Come viene percepito il fenomeno del Web “partecipativo” dalle aziende tecnologiche italiane?
Data Manager ha posto a nove imprese di varia estrazione e dimensione di mercato una serie di quesiti che vertono sulla definizione del concetto di Web 2.0 e delle tecnologie a esso afferenti. Ma anche sull’impatto che queste potranno avere sulle aziende utenti, sui costi e i requisiti da affrontare
Abbiamo chiesto ad alcune aziende italiane del settore dell’informatica e dei servizi di prendere parte a una tavola rotonda a distanza, dopo aver sottoposto loro una breve serie di quesiti sul tema del Web 2.0. Le risposte e le opinioni espresse compongono un quadro molto interessante del fenomeno e servono, almeno speriamo, a circoscrivere meglio il modo in cui la “nuova” Internet viene percepita nell’economia della conoscenza.
Xoops e il tuo portale è subito online
I Content Management System forniscono la possibilità di creare "da zero" un portale Internet anche a chi di programmazione e del Web in generale non ha la minima competenza. In realtà questa caratteristica rappresenta sia il punto forte che il punto debole dei CMS: infatti diventa automatico pensare che l'implementazione di un portale o sito Internet sia un lavoro che si compie in 4-5 passi, quelli del processo di installazione del prodotto; questa credenza porta allo sviluppo di applicativi scadenti e per nulla performanti.
I Content Management System sono applicativi potenti e solitamente ben strutturati, ma se vengono utilizzati senza cognizione o tralasciando alcuni elementi fondamentali possono rilevarsi ben presto strumenti scarsamente performanti e per nulla affidabili.
Abbiamo posto alcune domande a Alessio Marinelli – Responsabile della community di Xoops Italia
Asset intangibili: come valorizzare un’impresa
Nel breve volgere di pochi anni, l’attenzione per le tematiche legate al ruolo delle risorse intangibili con riferimento all’economia delle imprese si è molto acuita e appare in costante crescita. Ormai non si contano più le pubblicazioni di taglio scientifico, manageriale e normativo che, in modo diretto o indiretto, trattano la “questione” degli intangibles. Il “salto di qualità”, avvenuto nella seconda metà degli anni ‘90, è con tutta probabilità largamente da imputare proprio agli sforzi dei teorici e delle imprese di delineare una rappresentazione più completa e “concreta” di tali fattori economici.
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Asset Intangibili – scopriamo il vero tesoro!
Il concetto di Capitale Intellettuale, ha subito nel tempo diverse interpretazioni, sovente, gli asset intangibili sono definiti dalla semplice somma del Capitale Umano – conoscenze e competenze possedute dalle persone – e delle Proprietà Intellettuali – marchi registrati, brevetti – di una società, tralasciando, ad esempio, quegli elementi che, per quanto legati al capitale umano posseduto, caratterizzano qualità proprie dell’organizzazione: la cultura aziendale, i processi gestionali ecc.
L’informatica che si basa sulla rete sta diventando una realtà
Martin Brampton può essere definito il guru dei CMS. Nato come analista industriale, ha rivelato le sue doti di sintesi, lucidità e chiarezza nella ricerca sul settore IT dove ha realizzato sistemi software per l'analisi finanziaria e le applicazioni industriali che sono ormai proverbiali per la loro affidabilità e robustezza. Ha lavorato per tre anni come direttore della Bloor Research. E' stato anche leader del core dev team del popolare CMS open source Mambo che – sotto la sua guida – è stato profondamente riscritto e ristrutturato. Martin continua la sua attività come analista indipendente ed ha interesse in diversi settori inerenti la sicurezza e lo sviluppo software. E' anche autore di manuali tecnici e partecipa come speaker a conferenze ed eventi del mondo IT.
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Web 3.0 – realtà o utopia?
Il World Wide Web è caratterizzato da una collezione gigantesca e strettamente interconnessa di miliardi di documenti, collegati tramite rimandi e motori di ricerca e conosciuto come Web 2.0. Attualmente, l’industria dei computer sta sviluppando la tecnologia che trasformerà questi dati nelle basi di una rete sofisticata della conoscenza umana, ciò è la base del Web 3.0
Nel suo articolo http://www.datamanager.it/articoli.php?visibile=1&idricercato=22664
John Kneiling ci racconta come potrebbe diventare il Web attuale, overo la sovrapposizione di un livello di significati, in modo da consentire l’accesso ai dati disponibili da parte dei sistemi che utilizzano il metodo di ragionamento dell’uomo. Tale modalità di utilizzo dell’intelligenza artificiale consentirà alle macchine di guidare le persone verso le informazioni di cui hanno necessità, invece di visualizzare le informazioni ricercate sotto la forma di semplici risultati della ricerca.
John racconta anche di alcune esperienze in tal senso già sviluppate, francamente sono ancora scettico, sono sicuramente affascinato dalla possibilità di elaborare, interpretare, governare la miriade di dati presenti sul web, ma forse prevale in me la mia parte romantica che vede la supremazia della mente umana e del cuore su un preciso ma freddo elaborato di un computer.
Secondo voi questo scenario è utopistico o solo una preview della prossima realtà?
La scoperta del Mercato Libero dell’Energia
Il decreto Bersani (dlgs 79/99), ha dato inizio ad una lenta fase di liberalizzazione che si è conclusa, solo con la liberalizzazione totale al mercato residenziale lo scorso 1 luglio 2007. Come è cambiato lo scenario per le aziende che operano in questo settore e soprattutto l’informatica come ha supportato questa evoluzione. Ne abbiamo discusso con Massimiliano Turazzini e Massimo Mostallino – Owners di TRILANCE società specializzata in Servizi IT per il mercato dell’energia.
Open Source – software libero non software gratis
Quali sono gli sviluppi del mondo Open Source, quali sono le tendenze in atto, qual è la situazione italiana? Di questo abbiamo parlato con Alfonso Fuggetta – Direttore Scientifico del CEFRIEL
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I produttori smaltiscano i rifiuti tecnologici
In Italia si producono ogni anno circa 14 kg di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) a testa: si va dai cellulari ai più massicci computer, televisori, frigoriferi e lavatrici: rifiuti spesso ingombranti e inquinanti e non sempre correttamente smaltiti. Finora della loro sorte doveva occuparsi ogni singolo Comune.
Ora, invece, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un decreto del Ministero dell’Ambiente, che a sua volta recepisce una direttiva europea, saranno i produttori stessi a dover farsi carico della gestione dei rifiuti.
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La televisione si arrende a internet
Secondo una ricerca del Politecnico di Milano e della Nielsen il 54% degli italiani preferisce la rete al piccolo schermo
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