Durante il tour di Data Manager nella Silicon Valley una delle startup più interessanti che ho visitato è sicuramente stata Bitcasa.
A differenza di altre soluzioni cloud-based di storage che si limitano a copiare i file nel cloud, Bitcasa offre archiviazione infinita sul desktop. Il modello di archiviazione virtuale consente di sincronizzare tutti i dati attraverso i dispositivi e istantaneamente inviare file di grandi dimensioni ad amici e parenti oltre a fornire backup illimitato in un unico pacchetto.
Ne abbiamo parlato con Tony Gauda, co-fondatore e Chief Executive Officer di Bitcasa.
Tony Gauda paragona Bitcasa a Spotify, piuttosto che ad altre soluzioni cloud-based di storage e condivisione di file. Fino ad ora, utenti di oltre 120 Paesi hanno conservato già circa 6 petabyte di dati (pari a 6 milioni di gigabyte).
Bitcasa non richiede che i file siano in una cartella sincronizzata sul disco rigido. Tutti i dati “possono” restare nel cloud a differenza di Dropbox, per esempio, che mantiene una copia del file sul computer e nel cloud. Cosi facendo lo storage diventa infinito!
Non saranno necessari più dispositivi di memorizzazione esterni e gli utenti non dovranno mai preoccuparsi di spazio su disco nuovo.
Inoltre le modifiche apportate su un solo dispositivo saranno disponibili su tutti i dispositivi.
Bitcasa è una startup che ha sede a Mountain View ed è sostenuta da società di venture capital – l’azienda recentemente ha ottenuto 8 milioni di dollari.
Geneva, CH, 23 January 2013 – The international Digital Media Project (DMP) announces public availability of the Open Connected TV (OCTV)
Software.OCTV seeks to enrich one-way TV services with two-way interoperable and multichannel content access and delivery. The OCTV Specification enables the creation and the OCTV software accelerates the development of a broad market of products, content, services and applications that enrich access to and delivery of one-way TV services with two-way interoperable multichannel content.
The DMP has developed the OCTV specification based on international standards and has commissioned a commercial-grade OCTV software implementation. The OCTV source code is made available to DMP members for use according to the OCTV software implementation licence <http://open.dmpf.org/dmp1331.doc>.
To accelerate adoption of the OCTV Implementation Software, new members joining the DMP will get the same rights to use the source code as existing DMP members.
The Digital Media Project was chartered as a non-profit organisation on 1 December 2003 in Geneva, Switzerland, continuing the visionary work of the Digital Media Manifesto. Its mission is to promote the successful development, deployment, and use of digital media, while safeguarding the rights of creators and rights holders to exploit their works, the wishes of end users to enjoy fully the benefits of digital media, and the interests of value-chain players providing products and services.
The DMP Directors are: Marina Bosi (Stanford University, USA), Leonardo Chiariglione (CEDEO.net, Italy), Touradj Ebrahimi (Ecole Polytechnique, Switzerland), Tiejun Huang (Beijing Boyahualu Video Technology Research Ltd., China) and Kyuheon Kim (Kyunghee University, Republic of Korea).
Resources:
The OCTV specification – http://open.dmpf.org/dmp1317.doc
The OCTV licence – http://octv.dmpf.org/OCTV_licence.htm
The OCTV web site – http://octv.dmpf.org/
For further inquiries, please contact:http//www.dmpf.org/
“Fuggire non è una soluzione, ma confrontarsi con gli altri è una piccola parte di una soluzione”.
Durante il tour nella Silicon Valley ho incontrato a San Francisco, Marco Marinucci – Founder & CEO di Mind the Bridge. Dopo tante interviste in remoto finalmente ho avuto la possibilità di vedere con i miei occhi questa fantastica realtà dell’innovazione italiana.
Con Marco abbiamo ripercorso i successi delle ultime edizioni ma soprattutto parlato del futuro, delle nuove attività e dei nuovi progetti.
“Quando siamo partiti nel 2007 avevamo un obiettivo chiaro in mente. Con le Business Plan Competition, simposi e conferenze, Mind the Bridge ha posto le basi per un ecosistema imprenditoriale in Italia. La nostra scuola ha diplomato 44 ragazzi che in molti casi sono diventati degli imprenditori di successo.
Tra di loro c’erano imprenditori seriali, ricercatori che volevano valorizzare le loro intellectual properties, e consulenti d’azienda in cerca d’innovazioni da trasferire elle loro aziende.
Il nostro lavoro però non è finito. Le grandi idee imprenditoriali hanno bisogno di capitale finanziario. Questo è il motivo principale per cui abbiamo deciso di aggiungere un braccio d’investimento per le nostre attività. Mind the Seed (MTS), il cui obiettivo è di investire nelle migliori iniziative che transitano in MTB.
Come ogni altro fondo, dobbiamo generare ritorni economici per i nostri investitori. Mentre le attività di Mind the Bridge erano (e sono) filantropico, Mind the Seed è una for-profit. MTS e la sua società di gestione sono stati creati qualche mese fa e ora sono pienamente operativi.
Un secondo elemento importante della nostra evoluzione è un ampliamento della nostra attenzione oltre l’Italia. Noi pensiamo che le nostre esperienze in questi ultimi 5 anni in Italia, potrebbero essere utilizzate nell’area del Mediterraneo, in particolare Spagna, Portogallo e Grecia. Abbiamo già stabilito piani e partnership (che sarà presto annunciato) in Spagna, Grecia, Libano e Slovenia. In altre parole, un lato del ponte continuerà a essere in Silicon Valley ma l’altra estremità avrà rampe multiple in tutto il Mar Mediterraneo.
Dove le aziende si sviluppino, è un falso problema, l’importante è metterle in condizione di poterlo fare. Il periodo d’incubazione da noi a San Francisco è funzionale all’approfondimento, alla qualificazione e al miglioramento della forma imprenditoriale e alla valutazione di quali possano essere le possibilità di sviluppo dell’azienda. Alcune delle startup che passano da noi troveranno il loro percorso di sviluppo negli US, per altre questo accadrà in Italia. Quello che è rilevante è che siano messe nelle condizioni di crescere. Il fatto che da quest’anno investiamo nelle nostre aziende ci consente di allinearci sui loro obiettivi e fare dei loro successi i nostri successi”.
Con Fabrizio abbiamo parlato di startup essendo lui il primo e sicuramente più famoso “imprenditore seriale” italiano.
“L’ho scritto e detto tante volte: sono contentissimo che in tanti vogliano fare startup in Italia. E’ un bellissimo segnale per il Belpaese ed è la strada che ci tirerà fuori dalla palude. Ho però la sensazione che qualcuno abbia una idea troppo romantica di cosa vuol dire fare startup. C’e’ poco di romantico, bisogna farsi un mazzo tanto. Sudore, fatica, sacrificio, notti insonni, quelle cose lì. Per anni, non per qualche giorno”.
Fabrizio mi ha raccontato anche del suo ultimo progetto TOK.tv che lo vede protagonista insieme a un team tutto italiano nel mondo della Social TV che a dire di tutti sarà il futuro prossimo.
Ricordo che già più di un anno fa mi diceva che l’iPad per lui era un oggetto da divano e ora che le statistiche lo confermano, è convinto che sarà il device che permetterà alla TV di diventare social.
Con Fabrizio abbiamo anche affrontato i temi legati alle recenti iniziative della Task Force del Ministro Passera e abbiamo discusso del riposizionamento di Microsoft che ha dovuto iniziare a correre per inseguire i suoi concorrenti nel settore IT.
“La Mobile Security è la nostra sfida più grande, con una stima di 450 milioni di smartphone consegnati nel corso degli ultimi 12 mesi, si stima che ci saranno più accessi via Internet rispetto a quelli da PC”
Tutti sanno che il cybercrime è ospitato su dei server in giro nel mondo, ma dove? Un nuovo interattivo strumento web-based mira a fornire una maggiore comprensione in questo dominio alla ricerca di soluzioni ad un problema globale. Quanto la criminalità informatica è servita dai fornitori di hosting registrati di un singolo paese?
Una questione interessante, che può ora cominciare ad avere delle prime risposte grazie ad una collaborazione tra HostExploit (gruppo Cyberdefcon Ltd.), il gruppo russo Group-IB e CSIS in Danimarca. La mappa del Global Security visualizza gli hot spot globali per le attività cybercriminali in base alla posizione geografica.
La mappa di sicurezza globale è in una fase di rapido sviluppo e all’inizio di un ciclo a lungo termine di ricerca. Il lavoro è attualmente in corso e ci saranno ulteriori miglioramenti allo strumento, che permetterà agli utenti di scendere senza soluzione di continuità dal livello mondo, alla regione, al paese, agli scambi su internet, per AS (Autonoous System) e gli ISP, e, infine, IP, domini e URL.
Ne abbiamo parlato con Jart Armin, Direttore di HostExploit.
Crediamo che questo sia uno strumento unico per la sua combinazione di dettagli e l’alto livello di visualizzazione e che, inoltre, si rivolge a un ampio spaccato di utenti. Nel calcolo dei livelli di ‘cattiveria’ a livello nazionale, la precisione nell’identificare i paesi che svolgono questa specifica attività è naturalmente fondamentale. Uno dei motivi per cui fino ad ora vi è stata una mancanza di studi sulla distribuzione geografica della criminalità informatica è che è difficile determinare con precisione dove tutto è fisicamente ospitato su Internet, per non parlare di dove tutto è. Questo non dovrebbe essere un deterrente per la ricerca. Piuttosto, dovrebbe incoraggiare ulteriori ricerche; i dati, quando rilasciati pubblicamente, metteranno pressione sulle autorità competenti di internet al fine di consentire in futuro una migliore modalità di quantificazione. Se non si cerca di quantificare non cambierà mai nulla. Va notato anche che la mappa della sicurezza globale, le sue risorse ei relativi dati non sono intese come una dichiarazione che ogni governo o paese è attivamente coinvolto in (o è un sostenitore di) attività criminali informatiche.
Qual è lo stato di salute di sicurezza informatica nel mondo?
Nel complesso abbiamo un cattivo stato di salute, il mercato della criminalità informatica cresce rapidamente, nel 2012 si stimano utili per circa 15 miliardi di dollari rispetto agli 11 miliardi del 2011, e ciò fornisce una base quantitativa della minaccia. A seconda delle modalità di determinazione dei costi, per ogni $ 1 del mercato del cybercrime, questo causa una spesa comparativa da circa $ 50 a $ 100. Aggiunto a questo, il drammatico aumento nell’uso di Internet a livello mondiale sottopone ad un grande stress le infrastrutture fisiche esistenti, ed i DNS.
Qual è la metodologia utilizzata per il rapporto?
Il rapporto utilizza come strumento l’HE Index che rappresenta i livelli di concentrazione rilevati di attività dannose. Si va da 0 a 1000, dove 0 è zero attività dannose e 1.000 è il livello massimo relativo di attività illecita. Una proprietà importante del HE Index è quella della concentrazione: in breve, la dimensione del paese viene preso in considerazione, in modo che paesi più grandi non usciranno in cima semplicemente perchè ospitano più contenuti.
Quali sono gli stati in cui vi è maggior pericolo e perché?
In generale, i paesi che subiscono i più alti livelli di attività dannose si possono dividere in due categorie. In primo luogo sono paesi con un mercato altamente competitivo nel settore del web hosting. Un mercato così sviluppato implica i prezzi più bassi possibile. Esempi includono i Paesi Bassi (# 6) e gli Stati Uniti (# 11). In secondo luogo sono paesi con un basso livello di regolamentazione. Spesso si tratta di piccoli paesi, dove il web hosting non è comune, con conseguente abbassamento del livello di regolamentazione in corso di esecuzione. Gli esempi includono il British Virgin Islands (# 4) e la Repubblica della Moldavia (# 9).
Potrebbe fornire alcuni numeri e alcuni esempi?
La mappa della sicurezza globale è il risultato di un’ampia ricerca sui sistemi autonomi (ASN) – server, ISP e reti con routing IP. Al momento del rapporto, la Lituania si classifica al # 1 con i più alti livelli di attività malevoli in tutto il mondo mentre la Finlandia al n ° 219 ha i server e le reti più pulite. Una volta acquisite queste informazioni il passo successivo è quello di considerare metodi di attenuazione o piani realistici che possano contribuire a ridurre i livelli di attività dannose. Quindi, ciò che fa la differenza tra il paese identificato come il “peggiore”, # 1 in Lituania, e il “migliore”, # 219 Finlandia!
Quali sono i tipi di rischi emergenti?
La sicurezza mobile è ancora la più grande area in cui c’è un ‘rischio emergente’, tuttavia i furti di dati generali (violazione dei dati) sono ancora in aumento ed in molti paesi importanti non c’è ancora una legislazione efficace. Il fenomeno dello ‘spear phishing’ attraverso le reti sociali diventa sempre più sofisticato. Questi sono ora associati con i malware polimorfici, che sono finalizzati non solo a un paese, ma nei confronti degli utenti bancari specifici, sulla base di dati demografici e gruppi sociali.
Con la diffusione della sicurezza informatica mobile cambia?
La Mobile Security è la nostra sfida più grande, con una stima di 450 milioni di smartphone consegnati nel corso degli ultimi 12 mesi, si stima che ci saranno più accessi via Internet dagli rispetto ai PC. I dispositivi di sicurezza sono ancora deboli, Android è l’obiettivo principale. Molti attacchi nel settore mobile e l’emergere delle prime botnet dedicate a questo settore (Pocket botnet) sono stati riscontrati in Cina ed in Asia, a causa di alti livelli di utilizzo dei dispositivi mobili in questi paesi. Più di un milione di Pocket Botnet emerse in Cina, hanno causato il primo avviso alla popolazionefatto attraverso la televisione cinese.
Ci sono rischi maggiori per le imprese o individuali?
Entrambi: le società e gli individui sono a rischio.
Armin arriva per la prima volta all’attenzione del pubblico nel 2007 quando attraverso un blog intitolato RBNExploit, ha fornito i rapporti e l’analisi delle operazioni sotto copertura della banda criminale RBN. Con i suoi blog e l’alleanza con altri partner, Armin ha sensibilizzato l’opinione pubblica sulle attività della RBN che sono stati successivamente riportati in articoli di giornale. È stato attraverso il blog RBN che Armin ha fornito le prime segnalazioni di attacchi informatici, utilizzati in combinazione con l’invasione della Georgia da parte delle truppe russe, tre giorni prima dell’attacco nel mese di agosto 2008. Sostenitore di un approccio open source alla lotta contro la criminalità informatica, Armin ha fondato HostExploit, un sito web educativo volto a denunciare le organizzazioni criminali informatiche, parte del gruppo Cyberdefcon Ltd., con base nel Regno Unito.
Tempo ho trovato su Twitter questo video che celebrava i 94 anni di Nelson Mandela.
La cosa che mi ha colpito è la suggestione che fornisce:
“Would our nation’s father, Nelson Mandela have spent 27 years in prison if he had access to the same technology, social media platforms, instant sharing apps and global monitoring tools as we do today? ”.
Ovvero cosa sarebbe successo se Madiba avesse avuto accesso alla tecnologia, sarebbe andato tutto allo stesso modo o no?
Non so quale sia la verità tuttavia è affascinante provare a immaginarlo…..
A Napoli in questi giorni non si parla altro che di vela , oltre 500.000 visitatori in pochi giorni per le nuove AC World Series un evento spettacolare grazie alle nuove modifiche regolamentari ed ai nuovi catamarani AC45.
Protagonista della manifestazione la tecnologia che trasformerà in maniera radicale la percezione di questo sport dando la possibilità agli spettatori di godersi le regate grazie a modalità prima impossibili da applicare.La colonna portante di questa nuova esperienza rappresenta anche una svolta nelle trasmissioni sportive: LiveLine,un sistema di Realtà Aumentata trasmesso da un elicottero.
Per la prima volta verrà fatto uso di un sistema di inserzioni grafiche dal vivo create da una piattaforma mobile. Stan Honey Direttore dell’area Tecnologia dell’America’s Cup Event Authority ha affermato:”Lungo tutta la sua storia l’America’sCup è sempre stata all’avanguardia nel settore della tecnologia.Le trasmissioni della precedente edizione della Coppa America erano caratterizzate dall’utilizzo di elementi grafici in una versione animata delle gare. Questa nuova fase nell’evoluzione consente ai commentatori sportivi di utilizzare gli elementi grafici per spiegare ciò che accade in gara e contemporaneamente permette agli spettatori di seguire in diretta l’azione di gara”.
Guidati da un sistema GPS che consente di seguire i catamarani dell’America’s Cup con un’accuratezza di due centimetri nel tracciato di gara gli organizzatori dell’evento hanno subito visto l’opportunità di sfruttare questo sistema per la gestione in acqua dello sport. La telemetria del tracciato permetterà di spostare rapidamente le boe e di tenere sott’occhio i limiti del campo di regata mentre l’uso della sovrapposizione in tempo reale non ché le determinazioni dell’inizio di zona permetteranno agli umpire di prendere decisioni ancora più accurate.
Dopo la prima gara abbiamo raccolto anche la testimonianza del tattico del team Oracle Racing Tom Slingsby,“ i dati sulla barca arrivano dal rilevamento di 500-600 sensori separati che vengono raccolti circa 10 volte al secondo”.
Inoltre l’America’s Cup promuove un’innovazione open source mettendo a disposizione del pubblico l’imponente raccolta di dati al fine di incoraggiare lo sviluppo di applicazioni che possano favorire non soltanto lo sport ma anche l’intera comunità.
Cezanne Softwaresupporta le organizzazioni nel migliorare le performance aziendali con soluzioni per la gestione del capitale umano. L’azienda, fondata nel 2000, è leader in questo segmento di mercato con circa 700 clienti in tutto il mondo e un organico di oltre 150 persone distribuite tra Londra, headquarter del gruppo, Bari, dov’è ubicato il principale centro ricerche e le altre sedi in Italia, Francia, Grecia, Spagna, Portogallo, Regno Unito, Stati Uniti e Panama.
In particolare forniamo soluzioni flessibili e centrate sulle persone che mirano a migliorare l’esecuzione quotidiana della strategia organizzativa, guidando i processi aziendali critici per il successo dell’organizzazione e aiutando le aziende a sviluppare e mantenere nel tempo un vantaggio competitivo basato sul talento.
Il mercato di riferimento oggi è rappresentato dalle aziende medio-grandi, di recente ha lanciato Cezanne OnDemand (www.cezanneondemand.com), la prima soluzione HR in modalità SaaS (software as a service) dedicata alle PMI, frutto di un progetto di cinque anni sviluppato nelle sedi di Londra e Bari e di un investimento in ricerca e sviluppo che supera i 5,5 milioni di euro. La soluzione On Demand, già utilizzata da 3.000 utenti in oltre 20 paesi nel mondo, offre funzionalità di gestione dei dati HR, gestione assenze, valutazione delle performance, generazione di organigrammi aziendali, strumenti di reportistica e dashboard. La nuova soluzione è sicura e certificata ISO 27001:2005, unico riconoscimento internazionale che garantisce l’applicazione di procedure ispirate ai più alti standard in materia di protezione dei dati; la sicurezza fisica delle informazioni è fornita dai data center di BT Italia.
Ho incontrato Fabrizio, al Mobile World Congress di Barcellona e con lui abbiamo analizzato le ultime novità presentate dalle aziende leader del settore.
Ha senso un telefono con una telecamera da 41 megapixel? Forse no, ormai si è raggiunti un livello di performance molto alto e superare le soglie non da valore aggiunto ne in termini di banda ne in termini di capacità di calcolo.
Tuttavia è evidente il trend verso cui ci stiamo muovendo ovvero una Internet of Things in cui tutti i dispositivi saranno connessi e interagiranno tra loro. Questo è il futuro e i prodotti qui presentati ne sono la dimostrazione.
Quando incontri Fabrizio non si può non parlare di innovazione, tantomeno se da poco c’è stata la premiazione diItalian Innovation Day che ha visto vincere Timbuktu una startup tutta al femminile.
“Cresce sempre di più il livello delle startup che partecipano a Mind The bridge,idee, innovazione e talenti per conquistare il mondo dell’innovazione”
Ha sottratto all’immagine ripresa dalla NASA della Terra di notte l’immagine delle mappa delle relazioni di Facebook, cosi facendo si ottiene l’immagine in cui in giallo ci sono tutte le città dove Facebook non è presente.
Sono rimasto colpito dal fatto che visto così…il mondo non è di Facebook, anzi la gran parte forse non sa nemmeno cosa sia.
Ancora una volta vedendo una cosa da un altro punto di vista, quello satelittare…le cose cambiano e colui che sembrava un leader incontrastato diventa solo uno dei competitor.
Forse the kids avevano visto questa foto prima di lanciare G+…che dite?
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