OPEN SCIENCE” LA SCIENZA VA A RETE UNIFICATA IN RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI

 

Lunedì 22 aprile in diretta streaming dalle ore 11 alle ore 19 dal Tempio di Adriano di Roma

 

COUNTDOWN PER

“WORL D WIDE ROME – OPEN SCIENCE”

LA SCIENZA VA A RETE UNIFICATA

IN RICORDO DI RITA LEVI MONTALCINI

 

Nel giorno dell’anniversario della nascita della professoressa Rita Levi Montalcini

tutta la rete celebra la scienza aperta e il mondo della ricerca.

 

L’evento, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il Patrocinio

del Ministero della Sanità, è promosso da World Wide Rome in collaborazione

con il Brain Forum curato da Riccardo Luna e Viviana Kasam.

 

Parteciperanno il Premio Nobel Aaron Ciechanover, il Premio Lasker Napoleone Ferrara

Nel corso della giornata #GrazieRita, le testimonianze di esponenti istituzionali,

scienziate, ricercatrici in omaggio alla compianta professoressa già Premio Nobel

 

Roma, martedì 9 aprile – Un evento dedicato alla memoria di Rita Levi Montalcini e alla scienza. Nell’anniversario della sua nascita tutta la rete ricorderà il compianto Premio Nobel e celebrerà la sua scienza aperta, pubblica e collettiva, quella che sta cambiando il mondo mettendo a disposizione di tutta la comunità scientifica i risultati della ricerca accelerandone i progressi.

“World Wide Rome – Open Science – Io sono la mente” andrà online “a rete unificata” lunedì 22 aprile dalle ore 11 e indagherà sul futuro delle neuroscienze e sul ruolo chiave del fattore di crescita delle cellule nervose, l’NGF scoperto proprio dalla professoressa Montalcini. “Io sono la mente” è una delle frasi simbolo pronunciate dal Premio Nobel.

L’evento – sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e con il Patrocinio del Ministero della Sanità – fa capo al ciclo di conferenze “WWR – WORLD WIDE ROME” promosso da Asset-Camera, Azienda Speciale della camera di Commercio di Roma e Tecnopolo, al fine di favorire la cultura dell’innovazione attraverso il web. Open Science – dedicato alla memoria del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, in collaborazione con il Brain Forum – punta l’attenzione al rapporto tra web e ricerca scientifica, in particolare nel campo delle neuroscienze.

Dal Tempio di Adriano di Roma lunedì 22 aprile interverranno tra gli altri: il Premio Nobel Aaron Ciechanover, il Premio Lasker Napoleone Ferrara, Pietro Calissano e Antonino Cattaneo (Ebri), Moses Chao (American Society of Neuroscience), William Mobley (San Diego University, California), Ahuia Pan (Bioway, Cina), Alessandro Lambiase (Università La Sapienza), Francesca Levi Schaefer (Università Ebraica di Gerusalemme), Ilaria Capua (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie), Alessandro Delfanti (Università di Milano), Jason Fontana (biotecnologo) e decine di altri ospiti. L’evento sarà condotto da Riccardo Luna. Nel corso della giornata sono previste numerose finestre di dialogo con la rete: insieme a Giampaolo Colletti ascolteremo le testimonianze di esponenti delle istituzioni, scienziate e ricercatrici nel loro personale #GrazieRita. Via Twitter, Facebook e YouTube verranno presentati i messaggi delle ricercatrici e dei ricercatori che operano in Italia e nel mondo. La sessione pomeridiana sarà realizzata in collaborazione con il Brain Forum.

L’evento sarà trasmesso anche in live streaming su sulle web tv italiane e sui media digitali del network Altratv.tv. In diretta anche sui grandi network editoriali. La trasmissione sarà tradotta in LIS, lingua dei segni, per permetterne la visione anche ai non udenti. #OpenScience e #GrazieRita gli hashtag per twittare in diretta. I portali e le web tv che vorranno trasmettere la diretta sul proprio sito potranno richiedere il codice gratuito per embeddare il player della trasmissione a info@altratv.tv.

 

 

                                  

 

 

 

Io e la Silicon Valley

È passato un mese quasi dal mio viaggio in California, ed è giunto il momento di raccontare quello che ho visto.

Sono stato ospite della 10° edizione dell’IT Press Tour, in cui ho rappresentato Data Manager.

In sette giorni insieme con altri colleghi europei provenienti da Francia, Inghilterra, Polonia, Germania, Spagna abbiamo visitato 13 aziende:

aventi sede a San Francisco o nella Silicon Valley.

La prima cosa da dire è che molte di queste aziende sono startup ma a differenza di quello che accade in Italia, operano nel settore Enterprise e non in quello consumer. Come scrive Venturebeat , Enterprise is sexy! 80% of tech startups likely to IPO are B2B.

Il motivo è semplice secondo Fabrizio Capobianco che ho incontrato a Palo Alto: “Qui funziona ad onde, l’onda attuale è che le aziende consumer internet, like Facebook and Zynga, non sono più cool. Da quando le loro quotazioni in borsa sono calate, vertiginosamente, gli investitori hanno spostato i loro capitali su aziende che offrono servizi di tipo enterprise; molto cloud ed infrastrutture. Tra un anno le cose cambieranno di nuovo ”

Secondo me in realtà c’è anche un’altra spiegazione, con il proliferare dei social networks i dati prodotti e condivisi dagli utenti hanno subito una crescita esponenziale, quindi ora il problema è come gestirli.

Le aziende che sapranno farlo in modo economico ed efficace saranno vincenti, quindi il focus inevitabilmente si sposta su temi infrastrutturali e architetturali che va aldilà del semplice trend del Cloud.

Non mi dilungo con altre considerazioni tecniche che ho affrontato nei singoli approfondimenti, quello che invece voglio raccontarvi è quello che ho visto aiutandomi con alcune foto.

Questo viaggio è stato il primo della mia vita in California, pertanto avevo la testa piena di aspettative e luoghi comuni. Iniziamo da San Francisco città bellissima e molto europea.

Passeggiando su Market Street non sembrava di essere in America ma in una delle grandi capitali europee. Città molto ricca, sede di grandi multinazionali ma allo stesso tempo dimora di molti homeless. Fa impressione camminare e vedere da un lato le vetrine di Tiffany e dall’altro persone che dormono a terra.      

Ci sono molti italiani che vivono e lavorano qui, ne ho conosciuti molti che lavorano in aziende IT, non solo startup.

Sono proprio loro a sfatare un primo luogo comune, a dispetto di quel che si pensi funziona come da noi “anche qui c’è la cultura del lavoro, nel senso che più stai in ufficio più sei bravo e considerato in azienda” ed il sogno americano dove vince solo il merito? Forse la pensano così perché italiani.

Certo è che si lavora molto e duramente, si è vero come si vede nei film che hanno il tavolo da ping pong in ufficio o che giocano a basket nello spacco di pranzo. Durante l’orario di lavoro però lavorano senza staccare le mani dal pc e, infatti, in un open space ho visto quest’avviso.

Insomma concentrazione e orientamento al risultato durante la giornata di lavoro con netta separazione tra momenti di svago e momenti di lavoro.

Stessa cosa vale per il networking che non è visto come spesso qui da noi solo un momento di cazzeggio, lì è quasi un’attività necessaria da fare però con tempi e modi ben definiti. Per esempio nei 13 meeting che ho fatto, ogni meeting durava due ore e in ognuno era presente il CEO dell’azienda con compiti definiti, mezz’ora di presentazione dell’azienda con esposizione della vision e 10 minuti a fine meeting per interviste con i giornalisti. Insomma il networking lo devo fare ma con obiettivi chiari e tempi ben definiti, nulla è improvvisato.

È vero quindi che si trova massima disponibilità e a volte basta solo un tweet per avere un appuntamento, ma sia chiaro non è per gentilezza è solo perché spesso questo serve all’azienda o al loro manager.

Altra cosa che ho notato e che è simile all’Italia purtroppo, su tredici aziende zero CEO donna e su circa cinquanta manager incontrati (CEO, CIO, Marketing Manager) il 90 % erano uomini. Certo potrei essere stato sfortunato mah il dubbio che funzioni come da noi mi rimane.

Altro mito da sfatare è l’età dei CEO anche delle startup che ho visitato; quasi tutti tra i quaranta e i cinquanta anni e con grandi esperienze alle spalle, infatti, non è un caso che tutti quando si presentavano tra le prime cose che dicevano era la loro storia professionale.

Insomma i Venture capitalist, i soldi li danno (e sono spesso tanti) a chi ha già dimostrato di aver gestito aziende con profitto.

Nota positiva e assolutamente diversa dall’Italia, nessun CEO ha i megauffici presidenziali, spesso ha una scrivania nell’open space o al massimo un piccolo ufficio. Niente etichette sulle porte, niente pomposità inutile.

Inoltre sembrerà strano ma in tutti gli uffici nonostante siamo in piena, era digitale non mancava mai una lavagna su cui appuntare flussi di lavoro, idee, appunti o addirittura casi d’uso. 

Altre due cose che ho notato, nelle presentazioni e anche nelle interviste quasi tutte le aziende a parte quelle quotate in borsa non hanno mai detto nulla in merito ai dati finanziari (funding, turnover,etc). Perché? Non saprei. L’altra cosa è l’attenzione riservata alla stampa, tutti hanno un’agenzia di PR che li segue e tutti hanno una mailing list di giornalisti del settore cui inviare aggiornamenti e notizie. Beh direte cosa c’è di strano? Per me molto perché spesso ho visto aziende in cui la comunicazione è svolta dal proprietario che crede di poter fare tutto sminuendo, di fatto, il valore aggiunto di tali attività.

Infine la Silicon Valley, beh devo confessare che dal punto di vista turistico sono rimasto deluso, mi aspettavo una specie di Giardino dell’Eden e invece altro non è che una specie di zona industriale con la differenza però non da poco che nei capannoni invece che operai specializzati ci sono ingegneri provenienti da ogni parte del mondo che stanno progettando oggi quello che vedremo sul mercato nei prossimi anni.

Insomma è la culla della tecnologia e se vuoi lavorare in questo settore, non puoi fare a meno di essere lì dove tutto nasce e dove c’è, tutto quello occorre (università, centri di ricerca, capitalisti, etc.) e, dove tutto quello che a noi sembra futuro, qui è già realtà come le auto elettriche e i silos per la ricarica nei parcheggi aziendali.

Ragazzi però intendiamoci è tutto diverso da qui e non vi nascondo che se dovessi viverci avrei non poche difficoltà; ci sono mega stradoni con mega supermercati dove certo puoi trovare chicche come queste:

 L’Italia è un’altra cosa però!

 

Articolo pubblicato su Data Manager – http://www.datamanager.it/news/io-e-la-silicon-valley-43353.html

 

Conferenza Finale di presentazione dei risultati del Progetto Europeo mOSAIC

 mOSAIC   

Open-Source API and Platform for Multiple Clouds

http://www.mosaic-cloud.eu    http://www.mosaic-project.eu

Il 12 Aprile si terrà a Sorrento la Conferenza Finale di presentazione dei risultati del Progetto Europeo mOSAIC – an Open Source API and Platform for Multiple Clouds.

Il Progetto mOSAIC è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della Call 5 del 7°  Programma Quadro per l’Information and Communication Technology. Il coordinatore del progetto è il Prof. Beniamino Di Martino della Seconda Università di Napoli. Il progetto coinvolge, oltre alla SUN, altri 8 partners da 7 paesi Europei: l’Institute e-Austria di Timisoara (Romania),  AITIA (Ungheria), l’Agenzia Spaziale Europea (Francia), Tecnalia (Spagna), Terradue (Italia), XLAB (Slovenia), le Università di Lubljiana (Slovenia) e Brno (Rep. Ceca). Il totale del finanziamento  per il progetto è 3.7 milioni di euro, e le attività si sono svolte dal Settembre 2010 ad Aprile 2013.

Il contesto scientifico  e tecnologico del progetto è il Cloud Computing,un paradigma di esecuzione che consente all’utente di spostare in remoto i suoi dati e le sue   applicazioni  in remoto, utilizzando le risorse di Cloud providers (e.g. Amazon, Google, IBM, Oracle, ect.) che mettono a disposizione il loro hardware (storage, potenza di calcolo  e rete), software e servizi.

Obiettivo del progetto  mOSAIC è raggiungere la portabilità e l’ interoperabilità nel Cloud. Il progetto ha infatti realizzato una piattaforma open-source che consente alle applicazioni sviluppate per il Cloud di scoprire e negoziare servizi Cloud di multipli Cloud providers secondo le esigenze degli utenti, utilizzando tecnologie Semantiche e ad Agenti.

La piattaforma favorisce la competizione tra diversi fornitori di servizi Cloud, che a loro volta potranno raggiungere una più ampia  di clienti, che potranno ottenere un accesso a risorse Cloud eterogenee semplice e trasparente rispetto alla particolare tecnologia. Si evita in questo modo di rimanere legati a soluzioni proprietarie (problema noto come Cloud Vendor Lock-in).  In questo scenario la realizzazione del progetto mOSAIC impatterà significativamente sull’attuale oligopolio presente  nel mercato, dove pochi provider sono in grado di offrire risorse e servizi Cloud a prezzi molto più elevati di quelli possibili in una condizione di competitività. Tra i vari tested vi sono importanti applicazioni di Earth Observation (realizzate dal partner Agenzia Spaziale Europea).

Durante la Conferenza sarà presentata la piattaforma sviluppata, e pronta per essere utilizzata ed estesa. Il suo Semantic Engine, basandosi sull’ontologia Cloud esprime la richiesta da parte  delle applicazioni di risorse e servizi Cloud,  in termini di risorse, servizi e Livelli di Servizio. Questi sono gli input del modulo di brokering e negoziazione ad agenti. La Cloud Agency gestisce automaticamente ed autonomamente la contrattazione tra  agenti software che rappresentano  differenti fornitori di risorse e servizi Cloud. Il Semantic Discovery Service scopre automaticamente e dinamicamente le risorse ed i servizi offerti dai vari Cloud Providers, e li confronta con le richieste delle applicazioni, espresse attraverso la mOSAIC API.

 

The Bay Area in 4K (Ultra HD)

User Bio

Teton Gravity Research (TGR) is one of the fastest growing brands in the action sports industry. Founded in 1996, TGR has produced 18 award winning feature length films, numerous television series for Showtime, NBC, Fox Sports, and Fuel TV, and is known for its cutting edge media and lifestyles clothing line. TGR films showcase the world’s top snowboard, ski and surf athletes including Jeremy Jones, Ian Walsh, Sage Cattabriga-Alosa, and Seth Morrison. TGR is a proud member of 1 Percent for the Planet and strongly believes in protecting the environment in which the team works and plays. TetonGravity.com has become one of the leading online destinations and communities in the action sports industry.

External Links

Linkpass, l’App per facilitare il business networking agli eventi, debutta alla BMT 2013

BMT2013

MOSTRA D’OLTREMARE NAPOLI

5-6-7 APRILE

 

La 17° ed. della Borsa Mediterranea del Turismo all’insegna dell’innovazione

Linkpass, l’App per facilitare il business networking agli eventi, debutta alla BMT 2013

 

Napoli 3 aprile 2013- Tre giorni, cinque padiglioni, circa 450 espositori italiani e stranieri, oltre ventimila visitatori attesi. Numeri da sold-out per la 17° edizione della BMT Borsa Mediterranea del Turismo, l’evento B2B più rinomato dell’area del Mediterraneo, a Napoli dal 5 al 7 Aprile.

Grazie alla partnership con Progecta, la neonata startup napoletana Linkpass sarà l’App ufficiale di questa edizione da record!

La BMT si propone come il primo ‘smart event’ del suo genere, con niente da invidiare alle più innovative fiere e conferenze internazionali. Per la prima volta infatti, visitatori ed espositori potranno utilizzare e testare gratuitamente Linkpass, sperimentando una modalità innovativa di fare networking ed ampliare la loro visibilità aziendale.

In un epoca di rivoluzioni digitali, fare networking è ancora il modo migliore per connettersi con nuove idee e nuovi professionisti e Linkpass App si propone come lo strumento ideale per migliorare la qualità degli incontri e ottimizzare il tempo da trascorrere in fiera.

Con un’utenza principalmente internazionale la BMT è un’ottima location per iniziare a creare un’esperienza innovativa, costruttiva e positiva per tutto il suo pubblico.

L’App, oltre a stimolare il networking tra professionisti, propone un’ altra novità di rilievo: la possibilità per gli espositori di testare il pannello ‘EXHIBITORS’. Uno strumento incredibilmente semplice e potente con il quale le aziende presenti in fiera interagiscono in tempo reale con gli utenti attivando la Business Social Discovery e incrementando i contatti e le vendite.

Linkpass è un progetto, nato da un’idea di Danilo De Rosa (Ceo), Angelo Romano(Cto), Sabrina De Siero (VP of Sales) e Paolo Orlando (Coo). I quattro giovani professionisti hanno creduto nella loro intuizione e hanno investito nelle potenzialità della Business Social Discovery, ovvero come scoprire e intercettare facilmente persone, prodotti e luoghi da cui trarre beneficio.

Lo scorso ottobre la giovane startup ha ricevuto un investimento di 1 Ml di euro da Vertis S.g.r.

Per ulteriori informazione guarda il video tutorial www.linkpass.com

SA venture capitalists invest in African seed accelerator 88mph

Cape Town-based venture capital firm 4Di Capital has invested in African seed accelerator 88mph, a first for the continent’s accelerator scene.88mph makes investments in early stage mobile-web companies targeting the African market; focusing purely on ideas with potential to scale across Africa.Besides funding, startups have immediate reach to Africa’s biggest growth markets via our tech hubs in Nairobi and Cape Town and an agreement with several local hubs across Africa.

This environment creates a competitive setting where startups spend three intensive months launching products and finding customers.

We make investments simultaneously in 10-12 startups, enabling them to learn from each other and make use of our extensive network of business and tech professionals as well as dedicated startup mentors.

We fund teams of committed and driven entrepreneurs who have the ability to execute and have superior technical skills.

We work together with them to raise followup funding after three months, when their products are ready to make revenue and scale to additional markets.

88mph, which currently runs accelerator programmes in Nairobi and Cape Town and is already partnered with Google for Entrepreneurs, has invested in 24 startups since 2011 and spent more than US$1 million in that time.

As well as investing in 88mph, the 4Di partnership will give the startups access to a wider range of local investors.

Justin Stanford, chief executive of 4Di Capital, said: “88mph is unique in that they provide startups with actual funds, which is very rare in emerging markets and Africa especially.

“We have chosen to back this accelerator as a part of our desire to help foster and develop the nascent early-stage startup ecosystem in South Africa.”

88mph is the first seed accelerator in Africa to be backed by a venture capital firm and according to Kresten Buch, founder of 88mph, the investment is an indication of Africa’s growing technology scene.

Buch said: “The technology space in Africa is picking up and we’re seeing a lot activity and opportunity.

“Investors are watching this and beginning to look outside of developed markets like the United States for growth, because those markets aren’t expected to grow as fast as they have in the past.”

Among the investments made by 88mph in the past seven months include Near A Builder andPeach Payments in Cape Town and Mdundo.com in Nairobi.

Sub-Saharan Africa is forecast to be the world’s third fastest growing region in 2013 and 2014 by the International Monetary Fund (IMF).

88mph also receives funding from Hannes van Renburg, chief executive of Fundamo, and Ranjith Cherickel, head of sales and business development, Africa, at Nokia Siemens Networks.

Original Article  – http://www.humanipo.com/news/4834/SA-venture-capitalists-invest-in-88mph

Ricerca di volontari per progetti di Informatica Solidale

I progetti di Informatica Solidale richiedono nuovi volontari:

In sintesi le richieste di supporto:

Progetto “Barrio’s-Comunità Nuova”

  • docenti di Computer/Web Graphics e programmazione Arduino/Python per corsi di aggregazione giovanile
  • specialisti di rete per razionalizzazione reti locali/geografiche
  • sistemisti per l’installazione/clonazione software PC ambiente Windows

Progetto Nonni Web 2.0

  • volontari disponibili a fornire supporto ai docenti di corsi di alfabetizzazioneinformatica e supporto post-corso in palestre informatiche per over 60 (durante il giorno in orari lavorativi)

Progetto Kwama Community – Sierra Leone in collaborazione con Centro Hector Camara Onlus

  • esperto di alimentazione reti di PC in contesto di energia instabile (energie alternative,…)
  • esperto progettazione reti (satellitari,…)
  • sistemista per installazione software su PC in ambiente Microsoft

Progetto “Supporto informatico al Terzo Settore” in collaborazione con la Rete Civica di Milano

  • Project Manager per progettazione di un framework applicativo opensource
  • Analista di processi di Onlus
  • Esperto software selection per onlus

 

Partecipare e’ semplice, potete contattarci scrivendo a info@informatica-solidale.org

Gli aggiornamenti e le nuove richieste sono riportati sulla nostra Intranet, al seguente link:

http://www.informatica-solidale.net/intranet/notizie/11-ricerca-volontari-per-progetti-in-corso

Scality: Flexible Storage Infrastructure

Durante il tour di Data Manager nella Silicon Valley abbiamo visitato una startup che sta facendo parlare molto nel settore dello storage: Scality.

Scality è una società di software finanziata da Venture Capitalist che è in rapida crescita, grazie alle sue soluzioni per risolvere i problemi connessi alla gestione di archiviazione di dati di grandi dimensioni.

Scality ha sviluppato RING Organic Storage per rispondere alla crescita esponenziale della domanda di stoccaggio all’interno di un budget fisso.

Scality ha un prodotto software collaudato e un team di esperti che ha lavorato nello sviluppo e nella progettazione delle infrastrutture e della configurazione di posta elettronica. Basandosi sulle relazioni e le esperienze raccolte nel settore dei service provider, Scality oggi offre soluzioni di organic storage per i servizi cloud in una vasta gamma di settori e contesti.

Scality è stata scorporata da Bizanga all’inizio del 2010 a conclusione dello sviluppo di RING.


Con Jerome Lecat, chief executive officer di Scality, abbiamo ripercorso la storia dell’azienda, con un focus sul mercato italiano (Libero, Tiscali, Aruba) e un approfondimento sul futuro dell’IT.

Pubblicato su Data Manager il 2/01/2013 

News sul Coworking

L’esempio di Milano per gli altri 8.091 comuni italiani.

Ora in Italia si può andare dal proprio Sindaco e dire: “A Milano aiutano il coworking, perché non lo facciamo anche noi?” 

I finanziamenti di Comune e Camera di Commercio di Milano ammontano a quasi 300.000 euro, e vengono erogati in modo da aiutare chi gestisce gli spazi di coworking esistenti attraverso la cosa più importante: la community.

Leggi di più.

Un libro importante, che mette i nomad worker al centro del lavoro del futuro. 

“Coworker e nomad worker, voi siete il futuro”.

Questo il messaggio di Michele Vianello nel suo nuovo libro “Smart cities – Gestire la complessità urbana nell’era di Internet”, con prefazione di Luca De Biase.

La presentazione milanese avverà il 17 aprile, alla presenza di Vianello e De Biase, ma è solo l’inizio… Michele desidera portare il suo verbo nei Cowo italiani: chi sarà il prossimo a ospitare l’evento?

Leggi di più – Iscriviti all’evento su Facebook

CowoPass attivo in 17 spazi Cowo.

Il programma che permette ai coworker di usufruire di postazioni a giornata in Cowo diversi, grazie ai crediti CowoPass, è ora attivo in 17 spazi. 

In questa prima fase abbiamo già riscontrato come l’opportunità sia stata colta anche da coworker “residenti” che sono passati all’utilizzo a giornata, più economico e razionale per gli utilizzi sporadici.

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Indicatori di sostenibilità dell’ISTAT

Istat e Csr Manager Network hanno presentato un’importante iniziativa relativa agli indicatori di sostenibilità che, se adottati dalle imprese, potrebbero consentire per la prima volta di misurare e comparare le performance ambientali, sociali e di governance delle aziende italiane. 
 
Fulvio Re, Marketing Manager di Lexmark in Italia, azienda molto attenta alla Corporate Social Responsibility, fornisce il suo punto di vista:
 

“L’iniziativa degliindicatori di sostenibilità rappresenta uno strumento utile per valutare in modo effettivo il contributo delle aziende al benessere del Paese, riconoscendo l’impegno a quelle che decidono di operare in modo considerevole in questa direzione.

E’ facile pensare che nei momenti di crisi economica le imprese abbiano la tendenza a limitare le attività legate alla responsabilità sociale, ma non è del tutto vero. Da un recente studio condotto dalla Camera di Commercio di Milano, per esempio, è emerso che 6 imprese su 10 del milanese hanno introdotto interventi di Corporate Social Responsibility, e che il 57,9% delle imprese che già praticava questo tipo di interventi non li ha ridotti.

Anzi, è proprio in momenti critici come quello che stiamo vivendo che le scelte di CSR hanno maggior rilevanza. La grande crisi in atto, infatti, evidenzia un serio problema di credibilità e di fiducia del singolo nei confronti del mondo delle imprese. Ed è proprio in questo contesto che le aziende devono manifestare interesse nei confronti degli aspetti sociali. Un’azienda deve necessariamente essere il risultato del duplice legame di reciprocità fra impresa e società: un’istituzione economica che non solo importa dal contesto socio-economico valori, norme e regole sociali, ma che vi esporta anche valori, conoscenze, cooperazione”

Lexmark e il CSR

Lexmark rientra in questo zoccolo duro e in questi anni abbiamo sempre dimostrato un forte impegno come azienda socialmente responsabile nella comunità globale, che si traduce nel pieno rispetto di legge e norme dei Paesi in cui operiamo e nella valutazione costante delle nostre pratiche di lavoro in base al principio di sostenibilità. I nostri principali obiettivi in ambito CSR riguardano la riduzione delle emissioni di gas serra (dal 2005 al 2011, Lexmark ha ridotto le emissioni del 29%), la partecipazione al Carbon Disclosure Project (iniziativa internazionale atta a valutare le strategie di risposta alla sfida del Cambiamento Climatico da parte delle aziende più importanti nel mondo) e la conservazione e il riutilizzo dell’acqua (nel 2011 Lexmark ha registrato una riduzione pari al 39% nel consumo di acqua rispetto al 2005).

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