A New York i prof usano AI per creare i piani delle lezioni


Attualmente, gli insegnanti della città di New York stanno testando uno strumento di intelligenza artificiale (AI) chiamato YourWai, sviluppato da Learning Innovation Catalyst in Colombia, per assistere nella creazione di piani di lezione.

Questa iniziativa, principalmente testata in alcune scuole superiori di Brooklyn, mira a ridurre il tempo che gli insegnanti dedicano alla pianificazione delle lezioni consentendo loro di inserire i bisogni degli studenti e gli standard desiderati nell’applicazione, che genera quindi un piano di lezione. Il sovrintendente Janice Ross ha sottolineato il potenziale di YourWai nel rivoluzionare l’insegnamento liberando gli insegnanti per concentrarsi maggiormente sul pensiero creativo piuttosto che sullo sviluppo del curriculum. Nonostante l’ottimismo, ci sono preoccupazioni riguardo ai potenziali pregiudizi e inesattezze dell’AI, con i critici che sottolineano l’importanza della pianificazione delle lezioni come attività creativa ed essenziale nell’insegnamento.

In un’altra iniziativa correlata, la rete Urban Assembly di piccole scuole superiori pubbliche della città di New York sta esplorando l’uso dell’AI per migliorare il feedback agli insegnanti. Questo progetto, in collaborazione con gli American Institutes of Research, coinvolge uno strumento alimentato dall’AI che analizza video degli insegnanti in classe per fornire feedback. Lo strumento mira a risparmiare tempo agli istruttori e ad ampliare l’accesso a un feedback di qualità per gli insegnanti. Tuttavia, alcuni educatori esprimono scetticismo sulla capacità della tecnologia di catturare e interpretare accuratamente le interazioni in classe e sui suoi potenziali pregiudizi.

Queste iniziative fanno parte di una tendenza più ampia nel sistema educativo della città di New York ad integrare tecnologie AI, come ChatGPT, nei processi di insegnamento e apprendimento. Il dipartimento dell’istruzione della città è passato dal vietare ChatGPT sui dispositivi scolastici ad abbracciarne il potenziale per migliorare l’istruzione, con piani per aprire un istituto per studiare le applicazioni dell’AI nelle scuole.

Come funziona l’ai nella creazione di piani di lezione

L’intelligenza artificiale (AI) nella creazione di piani di lezione funziona attraverso strumenti come ChatGPT e Teachology.ai, che sono progettati per assistere gli insegnanti nel processo di pianificazione. Questi strumenti AI sono in grado di generare piani di lezione coinvolgenti, ben strutturati e personalizzati per varie materie. Ad esempio, ChatGPT può redigere testi, presentazioni, quiz e esercizi su argomenti complessi in pochi secondi[1]. Teachology.ai, d’altra parte, è una piattaforma che aiuta gli insegnanti a creare piani di lezione, valutazioni e commenti, offrendo anche sessioni di feedback[4].

L’AI nella creazione di piani di lezione si basa sull’addestramento su pedagogia e sulla capacità di individuare contenuti, obiettivi e metodologie specifiche. Gli insegnanti possono indicare l’argomento della lezione e il tipo di approccio preferito, come apprendimento basato sull’indagine, istruzione diretta o apprendimento basato su progetti[4]. Questi strumenti AI offrono un supporto significativo nella pianificazione delle lezioni, consentendo agli insegnanti di risparmiare tempo e concentrarsi maggiormente sull’aspetto creativo dell’insegnamento.

Citations:
[1] Pianificare le lezioni con l’IA – Iconomix https://www.iconomix.ch/it/novita/pianificare-le-lezioni-con-lia/
[2] Come generare piani di lezione con AI – YouTube https://www.youtube.com/watch?v=QGB6dNte0dQ
[3] Come creare un piano di lezione con ChatGPT – Skim AI https://skimai.com/it/come-creare-un-piano-di-lezione-con-chatgpt/
[4] Teachology: il piu’ potente strumento IA per generare piani di lezione https://www.robertosconocchini.it/intelligenza-artificiale/8619-teachology-il-piu-potente-strumento-ia-per-generare-piani-di-lezione.html
[5] Intelligenza artificiale e didattica, come usare l’IA generativa per … https://www.tecnicadellascuola.it/intelligenza-artificiale-e-didattica-come-usare-lia-generativa-per-creare-lezioni-e-percorsi-personalizzati

Il Futuro è Qui: Figure AI Integrato con OpenAI

Nel mondo in continua evoluzione della tecnologia, un nuovo prototipo sta catturando l’attenzione di esperti e appassionati: la Figure AI integrata con OpenAI. Questa collaborazione rivoluzionaria promette di portare l’intelligenza artificiale a nuovi livelli, combinando la potenza di Figure AI con le capacità avanzate di OpenAI.

L’Incontro tra Due Giganti Tecnologici

Figure AI, con la sua reputazione consolidata nel campo dell’elaborazione del linguaggio naturale e dell’analisi dei dati, si unisce a OpenAI, noto per i suoi progressi nell’intelligenza artificiale generale. Questa partnership promette di aprire nuove prospettive nel mondo dell’IA, consentendo applicazioni più sofisticate e innovative in settori come la ricerca, l’automazione e molto altro ancora.

Le Potenzialità del Nuovo Prototipo

Il prototipo di Figure AI integrato con OpenAI offre una serie di vantaggi rivoluzionari. Grazie alla combinazione delle competenze delle due piattaforme, si prevede un aumento significativo delle capacità predittive, analitiche e decisionali dell’IA. Ciò potrebbe tradursi in soluzioni più intelligenti, tempestive ed efficienti per una vasta gamma di problemi complessi.

L’Invito all’Esplorazione del Futuro

Con il lancio di questo nuovo prototipo, si apre una finestra sul futuro dell’intelligenza artificiale. Lasciati affascinare dalle potenzialità illimitate di questa collaborazione e preparati ad essere parte integrante della trasformazione tecnologica in corso.

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Quali sono le caratteristiche del nuovo prototipo di figure ai integrato con openai

Il nuovo prototipo di Figure AI integrato con OpenAI presenta diverse caratteristiche innovative e avanzate:

1. **Interazione Naturale**: Il robot umanoide Figure 01 è in grado di intrattenere conversazioni naturali con gli esseri umani, rispondendo in modo colloquiale e ragionando sulle richieste ricevute[1][2].

2. **Capacità di Ragionamento**: Il prototipo dimostra la capacità di ragionare e prendere decisioni, come passare una mela o riporre oggetti in modo naturale e preciso[1][2].

3. **Integrazione con OpenAI**: Grazie alla collaborazione con OpenAI, il robot umanoide Figure 01 si avvicina sempre di più a un debutto commerciale, beneficiando delle avanzate tecnologie di intelligenza artificiale dell’azienda[1][3].

4. **Applicazioni Potenziali**: Il prototipo è progettato per offrire assistenza nella produzione, logistica, operazioni di magazzino e vendita al dettaglio, diventando un potenziale concorrente degli esseri umani nelle attività lavorative[3].

5. **Sviluppo Continuo**: Figure AI sta lavorando per sviluppare “modelli di intelligenza artificiale di prossima generazione” che consentano ai robot umanoidi di elaborare il linguaggio e ragionare in modo sempre più avanzato[1][3].

In sintesi, il nuovo prototipo di Figure AI integrato con OpenAI si distingue per la sua capacità di interagire in modo naturale, ragionare autonomamente e offrire soluzioni innovative in diversi settori grazie alla potente integrazione con le tecnologie all’avanguardia di OpenAI.

Citations:
[1] La prima demo del robot umanoide con tecnologia OpenAI nel ‘cervello … https://www.hwupgrade.it/news/scienza-tecnologia/la-prima-demo-del-robot-umanoide-con-tecnologia-openai-nel-cervello-fa-paura_125264.html
[2] Dopo ChatGPT i robot, quello di OpenAI mette a posto i piatti (video) https://www.ilsole24ore.com/art/dopo-chatgpt-robot-ecco-quello-openai-che-mette-posto-piatti-video-AF2juG3C
[3] Ora OpenAI investe nei robot umanoidi – Wired Italia https://www.wired.it/article/openai-robot-umanoidi-figureai/
[4] GPT-4V il nuovo modello di OpenAI che integra input testuali a immagini. https://smartstrategy.eu/intelligenza-artificiale/gpt-4v-il-nuovo-modello-di-openai-che-integra-input-testuali-a-immagini/
[5] Figure AI tratta con Microsoft e OpenAI per finanziare un robot umanoide https://techprincess.it/robot-umanoide-figure-ai-openai-microsoft/

Check Point presenta la soluzione Harmony SaaS

Check Point Harmony SaaS: la soluzione all’avanguardia per prevenire le minacce Software as a Service

Maggior sicurezza SaaS grazie a una prevenzione automatizzata contro le minacce e alla riduzione continua della superficie di attacco

Check Point® Software Technologies Ltd. (NASDAQ: CHKP), tra i fornitori leader di soluzioni di cyber-sicurezza alimentate da IA e distribuite in cloud, presenta Harmony SaaS, la più avanzata soluzione per la protezione dalle minacce basate sul modello SaaS. Progettata per rivoluzionare la sicurezza del Software as a Service (SaaS), Harmony SaaS offre una protezione senza precedenti integrandosi perfettamente nell’infrastruttura esistente e fornendo una prevenzione dalle minacce in tempo reale.

"Con l’aumento esponenziale dell’adozione del modello SaaS, le aziende devono affrontare sfide senza precedenti per mantenere una sicurezza solida in conformità alle normative. Check Point Harmony SaaS rappresenta un progresso fondamentale nella nostra missione di fornire soluzioni di sicurezza informatica all’avanguardia", ha dichiarato Eyal Manor, VP Product Management di Check Point Software Technologies. "Integrando perfettamente la prevenzione dalle minacce basata sull’IA e la riduzione continua della superficie di attacco, Harmony SaaS consente alle organizzazioni di essere all’avanguardia rispetto all’evoluzione delle minacce nel panorama SaaS, garantendo una solida protezione dei loro dati sensibili e delle loro risorse critiche".

"Le aziende stanno prendendo atto del ruolo chiave del modello SaaS nella loro architettura IT e dell’importanza di salvaguardare i propri ecosistemi SaaS contro le minacce informatiche, come per esempio lo Shadow IT, il furto di dati e l’acquisizione di account, portando a una rapida adozione di soluzioni CASB e SSPM. Tuttavia, una sicurezza SaaS olistica richiede la capacità di scoprire le applicazioni SaaS in uso, il modo in cui le applicazioni interagiscono tra loro, la prevenzione avanzata dalle minacce e l’automazione della sicurezza", ha dichiarato Christopher Rodriguez, Research Director di IDC Security & Trust. "Check Point Harmony SaaS risponde a un’esigenza fondamentale, prevenendo le minacce basate sul SaaS grazie a motori di machine learning in grado di rilevare le applicazioni in uso, analizzare le connessioni tra le app e bloccare automaticamente le potenziali minacce in tempo reale".

Nell’attuale panorama digitale, il SaaS è diventato un modello essenziale per le aziende, ma comporta rischi significativi sia per gli utenti sia per i dati. All’interno di queste piattaforme, i dati sensibili come quelli personali, le informazioni di pagamento e il codice sorgente sono vulnerabili. La complessità della protezione delle applicazioni SaaS, aggravata dai numerosi servizi connessi e dalle integrazioni di terze parti, aumenta il rischio di perdita di dati e di accesso non autorizzato. Recenti statistiche sottolineano la gravità della situazione: circa l’81% delle organizzazioni ha dichiarato di aver riscontrato un’esposizione dei dati a causa di applicazioni SaaS e il 43% ha riscontrato incidenti di sicurezza legati a configurazioni errate di SaaS. Le soluzioni tradizionali non sono riuscite ad affrontare efficacemente queste sfide, in quanto non sono in grado di prevenire automaticamente le connessioni SaaS a rischio, di essere abbastanza rapide nella scoperta delle nuove comunicazioni verso il SaaS e di identificare le configurazioni errate.

"Check Point Harmony SaaS è uno strumento centrale che ci ha aiutato e continua ad aiutarci a scoprire, indagare e correggere il nostro utilizzo del SaaS", ha dichiarato Antoine Noel, CISO di Cloudreach. “Invece di adottare un approccio di "divieto generalizzato", ci offre maggiore flessibilità e visibilità approfondita per prendere decisioni più accurate, in modo da poter continuare a ridurre la probabilità di avere il cosiddetto shadow IT, e nel caso specifico del SaaS, con il conseguente rischio associato. Inoltre, coerente con il loro approccio, la configurazione è nativa del cloud e molto semplice".

Con Harmony SaaS, le organizzazioni possono salvaguardare il proprio ecosistema SaaS da minacce come il furto di dati e sottrazione di account. A differenza delle soluzioni tradizionali, Harmony SaaS si installa in pochi minuti, riduce continuamente la superficie di attacco e previene automaticamente le minacce quando si presentano. Le principali caratteristiche di Harmony SaaS includono:

  • Prevenzione automatica dalle minacce: sfruttando l’apprendimento automatico basato sul comportamento e il repository più completo di indicatori e attributi delle minacce legate al SaaS, Check Point Harmony SaaS previene in modo proattivo il furto di dati, l’acquisizione di account, la manomissione dei file e altri vettori di attacco SaaS. Harmony SaaS blocca automaticamente le attività anomale, garantendo la sicurezza dei dati sensibili.
  • Riduzione continua della superficie di attacco: Harmony SaaS fornisce informazioni sull’ecosistema SaaS di un’azienda, dando priorità alle raccomandazioni e rimediando alle lacune di sicurezza, riducendo così la superficie di attacco. Le organizzazioni possono facilmente scoprire le interconnessioni tra i servizi SaaS, ottenere informazioni sull’indice di rischio di ciascun servizio e ridurre le lacune di sicurezza con un semplice clic.
  • Il miglior time-to-value: il percorso standard per scoprire lo Shadow SaaS richiede un lungo lavoro di integrazione con i CASB o gli SSE, che a loro volta analizzano i log dei firewall e dei gateway web per scoprire le applicazioni SaaS non autorizzate. Harmony SaaS consente una rapida implementazione grazie a una soluzione 100% cloud che non richiede competenze o hardware aggiuntivi. In pochi minuti, gli utenti possono accedere a preziosi suggerimenti, informazioni, e approfondimenti per gestire efficacemente la sicurezza SaaS.

Disponibilità

Check Point Harmony SaaS è disponibile immediatamente attraverso la rete di partner globali. Per maggiori dettagli su Check Point Harmony SaaS, visitate il sito: https://www.checkpoint.com/harmony/saas/


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Check Point Software Technologies Ltd.

Check Point Software Technologies Ltd. (www.checkpoint.com) è tra i fornitori leader di piattaforme di cyber security basate sull’intelligenza artificiale e cloud delivered che protegge oltre 100.000 organizzazioni a livello globale. Check Point sfrutta la potenza dell’AI, ovunque, per migliorare l’efficienza e l’accuratezza della sicurezza informatica attraverso la sua Infinity Platform, con tassi di identificazione leader nel settore che consentono di anticipare le minacce in modo proattivo e con tempi di risposta più rapidi e smart. La piattaforma completa comprende tecnologie cloud-delivered che consistono in Check Point Harmony per proteggere l’ambiente di lavoro, Check Point CloudGuard per proteggere il cloud, Check Point Quantum per proteggere la rete e Check Point Infinity Core Services per operazioni e servizi di sicurezza collaborativi.

Oggi sposi? Ecco alcune startup che potrebbero aiutarti

Negli ultimi anni, il settore dei matrimoni ha visto una crescita esponenziale di startup che offrono servizi innovativi e personalizzati per rendere il giorno delle nozze un’esperienza indimenticabile.

Una delle startup più innovative nel settore dei matrimoni è Zola, una piattaforma che offre un’esperienza di pianificazione del matrimonio senza stress. Zola offre una vasta gamma di servizi, tra cui la creazione di un sito web personalizzato per il matrimonio, la gestione degli inviti e dei regali, e la creazione di un calendario per la pianificazione dell’evento.

Un’altra startup che sta rivoluzionando il settore dei matrimoni è Bridestory, una piattaforma che offre un’ampia selezione di fornitori di servizi per il matrimonio, tra cui fotografi, catering, e fioristi. Bridestory offre anche una funzione di chat per permettere agli sposi di comunicare direttamente con i fornitori e di pianificare il loro matrimonio in modo più efficiente.

Per gli sposi che cercano un’esperienza di matrimonio più personalizzata, c’è WeddingWire. Questa piattaforma offre una vasta gamma di servizi, tra cui la creazione di un sito web personalizzato per il matrimonio, la gestione degli inviti e dei regali, e la creazione di un calendario per la pianificazione dell’evento. WeddingWire offre anche una funzione di chat per permettere agli sposi di comunicare direttamente con i fornitori e di pianificare il loro matrimonio in modo più efficiente.

Altre startup che si occupano del settore dei matrimoni includono:

  1. Martha’s Cottage: Una startup che offre un’ampia gamma di servizi per la pianificazione del matrimonio, fornendo tutto l’occorrente per l’organizzazione delle nozze su un unico sito.
  2. The Knot: Offre servizi completi per la pianificazione del matrimonio, inclusa la creazione di un sito web personalizzato e la gestione degli inviti e dei regali.

Queste startup stanno rivoluzionando il settore dei matrimoni offrendo soluzioni innovative e personalizzate per rendere il giorno delle nozze un’esperienza indimenticabile.

Anthropic: La Startup di Intelligenza Artificiale su cui tutti vogliono investire

Nel mondo in costante evoluzione della tecnologia e delle finanze, l’intelligenza artificiale sta compiendo passi straordinari. Tra gli ultimi sviluppi, Anthropic, una startup fondatada Dario e Daniela Amodei,ex membri senior di OpenAI, Anthropic si è posta l’obiettivo di costruire sistemi di IA affidabili, interpretabili e controllabili¹²³

Chi è Anthropic?

Anthropic PBC è un’azienda americana specializzata nell’intelligenza artificiale. Fondata da esperti nel campo, Anthropic è nota per le sue preoccupazioni riguardanti la sicurezza dell’IA e per lo sviluppo di una famiglia di grandi modelli di linguaggio chiamati Claude. Questi modelli sono stati adottati da aziende come Slack, Notion e Quora.

Chi sono gli investitori?

Google e Amazon sono tra gli investitori principali di Anthropic, l’azienda di ricerca e sicurezza nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Recentemente, Anthropic ha raccolto 450 milioni di dollari in un round di finanziamento, con partecipazioni da parte di Google, Salesforce Ventures, Sound Ventures e Zoom Ventures¹²³. Questi investimenti testimoniano l’interesse e la fiducia delle grandi aziende tecnologiche nel lavoro di Anthropic

L’Approccio alla Sicurezza dell’IA

Una delle caratteristiche distintive di Anthropic è il suo impegno per la sicurezza dell’IA. La startup si concentra sulla costruzione di sistemi affidabili, interpretabili e gestibili. Questo approccio è fondamentale per garantire che l’IA sia utilizzata in modo responsabile e senza rischi per la società.

Claude: Il Chatbot Rivale di OpenAI

Claude 2, il chatbot sviluppato da Anthropic, è un rivale diretto di ChatGPT di OpenAI. Claude 2 è stato adottato da diverse piattaforme e offre conversazioni veloci, capacità avanzate e un’esperienza veramente conversazionale. Google, Salesforce e Zoom hanno investito in Anthropic, valutandola a 4,1 miliardi di dollari⁸.

La Missione di Anthropic

Anthropic è una public-benefit corporation e ha legami con il movimento dell’altruismo efficace. La sua missione è costruire sistemi di IA che siano al servizio dell’umanità, garantendo al contempo la sicurezza e l’etica.

In un mondo sempre più dipendente dall’IA, Anthropic sta dimostrando che è possibile creare tecnologie avanzate senza compromettere la sicurezza e il benessere delle persone. La sua storia è un esempio di come l’innovazione e la responsabilità possano andare di pari passo.


(1) Google commits to invest $2 billion in OpenAI competitor Anthropic – CNBC. https://www.cnbc.com/2023/10/27/google-commits-to-invest-2-billion-in-openai-competitor-anthropic.html.
(2) Home \ Anthropic. https://www.anthropic.com/.
(7) Anthropic: la startup di intelligenza artificiale su cui tutti vogliono …. https://www.hwupgrade.it/news/web/anthropic-la-startup-di-intelligenza-artificiale-su-cui-tutti-vogliono-investire-tra-cui-anche-google-e-amazon_120642.html.
(8) Anthropic – Wikipedia. https://en.wikipedia.org/wiki/Anthropic.
(9) Company \ Anthropic. https://www.anthropic.com/company.

OpenAI risponde alle accuse di Elon Musk

La bagarre continua ecco la risposta di OpenAI.

OpenAI ha risposto a una causa intentata da Elon Musk, uno dei suoi co-fondatori, dichiarando l’intenzione di respingere tutte le sue affermazioni. In un dettagliato post sul blog, OpenAI delinea la propria prospettiva sulla relazione con Musk e sull’evoluzione della missione aziendale. Il post rivela che Musk aveva proposto di fondere OpenAI con Tesla e aveva cercato il pieno controllo, compresa la maggioranza delle azioni, il controllo iniziale del consiglio di amministrazione e la posizione di CEO. OpenAI ha rifiutato queste condizioni, ritenendo che sarebbe stato contrario alla loro missione concedere a un individuo il controllo assoluto sull’azienda.

Il post del blog affronta anche le accuse di Musk secondo cui OpenAI si è allontanata dalla sua missione originale no-profit ed è diventata una controllata closed-source di Microsoft focalizzata sul profitto. OpenAI respinge ciò sottolineando il proprio impegno nella costruzione di un’intelligenza artificiale generale (AGI) sicura e benefica e nell’assicurare che i benefici siano ampiamente distribuiti. Inoltre, chiariscono che sebbene la missione dell’azienda non implichi l’open-source dell’AGI, stanno rendendo la loro tecnologia ampiamente disponibile, anche attraverso contributi open-source.

OpenAI sottolinea i propri successi, come l’assistenza all’Albania per accelerare l’adesione all’UE e il supporto agli agricoltori in Kenya e India tramite Digital Green. Menzionano anche l’utilizzo dei loro strumenti nel settore sanitario e nella conservazione linguistica, mostrando le applicazioni pratiche della loro tecnologia AI.

Il post del blog include un resoconto storico degli impegni finanziari e dei cambiamenti di opinione di Musk sulla probabilità di successo dell’azienda, passando dal suggerire un impegno finanziario di 1 miliardo di dollari a lasciare in seguito OpenAI e avviare un concorrente all’interno di Tesla. OpenAI esprime rammarico per il conflitto legale con Musk, che un tempo ammiravano profondamente[1][3][4].

Citations:
[1] OpenAI answers Elon Musk’s lawsuit: ‘intention to dismiss’ | VentureBeat https://venturebeat.com/ai/openai-intends-to-move-to-dismiss-all-claims-of-elon-musks-lawsuit/
[2] OpenAI Responds to Musk Lawsuit: ‘Sad It’s Come to This’ – Bloomberg https://www.bloomberg.com/news/articles/2024-03-06/openai-responds-to-musk-lawsuit-sad-it-s-come-to-this
[3] OpenAI Responds to Musk Lawsuit: ‘Sad It’s Come to This’ (1) https://news.bloomberglaw.com/artificial-intelligence/openai-responds-to-musk-lawsuit-sad-its-come-to-this
[4] OpenAI seeks to dismiss all of Elon Musk’s claims in lawsuit https://economictimes.com/tech/technology/openai-seeks-to-dismiss-all-of-elon-musks-claims-in-lawsuit/articleshow/108251628.cms
[5] OpenAI seeks to dismiss all of Musk’s claims in lawsuit | Reuters https://www.reuters.com/technology/openai-seeks-dismiss-all-musks-claims-lawsuit-2024-03-06/

Elon Musk contro Open AI e anche un pò contro Microsoft…

Elon Musk ha intentato una causa contro OpenAI, l’azienda di ricerca sull’intelligenza artificiale che ha contribuito a fondare, e il suo CEO Sam Altman.

La causa sostiene che OpenAI ha violato i suoi principi fondatori privilegiando il profitto rispetto al beneficio dell’umanità. Musk afferma che la partnership di OpenAI con Microsoft, che ha portato a un’alleanza multimiliardaria, rappresenta uno spostamento dalla missione originale dell’azienda di sviluppare tecnologia AI open-source per il bene pubblico. Egli sostiene che OpenAI sia diventata una “sussidiaria de facto a codice chiuso” di Microsoft, contrariamente all’accordo fondativo dell’azienda di sviluppare l’IA per il beneficio ampio dell’umanità[1].

La causa, depositata presso la Corte Superiore di San Francisco, accusa OpenAI e i suoi dirigenti di violazione di contratto e dovere fiduciario, e cerca di costringere OpenAI ad aderire alla sua missione originale. Musk richiede anche un’ingiunzione per impedire sia a OpenAI che a Microsoft di trarre profitto dalla tecnologia di intelligenza generale artificiale dell’azienda. Inoltre, Musk cerca danni, la cui quantità non è chiara, e afferma che qualsiasi risarcimento derivante dalla causa sarà donato a un ente no-profit o a una beneficenza[1].

Le preoccupazioni di Musk sui rischi dell’IA sono ben documentate, e in precedenza ha affermato che la tecnologia IA potrebbe essere pericolosa e potenzialmente distruggere l’umanità. La causa si aggiunge a una serie di problemi che OpenAI sta affrontando, inclusi controlli da parte dei regolatori negli Stati Uniti, nell’Unione Europea e in Gran Bretagna, nonché altre cause legali per violazione del diritto d’autore e l’uso di materiale protetto da copyright per addestrare il suo chatbot[1][3].

Musk, che ha lasciato il consiglio di amministrazione di OpenAI nel 2018, ha da allora lanciato la sua propria azienda di IA chiamata xAI, con l’obiettivo di creare strumenti di IA che assistano l’umanità. È stato critico nei confronti dell’approccio di OpenAI, in particolare dopo il rilascio di ChatGPT, un chatbot che può produrre testo e rispondere a query in prosa simile a quella umana[1].

Citations:
[1] https://www.nytimes.com/2024/03/01/technology/elon-musk-openai-sam-altman-lawsuit.html
[2] https://sadeghilawfirm.com/top-6-reasons-to-sue/amp/
[3] https://www.cnbc.com/2024/01/08/openai-responds-to-new-york-times-lawsuit.html

Adobe lancia un tool per generare musica con la AI

Adobe ha introdotto uno strumento AI rivoluzionario chiamato Project Music GenAI Control, progettato per rivoluzionare il modo in cui la musica viene creata e modificata.

Questo strumento generativo AI prototipo, annunciato durante il Hot Pod Summit a Brooklyn, consente agli utenti di generare musica da descrizioni testuali o melodie di riferimento e offre ampie capacità di modifica all’interno dello stesso flusso di lavoro. Gli utenti possono inserire prompt di testo che descrivono lo stile musicale desiderato, come “happy dance” o “sad jazz”, e lo strumento genera musica di conseguenza. Inoltre, consente la personalizzazione della musica generata, inclusi aggiustamenti al tempo, intensità, schemi ripetitivi e struttura. Gli utenti possono anche remixare sezioni di musica o creare loop ripetitivi, rendendolo adatto a varie esigenze di creazione di contenuti, come basi musicali o musica di sottofondo per podcast e animazioni[1][2].

Sviluppato in collaborazione con ricercatori dell’Università della California e della Carnegie Mellon University, Project Music GenAI Control si distingue dagli strumenti di musica generativa esistenti offrendo un’esperienza di modifica più integrata e user-friendly. A differenza di altri strumenti che richiedono agli utenti di generare audio da zero ripetutamente fino a ottenere il risultato desiderato o di utilizzare software di modifica audio separati per le modifiche, lo strumento di Adobe fornisce un “controllo a livello di pixel” per la musica, consentendo aggiustamenti diretti e dettagliati all’audio generato[1][2].

Adobe sottolinea il suo impegno verso considerazioni etiche e legali formando i suoi strumenti AI generativi su dati concessi in licenza o di dominio pubblico per evitare potenziali problemi di proprietà intellettuale. L’azienda sta anche esplorando la tecnologia di watermarking per aiutare a identificare l’audio prodotto da Project Music GenAI Control, sebbene i dettagli sull’implementazione e l’efficacia di questa tecnologia siano ancora in corso[2].

Sebbene lo strumento sia attualmente in fase di ricerca e manchi di un’interfaccia utente, l’iniziativa di Adobe rappresenta un passo significativo in avanti nella creazione e modifica di musica alimentata da AI. Apre nuove possibilità per individui senza esperienza audio professionale di dare vita alle loro idee musicali e contribuisce alla discussione in corso sulle implicazioni etiche e legali dei contenuti generati da AI[2].

Project Music GenAI Control fa parte degli sforzi più ampi di Adobe per sfruttare l’AI nel migliorare gli strumenti di creazione audio e video. Altri progetti, come Project Sound Lift, dimostrano l’impegno di Adobe nell’utilizzare l’AI per risolvere sfide audio comuni, come separare la voce dal rumore di fondo e migliorare le registrazioni vocali. Insieme, questi sviluppi evidenziano il ruolo di Adobe nell’avanzamento della tecnologia AI nelle industrie creative, offrendo strumenti che semplificano e migliorano il processo creativo per professionisti e appassionati.

Citations:
[1] Adobe’s new prototype generative AI tool is the “Photoshop” of music-making and editing https://www.theverge.com/2024/2/28/24085551/adobe-project-music-genai-control-prototype-tool-hot-pod
[2] Adobe reveals a GenAI tool for music | TechCrunch https://techcrunch.com/2024/02/28/adobe-reveals-a-genai-tool-for-music/
[3] Adobe Podcast https://podcast.adobe.com

I messaggi vocali come esca per acquisire le credenziali

Un falso messaggio vocale come esca per acquisire le credenziali

A cura di Jeremy Fuchs, Cybersecurity Researcher/Analyst Check Point Software LTD

Gli hacker provano di tutto per indurre gli utenti a cliccare su un link malevolo.

Il segreto è far sembrare una determinata e-mail il più credibile possibile. Più sembra autentica e credibile, meglio è. La corsa per indurre gli utenti a cliccare sui link è ricca di esempi creativi. Una tattica sempre più diffusa è quella di utilizzare la segreteria telefonica e i messaggi vocali come esca per indurre gli utenti in trappola.

Molti sistemi telefonici aziendali sono infatti collegati alla posta elettronica: i messaggi vocali lasciati al telefono possono essere ascoltati via e-mail. Gli hacker ne approfittano inserendo quella che sembra una registrazione della segreteria telefonica, ma che invece è un collegamento ipertestuale a una pagina malevola. Nelle ultime settimane si è assistito a 1.000 di questi attacchi.

L’attacco

In questo tipo di attacco, gli hacker inviano dei QR Code con routing condizionale in base al dispositivo.

  • Vettore: Email
  • Tipo: Raccolta di credenziali
  • Tecnica: Ingegneria sociale
  • Obiettivo: Qualsiasi utente

Esempio di e-mail

L’e-mail inizia con un oggetto che contiene un numero di telefono, che solo se cercato su Google si scopre non essere legittimo. Se si prosegue, l’e-mail sembra provenire – ma non è così – da Square, il servizio di elaborazione dei pagamenti. Si tratta di una simulazione piuttosto convincente del brand.

Nell’e-mail c’è solo quello che sembra un file MP3 incorporato di segreteria telefonica. Cliccando, tuttavia, si viene reindirizzati a una pagina web, che è in realtà una pagina di raccolta delle credenziali.

Le tecniche

Ad eccezione delle minacce zero-click, che stanno diventando sempre più rilevanti, gli hacker hanno bisogno di un’azione diretta dell’utente per portare a termine un attacco phishing, che deve riprodurre, cliccare o inserire determinate informazioni per far progredire l’attacco.

Questo offre anche l’opportunità al criminale informatico di provare nuove opzioni creative per indurre la vittima a prendere parte attiva alla minaccia.

Un messaggio vocale può essere efficace per alcuni utenti, mentre altri potrebbero non accorgersene.

Impersonando un marchio noto e aggiungendo un messaggio vocale che incuriosisce i più, i cybercriminali hanno creato un interessante modo per ottenere le credenziali dagli utenti finali.

Se non altro, potranno così vedere i risultati di questa tecnica e adattare di conseguenza i cyber attacchi futuri.

Linee guida e raccomandazioni

Per difendersi da questi attacchi, i responsabili della sicurezza possono:

  • Implementare misure di sicurezza che utilizzino l’intelligenza artificiale per esaminare i molteplici indicatori di phishing.
  • Implementare una sicurezza che controlli ed emuli tutti gli URL.
  • Implementare una sicurezza con più livelli di protezione.

IA generativa, sfide e opportunità per i responsabili aziendali

Articolo di

Benjamin Jolivet, Country Manager di Nutanix Italia

È evidente che l’IA generativa porterà un miglioramento sostanziale delle tecnologie utilizzate nelle aziende. Per i top manager aziendali (CxO) in ambito tecnologico ciò rappresenta sia una sfida che un’opportunità. Per trarre vantaggio dall’Intelligenza Artificiale (IA), le aziende hanno bisogno di un’infrastruttura tecnologica adeguata allo scopo, di una nuova cultura, di una governance – soprattutto per quanto riguarda i dati – e di un nuovo approccio alla tecnologia.

Il grande interesse per l’IA ha portato i leader tecnologici ad essere ancora una volta sotto i riflettori. I CxO in ambito tecnologico hanno il compito di favorire l’adozione dell’IA in tutta l’azienda; uno studio di Vanson Bourne condotto per Nutanix, rileva che il 90% delle aziende ha fatto dell’IA una priorità e gli analisti di Gartner hanno recentemente dichiarato, in occasione del loro evento Symposium, che il 51% dei CEO si aspetta che il CIO guidi la propria strategia di IA. I CxO in ambito tecnologico hanno la responsabilità di garantire il successo dell’IA.

Per conseguire tale successo i CxO devono valutare e implementare l’IA laddove farà la differenza nelle attività tipiche dell’azienda, ma anche in quei casi in cui l’IA potrebbe trasformare completamente l’azienda. L’IA, pertanto, avrà un duplice effetto: accelererà l’automazione delle attività quotidiane, riducendo la quantità di compiti manuali e ripetitivi – e tipicamente non a valore aggiunto – svolti da membri qualificati del team. Ma l’IA è più di uno strumento di automazione, come si è già visto, grazie alla sua capacità di diagnosticare malattie da grandi insiemi di dati, di prevedere onde anomale che possono affondare le navi o di comunicare a livello umano; l’IA creerà nuovi modelli di business.

Su cosa dovranno concentrarsi dunque i CxO?

1 – L’IA ha bisogno di un’infrastruttura

Solo le aziende che dispongono di un’infrastruttura tecnologica adeguata beneficeranno di tali opportunità. Sempre secondo lo studio Nutanix, molte aziende non hanno ancora definito quale sia l’ambiente tecnologico più adatto a gestire le diverse parti di un processo e di un carico di lavoro di IA. Parte di questa sfida è rappresentata dal fatto che devono ancora decidere quali applicazioni di IA siano più adatte al loro business e al loro settore. Ciò è comprensibile, poiché il ritmo di sviluppo è rapido e il GPT5 è già all’orizzonte.

Come è avvenuto per il mobile e il cloud computing, l’IA innescherà un processo di rinnovamento delle infrastrutture tecnologiche. Per ottenere valore dall’IA, le aziende avranno bisogno di un ambiente di dati interconnesso. Non sorprende quindi che più della metà dei CxO dichiari di dover migliorare le capacità di trasferimento dei dati tra ambienti multi-cloud, data center ed edge computing. Lo stesso studio rileva che la maggior parte dei CxO non è in grado di definire il piano di modernizzazione dell’infrastruttura necessario per supportare i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale.

Attualmente, oltre la metà (63%) delle aziende sta implementando l’IA su macchine virtuali mentre il 62% in un ambiente di container. Gli investimenti e il rinnovamento dell’infrastruttura tecnologica diventeranno un progetto continuativo e a lungo termine per i leader tecnologici, al fine di soddisfare le aspettative degli utilizzatori dell’IA. Lo studio Nutanix ha rilevato che l’85% delle aziende prevede di intensificare il processo di ammodernamento dell’infrastruttura nei prossimi uno-tre anni per supportare le iniziative di IA. L’84% prevede di ampliare l’organico dei team di data engineering e data science.

Questo percorso verso aziende ottimizzate per l’IA non esclude che i CxO in ambito tecnologico debbano essere attenti al budget. Il 90% dei CxO si aspetta un aumento dei costi IT e, in particolare, del cloud come conseguenza diretta dell’implementazione dell’IA.

2 – Governance

Chiamati a cogliere le opportunità dell’IA, i CxO responsabili della tecnologia sono altresì preoccupati per le implicazioni che ciò potrebbe comportare. La maggior parte (90%) è preoccupata per la sicurezza, la governance e la qualità dei dati.

Se le aziende non hanno ancora un’adeguata governance dei dati, rischiano di perdere le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale. Il Digital Leadership Report di Nash Squared, rivela che solo un digital leader su quattro è davvero efficace nell’utilizzare le informazioni provenienti dall’analisi dei dati e sottolinea che molte azidnde hanno ancora problemi a definire una strategia di base per i dati.

I CxO in ambito tecnologico affermano che nei prossimi due anni le sfide di governance della modellazione e della sicurezza dei dati saranno tra le loro priorità. Oltre la metà (51%) afferma che la protezione dei dati e il disaster recovery entreranno a far parte dei loro piani di governance dell’AI. Questo dato è in linea con i risultati del Digital Leadership Report, secondo cui il 36% dei CxO è preoccupato che la privacy dei dati venga compromessa dalle implementazioni di IA generativa. Un quarto dei CxO è anche preoccupato per le possibili interpretazioni errate dei dati, che potrebbero avere un impatto sui clienti e, quindi, sul valore del brand dell’azienda.

Alla luce di queste sfide, non sorprende che i CxO in ambito tecnologico optino per Large Language Models (LLM) precostituiti. Questi modelli, forniti da provider affidabili, tra cui AWS, consentiranno ai CxO di velocizzare l’immissione sul mercato delle soluzioni di IA e forniranno soluzioni per incrementare l’utilizzo delle risorse esistenti.

3- Cambio culturale

"La tecnologia è la parte più facile" è una frase tipica dei CxO, ma la vera sfida per i leader tecnologici e per le loro aziende è il cambiamento culturale: lo stesso varrà per l’IA generativa. Le capacità conversazionali dell’IA generativa la rendono uno strumento semplice da utilizzare ma al tempo stesso un rischio per la sicurezza. I dipendenti possono caricare con facilità proprietà intellettuale o dati dei clienti, esponendo immediatamente l’azienda a rischi normativi e di mercato.

Questa stessa capacità conversazionale inaugurerà un nuovo tipo di rapporto tra le aziende e la tecnologia. Al Simposio, gli analisti di Gartner hanno raccomandato ai CXO di considerare l’IA non come una tecnologia da implementare in senso tradizionale, bensì come un collaboratore che, proprio come qualsiasi altro collega, deve essere istruito sulla cultura del team e dell’azienda.

L’IA rappresenterà un cambiamento importante nell’IT aziendale. Pertanto, segnerà anche un cambiamento nella leadership tecnologica. Per avere successo con l’IA, le aziende dovranno disporre della giusta infrastruttura, governance e cultura. Questi tre aspetti richiedono la consapevolezza che l’IA è una questione in carico all’azienda e non esclusivamente all’IT.

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Nutanix

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