L’odissea del computer dismesso

Ho deciso di pubblicare sul mio sito un bellissimo articolo  di Claudio Gatticgatti@ilsole24ore.com 

Nel 2008 oltre 126mila tonnellate di scarti elettronici (su 220mila) finite fuori controllo

Più di un milione di tonnellate di metalli, pericolosi e non, Pvc, plastica, gomma e cavi che finiscono chissà come e chissà dove. Ogni singolo anno. È questa la dimensione del problema. Eppure in Italia nessuno se ne accorge. Ci sono le leggi. Eppure in Italia pochi le conoscono. Nel resto del mondo occidentale si stanno cambiando le abitudini. Eppure in Italia si va avanti come sempre. E come se nulla fosse. Finché non scoppierà l'ennesima emergenza. Solo allora ci si domanderà perché non sono suonati i campanelli di allarme. Ma la risposta può essere anticipata già adesso: i campanelli d'allarme hanno squillato e squillato, ma nessuno ha mai risposto. 

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Il consumatore è Mobile: il Marketing e i Servizi lo inseguono

School of Management del Politecnico di Milano, 2008 – Questo secondo Rapporto è basato su circa 200 casi di studio che hanno coinvolto tutti i principali attori della filiera (Investitori Pubblicitari, Centri Media, Agenzie Creative, Concessionarie, Operatori Telefonici e Service Provider e altri player del Mercato IT) e su una survey che ha coinvolto oltre 100 Investitori Pubblicitari (Direttori Marketing e CIO) di medie e grandi imprese operanti in Italia. Da un lato si è osservato un notevole incremento del numero di imprese (e pubbliche amministrazioni) che hanno iniziato ad utilizzare questi nuovi strumenti di Marketing e Service, dall'altro si evidenzia una certa crescita della maturità – in alcune aziende più evolute – nell'utilizzare questi strumenti in modo più strategico: per seguire il cliente lungo tutto il ciclo della relazione con l'azienda (dall'ingaggio al post acquisto), in una logica continuativa nel tempo e integrata con gli altri canali.

Per scaricare il rapporto dalla Sezione Premium del sito www.osservatori.net clicca qui

Crisi dei giornali

Sempre più spesso si sente parlare di crisi dei giornali, di calo di vendite.
De Biase del Sole 24 Ore dice “Il terrore che pervade il mondo dei giornali continua. L’impatto di internet non è facile da assorbire e l’esempio del disastro avvenuto nel settore della musica, per la scarsa lungimiranza delle major e per la difficoltà a innovare il modello di business, fa pensare alle più gravi conseguenze. “

Davvero è questo lo scenario, davvero l’unica soluzione è quella di passare ad un editoria online così come sta avvenendo negli States?

Non ci sto, la carta stampata non può morire, sarebbe la vittoria delle news da ” fast food” su i dossier , sugli approfondimenti, sulle indagini.

Io credo semplicemente che internet e le nuove tecnologie offrano uno strumento alternativo, siano un canale complementare ed alternativo ma non sostitutivo.

Perchè bisogna per forza mettersi l’uno contro gli altri?

ISF – L’informatica no profit

L’informatica non è solo tecnologia, ma come dimostra l’esperienza di ISF anche cuore e speranza. Le competenze ed il know how nel campo dei sistemi informativi se ben usati possono contribuire ad aiutare chi è in difficoltà, possono contribuire a realizzare progetti importanti come la costruzione di un ospedale o magari la ricostruzione dell’Università dell’Aquila.

Di questo abbiamo parlato con Girolamo BotterPresidente di Informatici Senza Frontiere

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Il ruolo delle ICT per la Direzione Risorse Umane

Di seguito viene presentata una sintesi dei principali risultati della Ricerca condotta dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l'Associazione Direttori Risorse Umane (GIDP), che ha coinvolto 114 Responsabili Risorse Umane di grandi imprese italiane (con un numero di addetti superiore a 250) operanti in tutti i settori merceologici.

La quasi totalità dei Responsabili Risorse Umane che hanno partecipato all'indagine afferma che negli ultimi tre anni il supporto che le ICT hanno offerto all'innovazione dei processi è stato rilevante o molto rilevante. Il dato proiettato sui prossimi tre anni sottolinea in modo ancora più marcato le aspettative dei Responsabili Risorse Umane, che, nella maggioranza dei casi, indicano un ruolo molto rilevante delle ICT nell'innovazione dei processi della Direzione Risorse Umane.

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Emergenza e Tecnologia

Una di queste sere, non ricordo in quale trasmissione, ho sentito un'intervista al sindaco di L'Aquila il quale affermava "anche se avessi voluto avvisare la popolazione, non avrei saputo come fare" …..ed inoltre anche nei momenti subito dopo quando era necessario dare comunicazioni di servizio ai cittadini ciò era molto complicato e non tanto perchè fosse crollate quelle che vengono definite le infrastrutture critiche ma semplicemente perchè o non tutti aveavano la televisione o non tutti avevavo la radio etc…

Bene tutto ciò mi ha turbato, siamo nel 21 secolo, nell'era della tecnologia, siamo bersagliati da comunicazioni di tutti i tipi,a volte anche in modo invasivo, ed ora che realmente c'era la necessità di comunicare con migliaia di persone non è stato possibile!!!!

Cosa vuol dire questo che cmq la natura è ancora più forte dell'uomo? O forse semplicemente che l'uomo non riesce ad utilizzare la tecnologia?

Mi piacerebbe sapere cosa pensate e se magari esistono già delle soluzioni tecnologiche/informatiche da utilizzare in situazioni di crisi.

Collaboration 2.0

C’è una differenza rilevante tra l’uso degli strumenti social a livello di singolo utente piuttosto che a livello di impresa. In un impresa il “conoscere” ed il “comunicare” sono strettamente finalizzati e dipendono da obiettivi che non possono essere che l’efficienza, la capacità di competere e di risolvere positivamente compiti che sono per loro stessa natura legati al business. Pertanto strumenti di collaboration come blog,wiki o social network hanno importanza solo se finalizzati al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Di questo abbiamo parlato con Luigi Grimaldi – CEO di Yooplus


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E se la crisi fosse un’opportunità?

Sgombro subito il campo da equivoci, nessun mette in dubbio le difficoltà degli operai che stanno perdendo il loro posto di lavoro. Tuttavia tutti parlano di crisi e si strappano le vesti e se invece fosse un'opportunità?
Per chi come me ha un posto fisso ed un reddito fisso io vedo solo vantaggi, la benzina è diminuita, i mutui sono diminuiti, se vuoi comprare un auto ci sono un mare di offerte, i saldi non ci sono solo a natale ma un pò tutto l'anno. Insomma la crisi forse non ha fatto altro che far scoppiare la bolla speculativa che ci stava rovinando, in pochi mesi il costo del petrolio si è dimezzato ma non vedo arabi che si suicidano…..:)

Inoltre penso che in questa fase di difficoltà economica andranno avanti solo aziende serie, aziende con idee e con progetti davvero innovativi, in tempi difficili come questi la diversità, la capacità di fare diventa un valore, forse oggi chi ha un idea vincente ha più probabilità di farcela….

Voi cosa ne pensate?

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Progetto S.C.O.P.E – Innovazione al Sud

Un’infrastruttura di calcolo a supporto della ricerca avanzata che si propone di entrare nella classifica dei 500 centri di supercalcolo più potenti del mondo 

Il primo dicembre a Napoli si è svolta l’inaugurazione del  Data Center  S.Co.P.E – Sistema Cooperativo Distribuito ad alte Prestazioni per Elaborazioni Scientifiche – dell’Università Federico II di Napoli.  

Il data center, realizzato su una  potente infrastruttura di calcolo fornita da Dell,  opererà nell’ambito della modellistica, del calcolo numerico a elevate prestazioni, della gestione di grandi banche dati, della simulazione e analisi di informazioni in ambito scientifico e applicativo-strategico (scienze del microcosmo e del macrocosmo, scienze della vita, scienze dei materiali, scienze dell'ambiente e scienze sociali).  

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Il computer sostenibile

Sono anni orami che si parla di riuso in ambito informatico, è possibile o stiamo inseguendo una chimera?L’esperienza dell’Osservatorio Tecnologico per la scuola  diretto da Giovanna Sissa dimostra che se vi è una reale volontà unità alla voglia di fare è possibile raggiungere quest’obiettivo. Fondamentale è stato l’utilizzo di software open source che permette di “far risorgere” vecchi pc obsoleti donandogli da un lato un’altra possibilità di vita e dall’altra dando la possibilità a scuole e quindi a studenti di avere accesso alle nuove tecnologie.

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