La recessione aiuterà o no lo sviluppo del Web 2.0?

Gli strumenti web 2.0 riusciranno a far riesaminare i tagli che i CIO hanno deciso ai loro budgets in un ottica di riduzione della spesa?

C'è chi afferma che essi sono poco costosi e teoricamente possono aiutare a stringere relazioni , ma come misurarne il ROI? 

La recessione econominca sarà un vantaggio o no per lo sviluppo del web 2.0?

Ci sono punti di vista diversi, ad esempio c'è chi pensa che questi strumenti essendo usati prevalentemente dalla funzioni sales e marketing avranno notevoli difficoltà in quanto tali funzioni sono  e saranno soggette in questo periodo al fuoco incrociato dei vertici aziendali.

Dall'altro lato  tali strumenti sono poco costosi  e possono aiutare ad incrementare sia  le relazioni tra le aziende sia le relazioni  tra le aziende ed i loro clienti e ciò in un periodo di recessione rappresenta un grande valore come affermano anche gli analisti di Forrester Research.

Voi cosa ne pensate?

La catena del valore nel mondo 2.0

Il boom del 2.0 ha coinvolto tutti noi, è stata una svolta in quanto ognuno ha avuto finalmente la possibilità di partecipare.

La tecnologia è stata un fattore abilitante, i blog e le piattaforme di social networking hanno reso possibile tutto ciò.

Ora però è necessario fare un passo avanti non basta più all'utente solo partecipare, l'utente vuole sempre più essere parte attiva della catena del valore.

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La rivoluzione nascosta del web 2.0

Qualcuno afferma che è in atto “la rivoluzione nascosta del web 2.0” , nascosta perché di fatto è un tema che viene utilizzato molto spesso come slogan ma nella pratica difficilmente si sposa al concreto anche perché se volessimo interpretarla in modo stringente si abbinerebbe a processi e ad organizzazioni abbastanza diverse da quelle attuali. E se la cultura ancora non fosse matura? Potrebbe esserci un rigetto della tecnologia di supporto e quindi del fenomeno nella sua complessità? Secondo me il futuro è ancora molto incerto.
Anche se è innegabile la voglia di partecipare degli utenti, quale può essere la chiave di volta per canalizzare tutto questo entusiasmo e sopratutto evitare il proliferare di iniziative inutili?

Rivoluzione nascosta

Qualcuno afferma che è  in atto “la rivoluzione nascosta del web 2.0” , nascosta perché di fatto è un tema che viene utilizzato molto spesso come slogan ma nella pratica difficilmente si sposa al concreto anche perché se volessimo interpretarla in modo stringente si abbinerebbe  a processi e ad organizzazioni abbastanza diverse da quelle attuali. E se  la cultura ancora non fosse matura? Potrebbe esserci un rigetto della tecnologia di supporto e quindi del fenomeno nella sua complessità? Secondo me il futuro è ancora molto incerto.
Anche se è innegabile la voglia di partecipare degli utenti, quale può essere la chiave di volta per canalizzare tutto questo entusiasmo e sopratutto evitare il proliferare di iniziative inutili?

Web 2.0 – Indagine sulla nuova internet

Come viene percepito il fenomeno del Web “partecipativo” dalle aziende tecnologiche italiane?
Data Manager ha posto a nove imprese di varia estrazione e dimensione di mercato una serie di quesiti che vertono sulla definizione del concetto di Web 2.0 e delle tecnologie a esso afferenti. Ma anche sull’impatto che queste potranno avere sulle aziende utenti, sui costi e i requisiti da affrontare
Abbiamo chiesto ad alcune aziende italiane del settore dell’informatica e dei servizi di prendere parte a una tavola rotonda a distanza, dopo aver sottoposto loro una breve serie di quesiti sul tema del Web 2.0. Le risposte e le opinioni espresse compongono un quadro molto interessante del fenomeno e servono, almeno speriamo, a circoscrivere meglio il modo in cui la “nuova” Internet viene percepita nell’economia della conoscenza.

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Web 3.0 – realtà o utopia?

Il World Wide Web è caratterizzato da una collezione gigantesca e strettamente interconnessa di miliardi di documenti, collegati tramite rimandi e motori di ricerca e conosciuto come Web 2.0. Attualmente, l’industria dei computer sta sviluppando la tecnologia che trasformerà questi dati nelle basi di una rete sofisticata della conoscenza umana, ciò è la base del Web 3.0 

Nel suo articolo http://www.datamanager.it/articoli.php?visibile=1&idricercato=22664

John Kneiling ci racconta come potrebbe diventare il Web attuale, overo la sovrapposizione di un livello di significati, in modo da consentire l’accesso ai dati disponibili da parte dei sistemi che utilizzano il metodo di ragionamento dell’uomo. Tale modalità di utilizzo dell’intelligenza artificiale consentirà alle macchine di guidare le persone verso le informazioni di cui hanno necessità, invece di visualizzare le informazioni ricercate sotto la forma di semplici risultati della ricerca.  

John racconta anche di alcune esperienze in tal senso già sviluppate, francamente sono ancora scettico, sono  sicuramente affascinato dalla possibilità di elaborare, interpretare, governare la miriade di dati presenti sul web, ma forse prevale in me la mia parte romantica che vede la supremazia della mente umana e del cuore su un preciso ma freddo elaborato di un computer. 

Secondo voi questo scenario è utopistico o solo una preview della prossima realtà?

Pubblicata la classifica dei Social Network

ComScore Media Metrix ha diffuso una classifica elencante i maggiori 'social network' al mondo. Le comunità online sono diventate la nuova frontiera dell'advertising, anche se l'entità della scommessa è ancora tutta da quantificare. La classifica fa riferimento ai dati raccolti negli Stati Uniti ma secondo ComScore il fenomeno è esteso in tutto il mondo così che una analisi puntuale sui dati americani non può dunque che restituire una valutazione attendibile per quanto riguarda il ritmo di crescita del settore a livello internazionale. Un dato su tutti: solo in Maggio l'insieme dei maggiori 10 social network statunitensi ha raccolto oltre 170 milioni di contatti.

I principali riferimenti online  sono dunque:

  • Myspace.com (51.4 milioni di visitatori)
  • Classmates.com Sites (14.8 mln)
  • Facebook.com (14.1 mln)
  • Youtube.com (12.7 mln)
  • MSN Spaces (9.6 mln)
  • Xanga.com (7.1mln)
  • Flickr.com (5.2 mln)
  • Yahoo! 360 degrees (5 mln)
  • LiveJournal.com (4 mln)
  • Myyearbook.com (3 mln)

La tipologia delle community è perlopiù generalista, ma sarebbero in forte crescita i dibattiti incentrati su politica, oggettistica, lavoro e finanza. Yahoo si configura come il riferimento che raccoglie globalmente il maggior numero di utenti unici (130 milioni in Maggio) surclassando Time Warner Network (119 mlon) ed MSN (118 mln). Google è in quarta posizione (104 mln), eBay segue in quinta (77 mln) ed Ask Network precede di un soffio MySpace.

LAST MILEstone

 

La Liberalizzazione del Mercato della telefonia fissa è arrivata, anche in Italia, ad una scelta cruciale.

Le domande e le carte che in questi giorni (ed almeno per un anno) sono presenti sui tavoli dell'AGCOM (l'Authority delle Comunicazioni) è: scorporare o meno l'ultimo miglio della rete di Telecom Italia

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