Attenzione a Namecoin, il clone “cattivo” di Bitcoin!

Criptomania: le monete virtuali e i mercati nascosti

 

Trend Micro continua la sua analisi delle logiche del Deepweb a partire dall’universo delle valute digitali

 

Milano, 28 novembre 2013 – Nuovo viaggio nel Deepweb e nel mondo dei domini nascosti di Trend Micro Incorporated, leader globale nella sicurezza per il cloud. I ricercatori hanno presentato il nuovo studio Bitcoin Domains, volto a fare il punto sull’evoluzione delle monete virtuali e il forte legame che persiste con il mondo del cybercrime e i marketplace nascosti.

Se da una parte la moneta virtuale più nota a tutti – Bitcoin – nata nel 2009, negli ultimi mesi sta riscuotendo molti successi in tutto il mondo, i dubbi sull’instabilità di queste valute e sui rischi in termini di sicurezza restano aperti. L’utilizzo dei Bitcoin in Cina cresce esponenzialmente e in USA il Congresso discute addirittura la possibilità di renderla una moneta virtuale ufficiale. I bitcoin permettono di acquistare beni e servizi reali in tutto il mondo, assicurando la validità delle transazioni con un complicato sistema di crittografia e trasferendo il denaro virtuale attraverso la tecnologia peer-to-peer.

La crypto-valuta desta però ancora delle preoccupazione, proprio per le sue caratteristiche e distribuzione. Come dichiara la stessa FBI, “Bitcoin rimane tipicamente suscettibile di trasferimenti di soldi illeciti anche attraverso l’impiego di malware e botnet”.

Il boom delle imitazioni, che fanno ormai parlare apertamente di “criptomania”, conferma ancora una volta la portata dei rischi. Le cripto-valute attualmente sono circa 80: dalla più antica, Litecoin, nata appena due anni dopo Bitcoin e che oggi rappresenta per diffusione la seconda valuta virtuale nel mondo, fino ai nuovi “cloni” scoperti quest’anno, come Gridcoin, Fireflycoin, Zeuscoin che si aggiungono ai pre-esistenti Worldcoin, Namecoin, Hobonickels.

In questo variegato universo, Trend Micro sceglie di mettere sotto i riflettori la valuta virtuale Namecoin e i domini .bit, ideati sfruttando la rete peer-to-peer. La particolarità dei domini .bit è che sono poco costosi, privati e completamente non rintracciabili. Oltre ad essere fuori dal controllo dell’ICANN: caratteristiche molto apprezzate negli ambienti cyber criminali.

Il timore per l’eventuale riuscita di Namecoin risiede nel fatto che sfrutta lo stesso meccanismo che ha trasformato Bitcoin in un successo: anche Namecoin è incentrato su un database collettivo decentralizzato che viene promosso attraverso ogni transizione e ogni utente ha completo accesso a tutti i domini che sono stati acquistati o modificati. Gli utenti hanno un portafoglio che contiene Namecoin, creati attraverso un processo di “coniatura” simile a quello di Bitcoin e ogni transazione è registrata in un log denominato “block chain”.

Al 9 Novembre, erano stati coniati 144.830 blocchi di Namecoin ed eseguite 2.537.344 transazioni. Un numero ben lontano dai 26 milioni di transazioni effettuate attraverso Bitcoin, ma che non va sottovalutato. Per le loro caratteristiche di anonimato, non rintracciabilità e basso costo i domini .bit possono infatti essere utilizzati come punto di partenza per nuovi attacchi malware. Server DNS Namecoin sono già stati rintracciati in Francia, Olanda e Germania.

Il Deepweb

Con il termine “deepweb” viene indicata una classe di contenuti su Internet, che per diversi motivi tecnici, non è indicizzata dai motori di ricerca. Tra le diverse strategie in atto per aggirare i crawler dei motori di ricerca, le modalità più conosciute sono i “darknet”, network che mirano a garantire l’accesso anonimo e irrintracciabile di contenuti web e l’anonimato di un sito. In passato il deepweb è stato spesso associato in modo univoco a The Onion Router (TOR) ma Trend Micro ha rintracciano molte altre tipologie di network che garantiscono l’accesso anonimo e irrintracciabile, darknet come I2P e Freenet ma anche domini top level alternativi (TLD), e le così dette “rogue TLD”. Il deepweb, soprattutto le darknet come TOR, rappresentano un canale rilevante per lo scambio di merci, legali o illegali, in maniera anonima. In particolare i marketplace del deepweb vengono utilizzati per scambiare e acquistare una vasta gamma di beni e servizi di diversa natura associati ad attività illegali (dalle carte di credito clonate agli stupefacenti e alle armi fino ad assoldare un hacker o addirittura un killer).

 

Risorse aggiuntive

Ricerca completa Bitcoin Domains

Report Trend Micro Deepweb & cybercrime

 

 

e-food, 6 mosse per combattere la crisi. Vademecum di Tacatì

 

 
 

La piattaforma ecommerce per botteghe  cittadine di qualità Tacatì procede nel suo cammino di affiliazione lungo tutto lo stivale. Dopo il  lancio in Piemonte e in Lombardia, fra due settimane sarà la volta della Toscana. E in occasione di Golosaria 2013 spiega i motivi per cui proprio nei momenti di crisi ha senso guardare al mondo da prospettive diverse e con occhi più attenti.

e-FOOD. La crisi si combatte cambiando. E in 6 mosse [grazie al web]

Equilibrio economico, qualità, conservazione dei sapori tradizionali e made in Italy, risparmio alimentare e filiera corta, sostenibilità ambientale e, non ultimo, alfabetizzazione digitale.

Da dove ripartire per supportare efficacemente la filiera alimentare, oggi, grazie anche alle nuove tecnologie.

– Scopri  www.tacati.it  –  Guarda il video http://ow.ly/qV0ld –
– guarda l’immagine del panel –
– scarica il presskit integrale –

Milano, 18 ottobre – La crisi si combatte cambiando, guardando all’esistente e ai processi che si sono inceppati con occhi diversi e più attenti, mettendo a frutto la creatività e avvalendosi della commistione di saperi. Anche nel settore alimentare, dove la tradizione sembra voler cedere meno il passo all’innovazione, soprattutto in periodi economicamente meno rosei. Con questo spirito la piattaforma ecommerce per botteghe alimentari Tacatì (www.tacati.it) ha presentato stamattina aGolosaria – uno dei maggiori appuntamenti italiani dedicati al gusto – il suo “vademecum” per la filiera alimentare, composto di 6 semplici “mosse”:equilibrio economico, qualità, conservazione dei sapori tradizionali e made in Italy, risparmio alimentare e filiera corta, sostenibilità ambientale e, non ultimo, alfabetizzazione digitale.

Un mix che ha consentito all’azienda fondata dai due astigiani Stefano Cravero(CEO) e Giulia Valente (responsabile marketing) di aprire dapprima inPiemonte, con Torino, Asti, Cuneo e Biella e poi in Lombardia (Milano) e che, nel giro di due settimane, la porterà anche in Toscana con Firenze, Pisa e Pistoia. Obiettivo: affiliare 1000 botteghe nei prossimi 5 anni.

 

Ma veniamo alle 6 mosse da tenere sempre a mente per un ecosistema alimentare “in salute”:

 

1. Equilibrio economico

Un sistema economico “sano” è quello in cui ogni soggetto coinvolto gode di una porzione di benessere. Nei sistemi in cui alcune parti sono favorite a discapito di altre, sul lungo periodo emergono conflitti poi difficilmente sanabili. Su Tacatì ciascun soggetto ha invece ruolo e vantaggi propri:

–          I bottegai possono contare su un canale di vendita in più e allargare così la propria clientela a tutta la città, gestendo gli ordini in maniera ottimale, senza scorte o sprechi

–          I produttori possono contare su un maggiore potere contrattuale e maggiore liquidità a fine mese

–          I clienti comprano online solo prodotti di qualità come se li avessero scelti personalmente nella bottega sotto casa e ricevono la spesa o a domicilio o in ufficio o in un punto ritiro convenzionato

 

2.  Qualità: riconoscimenti e Bio

La qualità dei prodotti, anche a fronte di un prezzo leggermente superiore, premia tutta la filiera. Per questo motivo Tacatì propone solo alimenti di qualità, di filiera corta, alla spina o bio. In tale ottica ispeziona e valuta personalmente le botteghe che intendano affiliarsi per capire se possiedano i requisiti per vendere attraverso la propria piattaforma.

Alcuni dati: secondo l’ultimo report ISTAT sui prodotti agroalimentari di qualità (dati 2012), l’Italia si riconferma primo paese per numero di riconoscimentiDop, Igp e Stg conferiti dall’Unione Europea: 248 i prodotti di qualità riconosciuti al 31 dicembre 2012 (nove in più rispetto al 31 dicembre 2011). Di questi, 243 risultano attivi. I settori con il maggior numero di riconoscimenti sono gli ortofrutticoli e cereali (98 prodotti), i formaggi (45), gli oli extravergine di oliva (43) e le preparazioni di carni (36). Le carni fresche e gli altri settori comprendono, rispettivamente, quattro e 22 specialità. Le regioni con più Dop e Igp sono Emilia-Romagna e Veneto, con 36 e 35 prodotti riconosciuti.

Alcuni dati: Secondo l’ultima rilevazione del Panel famiglie Ismea/GFK-Eurisko, per tutto il 2012 è continuata la crescita della domanda di prodotti biologiciconfezionati nella GDO, segnando un +7,3% in valore, dopo l’incremento del 9% circa del 2011. I dati per macroripartizione territoriale confermano una maggiore propensione al consumo di prodotti biologici nelle regioni settentrionali, che rappresentano oltre il 70% del mercato, a fronte di una quota di quasi il 23% del Centro Italia e di circa il 7% del Mezzogiorno. La dinamica degli acquisti rivela un andamento positivo in tutte le aree ad eccezione del Sud che ha chiuso in 2012 in flessione del 7,1% su base annua.

 

3. Conservazione dei sapori locali e Made in Italy

La selezione adottata dalle botteghe porta a una conservazione dei sapori locali e degli alimenti genuini di un tempo di cui si sta perdendo pian piano memoria e che ormai sempre più spesso si possono trovare solo nei ristoranti di un certo livello. Su Tacatì è quindi possibile trovare, a titolo di esempio, prodotti come il Pan Tranvai, lelenticchie di Colfiorito, il Riso vialone nano, la Mostarda di zucca, leCicerchie decorticate, le Linguine al limon pepe trafilate al bronzo.

 

4. Risparmio alimentare e filiera corta

Un sistema che predilige la filiera corta riduce lo spreco alimentare: l’approvvigionamento delle botteghe dai produttori avviene sulla base di una previsione di consumo più fedele e realistica. Inoltre, la riduzione delle figure intermediarie, così come dei passaggi dal produttore al consumatore, garantisce una migliore conservazione dei prodotti e quindi un minore spreco lungo tutto il processo.

Alcuni dati: gli ultimi dati diffusi da Waste Watcher ci dicono che in Italia ogni anno “gettiamo” 8,7 miliardi di euro in spreco alimentare domestico: circa 213 grammi di cibo per un costo di 7,06 euro/settimana per famiglia.

 

5. Sostenibilità ambientale

Una filiera alimentare“sana” non può prescindere dall’attenzione all’ambiente. Sempre la filiera corta garantisce una riduzione dell’inquinamento atmosferico grazie a trasferimenti di minore percorrenza dei prodotti.  Inoltre, la predilezione per prodotti di natura biologica e locale limita l’uso di pesticidi e sostanze nocive per l’aria che respiriamo.

Alcuni dati: sempre Waste Watcher ci dice che aumenta la sensibilità ambientale: il 72% degli italiani ritiene che lo sviluppo economico e l’occupazione debbano passare da la tutela dell’ambiente (nel 2007 la percentuale era del 57%). Waste watcher ha indagato le cause dello spreco: sono 9 gli spreco-tipi italiani segmentati dal rapporto: il 35% appartiene alla categoria meno sprecona e getta solo 4.81 euro settimanali per nucleo familiare. Si tratta di italiani che ritengono che “la quantità di cibo che giornalmente viene buttato rappresenti per il pianeta un problema molto grave”.

 

6. Digitale > web > ecommerce

Tacatì nasce con la missione di supportare la filiera agroalimentare locale. Cerca di farlo dando uno strumento in più – cioè una piattaforma di commercio elettronico – ai piccoli bottegai di qualità di quartiere delle città, i quali difficilmente potrebbero sostenerne i costi. Un canale di vendita aggiuntivo che non intende sostituire quello tradizionale ma, al contrario, permettergli di restare in vita. L’idea è che in una città, dove il modello della Gdo si sta affermando sulle piccole realtà, anche i piccoli esercizi commerciali alimentari possano essere raggiunti facilmente da una clientela che vive in quartieri fuori mano ma che intende in ogni caso fare la spesa proprio come dal proprio salumiere.

Alcuni dati: L’ecommerce in Italia cresce a doppia cifra da diversi anni (+18% nel 2013) e i web shopper sono più di 14 milioni, quasi il 50% dell’utenza totale Internet. Le vendite da siti con operatività in Italia toccano quota 11,3 miliardi di euro e il valore aggregato di quelli realizzati attraverso smartphone e tablet raggiunge il 12% del totale. Anche nel 2013 crescono di più i prodotti (+25%) che i servizi (fonte Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano, nov. 2013).

“Tacatì non intende rimpiazzare il faccia-a-faccia con il web. Tutt’altro. Vuole consentire a questo modello economico tradizionale, fatto di persone, esperienza, competenze, sapori e saperi locali, di continuare a vivere perché i cittadini possano acquistare facilmente alimenti freschi e di qualità selezionati dai produttori locali, non sempre e solo prodotti commerciali”.

Una nuova prospettiva che non esclude l’aspetto “sociale” della spesa (conoscere i vicini di casa, farsi consigliare dal bottegaio) e del gusto (gli assaggi dei nuovi prodotti, il profumo e l’aspetto degli alimenti esposti) ma lo integra in una nuova esperienza che gli vale la sua stessa sopravvivenza. Grazie al web, con i positivi effetti sociali ed economici che può procurare a tutta la comunità.

 

*  *  *
Tacatì è una piattaforma ecommerce che consente di fare online la spesa di tutti i giorni scegliendo tra i migliori prodotti locali selezionati direttamente dalle botteghe della propria città. Nasce nel 2012 da un’idea di Stefano Cravero e Giulia Valente con l’obiettivo di promuovere e sviluppare la filiera alimentare locale. Ha sede a Cagliari nell’OpenCampus di Tiscali e uffici anche in Piemonte.

Per conoscere Tacatì www.tacati.it
Per richiedere l’affiliazione a Tacatì http://tacati.it/vendi-su-tacati

360 Capital Partners e Italian Angels for Growth annunciano l’investimento in Musement, il primo hub di servizi integrati e contenuti per il turismo culturale nel mondo

Il prestigioso VC europeo e il principale gruppo italiano di business angel puntano sul connubio tra digitale e arte, settore in cui la sensibilità culturale italiana rappresentn valore aggiunto;

Musement è una piattaforma digitale che semplifica l’accesso, arricchisce di contenuti e migliora l’esperienza di fruizione di eventi artistici e culturali in tutto il mondo;

Fondata a Milano da quattro soci con differenti background nei settori dei digital media e dell’arte, la startup ha annunciato la sua nascita lo scorso aprile a Tech Crunch New York e punta con le imminenti release ad aumentare significativamente la sua offerta, la copertura geografica e la tipologia di servizi forniti.

Milano, 30 ottobre 2013

La Venture Capital firm 360 Capital Partners  e l’associazione Italian Angels for Growth, il principale gruppo italiano di  business angel (www.italianangels.net), annunciano l’investimento nella startup italiana Musement (www.musement.com), l’innovativo hub per il mondo del turismo culturale e degli eventi d’arte nel mondo.

 

La startup milanese ha raccolto complessivamente da soci IAG, da 360 Capital Partners e da un terzo investitore, un totale di 690 mila euro che saranno destinati allo sviluppo della piattaforma e dell’app, all’ampliamento dell’offerta e dei servizi forniti, all’espansione geografica e al rafforzamento della struttura e delle attività di marketing e comunicazione.

 

 “360 Capital Partners ha ormai una lunga tradizione in investimenti nel luxury/fashion, food e travel, settori che rappresentano tre eccellenze del nostro Paese e, a mio avviso, la chiave del rilancio economico in cui tutti speriamo” sottolinea Cesare Maifredi, General Partner di 360 Capital Partners “Musement ha la possibilità di diventare un vero e proprio hub della cultura fornendo a turisti ed operatori del settore una gamma e una profondità di servizi non ancora riscontrabile online”

 

  “Come angel investor italiani – aggiunge Marco De Guzzis, responsabile per IAG dell’investimento in Musement- siamo orgogliosi di aver investito in una start up del nostro Paese che grazie all’ampiezza dei servizi offerti ed alla loro integrazione con contenuti di elevata qualità potrà offrire una prospettiva fortemente innovativa nel mondo del turismo culturale a livello internazionale”.

 

“Siamo molto soddisfatti del fatto che il principale angel network e il principale fondo di Venture Capital italiani abbiano entrambi creduto nel nostro business model e deciso di supportarci nel rendere concreta la nostra visione” ha dichiarato Alessandro Petazzi, socio fondatore e CEO di Musement “Con il loro supporto potremo accelerare la nostra espansione internazionale, aumentare il numero di istituzioni e tour operator con cui lavoriamo e investire in tecnologia e marketing”

 

 

Cosa fa Musement, Sm(art) discovery

Musement è il primo aggregatore online dedicato integralmente al turismo culturale nel mondo, una piattaforma web che trasforma il modo in cui le persone possono scoprire eventi artistici e culturali, musei, monumenti, attrazioni turistiche e siti archeologici in diverse località del mondo e accedere direttamente alla prenotazione e/o acquisto dei biglietti d’ingresso, di visite guidate e altre esperienze correlate, di audioguide e servizi aggiuntivi.

Fino a oggi, il mondo dell’arte e quello della cultura hanno sfruttato in modo parziale e molto frammentato le opportunità offerte dal digitale per raggiungere e coinvolgere i propri potenziali visitatori (ad es: ogni museo attivo online in genere ha un suo sito, una sua app e il suo sistema di pagamento e ciò si traduce spesso in un’esperienza frustrante per il visitatore interessato ad avere una panoramica completa sull’offerta culturale di una determinata città o nazione).

 

Musement intende migliorare questa esperienza fornendo un hub unico che permetta al visitatore un’esperienza completa, accompagnandolo alla scoperta dei luoghi e degli eventi più interessanti nelle principali città e località del mondo, offrendo informazioni dettagliate, ma anche la possibilità di scegliere se effettuare istantaneamente, dallo stesso sito e in futuro dalla propria app, la prenotazione o l’acquisto di un biglietto, di una visita guidata o di un’audioguida.

 

VANTAGGI PER I CLIENTI:

Musement migliora l’esperienza dei viaggiatori interessati ad arte e cultura in vari modi:

 

–          Accesso universale: tutte le informazioni, il ticketing, le visite guidate e gli altri servizi correlati in un unico hub

–          Sm(art) discovery: non solo informazioni su eventi, musei e siti famosi, ma anche suggerimenti relativi a luoghi e performance artistiche meno conosciute e di grande valore

–          Niente più code: prenotando e acquistando l’ingresso o la visita guidata online non sarà più necessario attendere in fila per il pagamento alle casse

–          Sistema di conferma immediato: booking e ticketing vengono confermati immediatamente via email

–          Tariffe trasparenti: Musement stipula partnership e convenzioni con tutte le istituzioni culturali e le loro piattaforme di ticketing, i prezzi che propone sono esattamente quelli ufficiali

 

VANTAGGI PER L’ECOSISTEMA DEL SETTORE TURISTICO:

La piattaforma Musement è stata pensata anche per fornire vantaggi a tutti i principali attori della filiera del turismo culturale e non solo:

 

–          Musei, piattaforme di ticketing e tour operator:
Canale di distribuzione e comunicazione per i loro servizi, orientato a un pubblico internazionale, senza necessità di investire in tecnologia o marketing

–          Hotel:
Hub unico di prenotazione (il concierge ha a disposizione un servizio dedicato per conto dei clienti) come fonte di ricavi extra, con verifica realtime di disponibilità, booking immediato, tracciabilità contabile e riconciliazione dei pagamenti via carta di credito

–          Compagnie di trasporto e agenzie viaggio (online e offline):
Hub unico di accesso per tutti gli eventi del territorio da integrare nel proprio carrello di acquisto o nel proprio programma di carte fedeltà

About

 

Musement

Musement è un modo nuovo per scoprire e accedere all’arte. La sua missione è migliorare il modo in cui le persone possono scoprire e visitare i luoghi e i monumenti che racchiudono la storia e la cultura dell’umanità e le mostre e gli eventi ad essi collegati, unificando in un sistema semplice e affidabile informazioni, possibilità di acquisto di biglietti, audioguide e visite guidate e servizi aggiuntivi.

La società ha sede a Milano e comprende 4 soci fondatori: Alessandro Petazzi, Fabio Zecchini, Claudio Bellinzona, Paolo Giulini.

 

www.musement.com

www.twitter.com/musement

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360 Capital Partners

360 Capital Partners è una società di gestione specializzata in Venture Capital che investe in innovazione in Europa e in particolare in Francia e in Italia. 360 Capital Partners è gestito da un team che, con oltre 50 anni di esperienza complessiva nel Venture Capital, ha investito, ha fatto follow-up o è poi uscito da oltre 60 aziende, avendo in gestione oltre 300 milioni di Euro, forniti da primari investitori internazionali. 360 Capital Partners beneficia di un importante network internazionale, ha co-investito con importanti fondi di Venture Capital internazionali in 9 paesi e ha dimostrato un track record ai più alti livelli dell’industria, sia come team sia come singoli individui, in contesti economici molto diversificati.

 

 

IAG – Italian Angels for Growth

Italian Angels for Growth (IAG) è il maggiore angel group in Italia. Nato nel 2007 dalla volontà di nove angeli fondatori, IAG conta oggi più di 100 soci e rappresenta una delle più solide realtà dell’angel investing europeo.

IAG si focalizza su opportunità di investimento da €300.000 a € 800.000 complessivi per start up innovative italiane e considera anche investimenti internazionali, grazie alla natura del gruppo e all’alta esperienza internazionale della maggior parte dei suoi soci. Complessivamente, i soci rappresentano un capitale potenziale di € 20 milioni di euro e hanno già effettivamente investito oltre 8,5 milioni, suddivisi in 32 round d’investimento. 

I soci IAG hanno contribuito alla nascita e alla crescita di 22 imprese innovative, eccellenze della ricerca, dello sviluppo tecnologico, dello spirito imprenditoriale italiani,  tra cui Spreaker, Stereomood, ProxToMe, Biogenera, S5Tech, Eugea, Win, SediciDodici, Agroils, Ohikia, Margherita Fingerguard.

 

Il progetto SUPERHUB si presenta allo SMAU


Fondazione Legambiente Innovazione insieme ad altri partner del Consorzio SUPERHUB (eXrade, Imaginary e Autoguidovie)  presenterà il progetto SUPERHUB – SUstainable and PERsuasive Human Users moBility in future cities – nel corso dello SMAU, che si svolgerà a Milano dal 23 al 25 Ottobre.

 

Legambiente Innnovazione e i partners saranno a disposizione per presentare il progetto ed i suoi risultati presso il Pad.2,  stand  A 177.

L’evento vuole essere l’occasione anche per incontrare enti Pubblici e aziende in vista di possibili futuri accordi di collaborazione e di un ampliamento del network di SUPERHUB, in Italia e in Europa.

Il progetto di ricerca SUPERHUB è oggi al lavoro per la realizzazione di una piattaforma open per la mobilità sostenibile. L’obiettivo principale è offrire e alimentare un flusso costante di informazioni, anche grazie al contributo diretto dei cittadini, per promuovere un cambiamento positivo nelle abitudini di viaggio. Attraverso le applicazioni mobile di SUPERHUB, i cittadini (residenti, city user e turisti) potranno infatti accedere con un click a tutto il sistema di mobilità di alcune città europee, dal journey planner che offre opzioni di viaggio ritagliate su misura, alle informazioni sui servizi di trasporto pubblico, car sharing, bike sharing, taxi e molto altro ancora.

 

Utilizzando l’App Android di SUPERHUB,  attualmente in versione prototipale, è possibile  pianificare itinerari diversi, impostare i propri obiettivi di sostenibilità (ad esempio, ridurre gli spostamenti in auto a favore di quelli in bici), controllarne il raggiungimento attraverso l’assegnazione degli eco-punti, riportare incidenti o disservizi riscontrati lungo il percorso, valutare quelli segnalati dagli altri utenti.

 

Proprio a Milano si è appena concluso il test della versione beta. “Il secondo Trial che si è svolto in tre città pilota europee – Milano, Barcellona ed Helsinki – è stato un grande successo. In totale, su Milano abbiamo raccolto più di 1000 adesioni, il 50% delle quali munite di Android, tra le quali abbiamo selezionato un campione di 300 persone, equilibrato per dati demografici e per abitudini di mobilità”, afferma Andrea Poggio, Presidente di Fondazione Legambiente Innovazione.

 

SUPERHUB sarà presente a SMAU con due appuntamenti:

Mercoledì 23, alle ore 11, in Arena Smart City (Pad.2) Luigi Telesca di XRD presenterà il progetto e discuterà con Alessandra Melchioni, Coordinatore Ufficio Smart City, Comune di Bergamo, l’importanza di una mobilità sostenibile per trasformare le città e renderle più intelligenti.

Sempre mercoledì 23 ottobre, alle ore 16, (Pad . 1, Stanza 1) SUPERHUB incontrerà alcuni policy makers ed esperti di mobilità selezionati in Lombardia (tra gli invitati, AMAT Milano, le città di Settimo Milanese e di San Donato Milanese, Fiab Ciclobby, ClikMobility e Radio Traffic), per discutere e raccogliere feedback sul prototipo di tool web che SUPERHUB sta sviluppando, a supporto di politiche innovative di mobilità in ambito urbano.

 

 

Info: info@superhubmilano.org   –   www.superhub-project.eu

eXrade presenta TRAKTI allo SMAU di Milano

eXrade   presenterà  il progetto TRAKTI nel corso dello SMAUche si svolgerà a Milano dal 23 al 25 Ottobre.

eXrade è una start-up di ricerca attiva nel campo delle transazioni elettroniche e dei servizi intelligenti e che ha sede in Trentino Alto-Adige. eXrade ha sviluppato una piattaforma aperta multiservizio rafforzata da un potente ed innovativo motore di negoziazione per l’automazione del business e la produttività aziendale, che supporta diversi modelli di collaborazione e protocolli di transazione, favorendo la collaborazione tra imprese.

Trakti  è una  piattaforma nata per le  transazioni B2B  con l’obiettivo di guidare  i partner di una negoziazione d’affari lungo tutti i passi necessari per stipulare e firmare un contratto.

L’idea è semplificare al massimo meccanismi di negoziazione che in altri contesti richiedono ripide curve di apprendimento e ogni volta costringono a ripartire da capo. «Con Trakti i modelli sono standardizzati, ripetibili, con il preciso obiettivo di agevolare le relazioni e le negoziazioni d’affari delle piccole imprese, il nucleo fondante della nostra economia. Questo è il primo strumento B2B pensato per questo tipo di aziende, non solo in Italia” – afferma Luigi Telesca, CEO di eXrade

Trakti permette di gestire l’intera trattativa attraverso la dashboard, il cruscotto personale. Basta creare un profilo, fornire alcune informazioni di base sulla propria azienda, o sulle proprie competenze e selezionare il tipo di trattativa che si vuole imbastire da un catalogo di “modelli”, catalogo che può essere arricchito di nuovi contributi. Per la negoziazione si possono scegliere tre livelli di privacy, dallo scambio completamente aperto, alla trattativa privata su invito, passando per un grado intermedio in cui chiunque può chiedere di partecipare ma deve essere valutato e approvato. Una volta impostati alcuni parametri come i requisiti, i prezzi di partenza, le durate, si può partire con la negoziazione. Con un importante tocco social: Trakti consente di promuovere la trattativa sui quattro principali social network, per rendere ancora più aperta la partecipazione e moltiplicare le offerte che verranno valutate. Tutte le comunicazioni avverranno in modalità protetta e alla fine il sistema riesce persino a produrre un contratto da sottoscrivere, offrendo la possibilità di effettuare il pagamento alla controparte delle eventuali somme pattuite.

Sarà possibile incontrare il Management Team di eXrade e visionare una demo di TRAKTI  a SMAU dal 23 al 25 Ottobre 2013 allo  stand G42 nel Pad.1.

Per avere in anteprima un accesso alla piattaforma, visitate il seguente link:

 https://www.trakti.com/en/accounts/register/

Innovazione: Richard Saul Wurman incontra i game changers a Milano – Il 24 e il 25 ottobre a Fiera Milano City arriva Frontiers of Interaction Milano,

Sarà Richard Saul Wurman fondatore nel 1984 della TED Conference l’ospite d’onore della nona edizione di Frontiers of Interaction (www.frontiersofinteraction.com, hashtag #Foi13) la maggiore conferenza globale sull’innovazione in Italia che torna a Milano a Fiera Milano City il 24 e 25 ottobre. Wurman, che creò nel 1984 il TED e il TED MED, è un fine osservatore delle convergenze fra tecnologia, entertainment e design ed è stato inoltre, insieme a David Lynch, uno dei primi sceneggiatori di Twin Peaks. Automotive Reloaded, Media Revolution, Nomadic Technologies, saranno questi i temi portanti della due giorni di conferenza. Reinventing the cars sarà il titolo dell intervento di Brad Templeton (www.robocars.com) già professore della Singularity University, ed ispiratore del progetto di autonomous car da cui poi è nata la Google Car. Mark Rigley Head of the Concept Development Group di QNX (compagnia detenuta da Blackberry) mostrerà invece come software e il design interagiscono nell’esperienza di guida dell’automobile.

Saranno invece Morad Rayyan a capo dell’ internet media Team di Al Jazeera e Vincent Sider (Vice President social media BBC Worldwide) a illustrare, in un confronto Europa – Medio Oriente, come la rete influenza e cambia il modo di diffondere le notizie mettendo a confronto le strategie dei due grandi broadcaster. Ad aiutarli nello sviluppo del tema sarà Ben Hammersley editor at large di Wired UK. Ad aprire la sezione Nomadic Technologies sarà Holger Weiss già sviluppatore di Gate5 compagnia specializzata in mobile navigation poi acquistata da Nokia e creatore di Aupeo (www.aupeo.com) personal radio acquistata nel 2013 da Panasonic Automotive. Dave Gray infine, fondatore di Liminl (www.liminl.com) società attiva nella consulenza nel design, parlerà di come è possibile semplificare e rendere flessibili le organizzazioni aiutando i membri a riconoscere la complessità dell’organizzazione ed a semplificarla.

Dave è l’autore di due libri focalizzati sul cambiamento e sull’innovazione: Gamestorming e The Connected Company. Frontiers of Interaction, nata nel 2005 per iniziativa di Leandrò Agrò e Matteo Penzo, è la principale conferenza globale dedicata all’innovazione. Nei suoi nove anni di vita ha fatto conoscere, per prima, nel nostro Paese realtà imprenditoriali diventate un riferimento nel mondo dell innovazione come, per esempio, Waze, poi acquistata da Google; Glancee acquisita da Facebook ed ha presentato al grande pubblico alcuni grandi esperti di design, Internet, e Media come, per esempio, Luke Williams (creatore delle teorie di disrupt management), Elizabeth Churchill (Yahoo!), Bruce Sterling (uno dei principali autori SCI-FI) e David Crane (Fondatore di Activision).

Per informazioni: Fabrizio Puddu – communication director Frontiers of Interaction E-mail: fabrizio@frontiersofinteraction.com Cell: 3450874924 www.frontiersofinteraction.com

PUBBLICATO “CROWDFUNDING WORLD 2013”: REPORT, ANALISI E TREND DELLA RACCOLTA FONDI ONLINE

E’ stato pubblicato “Crowdfunding World 2013“, il report ufficiale sullo stato del crowdfunding nel mondo – con un particolare focus sull’Italia – che include l’analisi, le metriche e i trend del mercato. Si tratta del principale testo mai realizzato sul fenomeno, che tratta la teoria ma soprattutto la pratica della raccolta fondi su Internet. Lo studio, distribuito gratuitamente in versione e-book e scaricabile all’indirizzo www.derev.com/revolution/derev/post/pubblicato-crowdfunding-world-2013, è stato realizzato da Roberto Esposito e Claudio Calveri su iniziativa di DeRev.com, piattaforma web nata per creare social innovation attraverso crowdfunding e democrazia partecipativa.
L’ebook ha ricevuto il patrocinio di istituzioni, operatori internazionali del crowdfunding (Indiegogo, Kiva, Crowdrise, tre delle cinque piattaforme più grandi al mondo e operative in oltre 200 Paesi), soggetti culturali di rilievo nazionale (Giffoni Experience, Fondazione Symbola, Federculture) e incubatori di impresa (Working Capital di Telecom Italia).

Cos’è il crowdfunding?

Il crowdfunding è individuato dalle istituzioni nazionali e internazionali (dalla Commissione Europea alla Presidenza USA) e dai media come la possibile soluzione di finanziamento per start up (imprese ad alto tasso di innovazione tecnologica), partiti politici, progetti artistici e creativi e associazioni non profit. Si tratta di una formula che prevede la possibilità di raccogliere tramite Internet piccoli finanziamenti da parte di una platea potenzialmente  illimitata per realizzare progetti di diversa natura, riconoscendo in cambio delle ricompense.
L’industria del crowdfunding muove un giro di affari complessivo che nel mondo ha sfiorato i due miliardi di euro l’anno, un fenomeno globale in costante crescita. Anche in Italia questo settore sta vedendo formarsi un mercato dinamico, popolato da decine di piattaforme – censite analiticamente nel report – che promettono di offrire un’alternativa al finanziamento bancario. A livello legislativo l’Italia è all’avanguardia grazie alla recente legge sull’equity crowdfunding, che prevede la possibilità di elargire piccoli contributi economici ottenendo in cambio una partecipazione azionaria in nascenti aziende tecnologiche.

Il progetto editoriale
Il report, distribuito in italiano in versione digitale, verrà pubblicato entro un mese anche in lingua inglese e diffuso a livello mondiale. Il testo si rivela essere la pubblicazione più completa e dettagliata nel panorama internazionale, includendo un’analisi di tutti i testi finora editi riguardanti l’argomento. Il testo include un censimento completo e dettagliato di tutte le piattaforme presenti sul mercato italiano e si propone di fornire tutti gli elementi necessari a comprendere il meccanismo del crowdfunding nella maniera più efficace e funzionale. A una parte teorica e una statistica si aggiunge un vero e proprio manuale pratico con tutte le indicazioni e i consigli indispensabili per progettare, lanciare e gestire una campagna di crowdfunding di successo.

Gli autori

Roberto Esposito (Fondatore e CEO di DeRev)
Blogger e startupper italiano di 28 anni. Fin da adolescente, promuove con successo i suoi progetti artistici e imprenditoriali inventando strategie di webmarketing non convenzionale e iniziative virali sui social media che gli consentono di entrare nel Guinness World Records battendo due primati mondiali. Nel 2012 scrive un libro in crowdsourcing con il contributo di 700.000 persone e viene scelto per curare la comunicazione e il marketing dell’America’s Cup Napoli, con un risultato di 740.000 utenti unici nella settimana dell’evento.
Il crowdfunding è lo strumento ideale attraverso cui è possibile generare cambiamento, poiché consente ai migliori progetti creativi e innovativi di emergere ed essere realizzati grazie al supporto concreto del pubblico, che diventa produttore e parte attiva nella realizzazione anziché semplice consumatore”.

Claudio Calveri (Scrittore e cultural planner)
Ha ideato e coordinato la candidatura di Napoli a Città della Letteratura UNESCO e ideato il format di Creative Clusters, percorso di stimolo alla creazione di imprese innovative nell’ambito delle industrie creative, riconosciuto come best practice dal EBN (European BIC Network). Attualmente è Content Manager di DeRev.
E’ il momento di esplorare soluzioni concrete alla mancanza di fondi che ha colpito tutti i settori produttivi, industrie creative in testa. Il report fornisce uno strumento realmente utile e alla portata di tutti per liberare le energie innovative e il talento sepolti dalla sensazione di mancanza di opportunità“. 

COSSMIC – Collaborating Smart Solar-powered Micro Grids

Mercoledì, 9 ottobre, alle ore 11, nella Sala consiliare della Provincia di Caserta si terrà la presentazione del “Collaborating Smart Solar – powered Micro – grids – CoSSMic”, un progetto che vede coinvolta la Provincia di Caserta in partenariato con la facoltà di Ingegneria della Seconda Università degli Studi di Napoli, Stiftelsen Sintef (ente capofila), International Solar Energy Research Center Konstanz e.V., Stadt Konstanz, Norges Teknisk-Naturvitenskapelige Universitet, Sunny Solartechnik GmbH e Boukje.com Consulting BV. 

La Seconda Università degli Studi di Napoli parteciperà al Progetto CoSSMic finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della Call Smart Cities Settimo Programma Quadro per l’Information and Communication Technology. Il coordinatore del progetto per la Seconda Università degli Studi di Napoli è il Prof. Beniamino Di Martino. Il progetto coinvolge altri 8 partner da 4 paesi Europei: SINTEF (Norvegia) coordinatore del progetto, l’International Solar Energy Research Center Konstanz (Germania), la città di Konstanz (Germania), la provincia di Caserta (Italia), la Norges Teknisk-Naturvitenskapelige Universitet (Norvegia), la Sunny Solartechnik GmbH (Germania), la Boukje.com Consulting BV (Olanda) e l’Universitetet i Oslo (Norvegia). Il totale del finanziamento per il progetto è di 4,26 milioni di euro e le attività si svolgeranno dall’Ottobre 2013 al settembre 2016.

Il contesto scientifico e tecnologico del progetto è nelle tecnologie avanzate per le smart cities ed in particolare per la smart energy. Quando si prendono in considerazione sorgenti di energia, come ad esempio quella solare, spesso le persone non guardano direttamente ai benefici del loro investimento. Infatti, mentre il sole sta splendendo e quindi potrebbe produrre elettricità per le loro case, essi sono al lavoro e non potrebbero comunque usufruirne, mentre la sera, quando hanno bisogno di energia (per lavatrici, luci, computer), il pannello solare non ne produce più. Ricerche hanno dimostrato che mentre in teoria le case possono essere autosufficienti grazie all’energia che i pannelli solari producono, sarebbe comunque richiesta una elevata (e costosa) capacità di immagazzinamento per realizzare tutto questo. Con sistemi di controllo e di gestione intelligenti, diversi tipi di edifici (per esempio un insieme di case, aziende e scuole) potrebbero essere connessi in modo tale da poter usare più della propria energia rinnovabile all’interno della comunità. Per esempio, se un vicino non usa la sua auto elettrica per un giorno, la sua batteria potrebbe essere utilizzata per immagazzinare l’energia in eccesso prodotta dai pannelli solari sul tetto di un altro vicino.

Il progetto CoSSMic ha l’obiettivo di sviluppare tecnologie innovative ICT allo scopo di facilitare la condivisione di questa energia rinnovabile e mostrerà la fattibilità di questo concetto in due aree differenti: Costanza in Germania e nella provincia di Caserta in Italia.

In queste zone di prova, che sono piuttosto differenti in termini di popolazione, quantità di luce solare e attrezzatura disponibile, CoSSMic cercherà un modo per motivare le persone a partecipare all’acquisizione e condivisione di energia rinnovabile, e proverà dei metodi per ottenere un guadagno con questi schemi. La Seconda Università degli Studi di Napoli svilupperà una piattaforma basata su tecnologie informatiche intelligenti che sfruttano agenti software. In particolare, lo scopo di questi agenti sarà quello di agire per conto degli utenti allo scopo di ottimizzare l’uso dell’energia, evitando quindi sprechi ed aumentando l’autoconsumo. L’Università di Oslo definirà dei modelli di comportamento delle micro-reti intelligenti, governate da agenti software, che cercheranno di ottimizzare la soddisfazione dei propri utenti, partecipando a un mercato secondo meccanismi che consentiranno di migliorare le prestazioni globali della rete elettrica.

eBRIDGE – A smart project that drives the change

eBRIDGE is an EU co-funded project that promotes new mobility concepts and services in Europe and helps e-fleets development in Europe. Seven pioneering cities are now testing innovative solutions to make electric mobility a main part of their urban transport system.

Mobility is a universal need and a driver of economic development. European cities have to allow millions of people and goods moving in and around them on a daily basis, making urban life an exciting, but challenging experience.

Traffic jams, air pollution, noisy environments and constant delays are part of the common routines of the urban dwellers, clearly reducing quality of life and increasing costs.

But is there any solution to provide for the citizens’ mobility needs and to enhance their quality of life? Part of this solution could arrive from eBRIDGE, a co-funded EU project with a clear vision: a “towards zero-carbon transport system”. As part of this vision, the number of electric vehicles is broadly expanded in cities and towns, their usage is combined with other modes of transport (e.g. public transport and bicycles) and new mobility services as car sharing and car pooling are introduced.

eBRIDGE philosophy is that electric fleets and new technologies can help transform today’s mobility into a cleaner, efficient and sustainable mobility of the future. The eBRIDGE approach is different from that of many other projects and governmental plans: we do not believe that only public incentives will be able to make the difference, as they rely on a huge amount of public funds, coming up with few citizens buying and using electric cars. On the contrary, eBRIDGE starts from existing car fleets,  aiming at converting them to electric, encouraging their usage by improving the services provided, making the recharging network more available and focusing on targeted marketing and promotions among users.

But it is difficult to change attitudes and behaviours and to overtake significant barriers such as low users’ acceptance and higher purchase costs compared to conventional cars.That’s why seven pioneering cities were chosen to test innovative solutions to make electric mobility a main part of their urban transport system.

These cities, so called Drivers of Change, are Berlin, some Austrian municipalities, Vigo, Valencia-Palma, Milan, Lisbon and Carmarthen. Their heterogeneous starting conditions will provide a broad-spectrum outcome.
The Drivers of Change are located in different European countries, they have different dimensions and population sizes. 

Depending on their starting points and needs, the eBRIDGE cities are applying actions to optimise operational fleet performance, test and launch solutions to increase the convenience and ease of use of car sharing offers, and raise awareness on the suitability of electric mobility for urban transport and commuting.

The eBRIDGE e-fleets are Flinkster car sharing/Berlin; Caruso peer to peer car sharing/Austrian Municipalities; CEAGA business car sharing/Vigo; E:Sharing car sharing/Valencia;GuidaMI car sharing/Milan; Câmara Municipal de Lisboa municipal car sharing; Carmarthenshire County Council municipal car sharing.

The introduction of electric vehicles in fleets for business and private urban travel can efficiently contribute to the creation of liveable, vibrant and competitive cities with less pollution, fewer cars and congestion, less noise and more space to enjoy urban life and in doing so, improve the market conditions for the electric mobility sector.

Behind the eBRIDGE project there is a team of thirteen partners from Germany, Austria, Spain, Italy, Portugal and United Kingdom. Among them are technical experts, academics, companies, public administrations, mobility providers and public transport and car sharing operators.

In order to engage and commit fleet managers and car users, the project will produce useful tools and material, among others, the eBRIDGE Start Up Kit, to assist key actors with the implementation of electric vehicles in their fleets as well as optimisation measures to increase their overall performance.

Adottup – Intesa San Paolo e Confindustria adottano le startup

Tra pochi giorni si chiuderanno le iscrizioni  – http://officineformative.it/adottup/, abbiamo parlato del Progetto con Stefano Perrone , Responsabile progetto Officine Formative.

Come nasce il progetto Adottup e con quali partner?

Adottup è un’iniziativa che nasce all’interno dell’accordo “Dare valore alle Imprese: estero, crescita, nuova imprenditoria”, siglato lo scorso 1° marzo tra Intesa Sanpaolo e Piccola Industria Confindustria.

Tale accordo prevede una specifica collaborazione per sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove imprese. L’innovazione di questo progetto consiste in:

– fornire supporti informativi, formativi, consulenziali e finanziari a chi vuole avviare una nuova attività o rilevare un’azienda esistente;

– selezionare le migliori idee imprenditoriali, facendole diventare business sostenibili attraverso l’intervento formativo e il supporto da parte di aziende consolidate che ne diventano “tutor” e le aiutano a svilupparsi.

Il programma Adottup nasce con l’intento di mettere in contatto Startup – aziende fortemente  tecnologiche e innovative, ma prive di esperienze imprenditoriali , utili per lanciarsi sul mercato  e PMI – aziende con forte bisogno di innovazione ma con esperienza pluriennale sul mercato.

L’incontro sarà un “ dare e avere” che porterà benefici ad ambo le parti coinvolte.

I neo imprenditori possono sottoporre le proprie idee di impresa attraverso il sito Officine Formative – OFF; queste idee possono riguardare start up esistenti o da realizzare, clienti Intesa Sanpaolo o non clienti, start up in prospettiva segmentabili Small Business o Imprese, associati o non associati a Confindustria.

La selezione delle idee migliori avverrà da parte di un Comitato composto da rappresentanti di Intesa Sanpaolo e di Confindustria.

Le idee selezionate avranno  l’opportunità di usufruire di sessioni di alta formazione e di appositi spazi di lavoro, e attrezzature per il team. Le Startup, ritenute più idonee, verranno inserite nella “Vetrina delle migliori idee”, grazie alla quale verranno diffuse all’interno del Sistema di Confindustria.

In questo modo le PMI potranno scegliere le idee di cui diventare “tutor” e successivamente Intesa Sanpaolo favorirà l’ incontro tra le parti.

Quali sono gli obiettivi che pensate di raggiungere sia in termini numerici che in termini di formazione erogata?

Adottup è un progetto giovane e questa prima edizione la consideriamo un’ occasione per verificare i primi feedback che arriveranno da startup e PMI, per comprenderne la scalabilità.

Le edizioni del percorso formativo, vedranno coinvolte circa 15-20 startup  e, quindi, circa 30-40 persone.

Oltre al percorso in presenza, tutti coloro che si registrano al sito di OFF potranno usufruire dei corsi on line, che a breve si arricchiranno con ulteriori novità.

Dalle vostre analisi cosa emerge in merito ai gap delle competenze degli startuppers? Cosa manca per farli diventare dei veri imprenditori?

In base alla nostra esperienza, la maggior parte delle startup ha un forte focus sullo sviluppo del prodotto e/o del servizio – quindi parliamo di competenze tecniche ma sono carenti sulla componente imprenditoriale.

Gli aspetti su cui dovrebbero maggiormente concentrarsi sono:

a) il team con tutte le figure professionali  necessarie. Alcune startup, infatti, hanno al loro interno persone con  skill simili ed invece occorrono competenze eterogenee, per coprire ogni attività: marketing, finanza, vendita, etc..

b) il Business Model , focalizzandosi su cosa realmente produce valore per  i clienti e su come realizzare revenue

Noi cerchiamo anche di dare formazione che gli permetta di comprendere qual è il loro fabbisogno finanziario e che gli consenta di formulare un piano su come utilizzarlo.

Facciamo anche orientamento per indirizzare le startup verso  l’interlocutore corretto, sia esso banca  Business Angel o Venture Capitalist.

Come mai il Vs. Gruppo oltre che dedicarsi al finanziamento che è il Vs core business si occupa anche di formazione?

Intesa Sanpaolo ha sempre avuto un forte focus sulla formazione, infatti è sempre stata attenta alla formazione delle proprie risorse interne, progettata ed erogata dal suo Servizio Formazione. In aggiunta,  attraverso Intesa Sanpaolo Formazione, fornisce  formazione e servizi di supporto alla crescita delle imprese clienti.

OFF è stato ideato e sviluppato proprio dal Servizio Formazione, che rappresenta una “macchina formativa” fra le più importanti del Paese per capacità produttiva e varietà di contenuti erogati.

Abbiamo pensato di utilizzare la conoscenza che sta dentro la nostra azienda per aiutare i giovani che vogliono lanciare la propria idea imprenditoriale, ma a cui mancano le basi per sapere come farlo.

Ricordiamo che Officine Formative è una scuola d’impresa gratuita, è aperta a tutti i potenziali imprenditori che hanno un’idea di business.

OFF rinforza le competenze imprenditoriali  delle startup attraverso percorsi formativi on line e in presenza, al termine dei quali, se hanno un business tradizionale, saranno direzionate verso Neo impresa, oppure, se sono aziende fortemente tecnologiche, verranno inoltrare al programma di Startup Initiative, ai fondi Atlante Venture e Atlante Seed.

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