"Mai come in questo periodo l'informazione è stata libera e globale. O avrebbe la libertà di esserlo. L'accesso libero all'informazione è fondamentale per la democrazia", così Hillary Clinton, segretario di Stato americano, ha cominciato il suo discorso di ieri.
Riflettevo stamattina su queste parole, siamo davvero sicuri che l’equazione internet=democrazia sia corretta?
Certamente Internet con la sua diffusione ed il suo utilizzo ha determinato una maggiore trasparenza e circolazione di informazioni, in tutti i campi della vita economica, politica e sociale della nostra era, accelerando il processo di "democratizzazione reale" della nostra società.
Internet è riuscita a decentrare i centri decisionali, permettendo a più nodi della rete di comunicare tra di loro attraverso più percorsi possibili, non preordinati.
Ciò di fatto ha scardinato la struttura di potere classica, basata su strutture piramidali e verticistiche, che grazie al loro potere, controllano l’informazione e la redistribuiscono secondo il loro uso e consumo ai cittadini. Invece Internet è una rete non gerarchica che scambia informazioni in modo non tradizionale, l’informazione non è mediata o filtrata da strutture di potere, è libera di circolare in rete a bassissimo costo, senza censure, con lo schema di comunicazione uno ad uno, uno a molti, molti a molti .
Da questo fattore scaturisce la potenzialità democratica di Internet che si fonda sulla libertà di espressione dei piccoli individui allo stesso livello delle grandi strutture, permettendo di mettere in rete idee e di poter fare valutazione su di esse, a prescindere dalla potenza economica o politica di chi le mette in circolazione, dando a tutti la stessa visibilità potenziale.
Tuttavia non è tutto oro quello che luccica, in quanto esistono anche sulla Rete limitazioni e forzature da parte di potenze economiche e sociali, che limitano tale fattore democratico, creando monopoli e catalizzando l’attenzione delle persone sui loro interessi, con vari strumenti (portali, canali, banner … etc), esistono poi anche strutture nazionali che hanno cercato di monopolizzare Internet, comprando i punti di accesso o cercando di controllarli in qualche modo vedi ciò che è appena successo in Cina.
Inoltre le informazioni spesso sono filtrate dai grandi player e anche dagli stessi utenti che possono decidere di scegliere in anticipo e in modo esatto le informazioni che vogliono — o non vogliono — conoscere. Più efficiente è il filtro, meno probabile è che l’utente possa ricevere informazioni che non voleva o che possa condividere esperienze con il resto della società insomma con l'evoluzione della tecnologia, la democrazia si deteriorerebbe come sostiene Cass Sunstein autore del libro Republic.com 2.0 (Princeton University Press 2007)
La mia vuol essere una provocazione ma sotto sotto il dubbio io ce l’ho ancora ……. e voi?
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