Data Manager Online intervista il Presidente di Informatici Senza Frontiere – Girolamo Botter
Informatici Senza Frontiere è una ONLUS che promuove progetti di solidarietà attraverso un uso sostenibile delle tecnologie www.datamanager.it
Storytelling, Innovation, Technology
Data Manager Online intervista il Presidente di Informatici Senza Frontiere – Girolamo Botter
Informatici Senza Frontiere è una ONLUS che promuove progetti di solidarietà attraverso un uso sostenibile delle tecnologie www.datamanager.it
Nell’ultimo anno, l’enfasi si è spostata ancora una volta. Nell’ambito di questo ultimo rapporto, si parla di Enterprise 2.0. La ricerca si è concentrata quest’anno sull'analisi di tre nuovi ambiti applicativi riconducibili al fenomeno dell’Enterprise 2.0:
“Le aziende nell’era del web 2.0 devono adattarsi a delle regole fatte dai consumatori e ad un linguaggio nuovo.”
Attraverso l’analisi di centinaia di pagine fan di Facebook FrozenFrogs ha individuato un indice di coinvolgimento in grado di misurare l’efficacia degli investimenti sui Social Network. Il metro di giudizio è l’Engagement Rate (E.R.), che permette di misurare quanto gli utenti interagiscano con il brand e, soprattutto, quali siano i driver di comunicazione e di coinvolgimento più efficaci. Dall’analisi condotta appare una situazione frammentata con risultati che variano tra settori ed aziende. Ne abbiamo parlato con Gianluca Arnesano – Founder di Frozenfrogs:
Leggi tutto “Engagement Rate, come misurare il ROI di una strategia social”
L'impegno è quello di sviluppare un piano di condivisione delle informazioni per prevenire e contrastare eventuali minacce alle infrastrutture informatiche critiche per le comunicazioni e la sicurezza del Paese e di gestione delle situazioni di crisi. Un protocollo d'intesa è stato firmato oggi a Roma tra il capo della Polizia Antonio Manganelli e l'amministratore delegato di Vodafone Italia Paolo Bertoluzzo "per la protezione dei sistemi informativi che gestisticono l'infrastruttura tecnologica delle comunicazioni".
La convenzione tra Polizia di Stato, attraverso il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche (Cnaipic), e Vodafone Italia rafforza la collaborazione e il dialogo tra i due enti; garantisce una sicurezza della rete adeguata alla rapida evoluzione dei sistemi e dei contenuti che vi transitano e alle nuove, potenziali, minacce informatiche.
Proprio a questo scopo verranno anche individuati i servizi telematici critici di Vodafone e i sistemi di trasferimento delle informazioni in modo rapido e sicuro.
Alla firma, avvenuta oggi presso il Dipartimento della pubblica sicurezza, erano presenti anche: il prefetto Oscar Fioriolli, direttore centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali della Polizia di Stato, Domenico Vulpiani consigliere ministeriale con delega alla sicurezza informatica e Antonio Apruzzese, direttore del Servizio polizia postale e delle comunicazioni.
"Sono molto soddisfatto per l'accordo raggiunto tra Polizia di Stato e Vodafone Italia, e per il ruolo sempre più centrale che la polizia postale sta assumendo nella lotta al crimine informatico, e nella tutela delle infrastrutture critiche di tale settore" ha dichiarato il prefetto Antonio Manganelli a margine della firma della convenzione. Ed è proprio il Cnaipic del Servizio polizia postale e delle comunicazioni ad assegnare alla Polizia di Stato un ruolo centrale nella protezione di quelle aziende e enti, pubblici o privati, che gestiscono settori nevralgici per il funzionamento del Paese attraverso sistemi informatici e telematici.
Fonte: http://www.poliziadistato.it/articolo/17950-Comunicazioni_intesa_con_Vodafone_per_la_sicurezza_informatica
"Mai come in questo periodo l'informazione è stata libera e globale. O avrebbe la libertà di esserlo. L'accesso libero all'informazione è fondamentale per la democrazia", così Hillary Clinton, segretario di Stato americano, ha cominciato il suo discorso di ieri.
Riflettevo stamattina su queste parole, siamo davvero sicuri che l’equazione internet=democrazia sia corretta?
E' possibile vendere le idee? Ci sono molti "esperti" che sostengono che "le idee non valgono nulla" e che, quindi,"non si possono vendere" senza prima realizzarle in qualche modo, ebbene, questi guru si sbagliano se cosi fosse non sarebbero nati colossi mondiali come Google o Facebook.
Le buone idee possono diventare business grazie al lavoro dei venture capitalist; il venture capital è l'apporto di capitale di rischio da parte di un investitore per finanziare l'avvio o la crescita di un'attività in settori ad elevato potenziale di sviluppo. Molte società legate all'information technology sono nate grazie ad operazioni di venture capital come. Durante il ciclo di sviluppo borsistico degli anni 2000 la maggior parte del denaro che inizialmente venne fornito alle cosiddette società dot com derivava proprio da operazioni di venture capital.
Fino ad oggi la diffusione di questo strumento in Italia è stata contenuta, tuttavia è necessario insistere per dare il via a un modello di finanziamento che sta diventando una esigenza fondamentale per sostenere l'innovazione nel Paese. Qual è la ricetta per il successo del venture capital in Italia? Di questo abbiamo discusso con Gianluca Dettori – Fondatore di dPixel
La parola inglese ‘cloud’ (nuvola) evoca piacevoli e sognanti immagini di spazi aperti, fluidità e libertà, che in momenti come questi, dominati da un'interminabile instabilità finanziaria e politica, sono indubbiamente gradite soprattutto perché in questo caso specifico si riferiscono al cloud computing.
Come molti altri lettori di Business Cloud 9, noi siamo entusiasti sostenitori del cloud computing e della sua potenziale capacità di consentire alle aziende di tagliare drasticamente le spese, migliorare la collaborazione e perfino porre un freno al riscaldamento globale. La nostra azienda fa parte della generazione del cloud computing come del resto dimostrano tutte le nostre attività, dal nostro modello di distribuzione del software all'approccio allo sviluppo e la struttura scelta per le licenze.
Leggi tutto “Se il cloud finisce per diventare una trappola…”
“L’offshore consente alle aziende di mantenere un focus sulle attività che rappresentano il proprio core business e generano valore”
La globalizzazione del mercato del lavoro ha influenzato anche il settore ICT evidenziando gli squilibri economici tra gli stati occidentali e gli stati emergenti, offrendo allo stesso tempo importanti opportunità. La delocalizzazione dello sviluppo software in nazioni maggiormente competitive dal punto di vista economico può rappresentare un’opportunità di business interessante, particolarmente per progetti di grosse dimensioni. Tuttavia, l’offshore rappresenta anche un rischio non indifferente, perchè costringe a muovere passi in terreni spesso inesplorati, costringendo a ripensare il processo di sviluppo, l’organizzazione dei gruppi di lavoro, le modalità e gli strumenti di comunicazione, l’infrastruttura tecnologica e la gestione complessiva del progetto, introducendo nuove (spesso sorprendenti) variabili. Ne abbiamo parlato con Anna Cotroneo e Yann Le Gouic giovani managers di SapnaSolutions
Leggi tutto “India, la nuova frontiera dello sviluppo Software”
Ogni giorno un numero sempre crescente di aziende sono attratte dalla promessa del software Open Source: soluzioni low cost che potrebbero ridurre il TCO di una infrastruttura di IT. Gartner prevede che l’utilizzo dei tool di Business Intelligence Open Source aumenterà di cinque volte entro il 2012
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