La potenza della rete è la sua libertà intrinseca e la sua mancanza di vincoli gerarchici con grandi organizzazioni, che permettono al singolo individuo di partecipare ad armi pari con le grandissime potenze economiche e sociali.
Da questo fattore scaturisce la potenzialità democratica di Internet che si fonda sulla libertà di espressione dei piccoli individui allo stesso livello delle grandi strutture, permettendo di mettere in rete idee e di poter fare valutazione su di esse, a prescindere dalla potenza economica o politica di chi le mette in circolazione, dando a tutti la stessa visibilità potenziale.
Si “potenziale”, perché in realtà esistono anche in Internet limitazioni e forzature da parte di potenze economiche e sociali, che vorrebbero limitare tale fattore Democratico, creando monopoli e catalizzando l’attenzione delle persone sui loro interessi, con vari strumenti (portali, canali, banner … etc).
Un filosofo inglese del XVIII secolo diceva che “la realtà è quello che noi conosciamo della realtà”. E poiché non siamo onniscienti (anche se spesso la presunzione del modernismo mediatico c’illude del contrario), né abbiamo doti moltiplicatrici di ubiquità (nonostante tutto l’armamentario di congegni elettronici che ci viene offerto a buon mercato), finisce allora che la massima severa di quel filofoso si traduca in una verità molto semplice e però anche molto drammatica: “la realtà è quello che ci fanno conoscere della realtà”.


La potenza della rete è la sua libertà intrinseca e la sua mancanza di vincoli gerarchici con grandi organizzazioni, che permettono al singolo individuo di partecipare ad armi pari con le grandissime potenze economiche e sociali.
Da questo fattore scaturisce la potenzialità democratica di Internet che si fonda sulla libertà di espressione dei piccoli individui allo stesso livello delle grandi strutture, permettendo di mettere in rete idee e di poter fare valutazione su di esse, a prescindere dalla potenza economica o politica di chi le mette in circolazione, dando a tutti la stessa visibilità potenziale.
Si “potenziale”, perché in realtà esistono anche in Internet limitazioni e forzature da parte di potenze economiche e sociali, che vorrebbero limitare tale fattore Democratico, creando monopoli e catalizzando l’attenzione delle persone sui loro interessi, con vari strumenti (portali, canali, banner … etc).
Un filosofo inglese del XVIII secolo diceva che “la realtà è quello che noi conosciamo della realtà”. E poiché non siamo onniscienti (anche se spesso la presunzione del modernismo mediatico c’illude del contrario), né abbiamo doti moltiplicatrici di ubiquità (nonostante tutto l’armamentario di congegni elettronici che ci viene offerto a buon mercato), finisce allora che la massima severa di quel filofoso si traduca in una verità molto semplice e però anche molto drammatica: “la realtà è quello che ci fanno conoscere della realtà”.

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