni”.

 

Un unico menù per trovare e gestire tutte le impostazioni della privacy

Abbiamo ridisegnato su mobile tutte le impostazioni della privacy in un unico menù. In questo modo, invece di avere le impostazioni distribuite su quasi 20 schermate diverse, sono ora a portata di mano, in un unico luogo.

Una sezione dedicata alla privacy, alla sicurezza e alle preferenze pubblicitarie: “Menù di scelta rapida sulla privacy”
Le persone hanno chiesto che le informazioni sulla loro privacy, la sicurezza e le preferenze pubblicitarie siano più facilmente accessibili. Con il nuovo menù di scelta rapida sulla privacy, disponibile in un’unica interfaccia mobile, è ora più facile e veloce gestire tutte le impostazioni.

Da questo menù di scelta rapida puoi:

  • Assicurarti della sicurezza del tuo account: puoi migliorare la protezione del tuo account con diverse opzioni, come l’autenticazione a due fattori. Se attivi questa funzione, verrai avvisato se qualcuno tenta di accedere al tuo account da un dispositivo o browser che non usi abitualmente. Ti verrà inoltre chiesto di confermare se sei stato tu a provare ad accedere.
  • Controllare le tue informazioni personali: puoi controllare tutti i contenuti che hai condiviso, ma anche cancellarli se lo desideri, inclusi i post condivisi e quelli ai quali hai aggiunto delle reazioni, ma anche richieste di amicizia che hai inviato e altre ricerche che hai fatto tramite Facebook.
  • Controllare gli annunci pubblicitari che ognuno vede: gestire le informazioni che Facebook utilizza per mostrare le pubblicità; le preferenze legate alla pubblicità spiegano esattamente come funzionano le pubblicità e le varie opzioni disponibili per l’utente.
  • Scegliere chi può vedere i tuoi post e le tue informazioni del profilo: sei tu che decidi cosa condividere su Facebook. In questa sezione puoi scegliere chi può visualizzare i tuoi post e le informazioni del profilo.

 

Strumenti per trovare, scaricare e cancellare i tuoi dati Facebook: “Accedi alle tue informazioni”
Alcune persone vogliono eliminare elementi che hanno condiviso in passato, mentre altri sono semplicemente curiosi di sapere quali informazioni Facebook ha a disposizione.

Per questo motivo oggi annunciamo il lancio dello strumento “Accedi alle tue informazioni”, un modo sicuro per accedere e gestire qualunque informazione, come post, reazioni, commenti e ricerche precedenti. È qui che puoi eliminare tutto ciò che non desideri più vedere nella tua timeline o nel profilo.

Inoltre, stiamo rendendo più semplice scaricare i propri dati condivisi con Facebook. È possibile scaricarne una copia sicura e anche spostarla in un altro servizio. Questo include foto caricate, contatti aggiunti all’account, post sul diario e altro ancora.

Samsung Pay arriva ufficialmente in Italia

È ufficiale: Samsung Pay è attivo in Italia! Lo aveva anticipato un anno fa il Presidente di Samsung Electronics Italia, Carlo Barlocco, è stato confermato nella Conferenza Stampa di presentazione del servizio. A circa 10 mesi dal lancio di Apple Pay in Italia, ecco quindi che arriva anche Samsung Pay. L’Italia è la 22° nazione in cui il servizio sarà attivo, la 6° in Europa.

Ed è proprio ad Apple Pay che Samsung Pay lancia la sfida sul mercato pagamenti. Apple ha optato per il lancio a maggio 2017 con tre attori – Unicredit, Carrefour Banca e Boon – per poi andare ad aggiungere progressivamente gli altri (Banca Mediolanum, American Express, Widiba, Edenred, N26, Nexi, CartaBCC di Iccrea Banca, HYPE, Buddybank, Allianz e Bunq). Samsung a marzo 2018 ha scelto fin da subito di partire con tutte le principali banche italiane: Banca Mediolanum, BNL, CheBanca!, Hello Bank!, Intesa Sanpaolo, Nexi e Unicredit.

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Unicredit, Banca Mediolanum e Nexi hanno deciso di offrire ai propri clienti entrambe le soluzioni; Intesa Sanpaolo, BNL o CheBanca! hanno invece scelto di salire a bordo solo di Samsung Pay (almeno per il momento). Tale scelta è conseguenza anche del modello di business dei due giganti: se Apple chiede alle banche associate una fee % per ogni transazione (inferiore allo 0,15%), Samsung propone un modello di partnership, senza retrocessione economica di una fee. Oltre alle soluzioni device-based dei due produttori di smartphone, compatibili solo con alcuni modelli di device, alcuni gruppi finanziari (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Nexi, MPS, BNL ed Hello Bank!) hanno investito – i primi a partire dal 2016 – anche nelle soluzioni proprietarie (dette cloud-based e basate su HCE) che consentono di estendere il servizio anche ai possessori di altri device (in genere Android).


Fig. 1 – Le scelte delle banche italiane in ambito Mobile Proximity Payment

Per utilizzare Samsung Pay è necessario essere in possesso di uno smartphone Samsung compatibile (per ora: Galaxy Note 8, S8 e S8+, A8, S7 e S7edge, Galaxy A5 2016-2017 e tra qualche settimana anche sugli S9 ed S9+) e una carta di pagamento appartenente ai circuiti bancari abilitati. Una volta attivato il servizio (pochi minuti per l’attivazione), il pagamento è semplicissimo: basta far scorrere il dito dal basso verso l’alto sul display dello smartphone e avvicinare il telefono al POS dopo aver autorizzato la transazione con la scansione della propria impronta digitale o dell’iride (o l’inserimento di un PIN).

A differenza degli altri servizi di questo tipo, che utilizzano la tecnologia NFC (Near Field Communication) per effettuare pagamenti contactless, Samsung affianca a questo sistema anche il metodo che sfrutta la MST (Magnetic Secure Transmission) che consente di pagare su tutti i POS in circolazione, senza doversi preoccupare del fatto che siano contactless. All’interno del Wallet, inoltre, gli utenti possono virtualizzare le carte fedeltà di alcuni esercenti e accedere a una sezione “coupon” dalla quale possono usufruire di sconti dedicati.

Il lancio di Samsung Pay arriva in Italia dopo un anno, il 2017, in cui si sono registrati i primi numeri significativi del Mobile Proximity Payment, ossia dei pagamenti effettuati in negozio attraverso lo smartphone. Sono stati transati infatti oltre 70 milioni di euro tramite smartphone all’interno dei negozi, in netta crescita rispetto ai 10 milioni scarsi del 2016, da circa 500.000 utenti che hanno pagato almeno una volta con un servizio di Mobile Proximity Payment. La sensazione è che sia l’inizio di una crescita esponenziale. Tra le componenti che hanno contribuito a questa crescita c’è certamente l’arrivo di Apple Pay e della sua portata mediatica. Samsung ha l’opportunità di dare un’ulteriore accelerata al settore, forte anche del 35% degli utenti smartphone che possiede uno dei suoi device: numeri più che interessanti per giocare un’ottima partita.

Accordo iStarter e Digital Magics per apertura di due sedi a Londra e a Torino

Accordo iStarter e Digital Magics per l’apertura di due sedi a Londra e a Torino dell’incubatore quotato in Borsa

 

iStarter, l’acceleratore italiano a Londra specializzato nello scale-up internazionale delle migliori realtà imprenditoriali del nostro Paese e Digital Magics, il più importante incubatore di startup digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio italiano, hanno firmato due accordi strategici finalizzati all’apertura di due nuove sedi di Digital Magics a Torino e a Londra.

DIGITAL MAGICS ISTARTER a Londra rappresenta una nuova opportunità di espansione e, in particolare, di internazionalizzazione delle startup di Digital Magics, grazie al team di iStarter UK: 100 equity partner – imprenditori, manager ed esponenti del mondo della finanza – che hanno l’obiettivo di contribuire al progresso tecnologico e all’innovazione italiani.

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Grazie al loro apporto e alle relazioni consolidate con il mondo del venture capital europeo, iStarter UK metterà a disposizione delle startup partecipate di Digital Magics le competenze, le relazioni, network e connessioni indispensabili per accelerarne l’internazionalizzazione.

L’incubatore DIGITAL MAGICS TORINO POWERED BY iStarter selezionerà idee e talenti per affiancarli nella nascita e nel processo di crescita di startup innovative piemontesi, creerà network locali di investitori che vogliano investire in neoimprese digitali, coinvolgerà le aziende del territorio per lanciare programmi di Open Innovation in grado di innovare processi, servizi e prodotti aziendali grazie alla collaborazione con le startup.  

L’obiettivo è sviluppare l’ecosistema dell’innovazione in Piemonte e nel Nord Ovest, lanciando ogni anno startup innovative e organizzando eventi, iniziative e incontri business con tutti gli operatori del settore. 

L’accordo siglato prevede che iStarter supporti l’espansione in Piemonte attraverso il team operativo di iStarter guidato da Riccardo Ruscalla, consigliere di amministrazione ed equity partner di iStarter. Riccardo Ruscalla è anche COO dell’azienda di famiglia Tubosider, realtà storica del tessuto piemontese nel mondo delle infrastrutture.  

Riccardo Ruscalla, consigliere di amministrazione ed equity partner di iStarter e partner di Digital Magics Torino, dichiara: “Questa partnership serve a creare un player di sistema nell’ecosistema dell’innovazione piemontese. Questo accordo nasce con l’idea che la nostra complementarietà ci renderà più forti e siamo convinti che questo spirito di fare squadra saprà contagiare altri capaci attori dell’innovazione piemontese”.

Simone Cimminelli, managing director di iStarter UK, afferma: “Siamo felici di poter lavorare con Digital Magics per aiutare il portafoglio dell’incubatore a guardare all’estero. I mercati esteri sono un’opportunità ed una sfida enorme. Il network di relazioni costruito negli anni da iStarter è una risorsa importante per le realtà determinate a crescere”.

Marco Gay, amministratore delegato di Digital Magics, ha dichiarato: Continua la nostra attenzione allo sviluppo strategico sul territorio in Italia; grazie all’accordo con iStarter diamo il via all’apertura di Digital Magics Torino e con grande soddisfazione iniziamo un percorso di internazionalizzazione a favore delle nostre startup a Londra con l’apertura di Digital Magics iStarter. Questa nuova partnership rappresenta un’importante opportunità di espansione verso i mercati anglosassoni delle nostre partecipate oltreché rafforzare ulteriormente le opportunità di funding. Insieme al nostro nuovo partner strategico vogliamo continuare a sostenere l’innovazione Made in Italy e portarla in tutto il mondo”.

NASCE ITALIAFINTECH

Espressione di un comparto che intermedia 450 milioni di Euro.Il gruppo di lavoro opererà per sostenere la crescita e promuovere una nuova cultura dei servizi finanziari

Il mercato italiano del fintech sta crescendo e parallelamente si assiste all’ingresso di un numero sempre più interessante di operatori, nazionali e internazionali, oltre che a una crescente necessità di interazione tra essi e gli operatori più tradizionali e le Istituzioni.
Per questo nasce ItaliaFintech (www.italiafintech.org), un gruppo di lavoro che riunisce i principali attori del comparto operanti nel Paese che, insieme, hanno l’obiettivo di agevolare l’accesso di imprese e privati ai propri servizi fintech semplificandone la comprensione e fruizione, e di contribuire al contempo – attraverso una collaborazione fattiva – ad alimentare il dialogo con Istituzioni e operatori tradizionali al fine di tradurre il potenziale di crescita del mercato in trend concreti di sviluppo.

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Infatti, sebbene in Italia si stia assistendo allo sviluppo di questo particolare segmento con un leggero ritardo rispetto ad altri Paesi europei, fino ad oggi il nostro mercato ha dimostrato di saper esprimere un’interessante dinamismo e capacità di innovazione, in grado di tracciare nuovi percorsi e servizi anche a livello internazionale. 
Le diciannove tra le principali aziende fintech che operano sul territorio (tra realtà italiane di spicco e attori internazionali) che hanno costituito ItaliaFintech sono: BorsadelCredito.it, Conio, Credimi, Epic, Fifty, Housers, Lendix, modefinance, Moneyfarm, N26, Oval Money, Prestiamoci, Raisin, Satispay, Soisy, Soldo, Virtualb, Workinvoice, Younited Credit. 
Insieme queste realtà esprimono un portfolio a livello europeo di oltre 920.000 clienti, di cui ben 425.000 solo in Italia e in costante crescita. Numeri che stanno alla base di un valore di risparmi, finanziamenti e pagamenti gestiti pari a circa 450 milioni di Euro e una capacità di raccolta complessiva di investimenti, a oggi, di 253 milioni di Euro. 
Il gruppo di lavoro, che sarà presieduto a turno da ognuno degli aderenti, ha eletto per il primo semestre quale proprio rappresentante Ignazio Rocco di Torrepadula, founder e CEO di Credimi che, a nome di tutti, ha dichiarato: “Il Fintech potenzia le opportunità finanziarie delle famiglie e delle aziende italiane, e genera crescita economica. Questi numeri sono solo l’inizio di una diffusione che diventerà sempre più veloce. Gli associati di ItaliaFintech lavoreranno in squadra, anche insieme alle analoghe associazioni europee, per facilitare l’accesso di tutti i diversi tipi di pubblici alle nuove fonti di finanza e ai nuovi servizi offerti. Saranno anche a disposizione dei regolatori per contribuire alla comprensione della evoluzione del settore e alla più completa protezione dei consumatori.”

Distretto Tecnologico per Beni e Attività Culturali: 23 mln di euro per Patrimonio e Nuove Tecnologie

 

Patrimonio Culturale e Nuove Tecnologie:
nel Lazio arriva il

Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali

23,3 milioni di euro per l’innovazione tecnologica dei beni e attività culturali nella Regione Lazio

165 musei tra statali, civici e provinciali, 17 tra università, istituti centrali e organismi di ricerca, 30.000 imprese legate alla filiera della cultura e del turismo: questi sono i numeri dell’inestimabile patrimonio culturale del Lazio, che dal 21 marzo 2018 sarà al centro dell’innovazione tecnologica grazie al Distretto Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali (DTC).

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Pubblicato sul BUR della Regione Lazio, il DTC – Distretto Tecnologico per le nuove tecnologie applicate ai Beni e alle Attività Culturali nasce con l’obiettivo di costruire una rete strutturata di rapporti e di collaborazioni tra la ricerca pubblica e quella privata, collegandole al sistema delle imprese.

Il patrimonio culturale del Lazio rappresenta infatti un settore strategico, da tutelare e sviluppare anche in funzione delle opportunità che offre ma che potrebbe ulteriormente svilupparsi grazie a un nuovo sistema che coinvolga tutte le sue componenti. Il nuovo Avviso pubblico – finalizzato alla valorizzazione e fruizione in modalità innovativa del patrimonio culturale della regione – mette a disposizione una dotazione di 3,2 per la progettazione e 20 milioni di euro per la realizzazione: un totale di 23,2 milioni di euro per interventi tecnologici destinati a rendere fruibili luoghi, percorsi e itinerari reali e virtuali fornendo, al contempo, opportunità di lavoro ai giovani professionisti, possibilità di sviluppo alle imprese del territorio e creazione di nuove destinazioni turistiche.

I titolari dei beni culturali del Lazio (Istituti e Luoghi della Cultura come definiti dagli artt. 101 e ss del Codice dei Beni Culturali), che siano proprietari, gestori o futuri gestori pubblici/privati, potranno presentare proposte di valorizzazione attraverso l’applicazione e lo sviluppo di nuove tecnologie per i Beni e le Attività Culturali.

Domande a partire dalle ore 12 del 21 marzo 2018.

Per info e dettagli: www.lazioinnova.it/news/

Retail: Manhattan Associates svela i nuovi trend tecnologici 2018

Customer engagement evoluto, sistemi di pagamento mobili sempre più flessibili e nuove modalità di utilizzo dell’intelligenza artificiale, sono solo alcuni tra i nuovi trends di quest’anno  

 Manhattan Associates, Inc. (NASDAQ: MANH) svela le cinque tendenze tecnologiche che, nel corso del 2018, influenzeranno maggiormente il settore del retail e le strategie di business ad esso correlate:

 

  1. Maggiore personalizzazione dell’esperienza di acquisto
  2. Sistemi di pagamento mobili più flessibili
  3. Automazione sempre più integrata
  4. Reinvenzione dell’utilizzo delle tecnologie basate su intelligenza artificiale (AI)
  5. Utilizzo più ampio di soluzioni che migliorino il coinvolgimento dei dipendenti

 

“In un settore in rapidissima evoluzione, i retailer sono alla ricerca di nuovi modi per intercettare e soddisfare le aspettative, in continua crescita, dei consumatori”, ha osservato Craig Summers, Uk Managing Director di Manhattan Associates. “L’innovazione procede a ritmo sempre più veloce, e per questo prevediamo che, nel prossimo anno, i retailer arriveranno a raddoppiare gli investimenti per l’infrastruttura tecnologica”.

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  1. Maggiore personalizzazione dell’esperienza di acquisto

I consumatori dell’era digitale chiedono ai retailer esperienze di acquisto sempre più personalizzate. Secondo quanto dichiarato a The Wall Street Journal da Brendan Witcher, Principal Analyst di Forrester Research[1], “quasi il 90% delle aziende afferma di concentrarsi sulla personalizzazione della customer experience, ma solo il 40% dei clienti ritiene che le informazioni ricevute dai retailer siano effettivamente rilevanti per i propri gusti e interessi. Questo è anche comprensibile perché, fino ad ora, lo staff in-store e gli operatori al call center non erano in grado di offrire un’esperienza davvero personalizzata a causa dell’assenza di una visione omni-canale del cliente e del suo comportamento.

In futuro, le innovazioni tecnologiche consentiranno ai retailer di combinare dati non strutturati sulle conversazioni dei clienti con informazioni strutturate relative agli ordini, permettendo al personale di negozi e call center di migliorare il servizio. I retailer hanno a lungo dovuto faticare tra molteplici applicazioni e svariati punti di raccolta dei dati, senza avere una panoramica unica e completa sul cliente. Ora, ci si aspetta che i retailer riescano a sfruttare le nuove tecnologie per migliorare il customer engagement, parallelamente alla gestione degli ordini aziendali, trasformando così i dati raccolti in informazioni utili ai fini di sviluppare una migliore shopping experience omni-canale, in termini di personalizzazione e ottimizzazione, attraverso l’intero percorso del cliente.

2 Sistemi di pagamento mobili più flessibili

La previsione è che i retailer passino dai tradizionali sistemi fissi POS, a sistemi mobili più flessibili, come Apple Pay e altre innovative modalità di pagamento contactless, ormai sempre più utilizzate.

I consumatori desiderano infatti un approccio più fluido anche quando cercano consigli online o interagiscono con il personale in-store: non vogliono più essere limitati alle tradizionali modalità di acquisto. Si prevede quindi che i retailer richiedano sempre più nuovi sistemi POS mobili che consentano il pagamento in tutto il negozio e concentrino in un unico strumento la gestione dell’inventario, la ricerca, i consigli per l’acquisto e i dati dei clienti, potenziando il loro coinvolgimento grazie ad applicazioni rapide e di facile utilizzo.

  1. Automazione sempre più integrata

Negli ultimi anni i retailer hanno apportato significativi miglioramenti al livello di servizio e accelerato i flussi di merci, implementando sistemi avanzati per la gestione del magazzino (Warehouse Management System) e introducendo apparecchiature automatizzate all’interno dei magazzini. Ma il successo a lungo termine sta nel trovare il giusto equilibrio tra uomo e macchina, utilizzando un software centralizzato che sincronizzi sia il capitale umano che quello tecnologico.

Nei prossimi mesi i retailer non si limiteranno quindi ad accostarsi timidamente all’adozione di software per l’automazione del magazzino, ma dovranno condurre il processo dall’inizio alla fine. Dal momento che gli strumenti continueranno a evolversi nel corso degli anni, il software centralizzato che orchestra tutto ciò presente all’interno del magazzino – tecnologie, persone e processi – dovrà migliorarsi in parallelo. Questo è il motivo per cui i retailer stanno puntando su sistemi centralizzati basati su cloud, che possono essere continuamente aggiornati per restare al passo con l’innovazione.

  1. Reinvenzione dell’utilizzo delle tecnologie basate su intelligenza artificiale

Numerosi retailer hanno già iniziato a sperimentare l’utilizzo di intelligenza artificiale e chat-bot, con l’obiettivo di coinvolgere i consumatori e migliorare l’assistenza ai clienti. La previsione è che, nei prossimi mesi, i retailer sfruttino ulteriormente tecnologie di AI futuristiche, realtà virtuale e realtà aumentata, ampliando l’utilizzo pragmatico del machine learning all’interno delle proprie operazioni di logistica back-end. I sistemi per la gestione del magazzino progrediranno ancora di più nel corso del 2018, grazie alle funzionalità di apprendimento automatico: di conseguenza i retailer potranno ottimizzare il rilascio del lavoro a livello di magazzino e i tempi di esecuzione degli ordini dei clienti, massimizzando così la qualità del servizio e l’efficienza operativa.

  1. Utilizzo più ampio di soluzioni che migliorino il coinvolgimento dei dipendenti

I Millennial sono la nuova forza lavoro e moltissimi di loro hanno scelto il retail come settore professionale.  Ne consegue, per i retailer, un’interessante sfida in termini di engagement. Il coinvolgimento dei dipendenti richiede, oggi, un maggior numero di contenuti visivi e grafici, personali e digitali. Nel 2018 i retailer dovranno dunque andare oltre i tradizionali canali di engagement, per facilitare la condivisione di riflessioni e di reazioni, rendendola più creativa e intuitiva.

[1] Kapner, S. (2017, November 27). Retailers’ Emails Are Misfires for Many Holiday Shoppers. The Wall Street Journal.

FACEBOOK INAUGURA A ROMA L’ELECTION LOUNGE E ANNUNCIA NUOVI PRODOTTI LEGATI ALLE ELEZIONI PER IL 4 MARZO

FACEBOOK INAUGURA A ROMA L’ELECTION LOUNGE
E ANNUNCIA, PER IL 4 MARZO, NUOVI PRODOTTI
LEGATI ALLE ELEZIONI

L’impegno di Facebook a supporto di una comunità informata e civicamente impegnata continuerà fino al giorno del voto, domenica 4 marzo.

È stata, infatti, inaugurata oggi a Roma la Facebook Election Lounge, uno spazio interamente dedicato alle elezioni. Situata in Piazza San Lorenzo in Lucina, la Lounge consentirà di conoscere e provare gli strumenti a supporto della partecipazione civica lanciati in queste settimane, seguire in tempo reale le conversazioni su Facebook relative alle elezioni e creare contenuti divertenti e virali nell’originale photo-boot di Instagram allestito per l’occasione. La Facebook Election Lounge sarà aperta al pubblico venerdì 2 e sabato 3 marzo, dalle 10.30 alle 19.30.

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All’interno della Lounge sarà inoltre possibile scoprire i nuovi prodotti che Facebook lancerà il giorno delle Elezioni per sostenere la partecipazione civica:

  • Giornata del Voto, che comparirà in cima al News Feed delle persone il 4 marzo per ricordare di andare a votare. Lo strumento consentirà anche di accedere ad informazioni su come votare e di condividere di aver votato.
  • Risultati delle Elezioni, uno strumento che, dopo la chiusura dei seggi, renderà possibile, grazie alla partnership con Ansa, seguire i risultati degli scrutini su Facebook man mano che verranno aggiornati.

Queste iniziative si aggiungono a quanto già realizzato per facilitare la partecipazione civica delle persone in Italia e la loro corretta informazione nel corso della campagna elettorale:

  • “Punti di vista”: uno strumento disponibile nel News Feed che ha permesso agli elettori di confrontare le posizioni dei principali partiti politici su temi chiave per il Paese. Le informazioni incluse in Punti di vista sono state fornite dagli stessi partiti politici, attraverso la compilazione della sezione Temi presente all’interno delle loro Pagine Facebook. Le categorie della sezione Temi sono state definite insieme al CENSIS, il principale centro di ricerche socio-demografiche italiano, e all’International Center on Democracy and Democratization della LUISS.
  • “Candidati”: uno strumento che comparirà nel News Feed di tutti gli italiani e consentirà di avere accesso a informazioni sul nuovo sistema elettorale, sui programmi dei diversi partiti, sugli eventi previsti in campagna elettorale, sui candidati della propria circoscrizione, con cui sarà possibile entrare in contatto diretto, e sulle rispettive posizioni su alcuni temi principali.
  • Facebook Live con Ansa: una serie di interviste, in diretta sulla pagine Facebook di Ansa, ai leader dei principali partiti e movimenti politici realizzate da giornalisti Ansa, che hanno consentito alle persone di interagire, porre domande e commentare in diretta.

ELEZIONI 4MARZO: COME E COSA COMUNICANO I POLITICI SUI SOCIAL

Reputation Manager ha analizzato post e tweet dei principali politici durante la campagna elettorale per identificare la loro “personalità social”

 

·         Silvio Berlusconi, “Il poliedrico”, preferisce Twitter e parla di tutto, Italia e tasse in testa

·         Luigi Di Maio, “L’antagonista”, è l’unico che punta metà della comunicazione sull’attacco agli avversari

·         Matteo Renzi, “Il concreto”, parla alla platea social (la più ampia) di risultati e di avversari

·         Matteo Salvini, “Il bulimico”, comunica ad altissima intensità e frequenza, dal programma politico alla vita privata

·         Pietro Grasso, “L’istituzionale”, parla di programma politico e ha un alto tasso di engagement

·         Giorgia Meloni, “La pasionaria, dà ampio spazio ad antagonismo e ai valori di partito

 


Idee programmatiche (39%) e antagonismo (35%): sono queste le modalità di comunicazione social più utilizzate dai politici in campagna elettorale; non si parla mai di leadership, poco di valori legati al partito/coalizione (9%).

 

Sono questi alcuni dei dati principali che emergono dall’analisi condotta da Reputation Manager, principale istituto italiano nell'analisi e misurazione della reputazione online di brand e figure di rilievo pubblico, che ha analizzato la comunicazione (Twitter e Facebook, nel mese di gennaio) dei principali politici in vista delle elezioni del 4 marzo, al fine di capire come e cosa comunicano i canditati e indentificare la loro “personalità social”. Le modalità comunicative dei leader sono identificate in 6 macrocategorie: idee programmatiche, antagonismo, valori, slogan, risultati e sfera personale. Ogni esponente politico è stato identificato secondo il suo carattere comunicativo saliente.

 

Silvio Berlusconi, “Il poliedrico” – Il leader di Forza Italia sui social parla soprattutto di programma politico (il 44,4%): il cavallo di battaglia è la riduzione delle «tasse», seconda parola da lui più utilizzata dopo «Italia». Nel 28,9% di post e tweet Berlusconi attacca gli avversari, bersagli preferiti Di Maio e Renzi: l’uno giudicato incompetente, l’altro una promessa mancata. I suoi valori di riferimento sono veicolati dal 7% dei suoi messaggi: ottimismo, autodeterminazione e famiglia. La sua comunicazione social punta principalmente su Twitter (318 tweet), ma i suoi fan però sono molto più attivi su Facebook dove a fronte dei suoi 54 post, si sono registrate in totale 443.588 interazioni tra post, commenti e like, un numero 7 volte superiore alle interazioni su Twitter.

 

Luigi Di Maio, “L’antagonista” – Il suo programma elettorale sui social si sviluppa principalmente sull’antagonismo (50%) rispetto alle altre forze politiche in campo. I suoi contenuti sono quindi costruiti «contro»: il PDL e i professionisti della politica; i privilegi della casta; i dinosauri della politica come Berlusconi, tutte le idee programmatiche degli oppositori Berlusconi e Renzi. Per quanto riguarda invece le idee programmatiche riferite al suo movimento, Di Maio parla di scuola, Italia, qualità della vita, e dell’abolizione di leggi ritenute inutili. Tutto gira intorno al concetto di «cittadini», assente nel linguaggio degli avversari. Spesso fa ricorso a slogan (13,33%), ad esempio «Partecipa, scegli, cambia», «Nessuno deve rimanere indietro!», #Rally invece è l‘hashtag utilizzato nel 17% dei contenuti per promuovere la campagna elettorale itinerante per il Paese.

 

 

Matteo Renzi, “Il concreto” – Parla attraverso i suoi social a una platea di oltre 4,5 milioni di seguaci (la più ampia tra quelli monitorati), il 75% dei suoi contenuti si concentrano su Twitter. Fa spesso riferimento a idee programmatiche (30,43%), in particolare parla di tasse, di vaccini, lavoro e ricerca. Tra i politici analizzati è quello che dedica più spazio ai risultati, forte dell’esperienza di governo del PD appena conclusa. Tra le parole che utilizza di più c’è appunto «fatto». Anche lui come altri leader punta sull’antagonismo (28,26%), i suoi bersagli preferiti sono Di Maio e il M5S e Silvio Berlusconi. Il 15% dei suoi messaggi si basa sui valori legati alla propria coalizione, in questo caso le parole d’ordine sono concretezza, cultura e Italia.

Renzi è anche il leader che dà maggiore visibilità sui social alla sua sfera personale. Gli aggiornamenti sulla sua vita privata occupano quasi il 9% dei contenuti: il post sul suo compleanno è certamente quello che ha avuto maggior successo di pubblico, guadagnando oltre 72mila like tra Facebook e Twitter.

 

Matteo Salvini, “Il bulimico” – Ha un approccio “sistematico” alla comunicazione social: scrive con la stessa intensità su Twitter e Facebook, qui in particolare gli utenti sono molto attivi infatti a gennaio la sua Fan Page ha registrato ben 1.869.578 interazioni.  I social sono per lui senz’altro un mezzo per affermare la propria leadership e comunicare in modo autoreferenziale (indicativo il fatto che la parola da lui più usata sia proprio #Salvini). Parla soprattutto del suo programma politico (42%). Una fetta considerevole dei suoi messaggi è impregnata di antagonismo: il nemico numero uno è Renzi. Il 7% dei messaggi è fatto di slogan (uno su tutti l’hashtag #4marzovotolega), mentre il 6% è dedicato alla sua vita privata: spesso condivide momenti con la sua famiglia, in particolare con la figlia Mirta.

 

Giorgia Meloni, “La pasionaria” – Sui social dà un colpo al cerchio e uno alla botte: il 38% delle volte attacca (principalmente chiunque faccia iniziative o proposte a favore degli immigrati); il 36% parla del suo programma, cavalcando il suo slogan di battaglia «Prima gli Italiani». Il livello di audience su Facebook e Twitter è simile, ma il suo mezzo di comunicazione preferito è la sua Fan Page, dove a gennaio ha postato 152 messaggi a fronte di 21 tweet. Considerevole il discorso sui valori (11,3%), in cui mette costantemente al centro l’italianità e la sua difesa, non solo attraverso le sue proposte politiche, ma anche attraverso il commento dell’attualità e di ricorrenze storiche.

 

Pietro Grasso, “L’istituzionale” – È certamente il politico che ha la comunicazione più istituzionale, basata sulle idee programmatiche (56,25%), sui valori (28,13%) e sugli slogan (12,50%), con un tono pacato, che dà grande risalto alla forza costruttiva e non distruttiva della politica e al ruolo delle Istituzioni. È lui stesso a definirsi infatti «Uomo delle istituzioni». Parla di legalità ed è l’unico che usa la parola «giovani», focalizzando il discorso sulle loro problematiche e su possibili soluzioni, sul valore dell’istruzione, del lavoro, della squadra e della responsabilità. Tra tutti è quello che ha il più alto tasso di engagement con la propria audience, che si concentra maggiormente su Twitter (599.190), il mezzo preferito dal leader anche per comunicare. L’antagonismo verso gli avversari politici gioca un ruolo marginale nella sua comunicazione social (3,13%). Quando lo fa, non colpisce un avversario specifico, ma il diverso modo di fare campagna elettorale delle altre forze politiche.

Vodafone e Huawei effettuano la prima chiamata al mondo con tecnologia 5G e dual connectivity utilizzando lo standard 3GPP R15 NSA

Vodafone e Huawei hanno effettuato la prima chiamata al mondo utilizzando lo standard 3GPP 5G NR Non Stand-Alone (NSA) e lo spettro di frequenze sub6 GHz. La chiamata, utilizzando una rete di test, è stata effettuata in Spagna poco prima dell’inizio del Mobile World Congress 2018.

L’organizzazione degli standard 3GPP ha concordato lo standard globale “Non-Standalone” per tecnologia 5G come parte della sua “Release 15” introdotta a  dicembre 2017.

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Nel corso del test è stata effettuata una doppia chiamata da 4G a 5G in diretta attraverso un dispositivo Huawei. La connessione Voice over Internet Protocol (VOIP) è iniziata su 4G e ha quindi stabilito la connessione dati su 5G. I tecnici hanno anche testato con successo una videochiamata HD in diretta utilizzando lo stesso processo.

Per effettuare questa prova è stata realizzata una un’apposita rete end-to-end 5G NR utilizzando la banda di frequenza 3,7GHz. Sono state utilizzate apparecchiature Huawei Radio Access Network (RAN) e soluzioni di rete con architettura centrica di microservizi, separazione tra piano di controllo e piano utente, accesso unificato e tecnologia di slicing della rete.

Santiago Tenorio, Head of Networks Strategy and Architecture di Vodafone Group, ha commentato: “Questo è un traguardo importante per Vodafone verso l’introduzione del 5G. Il merito va attribuito agli ingegneri di Huawei e Vodafone che hanno lavorato instancabilmente da dicembre. Questo successo ci consentirà di andare avanti con ulteriori prove del 5G in tutta Europa nel 2018”.

Yang Chaobin, Presidente di Huawei 5G Product Line, ha commentato: “Huawei è fortemente impegnata nello sviluppo della tecnologia di rete 5G end-to-end. Questo risultato mostra la maturità del sistema 5G basato su standard 3GPP. Siamo pronti a continuare la nostra collaborazione con Vodafone e implementare al più presto il suo sviluppo commerciale”.

Peter Meissner, CEO e Membro del Board della NGMN Alliance, ha commentato: “La prima chiamata 5G è stata raggiunta a soli 2 mesi dal completamento dello standard Non-Standalone NR del 3GPP, molto prima di quanto ci si aspettasse. Questo è un segnale molto promettente e conferma che il settore è pronto a presentare i servizi 5G ai consumatori in tempi ragionevoli”.

Il MWC 2018 si tiene dal 26 febbraio al 1 marzo a Barcellona. Huawei presenterà i propri prodotti e soluzioni presso lo stand 1J50 di Fira Gran Via Hall 1, stand 3I30 nel padiglione 3 e la zona Innovation City nel padiglione 4.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito http://www.huawei.com/mwc2018/.

Hyperloop, il treno supersonico del futuro che parla anche italiano, parte in USA

Al via la prima partnership pubblico-privata per il primo studio di fattibilità del sistema interstatale Hyperloop Transportation Technologies tra l’Ohio e l’Illinois

Il treno Hyperloop, viaggiando alla velocità del suono, percorrerà oltre 500 km in 28 minuti (circa 1.200 km/h) collegando Cleveland e Chicago 

La startup è stata creata dall’italiano Bibop G. Gresta, tra i fondatori di Digital Magics, ed è controllata dalla società Jumpstarter, che fa parte del portfolio dell’incubatore quotato su AIM di Borsa Italiana

Hyperloop Transportation Technologies (HTT | HyperloopTT) ha firmato gli accordi ufficiali con la Northeast Ohio Coordination Agency, agenzia di trasporti e pianificazione ambientale e il Dipartimento dei Trasporti dell’Illinois, per iniziare lo studio di fattibilità per creare il primo collegamento interstatale del treno Hyperloop negli Stati Uniti.

Il treno supersonico (una capsula a lievitazione magnetica dentro un tubo a bassa pressione) collegherà Chicago, la più grande città dell’Illinois e Cleveland, capoluogo amministrativo nello Stato dell’Ohio, percorrendo oltre 500 km in 28 minuti e viaggiando alla velocità del suono, a circa 1.200 km orari. 

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HyperloopTT, società con sede a Los Angeles che sta realizzando il supertreno del futuro, ha un pezzo d’Italia al suo interno: è stata fondata dall’italiano Bibop G. Gresta e dal tedesco Dirk Ahlborn. La startup è controllata al 100% da Jumpstarter, partecipata da Digital Magics: il più importante incubatore di startup digitali “Made in Italy” attivo su tutto il territorio italiano, che ha tra i fondatori proprio Bibop G. Gresta.

A gennaio HyperloopTT ha lavorato con un gruppo di rappresentanti del Congresso provenienti da diversi Stati, tra cui Illinois, Ohio, Pennsylvania e Wisconsin, su una lettera al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump per richiedere il sostegno finanziario alle infrastrutture per sviluppare il sistema.

Bibop G. Gresta, co-fondatore e presidente di Hyperloop Transportation Technologies, ha dichiarato: “Questi accordi segnano un momento storico per HyperloopTT. Per la prima volta uno stato americano sta investendo nella nostra tecnologia. È il primo grande passo verso una rivoluzione tecnologica che cambierà il modo di concepire i trasporti”.

Gabriele Ronchini, fondatore e amministratore delegato di Digital Magics, dichiara: “L’affermazione ‘l’innovazione rappresenta il nostro futuro’ non è mai stata più vera quando parliamo di Hyperloop. In soli 5 anni sono oltre 800 le persone che lavorano per questo progetto visionario in tutto il mondo. HyperloopTT ha prodotto 27 brevetti, stretto 8 accordi governativi in fasi avanzate di negoziazione e oltre 40 partnership per lo sviluppo della tecnologia”.

COME FUNZIONA IL TRENO HYPERLOOP

Il progetto Hyperloop è una capsula che si libra sospesa, all’interno di un tubo a bassa pressione. Così come per un aereo in alta quota, la capsula incontra meno resistenza. L’aria rimanente di fronte alla capsula viene convogliata verso la parte posteriore del tubo utilizzando un compressore, che consente di raggiungere velocità incredibili fino ad arrivare a oltre 1.200 km/h e con pochissimo consumo di energia elettrica.

Il sistema è stato progettato con i massimi standard di sostenibilità, in modo da avere un minimo impatto al suolo. L’intero sistema dei tubi è infatti costruito su piloni, in modo da ridurre i costi di acquisizione dei terreni e garantire l’isolamento da condizioni climatiche e ambientali.

La progettazione dei piloni è tale da rendere la struttura a prova di terremoto, nonché autosufficiente in termini energetici. Grazie ai pannelli solari posti lungo tutta la parte superiore dei tubi e grazie a un sofisticato sistema di recupero energetico, Hyperloop è in grado di produrre più elettricità di quanto ne consumi.

 VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=xy_7Az_v0CI

 

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