Meta ha rilasciato Llama 3

Meta ha ufficialmente rilasciato Llama 3, una nuova serie di modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLMs) open source che include diverse innovazioni e funzionalità progettate per migliorare le applicazioni AI su diverse piattaforme. I modelli Llama 3 sono disponibili in due dimensioni: 8 miliardi di parametri e 70 miliardi di parametri, con versioni pre-addestrate e fine-tuned disponibili per entrambe le dimensioni.

Caratteristiche chiave e integrazioni

  • Varianti dei modelli: Llama 3 è disponibile in due principali varianti – un modello base e una versione fine-tuned per istruzioni per ciascuna delle due dimensioni (8B e 70B). Questo consente una flessibilità nella distribuzione in base alle esigenze specifiche delle applicazioni.
  • Integrazione e accessibilità: I modelli Llama 3 sono integrati in diverse piattaforme, tra cui Google Cloud Vertex AI e Azure AI, rendendoli accessibili a una vasta gamma di sviluppatori e applicazioni.
  • Tokenizzatore avanzato e infrastruttura di addestramento: I modelli presentano un tokenizzatore migliorato e sono addestrati su cluster di server personalizzati, aumentando l’efficienza e le prestazioni.

Applicazioni e casi d’uso

  • Assistente AI Meta: Llama 3 alimenta la nuova versione di Meta AI, un assistente intelligente disponibile sui principali social network di Meta, come Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger. Questo assistente è progettato per gestire una varietà di compiti, come la generazione di immagini e la fornitura di informazioni in tempo reale.
  • Nuove funzionalità dei chatbot: Le nuove funzionalità dei chatbot introdotte con Llama 3 mirano a fornire risposte più accurate e diversificate, migliorando l’interazione degli utenti sui social network.

Disponibilità e impegno per il software open source

  • Accesso open source: In linea con l’impegno di Meta per l’AI aperta, i modelli Llama 3 sono disponibili gratuitamente con licenze permissive, consentendo ai sviluppatori di utilizzarli e modificarli sia per la ricerca che per scopi commerciali.
  • Considerazioni sulla sicurezza e l’etica: Meta ha implementato misure per garantire un utilizzo responsabile di Llama 3, fornendo linee guida e strumenti per gli sviluppatori per implementare in sicurezza i modelli nelle loro applicazioni.

Sviluppi futuri

  • Piani di espansione: Meta prevede di introdurre modelli più grandi con oltre 400 miliardi di parametri in futuro, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le capacità del modello e ampliarne l’applicabilità a compiti più complessi.

Il rilascio di Llama 3 rappresenta un passo significativo negli sforzi continui di Meta per far avanzare la tecnologia AI e rendere disponibili potenti strumenti alla comunità tecnologica più ampia.

SMALL is the New Big with AI

L’articolo “SMALL is the New Big — Embracing Efficiency in the Age of AI“” discute dello spostamento dell’attenzione nelle imprese dall’essere grandi all’essere efficienti, sottolineando il valore di piccole, efficienti squadre nel panorama aziendale attuale. Sottolinea l’importanza dei cicli di pianificazione brevi, delle ore di lavoro efficienti e della qualità dell’output rispetto alla quantità. L’autore, Wil Schroter, CEO e fondatore di Startups.com, incoraggia le startup a dare priorità all’efficienza e alla produttività nelle loro operazioni.

Il nuovo tratto distintivo di un Founder di successo non è più quanto grande può rendere il suo staff, ma quanto piccolo può tenerlo.Ci troviamo nell’Era dell’Efficienza, dove non siamo ricompensati per una grande forza lavoro, ma per una piccola forza lavoro che può produrre un output ancora maggiore.

L’AI ha cambiato le regole del gioco

Il primo punto da considerare è l’ascesa dell’AI.  L’AI sta per sostituire o snellire quasi tutte le funzioni delle nostre startup, che ci piaccia o no. Invece di preoccuparci del “l’AI toglierà posti di lavoro”, dobbiamo pensare in termini di “posso fare 10 volte di più con la stessa spesa per il personale”. Ogni funzione, dal supporto clienti al marketing all’ingegneria, è sul punto di essere completamente ricostruita. Hai 20 persone che rispondono alle email di supporto clienti? Entro 2 anni, saranno 2 persone, forse 1. Ancora più importante, qualsiasi startup che non ha consolidato quella funzione, sarà pesantemente penalizzata. Se non sono gli investitori che si aspettano che produciamo gli stessi risultati con una frazione del costo, saranno i nostri concorrenti che ci gireranno intorno se non lo faremo.

Il nuovo costo di avere un’impresa piccola

PpppppppppppDa un giorno all’altro, il costo di costruire un’azienda si sarà ridotto geometricamente. Non è la prima volta che questo accade, ovviamente. Alla fine del Crash delle dot-com all’inizio degli anni 2000, il costo di tutto, dai server al marketing online, è stato tagliato di diversi ordini di grandezza, dando il via a un’intera nuova era di startup che potevano essere costruite da due persone in una stanza con $0. La differenza questa volta è che stiamo riducendo la voce più grande che abbiamo – il personale. Quando esaminiamo migliaia di proposte di investimento a Startups.com, posso dirti che la voce più grande in ogni diapositiva “Utilizzo dei fondi” è quella relativa ai costi del   personale. Ma cosa succede quando non lo è? Immagina di poter scalare un’azienda con $1 milione di investimenti, mentre prima ne servivano $10 milioni per fare la stessa cosa. In meno tempo. Se questo sembra assurdo, torniamo al mio punto precedente, che era già successo alla fine degli anni 2000 con le spese non legate al personale. Sta certamente succedendo di nuovo.

Sii orgoglioso, sii piccolo

Sam Altman, CEO di OpenAI (ChatGPT), ha recentemente detto che c’è una scommessa interna tra gli insider di Silicon Valley su quando vedremo la prima azienda valutata un miliardo di dollari con un solo dipendente. Qualcuno vincerà questa scommessa entro i prossimi 5 anni. Mentre questo accade, stiamo per vedere un cambiamento nel modo in cui percepiamo la dimensione delle nostre startup. Immagina di poter fare tutto ciò che hai sempre voluto con una forza lavoro di 10 o 20 persone. Pl Tutto inizia con un cambiamento fondamentale nel modo in cui pensiamo all’efficienza. Dobbiamo iniziare a mettere in dubbio ogni nuova spesa, soprattutto il personale. Quando si tratta di aumentare il nostro staff, dobbiamo sostituire la domanda “Chi stiamo assumendo” con la domanda “Perché stiamo assumendo?”.

Siamo all’inizio dell’Era dell’Efficienza, dove siamo ricompensati non per una grande forza lavoro, ma per una piccola forza lavoro che può produrre un output ancora maggiore. E devo ammettere che questo è il sogno che abbiamo tutti aspettato.

Estrazione e traduzione dell’articolo originalehttps://www.startups.com/library/expert-advice/small-is-the-new-big realizzata con tool di AI

Limitless arriva l’AI wearable

Il Limitless AI Pendant ha attirato l’attenzione per il suo approccio innovativo alla tecnologia indossabile alimentata dall’IA, posizionandosi come un significativo miglioramento rispetto al suo predecessore, l’Humane AI Pin. Il Limitless AI Pendant è progettato per essere un dispositivo versatile e facile da usare che migliora la produttività personale e la comunicazione, in particolare nel contesto delle riunioni e della presa di appunti personali.

Design e Usabilità

Il Limitless AI Pendant è apprezzato per il suo design compatto e elegante, con dimensioni di 1,25 pollici di larghezza e 0,62 pollici di spessore, realizzato in alluminio resistente. Può essere indossato come collana o agganciato ai vestiti, offrendo flessibilità nell’indossarlo. Il suo design rappresenta un notevole miglioramento rispetto all’Humane AI Pin, che è stato criticato per essere ingombrante e scomodo.

Caratteristiche e Funzionalità

Una delle caratteristiche più interessanti del Limitless AI Pendant è il suo focus sull’ottimizzazione delle esperienze di videochiamata e riunione in persona. A differenza dell’Humane AI Pin, che mirava a replicare le funzionalità degli smartphone, il Limitless Pendant semplifica il processo di registrazione delle conversazioni, generazione di trascrizioni e suggerimento di azioni in base ai contenuti delle riunioni. Questo focus sull’incremento anziché sulla sostituzione della tecnologia esistente è un elemento differenziante chiave.

Il dispositivo vanta una durata della batteria di 100 ore, capacità Wi-Fi e Bluetooth, un design impermeabile e ricarica USB-C, rendendolo sia versatile che resistente. Offre anche funzionalità di privacy come la Modalità Consenso, che richiede il consenso di tutti i partecipanti alla riunione prima della registrazione, affrontando potenziali preoccupazioni sulla privacy.

Prezzi e Disponibilità

Il Limitless AI Pendant ha un prezzo competitivo di $99 durante il periodo di preordine, con un piano gratuito che offre 10 ore di funzionalità AI al mese e archiviazione audio illimitata. Un piano Pro a $19 al mese fornisce funzionalità AI illimitate, rendendo il dispositivo accessibile a una vasta gamma di utenti.

Ricezione e Confronto

Il Limitless AI Pendant è posizionato come un forte concorrente nel mercato dei gadget alimentati dall’IA, con le sue caratteristiche innovative e il design user-friendly che lo distinguono dai concorrenti come l’Humane AI Pin. L’Humane AI Pin ha ricevuto critiche per il suo design ingombrante, problemi di batteria e funzionalità AI inconsistenti, portando a recensioni negative da parte di figure di spicco come Marques Brownlee.

Al contrario, il Limitless AI Pendant è stato accolto con positiva anticipazione, con il suo focus sull’aumento della produttività e della comunicazione nelle riunioni, così come il suo approccio attento alla privacy, che sono stati particolarmente ben accolti.

Conclusione

Il Limitless AI Pendant rappresenta un significativo avanzamento nella tecnologia indossabile alimentata dall’IA, offrendo una soluzione pratica e innovativa per migliorare la produttività e la comunicazione. Il suo design user-friendly, il ricco set di funzionalità e il prezzo competitivo lo rendono una scelta promettente per gli individui che desiderano sfruttare la tecnologia IA nella loro vita quotidiana. Man mano che inizia a essere spedito e più utenti ne sperimentano le capacità di prima mano, ha il potenziale per ridefinire le aspettative per i dispositivi indossabili alimentati dall’IA.

Huawei Seeds for the Future 2024: aperte le candidature

Huawei Seeds for the Future 2024: aperte le candidature per partecipare alla prima edizione europea in presenza che si svolgerà a luglio in Italia

Huawei annuncia l’apertura del bando di iscrizione a Seeds for the Future 2024, il programma annuale di training interamente organizzato e finanziato dall’azienda, che quest’anno si svolgerà nell’ambito della prima edizione europea organizzata in presenza a Roma dall’1 al 5 luglio.

Con l’obiettivo di promuovere il merito e l’eccellenza tra i giovani del settore ICT e di fornire loro l’opportunità di consolidare la propria formazione tecnica e di acquisire quelle abilità personali che si possono maturare soltanto attraverso l’esperienza pratica, il programma è aperto a 24 studenti italiani iscritti a un corso di laurea di una facoltà di Ingegneria (tra le principali, Telecomunicazioni, Elettronica, Informatica ma anche Gestionale o Energetica) e ad altre facoltà universitarie che offrono percorsi di studio in ambito ICT. Per partecipare al programma è possibile inviare la propria candidatura attraverso il sito dedicato entro e non oltre il 25 maggio.

L’iniziativa, che coinvolgerà 150 studenti provenienti da tutta Europa, sarà un’arricchente occasione di scambio culturale ma principalmene un’opportunità per i partecipanti di consolidare le proprie competenze ICT applicandole concretamente al mondo industriale. Gran parte di ogni giornata della settimana di formazione sarà infatti dedicata a Tech4Good, un project work di gruppo ideato affinché gli studenti possano meglio comprendere il ruolo svolto dalla tecnologia nella risoluzione di problematiche globali complesse (sociali, ambientali o di altra natura), sviluppare capacità di problem solving e leadership attraverso il lavoro di squadra, approfondire il proprio senso di missione e responsabilità sociale e imparare ad agire da veri “change-maker”. Partendo dall’individuazione di un problema fino ad arrivare alla proposta di una soluzione tecnologica e allo sviluppo di un piano per la sua implementazione, gli studenti divisi in gruppi saranno guidati da mentor dedicati che li aiuteranno a utilizzare al meglio le competenze acquisite durante i loro studi, e attraverso le lezioni frontali con gli esperti Huawei, per sviluppare la loro idea e presentarla in maniera efficace, valutare la fattibilità del loro progetto e seguirne l’esecuzione passo dopo passo. I due gruppi che si saranno maggiormente distinti con il loro progetto saranno tra i finalisti della Tech4Good global competition, aperta agli studenti Seeds for the Future di tutto il mondo, che si disputerà in Cina nel 2025 con l’opportunità di accedere a premi, ulteriori sessioni avanzate di coaching online con esperti di settore e visite ai centri di eccellenza Huawei.

In aggiunta alle lezioni in presenza con esperti Huawei e altri leader del settore, i selezionati avranno accesso a tempo indeterminato a un ampio catalogo online di oltre 50 corsi che illustrano l’applicazione delle tecnologie di ultima generazione ai settori verticali e analizzano i maggiori trend del settore ICT. Ampio spazio è inoltre dedicato allo sviluppo di “soft skill” quali la leadership strategica, la consapevolezza culturale e la comunicazione efficace.

Seeds for the Future rappresenta il principale programma CSR a livello globale di Huawei e fa parte dell’ampia gamma di iniziative che l’azienda ha messo in campo per promuovere il talento, tra cui borse di studio, hackathon, programmi di upskilling e reskilling, academy dedicate alle donne che desiderano perseguire ruoli di leadership, nel mondo tech o grazie alla tecnologia. Dal 2008 Huawei ha infatti investito oltre 130 milioni di euro, a beneficio di oltre 1,54 milioni di persone provenienti da oltre 150 Paesi, con un ulteriore investimento di 35 milioni di euro annunciato nel 2021 per sostenere lo sviluppo dei talenti europei nel settore ICT nei prossimi cinque anni.

Per ulteriori informazioni su Seeds for the Future e per partecipare al programma è possibile inviare la propria candidatura collegandosi al sito internet dedicato Seedsforthefureitalia.it e compilando il modulo d’iscrizione online entro il 25 maggio.

Imprese e Sostenibilità: Verso un Futuro più Verde

Negli ultimi anni, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile sono diventati temi centrali per le aziende di tutto il mondo. Non si tratta più solo di una questione etica, ma di una necessità impellente per garantire la propria competitività sul lungo termine.

Perché la Sostenibilità è Importante per le Imprese?

Le ragioni che spingono le aziende ad abbracciare la sostenibilità sono molteplici:

  • Pressione da parte dei consumatori: I consumatori, sempre più attenti all’impatto ambientale dei prodotti che acquistano, premiano le aziende che si comportano in modo responsabile. Secondo un’indagine di Cone Communications: [URL non valido rimosso], il 73% dei consumatori è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili.
  • Riduzione dei costi: Adottare pratiche sostenibili può aiutare le aziende a ridurre i costi energetici e idrici, oltre a diminuire la produzione di rifiuti.
  • Miglioramento dell’immagine aziendale: Un impegno concreto per la sostenibilità può migliorare l’immagine di un’azienda e la sua reputazione tra i clienti, i dipendenti e gli investitori.
  • Attrazione e fidelizzazione dei talenti: I migliori talenti di oggi sono spesso attratti dalle aziende che si impegnano per un futuro più sostenibile.
  • Conformità alle normative: Le normative che regolano la tutela dell’ambiente e la gestione delle risorse naturali stanno diventando sempre più stringenti. Le aziende che non si adeguano rischiano sanzioni e penalizzazioni.

Casi Virtuosi di Imprese Sostenibili

Sono numerose le aziende che si stanno distinguendo per il loro impegno concreto nella sostenibilità. Ecco alcuni esempi di grandi e piccole aziende:

  • Enel: L’azienda italiana ha annunciato il suo piano per diventare completamente carbon neutral entro il 2040. Enel sta investendo in energie rinnovabili, efficienza energetica e mobilità elettrica.
  • Gucci: Il marchio del lusso italiano ha adottato una serie di misure per ridurre il suo impatto ambientale, tra cui l’utilizzo di materiali riciclati e l’adozione di processi produttivi più sostenibili.
  • Patagonia: L’azienda americana di abbigliamento outdoor è da sempre impegnata nella tutela dell’ambiente. Patagonia utilizza materiali riciclati e cotone biologico, e dona l’1% del suo fatturato a organizzazioni ambientaliste.
  • IKEA: Il colosso svedese dell’arredamento propone una vasta gamma di prodotti realizzati con materiali sostenibili e provenienti da foreste gestite in modo responsabile.
  • Contra Group – Tra gli obiettivi della società c’è la volontà di ampliare i progetti di responsabilità sociale d’impresa operando in modo responsabile e sostenibile, promuovendo pratiche etiche, attraverso azioni concrete a supporto dei territori e delle comunità. Ed è proprio in quest’ottica che il gruppo Contra, in collaborazione con zeroCO2, ha deciso di fare la sua parte puntando su un progetto che vede al centro la riforestazione in Guatemala.
  • Tesilab – Il progetto nasce da 45 anni di stampa digitale sul territorio e da molti anni al servizio di studenti e docenti universitari, da tutta Italia e dall’estero.

L’attenzione delle aziende per l’ambiente e la sostenibilità è in crescita costante. Le imprese che sapranno cogliere questa opportunità saranno quelle che avranno maggiori possibilità di successo nel futuro. La svolta verso un modello di business più sostenibile non solo è un dovere verso le generazioni future, ma rappresenta anche un’importante opportunità di crescita e innovazione per le aziende.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale

Mentre l’intelligenza artificiale (AI) continua a progredire e a diventare sempre più integrata nella nostra vita quotidiana, è importante considerarne l’impatto ambientale. Due aree di particolare preoccupazione sono i futuri consumi di energia e acqua.
I sistemi AI, tra cui i data center e l’hardware, richiedono una notevole quantità di energia per funzionare. Secondo un rapporto dell’Università del Massachusetts, l’addestramento di un singolo modello di AI può emettere tanta anidride carbonica quanta ne producono cinque automobili in tutta la loro vita. Man mano che l’adozione dell’AI cresce, anche i suoi bisogni energetici aumenteranno, con il rischio di un maggiore inquinamento atmosferico e di una maggiore pressione sulla rete elettrica.
Inoltre, la produzione di hardware AI, come i chip e i server, richiede una grande quantità di acqua. Uno studio dell’Associazione dell’Industria dei Semiconduttori ha scoperto che la produzione di un singolo microprocessore può utilizzare fino a 8.000 galloni d’acqua. Con la crescente domanda di tecnologia AI, il consumo di acqua per la produzione di hardware è anche previsto in aumento.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale (IA) è un tema di crescente rilevanza. Vediamo come l’IA incide sui consumi di energia e acqua:

  1. Consumo di energia:
  • L’IA richiede enormi quantità di energia per il calcolo e l’archiviazione dei dati. Ad esempio, ChatGPT 3.5 ha consumato almeno 3,5 milioni di litri d’acqua per il raffreddamento dei server durante il suo addestramento.
  • Le grandi aziende come Google e Amazon stimano che circa il 90% del consumo energetico si verifichi con la fase di inferenza, ovvero l’esecuzione di un modello di machine learning addestrato.
  • L’IA generativa, utilizzata in vari ambiti dalla scrittura alla modellistica climatica, ha un impatto significativo sul consumo energetico, gestendo terabyte di dati e richiedendo oltre 1.000 megawattora di elettricità.
  1. Consumo di acqua:
  • Per raffreddare le apparecchiature nei data center, l’IA richiede milioni di litri d’acqua.
  • ChatGPT e altri modelli simili hanno un impatto diretto sulle riserve di acqua dolce.
  1. Responsabilità e regolamentazione:
  • I legislatori e i regolatori negli Stati Uniti e nell’Unione Europea stanno iniziando a chiedere responsabilità per l’impatto ambientale dell’IA.
  • Il programma “A.I. Act” dell’Unione Europea richiederà che gli “high-risk A.I. systems” rendicontino il consumo di energia e l’uso delle risorse durante tutto il loro ciclo di vita.

In sintesi, l’IA ha un impatto significativo sull’ambiente, e la trasparenza delle aziende che la utilizzano è fondamentale per affrontare questa sfida. Le aspettative positive dell’IA devono essere bilanciate con la consapevolezza dei suoi effetti sull’ambiente.

Spotify lancia le AI playlists

Spotify ha recentemente introdotto le playlist AI che gli utenti possono creare utilizzando prompt. Questa funzione consente agli utenti di generare playlist in base a vari prompt come generi, umori, artisti e persino temi insoliti come ‘canzoni per far festa al mio gatto’ o ‘ritmi per combattere un’apocalisse zombie’. Gli utenti possono accedere a questa funzione nella scheda ‘La tua libreria’ facendo tap sul pulsante più e selezionando l’opzione Playlist AI.

Inoltre, Spotify offre suggerimenti di prompt per aiutare gli utenti a iniziare, come ‘concentrati al lavoro con l’elettronica strumentale’ o ‘esplora un genere di nicchia come il Witch House’. La funzione playlist AI sfrutta la tecnologia AI per migliorare la creazione delle playlist, offrendo un’esperienza di ascolto musicale più personalizzata e diversificata per gli utenti.

Italiani e aziende: il futuro è nell’IA

Consumatori italiani e aziende: il futuro è nell’Intelligenza artificiale

ServiceNow presenta la sua ultima ricerca: 1 italiano su 3 ritiene che entro il 2030 l’IA gestirà le relazioni tra persone e organizzazioni. L’81% dei consumatori è anche meno fedele a un brand rispetto a 2 anni fa e le aziende devono correre ai ripari. La ricetta per soddisfare i clienti è combinare l’elemento umano con la tecnologia.

Un italiano su tre ritiene che entro il 2030 l’IA potrebbe essere utilizzata per offrire consigli per gli acquisti personalizzati e che il servizio clienti potrebbe essere interamente gestito dall’intelligenza artificiale. Il dato emerge da “ServiceNow Consumer Voice Report 2024: Tackling the brand loyalty crisis”, l’ultima ricerca ServiceNow, leader globale in workflow digitali.

Lo studio, giunto alla seconda edizione, ha approfondito le aspettative in continua evoluzione dei consumatori italiani nel loro rapporto con le aziende e il mondo degli acquisti, da un punto di vista comportamentale e tecnologico, in questo momento economico molto delicato.

Italiani e fedeltà ai brand: è crisi

È proprio la congiuntura economica e il cattivo servizio a determinare una perdita di clienti da parte delle aziende. La ricerca svela infatti che l’81% degli italiani è meno fedele a un brand rispetto a 2 anni fa. La ragione principale è finanziaria, i consumatori preferiscono infatti acquistare l’opzione più economica (43%). A seguire l’aumento della concorrenza (26%), ma anche un’esperienza deludente avuta con l’azienda (13%) e l’influenza dei social media (10%).

Secondo il campione, nei prossimi 12 mesi i brand dovrebbero quindi abbassare i prezzi (52%) migliorare il servizio post-vendita (33%) e curare maggiormente le relazioni di persona (27%), oltre ad aggiornare i siti web e le app per renderli più facili da utilizzare e offrire una gamma più ampia di prodotti e servizi (entrambi 25%).

Italiani e rapporto con le aziende: la sicurezza dei dati personali è importante

Ma cosa desiderano i consumatori italiani nel momento in cui ci si relaziona direttamente con un’azienda? Le persone ritengono che il servizio principale che un’azienda debba assicurare sia un buon livello di sicurezza dei dati personali (95%). A seguire, la capacità del servizio clienti di risolvere facilmente i problemi (94%) e la velocità di risposta (93%). Per gli italiani anche la sostenibilità dell’organizzazione è un elemento importante, che viene premiato in fase di scelta e acquisto (85%).

Italiani e servizio clienti. Qual è il settore migliore?

Concentrandosi sui settori in cui la qualità del servizio clienti è la cosa più importante, gli italiani ritengono che i settori che debbano offrire la migliore assistenza clienti siano quello sanitario (56%), seguito dalle utilities domestiche (36%), dai servizi bancari tradizionali (30%) e dai servizi della PA (30%). All’atto pratico però, il campione riconosce che i settori che offrono il miglior servizio sono il retail (40%), la tecnologia di consumo (39%) e le telecomunicazioni (25%).

Italiani e servizio clienti: il supporto deve essere rapido e in tempo reale

Il servizio clienti ricorre come elemento indispensabile nella relazione con un’azienda. Nel momento in cui ci si interfaccia, il 92% del campione afferma che è importante che le aziende offrano un supporto rapido e in tempo reale e l’87% premia quelle aziende che offrono la possibilità di utilizzare il canale di contatto di loro scelta. L’81% pensa sia utile anche offrire opzioni di servizio clienti self-service, come la possibilità di effettuare resi senza interagire con un essere umano o un bot (81%).

Italiani e tecnologia: l’intelligenza artificiale sarà il futuro

I clienti italiani optano per diversi canali di servizio, in base al motivo contingente e i motori di ricerca intelligenti sono considerati i migliori per le prime informazioni generali (28%). Nel momento in cui si ha bisogno di risolvere un problema specifico, però, il consumatore italiano preferisce ancora una telefonata con un rappresentante umano (44%). Interessante notare come il 21% riconosca e cominci a premiare l’utilizzo di chatbot, riconosciuti come un servizio importante che l’azienda deve offrire, per il 62% del campione.

Gli italiani che non vorrebbero utilizzare l’intelligenza artificiale o l’intelligenza artificiale generativa, almeno per alcuni servizi, spiegano che il motivo principale è il timore che questa sostituisca i posti di lavoro umani (37%). A seguire la mancanza di personalizzazione (28%), il desiderio di scuse o risposte sincere piuttosto che una risposta standard (23%), il non fidarsi della correttezza della risposta e non sapere bene come interfacciarsi con questa tecnologia (entrambe le opzioni 21%).

Guardando al futuro però, un italiano su tre (29%) è consapevole che entro il 2030 l’IA potrebbe essere utilizzata per offrire raccomandazioni di acquisto personalizzate e che il servizio clienti potrebbe essere interamente gestito dall’intelligenza artificiale (22%).

Lo studio mostra che In un’epoca in cui le pressioni competitive sono in aumento e la fedeltà dei clienti continua a diminuire, l’attenzione all’esperienza cliente è la risposta per mantenere il proprio business florido e continuare a essere rilevanti sul mercato. I risultati indicano che i consumatori preferiscono aziende in grado di offrire una varietà di canali, per la risoluzione dei problemi, e che combinano l’elemento umano con la tecnologia, offrendo così esperienze intelligenti. Integrando l’IA nel mondo della customer experience, i brand possono creare una nuova sinergia e meccanismi automatizzati che sorpassano i metodi fin qui utilizzati e concorrono ad aumentare e mantenere la fedeltà all’azienda, attraverso un’esperienza altamente personalizzata che soddisfa le esigenze.

“Quando parlo con i responsabili aziendali, sono tutti concordi nell’affermare che i clienti sono fondamentali per il successo”. Ha affermato Filippo Giannelli, Area VP Israel & Italy e Country Manager ServiceNow Italia. “Il nostro studio mostra che la fedeltà al brand è sempre più difficile da conquistare. Ciononostante, bisogna essere ottimisti riguardo al ruolo che tecnologie come la Gen AI possono avere. I consumatori riconoscono che la tecnologia sta già avendo un impatto positivo sulla loro esperienza, le organizzazioni hanno quindi gli strumenti adatti per continuare a conquistarli”.

Metodologia e campione della ricerca

Lo studio è stato commissionato da ServiceNow e condotto da Opinium a gennaio 2024. Il campione è stato di 15.000 adulti rappresentativi nazionali di Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. In Italia il campione è stato di 1.000 individui.

Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link

Il report intero è disponibile a questo link

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ServiceNow
ServiceNow (NYSE: NOW) makes the world work better for everyone. La piattaforma cloud-based e le soluzioni ServiceNow abilitano i workflow digitali che aiutano le organizzazioni a trovare modi di lavorare migliori, più veloci e più intelligenti. Grazie alle soluzioni ServiceNow i dipendenti e i clienti sono più connessi e operano con maggiore agilità in un contesto innovativo. Le soluzioni ServiceNow permettono di creare il futuro che si immagina.

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JPEGli: Un Nuovo Algoritmo di Compressione per Immagini JPEG

Google ha recentemente presentato una soluzione per uno dei maggiori problemi dei file JPEG: la qualità delle immagini. L’algoritmo open-source JPEGli promette una compressione delle immagini del 35% con una qualità finale migliore. In altre parole, le immagini JPEGli potrebbero avere successo dove le WebP hanno fallito: creare un formato universale e leggero per le immagini, facilmente utilizzabile online e dove la trasmissione veloce e la massima compatibilità sono più importanti della qualità.

Con WebP, l’idea era la stessa, ma si trattava di un ulteriore formato che non ha mai preso veramente piede. Le persone non amano l’idea di doversi adattare, magari scaricare un plug-in solo per vederle, o avere problemi con il loro programma di fotoritocco preferito. Inoltre, spesso i sistemi di pubblicazione online non sono compatibili con il formato WebP, il che è paradossale. Invece, con le JPEGli si risolve tutto: sono più leggere, cioè usano meno dati, e preservano la qualità. E allo stesso tempo, sono compatibili con le JPEG. Jpegli è compatibile con gli encoder JPEG esistenti, rendendolo una sostituzione pratica e immediata per migliorare la qualità delle immagini online. Stavolta c’è davvero il potenziale per una diffusione globale, non solo sul Web. Inoltre, Jpegli è un formato open-source, con il codice disponibile su GitHub.

In sintesi, JPEGli rappresenta un significativo passo avanti nella compressione delle immagini JPEG, offrendo un equilibrio tra dimensioni del file, qualità visiva e compatibilità. Questo algoritmo potrebbe rivoluzionare la gestione delle immagini online, garantendo prestazioni ottimali senza sacrificare la qualità visiva. 📸

A Milano 300 sensori IoT monitorano l’inquinamento e lo stato di salute delle piante

INSTALLATI 300 SENSORI SUGLI ALBERI DI BAM – BIBLIOTECA DEGLI ALBERI MILANO: PARTE IL PROGETTO DI MONITORAGGIO DELLE PIANTE SOTTO LA DIREZIONE SCIENTIFICA DI STEFANO MANCUSO E CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MILANO Firmato il Manifesto di Prospettiva Terra da Stefano Mancuso, McDonald’s, Henkel, Ricola, Omnicom Media Groupinsieme a Fondazione Riccardo Catella e al Comune di Milano. Oggi a Palazzo Marino, alla presenza dell’Assessora all’Ambiente e al Verde Elena Grandi, si è tenuta la conferenza stampa per l’avvio ufficiale del primo progetto di ricerca sostenuto da Prospettiva Terra che vedrà, per i prossimi 18 mesi, 300 sensori IoT – Internet of Things, sviluppati da Stefano Mancuso e PNAT posizionati su altrettante piante di BAM – Biblioteca degli Alberi di Milano, progetto della Fondazione Riccardo Catella, Botanical & Cultural Partner di questa iniziativa.PNAT– spin-off dell’Università di Firenze premiato da UNECE, UNIDO e Commissione Europea -in qualità di Science, Technology & Design Partner di Prospettiva Terra ha messo a punto, insieme a Stefano Mancuso, i sensori e i modelli di calcolo per dare “nuova voce” agli alberi. Grazie alla partnership con BAM i 300 sensori applicati sugli alberi del Parco in Portanuova potranno ottenere, in tempo reale, i dati dello stoccaggio di CO₂, della rimozione delle polveri sottili e della stabilità degli alberi. Quest’ultimo elemento è una novità assoluta nel panorama scientifico, dove la valutazione della stabilità è attualmente fatta prevalentemente tramite VTA, ovvero Visual Tree Assessment. I sensori saranno in grado, in particolare, di rilevare le frequenze di oscillazione della pianta nel tempo e di fornire preventivamente ulteriori dati utili per valutare il rischio di caduta o instabilità, rendendo più efficiente la gestione degli alberi urbani, a vantaggio della Pubblica Amministrazione.Dalle prime rilevazioni risulta che gli alberi di BAM, monitorati dal progetto, hanno stoccato 101 tonnellate di CO₂ mentre, solo nei primi 3 giorni di aprile, hanno rimosso 570 g di sostanze nocive e si stima arriveranno a 71 kg in un anno. Il miglioramento della qualità dell’aria, generato dagli alberi del parco, può raggiungere picchi del 25-30% rispetto ad un’area non alberata. In termini economici, invece, il beneficio che hanno generato è di circa €5.013,38.Questi e altri dettagli sono ora a disposizione della Pubblica Amministrazione e della cittadinanza (su www.prospettivaterra.com e www.bam.milano.it) per aiutare a comprendere il lavoro fondamentale che le piante svolgono per mitigare il micro-clima urbano, migliorare la qualità dell’aria e contrastare il cambiamento climatico.Le aziende founder e tutti i partner del progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, hanno firmato oggi il Manifesto di Prospettiva Terra per sancire l’impegno a adottare una nuova prospettiva che promuova la solidarietà e il mutuo appoggio tra diverse realtà come forza propulsiva di progresso. Attraverso lo studio delle piante, tra le quali troviamo alcune delle specie più longeve, si possono infatti imparare le più sorprendenti soluzioni per garantire la sopravvivenza della vita e un futuro felice per le persone e per il pianeta. La condivisione di questi principi da parte di istituzioni pubbliche, enti culturali, aziende private e cittadini potrà indirizzare le città del mondo verso una più diffusa consapevolezza dell’emergenza che devono essere in grado di fronteggiare e del ruolo che le piante potranno svolgere nella realizzazione di progetti finalizzati al benessere di ogni essere vivente.Prospettiva Terra nasce da un’idea di Stefano Mancuso, Accademico, Professore universitario e divulgatore, e Marco Girelli, CEO di Omnicom Media Group Italia, agenzia leader nell’advertising, nel marketing e nei servizi di comunicazione a livello mondiale. Tra le realtà fondatrici di Prospettiva Terra ci sono McDonald’s, Henkel, Ricola, hanno aderito inoltre Acone Associati e Publitalia’80, media partner del progetto. Collaborano, inoltre, alla realizzazione del progetto: PNAT in qualità di Science, Technology & Design Partner, coordina gli aspetti tecnologici e l’elaborazione dei dati e Red Joint Film, in qualità di creative partner e APCO Worldwide come Communication Partner.Prospettiva Terra è un progetto senza scopo di lucro che vede la partecipazione di aziende, realtà no profit, comunità scientifica e istituzioni, che hanno deciso di supportare, anche economicamente, progetti di ricerca scientifica, innovazione e comunicazione volti ad affrontare il problema del riscaldamento globale. Il progetto rientra nel programma culturale di BAM virtuosa partnership pubblico-privata tra il Comune, Fondazione Riccardo Catella e COIMA, ecosistema unico nel cuore di Milano da sempre attento a progetti e pratiche di ricerca ambientale.

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