Italia che innova

 
 

Giorgia Petrini

Italia che innova
10 giovani leader
10 segreti del loro successo

Gli insuccessi di un paese che non innova e perchè.

Famiglie, poteri e interessi contro merito capacità ed eccellenza.
Raccomandati contro meritevoli.
Dieci interviste a dieci giovani imprenditori e manager che svelano il segreto del loro successo.
Come diventare leader senza aiuti e sovvenzioni avendo una buona idea, forza di volontà e determinazione.

 

Formato 15 x 21, pp 288

Collana: "Documenti"

 

Prezzo Euro 16,00

ISBN 978-88-87509-98-4

  

Giorgia Petrini . Nata a Foligno il 11 Gennaio 1975, Giorgia Petrini vive a Roma ed è una imprenditrice, CEO e Partner di GPA Gruppo Progetti Avanzati, la prima PMI in Italia ad aver conseguito la certificazione CMMI level 2. 

E’ responsabile della Commissione Innovazione ed Eccellenza dei Giovani Imprenditori di Confindustria di Roma. A fine Giugno 2009 lancia il progetto “SIDE LEADERS”, patrocinato dal Ministero della Gioventù, del quale questo libro intende essere il motore e l’emblema, per poter creare per la prima volta in Italia un fondo di Venture Capital, dedicato a start up high tech e gestito da giovani leader di confine per un rilancio collettivo dei giovani al “fare impresa in settori strategici” puntando sull’innovazione e 
sui nuovi mercati. A Luglio 2009 è tra i 12 vincitori del PREMIO NAZIONALE TULAR come “Miglior giovane talento emergente Nazionale che ha ottenuto risultati di prestigio in differenti campi di attività”.

 

 

 

 


 

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Digitalizzazione dei manager, moda o necessità?

Molti di Voi avranno letto una recente ricerca i cui risul tati sono pub bli cati nell’articolo “It’s Offi cial: For tune 100 CEOs are Social Media Slack ers”: i CEO, delle 100 più impor tanti soci età amer i cane non amano il social net work e snob­bano Face book e Twitter. 

I dati: 

– Solo 2 su 100 hanno un account Twitter 
– 13 di loro hanno un pro filo su LinkedIn, ma sola mente 3 di loro hanno più di 10 contatti 
– L’81% dei CEO non hanno una pag ina su Facebook 
– NESSUNO dei 100 CEO più potenti d’America ha un suo blog 

Rifelttendo su tali dati mi domandavo se e quanto sia giusto o necessario per un grande Manager essere presente online utilizzando i social network e tutti gli altri strumenti 2.0, e se fosse solo una moda? Siamo sicuri che esserci serva davvero? 

E poi il fatto che non li utilizzino deriva da una scelta o magari da una mancanza di competenze, una semplice ignoranza di tecnologie ? 

Cosa ne pensate?

Chi si occupa di Innovazione nelle Aziende?

Le aziende dovrebbero pensare  oltre al business di oggi anche a quello di domani. Chi è che si occupa di Innovazione  a tempo pieno e con approccio sistemico nelle Aziende?

Spesso  il ruolo di innovatore è svolto dall' imprenditore, soprattutto nelle PMI, siamo sicuri che sia questa la strada giusta? Il rischio di essere travolti dalla quotidianità, dai mille problemi, dalle mille scadenze è alto, ma soprattutto in tempo di crisi come questo non si può e non si deve prescindere dall’innovazione, unica leva disponibile.

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Il ruolo delle ICT per la Direzione Risorse Umane

Di seguito viene presentata una sintesi dei principali risultati della Ricerca condotta dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con l'Associazione Direttori Risorse Umane (GIDP), che ha coinvolto 114 Responsabili Risorse Umane di grandi imprese italiane (con un numero di addetti superiore a 250) operanti in tutti i settori merceologici.

La quasi totalità dei Responsabili Risorse Umane che hanno partecipato all'indagine afferma che negli ultimi tre anni il supporto che le ICT hanno offerto all'innovazione dei processi è stato rilevante o molto rilevante. Il dato proiettato sui prossimi tre anni sottolinea in modo ancora più marcato le aspettative dei Responsabili Risorse Umane, che, nella maggioranza dei casi, indicano un ruolo molto rilevante delle ICT nell'innovazione dei processi della Direzione Risorse Umane.

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Il grande libro della letteratura per manager

Il grande libro della letteratura per manager
50 opere lette in chiave d’impresa
di F. Bogliari, F. Cutrano, L. Di Marco, M. Lombardi, E. Riboni, P. Trupia
a cura di F. Bogliari
Collana: Management files
 
ISBN 9788845314070
Anno 2008
pp. 256
19,00 Euro

È possibile raccontare e interpretare l’impresa attraverso la letteratura? È possibile leggere I fiori del male, Il codice da Vinci, Cronaca di una morte annunciata, I tre moschettieri, La metamorfosi, Dracula, Caos calmo, La sonata a Kreutzer, Memorie di Adriano per capire le problematiche di un’impresa e orientare al meglio il potenziale delle risorse umane?

È la scommessa di questo volume, fratello gemello del precedente Cinema per manager, pubblicato in questa stessa collana, che propone la lettura in chiave manageriale e aziendale di 50 opere letterarie appartenenti a vari generi – dal romanzo alla poesia, dal racconto al diario – e a varie epoche e lingue.Capolavori e testi recenti scelti per le metafore che ne possono derivare in chiave manageriale, titoli dai quali ricavare spunti di riflessione su concetti chiave come leadership, cambiamento, etica, competenza, appartenenza, organizzazione, ruoli, mobbing, diversità, innovazione, vision, individuo, persona, potere ecc.Ogni opera, dopo i dati informativi e un riassunto essenziale, viene analizzata e interpretata per gli insegnamenti che può fornire a chi lavora in impresa in posizioni di responsabilità manageriale e imprenditoriale, come consulente, ma anche come giovane neoassunto con potenziale di crescita, senza dimenticare coloro che nell’impresa non sono ancora entrati e stanno studiando per farlo.

Le opere analizzate:
AMADO, Teresa Batista stanca di guerra • BAUDELAIRE, I fiori del male • BORGES, Finzioni • BROWN, Il codice da Vinci • CAMILLERI, La pista di sabbia • CAPRONI, Congedo del viaggiatore cerimonioso • CERCAS, Soldati di Salamina • CONRAD, Il duello • DE CARLO, Due di due • DICKENS, Tempi difficili • DOSTOEVSKIJ, Il sosia • DUMAS, I tre moschettieri • FANTE, La confraternita dell’uva • FIELDING, Tom Jones • FLORENSKIJ, Non dimenticatemi • GARCIA MARQUEZ, Cronaca di una morte annunciata • GATTI, Stanze vuote • GROSSMAN, Che tu sia per me il coltello • GUTIERREZ, Animal Tropical • HESSE, Il lupo della steppa • JOYCE, Ritratto dell’artista da giovane • KAFKA, La metamorfosi • LANSDALE, La notte del drive-in • LEVI, La chiave a stella • LEWIS, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene • LIGABUE, La neve se ne frega • MANN, La montagna incantata • LEE MASTERS, Antologia di Spoon River • DE MAUPASSANT, Bel-Ami • MONTALE, Ossi di seppia • MUNRO, Nemico, amico, amante • PALAHNIUK, Fight Club • PERROTTI, Silenzi di sabbia • POTOK, Danny l’eletto • REA, La dismissione • SCHNITZLER, Doppio sogno, La signorina Else • SCURATI, Il sopravvissuto • SIMENON, Il Presidente • STENDHAL, Cronache italiane • “BRAM” STOKER, Dracula • SWIFT, Istruzioni alla servitù • TOLSTOJ, La sonata a Kreutzer • TRAKL, Poesie • DE UNAMUNO, Il sentimento tragico • VERONESI, Caos calmo • VITTORINI, Conversazione in Sicilia • YATES, Revolutionary Road • YEHOSHUA, L’amante • YOURCENAR, Memorie di Adriano

Wikinomics

La collaborazione di massa che sta cambiando il mondo 

La rapida e universale diffusione di Wikipedia, l'enciclopedia online a cui tutti possono accedere e collaborare liberamente, è diventata la metafora di un nuovo modo di concepire l'economia e il business: la wikinomics. È il mondo in cui milioni di persone interconnesse tramite e-mail, blog, network, community e chat usano Internet come la prima piattaforma globale di scambio. È il mondo della collaborazione, della comunità, dell'auto-organizzazione che si trasformano in forza economica collettiva di dimensioni globali. È il luogo in cui consumatori, lavoratori, fornitori, business partner e anche concorrenti sfruttano la tecnologia per innovare insieme. Nella wikinomics le scelte di collaborazione sono infinite, per esempio: ci si può collegare a una comunità internazionale di scienziati per partecipare alla ricerca sul genoma umano; si possono produrre clip informative per YouTube o sperimentare nuove idee nella comunità di Second Life; ci si può unire alla divisione virtuale di R&D di aziende come Procter & Gamble e contribuire allo sviluppo di nuovi prodotti; si può partecipare al design delle funzioni interattive della prossima BMW. Questa nuova partecipazione – "peer production" – sta cambiando il modo in cui beni e servizi vengono inventati, prodotti, commercializzati e distribuiti su scala globale. Con esempi vividi e coinvolgenti, il libro spiega i fondamentali cambiamenti avvenuti nella tecnologia, nella demografia e nel business.

   
Autore Tapscott Don; Williams Anthony D.
Prezzo € 20,00
Dati 2007, XIV-377 p., rilegato
Editore Etas   

A morte le vacche sacre

Perchè seguire le vecchie regole non porta sempre al successo

Che cos’è una Vacca Sacra? Nella tradizione Hindu, la Vacca Sacra è una figura di culto. Nel mondo del business e della comunicazione, le Vacche Sacre sono quelle massime consolidate che tutti seguono ciecamente senza nemmeno prendersi la briga di metterle in discussione. Tre pubblicitari americani di grande successo dell’agenzia The Gate Worldwide sfidano apertamente le convinzioni più radicate del mondo del lavoro. Regole da sempre considerate inconfutabili – da “Il cliente ha sempre ragione”, “Assumete solo chi è già del mestiere”, “Il lavoro di squadra produce migliori risultati” fino ad arrivare ai credo di ultima generazione “ Le e-mail ci fnno risparmiare tempo” – vengono smentite ad una ad una attraverso una serie di riferimenti puntuali e casi aziendali realmente avvenuti. Scritto con uno stile ironico e irriverente, il libro invita il lettore a tenersi alla larga dai luoghi comuni in favore di scelte e riflessioni personali, sul luogo di lavoro ma non solo. Per arrivare alla conclusione che fidarsi della propria intuizione è spesso il segreto del vero successo

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Quanto spago lasciare?

E' giusto, all'interno di una organizzazione IT, introdurre regole severe che impediscano lo svilupparsi di varianti fuori controllo o lasciare un po' di briglia sciolta alle forze 'laterali' è segno di una maturità capace di far emergere elementi creativi che altrimenti rimarrebbero inespressi? Insomma, quanto spago bisogna lasciare?

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